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F1 2019 BAHRAIN GP: AN INTRODUCTION

AAA Cercasi Ferrari SF90H smarrita nel paddock del circuito del Montmelò dopo la fine dei test prestagionali. Sarebbe falso dire che se lo augurano un po’ tutti, ad esempio non credo che i tifosi Mercedes o Red Bull possano essere dello stesso avviso, ma è una preghiera che i ferraristi, per ovvi motivi, e gli appassionati di F1 sperano si avveri per avere un campionato che non sia già quasi deciso dopo il primo Gp.

Troppo brutta la rossa per essere vera e troppo grande la sorpresa degli addetti ai lavori che pensavano di vedere una lotta molto più serrata e, in base alle indicazioni dei test, con la rossa addirittura a dettare il passo! Invece è stata subita anche “l’onta” di un sorpasso di potenza da parte della Red Bull motorizzata Honda. Ce ne sarebbe per un TSO autoinflitto.

Invece, in mezzo alla ridda di voci e supposizioni che si sono susseguite sulla causa della debàcle ferrari a Melbourne (assetto sbagliato? PU in sofferenza? Ala anteriore che genera sottosterzo? Mancato adattamento all’asfalto sconnesso? Mercurio retrogrado?) Binotto ha provato a dispensare calma e freddezza. “Studieremo i dati raccolti” ha detto il nuovo TP e sembra che lo studio abbia sortito i suoi effetti dato che arrivano voci di una totale comprensione e risoluzione dei problemi occorsi in terra australe.

Resta (e non vuole essere un gioco di parole) il fatto che è stato fatto un bel regalo di punti e fiducia alla Mercedes, che, considerato lo stato di forma palesato a Melbourne, proprio non ne aveva bisogno. O meglio, sarebbe stato più interessante una lotta serrata per capire realmente punti di forza e debolezza dei due progetti. E per lo spettacolo in pista. E invece si è capito che, forse, la Red Bull può sperare di conquistare nel corso della stagione una storica vittoria con la PU Honda, fantascienza da sbronzi fino a qualche mese fa

immagine da maxf1.net

Molto più difficile credere che, a dispetto dello stato di forma e dell’atteggiamento degno di una parte in Rocky 4, Bottas possa essere un serio concorrente alla conquista del titolo piloti. Vero che la performance del finlandese è stata fantastica a Melbourne, si potrebbe dire alla Rosberg dei tempi belli, ma è probabile che Hamilton abbia già pronto l’esorcismo per scacciare lo spirito agonistico di Nico che si è impossessato del suo docile (ex-docile?) compagno di squadra.

Per Gasly il sabbione del Bahrain rischia già di essere una prova di appello quasi definitiva, non tanto per il 15 esimo posto in griglia a Melbourne propiziato da una errata strategia del team, quanto di una gara piuttosto anonima  in cui non è riuscito ad avere la meglio di una Toro Rosso con gomme più usurate della sua Red Bull. Se poi su quella Toro Rosso ci mettiamo un Kvyat col dente avvelenatissimo allora è già quasi notte per il francese.

Un altro già abbondantemente cazziato e per giunta dal proprio TP è Ricciardo che, causa una partenza di maldoniana memoria in quanto a goffezza e imperizia, ha rovinato la sua gara ancor prima di curva 1. Mettiamoci anche la paga presa in qualifica da Hulkenberg e sembra quasi che non sia cambiato nulla dai tempi in cui veniva vessato in Red Bull. Bisogno di riscatto immediato per lui. Completiamo la “revenge squad” con Perez e Sainz, il primo arrivato dietro Stroll e il secondo brutalizzato dal debuttante Norris anche in qualifica, entrambi con qualcosa da dimostrare in Bahrein.

Alfa Romeo e Haas hanno mostrato un buon stato di forma in Australia, sarebbe importante confermarlo e capire se 1) Giovinazzi avrà imparato dagli errori commessi a Melbourne e 2) i meccanici Haas avranno finito di compiere dei pit stop tafazziani. La Williams sembra un gp2 poco affidabile, i suoi piloti sperano di vedere qualche progresso oppure anche la safety car potrebbe rappresentare una seria minaccia…

Sintetizzando il circuito del Sakhir si riduce in grandi frenate, sabbia, asfalto abrasivo, lunghi rettilinei, sabbia, ibrido ed elettrico che avranno la possibilità di recuperare grosse quantità di energia, PU sotto stress causa temperature intorno ai 30 °C, sabbia, usura gomme maggiore per chi deciderà di scaricare le ali per avere più velocità sul dritto, sabbia. Fondamentale trovare equilibrio di gestione delle gomme tra frenate e trazione in uscita dalle curve più lente. Strategia prevista ad una sosta nel caso ci dovesse essere una temperatura sufficientemente bassa da risparmiare le gomme. Probabile che, in base alle contingenze, le squadre giocheranno sulla lunghezza degli stint, cercando di allungarli il più possibile per evitare una sosta in più.

Pirelli ha portato mescole C1 hard, C2 medium e C3 soft. Tutti i team orientati sulle C2 e C3 e con un solo treno di C1. Chi vorrà utilizzarla in gara lo farà praticamente al buio. La strategia sembra orientata ad un utilizzo esclusivo di C2 e C3, con qualche team minore che proverà a smarcarsi utilizzando la C1.

immagine da AutoMobilSport.com

Top team con scelte praticamente identiche, seguiti da buona parte degli altri team. Nel mid field stupisce Ricciardo con una sola C2.

Mai come negli ultimi anni si arriva in Bahrein con pochi riferimenti nei reali rapporti di forza tra i team. Vettel e la Ferrari vengono da due successi di fila ma il presente parla di una squadra che deve riscattarsi e ritrovare una fiducia improvvisamente smarrita. Alcuni piloti devono ristabilire le gerarchie nel proprio team, non ultimo il campione del mondo in carica.

Dall’altro lato Mercedes e Red Bull vorranno affondare il dito nella piaga delle inadeguatezze mostrate dalla Scuderia nel primo appuntamento. Tensione altissima nel deserto, il paesaggio è perfetto per l’inizio di una nuova traversata mortificante per gli uomini in rosso. Binotto vede l’approssimarsi di un’oasi rinfrancante. O almeno lo spera. Sempre che dietro al fondale con disegnata l’oasi non ci sia il solito, ineffabile Toto Wolff. Che sa benissimo come gettare sabbia negli occhi del nemico, col sorriso sulle labbra.

Rocco Alessandro