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MOTOGP 2022. GP DI GERMANIA SACHSENRING

Weekend nel cuore della ex DDR per il Motomondiale 2022. L’unica certezza è che, dopo ben 8 edizioni di fila, non troveremo il solito vincitore perché convalescente. Marquez abdicherà e con esso anche la Honda. La casa giapponese vanta addirittura una striscia ancora più lunga: Pedrosa aveva vinto le due precedenti edizioni per un totale di 10 di fila della casa dell’ala dorata.

Quartararo si presenterà in terra germanica col petto in fuori dall’alto dei suoi 22 punti di vantaggio su Espargaro e dei ben 66 su quello che sarebbe stato il suo più diretto antagonista (sulla carta) Bagnaia.

Il francese si dovrà difendere dall’alfiere Aprilia che nessuno avrebbe dato così brillante ad inizio campionato. L’entusiasmo suo e del suo box sono un fattore da non sottovalutare, perché Aprilia si sta dimostrando anche molto creativa da punto di vista aerodinamico. Dopo l’alettoncino sulla coda, i veneti hanno provato una nuova carena “bombata” ed allargata nella parte bassa per creare maggior carico aerodinamico alle basse velocità. Non è dato a sapersi se verrà usata al Sachsenring ma potrebbe essere adatta proprio a circuiti del genere tipicamente “lenti”.

I ducatisti ormai non devono più far calcoli. Pecco Deve cercare di non sdraiarsi (o farsi sdraiare) da qui a fine stagione, sperando in qualche passo falso dei 4 che ha davanti in classifica generale (due con la sua moto). Bastianini deve ritrovare la rotta persa da qualche gara. Su di lui non c’è pressione, perché sta già facendo una stagione al di sopra delle aspettative comunque andrà. Però, si sa, l’appetito vien mangiando e ciò che è stato messo in cascina nelle prime gare è già “ampiamente digerito”.

Sarà della partita anche Martin reduce dall’operazione al tunnel carpale che, per i motociclisti di oggi, ormai è generalizzato come il gomito del tennista. Altri (vedi Zarco e Miller in passato) hanno smaltito velocemente i postumi, quindi i presupposti per far bene ci sono anche per lo spagnolo che piega più di tutti.

La griglia sarà rimpolpata dalle Yamache B, dalle KTM (#speriamosialavoltabuona) dalle Honda (#cisiamoperdoveredifirma) e dalle Suzuki che qualche speranza in più potrebbero darcela. Ad oggi sia Mir che Rins sono senza un manubrio 2023, quindi ben intenzionati a far meglio che possono per “spendersi” sul mercato.

Buona gara a tutti.

(immagine di copertina tratta da tuttomotori web)

Salvatore V.

 

PS.

Mi permetto una carrellata di grid girls dello scorso anno che male non fa, alla faccia di chi non le vuole più in giro per le piste.

(immagine tratta da motociclismo)

(immagine tratta dal sito ufficiale della Motogp)

(immagine tratta dal sito eventas.eu)

MOTOGP 2022 GP DI CATALUNYA-FABIO SI ALLUNGA LE DUCATI SI STENDONO

Una gara senza storia.

Questo il resoconto in sintesi del Gp di Catalunya di domenica scorsa.

Sarebbe dovuta essere la gara delle Ducati (ben 4 nelle prime due file) ed è finita in una sorta di “passeggiata” domenicale per il sempre più leader del mondiale Fabio Quartararo.

Scattato bene per una volta, ha preso il comando subito aiutato anche dall’incidente che ha visto coinvolto il suo più pericoloso rivale Pecco Bagnaia alla prima curva.

Ed è proprio dopo qualche centinaio di metri che la gara ha avuto il suo epilogo. Nakagami è arrivato lungo picchiando (nel vero senso del termine) la testa contro la ruota posteriore del ducatista che è caduto insieme ad Alex Rins a sua volta centrato dal corpo del giapponese.

(immagine tratta dal sito sportmediaset.it)

Capita, sono le corse. Invece di ringraziare il cielo per il miracolo sceso sulla pista di Montmelo che ha evitato il peggio, sono partite le polemiche con le richieste di sanzione per il pilota di Cecchinello. Chi scrive ne ha ben donde nel pensare che Nakagami non abbia la fama del kamikaze, quindi le polemiche sono state assolutamente sgradevoli e fuori luogo. Tra il versare acredine ed il versare lacrime il passo è sempre troppo breve.

Fabio è stato autore di una gara magistrale, quindi. Ha imposto sin da subito un ritmo inavvicinabile per chiunque, anche per Aleix Espargaro e la sua Aprilia che sembravano i più seri candidati alla vittoria sino alla partenza. Lo spagnolo ha corso benissimo la sua gara sino al penultimo giro. Ha tenuto testa ad un ritrovato (ed ancora sofferente) Jorge Martin ed al suo compagno di squadra Zarco sempre attaccato agli scarichi dei due spagnoli. Il tutto sino a che non ha spento la testa dimenticandosi che si festeggia dopo l’ultimo giro e non dopo il penultimo. Anche questo è già capitato in passato (Chili docet), e fa malissimo. Le immagini in diretta del box hanno confermato che all’interno dello stesso di veneti ce ne sono eccome…..

Alla fine il team Pramac si porta a casa un doppio podio che salva almeno la faccia delle Ducati in pista. I nostri? Tutti sdraiati. Bagnaia steso in partenza, Bastianini, Bezzecchi e Digiannatonio che hanno fatto tutto da soli. Si è salvato il buon Marini che però ha perso una posizione “regalata” da Espargaro facendosi risorpassare in due curve appena Aleix si è reso conto della vaccata che aveva fatto.

Evanescente ormai Miller. Purtroppo nel box rosso non è la prima volta che si manda a meretrici il clima ed il rapporto in corso di stagione…. E non è nemmeno quotato sia l’ultima…

Discreta gara di Mir, campione del mondo senza ancora una sella certa 2023, e piccoli segnali di risveglio di Vinales che sarebbe finito a 10 secondi dal compagno di marca se questi non avesse mollato. Saranno ancora tanti, ma non sono quelli che li separavano nelle prime gare.

Senza italiani in piedi, senza Honda competitive, senza Yamaha veloci (eccetto una) il resto della classifica è giocoforza completato dalle KTM. Morbidelli finisce pure dietro a Binder (Darryn, ndr) nonostante il venerdì avesse dato l’impressione di aver fatto un piccolo step.

Prossimo appuntamento domenica 19 giugno al Sachsenring. L’unica certezza che oggi abbiamo e che non avremo il solito vincitore dal 2013. Marquez è convalescente quindi vincerà un altro e non lui. In bocca al lupo Marc.

 

Moto 2

Splendida vittoria per il nostro Celestino Vietti che partito dalla pole ha avuto qualche difficoltà iniziale salvo poi salire in cattedra ed impedire al suo rivale più pericoloso Canet di vincere la sua prima in Moto2.

(immagine tratta dal sito torinotoday.it)

Bravo Vietti che di questo passo potrà vincere il mondiale e mettere in difficoltà chi dovrà trovargli una sella nel 2023.

 

Moto3

Izan Guevara vince la corsa davanti al semideb Munoz autore di una gara magistrale. Il nostro Foggia resta a piedi e si allontana ancora una volta dalla vetta di quel mondiale che già lo scorso anno aveva annusato.

Le prime due posizioni della classifica sono appannaggio di Garcia e Guevara compagni nel team Aspar. Foggia scivola a meno 55 dalla vetta. Sarà durissima.

 

Salvatore V.

 

(immagine di copertina tratta dal sito motorcycle sport)

UN, DUE, TRE…BESTIA – DUCATI VOLA CON QUELLO SBAGLIATO

Come sempre non le mando a dire ed onestamente poco importa. Ad inizio stagione sbagliavo, credevo che il problema di Ducati e del loro Pilota di punta mandato da Dio fosse Jorge Martin

Ed invece avevo sottovalutato e di brutto Enea Bastianini, è lui che ha spaccato il box Factory in due metà belle precise tanto da fare fare le valigie a Jack Miller. Bastianini però ha un grosso problema, ed io seguo abbastanza questo circo da saperne già il finale. Guida una moto del 2021 in un struttura clienti che paga per avere quella moto. Nel fantastico mondo dei team Factory è inammissibile, i giapponesi avrebbero già segato un pistone…

In Italia forse la mentalità è diversa, la capacità di adattamento e l’astuzia e le capacità di un Bastianini al top della forma hanno permesso al Team Gresini di vincere ben 3 delle prime 7 gare, prendendo letteralmente a schiaffoni la struttura Aprilia (vedi che non era il Team il problema?). Ducati quest’anno ha la moto totale, personalmente in 20 anni di MotoGP non ne avevo mai vista una così dominante con così tanti Piloti diversi… Eppure…

Eppure il Pilota di punta Ducati, ha la metà dei punti del leader della classifica, gli stessi punti di Joan Mir che guida una caffettiera DeLonghi e soli due punti in più di Marc Marquez che guida con metà corpo…

L’appuntamento del Mugello e di Catalunya saranno fondamentali per delineare il percorso di Bagnaia e Ducati verso il Titolo Mondiale che manca dal 2007… Personalmente spero che a Borgo Panigale non facciano scherzi  e diano tutto l’appoggio possibile ad Enea Bastianini, non sono sulla moto ma anche nelle tattiche di gara (mapping 8).

LA GARA

Era dal 2009 che un Italiano non vinceva 3 delle prime 7 gare, l’ultimo era stato Valentino che nel prossimo weekend di gara al Mugello vedrà il ritiro del proprio 46.

Bastianini vince e soprattutto convince con una condotta di gara davvero da Top Rider. Potremo dire che ha giocato al gatto col topo scavalcando prima Jackass Miller e poi facendo innervosire, non poco, Pecco Bagnaia. Nella bagarre dei sorpassi tra i due Pecco va prima lungo e poi si stende, buttando alle ortiche 20 punti che in ottica Mondiale peseranno tantissimo.

Si stendono per campi le due Suzuki e chi ringrazia è Marc Marquez che altrimenti sarebbe finito 9°. Questo Marc Marquez non è assolutamente il Marquez che conosciamo, la moto non la sente e non rischia nulla. Honda deve darsi una svegliata perché il Marc 2016/2019 non tornerà mai più. Ed onestamente non penso che Marc abbia voglia di continuare così, con questi risultati. Occhio che non gioca per finire in TOP5, quello o vince o ci saluta tutti quanti.

In Yamaha la situazione è drammatica. Le ultime tre moto classificate sono le 3 Yamaha, Morbidelli sembra guidi un sidecar, mentre gli altri due… Soltanto Quartararo salva capra e cavoli portando un 4° posto miracoloso, guadagnando 13 punti su Bagnaia e Mir.

Un altro podio per l’Aprilia ed Aleix Espargaró che ormai ci ha preso gusto e giustamente vuole un bel rinnovo, visto che la differenza la fa tutta lui.

Tema mercato, Jack Miller sembrerebbe in procinto di firmare per KTM, ci auguriamo nel team Factory almeno. Personalmente avrei preferito la SBK a fare la comparsa in MotoGP… Con la Suzuki fuori dai giochi potremo vedere Mir in HRC e Rins in Yamaha o Aprilia (da capire se nel Team Factory Aprilia, oppure nel satellite Yamaha). Da valutare Zarco e i tre KTM, soltanto Binder è salvo. Vedremo…

 

Appuntamento al Mugello tra 15 giorni.

(immagine di copertina tratta dal sito del Giornale di Sicilia)

 

Francky

 

 

MOTOGP 2022- GP DI SPAGNA JEREZ DE LA FRONTERA

Nel weekend andrà in scena il secondo back to back dei ben cinque previsti in stagione. Sbirciando il calendario ne avremo uno che infila addirittura tre gare di seguito tra settembre ed ottobre.

Con calendari di questo genere è d’obbligo evitare il rischio di farsi male perché starsene a casa per più Gp è davvero un attimo.

La stagione ha già visto vittoriose 4 marche su sei: Ducati, Aprlia, Ktm e, finalmente, Yamaha. Gli sforzi compiuti da Honda (che lodavamo in Qatar) per rendere la propria RCV meno “Marquez dipendente” non hanno ancora sortito effetto. Difficile capire se è una questione di mezzo meccanico piuttosto che (anche) di piloti. Il livello di Marc degli anni passati non permette di dare un giudizio univoco ed il Marc attuale è ben lontano da quello che abbiamo sempre applaudito. La realtà dei risultati parla da sola: no Marquez no Party!

Anche Suzuki è ancora a bocca asciutta. Eppure le lodi sul progetto della Casa di Hamamatsu non sono mancate: progressi evidenti lato motore, riorganizzazione dei processi grazie all’arrivo di Livio Suppo, sempre ottimo livello dal punto di vista telaistico. Rins è in testa al mondiale grazie alla costanza che pare aver finalmente trovato. Manca l’acuto, ma è tutto da verificare se quando tenterà l’acuto resterà in sella oppure andrà per terra come ha fatto in carriera spesso e volentieri.

L’ordine di arrivo dello scorso Gp in Portogallo ha comunque visto tutte e sei le case presenti nelle prime sei posizioni, segnale che le differenze marcate degli anni passati (KTM ed Aprilia cenerentole) sono un ricordo.

Da Jerez si comincia a far sul serio davvero. Finite le trasferte extraeuropee, messo alle spalle il Portogallo che, tutto sommato, è una pista “nuova”, in Spagna comincia la parte più significativa dell’annata. Da qui in avanti i teams avranno dati in abbondanza per settare le moto ed i piloti potranno riconoscere uno ad uno i granelli degli asfalti che andranno ad accarezzare.

Non ci saranno più scuse per il team campione in carica ed il pilota designato ad essere quello di punta. Il team ufficiale Ducati non potrà più sbagliare una virgola, così come Pecco Bagnaia non avrà più possibilità di passi falsi. Ad oggi sono queste le maggiori delusioni della stagione in corso. Urge abbassare la testa e non pensare ad altro che andar forte restando in piedi.

Marquez ritroverà la pista (per tanti anni amica) dove ebbe inizio il suo calvario che ancora non ha visto la fine. Troppo brutto a Portimao per essere vero, troppo esuberante ad Austin per credere che possa mantenere quel livello ad ogni appuntamento 2022. Agli appassionati (ed al campionato) manca un Marc magari meno eccelso di quello di un tempo, ma comunque in grado di giocarsi il bottino grosso tutte le domeniche.

Tra gli osservati speciali di questo Gp io ci metto Maverick “sette vite” Vinales. Ormai l’Apriliona va abbastanza forte da potergli far fare un’ottima figura in casa. Spetta a lui star davanti al compagno di marca che avrebbe (sulla carta) meno talento di lui.

Vogliate perdonarmi, ma scrivere un pregara quest’anno è diventato davvero complesso come lo è stato nel 2020. Ci sono troppe situazioni poco comprensibili di domenica in domenica, troppe variabili che influenzano la possibilità di fare pronostici almeno approssimativi. Un tempo quest’incertezza era frutto delle diverse caratteristiche di moto e piloti. Oggi ho la sensazione che sia altro… ma meglio tacere.

(immagine in evidenza tratta dal sito road racing world)

 

Salvatore V.

 

MOTOGP 2022-GP DEL PORTOGALLO-PORTIMAO

La stagione “europea” della MotoGp 2022 ha inizio questo weekend in quel di Portimao. Va in scena la quinta gara del Campionato su una delle piste più belle del panorama mondiale, una pista entrata nel giro buono “grazie” al susseguirsi degli eventi causa pandemia.

Oliveira su KTM nel 2020, Quartararo su Yamaha 2021 e Bagnaia su Ducati (Gp d’Algarve 2021)gli unici vincitori annoverati sul corto Albo d’Oro della gara.

Saliscendi, curve cieche, staccate a moto piegata ed un lungo rettilineo caratterizzano un tracciato che permette ancora di fare un minimo di differenza col “manico”.

Difficile fare previsioni per la gara di domenica. Il mondiale è partito incerto, senza un dominatore e con tanti dubbi nella testa dei big. In testa alla classifica ci arriva Enea Bastianini che guida una Ducati dello scorso anno gestita dal team Gresini tornato sul tetto del mondo dopo anni di sacrifici prima con Honda e poi con Aprilia.

Enea ha vinto con il piglio del campione sia in Qatar che in Texas, ma non lo si può considerare il “padrone” della stagione perché negli altri due appuntamenti non è stato in grado di arrivare oltre il decimo posto. Sorte toccata anche agli altri due vincitori di tappa 2022 Oliveira ed Aleix Espargaro.

Pertanto il circo delle moto si presenta in Europa con una classifica che vede in testa un “rookie al secondo anno” (Bastianini), una promessa mancata da più anni (Rins), un eterno faticatore del manubrio finalmente vincitore di una gara (A.Espargaro). Una Ducati dello scorso anno, una Suzuki che non vince da Valencia 2020, un’Aprilia che ha vinto la sua prima gara dopo 20 anni.

E i big?

Facile pensare che i primi tre siano lì per le “mancanze” degli altri..e forse è proprio così. Al quarto posto in classifica ci troviamo il primo “big” (ha vinto un mondiale, che diamine!) Joan Mir che è il meno big di tutti i big.

Dopo queste premesse è un attimo che ci sia tanto che non gira per il verso giusto quest’anno.

Il campione del mondo in carica Fabio Quartararo è solo quarto, risultato che viene fuori soprattutto dalla splendida prestazione sul tracciato indonesiano sul bagnato…. Esattamente la condizione di pista in cui è sempre stato più debole in questi anni…. Ed è quarto anche (e soprattutto) perché gli altri big hanno fatto peggio di lui.

Il primo ad aver fatto peggio è l’ex favorito al titolo 2022 Francesco Bagnaia che si è perso dietro alla nuova GP22 ed alla sua messa a punto. La stagione non poteva cominciare peggio e i risultati (ed il modo in cui sono venuti) confermano una delle caratteristiche del piemontese: riesce a dar tutto quando si sente in ordine in ogni dettaglio della moto. Quando è a posto è un’iradiddio. Quando non si sente al 100% in sintonia con il contesto moto-pista il suo rendimento cala vistosamente. Avete presente quando si soleva dire “guidare sopra i problemi”? Ecco, a patto che sia possibile (ne dubito) lui non ci riesce.

Dalla sua c’è una classifica molto corta ed il tempo di risalire la china, ma ogni gara portata a termine dietro ai suoi diretti avversari è ormai una in meno per riuscire nell’impresa che il mondo intero gli ha messo come obiettivo minimo 2022. Perché guida pur sempre quella che ad oggi è la moto migliore.

Se parli di big e ti ricordi della gara del Texas come fai a non parlare di Marquez? In classifica è messo peggio di Bagnaia, ha saltato due gare ma ad Austin ha fatto vedere al mondo intero (manco ce ne fosse ancora bisogno) cosa significa la parola “classe”. Inutile sperare che sia dia una calmata, non lo farà mai. Incrociamo le dita affinchè resti sempre in piedi perché di certo sarà in grado di farci divertire e di giocarsela sino alla fine. E’ davvero l’unico che non molla mai.

Fatta questa lunga premessa ci appelliamo a Michelin, nella speranza che li lasci correre per quello che sanno fare fornendogli pneumatici degni (e soprattutto uguali) dello spettacolo che possono mettere in scena.

 

MOTO2

Celestino Vietti è riuscito a mantenere la vetta del mondiale nonostante lo zero “americano”. A Portimao dovrebbe trovarsi bene sempre che Canet sia d’accordo. Lo è stato ad Austin sdraiandosi a sua volta e non approfittando di un occasione che potrebbe non ripresentarglisi a breve.

 

MOTO3

Dennis Foggia capeggia la classifica permettendo all’Italia di comandare 3 classifiche su 3 insieme ai suoi “soci” più grandi. Dopo 4 gare è chiaramente quello più a posto di tutti: ha la maturità per potersi mantenere in alto anche perché supportato da un team eccellente. Dita incrociate anche qui.

 

(Immagine di copertina tratta dal sito ufficiale della MotoGP)

 

Salvatore V.