Brno 2019- La Moto3, la Noia2, la NoiaGP

Di solito si comincia un articolo dall’evento clou della giornata che come tutte le domeniche dovrebbe essere la MotoGP. Uso il condizionale perché il titolo dà il senso del pathos che la gara ha regalato agli spettatori che ormai sanno come andrà a finire già dal giovedì..
E giust’appunto voglio cominciare dalla gara dei ragazzini perché quella riserva sempre emozioni, sorprese, spettacolo al quale spesso non diamo il risalto che merita. Tutti ammucchiati per 20 giri, uno di fianco all’altro con gli occhi iniettati di sangue e la voglia di non mollare un centimetro Any Given Sunday. E ne è venuta fuori un altra bella gara dove i tatticismi lasciano spazio al cuore ed alla follia, dove non si riescono a contare i sorpassi totali perché ci si annoia ad annotarli perché si perderebbe l’opportunità di guardarli. Alla fine l’ha spuntata Canet che ha fatto una gara intelligente limitandosi a stare ammucchiato nel gruppo da 15 ed uscendo fuori al momento opportuno per vincerla davanti a due italiani, Lorenzo dalla Porta e Tony Arbolino.
Gara fantastica del ragazzo Leopard che, partito diciassettesimo, ha rimontato con serenità da veterano fino a giocarsi la vittoria perché ha fame e voglia. Altra menzione di giornata va a Niccolò Antonelli che è partito dal box per risorgere a pochi giri dalla fine sino al secondo posto. Purtroppo sul finale aveva finito gomme ed anima, ed il suo splendido rimontone si è concretizzato in un misero quinto posto che ha fatto comunque scendere la lacrimuccia a papà Simoncelli. Peccato che l’abbia spenta lui sulla griglia, perché questa poteva vincerla senza quell’errore.

Passiamo alla Noia2……..
Si, la noia perché è stata una gara monotona dove Marquez Jr ha preso il comando senza che ci fosse possibilità di impensierirlo come negli ultimi tempi è ormai una costante. Alle sue spalle sono successe fondamentalmente le solite cose senza grosse emozioni, ovvero la caduta di Lowes, quella di Pasini, ed anche quella di Luthi che si allontana in campionato.
Per noi italiani un emozione però c’è stata: quella di vedere al secondo ed al terzo posto i due rookies Digiannantonio e Bastianini, il quale in rimonta è riuscito a sopravanzare Navarro all’ultimo giro regalandoci l’unico sussulto di tutta la gara. Malissimo Baldassari precipitato nelle retrovie ed ormai lontano dal titolo a meno di miracoli che ad oggi paiono improbabili.

Dulcis in fundo la NoiaGp….
Già…la noia. Ormai Marc ha deciso di uccidere il campionato lasciando agli altri il ruolo di “scomparse”. Il menu è sempre lo stesso: parte in testa, si lascia annusare i vapori dello scarico sino a circa metà gara e poi dà uno strappo degno del miglior Pantani sul Mortirolo fiaccando le gambe della concorrenza che lo vedono diventare sempre più un puntino davanti a loro, una chimera, una sirena che ti ammalia e che quando l’avvicini ti sfugge di mano. Anche oggi il copione è stato lo stesso, esattamente come nei posti dietro di lui. Dovizioso secondo è quasi sempre la prima Ducati. Miller terzo è quasi sempre la prima moto dei team “meno” ufficiali”. Zarco è sempre la prima KTM se si sono sdraiate tutte le altre. Valentino è la prima Yamaha quando la moto non funziona. Iannone è la seconda Aprilia che lotta con Abraham e Rabat che scendono in pista con pezzi di antiquariato. Vinales è quello che si eclissa perdendosi nelle retrovie senza darsi un perché…
Per restare nella normalità più assoluta Marc ha pensato di regalarci il suo pezzo forte con chiusura d’avantreno e botta di gomito per non cadere.
Purtroppo il livello di spettacolo è sceso in maniera evidente. Ai tempi del nostro Vale le vittorie erano sempre tante e straripanti come adesso, ma almeno Rossi sbagliava partenza o prove e doveva rimontare, rendendo le gare un minimo più interessanti. Marquez no.
Fa semplicemente un altro sport e lo ha dimostrato ieri con la pole realizzata annichilendo tutti con le gomme slick fingendo che non piovesse.
Carmelo Ezpeleta deve cominciare a riflettere, deve trovare un modo per rimescolare le carte in tavola come usava fare il buon Ecclestone appena fiutava che il suo gioiello iniziava a perdere attrattività. Non serve ostinarsi a tener dentro un Valentino che forse vorrebbe godersi i milioni sotto una palma, serve piuttosto spostare Marquez su un altra moto e dare vita ad un giostra di cambiamenti per restituire verve ad un campionato che si chiuderà ben prima dell’ultima gara.
La prossima domenica tutti al Red Bull Ring di Zeltweg. E’ una pista Ducati viste le vittorie degli ultimi anni, ma è pur vero che Marquez è sempre finito ad un soffio ed il suo stato di grazia attuale è ben superiore a quel soffio ed ai centesimi di distacco rimediati.
Alla prossima.

immagine in evidenza tratta dal sito sportfair.it

Salvatore Valerioti
@icemankr7