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F2 SPAGNA 2022 – VENI VIDI DRUGOVICH

Per la prima volta quest’anno un pilota tenta la fuga in classifica. Felipe Drugovich (MP Motorsport) è stato il mattatore del weekend spagnolo, capace di vincere entrambe le gare senza neanche partire dalla prima fila.

Il brasiliano quest’anno non è nemmeno parente del pilota falloso e confusionario visto nel 2021. Drugovich tuttavia continua a non essere nei piani di nessun team di Formula 1; mi auguro che la situazione possa cambiare.

Tutte le immagini di quest’articolo sono proprietà della F2. 

BARCELONA, SPAIN – MAY 20: Felipe Drugovich of Brazil and MP Motorsport (11) drives on track during qualifying ahead of Round 4:Barcelona of the Formula 2 Championship at Circuit de Barcelona-Catalunya on May 20, 2022 in Barcelona, Spain. (Photo by Lars Baron/Getty Images)

La ghiaia nelle vie di fuga regala delle prove libere con due bandiere rosse e qualche bandiera gialla. Felipe Drugovich (MP Motorsport) sigla il tempo migliore precedendo Jehan Daruvala (Prema) di ben mezzo secondo. Il tracciato è congeniale al brasiliano, che vi ha vinto nel 2020 e ha concluso in testa i test intercampionato. Seguono Logan Sargeant (Carlin) e Jack Doohan (Virtuosi) mentre il resto dei pretendenti al titolo si colloca tra la quinta e la decima posizione. Questa pista non ha segreti per nessuno.

BARCELONA, SPAIN – MAY 20: Jack Doohan of Australia and Virtuosi Racing (3) drives in the Pitlane during qualifying ahead of Round 4:Barcelona of the Formula 2 Championship at Circuit de Barcelona-Catalunya on May 20, 2022 in Barcelona, Spain. (Photo by Alex Pantling – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)

Le qualifiche si giocano sulla capacità dei piloti di non surriscaldare le gomme con 40 gradi sulla pista. Il miglior interprete di queste condizioni è Doohan, di gran lunga il mattatore del Venerdì (mai fuori dalla top3 da quando ha esordito!). La sua pole è stata in dubbio solo nei secondi finali quando Juri Vips (Hitech), ultimo  fino a quel momento, si lancia all’attacco all’ultimo momento disponibile, tira fuori due settori finali da urlo e ferma i cronometri a due centesimi dal tempo dell’australiano.

BARCELONA, SPAIN – MAY 20: Liam Lawson of New Zealand and Carlin (5) prepares to drive during qualifying ahead of Round 4:Barcelona of the Formula 2 Championship at Circuit de Barcelona-Catalunya on May 20, 2022 in Barcelona, Spain. (Photo by Joe Portlock – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)

Daruvala era stato il riferimento nella prima metà di sessione, ma la decisione di restare ai box nei minuti finali si è rivelata controproducente. Solo la quarta posizione per lui, preceduto anche dal rookie Fredrik Vesti (ART), alla migliore qualifica in F2. Gli altri pretendenti al titolo hanno affrontato qualifiche difficili: Pourchaire è settimo ma può recriminare un blocking di Drugovich, a sua volta solo decimo. Distante anni luce dalle posizioni che contano Liam Lawson (Carlin), alla seconda qualifica fuori dalla top ten.

Drugovich viene retrocesso in quarta posizione per aver ostacolato Pourchaire durante le qualifiche. Calan Williams (Trident) ne eredita la pole ma non la sfrutterà mai, dato che stalla nel giro di formazione.

BARCELONA, SPAIN – MAY 21: Felipe Drugovich of Brazil and MP Motorsport (11) leads Ayumu Iwasa of Japan and DAMS (17) and the rest of the field at the start during the Round 4:Barcelona Sprint Race of the Formula 2 Championship at Circuit de Barcelona-Catalunya on May 21, 2022 in Barcelona, Spain. (Photo by Alex Pantling – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)

Il de facto poleman Jake Hughes (VAR) non fa in tempo a godere della promozione che viene passato in tromba da Drugovich. Anche Iwasa e Sargeant partono a cannone e vanno a comporre il podio virtuale dopo essere partiti quinti e sesti. Pourchaire al contrario rischia di rovinare tutto con un lungo in curva 4. Schiva la ghiaia per pochi centimetri ma non può evitare il sorpasso ad opera di Daruvala e Vips.

Sargeant e Vips sono i più veloci in pista, ma è proprio l’estone il primo a ritirarsi. Nel tentativo di mantenere il contatto con Daruvala, con il quale era in lotta per la quarta posizione, perde il controllo della Hitech in curva 4 e si insabbia. Secondo unforced error di fila.

BARCELONA, SPAIN – MAY 21: Felipe Drugovich of Brazil and MP Motorsport (11) leads Ayumu Iwasa of Japan and DAMS (17) during the Round 4:Barcelona Sprint Race of the Formula 2 Championship at Circuit de Barcelona-Catalunya on May 21, 2022 in Barcelona, Spain. (Photo by Bryn Lennon – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)

Entra la SC, che si farà da parte al decimo giro. La ripartenza si svolge all’insegna dell’educazione e del rispetto reciproco e non si verificano cambi di posizioni.

Per vedere un po’ di azione bisogna aspettare l’azione del degrado. Nelle retrovie si innescano un po’ di duelli (dove si mette in mostra il rimontante Williams) mentre in zona punti si assiste al crollo delle gomme di Hughes, che perde una posizione al giro fino al ritiro per ragioni di tenuta di strada.

BARCELONA, SPAIN – MAY 21: Race winner Felipe Drugovich of Brazil and MP Motorsport (11) takes the chequered flag during the Round 4:Barcelona Sprint Race of the Formula 2 Championship at Circuit de Barcelona-Catalunya on May 21, 2022 in Barcelona, Spain. (Photo by Bryn Lennon – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)

Il podio resta immutato per tutta la gara. Drugovich vince incontrastato davanti a Iwasa e Sargeant, con i due rookie che conquistano il loro primo podio nella categoria. Con la vittoria Drugovich sorpassa Pourchaire in classifica e si riporta al comando, 61 punti contro 56.

La partenza della Feature Race è più lineare. Doohan mantiene la leadership mentre Vesti ha un buono scatto e si prende la piazza d’onore ai danni di Vips. Lawson al contrario ha un primo giro stellare: scavalca tre macchine allo start e altrettante nei chilometri successivi (compreso un bellissimo sorpasso su Hughes all’esterno della chicane) e conclude il giro in decima posizione. Ottimo anche lo scatto di Drugovich, già settimo e soprattutto con Pourchaire alle spalle.

Daruvala è quinto ed è l’unico dei primi su gomme dure ma è incalzato da Ayumu Iwasa (DAMS) e Drugovich. La battaglia dura poco: in uscita di curva 6 la sua macchina si spegne senza addurre motivazione plausibile. Accade troppo in fretta perché Iwasa possa scansarlo; il giapponese ci rimette l’ala ed entra la SC. Adesso la classifica vede Doohan davanti a Vesti, Vips, Sargeant, Drugovich, Pourchaire e Lawson. Dopo cinque giri i concorrenti per il titolo si sono già raggruppati nelle prime posizioni.

Anche in questo caso la ripartenza, avvenuta al settimo giro, si svolge senza cambi di posizione. Arriva il fatidico ottavo giro (il limite perché il pit stop abbia validità legale ai fini della sosta obbligatoria) ma ne approfittano solo Vips e Hughes. Dal momento che restano da percorrere ancora 30 giri con 42 °C i piloti preferiscono evitare stint troppo lunghi.

All’estone viene propinato il classico pit stop lento della Hitech. Quando nei giri seguenti anche il resto dei piloti sulle soft andrà al cambio gomme Vips scalerà in settima posizione, con gomme già consumate, nel tracciato più severo e con temperature ideali per la cottura di un uovo. Niente male per un undercut. Il suo passo con le dure comunque si rivela pessimo (i suoi onboard sono una sofferenza da vedere) e scompare dai radar.

Solo un pilota non rientra: è Drugovich, che vuole aspettare il cliff delle morbide prima di rientrare. L’azzardo paga già nell’immediato: dal dodicesimo (quando rientra Doohan, leader della corsa) al diciottesimo giro (quando rientra ai box) addirittura guadagna sui rivali. Malgrado una sosta lenta ha scavalcato Sargeant e può contare su gomme di cinque giri più fresche di quelle di Vesti e Doohan. In una pista così severa come il Montmelò è un vantaggio strategico importante.

Quando il terzetto raggiunge il gruppo dei piloti partiti su prime, il brasiliano ha la sua occasione. Al ventesimo giro Drugovich infila con un’unica manovra Vesti e Hauger e si lancia all’inseguimento di Doohan, che riesce a mantenere sempre un pilota tra sé e il brasiliano. Quando però i “cuscinetti” terminano, al ventiquattresimo giro, il figlio d’arte australiano non ha più armi valide contro la MP Motorsport.

BARCELONA, SPAIN – MAY 22: Felipe Drugovich of Brazil and MP Motorsport (11) leads Jack Doohan of Australia and Virtuosi Racing (3) during the Round 4:Barcelona Feature Race of the Formula 2 Championship at Circuit de Barcelona-Catalunya on May 22, 2022 in Barcelona, Spain. (Photo by Clive Mason/Getty Images)

Le gomme nuove garantiscono a Drugovich il grip necessario per un’uscita perfetta dalla chicane, che gli permette di sverniciare Doohan all’inizio del ventisettesimo giro.  L’unica speranza per l’australiano arriva dalla direzione gara, che comunica l’avvio di un’indagine sul brasiliano per una presunta infrazione commessa durante la sosta. Ho rivisto il pit tre volte e ancora ora non ho mica capito cosa ci avessero visto.  Al momento non è arrivata alcuna comunicazione.

BARCELONA, SPAIN – MAY 22: Theo Pourchaire of France and ART Grand Prix (10) leads Liam Lawson of New Zealand and Carlin (5) during the Round 4:Barcelona Feature Race of the Formula 2 Championship at Circuit de Barcelona-Catalunya on May 22, 2022 in Barcelona, Spain. (Photo by Joe Portlock – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)

Alle spalle del duo Vesti e Sargeant conducono una gara abbastanza monotona mentre più indietro Pourchaire sembra in difficoltà. Lawson morde il freno dal pitstop ma non riesce a organizzare un attacco.

Nel frattempo i piloti partiti su hard hanno montato le soft e iniziano la rimonta. Il gruppo è guidato da Clement Novalak (MP Motorsport), a dimostrazione della bontà della compagine olandese sui tracciati ad alto degrado. Le Soft si comportano molto meglio del previsto e permettono di girare su tempi competitivi senza un degrado evidente. Ne fanno le spese Pourchaire e Lawson, che nei giri finali sono scavalcati da Novalak, Enzo Fittipaldi (Trident) e Marcus Armstrong (Hitech).

BARCELONA, SPAIN – MAY 22: Race winner Felipe Drugovich of Brazil and MP Motorsport (11) celebrates in parc ferme during the Round 4:Barcelona Feature Race of the Formula 2 Championship at Circuit de Barcelona-Catalunya on May 22, 2022 in Barcelona, Spain. (Photo by Joe Portlock – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)

Dopo 37 giri di dominio Drugovich va a vincere anche la Feature Race. Dopo cinque secondi transita Doohan, dopo altri quindici Vesti. Anche in questa gara primo podio in categoria per due rookie. Sargeant e un arrembante Novalak completano la top 5.

Fittipaldi continua il suo percorso di crescita conquistando punti importanti con la sesta posizione. Armstrong precede Pourchaire e Lawson, che resiste a Nissany per un soffio.

Vips ha avuto probabilmente la peggiore gara in carriera e conclude in diciassettesima posizione dopo essere stato sverniciato da chiunque.

BARCELONA, SPAIN – MAY 22: Race winner Felipe Drugovich of Brazil and MP Motorsport (11) and Third placed Frederik Vesti of Denmark and ART Grand Prix (9) celebrate on the podium during the Round 4:Barcelona Feature Race of the Formula 2 Championship at Circuit de Barcelona-Catalunya on May 22, 2022 in Barcelona, Spain. (Photo by Clive Mason/Getty Images)

Era dal round di Baku del 2016 che un pilota non vinceva entrambe le gare (in quel caso fu Giovinazzi a fare doppietta). Pourchaire conclude entrambe le gare fuori dalla top 5 e vede il rivale segnare il primo break point della stagione, con un distacco subito cresciuto a 26 punti. Daruvala resta terzo malgrado il guasto in Feature Race ma il vantaggio su Lawson, Armstrong e Sargeant si è ridotto al minimo.

Lorenzo Giammarini, a.k.a. LG Montoya

 

REA ILLUMINA, BAUTISTA LEADER – WSBK ESTORIL POST GP

Bautista, Razgatioglu, Rea. Rigorosamente in ordine alfabetico. Sono loro i dominatori indiscussi del Mondiale Superbike su Ducati, Kawasaki e Yamaha. Tre case a giocarsi il Mondiale Piloti ed il Costruttori con i loro Piloti di punta.

Scrivo queste righe mentre riguardo gara 2 di Estoril. Lasciatemi dire che, aldilà del risultato finale, è stato un weekend spaziale. Uno spagnolo, un Nordirlandese ed un Turco… stanno monopolizzando il Mondiale delle derivate di serie, perché sono i più forti e perché guidano al meglio le proprie moto.

Il confronto con i compagni di team è a dir poco irrisorio. Michael Rinaldi è completamente sparito dai radar ai quali ci aveva abituato, Andrea Locatelli dice che la R1 è “vecchia” ma Toprak ci vince il Mondiale, Alex Lowes è lontano anni luce da Rea. Nelle 3 gare ed i 9 podi a disposizione, i gradini sono occupati sempre da quei tre.  Alvaro Bautista vince gara 1 superando nel rettilineo finale la R1 di Razgatioglu, con Rea che chiude terzo.

Jonathan Rea vince la Superpole Race, superando a poche curve dal traguardo Toprak Razgatioglu, infine trionfa in modo magistrale inventando un sorpasso al cavatappi (lo stesso dove Pedrosa stese Hayden nel 2006) su Alvaro Bautista nel corso dell’ultimo giro.

TOPRAK CHE SUCCEDE?

Sembra strano ma finora Razgatioglu ha perso tutti i corpo a corpo, anzi alcune volte si è spinto oltre il limite. Basti vedere Assen in cui coinvolge Rea nell’incidente ed in questo round, durante la SP Race nell’ultimo giro entra in modo davvero cattivo su Rea che rischia di cadere. Sembra aver vinto ed invece perde l’anteriore.

Toprak durante la Superpole Race. Riesce a salvarla alla “Marquez” Immagine WorldSBK.com

Riesce a salvarla in modo miracoloso, alla Marquez… ma Rea lo infila e vince la SP Race. Toprak sembra non saper vincere più, è davvero un lontano ricordo rispetto a quello dello scorso anno. Sono già 52 i punti di distacco dopo soli 3 round dalla testa della classifica. 

Sicuramente la Kawasaki ha migliorato i problemi legati ai giri motori che hanno costretto a giocare con armi di “plastica” nel 2021 e Ducati ha guadagnato in kg e talento il cambio tra Redding e Bautista.

La leggenda Ducati Chaz Davies durante la premiazione di Gara 1, con Alvaro Bautista. Immagine WorldSBK.com

REA VS BAUTISTA

Rivivremo un fantastico 2019 !? La mia risposta è NO. Il 2019 fu un anno in cui Bautista ha letteralmente dominato la prima parte e poi si è scornato con la dirigenza per un rinnovo che non voleva arrivare. Questo Bautista è diverso, come ha dichiarato lui stesso i due anni sulla Fireblade gli hanno affinato la sensibilità all’anteriore, difatti è l’unico Pilota che su 9 gare ha fatto 9 podi (4 vittorie e 5 podi). Probabilmente è il miglior Bautista di sempre.

Dall’altra parte però abbiamo il più forte Rea di sempre, un Jonnhy che ha più fame dello scorso anno e che vuole rimettere il numero 1️⃣ sulla carena, magari lasciando da Campione del Mondo in carica come Bayliss e Biaggi…

IL RESTO DEL MONDO.

Resta da capire cosa succede a Michael Rinaldi. Voluto li dagli sponsor… si becca 24 secondi in gara 1, 25 secondi nella Superpole Race ed altri 16 secondi in gara 2 dal compagno di team che guida la stessa moto e che è in testa al Mondiale. Sicuramente non sarà su quella sella nel 2023…

In casa Yamaha e Kawasaki non gioiscono nemmeno viste le situazioni di Locatelli e Lowes. Entrambi finiscono ai piedi del podio ma comunque lontani da quelli li davanti che fanno un altro lavoro.

Iker Lecuona, miglior Pilota HRC del weekend. Immagine WorldSBK.com

In casa Honda non è cambiato nulla dallo scorso anno. Iker Lecuona è il miglior Pilota del weekend e la sensazione è che non possa fare di più con questa moto. Un quarto posto nella SP Race e due sesti posti nelle gare lunghe. Sembra poco ma il suo passo è molto costante. In tutte le nove gare è sempre andato a punti ed è 5° nel Mondiale, davanti a Piloti Ufficiali come Lowes, Rinaldi e Redding. Non male per essere un Rookie…

In casa BMW non resta che piangere. Tom Sykes non aveva tutti i torti…

Classifica Mondiale. Fonte WorldSBK.com

Nel Mondiale comanda Bautista su Rea ma, considerando il danno fatto da Toprak ad Assen, i due sono praticamente appaiati e sarà il leitmotiv della stagione. Appuntamento fra 15 giorni a Misano, per il GP di casa “Ducati”.

CURIOSITÀ

Jonathan Rea firma il successo numero 117 ed è ad un passo dal “doppiare” il secondo nell’albo d’oro, un certo Fogarty a 59. 

Diventa il Pilota più longevo nelle vittorie del Mondiale SBK. Strappa il record per un solo giorno ad Haga che tra la prima vittoria (Sugo 1997) e l’ultima (Nurburgring 2010) passarono 12 anni ed 11 mesi esatti. Jonnhy tra la prima (Misano 2009) ed oggi fa 12 anni, 11 mesi ed 1 giorno.

Infine mancando 9 round, con altre 27 gare riuscirebbe a raggiungere in testa, a quota 377 partenze, il recordman Troy Corser….

Sarà un anno spettacolare.

 

Francky

 

 

(Immagine di copertina WorldSBK.com)

 

F1 2022 – GRAN PREMIO DI SPAGNA

Da un pò di anni a questa parte è sempre stato definito il “GP della verità”, quello che ” se una macchina va bene quì va bene dappertutto”, dove si capiva se i tecnici  avevano fatto un buon lavoro sugli aggiornamenti oppure si certificava ufficiosamente un proseguio di campionato in sofferenza.

In un anno di rivoluzione regolamentare e di budget cap e considerato quello che è successo nei primi cinque Gp stagionali, Il GP di Spagna sul circuito del Montmelò riveste, se possibile, con maggiore evidenza il ruolo di giudice sulle ambizioni di ogni team per i GP a venire.

Praticamente tutti i team porteranno la gran parte degli aggiornamenti aerodinamici e di PU previsti fino almeno alla pausa estiva se non oltre, per cui si capisce bene che la posta in palio è alta per due motivi: capire se funzionano o meno e sperare di non aver sprecato risorse del budget cap per modifiche inutili.

Tutti in attesa dei verdetti che la pista catalana imporrà ai team e ai loro ingegneri, tracciato che tutti conoscono molto bene e che rivela moltissimo della bontà e dell’efficienza aerodinamica e meccanica delle monoposto.

immagine da tuttomotoriweb.it

Fino ad ora è stato un testa a testa deciso da episodi, setup azzeccati e problemi di affidabilità inaspettati tra Ferrari e Red Bull. Il confronto recita un 3 a 2 per Red Bull, tutte vittorie molto risicate (esclusa Melbourne a favore della Ferrari).

Red Bull ha fatto valere soprattutto la facilità di sorpasso in rettilineo, figlia di un’ottima efficienza aerodinamica mentre la SF-75 si fa preferire nel conportamento nelle curve medio-veloci e in qualifica, segno che la PU Ferrari si può scatenare appieno sul giro secco ma deve essere molto più conservativa sul passo gara.

Binotto ha più volte annunciato che il grosso degli aggiornamenti sarebbe arrivato in Spagna e infatti sono previsti una nuova ala posteriore con drag ridotto, un nuovo fondo anti-porpoising, delle fiancate più strette e braccetti dello sterzo modificati in funzione aerodinamica. Oltre a sperare di poter liberare qualche cavallo in più in ottica gara dal motore endotermico della PU.

Red Bull è sembrata avere un margine su Ferrari dopo le modifiche introdotte negli ultimi 2 gp e alla cura dimagrante della RBR-18, per cui urge una pronta risposta degli uomini di Maranello.

La pista catalana dovrebbe sposarsi bene con le caratteristiche della SF-75, a suo agio sui curvoni veloci e anche la scelta delle gomme operata da Pirelli, C1 C2 e C3 le più dure a disposizione, dovrebbe sorridere alla Ferrari, in difficoltà rispetto ai rivali nella gestione delle gomme medie e soft sul passo gara.

Ovviamente questa è tutta teoria, solo la pista dirà effettivamente se gli equilibri saranno stati modificati o meno. Anche Red Bull porterà aggiornamenti anche se meno significativi rispetto a Ferrari e alla fine potrebbero ritrovarsi in una situazione di parità sul piano prestazionale in cui i dettagli e gli errori dei piloti potranno fare una grande differenza.

Ferrari è consapevole che i prossimi due Gp sono fondamentali per il proseguio di stagione: sia il Gp di Spagna che quello di Montecarlo dovrebbero vederla favorita rispetto a Red Bull e con l’obbiettivo non dichiarato ma necessario di portare a casa due vittorie.

Il vantaggio in entrambe le classifiche del mondiale si è eroso negli ultimi due GP e serve dare una dimostrazione di forza e compattezza. Di sicuro in Ferrari hanno dato prova di essere piuttosto scaltri approfittando dei test Pirelli di Imola e di un filming day a Monza per provare alcune soluzioni aerodinamiche definite promettenti in fase di simulazione.

Anche il richiamo continuo che Binotto pone sul tema del controllo da parte della FIA del budget cap relativi agli aggiornamenti è indice di una ritrovata attenzione a 360° che il team di Maranello ha su ogni aspetto della competizione che si svolge inevitabilmente anche sul piano politico e di relativo “peso” da spendere nei confronti dei commissari.

Chi invece vede il GP di Spagna come il primo e ultimo crocevia fondamentale per la stagione è la Mercedes. La W13 è una monoposto con tanti problemi e le modifiche che verranno introdotte in Spagna faranno capire se vale la pena continuare nel progetto oppure tirare una riga e i remi in barca e pensare già al 2023.

immagine da tuttomotoriweb.it

Un weekend ad alta tensione e aspettativa per il team anglo-tedesco che potrebbe certificare la loro definitiva uscita di scena nella lotta alla vittoria, anche solo di qualche Gp, per il 2022.

Un altro protagonista sulla graticola è Mick Schumacher. Il figlio d’arte non ha per il momento rispettato le aspettative in quella che è la sua seconda stagione in F1. Magnussen lo ha costantemente messo sotto e, a parte pochi lampi, la prestazioni di Mick non sono state memorabili ma anzi, sono state condite da qualche botto ed errore di troppo sia in qualifica che in gara. Si fanno insistenti le voci di un suo possibile appiedamento a fine stagione se non riuscirà a dare una svolta alla sua stagione.

Chi invece ha svoltato quest’anno sembra l’Alfa Romeo, monoposto che sta dando buoni risultati in pista soprattutto con Bottas. Non fosse stato per qualche errore nelle fasi finali di gara di Bottas il bottino di punti sarebbe potuto essere anche migliore. Il Montmelò è il giusto banco di prova per capire se si può ulteriormente innalzare l’asticella.

immagine da chepoker.it

Tante squadre vedono nell’inizio della campagna europea l’occasione per una svolta decisiva alla propria stagione. Tra queste ci sono di sicuro Alpine, Alpha Tauri e Aston Martin per differenti ragioni. Lo junior team Red Bull ha pagato qualche problema di affidabilità di troppo alla PU che ne ha minato la buona velocità di base, mentre per Alpine si è accanita la sfortuna soprattutto con Alonso, costretto al ritiro spesso per colpe non sue. Aston Martin rientra nel novero di quelli che hanno sbagliato qualcosa in fase di progettazione e hanno cambiato tanto in vista del Gp di Spagna.

McLaren continua ad essere un oggetto misterioso. Posto il fatto che non hanno più i grossi problemi di inizio stagione, resta l’imprevedibilità di una monoposto che non lascia capire appieno perchè a volte è competitiva e altre volte no. Potenzialmente sembra molto veloce ma il problema è che non si sa esattamente perchè e quando questo possa verificarsi.

La Williams invece deve ringraziare tanto Albon, capace di portarla a punti già due volte. Non male per una vettura nata non proprio bene e che sconta soprattutto in qualifica la sua scarsa competitività.

La FIA ha intanto dichiarato che il GP di Sochi non verrà sostituito, pertanto il mondiale sarà su 22 GP e non 23 come preventivato.

immagine da sport.sky.it

Il circuito del Montmelò provvederà a separare, magari poco evangelicamente, il grano dal loglio. Sarà interessante capire chi avrà fatto bene e chi no con conseguenze che andranno ben al di là dell’appuntamento spagnolo.

Conseguenze che si vedranno in pista ma anche dal punto di vista psicologico negli organici dei team, che potrebbero ricevere una bella mazzata in caso di esito nefasto. Prospettiva che infesta soprattutto l’immaginario del tifoso ferrarista, più volte frustrato da possibili migliorie che poi non si sono rivelate tali. Si spera che questi fantasmi siano ben lontani dalla mente di Binotto e della sua squadra, pena un mondiale che prenderà inevitabilmente e nuovamente le via dell’Olanda.

*immagine in evidenza da skysports.com

Rocco Alessandro

 

WSBK 2022 – ROUND DELL’ESTORIL

Quasi un mese dopo il round di Assen (un mese di pausa tra un round e l’altro è semplicemente demenziale a mio parere) il mondiale sbk riparte dal Portogallo, dal circuito dell’Estoril.

Le prime due gare hanno certificato che quest’anno il mondiale piloti sarà un discorso a tre piuttosto infuocato con Rea, Razgatlioglu e Bautista che se le sono date non solo metaforicamente. Soprattutto Rea e il turco sono arrivati ai ferri corti dopo lo scontro di gara 2 ad Assen. Incidente di gara ma potrebbe essere solo il primo di una serie di incontri ravvicinati.

immagine da rossomotori.it

Di tutto ciò si è avvantaggiato Bautista che ha accettato e ringraziato per il gentile regalo confezionato dai suoi rivali e che gli permette la prima (mini) fuga in classifica piloti. Un Bautista che forse non è più veloce di quello del 2019 ma di sicuro più a suo agio sulla Panigale V4, meno impiccato e più capace di gestire situazioni complicate.

Tra questi Razgatlioglu sembra quello meno in palla, complice una Yamaha R1 non così performante come quella del 2021 tanto da costringere il pilota a ritornare alla configurazione dell’anno passato per ritrovare il feeling perduto. Arriverà anche lui ma deve sbrigarsi perché i due la’ davanti non fanno sconti.

Ormai siamo abituati ad avere un trittico a giocarsi podi e vittorie e per il momento non sembra esserci nessuno che può inserirsi nella lotta. Questa forse è la più grande delusione di questo avvio di mondiale.

Rinaldi, Locatelli e Lowes si sono calati fin troppo nel ruolo di sparring partner, così tanto da non rappresentare la benché minima minaccia per il caposquadra e i suoi avversari. Solo lo scontro di gara 2 ad Assen ha permesso a Locatelli di arrivare secondo ma è stata una pura casualità.

immagine da mantovauno.it

E’ vero che essere al livello di Rea-Bautista-Razgatlioglu è impresa difficile ma al momento il bilancio dei tre piloti meno quotati dei top team è ampiamente deficitario.

Meglio di loro di sicuro Lecuona che guida una ancora semi-derelitta Honda CBR-RR, a podio in gara 2 ad Assen e Bassani che a fatica ha potuto fare i test pre campionato con la sua V4 Panigale ma è stato spesso e volentieri davanti al pilota ufficiale Rinaldi.

Dopo un avvio piuttosto complicato si attendono conferme di ripresa da Redding e dalla sua BMW. L’inglese sta facendo una gran fatica e di sicuro sono lontani i fasti Ducati del biennio 2020-2021 in cui lottava costantemente per la vittoria. Il round di Assen è stato un caldo brodino dopo il tragico primo round ma di sicuro serve ben altro per essere all’altezza delle ambizioni sue e di BMW. I test in programma proprio all’Estoril prima del weekend di gara potranno senz’altro aiutare.

Deludenti per il momento anche Gerloff e Van der Mark, mai capaci di uno spunto all’altezza del talento mostrato in passato.

Questo terzo round potrà dire molto nei rapporti di forza tra i tre protagonisti principali. Il più atteso è Razgatlioglu, che deve dare una svolta al suo mondiale e prendersi quella vittoria che ancora manca a lui e alla sua squadra. Chissà che il possibile (ma ancora del tutto ipotetico) approdo in MotoGP non lo stia distraendo un po’…

Rea e Bautista sembrano molto più “sul pezzo” con lo spagnolo che si fa preferire per freddezza e controllo delle situazioni più accese. Rea sembra averne di più ma Bautista è vicino e quando può non si fa pregare per mettergli le ruote davanti.

immagine da oasport.it

Il campionato è ancora lungo ma occhio a far scappare Bau Bau, non è più il 2019 e lo spagnolo potrebbe essere il classico litigante felice in mezzo ai due torelli litigiosi.

*immagine in evidenza da fiawtcr.com

Rocco Alessandro

UN, DUE, TRE…BESTIA – DUCATI VOLA CON QUELLO SBAGLIATO

Come sempre non le mando a dire ed onestamente poco importa. Ad inizio stagione sbagliavo, credevo che il problema di Ducati e del loro Pilota di punta mandato da Dio fosse Jorge Martin

Ed invece avevo sottovalutato e di brutto Enea Bastianini, è lui che ha spaccato il box Factory in due metà belle precise tanto da fare fare le valigie a Jack Miller. Bastianini però ha un grosso problema, ed io seguo abbastanza questo circo da saperne già il finale. Guida una moto del 2021 in un struttura clienti che paga per avere quella moto. Nel fantastico mondo dei team Factory è inammissibile, i giapponesi avrebbero già segato un pistone…

In Italia forse la mentalità è diversa, la capacità di adattamento e l’astuzia e le capacità di un Bastianini al top della forma hanno permesso al Team Gresini di vincere ben 3 delle prime 7 gare, prendendo letteralmente a schiaffoni la struttura Aprilia (vedi che non era il Team il problema?). Ducati quest’anno ha la moto totale, personalmente in 20 anni di MotoGP non ne avevo mai vista una così dominante con così tanti Piloti diversi… Eppure…

Eppure il Pilota di punta Ducati, ha la metà dei punti del leader della classifica, gli stessi punti di Joan Mir che guida una caffettiera DeLonghi e soli due punti in più di Marc Marquez che guida con metà corpo…

L’appuntamento del Mugello e di Catalunya saranno fondamentali per delineare il percorso di Bagnaia e Ducati verso il Titolo Mondiale che manca dal 2007… Personalmente spero che a Borgo Panigale non facciano scherzi  e diano tutto l’appoggio possibile ad Enea Bastianini, non sono sulla moto ma anche nelle tattiche di gara (mapping 8).

LA GARA

Era dal 2009 che un Italiano non vinceva 3 delle prime 7 gare, l’ultimo era stato Valentino che nel prossimo weekend di gara al Mugello vedrà il ritiro del proprio 46.

Bastianini vince e soprattutto convince con una condotta di gara davvero da Top Rider. Potremo dire che ha giocato al gatto col topo scavalcando prima Jackass Miller e poi facendo innervosire, non poco, Pecco Bagnaia. Nella bagarre dei sorpassi tra i due Pecco va prima lungo e poi si stende, buttando alle ortiche 20 punti che in ottica Mondiale peseranno tantissimo.

Si stendono per campi le due Suzuki e chi ringrazia è Marc Marquez che altrimenti sarebbe finito 9°. Questo Marc Marquez non è assolutamente il Marquez che conosciamo, la moto non la sente e non rischia nulla. Honda deve darsi una svegliata perché il Marc 2016/2019 non tornerà mai più. Ed onestamente non penso che Marc abbia voglia di continuare così, con questi risultati. Occhio che non gioca per finire in TOP5, quello o vince o ci saluta tutti quanti.

In Yamaha la situazione è drammatica. Le ultime tre moto classificate sono le 3 Yamaha, Morbidelli sembra guidi un sidecar, mentre gli altri due… Soltanto Quartararo salva capra e cavoli portando un 4° posto miracoloso, guadagnando 13 punti su Bagnaia e Mir.

Un altro podio per l’Aprilia ed Aleix Espargaró che ormai ci ha preso gusto e giustamente vuole un bel rinnovo, visto che la differenza la fa tutta lui.

Tema mercato, Jack Miller sembrerebbe in procinto di firmare per KTM, ci auguriamo nel team Factory almeno. Personalmente avrei preferito la SBK a fare la comparsa in MotoGP… Con la Suzuki fuori dai giochi potremo vedere Mir in HRC e Rins in Yamaha o Aprilia (da capire se nel Team Factory Aprilia, oppure nel satellite Yamaha). Da valutare Zarco e i tre KTM, soltanto Binder è salvo. Vedremo…

 

Appuntamento al Mugello tra 15 giorni.

(immagine di copertina tratta dal sito del Giornale di Sicilia)

 

Francky