MAX SBANCA LAS VEGAS. NORRIS IPOTECA IL MONDIALE. FORSE.

Negli USA si corrono tre gare. Una seria e due no. La terza, seconda non seria, è a Las Vegas.

Dove non dovrebbe piovere mai, essendo nel deserto, e invece questa volta piove. E le qualifiche sono una lotteria, il che, visto il luogo, non dovrebbe sorprendere.

E, infatti, non sorprende la prima fila di Norris e Verstappen. E non sorprende nemmeno il disastro Ferrari, con Leclerc nono e Hamilton ultimo.

Allo spegnimento dei semafori, Norris spreca la pole chiudendo Verstappen ma finendo lungo e perdendo la posizione anche su Russell.

Dietro, Bortoleto fa strike e genera il caos. Questo consente ad Hamilton di recuperare 7 posizioni.

Al giro 12 Leclerc passa Piastri, che al via si era beccato una ruotata da Lawson. Neanche un giro e si sbarazza anche di Hadjar. Non andrà molto più in là.

Al giro 18, Russell, tranquillo secondo, si ferma per l’unica sosta. Al 22° è il turno di Norris, che rientra ancora una volta dietro a Russell.

Leclerc rientra al 25° giro, ma perde la posizione su Piastri. Al 26° si ferma Verstappen.

Al giro 34, Norris si porta in seconda posizione superando Russell che non oppone resistenza.

Con i primi 3 che pensano solo a portare a casa la macchina, gli ultimi giri vivono nel duello per la quarta posizione fra Anronelli, rimontato dalle ultime posizioni dopo una pessima qualifica e avere cambiato le gomme al secondo giro, Piastri e Leclerc.

Andrea ha però 5 secondi di penalità, ma gira più rapido del compagno di squadra che ha gomme molto più fresche, e gli arriverà a soli 2 secondi, essendogli partito 13 posizioni dietro, riuscendo, nel contempo, a perdere una sola posizione a causa della suddetta penalità.

Gli ultimi giri sono difficili per Norris in difficoltà con la benzina, e Max vince segnando il giro più veloce all’ultima tornata, davanti a Lando, Russell, Antonelli, che perde la posizione su Piastri per la penalità. Poi Leclerc, Sainz, Hadjar, Hulkenberg e Hamilton.

Fra una sola settimana si correrà in Qatar, con tanto di sprint, e poi la gara finale ad Abu Dhabi. Norris si porterà dietro il necessario per i festeggiamenti, probabilmente già domenica prossima. O forse no.

P.S. è capitato spesso che la miglior stagione dei grandi campioni non fosse una di quelle in cui hanno vinto il Mondiale. Per Max, il 2025 sarà esattamente questo.

P.S. 2 Piastri è passato dall’essere una grande rivelazione ad un gregario qualsiasi. Tutto questo è avvenuto dopo gli eventi anomali di Zandvoort e Monza. Sarà stato un caso? Ecclestone pensa di no.

P.S. 3 Un 7 volte campione del mondo che non ve le bandiere gialle (2 volte) e confonde una linea con l’altra piazzandosi ultimo su una Ferrari, è pronto per la pensione.

P.S. 4 Anche perchè con i capi che si trova in squadra, non avrà più molte soddisfazioni.

P.S. 5 La gara di oggi è stata la migliore dell’anno del mio concittadino. Ha sbagliato sì la qualifica, ma ha recuperato alla grande e non per fortuna, ma dimostrando una grande abilità nel gestire le gomme.

P.S. 6 Il miglior modo per portare una donna in F1 non è farla correre assieme ad altre donne con un’auto che va poco più forte di un kart, mettendo quelle brave assieme a quelle scarse, deprimendo il valore complessivo della competizione (ma così prendono i soldi dai loro genitori). Hanno tanto esaltato la vincitrice di quest’anno, Doriane Pin. Ora che la mettano su una macchina di F3 finanziandole la carriera e facendo in modo che venga trattata come i colleghi maschi.

P.S 7. Luci, fuochi d’artificio e giochi d’acqua per una F1 sempre più ad impatto zero. Ma tanto c’è Topolino.

P.S. 8 Le notizie a disposizione mentre sto scrivendo questo P.S. parlano di un problema al plank di Norris. Io, che sono un complottista, dico che questo mondiale deve finire ad Abu Dhabi con 3 piloti ancora in lotta. Poi, magari, lo vince comunque Norris, ma i festeggiamenti dovranno svolgersi là. Come nel film.

P.S. 9 Esattamente 10 anni fa nasceva questo luogo. Non è banale il fatto che sia ancora vivo e vegeto, in un mondo, quello di internet, dove la maggior parte dei blog dopo pochi anni generalmente sospende l’aggiunta di contenuti. Auguri a chi scrive e a chi legge, e un grande grazie ai fondatori per avere avuto questa idea.

* immagine in evidenza dal sito www.formula1.com

IL PUNTO DELLA REDAZIONE

Quella scorsa è stata una settimana lunghissima, considerando le dichiarazioni inaspettate da parte del Presidente della Ferrari e, non vi è dubbio che il palcoscenico di Las Vegas darà l’opportunità di continuare a parlarne, visto e considerato che i piloti Ferrari faranno la loro prima apparizione pubblica dopo quelle dichiarazioni shock. Ad ogni modo inutile illudersi, perché tutto finirà a “tarallucci e vino” come si dice dalle parti nostrane, con i piloti dinnanzi ai microfoni pronti a recitare la poesia che l’ufficio stampa gli avrà detto di imparare. Ricordate quando Vettel in Messico mandò a quel paese l’allora direttore di gara e, il weekend di gara successivo cosa fece con le sue scuse pubbliche? Giovedì assisteremo allo stesso teatrino, solo che saremo distratti dall’outfit di Lewis e dai sorrisi di Charles e nemmeno ce ne accorgeremo.

Ci accorgeremo invece l’anno prossimo, degli artifici che evidentemente stanno preparando con il nuovo regolamento che presto vedrà la luce. Leggendo infatti le dichiarazioni di Russell, in merito al nuovo stile di guida che necessariamente si dovrà adottare l’anno prossimo, mi sovvengono non poche perplessità: “Penso che l’anno prossimo assisteremo a più sorpassi, ma in luoghi poco noti, in luoghi in cui non li abbiamo mai visti prima. Se un pilota si trova con la batteria scarica e quello dietro ha più batteria in un dato settore della pista, può improvvisamente superarlo in una curva dove, in passato, non ci sarebbe mai stato un sorpasso.”… tutto questo detto con un candore disarmante! Di fatto il forte pilota della Mercedes ci sta dicendo, in maniera nemmeno troppo velata, che la F1 del futuro sarà sempre più Formula Wrestling, in luogo del quale l’artificio sarà il mezzo attraverso il quale creare spettacolo per le masse, spettacolo che in realtà altro non è che fumo negli occhi. Quando un pilota sorpassa un suo avversario al quale mancano diversi cavalli, perché la sua batteria è esaurita, quello non è un sorpasso se mai un atto dovuto imposto dalla logica e, dall’istinto di conservazione (nel senso che se non lo passa lo licenziano!). Di fatto tutto quello a cui siamo stati abituati e, su cui la stessa F1 basa le sue fondamenta verrà dilapidato con questo nuovo modo di correre, in luogo del quale il pilota sarà un mero passeggero che dovrà aspettare il suo turno, cioè quando la batteria sarà nuovamente carica. Dov’è l’onore delle armi in un sorpasso del genere? Che impresa è superare un pilota in “un luogo sconosciuto prima”, se quello davanti non ha nessuna possibilità di difendersi? Dalle parole di Russell si evince, se mai ci fossero stati dubbi, che partire col piede giusto già a fine gennaio (il 26 del suddetto mese la F1 a Barcellona organizza una tre giorni su cinque di test blindati, per far verificare alle squadre che il lavoro svolto durante l’anno sia stato eseguito bene e, soprattutto di evitare figuracce in mondo visione quando i test ufficiali saranno trasmessi in diretta!) sarà fondamentale, altrimenti non solo si passerà l’anno ad inseguire addirittura non ci sarà nemmeno la possibilità di difendersi. Mentre scrivo queste righe penso al nostro compianto “Aviatore” che si difendeva, violando leggi della fisica a Digione e, questo leggendo le parole di Russell, sembra che non ci sarà più. Vero è che già da un pezzo la F1 di Digione è bella che finita eppure se una cosa era perdurata nel tempo, era proprio la difesa dura, il sorpasso mozzafiato, la sfida a chi aveva più palle nello staccare il più tardi possibile (qui sembra quasi un vanto fare Li.Co.!) e, tutto questo sembra che stia per finire definitivamente. La curiosità per il nuovo anno sportivo cresce sempre di più e, sebbene nessuno sappia dove stia l’altro e, se questo regolamento funzionerà, è altrettanto vero che le informazioni raccolte in questo ultimo mese non lasciano ben sperare nulla di buono. Confesso che a riguardo sono un po’ pessimista e non mi resta che appellarmi al buon senso e , alla veloce capacità di ripresa della stessa F1 in merito ad un problema. Solo che poi penso a quanto accaduto con questo regolamento ormai morente e mi prende lo sconforto, visto e considerato che le regole varate nel 2022 erano state concepite per favorire i sorpassi e per avere macchine più semplici, ed invece ci siamo ritrovati con delle vetture che non vengono capite nemmeno da chi le ha disegnate e, i sorpassi non avvengono se non hai almeno mezzo secondo di vantaggio sul tuo diretto avversario!

In tutto questo non dobbiamo dimenticare che dall’anno prossimo le squadre, che avranno la sfiga di partire in affanno, potranno beneficiare dell’ADUO e cioè dell’Additional Development and Upgrade Opportunities solo sia chiaro, guaii a chiamarlo BOP: quest’ultimo infatti è stato concepito (nel Wec) per rallentare chi ha troppo vantaggio, mentre l’ADUO da la possibilità a chi è indietro, “motoristicamente” parlando, di poter recuperare… come vedete è una cosa completamente differente (sigh!). I professionisti dell’informazione si arrabbiano non poco se si paragona questa diavoleria a quella inventata per il Wec eppure, si perdoni la mia poca sensibilità, se non vedo alcuna differenza ad essere sinceri. Ciò che più mi interessa di questa storia non è tanto capire quanto sia giusto l’utilizzo di questo strumento di recupero, quanto il perché lo si utilizza e, la risposta è presto data: la F1 vive nel terrore di ri assistere ad un nuovo 2014 e, cinque anni (questa è la durata del nuovo regolamento) di dominio assoluto da parte di una sola squadra non potrebbe reggerlo, specie dopo che si è spesa in fuochi artificiali del tipo “doppia ala mobile”, “carburante che si può bere” e, “batterie che non inquinano”. Ebbene tutti questi elementi portano inevitabilmente alla conclusione che la tendenza è quella di dirigersi verso un unico grande spettacolo artificiale. Sia chiaro che non sto affermando che le squadre si sono messe d’accordo a tavolino, perché altrimenti non avremmo mai avuto un 2023, dove Red Bull perse solo una gara in tutto il campionato o addirittura il triennio 2014 – 2016, sto semplicemente affermando che la Federazione sta correndo ai ripari in maniera preventiva con mezzi artificiali ed artificiosi, caso mai andasse tutto a meretrici. In tal senso lo spettro del ritorno agli aspirati è sempre dietro l’angolo e, il fautore di questo revival sarà presto rieletto sebbene sulla sua testa penda un ricorso da parte di una, diciamola tutta, donne con le palle che proprio non ne vuole sapere di arrendersi e soprattutto di piegarsi alla poca trasparenza delle regole elettive in seno alla Federazione. Prima del GP di Abu Dhabi sapremo quale sarà l’esito del suddetto ricorso e, quindi quale sarà il futuro prossimo della Federazione stessa.

Per fortuna che questo weekend non ci sarà Sprint Race, di modo che già le prime libere del venerdì, faranno dimenticare le parole dei ferraristi, quelle di Russell e, soprattutto la ricerca dell’inclusività all’interno della Federazione Internazionale dell’Automobile.

Buon GP di Las Vegas a tutti.

Vito Quaranta

BASTIAN CONTRARIO (XXI): La tempesta che non ti aspetti

Cito testualmente, parola per parola, ciò che ha detto il Presidente della Ferrari: “Abbiamo vinto il campionato dell’endurance… del mondo, dunque è stata un’emozione straordinaria in Bahrain sabato sera vincere sia come Costruttori che come Piloti, è una bellissima dimostrazione di quando la Ferrari è unita, quando tutti sono insieme si possono ottenere delle grandissime cose. Il Brasile è stata una grande delusione e, se guardiamo il campionato di Formula, di Formula uno, possiamo dire che da una parte abbiamo i nostri meccanici che sono, stanno di fatto vincendo il campionato con le prestazioni che hanno fatto, con le pole p…, tutto quello che è stato fatto sul pit stop. Se guardiamo i nostri ingegneri non c’è dubbio che la macchina è migliorata, se guardiamo il resto non è all’altezza e, sicuramente abbiamo dei piloti che è importante che si concentrino a guidare, che parlino meno e che abbiamo davanti a noi ancora delle gare importanti e non è impossibile ottenere il secondo posto e, questo è l’invito più importante che dal, dal, dal  Bahrain è proprio la dimostrazione, quando la Ferrari è una squadra noi vinciamo”.

Domenica scorsa è andata in scena la ventunesima gara della stagione in Brasile e, sebbene la Ferrari deve lasciarsi alle spalle questo weekend, è altrettanto vero che tanti altri protagonisti hanno di che festeggiare e, sebbene il meteo sia stato imprevedibile, è anche vero che in seguito è arrivata la tempesta che non ti aspetti. Le dichiarazioni da parte del Presidente, il giorno dopo il GP carioca, è stato un fulmine a ciel sereno, è stata la tempesta che non ti saresti mai aspettato. I piloti della Rossa, immediatamente dopo la loro deludente domenica, come sempre hanno rilasciato le loro dichiarazioni e, a giudicare da quello che hanno detto, nessuno ha lanciato strali se non le solite parole che ormai sentiamo da ventuno gare. Allora mi chiedo cosa sia successo tra la fine del GP del Brasile e, il momento in cui il Presidente Elkann ha lanciato la bomba? Mi pare evidente che in privato, dove nessuna telecamera poteva accedere, siano volati stracci, piatti e pentole, altrimenti non si spiegherebbe il richiamo all’ordine da parte del capo supremo. Richiamo tardivo, fuori luogo e deleterio per la squadra tutta aggiungerei, eppure il Presidente si è sentito in dovere di sputtanare i suoi piloti. Tuttavia siamo sicuri che egli si riferisse ad entrambi i Rossi? Perché nel cercare di analizzare le parole (incomprensibili e lasciatemelo dire senza senso) sembra che lo sputtanamento sia stato rivolto ad Hamilton, lo stesso campione che Elkann ha tanto inseguito e voluto a tutti i costi. La stagione di Lewis non ha perifrasi, semplicemente è deludente e non c’è altro modo per poterla definire. Le giustificazioni “dell’apprendistato”, “della squadra e dei componenti che sono nuovi” e, via dicendo sono finiti da un pezzo e la mazzata data a Colapinto (fresco di rinnovo), sono un errore imperdonabile anche per un sette volte campione del mondo. Eppure (c’è sempre il trucco!) al buon Lewis gli si deve dare atto di un fatto, che è quello che è caparbio, badate è motivato, al che durante la stagione ha rotto non poco gli zebedei di chi comanda con i suoi “Hamilton papers” per provare a cambiare le cose dall’interno. Del resto il Presidente non lo aveva preso per questo? Da quello che sto vedendo, l’impressione che la Ferrari di Elkann mi da, è quella che forse non si vogliono  veramente cambiare le cose cosi in fondo. L’impressione che rilevo da questa telenovela è che forse il Presidente abbia sottovalutato il pilota Hamilton e, con molta probabilità il giocattolo gli è sfuggito di mano. Per Elkann raggiungere il secondo posto nei Costruttori è divenuta quasi una ossessione quando poi, il vero tarlo per lui, dovrebbe essere quello di vincere. Il secondo posto è stato già raggiunto l’anno scorso e, se vediamo la storia della Rossa degli ultimi diciotto anni, la Ferrari ha la media del 2,5 come posizione media nella classifica marche. Se dovessi essere malizioso guardando alla storia della Rossa dell’ultimo ventennio e, a quella recente visto e considerato che si è scelto di non voler prendere Newey e, di aver smantellato nel 2022 una squadra seconda nel mondiale (tanto per cambiare!) con una Red Bull dominante,per poi mettere come Team Principal una quinta scelta accertata, ebbene il sospetto che mi viene è quello che il Presidente forse di vincere tanta voglia proprio non ce l’ha! L’impressione è quella che a lui gli basti veleggiare nelle parti alte della classifica, conquistare qualche vittoria di tappa e via cosi. Vincere significa investire (Newey è stato convinto da Stroll perché gli ha ceduto delle quote della squadra), significa spendere denaro per mettere gli uomini giusti al posto giusto e, dargli il tempo necessario per raggiungere l’obiettivo. Quando sento l’inascoltabile Presidente che paragona il Wec alla F1, mi sanguinano le orecchie sia perché sono due cose completamente diverse e, sia perché l’endurance è proprio il progetto in cui egli non è coinvolto direttamente a differenza della F1, ed infatti si vedono i risultati! La tempesta perfetta scatenata dal Presidente, al quale vorrei chiedere “qui prodest” questo sputtanamento in pubblica piazza, si è abbattuta indirettamente anche sul riconfermato Vasseur, visto che si parla di unità di squadra. Solo che Elkann si macchia di ipocrisia se parla di unità di squadra, dato che ci ha messo diversi mesi nel riconfermare l’attuale Team Principal, quando poi sarebbe dovuta essere una formalità specie alla vigilia del nuovo regolamento che sta per iniziare l’anno prossimo. Questo rimandare continuamente cos’ha creato? Unità di squadra? Non credo proprio, anzi ha gettato solo pressione e veleni su un Team già sotto pressione e allo stesso tempo molto fragile. Come mai ho parlato di “giocatolo scappato di mano”? Con molta probabilità Elkann credeva che Lewis avrebbe fatto il pupazzo perfetto, districandosi tra una sfilata di moda e l’altra standosene buono e zitto, solo che cosi non è stato pare. Lewis sa benissimo che si sta giocando la reputazione cosi come sa fin troppo bene, grazie all’esperienza maturata in una macchina da guerra chiamata Mercedes, che se determinati aspetti all’interno della squadra non cambiano non si vincerà mai. Da qui il malumore, da qui i mal di pancia del Presidente il quale a sua volta l’ha buttata in caciara: infatti la risposta di tutti e due i piloti non si è fatta attendere a mezzo soicial, con messaggi uno più criptico dell’altro… alè! Ciò che più stride è che Lewis, come ho già sottolineato lo ha voluto lui, cosi come sempre lui ha voluto e riconfermato (a fatica) Vasseur e, queste persone sono pagate per vincere. Per questo mi viene il sospetto che il Presidente in realtà abbia altri obiettivi da perseguire. Per la serie “o ci riuscite con quello che avete o nisba!”. In un momento cosi delicato per la Rossa il Presidente avrebbe dovuto battere i pugni sulla scrivania in privato, magari chiamando nel suo ufficio i due piloti e tutto lo stato maggiore della Gestione Sportiva. Ripeto: qui prodest questa tempesta? A cosa serve se non a gettare ulteriore pressione su una squadra già abbondantemente sotto torchio? Ancora: come può il presidente credere di raggiungere il secondo (uno dei tanti) posto nei Costruttori, quando poi la Ferrari a stento ha conquistato con il solo LeClerc qualche podio? Ciò che è successo in Brasile rappresenta la realtà di questa Rossa scialba, liquida, con gli sviluppi fermi dall’estate (in luogo del quale lo stesso Vasseur ammette di aver sottovalutato questo aspetto… roba da matti!) e cioè, che il vero potenziale è da quarta forza e da qui ad Abu Dhabi, potrà solo peggiorare.

La tempesta che non ti aspetti ha spazzato via tutti gli argomenti del GP brasiliano, visto che avrei voluto parlare dell’ennesima impresa da Superman di Verstappen, del mondiale che per Norris si sta avvicinando sempre di più e, soprattutto dell’impresa del nostro Antonelli che non era pippa prima e non è campione ora, semplicemente sta crescendo e mettendo fieno in cascina per il suo momento che arriverà. Ne parleremo la prossima volta, tempesta che non ti aspetti permettendo.

Vito Quaranta

NORRIS VINCE AD INTERLAGOS E IPOTECA IL MONDIALE. ANTONELLI SPLENDE.

Ad Interlagos piove (quasi) sempre. Per fortuna. E spesso fa freddo. E, col freddo, la McLaren va più piano, la Mercedes va più forte e la Ferrari va come sempre, così così.

La garetta si disputa con la pista umidiccia, e in queste condizioni si vede subito chi è sul pezzo e chi non lo è. Fra questi ultimi c’è anche Piastri, che viene fregato dall’acqua portata in pista dal suo compagno di squadra davanti a lui, e va a sbattere.

Norris guadagna così 8 punti in classifica, e Antonelli si porta a casa un ottimo secondo posto. E l’ordine viene mantenuto anche nelle qualifiche, coi due a dividersi la prima fila, con Leclerc terzo e la SF-25 che migliora sempre molto dopo le sprint. Piastri è dietro di lui mentre Verstappen è completamente disperso, fuori in Q1 e con una partenza dalla pit-lane come opzione migliore per cambiare assetto e motore.

Partenza senza emozioni per la parte anteriore della griglia, mentre dietro Bortoleto sbatte per la seconda volta in due giorni, ed Hamilton, dopo essere sprofondato ancora di più nei bassifondi, riesce a tamponare Colapinto in accelerazione.

Esce la SC per togliere i detriti. Si riparte al giro 5 e Piastri attacca Antonelli in modo aggressivo, ma il bolognese resiste. I due si toccano e Andrea colpisce Leclerc, che è costretto al ritiro.
Per Piastri arrivano 10 secondi di penalità, sui quali si potrebbe discutere.

Al giro 22 si ferma Antonelli, la cui auto non ha subito danni, unico dei primi partito con gomma soft.
Al giro 30 è il turno di Norris. L’inglese esce dietro Verstappen, autore della solita magnifica rimonta. L’olandese non oppone peró resistenza, e lo fa passare dopo nemmeno un giro.

Piastri si ferma al giro 39 e sconta la penalità, ovviamente perdendo molte posizioni.

Al giro 48 si ferma Antonelli per la sua seconda sosta, imitato dal suo compagno Russella al giro successivo.

Norris, tornato leader, si ferma al giro 51, e Max diventa si porta così al comando del GP.  Lando esce anche dietro a Piastri. Che, peró, viene fatto fermare subito. Il dubbio è, a questo punto, se Verstappen possa o meno arrivare fino in fondo, fregando tutti e diventando il primo pilota della storia a vincere una corsa partendo dalla pit-lane.

Ma così non sarà, e al giro 55 Max si ferma. Con la gomma soft riesce facilmente a riprendersi il podio ai danni di Russell. Ma con Antonelli l’operazione non riesce perchè Andrea se lo tiene dietro per gli ultimi 5 giri.

Finisce così con Norris che porta a casa l’intero bottino brasiliano, davanti al bravissimo Antonelli e al solito incredibile Verstappen. Seguono Russell, messo in ombra dal compagno per tutto il week-end, Piastri, Bearman, Lawson, Hadjar, Hulkenberg e Gasly.

Fra 2 settimane si correrà in quel di Las Vegas, per la seconda americanata dell’anno, e la prima di 3 gare a distanza di una sola settimana, che decideranno un campionato che, al momento, sembra avere preso una direzione ben precisa.

P.S. Probabilmente Norris vincerà un solo mondiale, come Rosberg. E, come Nico, per farlo ha dovuto lavorare sulla propria mente. Entrambi hanno avuto il merito di dichiararlo pubblicamente, prendendosi anche delle critiche da chi non capisce che ammetterlo non è una debolezza, ma una grande forza.

P.S. 2 Colui che la mente molto ben focalizzata, ieri non andava da nessuna parte, e oggi, dopo avere ribaltato la macchina, senza una foratura avrebbe vinto, facendo sembrare gli altri, ancora una volta, degli stupidi.

P.S. 3 Chi invece non c’è proprio più con la testa è Hamilton, capace di tamponare Colapinto in pieno rettilineo. 

P.S. 4 Ed è in buona compagnia, visto che il suo TP ha avuto il coraggio di definire il week-end positivo, visto che c’era il passo ed erano tutti vicini. Ma sono finiti a zero, e il fatto che Leclerc sarebbe stato in grado di stare con Mercedes e Verstappen è tutto da dimostrare. Fatto sta che ora la Ferrari è al quarto posto nel mondiale costruttori. In F1, perchè nel WEC hanno vinto entrambi i mondiali.

P.S. 5 Avevo dubitato del mio concittadino. Ma le ultime due gare hanno spazzato via ogni dubbio. Sempre davanti al compagno, sempre secondo dietro al solo Norris, una sola sbavatura in occasione della ripartenza dalla SC, che ha maliziosamente corretto stringendo Piastri. Ed è stato pure fortunato, il che, per un pilota italiano, è una grande novità. Così come lo è il fatto che la fortuna sia abbinata ad una grande forza mentale, che lo ha fatto migliorare nel corso di un anno che avrebbe potuto distruggerlo, e le premesse affinchè ciò avvenisse c’erano tutte. E, invece, sta andando sempre meglio. Russell lo ha capito, e si stanno già vedendo le conseguenze.

P.S. 6 Nei mesi scorsi si sono sprecati i confronti fra la freddezza di Piastri e quella di Kimi (quello vero). A giudicare dal numero di volte che ha sbattuto la sua McLaren, forse tanto freddo non è.

P.S. 7 Il continuo citare Ayrton Senna ha stancato (l’avevo già scritto tempo fa).

* Immagine in evidenza dal sito www.formula1. com