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F1 2019 RUSSIAN GP: AN INTRODUCTION

Mal comune mezzo gaudio.

Non mi riferisco a chi, per motivi diversi, si è dovuto accontentare di una posizione di ripiego in quel di Singapore, tutti inchinati al cospetto del redivivo Vettel, che nel giovedì asiatico ha probabilmente vissuto una delle giornate peggiori della sua carriera e che avrebbero steso chiunque.

No, mi riferisco a tutti gli addetti ai lavori, quelli veri eh, giornalisti, inviati, super-esperti di F1, tecnici, telecronisti e chi più ne ha più ne metta che hanno cannato pesantemente le previsioni del risultato finale del Gp in quel di Marina Bay.

Lotta MB-Red Bull e Hamilton vs Verstappen? Ma neanche per sogno…doppietta Ferrari e tutti a casa, con la ciliegina sulla torta di una strategia perfetta da parte del muretto rosso. Roba da fantascienza o da scommettitori patologici che in questo caso avrebbero fatto un sacco di soldi.

immagine da sportfair.it

Quindi, alla fin fine, ho fatto la stessa figura di un giornalista di AMuS o della gazzetta ( e in questo caso direte voi non è difficile) o di Sky Sport. Per questo motivo la preview dell’incombente Gp di Russia in quel di Sochi sarà assolutamente controintuitiva, che è un modo gentile per dire che sarà fatta a caz…volevo dire ad “estro”.

Il circuito di Sochi è unanimemente ritenuto uno dei più brutti e noiosi del mondiale, quindi già partiamo male. Però, soprattutto alla luce del ribaltone di Marina Bay, è un bel banco di prova per tutti i top team, sia per quelli che devono ritrovare la performance perduta come Mercedes e Red Bull e sia per quelli come Ferrari che devono confermare la bontà del pacchetto “alto carico” visto a Singapore su una pista diversa ma con un settore finale che prevede quelle curve a 90° che tanto risultano (risultavano?) indigeste alla SF90H.

La logica imporrebbe un ritorno alla “normalità” ovvero una Mercedes favorita per la vittoria e una Ferrari più in sofferenza, con Red Bull a fare da terzo incomodo anche se le caratteristiche della pista poco abrasiva sugli pneumatici potrebbe penalizzarla.

Palese il fatto che la Scuderia si presenta più in forma di tutti, con degli sviluppi che finalmente funzionano, una PU spec 3 che si sta rivelando davvero performante e due piloti in ottima forma.

Più ombre che luci dal lato Mercedes/Red Bull e per entrambi c’è un motivo comune: le PU sembrano essere in sofferenza, quella Mercedes non sembra reggere un utilizzo “full power” e quella Honda soffre in termini di affidabilità figlia di uno sviluppo ottimo ma pur sempre azzardato e a tappe forzate.

A Sochi potenza e capacità di ricarica della componente ibrida contano parecchio e questo potrebbe fare una bella differenza, più che qualche aletta o appendice aerodinamica.

Dal punto di vista dei singoli piloti, occasione da non sprecare per il fido Bottas, storicamente a suo agio sul circuito russo e occasione di riscatto per Leclerc, che probabilmente non ha ancora digerito la sconfitta di Singapore. Comprensibile ma, come diceva il Drake, la vittoria più bella è sempre quella che deve arrivare per cui il monegasco avrà di sicuro imparato la lezione.

Per quanto riguarda il gruppo “B”, dopo le previsioni errate di Singapore potrebbe succedere davvero di tutto. Anche in questo caso, la logica imporrebbe che monoposto con buona PU e carico aerodinamico nel secondo e terzo settore possano ambire ad un buon risultato, quindi escludendo sia i motorizzati Renault che, in parte quelli Honda. Restano Racing Point e Alfa Romeo-Sauber e, ad essere magnanimi, Haas. Ma le ultime due non brillano dal punto di vista del carico aerodinamico per cui resta la sola Racing Point come vincitrice del gruppo B. Sempre che non si ripresentino i problemi alla PU Mercedes che già da Spa ne stanno condizionando le prestazioni. Quindi, fedeli alla preview ad “estro”, tutti ritirati e miglior piazzamento dell’anno per le Williams che si prenderanno 2 giri ma si sà che “chi va piano ecc ecc”.

Pirelli ha scelto di portare le mescole C2-C3-C4, uno step più duro rispetto al 2018, che dovrebbe consentire di non preoccuparsi troppo della gestione della gomma durante la gara. Questo step più duro rispetto a Singapore dovrebbe teoricamente essere un vantaggio per Mercedes e uno svantaggio per Ferrari ma il tutto andrà verificato anche in base all’evoluzione della pista, fattore piuttosto cruciale a Sochi. Praticamente scontata la strategia con un unico pit-stop. Singolare la scelta di Ricciardo e Raikkonen con un solo treno di C3.

immagine da @pirellisport

A conferma della imprevedibilità occorsa dopo la sosta estiva, con una Ferrari che ha infilato tre vittorie di fila come non succedeva dal 2008, anche il tempo inteso come atmosferico potrebbe aggiungersi come ulteriore variabile. Variabile che sembra essere praticamente una certezza almeno per quanto riguarda il sabato con pioggia praticamente sicura e con probabilità si presenti anche per la giornata di venerdì e per la domenica. Lo scenario è quello di una gara con una griglia di partenza anomala condizionata dalla pioggia e con zero informazioni sul comportamento delle gomme in caso di condizioni asciutte. E di colpo anche Sochi diventerebbe un circuito degno di ospitare una gara di F1.

Con queste premesse, ci sarà da divertirsi sperando che venga confermato in toto tutto questo potpourri di variabili impazzite. Di sicuro Mercedes arriverà a Sochi con la volontà di riaffermare la supremazia di squadra alfa ed Hamilton più affamato che mai.

Ma sarà tutto inutile perché, seguendo la linea della previsione ad “estro”, domenica vince Kvjat, profeta in patria. Secondo Stroll che è l’emblema del pilota ad “estro” e terzo uno dei due Haas che sopravviverà al loro personalissimo destruction derby domenicale.

Dasvidaniya!!!

P.S: notizia dell’ultim’ora l’introduzione di una nuova specifica di ICE per tutti i motorizzati Honda. La ICE Spec 4 costringerà i piloti Red Bull e Toro Rosso a 5 posizioni di penalità in griglia ma permetterà di giocarsi carte migliori nel prossimo Gp del Giappone a Suzuka.

*immagine in evidenza da stadiosport.it

Rocco Alessandro