Bye bye Europa. Con il GP d’Azerbaigian il circus saluta la culla del motorsport per una lunga parentesi asiatica e americana che la porterà fino al termine del campionato.
Questo vuol dire che, esclusi il circuito del Cota e Interlagos, si correrà in posti che non sono proprio il massimo del fascino declinato alle quattro ruote veloci. In ogni caso questo rappresenta un’ottima notizia per la Ferrari che proprio su tracciati “anomali” può sperare di non chiudere una stagione a “zeru tituli”.

Il tracciato di Baku è la prima opportunità in tal senso: lunghi rettilinei, violente staccate e poche curve veloci, in pratica tutto quello che serve al Cavallino per potersela giocare. Mettiamoci poi che è una delle piste che Leclerc ama di più.
Tutto già apparecchiato? In realtà no perchè proprio i lunghi rettlinei possono giocare a sfavore dell’altezza da terra, autentica croce della Ferrari che non riesce a controllarla in maniera ottimale e sempre a rischio di eccessiva usura del fondo. Facile immaginare che per evitare ogni rischio scelgano di correre con un’altezza maggiore di quella ottimale, sacrificando performance.
Inoltre c’è un’ulteriore incognita sull’usura delle gomme, quest’anno di uno step più morbide rispetto alle ultime edizioni e quindi con più degrado.
Chi invece potrebbe trovare un bel jolly è la Red Bull di Verstappen, anche lei favorita dall’assenza di curve ad alto carico e con un’alta efficienza sul dritto. Monza ha già fatto vedere questo in tal senso e poi si deve aggiungere il talento dell’olandese che quest’anno ha fatto quasi sempre la differenza.

Chi invece rischia di giocare in difesa per una volta è la McLaren che si troverà senza la sua arma preferita, ovvero l’efficienza aerodinamica nelle curve ad alto carico. La McL39 non diventerà una zucca ma neanche potrebbe essere l’arma letale che è stata fino ad ora.
Altro fattore da considerare è la lotta interna tra i due piloti che si stanno giocando il titolo: Baku è una pista molto infida in cui un eccessivo agonismo può portare a fare delle sciocchezze e nessuno dei due alfieri di Woking se lo può permettere, a differenza di Verstappen che in queste situazioni ci si trova pienamente a suo agio.
Oggetto misterioso la Mercedes per due motivi: in primis perchè si sta rivelando una vettura i cui punti di forza non sono granitici e che più volte si è dimostrata difficile da mettere a punto. Soffre le alte velocità di punta ma va bene in trazione e nelle staccate per cui bisognerà valutare quale piatto della bilancia peserà di più nell’arco del weekend. In secondo luogo c’è il problema Antonelli che sta cominciando a esaurire la pazienza anche del suo sponsor più grande, Toto Wolff.

Il resto della compagnia si arrangerà come al solito, cercando di sfruttare le magagne dei big o pescando un jolly che ogni tanto capita, ma non penso che importi granchè, a me proprio no.
Si riparte da un +31 di Piastri su Norris, punti che sarebbero stati di più senza il team order di Monza. Poco cambia in realtà perchè la sensazione è che l’inglese non abbia la cattiveria e lucidità necessaria per strappare il titolo mondiale. Baku potrebbe rimescolare un pò le carte ma anche allontanarlo definitivamente. Almeno questo sarà un valido motivo di interesse.
*immagine in evidenza da f1-fansite.com
Rocco Alessandro
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