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FORMULA ONE SEASON REVIEW: 2002

Vincere o stravincere, questo è il problema.

Dopo tre iridi Costruttori e due iridi piloti di fila, quello il dubbio che “attanaglia” la gente di Maranello e dintorni.

Per non saper né leggere e né scrivere in pianura padana partoriscono un missile terra-terra che risponde al nome di F2002. Un kaiser tirato a lucido ed affamato come una tigre tenuta a stecchetto per mesi fece il resto.

Risultato? Mondiale vinto a luglio (A LUGLIO!) in Francia con SEI (RIPETO SEI) gare di anticipo e passeggiata d’ordinanza per il resto della stagione che vedrà comunque salire sul gradino più alto del podio sempre un pilota rosso e ben 5 doppiette…agli altri manco le briciole. Il Kaiser eguaglia Fangio a 5 titoli iridati (sembrava impensabile solo pochi anni prima, eppure..).

Il dominio logora chi non ce l’ha (semicit.)… Difatti la supremazia schiacciante della rossa in quegli anni (e della F2002 in particolare) fa impallidire anche le varie W dell’era turbo ibrida.

La superiorità dei rossi dell’epoca era talmente grande che si permisero il lusso di cominciare la stagione con una versione aggiornata della monoposto 2001 vincendo pure la prima gara stagionale di Melbourne e salendo sul terzo gradino del podio (peggior risultato 2002 del Kaiser ndr) nella seconda a Sepang.

I numeri non dicono tutto… vero, ma nel caso della Ferrari di quegli anni ci arrivano davvero vicino.

La monoposto 2002 vinse 15 gare delle 19 a cui partecipò, compresa quella del debutto ad Interlagos (terza gara 2002) e quella di addio ad Imola dell’anno dopo (quarta gara del mondiale 2003!). Nel solo 2002 conquistò ben 14 vittorie su 15 gare, finendo ad un secondo di distacco da Coulthard nell’unica gara lasciata al resto del mondo. 24 piazzamenti sul podio sui 28 potenziali ed i 4 mancati da attribuire al solo Rubinho Barrichello che non partì in due occasioni.

Detto ciò si potrebbe chiudere qui perché, anche se si tifa rosso, stagioni del genere non restano nella memoria per le imprese epiche ma solo per l’aggiornamento delle statistiche.

Lo so qualcuno storcerà il naso perché, se proprio dominio deve essere, meglio che sia rosso piuttosto che grigio. Chi in questi anni ha criticato lo “spettacolo” messo in pista dal baraccone spesso dimentica la noia di quegli anni, le gare senza storia e senza sorpassi, l’annientamento di ogni tipo di concorrenza. Schumacher e Barrichello giocavano tutte le domeniche, con il tedesco che giocava molto meglio del brasiliano.

Gli altri?

Ritiratosi dalle corse Mika Hakkinen, in McLaren approdò un giovane Raikkonen che Ron Dennis portò via a Peter Sauber a suon di sterline che permetterono allo svizzero di costruirsi la propria galleria del vento. Il finlandese, in coppia con Coulthard,  centrò il primo podio della carriera nella gara del debutto sulla monoposto di Woking in Australia. Lo scozzese sarà invece l’ultimo pilota non rosso a vincere una gara 2002: a maggio!

Oltre allo scozzese solo Ralf Schumacher riuscì nell’impresa di vincere un Gp 2002 portandosi a casa la coppa della seconda gara stagionale a Sepang. Il tedesco diveideva il box Williams BMW con Juan Pablo Montoya il quale si piazzò terzo a fine stagione vincendo il mondiale degli altri a suon di podi e piazzamenti.

Note della stagione. Fece il suo debutto nel Circus Felipe Massa sostituendo Kimi Raikkonen in Sauber, mentre un tal Fernando Alonso lasciò il posto da titolare in Minardi per andare a fare il terzo di Button e Trulli in Renault alla corte di Flavio Briatore.

Fu l’ultimo anno di attività della Arrows. Tom Walkinshaw chiuse i battenti del team nato negli anni 70 e che aveva come fondatori gente del calibro di Jackie Oliver, Tony Southgate, Alan Rees.

Un campionato a senso unico, come pochi nella storia della F1. Era l’epoca in cui c’erano i pit stop e ci si lamentava dei sorpassi in pit lane piuttosto che in pista. Era l’epoca dei trenini con difficoltà a sorpassare per assenza del DRS. Insomma, forse non è poi cos’ vero che si stava meglio quando si stava peggio..

 

Gp Australia Melbourne.

Il mondiale parte col botto. Alla prima staccata 2002 Ralf Schumacher decide di usare la Ferrari di Barrichello come trampolino per disfare la sua Williams. Risultato: gara finita per entrambi dopo 300 metri e con loro altri 6 piloti che nel macello della prima curva disfano le monoposto. Il Kaiser, partito di fianco a Barrichello, se la cava con un fuoripista che lo tiene lontano dai guai ed alla ripartenza della gara gioca qualche giro con Montoya, Trulli e Coulthard (che gli erano finiti davanti) salvo poi sopravanzarli tutti e salutare la compagnia conquistando la prima vittoria della sua trionfale stagione.

 

Gp Malesia Sepang

Schumacher viene fermato solo da un contatto alla prima curva con Montoya nel quale danneggia il muso della sua F2001B, incidente che non gli impedisce di rimontare comunque sino al terzo gradino del podio. Corsa vinta dal fratello sul compagno Montoya che regalano a Frank Williams la prima doppietta dai tempi di Hill e Frentzen. Raikkonen comincia a sperimentare sulla propria pelle la fragilità del motore Mercedes che lo lascerà a piedi spesso e volentieri durante l’anno.

 

Gp Brasile Interlagos

La Ferrari porta in pista la F2002 per il solo Schumacher lasciando Barrichello (ancora per una gara) la F2001B. Alla partenza il poleman Montoya parte peggio del tedesco della rossa e commettendo pure un piccolo errore nella variante Senna tanto che il ferrarista gli esce davanti ed affronta la Reta Oposta già da leader. Ma JPM è un duro e alla staccata successiva attacca Schumacher con il risultato di tamponarlo rovinando il proprio alettone anteriore e la propria gara. Corsa virtualmente finita con i due fratelli tedeschi autori di un duello a distanza tra pit stop differenziati e differenti tempi sul giro a seconda del momento di gara.  Indovinate un po’ chi solitamente la vinceva in queste situazioni?

 

Gp San Marino Imola

La Ferrari domina anche la gara dell’arrivo sul circuito dei Tir della logistica e mette sul podio Barrichello per la prima delle tante doppiette stagionali. Le Williams si accodano e Raikkonen capisce che quando non si rompe il motore della MP4-17 può anche rompersi l’alettone posteriore.

 

Gp Spagna Montmelò

Si narra che la pista spagnola sia il banco di prova ideale per valutare la bontà di una vettura. Le F2002 questa volta dominano le prove, le qualifiche, il warm up e pure la corsa dei Tir per uscire dal circuito a fine weekend. Unico neo il ritiro di Rubinho durante il giro di allineamento per noie alla trasmissione.

Gp Austria Spielberg

Leggere sopra il commento alle ultime due gare, sostituire il nome del dominatore con quello di Barrichello e aggiungere al fondo che: il vincitore è sempre Schumacher che in maniera “rocambolesca” riesce ad agguantare la vittoria a 50 metri dal traguardo grazie a….. un ordine di scuderia partito dalla volontà di Jean Todt che temeva il ritorno in campionato dei…”rivali”. Passiamo avanti perché questo è un capitolo rosso di cui NON andare proprio fieri.

 

Gp Monaco Montecarlo

Sulle stradine del Principato le Michelin vanno meglio delle Bridgestone che equipaggiano la Ferrari che non fa la pole ed a Monaco si sa…. Vince David Coulthard più lesto di Montoya in partenza ed abile a restar davanti ad un Michael Schumacher rimasto intruppato dalla terza posizione di partenza. Dopo i ritiri dovuti al motore (più di una volta) e all’alettone rotto (una volta) Raikkonen assapora anche il gusto del ritiro per essere stato impallinato da Barrichello in rimonta. Dopo questa gara sarà solo ed esclusivamente una lunga teoria di vittorie e (spesso) doppiette rosse.

 

Gp Canada Montreal

Schumacher conquista la 150° vittoria in F1 per il Cavallino Rampante.

 

Gp Europa Nurburgring

Il gatto con il topo. Le Michelin e la Williams Bmw non erano affatto malaccio sul giro secco nel 2002,  ed infatti conquistano la prima fila del gran Premio d’Europa. Ma ai rossi di Maranello all’epoca bastavan pochi giri per rimettere tutti nei ranghi ed andarsene incontrastati a creare margine da poi gestire con accortezza nella seconda parte di gara. Questa fu la strategia 2002 per tutta la stagione. Ed anche in Germania la storia si ripete.  Rubens Barrichello vince la gara perchè era partito davanti a Schumacher in griglia e perchè, sull’onda delle polemiche post Austria, questa volta non viene fermato da un TO pur avendo il compagno a tiro di fumo di scarico. Sette vittorie rosse su nove GP!!!

 

Gp Gran Bretagna Silverstone

2002 British Grand Prix – Race
Silverstone, England. 7th July 2002
World Copyright: Steve Etherington/LAT
ref: Digital Image Only

Quando la pioggia comincia a cadere dopo una partenza asciutta le carte si mescolano quasi sempre. Infatti… “quasi”.. ma non in questa occasione. Vince nuovamente e il tedesco in rosso e la superiorità della F2002 permette a Barrichello di rimontare dall’ultima posizione (dalla quale partiva in quanto rimasto fermo in griglia all’avvio del giro di ricognizione) sino al secondo posto finale per l’ennesima doppietta rossa. Raikkonen spacca un altro motore.

 

Gp Francia Magny Course

21 luglio 2002- Francia Centrale. Fine della stagione di Formula Uno 2002 con quinto titolo mondiale assegnato a Michael Schumacher e record fi Juan Manuel Fangio raggiunto dopo quasi 50 anni. E’ la gara delle penalità, con il Kaiser e Coulthard penalizzati per aver toccato la linea bianca in uscita dai box. Nonostante ciò la velocità del Kaiser e della F2002 riescono sempre a tenere i rossi in gara, al punto che a pochi giri dalla fine il tedesco è ancora in scia ad un giovane Raikkonen che sta andando a vincere la sua prima gara di F1. Fino a quando non va in fumo il motore di una Toyota che sporca di olio la pista. Indovinate chi ci passa sopra per primo? Il finlandese che arriva lungo al tornantino Adelaide con il kaiser che si infila al suo interno ( ed esce largo il “giusto” per tenere fuori Raikkonen) andando a conquistarsi gara e titolo.

 

Gp Germania Hockenheim

“A casa sua”….. vuoi che non vinca Michael Schumacher fresco WC e libero dalle “enormi pressioni” per la conquista di un titolo?

 

Gp Ungheria Budapest

Stavolta vince Barrichello davanti a Schumacher. In gara non accade nulla. Le Ferrari se ne vanno e passeggiano, as usual. E’ l’ultima volta che il nome Arrows appare seppur le monoposto non scendono nemmeno in pista. Tom Walkinshaw getta la spugna messo in mora da banche e pure dal suo pilota HH Frentzen che non percepiva lo stipendio.

 

Gp Belgio Spa Francorchamps

Ti chiami Schumacher, guidi una delle monoposto migliori della storia. sei su una delle piste migliori della storia… e che fai? Non vuoi vincerla? Non vuoi fare la pole? Non vuoi vare ed il Giro più veloce della gara rifilando un secondo di distacco al secondo miglior giro dell’intera gara? Ecco.

 

Gp Italia Monza

La velocissima (sul giro secco) Williams BMW pilotata dal velocissimo JPM staccano la pole. Tra il colombiano ed il tedesco c’è una “sana” rivalità, talmente sana che al colombiano non faceva differenza alcuna sapere che stava tirando una ruotata ad una leggenda piuttosto che ad un qualsiasi Mr. Smith. “L’ignoranza” del sudamericano era commovente. Alla prima staccata i due si “annusano” per l’ennesima volta finendo larghi e perdendo posizioni. Questo permette a Barrichello di star davanti al suo compagno in rosso, garanzia che sulla durata del gran premio avrebbe potuto almeno provare ad avere qualche chance di vittoria. Ed infatti in Brianza vince il brasiliano davanti al tedesco per la gioia dei millemila tifosi bardati di rosso.

 

Gp Usa Indianapolis

Altra corsa senza storia, dominata in maniera imbarazzante e per la quel vale la pena parlarne per un dettaglio. Nella seconda parte di gara con un distacco siderale i rossi tirano i remi in barca preparando l’arrivo in parata. Schumacher aveva condotto tutta la gara davanti al compagno e sulla linea del traguardo la gara la vince Barrichello per un nonnulla. Il tedesco dichiarò in seguito di averlo fatto apposta per ripagare il compagno della vittoria “ceduta” in Austria. Mah…

 

Gp Giappone Suzuka

Finalmente finita… Come? Primo Schumacher, secondo Barrichello nella “solita” gara senza storia nemmeno sussurrata per scherzo.

Undici vittorie in stagione per il Kaiser, nona doppietta rossa, la quinta di fila.

Per fortuna che arriverà il 2003.

Grazie.

 

 

(immagine in evidenza tratta da f1grandprix)

CARENA CONTRO CARENA – POST GP WSBK ARGENTINA

Si è chiuso il round Argentino.

Si è chiuso nel migliore dei modi per gli appassionati del Motociclismo. Erano anni che non vedevamo un Mondiale così, con tre protagonisti su tre moto diverse che regalano carenate ad ogni curva, entrate al limite della correttezza ma sempre millimetriche. Avete visto qualcuno finire in terra per la bagarre tra loro tre⁉️ NO.

31 vittorie su 35 gare disputate. 13 per Razgatioglu, 11 per Rea, 7 per Redding.

Jonathan Rea esce come un pugile suonato per bene, dal turco con la R1, per 15 Round ma che riesce ha sentire la campana ed affrontare l’ultima battaglia con 30 punti di svantaggio. Weekend in salita, sempre in lotta con la Ninja ed un evidente gap in accelerazione contro la R1 e la V4. Ad Akashi dovranno tirare fuori un progetto come quello del 2011, altrimenti saranno anni di magra i prossimi. A meno che non peschino un altro Jonnhy con 10 anni in meno…

Scott Redding autore di un weekend straordinario, purtroppo getta alle ortiche Gara 1 perdendo l’anteriore in curva 1. Avrebbe lottato per la vittoria sicuramente, lascia l’amaro in bocca perché sarebbe stato tranquillamente della partita nell’ultimo Round.

Toprak Razgatioglu ha fatto quello che sa fare meglio: la parte del leone. Nonostante avesse un vantaggio considerevole grazie alle vittorie in Gara 1 e Superpole Race, si è preso a carenate con Rea e Redding senza paura. Questa è la mentalità da Campione, questo è quello che piace agli appassionati (aldilà dell’evidente rosicamento del sottoscritto nel veder la Ninja perdere). Questa è la dimostrazione che nel Motociclismo fare i calcolatori potrà anche essere produttivo ma non ti farà mai amare tanto dal pubblico…

Questo weekend ci regala la consacrazione di Axel Bassani. Il Pilota del team Motocorsa ha impressionato ancora una volta il paddock intero finendo in TOP5 in tutte le gare. Nel Mondiale adesso è 9° con 199 punti ed è a sole 14 lunghezze da Gerloff ed Alex Lowes. Considerando che è al primo anno nel Mondiale, Ducati ha una carta molto valida da giocarsi per il Team Ufficiale nei prossimi anni.

Tornano nell’oblio questo weekend le Fireblade del Team HRC. Mai competitive, mai incisive come negli ultimi round del Mondiale. La BMW orfana di Tom Sykes ha potuto contare soltanto su Van der Mark che ha portato a casa ottimi punti, ma poca roba se si pensa al potenziale della moto. Dal 2022 avranno Scott Redding nel Team Ufficiale, vediamo se riuscirà a trarre quel “surplus” che la moto ha ma che ancora non ha dimostrato.

Breve storia triste (soprattutto per me che credevo tantissimo nel suo potenziale), Tito Rabat ha cambiato moto, scendendo dalla Panigale di Barni e salendo sulla Ninja di Puccetti, ma il risultato non è cambiato. Loris Baz indie soli weekend ha totalizzato più punti (53) del buon Tito (50) in tutta la stagione.

Adesso il tema più “eccitante”.
Il Mondiale si deciderà sul nuovo tracciato di Mandalika in Indonesia. La cosa bella è che ancora non c’è la sicurezza che si corra li e qualora lo facessero sarà il 19 Novembre… in Indonesia. Magari pioverà, pure tanto e 30 punti non sono nulla…

 

Sarà un finale Thriller, il finale perfetto per un vecchio lupo come Jonathan Rea semmai si dovesse correre a Mandalika (tra un mese)…

 

✍️ Francky

 

(Immagini utilizzate tratte dal sito WorldSBK.com)

 

CHE GUERRA SIA – TOPRAK VS REA – PORTOGALLO SBK POSTGP

Il Mondiale è esploso in una rivalità a colpi di “post-vittoria”👇

https://twitter.com/WorldSBK/status/1444689810833149959?s=19

È stato un weekend che difficilmente dimenticheremo. Sarà un Campionato Mondiale Superbike che difficilmente andrà in soffitta senza lasciare strascichi, quegli strascichi che hanno fatto grande ed inimitabile questa categoria.

Sulla bellissima pista dell’autodromo dell’Algarve i due contendenti al Titolo, ormai diventati nuovamente tre, se le sono date di santa ragione non lesinando colpi di carene, entrate brutte ed al limite del consentito, cadute ed esultanze da stadio.

Caduta di Rea nel curvone, in gara 1.

Sembrava che Redding fosse fuori dal Mondiale ed invece, vuoi per le cadute di Rea (Gara1 e SP Race) e di Razgatioglu (Gara 2) e vuoi per tre secondi posti in ogni gara, guadagna 49 punti importantissimi in vista degli ultimi due Round Mondiali.

È un weekend col dramma dietro l’angolo. In gara 1 Rea perde l’anteriore nel curvone che immette nel rettilineo, incidente per fortuna senza conseguenze ma che spiana la strada alla vittoria, di forza e di cattiveria, di Toprak su Redding.

La SP Race è contraddistinta dalla pioggia, ed è qui che si consuma un’altra uscita di scena drammatica. Rea cade ancora e dice addio definitivamente al Mondiale. Per fortuna Toprak quando piove non è lo stesso Pilota che è sull’asciutto… Chiude 6° e guadagna soltanto 4 Punti. La gara veloce la vince quella vecchia volpe di Van Der Mark, che riporta la BMW sul gradino più alto del podio da Nurburgring 2013.

Scott Redding sul podio in tutte e tre le gare.

Il Mondiale sembra roba fatta, con Toprak in queste condizioni. Ed invece in gara 2 viene tradito da un pezzo della parte anteriore della moto, mentre è in piega nel curvone dove in gara 1 era caduto Rea. Cade Toprak e Jonnhy va a vincere la gara, annullando il gap che si era creato. C’è da dire che non è stato un errore di Razgatioglu ma forse gli Dei del Motorsport non gli hanno perdonato lo “sfottò” verso un altro Pilota, nell’esultanza dopo la vittoria in Gara1.

https://twitter.com/ArubaRacing/status/1444691240486936587?s=19

Un weekend da incorniciare per il reduce dal “MotoAmerica” Loris Baz che chiude tutte e tre le gare sul podio, finendo per tutto il weekend davanti all’ufficiale Rinaldi. In Ducati dovranno offrire una moto al Francese… Una moto per il Mondiale.

In netta risalita anche la Fireblade, sia di Haslam che di Bautista. La sensazione è che i tecnici HRC ed il team abbiano trovato la quadra e dal prossimo anno potrebbero tornare al Top. Ma i Piloti⁉️ Ne Bautista ne Haslam saranno confermati, si vocifera Iker Lecuona…

Il Mondiale Superbike volerà tra due settimane in Argentina, per poi concludere la sua corsa in Indonesia. Avremo ancora 6 gare, 4 lunghe e due Superpole. Con 24 punti di vantaggio Toprak non è assolutamente al sicuro, perché dietro ha un Rea che vorrà vincere tutte le gare (se lo farà sarà 7° Mondiale). E rientra nei giochi anche Scott Redding che, con 54 punti di svantaggio, può ancora dire la sua soprattutto se quei due davanti cominciano a prendersi a carenate…

Classifica Mondiale.

✍️ Francky

P.S. Le scenette in cui viene preso in giro un altro Pilota non le ho mai sopportate. Soprattutto se si rispolvera roba vecchia come lo “scopettone” di Valentino Rossi in Malesia 2004. Quindi roba già “usata”. Toprak non ha bisogno di queste “bambinate”, non ha bisogno di essere un “clown” perché regala già abbastanza spettacolo in pista ed è nei cuori degli appassionati proprio per questo suo modo di guidare.

Quelle scenette lasciamole per il circo. Questo è il Mondiale Superbike. Per Duri e Puri. 
Valentino Rossi, Malesia 2004. Immagine tratta dal sito MotoGP.com

 

(Immagini utilizzate tratte dal sito WorldSBK.com)

 

UN UOMO SOLO AL COMANDO – JEREZ WSBK POST GP

Non è stata affatto una bella giornata di Motociclismo. È stata una di quelle giornate che ti lascia un senso di vuoto dentro, al quale non ti puoi mai abituare. Il Motociclismo ed in particolare FIM e Dorna devono prendere una decisione immediata, soprattutto considerando che quest’anno ci sono stati tre incidenti mortali. Tutti e tre avvenuti nelle classi di “avviamento” delle varie competizioni, tutti e tre con le stesse modalità. Questo weekend la Signora in nero ha scelto Dean Vinales, pilota di punta del Team Vinales che corre nel Mondiale Supersport 300. Mondiale…. In vita mia non ho mai visto nessun mondiale correre con due moto (Yamaha R3 – Kawasaki Ninja 400) dalle prestazioni identiche e con un numero di partecipanti che supera le 40 unità…

Ma le nostre sono parole e considerazioni al vento che rimarranno inascoltate.

Il Motociclismo è pericolosissimo, ma è ancora più pericoloso dar vita a delle competizioni in cui le moto sono tutte uguali, sono troppe e messe in mano a ragazzini di 15 anni, che ancora dalla vita non hanno visto nulla.

Ma d’altronde se il “modus operandi” è il medesimo utilizzato in MotoGP, nella categoria Regina, in cui pericolosamente in nome dello spettacolo le moto sono quasi tutte uguali, non vedo come in futuro si possa cambiare.

Un abbraccio Dean. Come per Jason ed Hugo..

IL MONDIALEToprak Razgatioglu prende il volo e si porta a +20 su Rea. È il giusto epilogo che prende forma e che finora, analizzando bene il Mondiale, soltanto il fato avverso gli aveva negato.

Preso in pieno alla prima curva da Gerloff in Olanda, poi il guaio elettrico nel GP scorso quando era in testa il buon Toprak ha lasciato per strada almeno 40 punti. Il suo margine oggi sarebbe molto più ampio e la prima posizione in Classifica è meritatissima.

È stato più costante e più forte di Jonnhy e della sua Ninja, che al netto del restyling ottenuto quest’anno, non ha fatto quello step in più come la Yamaha R1.

Toprak a Jerez vince entrambe le manche, mentre Jonnhy chiude secondo e quinto rispettivamente. In gara due è completamente “assente” e lotta con Bassani. Solo nel finale riesce ad agguantare la TOP5. Weekend molto buono per Alvaro Bautista, che chiude ancora una volta sul podio con la Fireblade. Chiaro segnale che la moto sta arrivando, soprattutto quando il Pilota conosce a menadito la pista. Personalmente credo serva altro alla Honda…

Dolce amaro il weekend in casa Ducati. Se da una parte Scott Redding si dimostra molto solido andando a podio in entrambe le gare, non si può dire lo stesso per Michael Rinaldi, da molti considerato il “futuro” che però si stende i gara 1 ed arriva dietro il privatissimo Axel Bassani in gara 2, che si conferma ancora una volta come la vera sorpresa del Mondiale. Ottima la wild card di Loris Baz che in un solo weekend ottime la metà dei punti ottenuti da Rabat in tutta la stagione…

Fortunatamente si correranno tutti e tre i round finali. Prossimo GP a Portimao, poi in Argentina a Villicum ed ultimo atto a Mandalika in Indonesia. Il Mondiale ha preso la strada di Iwata ma con Jonnhy Rea mai dire mai…

✍️ Francky

 

P.S. Non menzionerò nell’articolo il nome di un Pilota Italiano che ha sfruttato il triste episodio della morte di un piccolo Motociclista, per avere un briciolo di visibilità e per uscire di scena con un “…e anche colpa di Marc Marquez…”. Visibilità cercata che probabilmente non ha mai avuto in carriera, ne tantomeno ha ed avrà oggi sui socials.

WSBK 2021- FRENCH ROUND MAGNY-COURS

Quando fu presentata la nuova Kawa ed affidata alle sapienti mani di Johnny Rea chi l’avrebbe mai detto che ci saremmo trovati a settembre con tre piloti in lotta per il titolo?

Eppure è così, con Toprak addirittura a pari punti con il pluricampione e con Scott Redding non molto distante che pare rinato dopo aver scelto di andare a respirare un’aria diversa da quella della pianura padana.

Il campionissimo in carica non vince da fine luglio, ovvero dalla tripletta sul tracciato olandese di Assen. Da allora ha collezionato cadute in prova ed una in gara e solo posizioni dietro ai due avversari che si sono aggiudicati 3 manche a testa senza dar spazio a nessun altro.

La stagione 2021 è diventata davvero avvincente ma, a meno di colpi di scena eclatanti, i nomi dei vincitori delle tappe francesi verranno fuori da questo terzetto.

Il resto dei partecipanti sarà destinato a posizioni di rincalzo. Nello scorrerli mi viene in mente Bautista che, fresco di rientro in Ducati l’anno prossimo venturo, credo abbia poco da chiedere a moto e stagione. Stesso discorso vale per gli alfieri Bmw e per chi guida le Yamaha “degli altri”. Ma anche le Ducati, a dire il vero. Chaz non pare avere più grosse pretese, le stesse pretese che mai ha avuto il tanto atteso Tito Rabat. In effetti ci si aspettava molto dallo spagnolo dato, per alcuni, come addirittura candidato al titolo. E’ la dimostrazione che non basta scendere da una MotoGp per andar forte da altre parti.

Buone gare a tutti.

 

Salvatore V

 

(immagine in evidenza tratta dal sito smanettoni.net)