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F1 2021 – GRAN PREMIO DEL BELGIO

Terminata la pausa estiva, la F1 ritorna su un circuito iconico, Spa-Francorchamps.

Un tracciato che una volta era definito da “pelo sullo stomaco”, quando le monoposto di F1 erano un pelo più imprevedibili e le palle di chi le guidava dovevano per forza essere un pò più grosse di quelle degli attuali piloti. Insomma, un tracciato che separava i bambini dagli uomini.

Pur rimanendo una sfida lunga 7 chilometri, il tracciato ha perso molto della sua epicità, che risputa fuori in caso di mutevoli condizioni climatiche e di partenze caotiche.

Ecco, a tal proposito probabilmente Marko e soci stanno già facendo gli scongiuri, considerando la carambola al via al Hungaroring. Tanti punti persi da Verstappen e dalla squadra che si ritrova ad inseguire la Mercedes dopo essere stati in netto vantaggio fino al Gp di Gran Bretagna.

immagine da motorbox.com

Serve una netta inversione di tendenza per ritrovare un pò di fiducia e, pensando a Verstappen, sfatare una maledizione che vuole il pilota olandese mai in testa al Gp del Belgio fino ad oggi.

Mercedes invece arriva a Spa con la consapevolezza che da quì alla fine sarà una questione di differenze minime, episodi e trovarsi al posto giusto al momento giusto. E nel caso far entrare in azione Bottas…

Scherzi a parte, la W12 si è rimessa decisamente in carreggiata e complice un RB16B in affanno, tutte le gare si giocheranno sulla capacità di ogni team di trovare quel frazione di velocità in più nel momento buono.

A bocce ferme, indicare un favorito tra i due top team è un esercizio di stile inutile, di sicuro sarà avvantaggiato chi riuscirà a mantenere la lucidità durante tutto l’arco del weekend.

Fattore che servirà anche al binomio Ferrari-McLaren, gemelli diversi in caccia del terzo posto nel mondiale costruttori.

Posto il fatto che entrambi i team hanno tirato i remi in barca in quanto ad aggiornamenti sulla monoposto 2021, anche in questa lotta la differenza la farà l’adattabilità delle due monoposto alle mutevoli condizioni del tracciato belga.

immagine da zazoom.it

Al momento la fortuna non gira molto bene dalle parti di Maranello, già sicura di dover scontare una penalità per l’introduzione di una quarta PU sulla vettura di Leclerc incidentata da Stroll in Ungheria. Leclerc monterà a Spa la terza PU endotermica in versione standard, senza gli aggiornamenti previsti per il GP di Monza.

Le simulazioni non danno buone prospettive ai rossi, ma considerando che anche Silverstone doveva essere una caporetto, aspettiamo il responso della pista.

Ben più a suo agio dovrebbe essere la McLaren, su cui rimane sempre accesa la spia Ricciardo, a conti fatti vero e unico grosso problema di quest’annata.

Alpine arriva dopo aver vinto in Ungheria e con una monoposto in crescita. Magari con un’altra carambola al via riusciranno a spuntare un altro piazzamento nobile ma se c’è un pilota che preferirebbe evitare è Alonso, che nel 2012 di fatto ci ha perso un mondiale in un crash in partenza.

Aston Martin invece fa e disfa come la famosa Penelope, sia per se stessa, vedi squalifica di Vettel per essere arrivati a secco al traguardo in Ungheria, sia per le altre squadre, vedi Stroll in versione palla da bowling. SI giocano ancora il quinto posto nel costruttori e tanta credibilità dopo il disastro ungherese.

immagine da motorbox.com

I due piloti Alpha Tauri invece, sono riusciti ad uscire indenni e con un ottimo risultato dal gp più caotico dell’anno, se non è una stranezza questa…

A Spa li attende, al solito, un weekend impegnativo in cui i peggiori nemici sono proprio loro stessi. Azzeccare un altro weekend “pulito” su una pista tanto impegnativa certificherebbe un salto di qualità notevole.

La coda del gruppo è più che altro felice di aver scavallato la metà della stagione, in attesa del 2022. Quello più arzillo resta sempre Russell, ormai costantemente a cavallo tra Williams, Mercedes e chi sa quali altre scuderie.

Raikkonen ritorna sulla pista di cui è un Re senza corona. A lui siamo sicuri che non interesserà granchè ma fa sempre un certo effetto vederlo ancora passare, a 40 anni e passa,  all’Eau Rouge in pieno.

Mick Schumacher invece arriva in un altro santuario in cui il padre ha scritto la storia. Non deve essere facile per lui scrivere la sua storia in F1 con un occhio alle enciclopedie che è riuscito a scrivere il padre, soprattutto quando tutti, nel bene e nel male, te lo fanno notare.

Piccole note tecniche: Pirelli porterà le tre mescole intermedie della sua gamma, C2, C3 e C4. Saranno alzate anche le pressioni per cui vedremo come si adatteranno le monoposto, alla luce anche della querelle sulle pressioni di gonfiaggio basse che c’è stata qualche gp addietro.

Alcuni indicano nelle pressioni elevate una buona notizia per Ferrari. L’ottimismo è il profumo della vita diceva qualcuno.

Molto più impattante potrebbe essere il maltempo contemporali improvvisi previsti per tutto il weekend e temperature in ogni caso non superiori a 20 °C. Inutile dire cosa stiano facendo Marko e soci a riguardo.

Un’altra notizia, una bella notizia è il ritorno alle corse di Juan Manuel Correo, il pilota ecuadoriano protagonista due anni fa del terribile schianto in cui perse la vita Antoine Hubert.

Dopo due anni di ospedale e riabilitazione Correa torna in pista per continuare quel percorso ai piani nobili dell’automobilismo bruscamente interrotto due anni fa proprio sulla pista di Spa. Lo fa portandosi dietro il ricordo e la memoria di Hubert, con cui condivideva gli stessi sogni e per assecondare il suo istinto di pilota.

Certe cose non muoiono mai ed è giusto così. I migliori auguri a Correa e un saluto ad Hubert che lo accompagnerà in questa nuova avventura.

*immagine in evidenza da motori.it

Rocco Alessandro

VERSTAPPEN DOMINA A MONTECARLO. SAINZ SECONDO, HAMILTON NON PERVENUTO.

Si torna a Montecarlo. Dopo due anni, e una terribile pandemia che ha fermato il mondo intero. E si rivede il rosso. Dopo avere trascorso tre sessioni di prove libere in cima alla lista dei tempi, Leclerc riporta la Ferrari in pole proprio sotto casa sua. Ma non tutte le ciambelle riescono col buco, e una disattenzione all’uscita della variante delle piscine lo fa andando a sbattere. Ci sono dubbi sul cambio, la squadra rassicura dicendo che “non ci sono danni apparenti”, ma durante il giro di formazione qualcosa si rompe (sembra un semiasse, ma dall’altra parte rispetto a quella danneggiata nell’incidente). E così i sogni di gloria di Charles svaniscono prima ancora che la gara abbia inizio. 

E Verstappen si ritrova in pole. Quando si spengono i semafori, l’olandese riesce a mantenere la prima posizione davanti a Bottas, Sainz e Norris.

I primi 30 giri trascorrono senza emozioni, poi Hamilton, fino a quel momento anonimo sesto, prova a fare qualcosa di diverso e si ferma in anticipo per montare gomma bianca. Subito dopo si ferma Bottas, che da qualche giro si lamentava delle gomme. Ma, purtroppo per lui, la gomma anteriore destra non ne vuole sapere di uscire e la sua gara finisce qui. Le cose non vanno meglio per Lewis, che si ritrova ancora dietro  a Gasly ma, quel che è peggio, dietro a Vettel che li supera entrambi con un gran giro prima di fermarsi ai box.

Si ferma anche Sainz che prova l’undercut, ma Verstappen copre la mossa ed effettua la sua sosta il giro dopo. In testa alla gara si ritrova così Perez, che si ferma però immediatamente, e torna in pista in quarta posizione, avendo così recuperato diverse posizioni.

Carlos inizia a recuperare a suon di 1 secondo al giro fino a stabilizzare il distacco sui 3 secondi, illudendo di potere impensierire Verstappen.

Al giro 58 l’olandese inizia a lamentarsi di fantomatici cali di motore, ma il vantaggio sullo spagnolo inizia ad aumentare, grazie anche al graining di cui è vittima il ferrarista. Dietro i primi due, Norris naviga tranquillo in terza posizione, davanti a Perez e a Vettel, autore di un’ottima gara.

Al giro 64, Sainz sembra avere abbandonato le velleità di vittoria, mentre Perez raggiunge Norris e, con gomme di qualche giro più nuove, sembra poterlo attaccare.

Al giro 68 si ferma Hamilton per montare gomme rosse e tentare l’attacco al giro veloce, che puntualmente riesce ad ottenere.

Poi non succede più nulla, e un GP di Montecarlo stranamente senza Safety Car si conclude con Verstappen in trionfo e, per la prima volta nella sua vita, leader del mondiale, Sainz meritatamente secondo, e Norris altrettanto meritatamente terzo. 

Quarto Perez, quinto il redivivo Vettel, sesto un ottimo Gasly e settimo un imbufalito Hamilton, il quale probabilmente avrà di che strigliare la sua squadra. Ottavo Stroll, nono Ocon e decimo Giovinazzi.

Subito fuori dai punti tre piloti il cui rendimento lascia a dir poco perplessi, se comparato a quello dei molto meno titolati compagni: Raikkonen, Ricciardo e Alonso.

Inesistenti come al solito Williams e Haas, nonchè l’ex fenomeno Tsunoda, del quale i vertici Red Bull e Alphatauri hanno smesso di parlare.

Dopo 5 gare la Red Bull è in testa ad entrambi i campionati, per la prima volta nell’era ibrida. La Mercedes è sembrata, nel Principato, molto al di sotto dei suoi standard. La prossima gara sarà in quel di Baku. Di nuovo un circuito cittadino, ma con caratteristiche totalmente diverse. Vedremo se per le frecce d’argento Montecarlo sarà stata solo l’annuale battuta d’arresto, o qualcosa di più serio.

P.S. in questo week-end è sembrato che il mondo, o, almeno, una parte di esso, sia tornato alla normalità. Al di là del risultato sportivo, le cose più belle sono state il ritorno sulle stradine del Principato e quello del pubblico, anche se solo al 40% della capienza. Il fatto che la gara non sia stata eccitante come al solito può, per una volta, passare in secondo piano

P.S. 2 La gara di Sainz è stata a dir poco solida. La Ferrari può contare sulla coppia di piloti più forte di tutti, e, probabilmente, anche una delle più interessanti di tutta la sua storia. Ora c’è di nuovo una macchina onesta, lontanissima parente della sciagurata SF1000. Qualche soddisfazione potrà arrivare, da qui alla fine dell’anno. Sempre che si eviti di commettere leggerezze come quella che ha escluso Leclerc dalla lotta odierna.

* Immagine in evidenza dal sito formula.com

F1 2021 – GRAN PREMIO DI MONTECARLO

Le stradine del Principato più famoso del mondo tornano ad ospitare il circus della F1 dopo il forzato stop del 2020 per il dilagare della pandemia Covid-19.

Ad ogni nuovo appuntamento sul tracciato monegasco si rinnovano gli interrogativi in merito alla sensatezza di far correre quelle che ormai sono diventate delle bisarche su strade che in certi punti a malapena ne consentono il passaggio in fila indiana.

Questione annosa, a maggior ragione se si pensa all’impossibilità di sorpassare anche in presenza di problemi tecnici che su altri tracciati porterebbero al ritiro, come Ricciardo che riuscì a vincere nel 2018 con la parte ibrida della sua PU ko per due terzi di gara.

Probabilmente, al netto degli interessi commerciali in ballo che sono sempre tanti e hanno il peso maggiore in tutta la vicenda, si avrebbe nostalgia del GP di Montecarlo proprio nel momento in cui non si corresse più.

Anacronistico, spessissimo poco spettacolare e con un risultato praticamente congelato dopo il primo passaggio alla saint devote ma, alla fin fine, tutti ad aspettare un errore, una toccatina alle barriere, un tentativo di soprasso insensato che si conclude con una macedonia di carbonio.

L’attesa dell’inaspettato che alla fine illude spesso il vero appassionato di F1, soprattutto negli ultimi anni dove l’imprevisto è sempre meno…previsto.

Quest’anno dovrebbe tornare anche il pubblico, seppur in forma ridotta e con le consuete regole sul distanziamento sociale ma è comunque un invito e un inizio di “normalità”.

Si arriva nel Principato con il binomio Mercedes/Hamilton in fuga rispetto a quello Red Bull/Verstappen. Gli ultimi due GP hanno dato la sensazione che la Mercedes abbia risolto gran parte dei suoi problemi e che consenta al pilota inglese di sfruttarla con la naturalezza dei giorni migliori.

immagine da masterx.iulm.it

Al contrario, nel box austriaco serpeggia sempre più il nervosismo e una sensazione di impotenza derivante dall’avere un pacchetto inferiore a quello di Brackley. Hai voglia a prendertela con i track limits e quant’altro: Verstappen ha fatto capire chiaramente che, soprattuto in Spagna, non ne aveva per contrastare Hamilton.

Un bel cambio di prospettiva dal primo GP stagionale quando tutto sembrava giocare a favore dell’olandese.

A Montecarlo ci  si giocherà tutto o quasi in qualifica. Verstappen potrà giocarsi una bella carta a patto di evitare errori che negli anni passati non ha lesinato sulle stradine monegasche.

Anche Hamilton dovrà stare attento a non cadere nelle trappole della q1 e q2 quando sull’ultimo tentativo disponibile per fare il tempo c’è sempre una potenziale bandiera gialla che pende come una spada di Damocle.

In ogni caso, la logica impone che siano loro due a giocarsi pole e vittoria, con qualche residua possibilità per i loro team mate.

Le buone prestazioni Ferrari nell’ultimo settore del circuito del Montmelò hanno riacceso le speranze di chi spera di vedere una Rossa competitiva per il podio a Montecarlo.

Io non sarei così ottimista perchè rispetto a quel settore guidato cambia molto: asfalto, sconnessioni, setup della monoposto, mescola di gomme. Potrebbe andare bene ma anche rivelarsi una doccia fredda.

A Montecarlo serve tanto grip meccanico e la capacità di assorbire il più possibile le asperità dell’asfalto. Il pilota può metterci tanto del suo ma le differenze non possono essere abissali, per cui vedrei la Rossa in grado di fare bene ma, se i piloti di Mercedes/Red Bull non si buttano fuori a vicenda, molto difficile andare a podio.

immagine da autosport.it

Leclerc sarà carico a pallettoni sulle strade in cui è nato e cresciuto ma potrebbe non bastare. Occasione invece per Sainz, con una weekend pulito e senza errori di stare subito a ridosso del suo compagno di squadra.

McLaren si presenta con una livrea dal sapore “Le mansiano”, di sicuro di gran effetto ma il grosso del lavoro lo faranno i suoi piloti, con Ricciardo che con il tracciato monegasco ha un feeling particolare e un Norris che ormai guida quasi con un top driver. Occasione di riscatto nei confronti della Ferrari dopo la scoppola rimediata in Spagna.

immagine da mclaren.com

Alpha Tauri rischia di diventare l’incompiuta del mondiale 2021: potenziale elevato ma gestione dello stesso in pista e ai box davvero pessimo in certe occasioni. Tsunoda deve darsi una calmata e Gasly azzeccare finalmente un weekend senza sbavature. Fare tutto ciò a Montecarlo sembra il posto peggiore ma lo junior team Red Bull non ha molta scelta.

Curiosità nel vedere se Vettel e Alonso, in teoria top driver delle loro scuderie, sapranno dare quel qualcosa in più in un tracciato che li ha visti vincere e fare gare degne di essere ricordate.

Le loro quotazioni sono piuttosto in calo negli ultimi due Gp, soprattutto il tedesco, e continuare a prenderle da Ocon e Stroll anche a Montecarlo non sarebbe ben augurante per il proseguio della stagione.

Per Williams e Alfa Romeo vale più o meno lo stesso: Russell e Raikkonen sono chiamati a fare i miracoli in qualifica nella speranza di prendere poi qualche punto in gara. Soprattutto il finlandese deve farsi perdonare qualcosa e tenere a bada un Giovinazzi che ormai lo mette dietro con regolarità al sabato. Nel caso c’è sempre lo yacht disponibile…

immagine da reddit.com

Per Mazepin questo GP è un bell’esame. Occasioni di andare a muro sono praticamente infinite per uno che ha commesso errori gravi in ogni GP fin quì disputato. Immaginiamo che i bookmakers non quotino neanche più un eventuale passaggio a muro.

Anche per Schumacher junior un bell’esame di maturità, in un tracciato dove suo padre è stato spesso quello che più ha ricordato da vicino Senna. Si aspettano tutti zero errori e una gara ordinata, è tempo di crescere più velocemente di qualsiasi tabella di marcia.

Dato il degrado praticamente nullo delle gomme sull’asfalto monegasco, Pirelli porterà le mescole più morbide a disposizione, con strategia, al netto delle safety car comunque molto probabili, di una unica sosta.

Il meteo dovrebbe assicurare un weekend completamento asciutto, con temperature intorno ai 20°C, quindi condizioni praticamente ideali.

Come sempre, il GP di Montecarlo fa storia a sè, è solo una tappa di questo lunghissimo mondiale. Ma potrebbe segnare decisivamente le sorti della classifica piloti verso l’ottavo sigillo di Hamilton. Verstappen deve cercare di portare a casa la vittoria, altrimenti avrà qualcosa in comune con la Scuderia Ferrari: anche quest’anno di vince l’anno prossimo.

*immagine in evidenza da eurosport.it

Rocco Alessandro

ASTON MARTIN REDBULL RACING RB16




Milton Keynes cala il suo asso per il Mondiale 2020: la RB16 ha tutta l’aria di esser stata progettata con un solo scopo ovvero riportare l’iride che manca al Team dal loro quadriennio d’oro WDC+WCC con Sebastian Vettel. Si parte da un anteriore eufemisticamente estremizzato per convogliare ancora meglio i flussi al fine di massimizzare il concetto progettuale chiave della vettura ossia il rake estremo. Si prosegue con delle “zanne” sul fondo in stile AMG e si conclude con un lavoro di ulteriore affinamento nella zona del diffusore posteriore. La RB16 come da programma è subito scesa in pista per il previsto filming day a Silverstone divenuto a tutti gli effetti lo shakedown della vettura

Con un assetto sportivo che per quanto riguarda i Piloti ricalca appieno quello di AMG ovvero Superstar+Gregario ed un apporto di Honda volto al definitivo raggiungimento dell’elite motoristica delle Power Units, rappresentata da Ferrari ed AMG, la RB16 è una legittima pretendente al Mondiale 2020. Ne capiremo di più e meglio dalla prossima settimana con la prima sessione di test prestagionali al Montmelò di Barcellona

(TUTTE LE IMMAGINI DAL WEBSITE REDBULLRACING.COM)

F1 2019 JAPANESE GP: AN INTRODUCTION

Carissimo e stimatissimo Lìder Maximo del Bring,

carissimi e stimatissimi e (sparuti) frequentatori del Bring, orfani degli esodati, confinati, “pennuti” dei bei tempi andati,

cercherò di rubarvi solo una briciola del vostro tempo per questa introduzione al Gp del Giappone 2019. Introduzione e non introduction che quì nella Repubblica Bringiana Italica un pò Centrafricana ci teniamo a esprimerci nella corretta favella, mica quella dei nemici, quelli della perfida albione, intrallazzatori di spy story e regolamenti fatti a dick of dog (questa è l’eccezione che conferma la regola).

Ora se proprio volete qualche delucidazione tecnica sul tracciato di Suzuka, le gomme della Pirelli, la 130 R, le strategie di gara, il passo gara!!, Leclerc vs Vettel vs l’eredità di Schumacher in Ferrari, il piede di marmo e le avventure tricologiche di Hamilton, a quale ordine perentorio di Wolff risponde meglio Bottas (occhio questa è sottile…), la PU Honda stile motorone da qualifica degli anni ’80, Marko e i suoi reietti, la PU Ferrari che di sicuro è AnoMala per Toto Wolff e altre facezie di questo tipo, compresi i ricambi Williams venduti al mercato nero beh, questa non è per voi la rubrica adatta.

Potete andare a caso sui ben più professionali, esperti e capaci siti di FormulaPassion, Motorsport e F1AnalisiTecnica dal quale il sottoscritto, evidentemente, non essendo nè un buon nè un grande artista, copia a piene mani in modo assolutamente acefalo e disorganizzato, anche se mi dicono che l’acefalo all’acqua pazza è davvero buono, non in Inghilterra ovviamente.

Non vorrei mai che vi venissero attacchi di vomito che tale rubrica può generare, anche perchè lo sanno anche FormulaP…cioè volevo dire anche i sassi che il favorito del GP è Hamilton su Mercedes, mentre Vettel e Leclerc continueranno a giocare alla Zanzara in radio mentre Verstappen cercherà di fare qualcosa, qualsiasi cosa. Tanto poi arriva il tifone Hagibis e tutti ai box a giocare con le barchette nelle pozze d’acqua, e siamo sicuri che Norris ci delizierà con qualche meme fatto apposta per l’occasione.

Mi dicono, sempre altri beninteso, che chi ben saprà comportarsi a Suzuka parte da una buona base in vista del campionato 2020. dato che bisogna sempre fidarsi di chi ne sa più di te, allora spero che la Ferrari asfalti la Mercedes, così mettiamo bene in chiaro la vera anima del Bring, quella di Ferraristi beceri camuffati da appassionati di F1 che all’aperitivo preferiscono un calice di vino alla birra, ma in pista imbrogliano e rubano come non mai, come dei veri lord inglesi.

Non mi resta che augurarvi un piacevole e becero Gp del Giappone, in cui gufare appassionatamente il vostro pilota non preferito numero uno. Non mi dite quello con le treccine perchè se no siete razzisti e bacchettoni che neanche Todt che non voleva Alonso in Ferrari, solo perchè lo spagnolo gli diede dei mafiosi. Avrebbe dovuto dire mangiarane, errore imperdonabile.

Ultimissima cosa, questa rubrica NON è di proprietà del sottoscritto. Sono pronto a cederla a persone per più capaci di me e con un QI inevitabilmente più alto. Non siate timidi, non ci vuole granchè, basta presentarsi e non è neanche richiesta la bella presenza.

Spero di non avervi annoiato troppo e spero non mi si accusi di aver fatto un utilizzo “personale” di tale rubrica. Nel caso accadesse rispondo come il vicequestore Rocco Schiavone dei libri di Manzini…

Esticazzi

Rocco Alessandro

*immagine in evidenza da blueplanetheart.it

P.s: ma lo sapete che la Mercedes ha un set di gomme C3 in meno rispetto a Ferrari e Red Bull nel Gp del Giappone? E che Hulkenberg ha scelto un solo set di C2? Non so minimamente cosa voglia dire ma mi faceva piacere farvelo sapere.