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WORLD SBK 2021 – ROUND D’OLANDA

Sembrava impossibile ma è successo.

Johnny Rea non è più in testa alla classifica piloti del mondiale SBK 2021.

Ecco lo scenario con cui si arriva per il round olandese, sulla mitologica (anche se un pò meno rispetto al passato) pista di Assen.

Come detto il nordirlandese si troverà per la prima volta dopo tanto tempo a dover inseguire, seppur per soli due miseri punti, il capofila Razgatlioglu, che per una volta ha fatto il Rea della situazione a Donington: vai avanti tu e chissà che magari un errore capita anche a te.

immagine da motocyclesports.net

Detto fatto, Rea cade e il turco azzera il distacco in classifica su una della piste più amiche dell’alfiere Kawasaki.

Ad Assen andrà in scena l’ennesimo duello, dall’esito piuttosto incerto. Non si corre in Olanda dal 2019 e fu dominio Ducati-Bautista (bei tempi…), con Rea a limitare i danni salendo sul podio e Razgatlioglu a raccogliere poco o nulla con due noni posto.

Entrambi i contendenti hanno punti di forza sul tracciato olandese, cambi di direzione ad alta velocità per Rea e le magie in staccata di Razgatlioglu, per cui immaginaimo una lotta davvero serrata.

Per il turco poi sarà il primo esame da primo della classe, cosa che può mettere ulteriore pressione, sarà curioso capire come reagirà e soprattutto se riuscirà a mantenere una costanza di rendimento altissima nell’arco di tutto il weekend.

immagine da automobilesport.com

Rea invece sà che non può permettersi altri passi falsi perchè quest’anno l’avversario è di quelli tosti. Il tutto con l’incognita meteo che ad Assen è la regola.

Quelli che da protagonisti sono passati a sparring partner, ovvero i piloti Ducati Aruba, arrivano in Olanda in una brutta situazione. Oltre al disastro di Donington, quello che preoccupa maggiormente è lo scarso felling che entrambi i piloti hanno con la V4 Panigale.

Entrambi hanno perso la direzione da seguire e ogni gara sembra un salto nel buio: può andare bene ma anche molto male. Si spera in un cambio di rotta quanto meno per riprendere le fila di un campionato partito con ben altre aspettative.

Attesa anche per BMW, reduce dai podi inglesi (complice il meteo) e in decisa risalita nel borsino del mondiale. Van der Mark corre in casa e sarà un altro elemento di cui tenere conto.

immagine da giornalemotori.com

Occhio anche a Gerloff del team GRT Yamaha che è ormai diventato un habituè delle posizioni da podio o immediatamente a ridosso. Posizioni che per la prima volta da tempo ha riassaggiato anche il team ufficiale Honda con Haslam, che si dice fiducioso per il proseguio della stagione avendo compreso esattamente su quali aspetti concentrare gli sforzi per rendere la CBR-RR più competitiva.

Apprendiamo con dispiacere che Laverty e RC Squadra Corse non correranno ad Assen per “processi di ristrutturazione” interni al team. Davvero una brutta figura per quello che può essere definito lo junior team di BMW (che ha sotto contratto Laverty), che aveva garantito finanziariamente la presenza al mondiale. Si spera in un pronto ritorno alle gare ma a questo punto potrebbe essere in dubbio il proseguio della stagione.

*immagine da motorsportguides.com

Rocco Alessandro

 

WSBK 2020 – ROUND DI ARAGON

Lavori straordinari per il circuito di Aragon, il Motorland, che ospiterà le prossime due tappe del mondiale WSBK in due weekend consecutivi.

Sei gare nell’arco di nove giorni avranno di sicuro un forte impatto sugli equilibri di questo mondiale che al momento vive del botta e risposta che prima Redding a Jerez e poi Rea a Portimao hanno messo a segno, con il risultato di avere i due principali contendenti separati dalla miseria di quattro punti in classifica generale.

Le tre settimane di pausa tra il round di Portogallo e quello di Aragon sono stati movimentati dalla due gironi di test svolti il 13 e 14 Agosto proprio al Motorland.

Al netto del fatto che ogni team e pilota si è concentrato (almeno in apparenza) sui punti deboli da migliorare e ha dato poco peso ai tempi in pista, i test sono stati una bella prova generale in vista delle gare vere e proprie e hanno confermato come la Kawasaki sia con tutta probabilità la moto da battere in questo weekend.

Lowes e Rea al primo e terzo posto della classifica dei tempi testimoniano come la “verdona” sia in ottima forma. Nel mezzo Van der Mark e a seguire le due Ducati ufficiali, segno che la lotta per il podio sarà serrata.

Redding e Rea si dichiarono piuttosto ottimisti e proveranno a spostare definitivamente gli equilibri del mondiale a loro favore. Chi potrà essere un fattore nella lotta tra di loro sono i rispettivi compagni di squadra, Lowes e Davies.

immagine da motorcyclesport.net

 

Il primo perchè ha già dimostrato di poter andare forte ed è uscito molto bene dai test di Aragon. Il secondo perchè ha all’attivo sette successi al Motorland, 5 in Ducati e 2 in BMW e il suo feeling con la V4 va migliorando. Per Davies è ancora aperta la pratica del rinnovo di contratto con Ducati, con il rischio neanche tanto remoto che possa lasciare il team Aruba per accasarsi nel team ufficiale BMW. Molto da giocarsi per lui al Motorland.

immagine da motorbox.com

Le Yamaha del team PATA arrivano dall’ottimo weekend di Portimao, con quattro podi divisi equamente tra Van der Mark e Razgatlioglu. Vedremo se i test gli hanno permesso di fare qual passo in avanti per lottare per la vittoria.

In casa Ducati da tenere d’occhio anche Rinaldi che sta dimostrando un gran feeling con la V4 e potrebbe affacciarsi nelle zone nobili della classfica come già successo a Portimao, andando a dare fastidio magari proprio ai due alfieri Kawasaki .

Honda è partita con il freno a mano tirato in questa stagione, a causa di un progetto ambizioso ma acerbo. I due test fatti ad Aragon dovrebbero aver dato ad Haslam e Bautista tutti i dati per capire come migliorare la moto. Il quarto posto d Haslam nella classifica dei tempi dei test è un ottimo segnale in tal senso. Magari non potranno lottare per vincere ma per dare fastidio a quelli davanti sicuramente.

Curiosità per la BMW che resta al momento l’eterna incompiuta del mondiale, sempre annunciata come possibile vincente e che ha quasi sempre tradito le attese. Uno tra Sykes e Laverty dovrà lascaire posto a Van der Mark per il 2021 e ogni gara vale come un test per guadagnarsi la riconferma.

Tra i piloti outsider c’è da tenere d’occhio Baz, reduce da un podio a Portimao, e Melandri, che potrebbe esaltarsi in sella ad una V4 che l’anno scorso ha dominato ad Aragon con Bautista.

Due novità in griglia per questa gara, Cristhophe Ponsson su Kawasaki grazie ad una wildcard e Roman Ramos che sostituisce l’infortunato Cortese sempre su Kawasaki.

*immagine in evidenza da en.triathlonnoticias.com

Rocco Alessandro

WSBK SEASON 2020 – ROUND DI SPAGNA

Mancavano solo loro all’appello e finalmente è giunto il loro momento. Il mondiale SBK era l’ultimo degli appuntamenti motociclistici principali a non aver ancora ripreso l’attività ma l’attesa è finita ed è l’ora del round spagnolo sul circuito di Jerez.

Riparte la sfida tra quelli che sono accreditati come i principali contendenti al titolo, Rea e Redding che nei recenti test a Barcellona hanno dimostrato di non essere affatto arrugginiti dalla forzata inattività, sfoderando dei tempi da far concorrenza alla motoGP.

immagine da GPone.com

Oltre a questi due ci sarà di sicuro Razgatlioglu nella lotta all’iride, già vincitore di gara 1 in Australia. Probabile che possa pagare la mancanza di esperienza nella lotta la vertice sul lungo periodo ma di sicuro darà un fattore decisivo nell’assegnazione del titolo.

Lowes è il protagonista che non ti aspetti, vincitore di gara 2 in Australia e sempre ben piazzato tanto da essere il leader del campionato. La moto per aspirare a qualcosa di importante ce l’ha, vedremo se riuscirà a tener testa al suo compagno di squadra Rea.

Davies è il pilota più in bilico tra quelli “top”: deve dimostrare di valere il rinnovo del contratto con Ducati e accettare con tutta probabilità una riduzione dell’ingaggio. Considerando lo scarso feeling con la V4 la sua strada è decisamente in salita…

In BMW tanto è successo fuori dalla pista, con l’annunciato arrivo di Van der Mark per il 2021. A questo punto il 2020 diventa la stagione da dentro/fuori per Laverty e Sykes che si giocheranno il sellino rimanente. Sykes è favorito ma un Laverty in palla può diventare letale.

La vera grande novità di questo nuovo inizio è il divorzio consensuale di Camier dal team Barni e il ritorno di Melandri alle gare, che sostituirà proprio Camier.

immagine da worldsbk.com

Il pilota inglese ha ancora problemi alla spalla lesionata nella caduta ai test di Aragon di inizio anno e non può garantire di essere al 100% in tempi brevi, preferendo fermarsi e tornare pronto per il 2021. Questo ha permesso a Melandri di fare un ritorno in grande stile nel circuito che conta, in sella da una moto sicuramente competitiva.

In apparente difficoltà la Honda di Haslam e Bautista. Il progetto è nuovo e ancora in parte acerbo e il lockdown non ha aiutato a sgrezzarlo. In più, ci sono stati problemi anche nei test di Barcellona con le moto ferme ai box per un’intera mattinata senza apparente motivo.  Vedremo cosa saranno in grado di fare a Jerez.

La vera unica nota negativa di questa riapartenza è che al momento, solo sei round sono stati confermati. Si correrà a Jerez, Portimao, due volte ad Aragon, Montmelò e Magny Cours. Definitivamente cancellati i round di Donington, Assen e Losail mentre c’è ancora speranza per quello argentino di Villicum e Misano.

Un campionato in forma ridotta, in cui si dovrà sbagliare pochissimo perchè non ci sarà tempo per recuperare. Sperando che l’azione in pista compensi l’inusuale mancanza di gare da correre.

Favorito d’obbligo Rea, perchè è il campione in carica, il binomio con Kawasaki è a prova di bomba e Jerez è di sicuro una pista più amica della sua moto rispetto a Phillip Island. Redding sembra avere dalla sua una certa incoscienza e sicurezza nei propri mezzi che potrebbero dargli quel qualcosa in più. In ogni caso speriamo di divertirci, loro in pista e noi da casa.

*immagine in evidenza da motorbox.com

Rocco Alessandro

 

PACCHETTO DI MISCHIA A PHILLIP ISLAND

Migliore inizio non poteva esserci per il mondiale SBK 2020. Dopo la “noia” delle ultime stagioni con un protagonista unico a dettare legge sembra che in questa stagione le differenze tra i piloti siano minime, con la possibilità di avere weekend di gara particolarmente combattuti.

E’ vero che si tratta solo della prima gara e Phillip Island è un tracciato un pò “anomalo” ma quello visto sul tracciato australiano è un gustoso antipasto di quello che potrebbe essere il proseguio della stagione.

Partiamo con una Superpole che ha regalato la prima sorpresa con una fantastica pole di Sykes che sorprende Redding, già a suo agio sulla V4 R, e Rea con a seguire Razgatlioglu. Caduta rovinosa invece per Bautista, che distrugge la sua Honda e parte ultimo.

Gara 1 parte con i fuochi d’artificio, subito scintille tra Sykes e Rea con il pentacampione che tenta una improbabile traiettoria alla Lukey Heights e viene toccato da Sykes. Rientrato nelle retrovie, ha avuto modo di toccarsi con Caricasulo e poi cadere cercando di superare Rinaldi con una staccata molto al limite.

Davanti Sykes perde progressiavmente smalto e non riesce a lottare per il podio che resta un affare per Redding, Van Der Mark, Razgatlioglu e Lowes. La spunta alla fine il turco della Yamaha che precede in volata Lowes e Redding. Van der Mark perde l’attimo buono nell’ultimo giro e si deve accontentare della quarta piazza, precedendo Haslam che è rimasto nel gruppo di testa per tre quarti di gara e un Bautista autore di un’ottima rimonta. Male Davies che chiude ottavo.

immagine da worldsbk.com

Superpole race adrenalinica con un pacchetto di mischia molto serrato in testa e tanti sorpassi. Negli ultimi due giri sono in cinque a giocarsi la vittoria, il primo a mollare è Van der Mark che chiuderà quinto. All’ultimo giro è Lowes quello che si defilerà dalla lotta finendo quarto mentre davanti è lotta tra Razgatlioglu, Rea e Redding.

Il turco passa Rea all’ultimo giro e sembra involarsi verso la vittoria ma lascia un varco aperto in ingresso dell’ultima curva che Rea prontamente sfrutta per superarlo e vincere la gara per pochi centesimi con Redding che quasi riesce a sfruttare la bagarre tra i primi due per beffare Toprak per il secondo posto.

immagine da newsletter.co.uk

Gara 2 forse la più emozionante, con tanti piloti vicini e una miriade di sorpassi in vetta. Alla fine la spunta Lowes, che su una pista con meno grip rispetto al sabato riesce a tenersi più gomma per il finale e beffare il compagno di squadra Rea. Terzo Redding che, con una moto molto ballerina negli ultimi giri a gomme finite, dà prova di una grande maturità resistendo agli attacchi di Van der Mark.

Sfortunata prova di Razgatlioglu ritirato a due giri dal termine perchè rimasto senza benzina.  Nell’episodio in questione si porta fuori traiettoria per togliersi dalla mischia ma si porta dietro involontariamente Baz che finisce in ghiaia e che chiuderà  ottavo. Buona prova finalmente di Davies che chiuderà quinto seguito da Bautista.

immagine da bikesportnews.com

In testa al campionato troviamo Lowes, vera sorpresa di questo primo round, seguito da Redding a cui è sempre mancato quel qualcosa in più per vincere ma che all’esordio può ritenersi soddisfatto. Terzo Razgatlioglu che ha dimostrato di essere una vera mina vagante per la lotta al titolo. Quarto Rea che ha pasticciato molto in gara 1 dimostrando ancora una volta che preferisce darle le sportellate piuttosto che prenderle, per fortuna poi si ricorda di essere un campione e si prende una vittoria e un secondo posto.

In questa prima gara purtroppo contiamo anche i primi infortuni capitati a Laverty (commozione celebrale), Gerloff (perso i sensi dopo una caduta) e Camier (postumi dell’operazione ai tendini della spalla infortunata a Imola 2019), A tutti un pronto augurio di ritorno in pista.

Prossimo appuntamento in Qatar tra due settimane, sperando di rivedere lo stesso spettacolo visto in Australia.

*immagine in copertina da gp-inside.com

Rocco Alessandro

WSBK SEASON 2020 – ROUND D’AUSTRALIA

Il mondiale 2020 della classe Superbike si annuncia come di gran lunga più appassionante e ricco di colpi di scena degli ultimi anni,con un unico grande interrogativo: chi sarà in grado di mettere in discussione il dominio di Johnny Rea?

Bisogna dire che gli avversari si sono moltiplicati in questo 2020 per il fenomeno inglese, con tanti cambiamenti in sella alle moto e addirittura Honda che si impegna con l’equivalente della V4 R Ducati in salsa giapponese, ansiosa di rincorrere un iride che le manca da fin troppo tempo. Proprio queste novità aumentano l’attesa per la prima gara stagionale a Philipp Island.

Dicevamo di Honda, che ha portato in pista la nuova Fireblade CBR 1000 RR-R, una moto specificatamente progettata per vincere nelle competizioni, affidata nelle mani di Alvaro Bautista e di Leon Haslam. A sorpresa, quello più a suo agio nei test su una moto oggettivamente ancora da sgrossare non è lo spagnolo reduce da una grande stagione nel 2019 ma l’inglese, che sembra poter dire la sua già per il podio al Philipp Island.

immagine da moto.it

In casa Yamaha invece si è deciso di puntare sul nome nuovo del mondo superbike, Toprak Razgatlioglu. Il funambolo turco ha fatto vedere nella passata stagione di avere la velocità per giocarsela con tutti ma non ancora la costanza e la gestione delle gomme in gara per poter puntare al bersaglio grosso. Ma ha tutto per poter imparare in fretta, aiutato anche dalla sua nuova squadra che punta molto su di lui, reduce dalle stagioni in sella ad una Kawasaki clienti. Van der Mark ovviamente non va dimenticato ma è indubbio che i fari saranno puntati sul giovane re dei “stoppie”.

immagine da moto.it

In casa Ducati si è scelto ancora una volta, e non senza grossi dubbi da parte dei loro tifosi, di cambiare una squadra che si stava rivelando vincente. Via Bautista, dentro Scott Redding, reduce dal titolo del BSB 2019 e ansioso di riproporsi su un palcoscenico importante dopo le amarezze della motoGP. Una cosa è certa, se l’inglese andrà forte in pista anche solo la metà di quanto faccia correre  la lingua nelle dichiarazioni alla stampa (Il problema di Ducati nel 2019? Bautista!), allora ci divertiremo un bel pò. Al momento tante buone intenzioni, vedremo che fine faranno. Il suo compagno di squadra Davies è partito male anche in questo 2020, sempre più lento di Redding nei test. Urge un decisivo cambio di passo.

immagine da corsedimoto.com

E alla fine, seppur ancora sottovalutata, arriva la BMW, forse la vera sorpresa dei test prestagionali. Sykes si è detto entusiasta e lo ha mostrato con ottimi tempi nell’ultimo test in Australia. Il suo compagno di squadra Laverty sta prendendo confidenza con la nuova moto e si spera di vederlo in piena efficienza fisica, cosa che gli manca da diverso tempo.

immagine da worldsbk.com

Kawasaki e Rea sono ripartiti così come hanno finito il 2019, in testa. Rea addirittura ha dichiarato di non aver voluto scoprire troppo le carte, mostrando comunque delle simulazioni gara già da primo posto. Difficilmente si faranno soprendere come nel 2019 dal filotto di vittorie Ducati e per gli altri sarà una sfida davvero dura cercare di arginare un binomio così ben collaudato.

immagine da motorbox.com

Rea non vince a Phillip Island dal 2017. Sembra assurdo ma è così. Per gli avversari sarebbe importante cominciare con il piede giusto allungando il suo digiuno di vittorie nella gara inaugurale. Redding scalpita, anzi si considera il migliore pretendente alla vittoria, Bautista invece ha fatto capire che non sarà della partita alemno nelle prime gare. Razgatlioglu ha velocità ma non ancora l’abilità di sfidare Rea sulla distanza di gara per tutto l’arco del weekend. Sykes possibile sorpresa? Oppure Van der Mark, Haslam e il neo acquisto kawasaki Lowes saranno le sorprese del campionato. Occhio anche a Loris Baz che inaspettatamente ha chiuso al secondo posto negli ultimi test pre-stagionali.

Spazio ora alla tecnica e nello specifico analizziamo il circuito di Phillip Island dal punto di vista dei freni, grazie alle preziose informazioni ottenute in collaborazione con Brembo.

Disco per la WSBK di Brembo, che ringraziamo per la concessione

I 4.445 metri della pista si snodano su 12 curve, metà delle quali sono posizionate nella sezione che arriva a lambire le gelide acque dell’Oceano Pacifico con vista sullo stretto di Bass. La scelta, però, di correre a fine febbraio e inizio marzo, in piena estate, garantisce ai piloti temperature superiori a quelle che toccheranno in MotoGP, con punte negli anni di 30 e 31 gradi (temperatura dell’aria) e 45 gradi per la temperatura dell’asfalto, mai sotto i 29 gradi centigradi.

È in assoluto il circuito meno impegnativo per i freni: in una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 1, eguagliato solo dalla pista di Assen. I piloti fanno ricorso ai freni 7 volte ogni giro, numero che fa segnare anche il Donington Park Circuit, ma in Australia il tempo complessivo di frenata è di quasi 16 secondi al giro, a fronte degli oltre 28 secondi e mezzo della pista inglese. ​ Dall’inizio alla fine della gara i freni sono usati per poco meno di 6 minuti e ciò evita il rischio di surriscaldamenti indesiderati. Delle 7 frenate del Circuit Phillip Island Grand Prix nessuna è considerata altamente impegnativa, tranne la prima curva, nonostante il ricorso ai freni sia contenuto a soli 3 secondi. Le moto, tuttavia, vi arrivano dopo aver toccato una delle punte di velocità massima del Mondiale Superbike, ben 312 km/h. Per scendere a 191 km/h hanno bisogno di 200 metri.​

Ogni pilota può scegliere tra dischi Brembo da 338,5 mm di diametro e da 336 mm di diametro. Il diametro maggiore permette di esercitare una maggiore pressione, ma pesa di più. Per ciascuna di queste opzioni i piloti possono scegliere tra 4 diversi spessori che vanno da un minimo di 6,5 mm a 7,1 mm. Il carbonio, inoltre, è bandito in Superbike dal 1994 per il contenimento dei costi. Per questa ragione i dischi sono in acciaio, anche se il regolamento consente di utilizzare una percentuale di carbonio non superiore al 2,1 per cento del peso totale del disco. Sono vietate le leghe contenenti il berillio.

Disco per la WSBK di Brembo, che ringraziamo per la concessione

 

Tutto pronto, quindi, per il 28 Febbraio quando non ci si potrà più nascondere e per capire quanto sarà reale la minaccia al tiranno Johnny Rea.

*immagine in evidenza da logosolusa.com

Rocco Alessandro