Archivi tag: 24 ore di Daytona 2018

24h Daytona – Rivincita per Action Express

L’edizione 2017 della 24 Ore della Florida si era decisa negli ultimi 20 minuti di gara, con un controverso contatto tra i leader Ricky Taylor (Wayne Taylor Racing) e Filipe Albuquerque (Action Express). Quest’ultimo ebbe la peggio, ma non gli andò bene il risultato tanto che, nel giro d’onore, colpì con rabbia il fianco della vettura dell’avversario. Ma esattamente un anno dopo, il fuoriclasse portoghese ha avuto la sua rivincita, e ha portato alla vittoria la sua Cadillac, condivisa con Joao Barbosa e Christian Fittipaldi che, insieme al team Action Express, tornano alla vittoria a Daytona dopo soli quattro anni.

Risultati Prototipi

Cadillac quindi si riconferma con un’altra grande doppietta, messa a segno grazie alle vetture di Action Express. Ottengono dei buoni risultati anche le LMP2, con l’Oreca di Jon Bennett, Colin Braun, Romain Dumas, Loic Duval (team CORE) che si prende il terzo gradino del podio. Dopo di essa, il primo DPi classificato si trova, incredibilmente, in nona posizione, con l’Acura di Castroneves, Rahal e Ricky Taylor che, insieme alla vettura gemella, si è trovata a combattere con problemi tecnici. La numero 7 infatti ha riportato alcuni danni a causa di un contatto, mentre la numero 6 è stata costretta al cambio dell’alternatore. Una gara sfortunata per il team Penske, che comunque ha dimostrato di essere una delle forze maggiori del campionato. Disastro per il team Taylor, la cui vettura è stata ritirata a sei ore dalla fine dal padrone Wayne, infuriato a causa delle ben cinque forature allo pneumatico posteriore destro. Gran polemica quindi per Continental: le forature infatti hanno causato problemi anche ad entrambe le Nissan, a due Oreca, alla Cadillac n. 31 e ad una Mazda, a cui si aggiungono entrambe le Ligier dello United Autosports in prova. La casa tedesca sostiene però che le rotture si siano verificate a causa del mancato rispetto, da parte dei team, dei consigli forniti. Wayne Taylor però non è d’accordo. Per concludere, grande delusione per Mazda e Nissan, con tutte e quattro le vetture ritirate. Le Ligier del team United Autosports si sono classificate in quarta e tredicesima posizione. La seconda, quella di Alonso, Norris ed Hanson, ha accusato problemi a freni ed acceleratore e ha perso molto tempo ai box dopo essere stata anche in testa alla gara. Problemi anche per l’Oreca di Stroll, Rosenqvist, Juncadella e Frijns, che ha accusato problemi ad un ammortizzatore a causa di una foratura.

Risultati GTLM

Anche Ford si riconferma e anche Ford fa doppietta. La GT di Dixon-Westbrook-Briscoe porta infatti la vittoria numero 200 al team Ganassi, ed è seguita dalla vettura gemella di Hand-Mueller-Bourdais. Il terzo posto viene conquistato dalla Corvette di Magnussen-Fassler-Garcia, che si devono inchinare allo strapotere del team Ford nonostante si fossero presi la pole position. Gara travagliata per la Ferrari 488 GTE del team Risi, guidata da Vilander, Pier Guidi, Calado e Rigon. La macchina del team texano ha infatti accusato numerose forature ai suoi pneumatici Michelin. Faticano anche Porsche e BMW, le cui vetture occupano le ultime quattro posizioni ma che sono comunque giunte al traguardo.

Risultati GTD

Trionfo per Lamborghini e per il team Grasser nella terza classe. Mirko Bortolotti, Rolf Ineichen, Rik Breukers e Franck Perera portano alla casa di Sant’Agata la prima vittoria in una gara da 24 ore. Una vittoria ancor più clamorosa se si considera che entrambe le Huracan della squadra austriaca sono state spostate in fondo allo schieramento dopo aver fallito le verifiche tecniche. Una grande Acura conquista la seconda piazza con Alvaro Parente, AJ Allmendinger, Trent Hindman e Katherine Legge (team Shank), mentre in terza posizione c’è un’altra Huracan, quella di Andrea Caldarelli, Bryce Miller, Bryan Sellers e Madison Snow (Paul Miller Racing). Quarto posto per la Mercedes di Keating, Bleekemolen, Stolz e Christodoulou. La vettura del team Riley era in seconda posizione quando è stata costretta ad un ulteriore rifornimento per evitare di rimanere a secco. La prima Ferrari classificata è quella di Bird, Bell, Sweedler e Montecalvo (Scuderia Corsa) in quinta posizione. Sfortuna invece per le Ferrari che sono partite dalla prima fila. La 488 dello Spirit of Race ha perso tempo a causa di un incidente, mentre quella di Risi è rimasta ai box a causa di un principio d’incendio. Il campione in carica Alessandro Balzan è giunto invece in decima posizione. Le polemiche non hanno risparmiato la classe GTD. La direzione gara ha infatti inflitto cinque minuti di penalità, durante la notte, all’Audi R8 del team Land, guidata da Kelvin e Sheldon van der Linde, Christopher Mies e Jeffrey Schmidt. Uno stop-and-go causato da un apporto di carburante troppo veloce. Ma dai controlli post-gara è emerso che la squadra tedesca non meritava alcuna penalità. Il team, uno dei favoriti per la vittoria, è stato così costretto ad arrivare in settima posizione a causa di un’irregolarità mai commessa. Un fatto interessante a cui probabilmente seguiranno sviluppi.

Ready to “ROAR”

Ormai ci siamo, i motori stanno per tornare a rombare anche in questo nuovo anno e come sempre Daytona torna al centro del Motorsport a quattro ruote.

E’ imminente l’inizio del primo test ufficiale IMSA della nuova stagione, in vista della gara d’apertura e più importante del campionato. Il Roar vedrà impegnati tutti i team partecipanti alla successiva gara, oltre 50, nell’arco di varie sessioni in 3 giorni, da Venerdì a Domenica.

Oltre all’IMSA ci saranno altre categorie minori con anche gare vere e proprie, come quella dei Prototype Challenge. Nell’ultima giornata ci sarà una novità, ossia una reale qualifica per ognuna delle tre classi al fine di assegnare le postazioni in pit lane. I più veloci si assicureranno i primi box all’entrata della pitlane, che hanno un vantaggio per 2 motivi:

– Nelle fasi concitate con tante auto al pit stop chi si ferma nelle prime piazzole quasi sicuramente riparte senza perdere tempo a guardare chi arriva dietro in fast lane…invece verso l’uscita dei box è molto più probabile trovare un gruppo di macchine che esce e dover aspettare che passino prima di avere via libera.

– Come da tradizione nelle gare USA c’è il famoso muretto in pit lane, che divide la carreggiata da tecnici e meccanici. Perciò quando si verifica un problema alla macchina non si può immediatamente portarla nel box, ma per raggiungerlo deve essere portata all’inizio della pit lane dove finisce il muretto, così da raggiungere il paddock dove sono posizionati i vari box. In questa circostanza avere una piazzola il più vicino possibile all’accesso al paddock consente di risparmiare tempo prezioso, anche se di solito quando una macchina viene portata ai box rientra con diversi giri di distacco e possibilità di risultato pari a zero.

Com’è fatto il Daytona International Speedway?

 

La natura dell’impianto è ovviamente al servizio della gare NASCAR, come la famosa Daytona 500. Per le vetture sport si utilizza una combinazione ovale/circuito lunga circa 5.7 km; in termini di tempo sul giro, circa metà è impiegato per affrontare la sezione “Infield”, appunto all’interno dell’ovale, mentre il resto del giro comprende la parte più iconica di Daytona: l’intero triovale in cui la massima inclinazione del banking raggiunge i 31°, inframezzato dalla doppia chicane veloce “Bus Stop”.

 

Il test è obbligatorio per tutti i rookie di Daytona, in particolar modo sono importanti le sessioni serali per prendere confidenza con la pista e gestire il traffico delle varie classi. Infatti non tutti i piloti saranno presenti al Roar, per esempio la Ferrari 488GTE di Risi vedrà il solo Alessandro Pierguidi che verrà affiancato in gara dai compagni Vilander e Calado.

 

Vediamo gli orari italiani delle sessioni IMSA:

PRACTICE 1: Venerdì 5 Gennaio                                    17:00 – 18:15

PRACTICE 2: Venerdì 5 Gennaio                                    21:30 – 23:30

PRACTICE 3: Sabato 6 Gennaio                                      16:50 – 18:20

PRACTICE 4: Sabato 6 Gennaio                                      21:30 – 22:15

PRACTICE 5: Sabato 6 Gennaio                                      00:30 – 02:00

PRACTICE 6: Domenica 7 Gennaio                                 16:45 – 17:15

QUALIFYING (GTD-GTLM-P): Domenica 7 Gennaio     17:25 – 18:30

PRACTICE 7: Domenica 7 Gennaio                                  20:45 – 21:45

 

ENTRY LIST: https://www.imsa.com/sites/default/files/event-weekends/2018/emedit_event_weekend/em_the_roar_before_the_rolex_24/2018_iwsc_theroar_preevent_entrylist_v2.pdf

LIVE RADIO: https://www.imsa.com/radio/imsa-radio.html

LIVE TIMING: http://livetiming.alkamelsystems.com/imsa/

Non ci resta che seguire quello che succede in pista. Il Motorsport non si ferma mai!! C’è sempre qualcosa che fa “Roar”.

Aury

24 Ore di Daytona 2018: grandi nomi al via, tra cui Alonso e Stroll

La quinta edizione dell’IMSA SportsCar Championship prenderà il via il 27 gennaio, con la classica 24 Ore di Daytona, che è finalmente tornata ad essere un punto di riferimento per i team da tutto il mondo, e non solo americani. Anche quest’anno sono attesi nomi importanti, con campioni provenienti da WEC, GT3, IndyCar e anche Formula 1, con Fernando Alonso, Lance Stroll e Paul Di Resta che prenderanno il via in Florida. Complice anche l’arrivo di Liberty Media, che ha finalmente rotto la barriera virtuale che per anni ha separato la Formula 1 dal resto dei campionati. Una sorta di ritorno al passato, a quando le star della F1 si cimentavano anche nelle gare Endurance durante la sua epoca d’oro. Rimangono ancora molti i posti da confermare al 100%, ma sicuramente anche quest’anno assisteremo ad una gara appassionante.

Le categorie

Prototipi (P): nella classe più importante sono ammessi prototipi LMP2 e DPi. La prima categoria consiste in quattro costruttori autorizzati da ACO, ovvero Oreca, Ligier, Riley e Dallara (quest’ultima però assente a Daytona). Il regolamento DPi prevede invece una elaborazione all’aerodinamica ed al propulsore dei prototipi P2. Alle Case partecipanti in questa particolare categoria, ovvero Cadillac (Dallara), Mazda (Riley), Nissan (Ligier) e Acura (Oreca), si richiede che l’estetica della vettura assomigli a quella delle auto stradali.

GT Le Mans (GTLM): per questa classe viene utilizzato il medesimo regolamento GTE del WEC, e vede al via solo squadre ufficiali o semiufficiali, ovvero BMW (supportata dal team Rahal), Corvette (Pratt & Miller), Ferrari (Risi Competizione), Ford (team Ganassi) e Porsche (CORE Autosport).

GT Daytona (GTD): questa divisione utilizza il regolamento FIA GT3. Sono permessi soltanto gli equipaggi amatoriali o pro-am. Le case al via sono Acura, BMW, Lamborghini, Lexus, Ferrari, Porsche, Mercedes e Audi.

Cosa sono i Daytona Prototype

Come detto prima, i DPi, ovvero Daytona Prototype International, saranno al via della 24 Ore. Ultimamente, si parla sempre di più di questa categoria come possibile sostituzione per le LMP1, o, comunque, di un loro debutto nel WEC ed in altri campionati. Ma come sono nati i DP? L’origine della loro travagliata storia risale al 2003. Nei primi anni 2000, i proprietari del campionato Grand-Am iniziarono a pensare ad un modo per ridurre gli alti costi (e la pericolosità) dei prototipi SPR1 e SRP2, oltre che delle vetture GTS (una sorta di GT1). Di fatto, quelle tipologie di prototipi correvano soltanto in questo campionato. Nella Le Mans Series, sia europea che americana, avevano infatti debuttato gli LMP. L’idea di Jim France, proprietario del campionato, fu quella di costruire un prototipo con un telaio in tubi, invece di una complessa e costosa struttura in fibra di carbonio. Alla 24 Ore di Daytona 2003, ad accettare la sfida in questa nuova categoria furono quattro costruttori: Doran, Fabcar, Multimatic e Picchio, con un totale di sei vetture che andarono a rimpiazzare definitivamente gli SRP1. Sebbene i risultati non furono deludenti (il primo DP si classificò quarto assoluto, battendo difatti gli SRP2), l’estetica della vettura non piacque affatto. I costi ridotti comunque fecero aumentare il numero di iscritti, e ben presto i Daytona Prototype rimasero gli unici prototipi presenti nel campionato americano. Tuttavia, questa scelta risultò anche in un allontanamento dalla Le Mans Series e dalla American Le Mans Series. Come detto prima, infatti, in entrambi i campionati venivano utilizzati gli LMP. Nel 2014 quindi si decise di unire DP e LMP2 in un unico campionato, con la fusione di Grand-Am e ALMS. Si rese però necessario un bilanciamento delle prestazioni, essendo i DP molto più lenti delle LMP2. Apparve chiaro dopo poche gare però che l’upgrade dei Daytona Prototype fosse eccessivo. Tra il 2014 ed il 2016, soltanto questi ultimi riuscirono a conquistare il primo posto nella classifica finale. Inoltre anche la sicurezza del telaio in tubi è stata oggetto di critiche, specialmente dopo l’incidente di Memo Gidley a Daytona nel 2014. Si approfittò così del nuovo regolamento LMP2 dell’ACO, entrato in vigore nel 2017, per modificare la categoria. Sempre nello stesso anno, nacquero i DPi, il cui regolamento permetteva alle case automobilistiche di applicare le proprie modifiche all’aerodinamica delle LMP2, oltre che di implementare il proprio propulsore. Una scelta che ebbe subito molto successo e che continua a portare molto spettacolo.

Equipaggi Prototipi

Sono attesi ben 21 prototipi al via. Spicca il debutto dell’Acura con il team Penske, che schiera Dane Cameron, Juan Pablo Montoya e Simon Pagenaud sulla prima vettura e Hélio Castroneves, Graham Rahal e Ricky Taylor (campione in carica) sulla seconda. Il Wayne Taylor Racing, team campione nel 2017 conferma Jordan Taylor alla guida della sua Cadillac affiancato da Ryan Hunter-Reay e Renger van der Zande, che sostituisce Ricky passato al team Penske. Action Express riporta in gara le sue due Cadillac. Sulla prima ci saranno i soliti Joao Barbosa, Christian Fittipaldi e Filipe Albuquerque, mentre sulla seconda saranno presenti Mike Conway, Eric Curran, Stuart Middleton e Felipe Nasr. La casa di General Motors porterà al debutto il suo nuovo propulsore da 5.5 litri. Grande attesa per le Mazda del Team Joest. A Daytona la squadra tedesca porterà in gara due vetture ed un mix di piloti da Europa ed USA: Jonathan Bomarito, Tristan Nunez, Spencer Pigot, Harry Tincknell, René Rast e Oliver Jarvis. Sempre presente anche il team Extreme Speed, che porta in gara due Nissan per Pipo Derani, Ryan Dalziel, Scott Sharp, Johannes van Overbeek, Olivier Pla e Nicolas Lapierre.

Tra le LMP2, il team Jackie Chan DCR Jota porterà in gara due Oreca e due equipaggi molto interessanti: sulla prima vettura, Lance Stroll sarà affiancato da Robin Frijns, Daniel Juncadella e Felix Rosenqvist, mentre sulla seconda ci saranno Alex Brundle, Antonio Felix da Costa, Ferdinand Habsburg e Ho-Pin Tung. Anche United Autosports (team di Zak Brown) sarà da tenere d’occhio. La prima delle due Ligier sarà infatti guidata da Will Owen, Paul Di Resta, Hugo de Sadeleer e Bruno Senna, mentre la seconda dai piloti McLaren Fernando Alonso e Lando Norris, insieme al giovane inglese Phil Hanson.

Equipaggi GT

Sarà una gara agguerrita come sempre nella categoria GTLM, che vedrà al via nove vetture. Nessuna novità tra gli equipaggi di Ford e Corvette, mentre BMW porterà in gara le nuove M8 GTE e Connor De Phillippi, che lascia così il ruolo di pilota Audi. Gimmi Bruni sarà al via su una delle Porsche 911 RSR, a fianco di Laurens Vanthoor ed Earl Bamber. Si trova invece in difficoltà il team Risi. La squadra tenterà di portare in gara una 488 GTE per Alessandro Pier Guidi e Toni Vilander. Non ritorna Giancarlo Fisichella, che, secondo i rumors, si sposterà in direzione BMW.

Anche quest’anno la classe GTD vedrà una massiccia partecipazione, con almeno 16 vetture al via. Presenti due Ferrari per il team Scuderia Corsa, campione in carica, che vedrà qualche cambiamento nella lineup. Alessandro Balzan infatti sarà affiancato da Cooper MacNeil, che sostituisce così Christina Nielsen (che parteciperà con la Porsche del team Wright). La coppia correrà insieme a Jeff Segal e Gunnar Jeannette. Sull’altra Ferrari del team si alterneranno invece Townsend Bell, Sam Bird, Frankie Montecalvo e Bill Sweedler. Altre due Ferrari GT3 saranno presenti grazie al team Risi e Spirit of Race (AF Corse). Altri due italiani confermati sono Andrea Caldarelli sulla Lamborghini Huracan del Paul Miller Racing e Loris Spinelli sulla Mercedes-AMG GT3 del P1 Motorsports.

 

Come detto all’inizio, rimangono ancora molti posti vuoti nella entry list. E alcuni team non hanno ancora confermato la propria partecipazione. Pubblicheremo quindi un articolo aggiornato alcuni giorni prima della gara. Non è escluso infatti che appaiano nuovi nomi importanti.