MIT’S CORNER: MONZA

Metrodoro il Teorematico dixit:

Verstappen: Onestamente il Max di ieri è stato superlativo. Giustamente i commentatori gli davano del “martello”: tutti i giri sugli stessi tempi, doppiaggi gestiti alla grande, gomme gestite alla grande, tutto perfetto. Resta da capire se questa perfezione c’è stata perché ha guidato da fenomeno (e lo è, beninteso) oppure perché aveva ancora tanto margine. Qualche che sia la risposta non cambia il giudizio. Che gli siano andate tutte dritte sugli eventi che non l’hanno riguardato direttamente (VSC, SC) non è una gran considerazione: se sei lì davanti e con quel margine la probabilità che eventi del genere ti favoriscano ulteriormente è più alta del contrario – c’è poco da fare.

CLC Ha fatto il suo. Anche ieri le gomme non duravano (almeno non tanto quanto a Max). La sosta in VSC tutto sommato ci stava, se fosse stata “piena”, ossia se avessero dato green flag quando CLC era già a regime, e a parità di tutto il resto, allora l’ultimo stint di CLC sarebbe cominciato (dicono) a circa 8/9 sec da Max. Molto probabilmente non sarebbe cambiato nulla sul risultato finale però la F1, in quei momenti lì, ha anche tanta psicologia in gioco e mettere un po’ di pressione a Max è un esperimento che sarebbe interessante fare (e alla SC si sarebbe trovato senza doppiati in mezzo mettendo un po’ di ulteriore pepe allo strano finale). Certo il buon Max ha tanta cazzimma che Rione Sanità scansate quindi…

Russell: Il ragazzo dimostra ancora una volta una solidità eccezionale. Se la MER l’anno prossimo tira fuori (da subito) una macchina che può competere per la vittoria diventa un serio contender.

Sainz: Ottima ottima gara. Anche lui nella seconda parte di gara si è trovato delle gomme difficili e con un ritmo insufficiente per andare oltre (nonostante il suo tifoso Genè lo desse a podio quasi per certo) però nella prima parte ha fatto, e alla grande, un recupero notevole. Eccellente il sorpasso su Perez.

Hamilton: gara notevole anche la sua, considerando i limiti sul dritto della sua vettura. Comunque non è più quello di una volta – e non è più quello di una volta già dal 2020, secondo me. Comunque quel doppio sorpasso in uscita dalla prima variante è stato favoloso, da old fox di primo livello.

Perez: inguardabile.

Norris: partenza inguardabile – resto della gara così così. Si è rifatto solo grazie ad una strategia a lui più congeniale rispetto a quella del pur accomodante teammate. Per nulla brillante, almeno rispetto a quanto ci ha abituato.

Ricciardo: al contrario del suo oggi appannato teammate oggi l’ho visto (stranamente) brillante, considerate le premesse poco entusiasmanti. Ieri avrebbe tenuto dietro anche un F-35. Strategia adatta al suo momento vista la velocità sul dritto (inaspettata).

Gasly: boh. Strano che non ne abbia avuto minimamente per neanche tentare il sorpasso all'(ondeggiante?) Ricciardo. Si conferma in un momento un po’ strano. Forse non stava bene (leggevo di agenzie che lo davano non in forma)

Tsunoda: non pervenuto

Alonso/Ocon: embé? O hanno sbagliato tutto in termini di assetto oppure anche Alpine va a passo di gambero con lo sviluppo come un altro team di nostra conoscenza. Comunque per l’ennesima volta quest’anno (e al netto del problema tecnico) Alonso>Ocon la qual cosa non depone a favore del primo quanto invece depone a Sfavore del secondo.

Zhou/Bottas: bene il primo dopo una Q deludente. Bottas tutto sommato ok. Cmq Alfa, a parte i primi GP, si conferma delusione.

Aston Martin: pietosa

Bravo Mick: nonostante l’errore si è dato da fare per quanto poteva.

Magnussen: anonimo.

Latifi: l’ho già detto che deve cambiare mestiere?

Lascio per ultimo De Vries: ottimo. Stava là dove contava e si è portato a casa punti importantissimi. Ha guidato veloce ma anche con oculatezza: la figura del fesso o dell’ansioso era dietro ogni curva e non c’è cascato – forse ne aveva per provare a passare Gasly e Ricciardo ma il rischio era troppo grande e ha saputo evitare il patatrac. Cioè: fossi stato io al suo posto mi sarei sbrodolato per tutto il GP: Monza, dicasi MONZA, debutto in gara in F1, qualifica della madonna e teammate messo a distanze misurabili solo in Parsec. Bravo. Peccato solo non averlo potuto misurare con Albon invece che con Latifi.

Cmq Williams in progresso nelle ultime tre gare: sai mai che la TD39…

TOPRAK VINCE, REA STENDE BAUTISTA. MONDIALE RIAPERTO.

Round di Francia a dir poco pazzesco, Bautista vince gara 1 mentre Toprak si prende le altre due. In Gara due Jonnhy stende Bautista. Toprak ringrazia.

È stato un round davvero “incredibile” questo di Francia. Il Campione del Mondo in carica ne esce vincitore e ringrazia Jonnhy Rea che, in gara due tentando il sorpasso su Bautista, arriva lungo e si tocca con il Pilota Ducati. Risultato Bautista a terra e Jonnhy punito con un long lap penalty.

Rea ha osato buttare in terra Bautista. Avesse tirato giù Razgatioglu o fosse successo il contrario, tra Toprak e Jonnhy, nessuno si sarebbe scandalizzato più di tanto. Adesso si grida allo scandalo, quasi come fossimo ritornati in Argentina 2018, dai cugini della MotoGP.

La penalità per Jonnhy a mio avviso sarebbe dovuta essere più “pesante”, un doppio Long lap penalty. Da qui a pretendere la bandiera nera però… Un contatto di gara, un errore che ha coinvolto il Pilota sbagliato. Fine.

Nella gara 1 si assiste all’incredibile uscita di scena sia di Rea che di Razgatioglu, entrambi cadono e regalano letteralmente la vittoria a Bautista davanti ad un ritrovato Redding ed uno spettacolare Axel Bassani. Bautista vince in solitaria e guadagna 25 punti importantissimi.

Nella SP Race invece la musica cambia, Bautista non riesce a contenere Razgatioglu nonostante abbia una moto palesemente più forte. Quando apre il gas nel curvone era praticamente imprendibile ma il Campione del Mondo è su un altro livello quando si tratta di frenare ed entrare in curva. Razgatioglu vince la SP Race davanti a Bautista che regola egregiamente Rea, in un duello mozzafiato all’ultimo giro.

In gara due succede il disastro tra Rea e Bautista. Qualcuno ha visto addirittura un braccio largo di Jonnhy e volontarietà nell’azione. Anni ed anni di sconfitte probabilmente fanno ragionare in maniera poco lucida. Il Campione del Mondo Razgatioglu vince davanti a Rinaldi e Bassani. Soltanto 5° Rea che chiude dietro a Lowes.

MONDIALE APERTISSIMO.

Mancano 5 Round alla fine, tra due settimane si va in Catalogna a casa di Alvaro Bautista. Ci sono ancora 10 gare “normali” e 5 sprint Race per un totale di 310 punti a disposizione. Razgatioglu è dietro Bautista di soli 30 punti, mentre Rea solamente di 47.

Classifica Mondiale.

REA CHE SUCCEDE?

L’alfiere Kawasaki è in netta difficoltà, questo è il quarto round che non riesce a vincere una gara. L’ultima vittoria risale a maggio ad Estoril, troppo per uno come lui. Sicuramente in altri tempi non avremmo visto quella manovra così azzardata, in Kawasaki devono ritrovare un Pizzico di lucidità, perché specialmente nelle Gare 2 fanno molta più fatica degli altri.

MERCATO PILOTI

Tiene banco il “caso Bassani“. Un Pilota di questo calibro deve ottenere un trattamento da ufficiale, si vocifera che Barni lo “strappi” a Motocorsa ma ci si aspettava un chiamata da Aruba. Il team Factory invece sembra voler continuare con Rinaldi. Dovrebbe entrare nel Mondiale il Campione del Mondo Moto2 2021 Remy Gardner, prendendo la sella di Gerloff. Anche qui ci chiediamo perché non quella di Locatelli, che non sta disputando una stagione eccelsa. Da vedere anche come si evolverà la situazione di Aegerter, che potrebbe ritrovarsi senza sella in SBK avendo probabilmente due Mondiali Supersport nel palmares.

CALENDARIO

Le ultime 5 gare si correranno in Spagna (Montmelo), poi si andrà il Portogallo (Portiamo) ed Argentina (Villicum) ad ottobre,  Indonesia (Mandalika) ed il round finale in Australia (Phillip Island) nel mese di Novembre. Attenzione alla pioggia, qualcuno potrebbe alzare la manina per non correre, come accadde ad Imola qualche anno fa…

Appuntamento tra due settimane sul circuito del Montmelo.

VERSTAPPEN VINCE A MONZA. LA SAFETY CAR TORNA PROTAGONISTA.

La matematica non è un’opinione. E la matematica dice che la stagione 2022 per la Ferrari, è stata, fino ad ora, come la 2019. Anno che poteva passare alla storia come un mezzo fallimento, dopo un 2018 nel quale Vettel, ad un certo punto, era il favorito per il titolo.

Ma del 2019 abbiamo un ricordo dolce, grazie al trionfo di Leclerc a Monza. E c’è da pensare che la dirigenza Ferrari contasse, alla vigilia, di ripetere quell’exploit, in un momento della stagione nel quale la F1-75 pare avere perso la straordinaria competitività di inizio stagione, e la squadra avere perso la bussola, con continui pasticci strategici.

La storia insegna che l’aria monzese fa bene alle macchine rosse, e infatti la F1-75 si presenza all’autodromo brianzolo in piena forma, con Leclerc capace di centrare una straordinaria quanto inaspettata pole, davanti a Verstappen che, nel caos delle penalità per cambio di componenti varie ed assortite, si ritrova retrocesso in settima posizione. Pure Sainz, terzo sul campo, si ritrova spedito in fondo alla griglia per cambio completo della Power Unit. 

La Ferrari ha scelto un assetto scarico, al contrario della Red Bull, e con una Mercedes che in rettilineo non va neanche a spingerla, per Charles si spalanca l’opportunità  di mettere un bel po’ di secondi fra sè e il rivale olandese, prima che quest’ultimo riesca a farsi largo e a recuperare, forte di una macchina con un passo gara superiore.

Si spengono i semafori e Leclerc scappa via, solo minimamente impensierito da Russell. Norris rimane quasi fermo, mentre Verstappen guadagna ben 3 posizioni portandosi in quarta posizione, che diventa la terza al termine del primo giro e la seconda al termine del quarto giro.

E così, dopo soli 5 giri di gara, Verstappen si trova a soli due secondi da Leclerc, mentre dal quarto, Ricciardo, in poi, il distacco è già di 8 secondi.

Al giro 9 si ferma Perez, partito anch’egli dal fondo e in difficoltà nel rimontare. Gli viene montata gomma dura, ma il freno anteriore sinistro fuma vistosamente, e delle fiamme escono dalla parte interna del cestello. Per fortuna del messicano, il problema si risolve in pochi giri.

Nel frattempo, Sainz ha rimontato furiosamente dalla diciottesima posizione e al giro 12 è già in quinta posizione. Proprio in quella tornata, Vettel si ferma con il motore rotto, e viene attivata la Virtual Safety Car. La Ferrari fa fermare Leclerc, mentre Verstappen continua. La VSC viene disattivata proprio mentre Charles sta ripartendo, e all’uscita riesce per un niente a rimanere davanti a Ricciardo, che poco dopo viene superato da Sainz, che si porta così in quarta posizione.

La fermata ha fatto teoricamente guadagnare 7 secondi a Leclerc, ma il monegasco dovrà fare molti giri con il set di gomme che ha montato. Con le gomme nuove, il ferrarista recupera qualcosa, ma il ritmo di Verstappen continua ad essere ottimo e costante, pur con gomme soft che hanno già percorso ben 18 giri.

L’olandese si ferma esattamente a metà gara per quella che sarà la sua unica sosta, montando gomme a mescola media. Il suo svantaggio dopo la fermata è di 10 secondi, ma il rivale ferrarista ha gomme che hanno già percorso più di 10 giri. E, infatti, Max inizia a guadagnare 1 secondo al giro.

Al giro 31 si ferma Sainz per montare gomma soft. Lo spagnolo, che al momento della sosta era terzo, si ritrova ottavo alle spalle di Perez e Alonso, che la loro sosta l’hanno già fatta.

Al giro 34 la Ferrari fa fermare un’altra volta Leclerc, per montare la gomma soft. Charles ha a disposizione 18 giri per recuperare 19 secondi, impresa praticamente impossibile. Anche perchè il cronometro dice che il vantaggio di Verstappen inizialmente aumenta, anzichè diminuire.

A 5 giri dalla fine, Ricciardo si ferma in mezzo alla pista, e viene attivata la Safety Car. Verstappen e Leclerc non riescono a fermarsi subito, cosa che invece fanno Russell e Sainz. I primi due si fermano al giro successivo. Ma Max ha una gomma nuova, mentre Charles no.

I giri passano, e la Safety Car non compatta il gruppo, ma, soprattutto, la macchina di Ricciardo non viene spostata. In questo modo la gara non riesce a riprendere, e finisce con Verstappen che coglie la sua undicesima vittoria stagionale, davanti a Leclerc, Russell, Sainz, autore di un’ottima rimonta, Hamilton, Perez, Norris, Gasly, il debuttante De Vries e Zhou.

Ora il calendario prevede una pausa di ben tre settimane, per riprendere in quel di Singapore, dove si ritornerà dopo 3 anni. Chissà che una delle solite gare pazze non consenta di interrompere il dominio dell’accoppiata Verstappen-Red Bull, che sta rendendo questo campionato molto simile a quelli del dominio Mercedes con l’accoppiata Hamilton-Bottas.

P.S. 1 quando in ballo c’era un mondiale per Max, si sono sbrigati a sgombrare la pista e a fare sdoppiare quelli che serviva far sdoppiare. Oggi, invece, se la sono presa comoda. Bastava, come anche ad Abu Dhabi, una bandiera rossa. Venne fatto, qualche anno fa, a Baku, quando mancavano solo 2 giri. I fischi del pubblico sono stati meritati, e la gestione sportiva del carrozzone ha rimediato l’ennesima figura barbina. Cambiano le persone, ma non i metodi.

P.S. 2 complimenti all’organizzazione, che ha chiamato nientepopodimeno che Andrea Bocelli a cantare l’inno italiano, ma poi si è scordata di far alzare il volume del microfono. 

F1 2022: GP D’ITALIA

Monza, terra d’emozioni! Anzi, pure meglio, terra di emozioni agognate e quasi mai conquistate. Invero il destino del Ferrarista comunemente inteso, quello che passa la vita a bestemmiare quando la Federazione fa a pezzi la sua monoposto vincente mentre al Board Rosso ride anche il culo già che con una trimestrale delle loro ancora un pò e risananerebbero al volo la bilancia dei pagamenti del Burkina Faso. Parliamo di Sport (o di quel che ne resta) che è meglio. Il  GP d’Italia a volte è stato decisivo per il Mondiale o il suo indirizzo ed altre ha semplicemente dato una spinta nella direzione già presa dal WDC. Come al solito vado alla rinfusa citando le edizioni che ritengo maggiormente rappresentative del GP Brianzolo

Nel 1974 il compianto Clay sta dominando la gara con un distacco enorme sul secondo in classifica quando il Boxer (o, per meglio dire, il flat twelve) lo lascia a piedi. Sarà di fatto questo ritiro, e non il disastroso weekend del Glen, a negargli un titolo mondiale che il suo piede destro avrebbe largamente meritato.

Del rientro alle gare di Sua Santità nell’edizione 1976 si è già scritto tutto. La gara passò alla storia anche per la vittoria di Ronnie Peterson su March che fece la Parabolica in drift ogni santo giro. Già che il compianto Ronnie era uno col piede destro di cemento armato ma una vera e propria capria nel settare l’auto la dritta vincente gliela diede il Vittorione Nazionale che, dopo le prove del venerdì (foto), gli suggerì di usare un alettone posteriore a “carico zero” per il resto del weekend in modo da ottenere velocità di punta degne di un 12 cilindri anzichè di un Cossie.

La mia personalissima idea di come non dovrebbe essere un pilota di Formula Uno. Ossia un pensionato in servizio attivo un metro dopo la bandiera a scacchi che ne decreta la vittoria nel WDC.

F1 | Storia: GP Italia 1982, un podio tutto Ferrari

Autosprint intitolò “Ferrari ieri, oggi e domani” dopo il Gp di Monza del 1982 in riferimento a questo podio. Cosa avesse da ridere Tambay ancora mi risulta ignoto già che, grazie al suo fisico degno della bocciofila dei pensionati, si giocò le possibilità nel WDC di quel disgraziato anno. Poi vabbè, perla assoluta del Vecchio che in ossequio alla nostalgia di Digione 1979 fece shopping in Renault ma anzichè prendere il fenomeno emergente mise in Rosso il decotto Renè che formò con Tambay  nel 1983 la coppia che avrei poi amabilmente chiamato “Gianni e Pinotto”

Il GP dell’addio ai sogni di gloria nel Mondiale 1985. Michele si presenta a Monza con un distacco di 3 punti da Prost nel Mondiale. Si qualifica settimo ed in gara rompe il motore mentre è sesto. In testa Keke sta dominando quando il V6 Honda lo lascia a piedi regalando la vittoria a Prost che, issatosi a +12 nel WDC, chiuderà la pratica il GP dopo a Brands Hatch. Sipario

F1 | Su Monza 1988, un angelo di nome Enzo Ferrari - Storia - Motorsport

In nomine Patris

1996: Schumacher vince per la prima volta con la Ferrari a Monza

L’edizione 1996 con la vittoria del Kaiser sulla cassapanca F310 in una gara ad eliminazione

F1 | Storia: GP Italia 2000, il dramma di Paolo Gislimberti

Mi domando come mai la Roggia non sia stata ancora intitolata al povero Paolo Gislimberti, ivi deceduto nell’edizione 2000

Gazzetta dello Sport - Foto del Giorno

Il passaggio di consegne nell’edizione 2006

Sebastian Vettel: Toro Rosso history – Monza win 2008

Il capolavoro del Sebestemmio Nazionale nel 2008

Il trionfo di Charles nel 2019

L’edizione di quest’anno vede la Ferrari in difficoltà per i noti motivi ascrivibili alla TD039 mentre AMG è in recupero e Redbull in allungo. Purtroppo l’outlook è simile a quello di Spa, sempre con la domenica come giorno peggiore del weekend ahinoi tutti.

Buon GP (si fa per dire….)

 

WSBK 2022- FRENCH ROUND

Dopo oltre sei settimane di pausa riparte il mondiale Sbk in Francia sul circuito di Magny Course.

Il recap delle prime gare è molto semplice da fare visto che i protagonisti della prima parte della stagione sono stati i soliti tre noti.

In testa alla classifica svetta Alvaro Bautista che ha condotto sino ad adesso una stagione veloce oltre che concreta rispetto alla sua precedente esperienza bolognese. Alle sue calcagna il “re Rea regolarissimo” con 31 punti di distacco che precede il campione del mondo in carica Toprack Ragzatliogu che a sua volta dista 38 punti dalla vetta.

Che il mondiale si giocasse tra questi piloti era cosa nota sin dal principio ma, se inizialmente il turco era apparso appannato, negli ultimi 3 appuntamenti ha ricominciato a macinare vittorie come lo scorso anno.

Su 9 gare (comprese 3 Superpole race) ne ha vinte lasciandone solo 3 al leader mondiale. Johnny Rea non vince da maggio, ovvero quasi quattro mesi, un’enormità per colui che negli ultimi anni aveva patito digiuni del genere solo durante l’inverno a stagione conclusa.

I nostri tre hanno cannibalizzato la stagione lasciando poco più che le briciole al resto dello schieramento. Solo 7 podi su un totale di 54 posti da inizio anno. Ma quel che più conta è che nessuno degli altri ha mai potuto pensare lontanamente di vincere e nemmeno di pensarci.

Tre piloti diversi in sella a tre moto di marca diversa. E’ una lotta tra uomini quindi, molto di più che tra mezzi tecnici.

Al solito il meteo di questo periodo non è storicamente bello nel centro della Francia e per il fine settimana è si prevista una domenica di sereno, ma un venerdì ed un sabato all’insegna del maltempo con rischio pioggia molto alto. Il fattore meteo sarà quindi influente e complicherà la vita a teams e piloti per la ricerca della giusta messa a punto delle moto tra prove e gare.

Toprack è il più “estroso” dei tre quindi potrebbe esserne avvantaggiato seppur non sarà un compito semplice lottare con il Rea Leone sempre molto veloce con la pioggia e sul circuito di Nevers.

Fatta questa premessa vincerà a mani basse tre gare su tre proprio Bautista (sigh!)

Scherzi a parte la lotta è serrata perché se 30 punti di distacco in Motogp (con una gara a weekend) sono tanti, in SBK non lo sono affatto soprattutto perché siamo a tutti gli effetti a metà campionato considerando il restante numero di gare. E’ strano che ciò accada a settembre quando in passato ormai i giochi erano quasi fatti di questi tempi, ma il calendario 2022 ha questa sequenza quindi il mondiale è ancora tutto da giocare.

Dopo i primi tre ci si aspetta le consuete lotte tra i compagni dei primi e la BMW di Redding che nelle ultime gare ha regalato qualche piccolo segnale di miglioramento.

Notte fonda per Honda anche in questa categoria. Un solo podio in stagione risalente addirittura ad aprile e nonostante l’aver ingaggiato Lecuona ex Motogp. Si dovrebbe avere voglia e tempo per cercare negli annali una stagione più disastrosa di questa per i giapponesi in tutte le categorie.

Buon divertimento a tutti.

Life is racing, all the rest is waiting