LA STORIA DELLA FERRARI 312T: 1975 (PRIMA PARTE)

Mauro Forghieri è indiscutibilmente l’artefice della rinascita della Ferrari nel 1974. Dopo essere stato esautorato dalla dirigenza FIAT in seguito agli insuccessi del 1971, l’ingegnere modenese è stato richiamato da Enzo Ferrari per portare la Scuderia fuori dal tunnel in cui era entrata nel 1973. Il lavoro di recupero della 312B3 cominciato con Merzario e completato con Lauda e Regazzoni ha riportato la Ferrari al ruolo di favorita per il Mondiale 1975. Questo consente a “Furia” di realizzare una monoposto completamente nuova, basata sui concetti che lo hanno ispirato per la “Spazzaneve” e integrata con le esperienze del 1974. Niente più monoscocca scatolata all’inglese ma traliccio tubolare rinforzato con pannelli di alluminio; radiatori posizionati dietro alle ruote anteriori e aerodinamica curata da Francesco Guglieminetti. Il tocco finale è il cambio montato trasversalmente (una soluzione già adottata da Vittorio Jano sulla Lancia D50 del 1954) per raccogliere le masse all’interno degli assi delle ruote, migliorare l’equilibrio della vettura nei cambi di direzione e quindi entrare in curva con più velocità. Un gioiello della meccanica, piccolo e compatto.

La 312T viene presentata a fine settembre 1974, tra il GP del Canada e quello degli USA che deciderà il Mondiale. I collaudi cominciano subito dopo il rientro dal Nordamerica, rigorosamente a porte chiuse. Il primo a scendere in pista a Fiorano è Lauda mentre Regazzoni sta disputando il Giro Automobilistico d’Italia in coppia con Gino Macaluso sulla nuova Fiat X1/9 Abarth.

Nonostante la sconfitta inaspettata del Glen, il pubblico presente al “battesimo” è numeroso. Lauda dice subito che la 312T è già migliore della B3.

Il vice Campione del Mondo prova la macchina la settimana seguente e stabilisce il record di Fiorano in 1’12”1, confermando le impressioni di Lauda il quale indossa anch’egli un casco Bel’s.

A fine novembre la squadra si trasferisce a Vallelunga dove finalmente i fotografi possono avvicinarsi alla 312T svelando la nuova sospensione anteriore che ha i bilancieri molto più lunghi rispetto a quelli della B3 e i gruppi molla-ammortizzatore inclinati. Questa soluzione dovrebbe aumentare la zona di lavoro utile degli ammortizzatori ed evitare problemi come quelli avuti nel GP degli USA. Lauda realizza il nuovo record del circuito di Campagnano in 1’07”7.

Ferrari 312 B3 1974

 

Il debutto in gara è programmato per il GP di Spagna che si disputerà a Barcellona a fine aprile ma le difficoltà riscontrate dalle 312B3, giunte sempre al traguardo nei primi due GP del 1975 ma molto distanziate, fanno cambiare idea al Drake che il 30 gennaio comunica l’anticipo dell’esordio della 312T a Kyalami.

Le ultime prove a Fiorano si svolgono alla presenza di Enzo Ferrari e con la carrozzeria non ancora decorata.

In Sudafrica ci sono alcune novità, a cominciare dalla Tyrrell 007 modificata da Derek Gardner dopo le deludenti gare sudamericane. La monoposto ora ha fiancate affilate e i radiatori sono in posizione inclinata come sulla Parnelli. Sono state modificate anche le sospensioni ma il potenziale della monoposto lo si vedrà solo più avanti perché l’unico esemplare viene fracassato da Scheckter durante le prove.

Finisce la manfrina di Peterson che resta alla Lotus dopo aver strappato un aumento di stipendio a Chapman. Lo svedese dispone di una 72E nuova di zecca, segno evidente che non c’è nessun nuovo modello in arrivo.

La March porta la nuova 751 per Vittorio Brambilla. Anche questa volta si tratta di un telaio di F2 al quale sono stati applicati motore, cambio e serbatoi da F1. I freni invece sono proprio quelli della 752.

La vecchia 741 del monzese è portata in pista da Lella Lombardi che ha trovato i soldi necessari grazie all’intervento del conte Gughi Zanon di Valgiurata, banchiere piemontese, collezionista di auto e appassionato di corse. I piloti italiani in F1 diventano tre.

Come annunciato, la Ferrari porta due 312T (telai 018 e 021) e come muletto la 312B3 telaio 020. Alcuni pettegolezzi riportano che sul volo Roma-Johannesburg Regazzoni abbia convinto due bellissime donne, madre e figlia, a sfilare nel corridoio centrale dell’aereo indossando solamente il suo casco.

A partire da questo GP si aggrega alla squadra Antonio Bellentani, che ha fatto molta esperienza nelle gare del Mondiale Marche, in qualità di responsabile delle gomme.

Louis Stanley ha licenziato Mike Wilds sostituendolo col 27enne inglese Bob Evans, vincitore del Campionato Europeo di F5000 1974.

La Shadow ha finalmente completato il secondo esemplare della velocissima DN5 per la gioia di Tom Pryce che può finalmente lottare ad armi pari con Jarier.

Frank Williams ha spostato il radiatore sul muso che ora è chiaramente ispirato a quello della Hesketh.

Rolf Stommelen porta in gara la Lola T371, una versione modificata della T370 realizzata all’interno della squadra, con fiancate spioventi e nuova geometria delle sospensioni. Hill annuncia che il progetto di montare il boxer Alfa Romeo è già finito perché Ecclestone (in pessimi rapporti con Mr Monaco fin dal 1972) ha imposto la fornitura esclusiva dei motori del Biscione.

Durante la prima sessione di prove Graham Hill, che ha appena festeggiato le 46 primavere a S.Moritz, esce di pista al Juskei Sweep danneggiando pesantemente la sua Lola per cui deve fare da spettatore per il resto della manifestazione.

Il giovedì Fittipaldi rompe il motore alla Sunset Bend inondando la pista di olio sul quale piomba Lauda che esce di pista e danneggia la 312T. L’austriaco riporta la vettura ai box e continua le prove con la B3, alla sua ultima apparizione, che gli consente di girare appena un decimo più lento della macchina nuova.

Le Brabham confermano il loro momento di forma, almeno in qualifica, e Carlos Pace ottiene la prima pole sul tracciato che l’anno scorso ha visto la prima vittoria di Reutemann. L’argentino affianca il compagno di squadra in prima fila con soli 7 centesimi di distacco per la gioia di Gordon Murray, nativo di Durban.

Scheckter è terzo ma sul finire delle prove esagera alla Barbecue Bend ed esce nuovamente di pista costringendo di nuovo i meccanici della Tyrrell a lavorare sodo per recuperare un’altra 007, avendo a disposizione la giornata di venerdì nella quale non si svolge nessuna attività in pista. Il sudafricano precede Lauda, l’unico pilota che non riesce a migliorare il tempo ottenuto nella prima sessione del mercoledì.

Lo schieramento delle prime file si completa con Depailler, Andretti, Brambilla, Peterson e Regazzoni che non riesce a fare meglio del nono tempo, anche perché le prove sono state sospese per l’incidente di Scheckter proprio quando il ticinese si apprestava a fare il suo tentativo con gomme nuove e poca benzina.

Deludono le McLaren con Fittipaldi undicesimo e Mass sedicesimo ma soprattutto le Shadow sono irriconoscibili con Jarier tredicesimo e Pryce diciannovesimo. Il francese lamenta la poca velocità sul dritto.

Lella Lombardi si qualifica con l’ultimo tempo utile estromettendo Wilson Fittipaldi e diventa la seconda donna (sempre italiana) a disputare un GP di F1.

Il sabato richiede un’altra faticaccia ai meccanici della Tyrrell che devono sostituire il motore di Scheckter esploso durante il warm-up.

La partenza di Pace è perfetta, al contrario di Reutemann e Lauda che perdono posizioni. Peterson invece parte come solo lui sa fare e alla Crowthorne supera Reutemann all’esterno e si porta in terza posizione dietro a Pace e Scheckter. Regazzoni è sesto, Lauda solo ottavo.

IMOLA, ITALY – APRIL 21: Brabham driver Carlos Reutemann and Carlos Pace in action in a historical image on show at a Martini Media Launch to celebrate Martini being back in motorsport at the San Marino Circuit on April 21, 2006, in Imola, Italy. (Photo by Getty Images/Getty Images)

 

All’inizio del terzo giro Scheckter prende la scia a Pace, lo supera in staccata alla Crowthorne e passa a condurre il GP di casa. Subito dietro, Reutemann effettua la stessa manovra e si libera di Peterson.

Lo svedese sta lottando col sottosterzo della Lotus che gli fa perdere posizioni su posizioni fino a quando si ferma ai box per cambiare la gomma anteriore sinistra e far regolare l’alettone.

Pace ha qualche problema ai freni tanto che al 14° giro fa cenno a Reutemann di superarlo per non far scappare Scheckter e al giro seguente deve cedere la terza posizione a Depailler.

Intanto Fittipaldi recupera dalle retrovie e soffia il quinto posto a Regazzoni.

In breve il Campione del Mondo ha la meglio anche su Pace ma poco prima di metà gara il suo motore comincia a dare accensioni irregolari che lo costringono più volte ai box, mettendolo di fatto fuori gara. Scheckter continua a condurre con sicurezza pur avendo Reutemann sempre vicinissimo. Depailler è terzo davanti a Pace, Regazzoni e Lauda.

Le posizioni restano invariate fino a 7 giri dal termine quando Regazzoni si ritira per la rottura dell’asta di comando delle farfalle.

Jody Scheckter è il primo sudafricano a vincere il GP di casa davanti a Reutemann, Depailler, Pace, Lauda e Mass.

Il 25enne, al suo terzo GP vittorioso, festeggia insieme alla moglie Pamela e a Depailler che completa il podio per la Tyrrell mentre Reutemann e Stewart rilasciano interviste.

Gara abbastanza anonima delle 312T a causa di un banale errore nel dosaggio della miscela aria/benzina, non ideale per gareggiare ai 1500 metri di altitudine di Kyalami, che è costato parecchia potenza e velocità sul dritto. Le Rosse raggiungono infatti i 271 kmh contro i 284 della Brabham, i 281 di Scheckter e i 278 degli altri Cosworth.

Fittipaldi mantiene la prima posizione in classifica con 15 punti nonostante il ritiro, davanti a Pace con 12 e Reutemann con 10. Tre sudamericani ai primi tre posti. Regazzoni è sesto con 6 punti e Lauda ottavo con 5. La Brabham comanda la Coppa Costruttori con 19 punti davanti a McLaren con 16, Tyrrell con 11 e Ferrari 8.

Nei giorni seguenti le squadre si trattengono a Kyalami per le prove Goodyear e Lauda, con l’alimentazione corretta, fa segnare 1’16”28, un tempo più basso di mezzo secondo rispetto a quello ottenuto in qualifica che gli sarebbe valso la pole position.

La stagione europea si apre il 16 marzo a Brands Hatch con la Race of Champions alla quale non partecipa la Ferrari. La Tyrrell fa correre Scheckter con un musetto sperimentale provvisorio.

In seguito a un accordo tra Eric Broadley e Graham Hill, la Lola T331 modificata da Andy Smallman (monoscocca compresa) viene rinominata come Hill GH1 e diventa a tutti gli effetti la prima monoposto costruita dalla scuderia del 2 volte Campione del Mondo.

Tom Pryce ottiene la pole position con la ritrovata Shadow DN5 davanti a Scheckter, Jarier, Ickx, Stommelen, Peterson, Donohue e Merzario. La griglia di partenza è completata con monoposto di F5000.

Prima della partenza cade un po’ di neve e si parte sotto a un cielo plumbeo che minaccia diluvio per cui le squadre che schierano due vetture, come la Shadow, fanno partire un pilota con le slick e uno con le rain, in modo da avere comunque un’opportunità.

Dopo uno spunto iniziale di Ickx, Scheckter passa al comando seguito da Pryce, entrambi su gomme slick. Il sudafricano dà spettacolo come a Kyalami ma il suo DFV si rompe e Pryce ottiene la sua prima vittoria in F1.

La Scuderia Ferrari si prende un mese di ulteriore preparazione durante il quale si misura con gli avversari nei test Goodyear che si disputano sul circuito Zolder dove le 312T sono più veloci della concorrenza. Forte di questi risultati la Ferrari si iscrive all’International Trophy che si corre a Silverstone il 13 aprile. Durante l’inverno il vecchio aeroporto ha finalmente ammodernato le proprie strutture costruendo 44 nuovi garage e aumentando la larghezza della corsia dei box.

Aerial view of Silverstone racing circuit at Silverstone in Northamptonshire, England circa 1975. (Photo by Popperfoto via Getty Images/Getty Images)

 

Partecipano alla corsa tutte le scuderie del Mondiale con una sola monoposto a testa, a parte la Lotus che ne ha due in quanto la John Player & Sons è sponsor del GP di Gran Bretagna che si disputerà il prossimo luglio. Sulla Lotus n°6 c’è il 27enne inglese Jim Crawford, secondo classificato nella John Player British Formula Atlantic Series 1974. La sua esperienza si conclude alla curva Club durante le prove dopo un’uscita di pista disastrosa dalla quale esce illeso ma con la macchina troppo danneggiata per continuare il weekend.

Ken Tyrrell iscrive alla corsa Depailler per fargli imparare il tracciato dal momento che non ci ha mai gareggiato prima. Anche lui usa il musetto sperimentale montato sulla vettura con le modifiche 1975. Gira voce che Derek Gardner stia lavorando a una F1 rivoluzionaria.

La Ferrari ha una modifica appena percettibile alla vista ma evidentemente molto efficace. Si tratta di un rigonfiamento alla base della presa d’aria, proprio sopra alle testate del 12 cilindri, che permette al motore di “respirare” meglio.

Lord Hesketh si è accorto che i costi di gestione della F1 sono aumentati notevolmente da quando è entrato a far parte del Circus, per cui decide che è ora di fare cassa e vende la prima 308 costruita a Harry Stiller, un ex pilota che gestisce una scuderia di F3, F5000 e F.Atlantic in collaborazione con Rob Walker che si è separato da Surtees. Il pilota designato è il 28enne Alan Jones, figlio del campione australiano degli anni ’50 Stan e che è giunto secondo nel campionato britannico di F.Atlantic 1973 dietro a Crawford.

Lella Lombardi ora dispone della nuova March 751 che porta le insegne dei suoi sponsor AGV, Elf e Lavazza.

Max Mosley intanto partecipa alle presentazioni della biografia del padre Oswald, fondatore della British Union of Fascists, scritta dall’economista Robert Skidelsky.

Anche Merzario porta un nuovo sponsor a Williams, l’azienda comasca di prodotti per l’infanzia Chicco che compare sull’alettone e sui lati dell’abitacolo.

James Hunt, vincitore dell’International Trophy 1974, ottiene la pole position con un decimo di vantaggio su Lauda. In seconda fila si schierano Peterson e Fittipaldi seguiti da Pryce e Reutemann.

Nel warm-up Peterson rompe il motore, i meccanici lo sostituiscono ma il DFV di scorta si blocca con un rumore metallico per cui nessuna delle due Lotus prende parte alla gara.

Prima della partenza arriva al circuito il principe Filippo, duca di Edimburgo, che inaugura i nuovi box e scambia due parole con i partecipanti.

Hunt prende l’avvio migliore davanti a Lauda e Fittipaldi mentre Depailler guida il gruppo degli inseguitori.

Al secondo giro Andretti scavalca Depailler e si piazza autorevolmente in quarta posizione.

Il terzetto di testa prosegue compatto fino al 26° giro quando il motore della Hesketh esplode davanti ai box e Hunt si ferma subito dopo alla Copse.

Negli ultimi 14 giri Fittipaldi pressa Lauda da vicino nel tentativo di farlo sbagliare ma l’austriaco non si scompone e vince di misura la prima gara con la 312T. Andretti si classifica al terzo posto.

Con la primavera arrivano i matrimoni. Dopo 6 anni di fidanzamento Ronnie Peterson e Barbro Edwardsson si sposano. A novembre diventeranno genitori di una bambina che chiameranno Nina in onore della vedova di Jochen Rindt.

Jean-Pierre Jarier e Caroline Rattier li seguono a ruota la settimana successiva. Divorzieranno nel 1998.

Il GP di Spagna torna sul circuito cittadino del Montjuich Park dove le condizioni di sicurezza per piloti e pubblico sono più critiche che a Monaco perché in alcuni tratti si viaggia molto veloci (basta ricordare gli incidenti di Hill e Rindt nel 1969 causati dalla rottura degli alettoni). A fine marzo Ecclestone effettua una visita di ispezione in rappresentanza della FOCA e dice che va tutto bene. Due settimane più tardi Beltoise (GPDA) e l’ing. Bacciagaluppi (CSI) suggeriscono invece alcune modifiche per quanto riguarda le vie di fuga e la posizione dei guardrail. Mancano solo 15 giorni alla gara e i tempi sembrano stretti per esaudire le richieste.

Il paddock viene allestito nella pista di atletica del vecchio stadio costruito per ospitare le Olimpiadi del 1928 (che invece furono assegnate ad Amsterdam) ormai abbandonato causa inutilizzo.

Jacques Laffite è assente in quanto impegnato al Nürburgring nella quinta prova dell’Euro F2. Il parigino è in testa al campionato con 3 vittorie e un ritiro così Williams ingaggia Tony Brise, 23enne vincitore del campionato britannico di F3 1973 e considerato un futuro campione di F1.

Tony Brise (GBR) fits into his Williams FW01, in which he finished seventh on his GP debut.
Spanish Grand Prix, Rd 4, Montjuich Park, Barcelona, Spain, 27 April 1975.

 

L’altro debuttante è il 26enne Roelof Wunderink, campione olandese di F.Ford 1600 e portatore sano di sponsor, nello specifico l’azienda produttrice di allarmi HB Bewaking, che colora di bianco la rientrante Ensign.

Roelof Wunderink, Spanish GP 1975

 

Le prove dovrebbero cominciare venerdì alle 14 ma nessuno scende in pista. I lavori di messa in sicurezza richiesti sono incompleti perché gli operai chiamati a sistemare i guardrail non vengono pagati dall’organizzazione e giustamente decidono che per loro la pista va benissimo anche così. In molti punti del circuito i guardrail sono fissati approssimativamente o addirittura solo appoggiati e quindi pericolosissimi.

I piloti si riuniscono nel motorhome della Texaco per decidere il da farsi in vista della seconda sessione in programma alle 16. Gli unici due piloti in tuta sono Ickx e Brambilla e il belga pianta tutti dicendo che si stanno facendo solo chiacchiere inutili, sale sulla Lotus e fa qualche giro senza spingere. Brambilla lo segue in pista dopo qualche minuto (e rischia anche di investire un cane) mentre gli altri continuano a discutere tra loro.

Gli organizzatori rassicurano i piloti dicendo che in serata i guardrail verranno fissati a regola d’arte e l’indomani il tracciato sarà idoneo per la seconda ed unica giornata di prove. Vengono quindi arruolati una ventina di volontari che cominciano a lavorare fino a quando fa buio.

La mattina seguente i volontari aumentano grazie all’intervento dei componenti delle squadre che prendono le cassette degli attrezzi e insieme al personale dell’organizzazione vanno a fissare i guardrail almeno nei punti più critici per garantire un minimo di sicurezza. Ai lavori partecipano meccanici, tecnici e team manager delle squadre inglesi con grande dispiegamento di uomini e mezzi.

Graham Hill Racing Team’s Fiat 126 car at the Spanish GP, Barcelona, Spain 1975. (Photo by: GP Library/Universal Images Group via Getty Images)

Verso mezzogiorno una delegazione di piloti guidata da Fittipaldi, Lauda, Hunt e Scheckter visionano il circuito a piedi e si rende conto che la situazione è ancora lontana dalle loro richieste per cui si chiede l’annullamento del GP. L’austriaco della Ferrari dice che “è in questa occasione che dobbiamo dimostrare se la GPDA è un’organizzazione credibile oppure no”.

I team manager cominciano a spazientirsi. Chapman minaccia di appiedare Peterson, Ecclestone cerca di contattare altri piloti mentre Fittipaldi dichiara che lui non parteciperà al GP. Poi arriva Alex Soler-Roig, ex pilota barcellonese della Lotus, ad avvisare gli ex colleghi che l’organizzazione ha mobilitato la Guardia Civil. Se non entreranno in pista essi chiuderanno lo stadio-paddock e sequestreranno tutti i mezzi e le attrezzature per 30 giorni. Verso le 15.30 arrivano una quarantina di poliziotti pronti a eseguire l’ordine. È bene ricordare che in Spagna vige la dittatura militare ispirata al fascismo del Caudillo Francisco Franco che riesce a essere sempre molto convincente.

I piloti ora temono addirittura di essere arrestati per cui decidono di effettuare le prove ma senza prendere rischi.

Fittipaldi rifiuta di salire in macchina ma viene ricattato dagli organizzatori che minacciano di bloccare il camion della squadra alla frontiera per impedirgli di partecipare al successivo GP di Monaco nel caso in cui non dovesse effettuare i 6 giri di qualifica obbligatori per regolamento.

Il “patto” tra i piloti viene rotto da Lauda che comincia a tirare e così fanno anche (quasi) tutti gli altri. Alla fine l’austriaco ottiene la pole position davanti a Regazzoni che viene accreditato di un tempo che viene rilevato solo dai cronometristi ufficiali tra lo stupore di tutte le altre squadre.

Niki Lauda

 

Hunt si qualifica col terzo tempo davanti ad Andretti, Brambilla, Watson, Depailler e Pryce. Fittipaldi effettua i 6 giri richiesti ad andatura turistica (gira 47 secondi sopra la pole, guardando negli specchietti) per scongiurare il sequestro tra i fischi ingenerosi del pubblico ma è l’unico a dimostrare una coerenza da Campione del Mondo.

Merzario dispone della nuova Williams FW04 disegnata da Ray Stokoe, ex tecnico della McLaren che mette mano al lavoro di John Clarke. La monoposto è molto simile esternamente alla FW03 ma è più stretta, ha i radiatori arretrati davanti alle ruote posteriori e una nuova presa d’aria, oltre a nuove sospensioni. Anche il comasco gira pianissimo in segno di protesta.

Wilson Fittipaldi, solidale col fratello, si limita a girare lentamente anche se avrebbe tutto l’interesse a verificare la validità o meno del nuovo muso introdotto sulla FD02, più corto e tozzo del precedente.

Brazilian driver Wilson Fittipaldi handles his Fittipaldi-Ford during the training sessions of the 1975 Spanish Grand Prix

 

Dopo le prove i volontari continuano a sistemare i guardrail ma non c’è tempo per montare le reti di sicurezza richieste dai piloti a protezione dal pubblico.

La domenica mattina il capoclassifica Emerson Fittipaldi e la moglie Maria Helena prendono un aereo per Ginevra e tornano a casa. Il fratello Wilson annuncia che farà un giro simbolico ad andatura ridotta e si ritirerà, così come Merzario che è ai ferri corti con Williams per questioni economiche (l’inglese non paga).

Le 25 macchine si schierano regolarmente e prendono il via davanti al foltissimo pubblico disseminato lungo tutto il perimetro del circuito cittadino.

Quando il gruppo giunge alla frenata del primo tornante Andretti arriva leggermente lungo, tocca la 312T di Lauda che perde il controllo e finisce addosso all’altrettanto incolpevole Regazzoni.

Con molta freddezza e altrettanta fortuna Hunt evita le tante collisioni generate dall’incidente ed esce dall’Angulo de Miramar al comando davanti ad Andretti, Watson, Stommelen, Brambilla e Pace mentre Depailler si ritira con una sospensione rotta.

Regazzoni riporta la 312T ai box per tentare di tornare in pista e fare un po’ di km, seguito da Wilson Fittipaldi e Merzario che si ritirano come annunciato. Lauda invece è fuori gara con una sospensione rotta.

Al quarto giro esplode il motore della Tyrrell di Scheckter, in quel momento in nona posizione, inondando la pista d’olio sul quale scivolano Alan Jones (al suo debutto nel Mondiale con la Hesketh di Harry Stiller) e Donohue. Quest’ultimo sbatte contro il guardrail e rompe la sospensione anteriore destra.

Ancora 3 giri e su quello stesso olio scivola anche Hunt che sbatte con la posteriore sinistra all’uscita del tornante di Rosaleda e si ferma a guardare i colleghi da una tribuna tanto privilegiata quanto pericolosa.

Brambilla si ferma per cambiare una gomma spiattellata e perde la quinta posizione mentre Andretti è solo al comando del GP nonostante l’assetto precario della sua Parnelli. Nel caos della prima curva ha accartocciato l’ala anteriore destra ed è stato colpito da Watson alla sospensione posteriore sinistra che si è piegata per cui deve adattare la guida per cercare il giusto equilibrio. Il tutto durante un GP di F1.

Il barbuto irlandese porta sulla fiancata della Surtees il segno della ruota di Andretti e anche lui, come Brambilla, spiattella una gomma in frenata e al 12° giro deve fermarsi a cambiarla, lasciando Stommelen al secondo posto con la Hill.

La sospensione piegata della Parnelli di Andretti si rompe definitivamente al 17° giro mandando l’italoamericano contro il guardrail. Passa a condurre Rolf Stommelen tallonato dalla Brabham di Pace e dalla Lotus di Peterson. Mass è staccato di 8 secondi e precede Ickx, Brise e Pryce.

Formel 1, Grand Prix Spanien 1975, Montjuich, 27.04.1975
Rolf Stommelen, Hill-Ford GH1
Carlos Pace, Brabham-Ford BT44B
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Pace riesce a superare Stommelen al 22° giro ma subito dopo commette un errore che permette al tedesco di riprendere il comando del GP. Il trio di testa raggiunge il doppiato Migault che sostituisce Graham Hill per questa gara. Stommelen e Pace passano senza problemi, Peterson forza il sorpasso per non perdere il contatto ma calcola male le misure, sbatte contro il guardrail e si ritira con la sospensione anteriore rotta.

Stommelen comincia il 26° giro al comando, seguito da vicino da Pace ma mentre affronta la salita che porta allo scollinamento del Rasante, dove le vetture saltano a 240 all’ora, improvvisamente si stacca l’ala posteriore della Hill.

La vettura, priva del carico aerodinamico sulle ruote posteriori, è incontrollabile e si schianta contro il guardrail alla sua sinistra.

La macchina rimbalza verso il lato opposto mentre sopraggiunge Pace che blocca i freni nel tentativo di non colpirla.

La Hill colpisce il guardrail e comincia a piroettare su se stessa, divelge la rete di protezione e si spezza in due parti. Il gruppo motore-cambio diventa un enorme proiettile che colpisce gli spettatori e anche la monoscocca finisce la sua carambola oltre il guardrail, schiacciando un vigile del fuoco sotto di sé. Carlos Pace sbatte lateralmente contro il guardrail di destra e riesce a fermare la vettura qualche decina di metri oltre il luogo dello schianto. Il brasiliano è sotto choc ma scende dalla Brabham illeso.

I meccanici di Hill e Brabham hanno visto la scena dai box e corrono verso la zona dell’incidente mentre la gara continua con la sola esposizione delle bandiere gialle.

Jochen Mass è ora in testa tallonato da Ickx che lo supera al 28° giro ma arriva lungo al tornantino (subito dopo la zona dell’incidente) e Mass torna al comando.

La direzione gara viene avvisata dell’estrema gravità di quanto è successo e al 29° giro il conte di Villapadierna sventola la bandiera a scacchi davanti a Reutemann e Brambilla che però sono al quarto e quinto posto e si fermano subito dopo al traguardo ma hanno completato solo 28 giri. Il direttore di corsa, capito l’errore, prende la bandiera rossa e la espone ai restanti concorrenti.

Il bilancio è tragico. Muoiono il pompiere Joaquín Morera Benaches di 52 anni, lo spettatore Andrés Ruiz Villanova di 38, e i giornalisti Antonio Font Bayarri di 28 e Mario De Roia di 31.

Altre sei persone sono ferite molto gravemente: i giornalisti Carmelo Vietore, Joseph Georges Bertellotti e Sergio Gil Trullen e gli spettatori Pedro Arques Pascual e Joaquín Flaquer Pous. L’elevato numero di giornalisti è dovuto al fatto che la vettura è uscita nel punto di atterraggio dal salto del Rasante, uno dei più spettacolari per le fotografie. Molte altre persone riportano ferite minori.

Rolf Stommelen, soccorso tra gli altri da Wilson Fittipaldi, riporta la frattura delle gambe, del braccio sinistro e di alcune costole e viene ricoverato nella clinica Soler-Roig che aveva già ospitato Rindt 6 anni prima. L’austriaco era uscito nello stesso punto a causa del cedimento dell’alettone.

La causa dell’incidente è la rottura dei supporti dell’alettone posteriore realizzati in fibra di carbonio, al suo primo impiego in F1.

L’organizzazione vorrebbe riprendere la corsa appena possibile ma le condizioni di sicurezza nel punto dell’incidente sono compromesse per cui la gara viene dichiarata conclusa al 29° giro. La vittoria è assegnata a Jochen Mass davanti a Ickx e Jarier ma al francese viene tolto un giro per aver superato Reutemann nella zona dell’incidente in regime di bandiere gialle, restituendo così la posizione all’argentino. Ickx viene multato per aver compiuto la stessa manovra proibita su Mass ma senza trarne vantaggio in seguito al lungo successivo.

Vittorio Brambilla viene classificato quinto davanti a Lella Lombardi che diventa la prima (ed è tuttora l’unica) donna a marcare punti in F1.

Gli altri due classificati sono il debuttante Brise e Watson. Ovviamente non c’è nessuna cerimonia di premiazione.

Non essendo stato completato il 75% della distanza, il punteggio assegnato è dimezzato. Emerson Fittipaldi mantiene la testa del campionato con 15 punti davanti a Reutemann e Pace con 12.

La F1 non correrà più al Montjuich Park

 

Giovanni Talli