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WSBK 2022 – ROUND DELL’EMILIA ROMAGNA

Il mondiale superbike 2022 comincia a entrare davvero nel vivo con l’appuntamento sul circuito Marco Simoncelli di Misano per il round dell’Emilia Romagna.

Il copione sarà probabilmente lo stesso visto nei precedenti appuntamenti ma non per questo sarà scontato o noioso perchè i tre contendenti del mondiale 2022 continueranno a suonarsele di santa ragione.

In testa arriva Bautista, un pò a sorpresa verrebbe da dire, che ha saputo ritrovare un gran feeling con la V4 Panigale e sfruttare al massimo le defaillance dei suoi contendenti principali per accumulare un vantaggio di 17 punti su Rea.

immagine da tuttomotoriweb.it

Misano potrebbe essere una bella occasione per rimpolpare questo vantaggio, considerando che può essere considerata una pista amica della Ducati e dove nel 2021 Rinaldi fece furore con due successi in tre gare. Obbiettivo dello spagnolo quello di non commettere errori e puntare alla vittoria se le condizioni lo consentiranno, evitando di farsi trascinare in bagarre deleterie o cercare di raggiungere un risultato impossibile da ottenere.

Per Rinaldi potrebbe essere l’ennesima gara del rilancio in questo 2022 che lo sta sempre più allontanando dai progetti Ducati per il 2023. Sarebbe ottimo per lui e per il suo compagno di squadra e già solo replicare a metà la prestazione dell’anno passato sarebbe una gran risultato.

Rea arriva carico di aspettative a Misano, ennesima pista che l’ha visto più volte vincitore in passato. Le gare all’Estoril sono andate peggio del previsto in termini di punti ottenuti ma molto bene in quanto a feeling di guida con la sua Kawasaki, motivo in più per andare all’attacco. Il gran caldo potrebbe essere un ulteriore alleato considerando che la gestione delle gomme in gara sarà un fattore più critico che nelle gare precedenti.

immagine da moto.it

Razgatlioglu è ancora un work in progress per tanti motivi. Bene ma non benissimo all’Estoril, alla ricerca della prima vittoria stagionale che tarda ad arrivare e già staccato di oltre 50 punti dalla vetta della classifica. Nonostante ciò si dice fiducioso per la gara romagnola in cui la sua Yamaha dovrebbe arrivare con molti problemi in meno rispetto a quelli visti fino ad ora.

Work in progress anche il suo futuro, dato che almeno per il 2023, le porte della motoGP saranno chiuse per lui. Il test sulla M1 resta sempre in programma ma diciamo che non gli gira proprio benissimo al turco in questo momento.

Dietro i tre capofila il vuoto o quasi… Sarà interessante capire se Redding e la sua BMW avranno fatto quello step per potersela giocare più da vicino per il podio. Intanto Van der Mark non sarà della partita a Misano causa frattura al collo del femore destro rimediata in Portogallo, al suo posto Ilya Mikhalchic.

immagine da press.bmwgroup.com

Anche Honda arriva con grosse aspettative a Misano. Al 99% non saranno in lotta per la vittoria ma sarebbe importante anche per loro confermare quanto di buono fatto vedere in questo inizio di stagione e se possibile fare meglio.

Infina una nota positiva arriva dal comitato organizzativo del round romagnolo. Nel primo vero ritorno a Misano post-pandemia si punta a raggiungere i volumi di affluenza pre-pandemia e i prezzi vanno in questa direzione, davvero bassi se confrontati a quelli di altri eventi auto/motociclistici. A questo in aggiunta molti eventi previsti per il weekend di gare e diverse aree attrezzate in circuito per i più piccoli.

Davvero un bel segnale per cercare di riavvicinare il grande pubblico ad eventi che negli ultimi anni sono sempre più visti come preclusi a chi non ha grandi possibilità economiche.

*immagine in evidenza da meetingecongressi.com

Rocco Alessandro

WSBK 2022 – ROUND DELL’ESTORIL

Quasi un mese dopo il round di Assen (un mese di pausa tra un round e l’altro è semplicemente demenziale a mio parere) il mondiale sbk riparte dal Portogallo, dal circuito dell’Estoril.

Le prime due gare hanno certificato che quest’anno il mondiale piloti sarà un discorso a tre piuttosto infuocato con Rea, Razgatlioglu e Bautista che se le sono date non solo metaforicamente. Soprattutto Rea e il turco sono arrivati ai ferri corti dopo lo scontro di gara 2 ad Assen. Incidente di gara ma potrebbe essere solo il primo di una serie di incontri ravvicinati.

immagine da rossomotori.it

Di tutto ciò si è avvantaggiato Bautista che ha accettato e ringraziato per il gentile regalo confezionato dai suoi rivali e che gli permette la prima (mini) fuga in classifica piloti. Un Bautista che forse non è più veloce di quello del 2019 ma di sicuro più a suo agio sulla Panigale V4, meno impiccato e più capace di gestire situazioni complicate.

Tra questi Razgatlioglu sembra quello meno in palla, complice una Yamaha R1 non così performante come quella del 2021 tanto da costringere il pilota a ritornare alla configurazione dell’anno passato per ritrovare il feeling perduto. Arriverà anche lui ma deve sbrigarsi perché i due la’ davanti non fanno sconti.

Ormai siamo abituati ad avere un trittico a giocarsi podi e vittorie e per il momento non sembra esserci nessuno che può inserirsi nella lotta. Questa forse è la più grande delusione di questo avvio di mondiale.

Rinaldi, Locatelli e Lowes si sono calati fin troppo nel ruolo di sparring partner, così tanto da non rappresentare la benché minima minaccia per il caposquadra e i suoi avversari. Solo lo scontro di gara 2 ad Assen ha permesso a Locatelli di arrivare secondo ma è stata una pura casualità.

immagine da mantovauno.it

E’ vero che essere al livello di Rea-Bautista-Razgatlioglu è impresa difficile ma al momento il bilancio dei tre piloti meno quotati dei top team è ampiamente deficitario.

Meglio di loro di sicuro Lecuona che guida una ancora semi-derelitta Honda CBR-RR, a podio in gara 2 ad Assen e Bassani che a fatica ha potuto fare i test pre campionato con la sua V4 Panigale ma è stato spesso e volentieri davanti al pilota ufficiale Rinaldi.

Dopo un avvio piuttosto complicato si attendono conferme di ripresa da Redding e dalla sua BMW. L’inglese sta facendo una gran fatica e di sicuro sono lontani i fasti Ducati del biennio 2020-2021 in cui lottava costantemente per la vittoria. Il round di Assen è stato un caldo brodino dopo il tragico primo round ma di sicuro serve ben altro per essere all’altezza delle ambizioni sue e di BMW. I test in programma proprio all’Estoril prima del weekend di gara potranno senz’altro aiutare.

Deludenti per il momento anche Gerloff e Van der Mark, mai capaci di uno spunto all’altezza del talento mostrato in passato.

Questo terzo round potrà dire molto nei rapporti di forza tra i tre protagonisti principali. Il più atteso è Razgatlioglu, che deve dare una svolta al suo mondiale e prendersi quella vittoria che ancora manca a lui e alla sua squadra. Chissà che il possibile (ma ancora del tutto ipotetico) approdo in MotoGP non lo stia distraendo un po’…

Rea e Bautista sembrano molto più “sul pezzo” con lo spagnolo che si fa preferire per freddezza e controllo delle situazioni più accese. Rea sembra averne di più ma Bautista è vicino e quando può non si fa pregare per mettergli le ruote davanti.

immagine da oasport.it

Il campionato è ancora lungo ma occhio a far scappare Bau Bau, non è più il 2019 e lo spagnolo potrebbe essere il classico litigante felice in mezzo ai due torelli litigiosi.

*immagine in evidenza da fiawtcr.com

Rocco Alessandro

WSBK 2021 – ROUND D’INDONESIA

Finalmente.

Finalmente.

Finalmente? Si perchè dopo una pausa lunga, lunghissima di un mese pieno dall’ultimo round argentino di Villicum torna la superbike per il suo ultimo showdown, la resa dei conti per il mondiale piloti tra Razgatlioglu e Rea.

Il punto di domanda non è a caso e deriva dal fatto che se nelle settimane precedenti c’era qualche timore in merito alla conclusione dei lavori della neonata pista di Mandalika, ora quei timori sono diventati qualcosa in più, a maggior ragione dopo il rinvio delle gare “test” previste per il weekend appena trascorso.

In pratica i primi a girare sul nuovo tracciato saranno i ragazzi della supebike e supersport, non proprio il massimo dato che sarebbe stato meglio verificare prima che tutti i presupposti per una gara sicura e regolare fossero rispettati.

Ma tant’è e i due contendenti dovranno cercare in poco tempo di imparare tutto il possibile sul circuito indonesiano.

immagine da livegp.it

Il turco parte con un bel vantaggio di 30 punti. In pratica gli basta arrivare quarto in tutte le gare in programma per vincere il titolo, anche se Rea dovesse vincerle tutte.

Considerando la “garra” con cui Razgatlioglu ha affrontato tutte le tappe del mondiale è uno scenario che sentiamo di escludere a priori. Anzi è molto proababile che partirà a tutta già in gara 1 in modo da cercare di chiudere la pratica il più in fretta possibile.

Rea dal canto suo arriva “tranquillo”, niente calcoli, niente tattica, solo cercare di fare un filotto di vittorie e sperare che il turco lasci tanti punti per strada. Difficile, molto difficile, ma non impossibile.

I terzi incomodi sono tanti e partiamo da Redding alla sua ultima gara in Ducati. Qualche black out di troppo nelle prima parte di stagione gli ha fatto perdere troppi punti ma l’inglese resta un avversario temibile che potrebbe essere la variabile impazzita nella lotta al titolo.

immagine da tuttomotoriweb.it

Avrà di sicuro voglia di chiudere in bellezza e cercherà di mettere il suo sigillo prima di andare in vacanza. Stessa cosa per Rinaldi che dovrebbe avere anche più motivazioni dell’inglese, deve farsi perdonare una stagione con tanti bassi e pochi alti e finire bene l’anno come volano per il 2022 in cui sarà affiancato da Bautista.

Anche lo spagnolo è ai saluti finali con Honda, al termine di un sodalizio che non ha per niente rispettato le premesse iniziali. Troppo deludente la moto e un pilota che più che condurre si è lasciato portare a spasso dalla moto.

I miglioramenti visti nelle ultime gare potrebbero rivedersi in Indonesia. Certo sarebbe una sorpresona ma considerando la pista nuova per tutti, è una ipotesi non così remota.

Come lui anche Haslam saluterà il team Honda che ha già annunciato Lecuona e Vierge come piloti titolari per il 2022.

BMW ritroverà Sykes per l’ultima gara prima dei saluti finali. Sarebbe bello vederlo nelle prime posizioni a lottare per il podio ma ci rendiamo conto che sarà improbabile. Peccato perchè l’inglese avrebbe meritato molto di più dalla sua avventura con i tedeschi.

Intanto il team Bonovo-BMW ufficializza Baz e Laverty per il 2022, un bel colpo per un team che quest’anno ha avuto non poche difficoltà.

immagine da fuoritraiettoria.com

Ultima gara della carriera per Davies, che farà di tutto per lasciare un ultimo bel ricordo. Onore ad un pilota che è stato uno dei pochissimi a cercare di insidiare negli ultimi anni il dominio di Rea.

In Indonesia ci sarà anche il debutto di un ex-pilota MotoGP con Honda Moriwaki, Hafizh Syahrin. Siamo curiosi di vederlo confrontarsi anche perchè non era proprio un “fermo” nella classe regina per cui potrebbe regalare qualche sorpresa.

E rimanendo in tema di debutti eccellenti ma per il 2022, Oli Bayliss, il figlio del mitologico Troy sarà al via del campionato venuto della supersport che aprirà alle moto con cilindrata fino a 995cc.

Il figlio d’arte correrà con una V2 Panigale del team Barni e immaginiamo che avrà un supporto totale, dato che in Ducati credono molto in Oli. Una bella montagna da scalare per lui, che inevitabilmente dovrà sopportare la pressione e le aspettative di essere il figlio di un campionissmo delle due ruote.

Eccoci quindi all’atto finale che seppur indirizzato sulla via di Instanbul porta con se una bella quantità di incertezze e possibili sorprese. La parola alla pista (sperando che riescano a finirla in tempo…)

*immagine in evidenza da worldsbk.com

Rocco Alessandro

WSBK 2021 – ROUND DEL PORTOGALLO

Ultimo appuntamento del trittico iberico e sulla pista che, a mio parere, è una delle più belle del panorama mondiale, il circuito di Portimao.

Si arriva con il sultano Toprak saldamente in testa al mondiale, con una dimostrazione di forza disarmante a Jerez. Doppietta, leadership rafforzata e la consapevolezza che gran parte dell’esito finale di questo mondiale è nelle sue mani.

Dal punto di vista tecnico potrebbe soffrire il non avere più a disposizione la gomma più morbida che la Pirelli può fornire, almeno per questo round,  ma il turco quest’anno ha vinto e convinto anche in quelle piste in cui negli anni passati soffriva e in cui Rea faceva manbassa.

immagine da moto.it

Proprio Portimao è uno dei territori di caccia preferiti dal norirlandese che ha sempre lasciato ben poco ai suoi avversari.

Un Rea apparso in netta difficoltà a Jerez e che solo con la sua esperienza e tenacia ha evitato un tracollo verticale in gara 2. Anche per lui vale il discorso tecnico sulle gomme fatto prima ma con previsioni opposte: per lui è una bella notizia  il non avere più a disposizione la gomma più morbida, che rende la sua moto più difficile da gestire in ingresso curva.

Vedremo chi dei due si adatterà meglio, buttando sempre un occhio a quelli che potrebbero essere i veri arbitri del mondiale, i terzi incomodi quali Redding, Rinaldi e Locatelli.

Gli alfieri del team ufficiale Ducati hanno vissuto una stagione incostante tra alti e bassi, soprattutto Rinaldi. Portimao è una pista difficile per la durata delle gomme e questo potrebbe non essere il massimo per loro ma abbiamo visto come, soprattutto Redding sia capace di elevare il suo livello di guida nel corso del weekend.

immagine da motosprint.corrieredellosport.it

L’inglese sembra tagliato fuori dal poter vincere il titolo ma con più di 180 punti in palio è prematura darlo completamente per sconfitto.

Chi potrebbe fare davvero un bel gioco di squadra è Locatelli, ormai stabilmente ai vertici della categoria. Il team mate di Razgatlioglu ha dimostrato di potersela giocare e già qualche volta quest’anno ha fatto perdere punti preziosi a Rea.

Certo Portimao sembra la pista meno adatta, per difficoltà e per lo storico di Rea,  a mettersi in mezzo alla lotta tra lui e il turco ma è una possibile variabile della quale tenere conto.

Chi ci ha già vinto e sta andando sempre più forte è Bautista, splendido terzo in gara 2 a Jerez e sempre più nel vivo della lotta. Chissà che non si possa inserire anche lui nella lotta la podio andando a dare fastidio chi si sta giocando il titolo…

BMW dovrà ancora fare a meno di Sykes, alle prese con i postumi del botto del Montmelò, sostituito da Laverty. Anche Jerez è stata piuttosto mesta per la casa bavarese, con un settimo e un ottavo di Van der Mark. Verrebbe proprio da dire che la BMW si sta trasformando nella Honda di inizio stagione.

Inoltre ci sarà anche una BMW in meno in griglia dato che il team Bonovo non parteciperà alle trasferte in Argentina e Indonesia. Ultima gara del 2021 e forse per più tempo per Folger nel WSBK.

Chiudiamo con due belle e due brutte soprese di questa ultima parte di mondiale: Bassani e Baz, Gerloff e Haslam. Il primo , all’esordio e con team privato ha battagliato nelle prime posizioni anche a Jerez, pista a lui sconosciuta.

immagine da motosprint.corrieredellosport.it

Il secondo, vecchia conoscenza del WSBK e all’esordio nel 2021, ci ha messo pochissimo ad adattarsi alla sua nuova moto, chiudendo gara 1 al sesto posto. Mica male…

Nessun segnale di ripresa invece da parte di Gerloff, impantanato nei sui dubbi e sempre fuori dalla top10. A fargli compagnia Haslam, ancora meno giustificabile date le recenti prestazioni del suo compagno di squadra.

Tito Rabat rientra nel mondiale dalla porta di servizio, in sostituzione di Mahais con la kawasaki del team Puccetti.

*immagine in evidenza da promoracing.it

Rocco Alessandro

 

WSBK 2021 – ROUND DI SPAGNA

Seconda tappa del trittico iberico e un punto, un solo punto a dividere Rea e Razgatlioglu. Ce l’avessero detto a inizio stagione non ci avremmo mai creduto ma finalmente, dopo tanto tempo, abbiamo una vera lotta al vertice.

Si va a Jerez ancora con tutto in bilico, pronto a pendere da una parte all’altra, anche se a guardare bene, verrebbe da dire che l’inerzia del campionato è tutta a favore del turco.

Non fosse stato per il fuoco amico di Gerloff e per il guasto elettrico che ha ammutolito al sua R1 in gara 1 del Montmelò, con tutta probabilità Razgatlioglu si troverebbe in saccoccia almeno una quarantina di punti in più, un bel cuscinetto di punti sul quale, purtroppo per lui, non può contare.

immagine da insella.it

Al di là della questione “sfortuna”, il turco ormai va forte dappertutto e spesso più di Rea che invece deve lottare con una Kawasaki che non è più la spada degli anni addietro.

Una Kawasaki meno maneggevole e precisa rispetto a quelle passate che  non riesce ad essere del tutto gestita da Rea, che spesso ha rischiato di cadere e si ritrova di frequente a doversi accontentare di prendere punti (pesanti) piuttosto che attaccare per cercare la vittoria.

E, cosa più importante, ha trovato un avversario che lo mette sempre, sempre, sempre in difficoltà. Al confronto il 2019 contro Bautista fu una passeggiata…

Il vecchio leone in verde venderà carissima la pelle ma, non me ne vogliano i tifosi di Rea, sarebbe bello vedere Razgatlioglu mettere il sigillo su una stagione che lo sta consacrando come il nuovo che avanza.E poi, francamente, è il pilota più bello da vedere in pista, con uno stile di guida spettacolare eppure molto redditizio.

Chi proverà a inserirsi, a maggior ragione dopo l’exploit catalano, saranno i piloti Ducati e non solo quelli del team Aruba.

immagine da insella.it

Redding, Rinaldi e Bassani hanno dato spettacolo al Montmelò prendendosi vittorie e podi e, in pratica consentendo a Razgatlioglu di riportarsi in vetta al mondiale.

Considerando che l’anno scorso Redding vinse gara 1 e gara 2 c’è da aspettarsi una Ducati come vera mina vagante nel decidere le sorti del mondiale piloti.

A ben vedere, anche a Redding mancano una decina di punti complice l’uscita involontaria in superpole race al Montmelò, altrimenti sarebbe ancora della partita. Sessanta punti sono tanti ma sperare è lecito.

Le altre due cenerentole del mondiale arrivano un pò con le ossa rotte. In BMW dovranno fare a meno di Sykes, uscito ammaccato da una brutta caduta con conseguente investimento da parte di Mahias. A conti fatti è andata di lusso all’ex campione del mondo. Con tutta probabilità sarà sostituito da Laverty.

immagine da motorcyclesports.net

In casa Honda si è festeggiato il terzo posto di Bautista in superpole race, una goccia di gioia in un mare di problemi in questo 2021. Spiace dirlo ma uno di questi è Haslam che è sempre più l’ombra del pilota che abbiamo ammirato non troppo tempo fa.

Comprensibile che la moto è quella che è e le motivazioni scarseggiano ma il weekend catalano è stato davvero sottotono, non proprio una bella notizia in vista di un rinnovo che non è ancora stato siglato.

Purtroppo anche Davies, al pari di Sykes, è uscito in barella dal Montmelò e con due costole rotte. Vedrà il round di Jerez in tv, sostituito da Loris Baz,  sperando di essere nuovamente “fit” per il round argentino.

E quelle di Argentina e (forse) Indonesia saranno anche le ultime gare di Davies in sbk e forse della carriera. Il pilota inglese ha annunciato ufficialmente il ritiro alla fine di questa stagione.

Se ne va quindi un grande protagonista degli ultimi 10 anni che ha avuto tante gioie e una sola grande “sfortuna”, quella di incontrare Rea sulla sua strada che gli ha precluso la conquista di un mondiale che sarebbe stato meritato.

Pilota veloce e generoso, con l’unica pecca di una costanza di rendimento non proprio eccezionale, lascia un vivido ricordo nel cuore degli appassionati e di quelli Ducati in particolare. In bocca al lupo Chaz!

immagine da livegp.it

*immagine in evidenza da motorbox.com

Rocco Alessandro