MIT’S CORNER: LE NON PAGELLE DI SINGAPORE

It’s on purpose

In questa breve frase in lingua inglese si racchiude tutto il bello del GP di Singapore.

E’ Carlos Sainz che la proferisce, rispondendo così negli ultimi giri del GP al suo ingegnere preoccupato del poco distacco che lo separava dall’arrembante Lando Norris.

It’s on purpose”, dice Carlos.

Lo faccio apposta.

Già, perché dietro a Landino c’erano le due Mercedes, che arrivavano a velocità doppia sia di Carlos che di Lando e avevano tutte le carte in regola per superarli.

Carlos e Lando, intendo.

E Russell era convintissimo perché sin dall’inizio della gara, nonostante la sua partenza poco brillante, continuava a pressare il suo ingegnere per chiedergli la mossa che l’avrebbe proiettato sul primo gradino del podio. Quindi George, quella vittoria, la voleva ad ogni costo.

It’s on purpose

Sempre lì torniamo. Cosa fa apposta il buon Carlos negli ultimi 15 giri del GP? Apposta cerca di tenere Norris a portata di DRS, in modo tale che le due Mercedes non potessero trovare lo spunto velocistico per superarlo. Se avessero superato Norris avrebbero superato anche lui e addio vittoria e forse neppure podio perché Norris avrebbe potuto approfittare della bagarre e soffiargli pure il terzo posto. Ma Carlos ha fatto bene i suoi conti.

Tutti i piloti hanno fatto bene i loro conti. Tutte le scuderie hanno fatto bene i loro conti (tranne una). E ne è venuta fuori una gara bellissima, dall’esito incerto fino all’ultima curva, in cui ogni più piccolo particolare ha fatto la differenza.

Naturalmente tutto ciò è stato favorito dall’unica squadra che non ha fatto bene i suoi conti: RBR. Che cosa sarà successo? Tutti dicono che il loro flop prestazionale NON dipende dall’introduzione della TD18 e dalle precisazioni alla ben nota TD39 che sono entrate in vigore a Singapore.. Per quanto ne sappiamo la TD18, centrata com’è sui dispositivi che agiscono sulle flessioni alari, avrebbe inciso molto poco a Singapore, pista sostanzialmente cittadina e da Stop&Go, senza cioè curve in appoggio in cui avere un anteriore capace di reggere la pressione fa la differenza. Sarà così. Fidiamoci dei tecnici. Certo è che la coincidenza pare molto coincidente. Assisteremo a qualcosa di simile a quanto è accaduto l’anno scorso con l’introduzione della famigerata TD39? A Suzuka, dove invece curve di quel tipo abbondano, l’ardua sentenza.

Ma veniamo ai piloti. Chi ha fatto apposta che cosa?

SAINZ

Con RBR sostanzialmente fuori dai giochi il GP di Singapore era l’occasione più ghiotta per poter finalmente vedere il gradino più alto del podio occupato da qualcuno di diverso dal solito. E Carlos lo sapeva, forse più di tutti gli altri. Primo praticamente in tutte le sessioni, Pole Position strepitosa, partenza altrettanto e prima posizione per tutta la gara. In una pagella di voti da 1 a 10 il buon Carlos meriterebbe 257. Ma ciò non dà ancora la misura della straordinaria vittoria di Sainz. Perché quel che più ha colpito è stata l’accortezza strategica e tattica che Carlos, insieme a tutta la squadra,  ha tenuto nel portarla a termine. Visti gli esiti delle qualifiche la Ferrari ha deciso una strategia che coinvolgeva entrambi i piloti. Per il primo stint l’ideale sarebbe stato trovare entrambe le monoposto a controllare la gara e a tal fine hanno messo le rosse a Leclerc per cercarne di favorirne il sorpasso a Russell. Detto? Fatto. A quel punto stabilizzano il ritmo con Sainz davanti per cercare di preservare le gomme, da un lato, e per tenere compatto il gruppo dall’altro. Detto? Fatto. L’idea è evitare di sfilacciare il gruppo che avrebbe consentito a qualcuno di fare un undercut molto pericoloso quando invece, col gruppo compatto, qualsiasi tentativo di undercut sarebbe naufragato per le molte posizioni perse. In questo modo, tra l’altro, si è consentito a Leclerc di risparmiare le gomme rosse che si sono usurate poco. Da un certo punto in avanti chiedono a Leclerc di distanziarsi di 3 secondi da Sainz. Questa scelta è un po’ più rischiosa ma in questo modo si copre ulteriormente il rischio di cui sopra. Arriva la SC per l’incidente di Sargeant intorno al 20 giro e tutti sono costretti a fare doppio pit. Leclerc è costretto ad uscire dopo Russell e Norris ma poco male perché le RBR avevano scelto di rimanere fuori e si frappongono tra Sainz e quei due. Che le due RBR non fossero un pericolo e la loro scelta una scommessa si conferma subito. Sainz vola via. In pochi giri Russell supera Max e Norris supera Perez ma in questo modo entrambi hanno già messo a dura prova le gomme e non ne hanno abbastanza per impensierire seriamente Sainz. A Carlos non rimane altro che gestire il ritmo sino alla fine. Sono divertenti i team radio tra Russell e il suo muretto allorché gli comunicano che Carlos va piano di circa 1 secondo sul suo ritmo ideale: “mi sorprende non abbia detto 2 secondi” risponde tra il piccato e l’ironico il giovine british. Poi arriva la VSC tra il 42 e il 45 giro che pone le basi per il finale super spettacolare che abbiamo visto. Infatti la decisione, rischiosa ma interessante, di Mercedes di pittare entrambi i piloti mette una pressione enorme sui primi due, Carlos e Lando. Guadagnano fin da subito 2 secondi al giro ai primi e facendo un po’ di conti si capisce che gli avrebbero raggiunti con ancora 4 o 5 giri da percorrere: situazione ideale per chi arriva da dietro con gomme più fresche. Forse decisiva è la breve ma intensa resistenza di Leclerc su Russell: in quel giro Russell è costretto a girare 2 secondi più lento facendo sostanzialmente guadagnare un giro di difesa ai primi due. Quando poi Russell ed Hamilton arrivano sul duo di testa accade l’impensabile. Carlos capisce che l’unica possibilità che ha di portare a casa la gara è tenere Norris a distanza di DRS con quest’ultimo che sarà capace di rispondere alla maggior trazione di Mercedes con una maggior velocità sul dritto. Detto? Fatto! Ma è qui che si fonda la straordinaria performance di Carlos. Già! Perché un conto è pensare la cosa. Ben altro è metterla in pratica: se non si è perfetti si rischia di grosso. E Carlos, perfetto, lo è stato. C’è stato un momento in cui Norris aveva perso il DRS per difendersi da un attacco di Russell ma Carlos, lucidissimo, in due curve sapientemente rallentate al punto giusto ha favorito il riaggancio di Norris. Sottolineo che ancor più dell’idea, a meravigliare è stata la perfetta esecuzione e la lucidità: in quegli ultimi 10 giri quanti appassionati e conoscitori hanno richiamato Jarama 1981? Tutti?

A impreziosire il tutto è giunta ciliegina sulla torta quella frase in team radio, pronunciata col tono di finta sorpresa di chi sta grattugiando la bottarga su un piatto di spaghetti cotti al punto giusto:

It’s on purpose

CHAPEAU!

NORRIS

Anche Lando disegna il suo capolavoro in questa straordinaria Singapore 2023. In una gara ad altissima tensione strategica che richiedeva perfetta esecuzione e controllo non sbaglia praticamente nulla. I primissimi giri falsati dal taglio di Hamilton in partenza non lo scompongono più di tanto e dopo che gli viene restituita la posizione si piazza con comodo alle spalle di Russell senza cedere per un millimetro. Dopo la SC si giova dell’arretramento di Leclerc e tra i primi è quello che più deve impegnarsi per tornare su Russell perché deve superare sia Perez che Verstappen (fa un po’ specie dirlo…) e lo fa con decisione e rapidità nel breve volgere di pochi giri. Ancora una volta consolida la sua posizione tenendo sotto tiro la Mercedes di Russell davanti a lui, consapevole che con 40 giri ancora da percorrere lanciarsi in attacchi scriteriati sarebbe stata la peggiore opzione a sua disposizione. Cambia tutto con la VSC che, complice la scelta di Mercedes, lo proietta in seconda posizione subito dietro a Sainz. Qui la voglia di provarci gli deve essere venuta perché per circa 6-7 giri mette pressione a Sainz il quale, però, reagisce da par suo e non si fa intimidire. Il capolavoro di Sainz lo coinvolge direttamente. Quando si capisce che le Mercedes arriveranno a tiro ben prima della bandiera a scacchi Lando suggella il patto non scritto e non detto: deve stare a distanza DRS ma senza infastidire il ritmo di Sainz. E anche lui, come Carlos, esegue alla perfezione. Gli ultimi giri sono da cardiopalma. Si difende strenuamente dagli attacchi di Russell, in uno dei quali perde il DRS da Sainz ma riesce ad assecondare alla perfezione la tattica di Carlos riaccodandosi con precisione quando glie ne dà la possibilità. La leggerissima sbavatura prima dell’ultimo giro, quando sfiora il muro con la posteriore destra, forse confonde George che invece sbatte e va fuori.

Perfetto!

HAMILTON

Una qualifica tra luci (la posizione in griglia) e ombre (4 decimi rimediati dal team mate) probabilmente lo innervosisce e lo inducono alla pessima partenza. Ma tutto il suo primo stint è pessimo. Il lungo alla prima curva lo costringe al lungo amletico dubbio sulla restituzione della posizione prima a Russell e poi a Norris. L’errore è più grave di quanto non appaia perché la restituzione della posizione a Norris avviene dopo qualche giro con le gomme non più fresche e quindi con lui non più in grado di attaccarlo seriamente. Inoltre nei primi due giri in cui il DRS è vietato, avrebbe potuto tentare un attacco a Norris che, se riuscito, avrebbe potuto cambiare totalmente l’esito della gara. Non contento di ciò il suo ondivago ritmo lo porta a usurare le gomme un po’ più degli altri. Lo salva la SC causata da Sargeant perché il doppio pit Mercedes costringe Leclerc a perdere posizioni ed è poi lucidissimo ad approfittare del lungo di quest’ultimo quando nelle fasi successive alla ripartenza è danneggiato dalla bagarre tra Norris e Perez. Da lì in avanti, evidentemente tranquillizzatosi, anche lui guida alla perfezione. Impiega un paio di giri di troppo per superare il più lento Max (ribadisco: fa specie dirlo…) ma più che altro a causa del fatto che Max fa ostruzione su di lui molto più di quanto non abbia fatto con Russell e Norris – vecchie ruggini? Dopo la VSC, con gomme gialle nuove, va forte, molto forte, anzi fortissimo. In pochi l’hanno rilevato ma esce dai box a quasi 7 secondi da Russell e quando arrivano in prossimità del duo di testa Ham è già attaccato al suo team mate. Questo significa che se Russell girava con ritmo forsennato il suo lo era ancora di più. Tant’è che il fastest lap della gara è suo. Qui si vede l’importanza dell’errore iniziale. Se in partenza avesse superato Norris regolarmente questa rincorsa Mercedes sarebbe stata (quasi? Forse?) coronata da successo. Invece l’ostacolo Norris e la perfetta intesa di quest’ultimo con Sainz ha impedito a Mercedes di fare l’en plein. La colossale stupidaggine di Russell al penultimo giro gli porta in regalo un podio che alla fine, tutto sommato, è meritato.

(RUSSELL)

Tra parentesi perché non merita di stare nelle note di demerito ma merita che il suo demerito venga adeguatamente rimarcato. Il giro in qualifica è stato strepitosissimo e solo il perfetto Sainz di questo week end gli è stato davanti. In partenza perde la posizione da Leclerc ma più che suo demerito è merito di Carletto nostro che scatta a mo’ di fulmine e non può farci nulla. Nel primo stint si vede che ne ha di più ma non riuscire a superare Carletto non è tanto suo demerito quanto merito della Ferrari e dei suoi piloti che adottano perfetta strategia che viene eseguita altrettanto perfettamente. Merita, eccome se merita, in occasione del sorpasso a Max e del rapido ricongiungimento con Sainz dopo la SC ma poi è preda della trappola di Sainz e della Ferrari che gestisce con controllo ferreo tutta la fase della gara che porta alla VSC del 42° giro. Mercedes decide di sparigliare cambiando le gomme a entrambi i piloti e lui si ritrova in solitaria rincorsa a girare 2 secondi più veloce di tutti. Be’, non di tutti perché Hamilton dietro di lui ha un ritmo ancora migliore. A conti fatti Lewis ha un ritmo mediamente di 3 decimi migliore del suo. E questo, lasciatemelo dire, è un grosso demerito perché consente di fatto un giro in meno a provare l’attacco ai primi due. Un altro giro di opportunità lo perde nel sorpasso a Leclerc che gli costa circa 2 secondi. Ed infine, complice il duetto in DRS Carlos-Lando, non riesce a portare a compimento la rimonta andando perfino a sbattere contro il muro al penultimo giro con un errore da principiante che più principiante non si può. Demerito? Altroché! Dopo una qualifica e una gara così gagliarda questo errore è ai limiti dell’imperdonabile. Non è la prima volta che Russell commette errori sotto pressione. Tra l’essere un pilota bravo, velocissimo e capace e l’essere un campione C’E’ differenza e non vorrei che a Stoccarda qualcuno cominci a notarla.

LECLERC

Non c’è molto da dire sulla gara di Charles salvo il fatto che tutte le sue carte se le è giocate con la piccola sbandata alla penultima curva del giro decisivo in qualifica che gli è costata la pole position. Infatti prima di quella curva aveva margine sia su Carlos che su George. Ma tant’è. Fa buon viso a cattivo gioco e si mette a disposizione della squadra. Sfrutta le rosse in partenza in modo perfetto superando Russell e accodandosi al suo team mate assecondandone il ritmo. Qualche baruffa con l’ingegnere sul distacco da tenere ma alla fine esegue alla perfezione. Ciò consente a Sainz di gestire con comodo. Il doppio pit in occasione della SC lo relega in quinta posizione: esito inevitabile dovuto alla particolare situazione che non addurrei alla “sfortuna”. Bello vederlo superare entrambe le RBR con facilità (continuo a ribadire: fa specie dirlo…) All’arrivo della VSC per il problema di Ocon il muretto Ferrari decide saggiamente di sacrificarlo lasciandolo in pista: se anche avesse cambiato le gomme non avrebbe fatto altro che rincorrere le Mercedes e non sarebbe servito a nulla. Senza più gomme e con un motore che (pare) tendeva a surriscaldare fa quel che può contro Russell ma è stato comunque sufficiente a fargli perdere un paio di secondi. Qualche brivido nell’ultimo giro per l’arrivo di Max ma resiste e alla fine si porta comunque a casa un risultato buono (anche grazie al “ciocco” di Russell) e la consapevolezza che l’aver fatto l’uomo squadra lo porta in credito di comportamenti e strategie analoghe quando (si spera presto) arriverà il suo turno. OK

VERSTAPPEN – PEREZ

E veniamo al capitolo RBR: l’unica scuderia a non aver fatto bene i suoi conti in questo GP. Fa specie dirlo… Ma che acciderbolina è capitato? È dall’inizio della stagione che non sbagliano un colpo, che capiscono tutto, che fanno faville mai viste e poi? Vedere Max arrancare in questo modo è stato straniante. Quel che è certo è che la responsabilità non è da attribuire ai piloti: il distacco relativo tra i due è il medesimo degli ultimi 10 GP. Ma la performance è deludentissima. Fuori entrambi dal Q3 è roba che non si vedeva da anni! I nomi davanti a loro fanno ancora più specie: Magnussen, Ocon, Hulkenberg e Lawson non dovrebbero stargli davanti, no? Per quanto riguarda la gara Max fa il suo. Parte benissimo e in pochi giri e bei sorpassi si porta agevolmente in ottava posizione ma poi, inspiegabilmente, si ferma. Anzi, prende anche un minimo distacco da Ocon, non riesce a stargli attaccato! Max pare confuso e Perez pare anche più confuso. La SC dopo l’incidente di Sargeant induce in tentazione il loro muretto: rimangono fuori tutti e due e si ritrovano in seconda e quarta posizione. Forse adesso cominciano a tirare e fregano tutti? Max ricomincia a fare il Max? “ok ragazzi fin qui abbiamo scherzato, ora ce ne andiamo” e quello che tutti temono stia pensando Max sotto il suo casco. E invece no! Max prova a stare dietro a Sainz e non ce la fa minimamente. Viene superato di slancio da Russell, Norris, Hamilton e Leclerc e cede secondi su secondi. Mah! Peggio ancora Perez che prende distacchi abissali e solo lo spento Alonso di Singapore gli consente di stare molti più giri nelle posizioni che contano ed evitare di sprofondare nel pantano. Max ritarda il più possibile il pit, che arriva al 40° giro ma gli va male: si ritrova 16°. Perez pitta subito dopo, non prima d’aver subito lo smacco di ben tre sorpassi in un giro: Ocon, Alonso, Gasly. Il suo pit è ancora più deleterio: si ritrova ultimo. Da qui in avanti però i due sembrano ritrovare il filo e si mettono a girare con ritmo eccellente MA non il migliore perché i due Mercedes vanno comunque più forte. Ritmo comunque sufficiente per salvare una gara che, per come si era messa, rischiava di non farli terminare nemmeno a punti. Max arriva 5° a 3 decimi da Leclerc dopo una (quasi) forsennata rimonta e Checo in ottava, con giallo sul suo duello con Albon che gli costa 5 secondi di penalità ma non la posizione finale. Che dire? Suzuka ci dirà se chi di TD ferisce di TD perisce. La curiosità, a questo punto, è massima.

GASLY

Qualifica non strepitosa ma poco male. Da qualche GP ha trovato la costanza e la precisione che sembrava aver perso nella spenta annata 2022. E anche qui a Singapore lo ha dimostrato avendo saputo gestire bene tutte le fasi di gara che, come abbiamo visto con i primi, richiedevano piglio deciso ma anche estrema accortezza. Il sesto posto finale è eccellente. Bravo!

PIASTRI

Non si è ben capito se aveva gli stessi aggiornamenti di Norris oppure no. Perché se sì allora il voto è (relativamente) basso perché in tutto il week end è andato ben più lento di Norris mentre se no allora è, credo, giustificato. Che sia l’una o l’altra ipotesi va detto che è stato sfortunato in qualifica perché l’incidente in Q1 di Stroll lo priva della possibilità di superare la prima tagliola ed è costretto a partire dalla 17esima casella quindi il fatto che, pur mai inquadrato, si ritrovi in 7° posizione alla fine è evidentemente frutto di gran merito. Il ragazzo c’è.

LAWSON

Grandissimo Liam! Con una Alpha Tauri che va a pedali, proiettato all’improvviso in Formula 1, su una pista dove non ha mai corso e in una situazione in cui poteva sbagliare qualsiasi cosa be’… E’ stato eccezionale! Fa un percorso eccezionale in qualifica permettendosi di eliminare dalla Q3 nientepopodimeno che sua maestà Max! Strepitosa la gara, in cui conquista i suoi primi punti mondiali in una corsa difficilissima per le molteplici implicazioni strategiche di cui ho già detto più volte. Bravo bravo bravo!

MAGNUSSEN

La sua sesta posizione in griglia, giunta totalmente inaspettata, mi ha fatto pensare di avere ingerito qualche fungo allucinogeno. E niente! Kevin salta sempre fuori nelle situazioni strane e difficili! Non ha una partenza facile, tuttavia, e deve gestire uno stint assai lungo che ha rischiato di compromettere il risultato se fosse stato protratto ulteriormente. Invece il muretto gli viene in aiuto e lo richiama al momento giusto. La VSC lo aiuta nel guadagnare posizioni (e anche la porcata di Perez su Albon) e conquista un punto totalmente insperato alla vigilia. Bello il suo duello con Gasly. Tenace!

NOTE DI MERITO

Ocon non è il mio pilota preferito ma non posso non riconoscergli l’aver fatto una gara gagliarda, finché è durata. Un vero peccato il problema che ha avuto al cambio e che l’ha messo fuori al 42° giro, che induce i commissari a mettere VSC, perché la sesta posizione che avrebbe conquistato sarebbe stata meritatissima.

Albon (io continuo ad adorare la livrea GULF) aveva raddrizzato la gara dopo una pessima, per come ci aveva ultimamente abituati, qualifica ma verso la fine della gara è stato malamente buttato fuori da Perez in un tentativo di sorpasso assai maldestro. Cose che capitano, sì, ma la cosa sarebbe da valutare in prospettiva: e se situazioni del genere capitassero nelle prime posizioni? Anche Williams è in odore da “danni da TD”. Vedremo come andranno a Suzuka.

NOTE DI DEMERITO

Ecco qui il nostro Fernandello, che forse per la prima volta mi vedo costretto a inserire nelle note di demerito. Aveva lasciato intendere che Singapore poteva essere il teatro della sua prima vittoria dopo millemila anni e invece ha rimediato una figuraccia non da poco. Perché oltre ad una competitività da rivedere da parte di AM lui ci ha messo molto del suo. Non è da lui la pessima partenza come non è da lui l’errore in entrata box in occasione della SC. Non è da lui non riuscire con gomme nuove a impensierire Perez, allo sbando e senza gomme, per ben 15 giri come non è da lui farsi infinocchiare da Ocon in quel modo. Tutto storto oggi per lui!

Sargeant divide con Russell la stupidaggine di giornata.

NOTE DI ANONIMATO

Bottas e Zhou non si sono mai visti.

NOTE DI “CHE SFIGA!”

Tsunoda in questo week end sarebbe arrivato ultimo anche in coda al McDonald’s tante glie ne sono andate male!

NOTE DI E’ MEGLIO DARSI AL TENNIS

L’incidente di Stroll in qualifica è stato spaventoso. Ma quel che più mi ha inquietato è che il ragazzo abbia tentato stupidissimamente di rimediare alla sbandata che aveva fatto alla penultima curva facendo la successiva totalmente fuori da ogni logica di guida. Non è lucido e mi preoccupa.

Ci vediamo, lo dico apposta!, a Suzuka!

 

Metrodoro il Teorematico