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VERSTAPPEN DOMINA A BARCELLONA. LA MERCEDES SI RIPRENDE, LA FERRARI NO.

Quando si installano gli aggiornamenti, si sa, ci si deve aspettare di tutto. Tranne che per la Ferrari, dove, per bene che vada, non succede assolutamente niente. A Barcellona la rossa cancella gli sviluppi frutto di un lavoro di tre anni e si presenta con le fiancate stile Red Bull, così come aveva già fatto la Mercedes a Montecarlo. Il giudizio dei piloti dopo le libere è molto cauto, ma quando si fa sul serio Leclerc si ritrova penultimo, e Sainz secondo, ben distanziato dal solito Verstappen e aiutato certamente dalle condizioni meteo, in continua evoluzione.

Quando si spengono i semafori, Sainz sembra potere attaccare Max, ma l’olandese tiene duro e mantiene il comando. I primi due in lotta rallentano molto in curva 2 e sorprendono chi li segue, con Norris che tampona Hamilton ed é costretto a fermarsi vanificando l’ottima qualifica. Qualche curva dopo, Stroll attacca Lewis e si prende la terza posizione, che l’inglese si riprenderà al giro 7. Chi pare in difficoltá é Alonso, partito in quarta fila e incapace di rimontare.

Al giro 10, Verstappen ha 5 secondi di vantaggio su Sainz, seguito a 2 secondi da Hamilton. Leclerc é risalito dall’ultima all’undicesima posizione, mentre Perez, partito undicesimo, é giá ottavo.

Al giro 16 Sainz viene fatto fermare per montare gomma a mescola media. Lo spagnolo stava per essere attaccato da Hamilton, il quale, con pista libera, inizia a girare sui livelli di Verstappen, per poi rallentare e iniziare a perdere nuovamente mezzo secondo al giro.

Ad un terzo di gara, Max ha 10 secondi di vantaggio sulla prima delle due Mercedes e 20 sulla seconda di Russell. E sta correndo con una mescola più dura. Si tratta quindi di una superiorità imbarazzante.

Al giro 25 si ferma Hamilton per montare gomma a mescola media, e rientra dietro a Sainz. Al giro successivo é il turno di Russell. Si ferma poi anche Verstappen, che monta la gomma a mescola più dura, così come il compagno al giro successivo. Nel frattempo, Hamilton ha superato Sainz e si é portato in seconda posizione. Lo spagnolo é in grossa difficoltà e perde 3 secondi al giro da Russell. Le sue gomme sono vittima del graining. E, al giro 25, l’inglese si prende facilmente la terza posizione.

Al giro 42 doppio pit-stop per la Ferrari, per montare la gomma più dura. Al giro 46 si ferma invece Russell per montare quella più morbida.

Al giro 51 é il turno di Hamilton e Perez, mentre al giro 53 Verstappen é l’ultimo a fermarsi. Per tutti le gomme montate sono quelle più morbide. Il messicano si riprende subito la quarta posizione ai danni di Sainz.

E Verstappen completa il dominio spagnolo segnando il giro più veloce alla quintultima tornata.

Finisce così con Verstappen davanti alle due Mercedes di Hamilton, e Perez, distanziate di quasi trenta secondi. Poi Perez, Sainz, le due Aston Martin di Stroll e Alonso, oggi stranamente in ombra, Ocon, un ottimo Zhou e Gasly a chiudere la zona punti. Dentro la quale avrebbe dovuto esserci Tsunoda, penalizzato assurdamente per una difesa aggressiva al cinese. Leclerc, autore di una gara anonima nelle retrovie, chiude undicesimo.

Il teatro del prossimo dominio dell’accoppiata Red Bull-Verstappen, e della prossima disfatta Ferrari, sarà Montreal, fra due settimane. La pioggia, che a Barcellona non si è vista, resta l’unica possibilità di divertimento che è concessa quest’anno agli appassionati che non siano di nazionalità olandese.

P.S. lo abbiamo già detto. Il mondiale 2023 potrebbe essere il primo nella storia della F1 in cui un team vince tutte le gare, e, a questo punto, non è improbabile che Verstappen batta anche il record di vittorie ottenute da un solo pilota. Merito sicuramente suo e del team, ma, è bene sottolinearlo, in questo dominio c’è anche molto demerito da parte degli avversari, Mercedes e Ferrar in primis, perchè con le risorse che hanno farsi battere in questo modo è francamente inaccettabile. E la cosa grave è che, almeno per la Ferrari, non solo non c’è un accenno di risalita, ma si ha proprio l’impressione che si inizi pure a scavare.

P.S. 2. Che Vasseur non fosse esattamente un TP all’altezza della Ferrari lo si era già capito quando con le forbici correva dietro a Giovinazzi per tagliargli il codino. Ma che fosse in grado di fare peggio di Arrivabene e Binotto ai microfoni degli intervistatori era francamente non prevedibile. Il primo anno del francese passerà probabilmente alla storia come uno dei peggiori della Scuderia, e, mi si permetta, i paragoni con l’era Todt non reggono, perchè è evidente che i due personaggi in comune abbiano solamente la nazionalità.

P.S. 3. Sono proprio curioso di vedere come la stampa di regime difenderà la prestazione odierna.

F1 2023 – GRAN PREMIO DI SPAGNA

Ultimo Gp del trittico di Maggio, si arriva sulla pista madre di tutti i test, il circuito che, a detta di chi ci capisce davvero, è il più probante per valutare la bontà o meno di una monoposto. Una pista che quest’anno torna al suo vecchio layout, con la scomparsa (finalmente!!!) della chicane tra curva 13 e 14 e il ritorno delle due curve da raccordare ad alta velocità.

Da sempre pista sulla quale vengono introdotte tonnellate di aggiornamenti alle monoposto reduci dalle fatiche oltreoceano, è letteralmente l’ultima spiaggia per le residue ambizioni Ferrari per questo 2023. Buttato il ferro a fondo se consideriamo la lotta per il mondiale, gli aggiornamenti che verranno introdotti sulla SF23 saranno fondamentali per cercare di continuare e chiudere in maniera dignitosa e proattiva questa stagione e prenderla come volano per il 2024.

immagine da funoanalisitecnica.com

Tante novità per la rossa a partire da una nuova veste aerodinamica che secondo i rumors dovrebbe risprendere le forme Red Bull, un nuovo fondo e una sospensione posteriore aggiornata. Assomiglia molto ad un “all in” questo pacchetto di aggiornamenti per Ferrari che al momento non ha ancora trovato una soluzione ai grossi problemi, soprattutto di gestione gomme, che affliggono la SF23.

Storicamente i mega pacchetti di aggiornamenti hanno sempre funzionato poco per la rossa e, considerando quello che è successo da inizio anno ad oggi, non c’è da essere granchè fiduciosi. Certo è che se anche questo presunto step in avanti dovesse risultare fallimentare, sarebbe davvero difficile per la GES continuare la stagione in corso.

Non solo Ferrari porterà novità ma in pratica tutti i team esclusa, forse, la Mercedes che ha fatto debuttare al nuova W14 a Monte Carlo.

Red Bull non dorme sugli allori e lavora alacremente per cercare di vincere, non lo ammetterano mai ma è così, tutti i GP previsti dal calendario. Anche a Monte Carlo Verstappen è apparso in pieno controllo della situazione, artigliando una gran pole al sabato e gestendo con freddezza i vari momenti topici della gara domenicale. Per contro Perez ha praticamente consegnato nelle mani dell’olandese il mondiale 2023, se mai era stato davvero in gioco. Cosa che a Marko&soci va più che bene. L’unico cruccio al momento per loro può essere quello di una corte serrata che altri team stanno facendo ai suoi tecnici a suon di dollari. Beh, avercene di questi problemi…

immagine da infomotori.com

Mercedes dovrà verificare se la sua nuova monoposto è davvero un step in avanti rispetto a quella di inizio anno. Il GP di Monaco ha già dato buone indicazioni ma ovviamente il vero test è quello del Montmelò. Chissà che non siano i grigi di Brackley i rivali più pericolosi per il GP Grand Slam della Red Bull.

Chi invece ha perso una bella occasione per vincere è stata la Aston Martin, a conti fatti solo per poco più di un decimo, il distacco che ha separato Alonso dalla pole sul principato di Monaco. Considerate le caratteristiche della AMR23 dovrebbero lottare per il podio anche nella prova catalana anche se per la vittoria la sensazione è che debbano sperare in qualche grosso guaio da parte Red Bull. Sarà importante per loro, considerando la quantità di aggiornamenti per tutti i team, rimanere stabili almeno come seconda forza del campionato.

immagine da autosport.com

Dietro questi team sarà interessante capire chi avrà davvero fatto il salto di qualità. McLaren arriva da una gara incoraggiante e vorrà confermare i progressi per cercare di raddrizzare un inizio di campionato davvero sotto tono. Stesso discorso per Alpine, ringalluzzita dall’incredibile podio di Ocon a Monaco e che, per bocca del suo direttore sportivo Permane, si aspetta di essere lì con Mercedes e davanti a Ferrari.

Pirelli porterà le mescole più dure a sua disposizione, una scelta ovvia considerando le caratteristiche del tracciato, molto pesante in termini di sollecitazioni e degrado sulle gomme. La novità sarà invece la possibilità di provare una nuova specifica di gomme che esordiranno a partire del GP di Gran Bretagna. Saranno delle gomme che,  a parere di Pirelli, non andranno a modificare i valori in pista. Vasseur invece ripone qualche speranza di crescita per la SF23 in merito alle nuove gomme. Uno dei due avrà ragione.

Tanti aggiornamenti per tutti, tante speranze di miglioramento da confermare, alla fine la pista come sempre darà il suo verdetto. Non ce ne vogliano in Ferrari ma i loro tifosi penso si siano già messi nell’ottica di prendere altre sberle in faccia questo weekend. Alonso vinse la sua ultima gara proprio al Montmelò su Ferrari nel lontano 2013. Se uno si sente fortunato potrebbe anche puntare qualche eurino su di lui.

*immagine in evidenza da kilometroschequentan.goodyear.eu

Rocco Alessandro

BASTIAN CONTRARIO: ROULETTE MONEGASCA

La roulette suicida, più famosa al mondo, è quella russa conosciuta grazie a Michael Cimino e al suo “Il Cacciatore”. In F1, quella più famosa è il GP di Monaco nel quale, se piove, il colpo di scena non manca mai. Non venga mai dimenticato, caso mai qualcuno dubiti di quello che dico, l’omonimo GP del 1996, dove al traguardo si presentarono in sette e a vincere fu Olivier Panis su Ligier – Mugen Honda, davanti a David Coulthard il quale aveva tra le mani una McLaren – Mercedes! Ritornando ai giorni nostri, di suicidi (assistiti e voluti), ne abbiamo avuti non pochi e naturalmente c’è anche chi ne è uscito indenne, beccando la parte giusta del tamburo della pistola.

Allo stato attuale, considerando lo stato di forma (di piloti e squadre) , soprattutto, considerando la situazione della concorrenza, chi ne uscirà sempre vivo da questo perverso gioco, anche se nel tamburo ci sono cinque proiettili su sei, sono proprio Verstappen ed Alonso. I due capitani delle loro rispettive scuderie, sono i massimi interpreti dei mezzi a loro disposizione. Resta solo il rammarico che la AMR23 di Fernando, non valga la RB19 di Max, altrimenti si sarebbe riproposto un nuovo 2021 (Masi di turno permettendo!), con lo spagnolo al posto di Hamilton. Forse è chiedere troppo agli ingegneri della Aston in tal senso, eppure che spettacolo per gli occhi sarebbe stato e che manna per Liberty Media. Invece, il palato viene soddisfatto solo in parte, perché, per quanto l’asturiano ci faccia godere in qualifica ed in gara, nulla può contro l’olandese volante ed il mezzo che ha a disposizione. Verstappen è in quella che si chiama “zona wow”: il ragazzo (no, non scriverò “ormai maturo”, perché dopo due mondiali vinti, mi sembra più una mancanza di rispetto che un’ovvietà… sebbene sia costretto ancora a leggere e sentire ciò), ormai è così confidente col mezzo e dei suoi mezzi, che si permette il lusso di fare quello che vuole, compreso la super qualifica di sabato scorso, dove ha letteralmente portato via l’intonaco dai muri, perché non li sfiorava… li grattava direttamente! Solo quando hai una fiducia smisurata in tutto il tuo repertorio, ti permetti il lusso di fare quello che abbiamo visto sabato scorso da parte di Max. L’olandese, in gara, non ha fatto altro che fare il suo dovere, ha rivoltato il tamburo della pistola, trovando l’unica camera di scoppio vuota ed ha sparato a colpo sicuro! Nemmeno la pioggia scompone lui ed il suo muretto e, sebbene il suicidio per molti sia arrivato puntuale, nulla smembra la corazzata Red Bull (siamo passati dalla corazzata tedesca a quella bibitara… che tristezza), che con il vantaggio che ha (sia in classifica generale che nella gara stessa, si può permettere qualunque tipo di scivolone… che non avverrà) può, con calma, gestire qualunque situazione. Chi invece il tamburo l’ha trovato pieno evidentemente, o comunque l’unico proiettile presente in sede, è stato Perez il quale in un amen ha pagato (salato), lo scherzetto che fece l’anno scorso. L’errore di Sergio è stato gravissimo, non tanto perché si sta giocando il mondiale con il suo compagno, quanto per il fatto che lui, e soprattutto il suo entourage, dichiarano apertamente che sono in lotta per il campionato. Ad essere sinceri non so se lo dicono perché ci credono veramente o perché devono seguire un copione (con Horner che dice che i piloti sono liberi di lottare… un perculo già visto e rivisto con Hamilton e Bottas) per tenere alto l’hype. Sebbene qualunque sano di mente abbia sempre saputo da che lato del box sarebbe andato il mondiale, dopo il suicidio del messicano in qualifica, con relativo zero in gara, penso che anche il più ottuso in merito, abbia capito come questo mondiale finirà.

Fernando Alonso, dall’alto dei suoi quasi quarantadue (42!) anni, sta rivivendo una seconda giovinezza: dopo tanto penare e dopo tanto veleno (per non dire altro), che gli è stato spalato addosso, trovo giusto che il suo finale di carriera termini in questo modo. Perché sebbene l’asturiano abbia ancora un altro anno di contratto, con tutto il bene che gli vogliamo, penso che difficilmente vada oltre il 2024, sperando, a questo punto, che l’anno prossimo la Aston sia pronta per giocarsi il mondiale. Fernando sabato ha messo a tacere tanti detrattori, che ancora mettono in dubbio le sue doti velocistiche in qualifica: ci sono vent’anni di differenza tra lui e Verstappen, con tutti i riflessi che ci passano in mezzo e, nonostante questo, Max ha dovuto fare gli straordinari per potergli togliere la pole. Purtroppo la sua AMR23, a differenza della monoposto di Verstappen, arrivava a fine giro con le gomme finite, motivo per cui l’olandese è riuscito a recuperare quel maledetto decimo proprio alla fine. La pioggia nel principato non fa sconti a nessuno e la roulette monegasca è stata letale per la Aston… peccato che sia andata così e chissà se questa agognata vittoria arriverà mai. Vero è che comunque, contro la corazzata bibitara, difficilmente si riuscirà ad agguantare il massimo risultato (anche perché non dobbiamo dimenticare che Alo era negli scarichi di Max solo grazie al suicidio di Sergio), quindi c’è ben poco da recriminare allo “spacca squadra” ed al suo team. Che tristezza dover leggere “che la luna di miele tra Aston ed Alo abbia potenzialmente i giorni contati visto il carattere dello spagnolo”: si seguita a ragionare per luoghi comuni e per sentito dire, senza mai approfondire realmente i fatti, come se poi in F1 si diventa campioni perché si è delle verginelle! Nell’ultima gara in Ferrari di Fernando Alonso, i suoi meccanici, mentre gli toglievano le termocoperte da quel cancello di macchina che guidava, piangevano! Si dia rispetto ad un campione mai domo che non conosce la parola “arrendersi” e che sta portando in carrozza una squadra letteralmente da solo. Perché purtroppo, se egli, e la squadra tutta, volessero fare affidamento sul suo compagno, starebbero freschi come si suol dire! Trovo esilarante che in giro ci siano personaggi che cercano di difendere Lance Stroll, il quale è stato l’unico (!) ritirato del GP di Monaco. Piloti molto più bravi di lui, sono stati appiedati per molto meno. In un GP dove (viva Dio!) il pilota conta ancora, Stroll si suicida con due revolverate senza colpo ferire: prima in qualifica e poi in gara… assolutamente incettabile!

Infine, giusto per non farci mancare mai nulla, i nostri piloti Rossi, non potevano assolutamente esimersi alla strage delle roulette monegasca. Ad essere sinceri, per i ferraristi c’è ben poco da dire: per Charles è avvenuto un suicidio assistito, grazie alla cappellata del muretto (con il Messia le cose non dovevano cambiare?), mentre Carlos ha pensato bene di suicidarsi volontariamente con quella manovra a dir poco generosa, alla chicane all’uscita del tunnel. Ciò che mi ha particolarmente colpito, immediatamente dopo la roulette monegasca della Ferrari, sono stati i toni pacati e giustificatori dei tanti detrattori (dell’ex Team Principal) nei riguardi del Messia: ci sarebbero stati gli stessi toni “distensivi”, caso mai ci fosse stato “l’altro”? Del resto la squadra “è giovane ed ha bisogno di tempo” (sigh!) e, nel frattempo che i tifosi cercano di acquietarsi la coscienza con queste ipocrite giustificazioni, mi tocca sentire Vasseur che difende la strategia del muretto… del resto quando era “l’altro” a dire le stesse cose, dopo l’ennesima cappellata, la pazienza era finita, mentre per il Messia, questa è solo la sua prima roulette monegasca in rosso, quindi di comprensione ce n’è a iosa. Peccato che l’anno scorso il GP di Montecarlo lo avremmo potuto vincere in carrozza, mentre quest’anno abbiamo rimediato un minuto al traguardo… non c’è che dire, la roulette monegasca non tradisce mai le aspettative.

 

Vito Quaranta

VERSTAPPEN SBANCA LA ROULETTE DI MONTECARLO

La settimana intercorsa dall’annullato GP dell’Emilia Romagna al turno più glamour dell’intero campionato è trascorsa all’insegna delle voci, messe in giro come al solito ad arte, di una offerta da 46M€ fatta dalla Ferrari, nella persona nientepopodimeno che di John Elkann, al quasi 8 volte campione del mondo Lewis Hamilton.
Questa volta, il mezzo non sono state le solitamente ben informate fonti nostrane, bensì il Daily Mail, con le fonti stesse che si sono affrettate a smentire. Il che significa che è tutto vero. Ma su questo torneremo nel proverbiale PS.

Le qualifiche confermano i valori visti nelle cinque gare precedenti, con Verstappen che agguanta la pole grazie ad un terzo settore incredibile, davanti ad Alonso che dimostra, come sempre, la metà degli anni che ha. Per il poleman dei due anni precedenti, Leclerc, c’è solo un terzo posto, comunque vicino ai primi due, che diventa però un sesto a causa di una distrazione imperdonabile sua e del suo team, che non l’ha avvisato del sopraggiungere di Norris, al quale ha rovinato il giro veloce.

Partenza senza alcuna emozione, nessuno si prende rischi inutili a parte Stroll che prova due volte a superare un avversario passando sul marcapiede.

Perez, partito ultimo a causa di un incidente in qualifica, si ferma immediatamente per montare la gomma più dura e andare fino in fondo. E inizia a segnare tempi di due secondi più veloci rispetto al compagno di squadra in testa alla gara, il quale sta adottando la strategia più adeguata per chi comanda la gara a Monaco, quella di fare il tappo.

Alonso riesce a stare attaccato all’olandese, mentre Ocon, terzo, dopo 7 giri è già staccato di altrettanti secondi dal leader. Incollato al francese c’è Sainz, che è a sua volta seguito da vicino da Hamilton e Leclerc.

Al giro 11, Sainz tampona Ocon alla chicane del porto, danneggiando una bandella dell’ala anteriore. La cosa però non sembra creargli particolari problemi, e lo spagnolo continua. Subito dopo, il suo connazionale Alonso inizia a lamentarsi di qualcosa che non va sulla sua macchina, e perde diversi secondi da Verstappen. Ma poi ritorna su tempi accettabili, e l’allarme rientra.

Al giro 20 il graining si fa sentire per tutti quelli che montano gomma a mescola media, tranne, ovviamente, Verstappen, che comanda indisturbato con 8 secondi di vantaggio su Alonso.

Il primo dei primi a fermarsi è Hamilton al giro 32. Nel frattempo, Verstappen doppia Perez e si trova bloccato in un gruppo di altri doppiati. 

Subito dopo si fermano Ocon e Sainz, per proteggersi dall’undercut da parte di Lewis, e la strategia funziona perchè le posizioni non cambiano.

Al giro 45 si ferma Leclerc, che stava per essere raggiunto da Gasly. Il monegasco aveva le gomme praticamente finite. Il francese si ferma subito dopo e rimane dietro al ferrarista. 

La pioggia si avvicina, ed è per questo che i primi due, oltre a Russell, al momento terzo, attendono ad effettuare il loro pit-stop. 

E al giro 52 la pioggia arriva sul serio, e di colpo, nella zona del Mirabeau.  Ma piove solo in quel punto, e le condizioni sono quindi difficilissime. Alonso si ferma, ma incredibilmente gli montano gomma media e si deve tornare a fermare al giro successivo. Le due Ferrari non hanno approfittato della situazione, e si ritrovano anche dietro alle due Mercedes. Sainz, autore di un lungo al Mirabeau, è scivolato dietro a Leclerc e a Gasly.

Alonso è infuriato con il suo team, che gli ha voluto montare gomma slick quando lui aveva in realtà chiesto due volte l’intermedia. E sfoga tutta la sua furia in pista, recuperando secondi su secondi a Verstappen, e distanziando velocemente Ocon che si era avvicinato molto.

Ma Max riprende velocemente il ritmo e mette 20 secondi fra se e Nando. E li porta fino alla fine, vincendo un GP di Montecarlo comandato con classe dall’inizio alla fine. Lo seguono Alonso, che può giustamente recriminare per quell’inutile pit-stop, Ocon, parso in grande forma fin dalle qualifiche, Hamilton, Russell, Leclerc, Gasly, Sainz e le due McLaren di Norris e Piastri.

Incredibilmente, nonostante le condizioni difficilissime, non c’è stata alcuna safety car, e nemmeno virtual safety car, il che la dice lunga sulla prudenza che ormai tutti i piloti adottano, vuoi per non rischiare di erodere il budget cap, vuoi per non rischiare punti sulla licenza.

Il mondiale si era già chiuso a Miami, quindi la vittoria di Verstappen cambia poco, mentre prende vita la lotta per il secondo posto, con Perez rimasto a secco e Alonso al quinto podio su cinque gare.

Fra una sola settimana si correrà a Barcellona, la pista più indicativa per misurare il valore delle monoposto, e anche la prima pista “normale” di questo campionato. Là misureremo il vero valore degli aggiornamenti portati nel Principato dalla Mercedes, e anche quanto c’è di vero nei proclami di recupero della Ferrari, che hanno ormai assunto la dimensione della barzelletta.

P.S.
E’ abbastanza chiaro che le voci citate in premessa fanno comodo a tutti i convolti. Alla Ferrari, che fa vedere che è disposta ad impegnarsi anche economicamente per cambiare qualcosa e uscire dalla tristissima situazione attuale (ma è bene ricordare che nel 1996 oltre al campionissimo servì portare in blocco tutto il team). Sempre alla Ferrari, che così spiega al suo giovane campione monegasco che non è indispensabile. E ad Hamilton che può alzare il prezzo per il rinnovo con la Mercedes, la quale, avendo Russell in squadra, e potendo mettere le mani su Leclerc o Norris, non è probabilmente molto propensa a spendere un sacco di soldi per un campione ormai a fine carriera.

P.S. 2
E’ altrettanto abbastanza chiaro che la Ferrari è nel caos più completo. Oltre ad essere totalmente fuori luogo i proclami del giovedì (“siamo in grado di correre per pole e vittoria”), visto che la Ferrari oggi è stata non la terza, nemmeno la quarta, bensì la quinta monoposto in pista, quando si è presentata l’occasione di azzardare qualcosa, il box ha dormito clamorosamente, come già ieri in qualifica, e ci si è messo pure Sainz allungando la lunga lista di errori commessi da quando è in Ferrari. E’ evidente che così non si va da nessuna parte, e quella che si prospetta è una stagione forse ancora peggiore del disastroso 2020. Se Hamilton vuol fare la fine che fece Prost ad inizio anni novanta, sicuramente quella di trasferirsi alla Ferrari è la scelta giusta.

F1 2023 – GRAN PREMIO DI MONACO

Con ancora le terribili immagini delle inondazioni nelle terre romagnole che purtroppo ci accompagnano, è già ora per il Gp più mondano (e tecnicamente inutile) del calendario F1, il Gp di Monaco.

Ogni anno sempre la stessa litania: passerella per i ricchi e famosi, inutile carosello di monoposto, ormai un pezzo di antiquariato ecc ecc ma alla fine è sempre uno degli appuntamenti più attesi dell’anno, fosse anche solo per il perverso piacere di vedere il o i piloti della scuderia che ci stanno sul gozzo andare eventualmente a muro e fare la figura dei pirla.

In ogni caso questo GP porta una serie di notizie non banali, alcune reali, altre fuffa da clickbait.

Cominciamo con la Mercedes che si presenterà a Monaco con una nuova W14, abbandonando per sempre il concetto delle “pance zero” che sulla carta garantiva miracoli, in pista invece risate da parte dei loro competitor.

Una monoposto ampiamente rivista che dovrà essere la base per un nuovo attacco all’iride nel 2024, prendendo questo 2023 in pratica come una lunga serie di test.

immagine da planetf1.com

Come mai portare così tante novità su una pista “inutile” come il cittadino di Monte Carlo? In effetti sarebbe stato più logico rimandare tutto al prossimo Gp, sulla pista da test per eccellenza, il circuito del Montmelò. Invece Wolff e soci, non potendo contare sul circuito di Imola, hanno deciso comunque di svelare la W14b.

Come ha fatto notare già qualcuno potrebbe essere la mossa di chi è arciconvinto di avere una monoposto più veloce della precedente (non si era detto lo stesso per la W13/14 zero sidepod?!) oppure la mossa disperata di chi è arrivato all’ultima spiaggia.

Più banalmente viene da pensare che a Brackley abbiano pensato di iniziare da subito a testare le nuove soluzioni anche se su un tracciato poco rappresentativo. Guadagnare tempo, dati e comparazioni per farsi trovare più pronti possibili al 2024. Bene, io non lo glielo auguro.

Altra notiziona che però sà molto di fumo e ben poco di arrosto sono le trattative in corso tra Hamilton e Ferrari per l’approdo dell’epta a Maranello nel 2024. Cifre in ballo? La miseria di 40 milioni di pound per il quasi quarantenne Hamilton.

immagine da formula1.it

Anche in questo caso la logica imporrebbe due ragionamenti banali:

1. è il caso di investire una cifra monstre su un pilota certamente veloce ma che ormai si avvia al crepuscolo della sua carriera e che per di più quest’anno e quello appena trascorso ha fatto una gran fatica con il suo team mate Russell?

2. non sarebbe in caso di investire quei dindini in risorse umane in grado di saper fare di conto e cercare di migliorare una platea di tecnici di cui la GES sembra avere un gran bisogno?

Ora, capisco che in Ferrari la logica è un concetto alquanto aleatorio e flessibile e che la mission conclamata dei suoi vertici è fare i giri veloci in pista (semicit.) ma questa di Hamilton in rosso assomiglia molto al giudizio fantozziano della famigerata corazzata. Sono sicuro che in Ferrari sapranno stupirci anche questa volta.

Terza notizia dai risvolti ben più importanti è l’accordo Honda-Aston Martin a partire dal 2026. Gran colpo per il più capace della famiglia Stroll che si assicura la partnership con chi ha la migliore PU della F1 attuale. A questo punto sognare il grande obbiettivo non è più un miraggio.

immagine da formula1.it

In Honda si ritroveranno l’uomo del “GP2 engine” ma hanno già dichiarato che non hanno nessun problema con Alonso, il tutto mentre lucidavano meticolosamente una katana…

Battute a parte è una gran notizia anche per l’asturiano che dovrà cercare di mantenersi atleticamente giovane fino a tale scadenza. Al momento non sembra essere un grosso problema.

Per il resto, poco da dire sul Gp se non che la gara, al solito si deciderà al 99% con la Q3 del sabato. Chi fa la pole ha un piede e mezzo sul gradino più alto del podio, a meno di trovare la pioggia che renderà il tutto un pò più incerto e di sicuro il serpentone di auto molto più lento.

In Ferrari hanno rimandato il corposo pacchetto di aggiornamenti al GP di Spagna, in modo da posticipare di almeno una settimana la possibile delusione. All in su Leclerc e i suoi giri di qualifica sempre che non esageri e la picchi a muro malamente come già successo. Sappiamo bene che anche in caso di pole non è detto che la Domenica si riesca a schierarsi normalmente in griglia quindi vedremo cosa riuscirà a tirare fuori il monegasco che, a dire il vero, sulle strade di casa è piuttosto sfigatello.

Per Red Bull invece la prima seria possibilità di perdere un Gp. Basta una bandiera in Q3 al momento sbaglaito , una minchiata varia ed eventuale ed ecco che ti ritrovi a guardare gli scarichi di quello davanti per 78 giri. Non riusciranno a sfruttare appieno la magia del loro DRS ma in ogni caso restano i favoriti per la gara.

immagine da astonmartinf1.com

Aston Martin ha una grande possibilità, considerando le caratteristiche della sua monoposto. Per Alonso potrebbe trattarsi di una occasione unica in questo 2023 per cercare di rivincere dopo ben 10 anni, una cosa che ha del fantascientifico. Di sicuro si tratterà della qualifica potenzialmente più emozionante dell’anno.

Nel caso dovesse succedere sarebbe una gran bella storia, di sicuro una storia che agli “ammerigani”, così affezionati alla retorica dei ritorni vincenti a dispetto delle avversità e dei pronostici non favorevoli, piacerebbe molto. E onestamente anche a noi.

*immagine in evidenza da gascommunity.com

Rocco Alessandro