BASTIANINI VINCE, MARQUEZ ILLUMINA – AUSTIN POST GP

Enea Bastianini trionfa in Texas e balza in testa al Mondiale.

Gara da “sceriffo” quella di Enea Bastianini. Il Campione del Mondo Moto2 2020, con la vecchia GP21, ha vinto il suo 2° GP dell’anno dopo la splendida vittoria in Qatar. Vittoria diversa dal Qatar, che era una pista favorevole a Ducati, a conferma quanto di buono fatto da Dall’Igna con la GP21. Bastianini è stato in totale controllo della gara, piazzando il giro veloce con record del circuito al giro 14 e staccando definitivamente Miller e Rins.

Marquez ci aveva visto giusto.

Quanto visto nella Q2 non era un caso, Marquez aveva battezzato la ruota del più pericolo ed infatti Bastianini ha vinto la gara. Marquez è stato fermato soltanto da un problema elettronico in partenza, e si è ritrovato ultimo alla prima curva. Ha intrapreso una rimonta furiosa, sembrava di rivederlo a Jerez 2020. Certo questa è la sua pista ma quello che abbiamo visto è pura emozione motociclistica, superando ben 18 Piloti come fossero dei birilli inermi. Soltanto il Campione del Mondo in carica, in uno scatto d’orgoglio, ha tentato di impensierire Marc ma ha fallito.

Ma Marquez ci ha abituato a questi “come back”. Portiamo sarà la prova del 9.

In casa Ducati si ride a metà.

Leadership del Mondiale col Pilota sbagliato, col Pilota al quale non si è voluta affidare la GP22 perché il “fratello di” pagava meglio, col Pilota che già adesso sta contrattando con HRC per una sella nel 2023. 

Benvenuti nel fantastico Mondo Ducati in cui il Pilota del Team Factory, che ha rinnovato fino al 2024, non riesce a trovare ancora la quadra e l’altro si sente ormai il terzo incomodo avendo Jorge Martin e adesso anche Bastianini che premono per quella sella. Idea personale dall’Europa la musica cambierà anche perché si formeranno i contratti ed a Jerez potremmo avere le prime “sorprese”. Speriamo che Bagnaia si sblocchi…

Suzuki effetto Suppo.

Leadership del Mondiale Team, una moto che sembra aver ritrovato competitivitá che mancava dallo scorso anno e soprattutto aver ritrovato un Alex Rins finalmente costante. Merito di Suppo? Probabilmente. Merito anche del fatto che entrambi i Piloti sono in scadenza e devono avere tra le mani un offerta vantaggiosa per il 2023, e fino in Catalunya non potranno sbagliare nulla. Rins adesso è 2° nel Mondiale ed è il rivale più pericoloso per Bagnaia, Marquez e Quartararo.

Yamaha l’avete vista?

Probabilmente Quartararo vincerà a Portimao, ma finora si è sempre lamentato di questa M1 che è quasi identica alla 2020/2021. E se lo scorso anno bastò per portare a casa il mondiale quest’anno è tutto più complicato. In Europa vedremo il vero volto della M1 e ad Iwata dovranno fare i conti con un eventuale partenza di Quartararo, perché gli altri tre Piloti non entusiasmano nessuno, neanche i responsabili ad Iwata…

La MotoGP cosa ne pensa?

Mi chiedo… Come può un Pilota che vince un GP, ritrovarsi il GP successivo a lottare per la 10^ posizione? Fateci caso, ed analizzate i 3 vincitori dei 4 GP finora disputati. Le risposte sono due… Manca un vero animale da gara (non credo) oppure la competitività dei mezzi meccanici è così uguale per tutti che basta un nulla per ritrovarsi fuori dalla TOP5. Oppure… stanno facendo i furbi…

Il Mondiale farà tappa a Portimao per il prossimo GP, pista spettacolare che sicuramente regalerà emozioni uniche e sarà un banco di prova per tre Piloti, Bastianini che vorrà riconfermarsi, Bagnaia che dovrà vincere e Marc Marquez

P.s. Curiosità…Il Team Ducati Factory non ha mai piazzato una delle sue due moto, in queste prime 4 gare,davanti a quelle dei team Clienti. Sembra di rivedere il Team HRC dei primi anni post Valentino… Cambierà⁉️

 

Francky

LECLERC E FERRARI NELLO SPAZIO. VERSTAPPEN NON DECOLLA.

Dopo 3 anni si torna a correre a Melbourne, su un circuito totalmente rinnovato. Così come, rispetto a tre anni fa, sono completamente diverse le auto e, anche gli aspiranti alla vittoria. Se nel 2019 la questione era fra i due piloti Mercedes, oggi i favoriti sono i due giovani alfieri di Ferrari e Red Bull, protagonisti di un duello al fulmicotone a Jeddah.

E, come previsto, sono loro due a monopolizzare la prima fila, con Leclerc autore di un giro monstre lasciando Verstappen ad oltre due decimi. In seconda fila Perez ma non Sainz, penalizzato da una bandiera rossa arrivata nel momento sbagliato.

La partenza di Leclerc è da manuale, ma Verstappen non è da meno. I primi due se ne vanno nell’ordine, e dietro di loro Hamilton guadagna due posizioni e si insedia in terza posizione. Avvio disastroso per Sainz, che sprofonda in tredicesima posizione, e viene passato anche da Mick Schumacher, per poi finire ingloriosamente nella ghiaia al termine del secondo giro.

Esce così la Safety Car per recuperare la F1-75 dello spagnolo. La neutralizzazione termina all’ottavo giro, e alla ripartenza Verstappen si incolla agli scarichi di Leclerc ma il monegasco riesce a tenerlo fuori dalla zona DRS. Chi non ce la fa a tenere il ritmo è Hamilton, che gira due secondi più lento dei primi due, e viene superato da Perez, per poi venire raggiunto da Russell.

Verstappen inizia a lamentarsi del graining e, infatti, il suo distacco da Leclerc aumenta in modo consistente con il monegasco che gira ben un secondo più veloce.

Al giro 18 il vantaggio di Charles è di quasi 9 secondi, e Max, con le gomme già finite, viene richiamato per montare gomma bianca, ritrovandosi di poco davanti Gasly e Alonso. Il francese si guarda bene dall’attaccare l’olandese, e Nando ne approfitta per superarlo. Nel frattempo anche Perez soffre con le gomme, e Hamilton lo raggiunge, ma anche il messicano viene richiamato per il cambio gomme.

Per fortuna di Verstappen, le due McLaren si fermano prima che le raggiunga. Ora fra lui e Leclerc ci sono solo le due Mercedes, che non hanno ancora effettuato il pit-stop. Ma il monegasco viene richiamato, e contemporaneamente si ferma anche Hamilton. Il ferrarista riesce quindi a restare comodamente al comando, e l’inglese si trova invece davanti a Perez che però si riprende la posizione con un gran sorpasso nel punto più veloce del circuito.

Nello stesso momento, Vettel chiude nel peggiore dei modi la sua prima gara del 2022, sbattendo nel muro in accelerazione e costringendo la Safety Car ad uscire un’altra volta. Chi beneficia di questa situazione è Russell, che non si era ancora fermato e può fare un pit-stop quasi gratis, rientrando in pista in terza posizione.

La gara riprende al giro 27, con Leclerc autore di una ripartenza non perfetta e Verstappen che lo affianca. Ma il sorpasso non riesce e Charles mette rapidamente l’avversario a distanza di sicurezza iniziando poi, come nel primo stint, a marcare giri veloci per far capire all’olandese che oggi se vuole vincere deve fare un miracolo.

Dietro ai primi due, Perez si riprende la terza posizione ai danni di Russell, 

Al giro 40 il colpo di scena: Verstappen è costretto a parcheggiare la sua Red Bull all’esterno di curva 2 col motore ammutolito. E tutto questo mentre Leclerc stava letteralmente volando. 

In seconda posizione sale così Perez, mentre il terzo posto è una questione fra le due Mercedes, con Hamilton che ha raggiunto Russell.

Con un vantaggio di quasi 20 secondi, negli ultimi dieci giri l’obiettivo di Leclerc è fare il giro veloce, che peraltro già possiede. Il suo ingegnere è costretto a chiedergli perentoriamente di lasciare perdere in quanto “non c’è più niente che si possa battere”.

Hamilton non riesce ad avvicinarsi a Russell a causa delle alte temperature, e si lamenta con i box che “lo ha messo in una posizione difficile”.

La gara finisce così con Leclerc primo con ampio margine. Il monegasco vuole a tutti i costi mostrare a tutti quanto è forte, e, come da intenzione espressa in precedenza ma bloccata dal suo box, marca il giro più veloce proprio all’ultima tornata facendo lo slalom fra i doppiati. Una prova di forza impressionante che in Ferrari non si vedeva dai tempi di Schumacher.

In seconda posizione, a debita distanza, si piazza Perez, seguito da Russell, al primo vero podio  in carriera. Quarto Hamilton, poi le redivive McLaren con Norris e Ricciardo. Settimo Ocon, seguito da Bottas, Gasly e un ottimo Albon, che con una strategia molto creativa, basata su un pit-stop all’ultimo giro, è riuscito a portare un punticino ad una Williams che fino a questo momento non era sembrata in grado di ambire alla zona punti.

Le prime tre gare hanno già fornito un’indicazione precisa sulle forze in campo: la Ferrari ha, al momento, tutto quello che serve per vincere il mondiale. Un pilota eccezionale, una gran macchina, e una grande affidabilità. Mentre agli avversari manca uno degli ultimi due elementi. Non sarà facile, per loro, ritrovarlo. 

E la prossima fermata sarà proprio a casa della Ferrari, ad Imola fra due settimane. Noi ci saremo.

p.s.
in settimana ci sono stati i primi sussurri di malumori lato inglese sulle prestazioni della Ferrari. Non è dato a sapere se fossero fake news o se, in effetti, qualcuno si stia già muovendo. Scommetterei sulla seconda possibilità. Il che è abbastanza normale, accadeva anche quando la Ferrari dominava 20 anni fa. Chissà se il management attuale saprà (questa volta) difendersi come lo seppe fare il management dell’epoca.

p.s 2
Ripetere all’infinito nelle prime due gare che “manca qualcosa, devo studiare ancora” e, alla terza, sbagliare il giro buono in qualifica e finire nella ghiaia al secondo giro, è il miglior viatico per diventare un Bottas vestito di rosso. 

Immagine in evidenza dal profilo Twitter @ScuderiaFerrari

BAUTISTA VS REA – SBK IS BACK – ARAGON POST GP

Non me ne vogliano gli amanti della MotoGP, scrivo queste righe quando mancano 8 giri al termine ed onestamente non mi frega nulla su chi vincerà la gara.

Ma vi rendete conto di quanto, quei tre la davanti, stiano regalando spettacolo dal GIRO 1, senza risparmiarsi, senza fare calcoli di gomme, senza pensare al dopo… Signori questo è il Mondiale SBK e se lo scorso anno abbiamo goduto, non oso immaginare quest’anno.

Tutto merito dei Piloti? Si. Piloti che vengono messi in condizione di spingere sempre dall’inizio alla fine, Piloti che sono sempre lì davanti perché sono i più forti.

Niente porcate qui…

Toprak, Jonnhy ed Alvaro se le sono date di Santa ragione sin dal primo giro. Hanno salutato la compagnia e sono andati via. 3 Piloti su 3 moto diverse, 3 mentalità diverse, 3 filosofie completamente diverse. Chiudono ai piedi del podio Rinaldi e Locatelli, con un ottimo esordio di Iker Lecuona che chiude in 6^ posizione davanti a Vierge (l’altra Fireblade).  Cade purtroppo (ancora una volta) Alex Lowes.

I giri finali sono un remake del 2019, con Rea e Bautista che se le danno di santa ragione e Toprak che si stacca perché non ne ha più. Negli ultimi passaggi Bautista comincia a faticare col posteriore, la V4 si impenna spesso e non riesce a fare nulla contro il Cannibale, neanche sul rettilineo finale, chiaro segno che in trazione non ne aveva più. Ma nell’ultimo giro ci riprova, ma Jonnhy con un capolavoro riesce a vincerla di forza…

La mia sensazione è che la porcata fatta con i giri motore nel 2021, giocando un brutto scherzo a Kawasaki, abbia favorito e non poco qualcun altro. Vedremo se avrò ragione…intanto IL CANNIBALE È TORNATO, in modo cattivo, come negli anni passati. Ma cosa più importante la SUPERBIKE È TORNATA AD ESSERE LA REGINA INDISCUSSA DEL MOTORSPORT MONDIALE.

Vince Rea, secondo Bautista, terzo Razgatioglu. Ma non importa a nessuno. VINCE LA SUPERBIKE.

SUPERPOLE RACE

Nella gara che deciderà la griglia di partenza di gara due trionfa, letteralmente senza lasciare scampo agli avversari, Alvaro Bautista ritornando alla vittoria dopo i due anni di purgatorio (per non dire inferno) in Honda HRC. Gara letteralmente dominata con Rea che chiude secondo e Razgatioglu che arriva terzo dopo un sorpasso capolavoro su Micheal Rinaldi all’ultima curva dell’ultimo giro.

GARA 2

Le premesse per una grande gara ci sono tutte ed infatti sono quei tre lì a darsi battaglia nelle prime fasi di gara. Si aggiunge il quarto incomodo, che è Michel Ruben Rinaldi. A metà gara in piena bagarre con Rea per il 2° posto arriva molto lungo e fa andare fuori pista anche Rea, che rientra 4° dietro Toprak ed abbandona l’ipotesi di un eventuale lotta con Bautista che scappa via.

Nelle retrovie caduta di Locatelli e problemi per Scott Redding che non sembra molto felice della scelta di BMW già alla prima gara. Compitino fatto per i due Honda (non è cambiato nulla dal 2021), segno che questa Fireblade ha troppo lavoro da fare…

Nota di merito per Loris Baz che chiude un ottimo weekend e che a mio avviso meriterebbe davvero una chance su una Factory di alto livello. Fossi in Kawasaki o Yamaha, un pensierino ce lo farei nonostante ad Akashi ancora si ricordando di quel fattaccio….

Nel Mondiale Bautista guida con 57 punti davanti a Rea che segue a 54, terzo Razgatioglu a 39. Siamo solo all’inizio…

 

Appuntamento il 23/24 Aprile all’Università del Motociclismo, a “casa” di Jonathan Rea, appuntamento al Dutch TT di Assen…

 

 

Francky

MOTOGP 2022-GRAN PRIX OF THE AMERICAS

Quarta gara stagionale e primo back to back dell’anno con le moto che mettono le ruote sul tracciato del COTA ad Austin.

Dopo che tre piloti e tre moto diverse sono riuscite a dividersi le vittorie di questo inizio campionato non ci sarebbe da meravigliarsi di vedere la quarta combinazione diversa sul gradino più alto del podio.

Per aumentarne le probabilità ci sarà anche il ritorno del King of Cota Marc Marquez abile ed arruolato dopo la gara saltata per diplopia. Insieme a lui anche Fabio Quartararo con la Yamaha che non si può non considerare nel novero dei papabili alla vittoria. Così come uno dei due alfieri Suzuki.

Insomma, par essere un bel mondiale, senza un padrone vero anche se da ciò che si è potuto apprezzare sino ad oggi la Ducati resta la moto più forte. Colui che era stato candidato ad assumere il ruolo del “padrone 2022” però sta ancora remando per capire la versione aggiornata di quel gioiello che si chiamava Gp21. Pecco si deve dare una svegliata e lo deve fare subito: la classifica corta ancora glielo permette.

Le FP di ieri confermano una certa “incertezza” con i piloti Ducati di “seconda linea” andati meglio di quelli di punta Bagnaia e Martin. Un redivivo Vinales, che forse ha trovato la quadra, a far meglio di Espargaro fresco vincitore della prima gara Aprila in MotoGp.

Spiace per Morbidelli che sembra essersi d’improvviso valentinizzato…peccato.

Sotto tanti aspetti questa incertezza ricorda la stagione 2020 dove sembrava che nessuno volesse prendersi in mano il bandolo della matassa. Ci sarà nuovamente lo zampino dei francesi?

In Moto2 invece un “padroncino” (ieri in difficoltà) ce lo abbiamo e risponde al nome di Celestino Vietti. Facciamo il tifo per lui  e per Foggia che in Moto3 che se la sta giocando alla grande. Sarebbe bello fossero loro i WC 2022.

Buon divertimento, tanto è di sera e non vi rovina la domenica in gita sul lago

F1 2022 – GRAN PREMIO D’AUSTRALIA

Dopo due lunghi anni si torna nella land down under, a Melbourne in Australia, sul rinnovato circuito dell’Albert Park.

Il GP d’Australia era solito essere quello che inaugurava la stagione, quello delle sveglie micidiali per il pubblico europeo e, data anche la conformazione del circuito, altamente a rischio pennichella dati i trenini che si formavano in pista e la sveglia domenicale a orari improbi.

Da quest’anno (forse) si cambia perchè il circuito ha subito un profondo restyling volto ad aumentare la velocità media e le possibilità di sorpasso.

immagine da formula1.it

Modificate praticamente quasi tutte le curve: curva 1 e 4 sono state ampliate verso l’interno, in pratica viene velocizzato l’inserimento in curva. Grossa modifica a curva 6/7 dove sparisce la chicane per un tratto rettilineo che porta a curva 8.

Altra grossa modifica a curva 9/10: via la chicane per un tratto rettilineo che porta fino a curva 11. Curva 13 invece è stata resa più secca in entrata, quindi necessiterà di una staccata più impegnativa e infine è stato smussato l’ingresso di curva 15 verso la 16.

In sostanza le medie sul giro si avvicineranno a quelle di Gedda e per la prima volta ci saranno ben 4 zone DRS, il tutto volto a favorire lo spettacolo e i sorpassi.

Vedremo se le modifiche sortiranno l’effetto sperato, di sicuro questo stravolgimento fa un favore a Red Bull e non a Ferrari. Facile immaginare che sul tracciato “vecchio”, in cui c’erano più passaggi in cui sfruttare la trazione la Ferrari avrebbe avuto un certo vantaggio nei confronti dei rivali anglo-austriaci.

Seppur le prove al simulatore hanno comunque promosso le caratteristiche della SF-75 al nuovo layout, immaginiamo che la velocità media e velocità di punta più alte che si andranno a creare saranno un indubbio vantaggio per la RBR-18. Per non parlare delle 4 zone DRS che, in caso di una Ferrari lepre su Red Bull, fanno già paura.

immagine da lavanguardia.com

C’è da considerare che i rettilinei non sono così lunghi come quelli sauditi per cui Ferrari potrà temere un pò meno le alte velocità di punta della Red Bull ed esaltarsi invece sulle curve medio/lente che sono sopravvissute al profondo restyling.

Da un certo punto di vista è quasi come affrontare un circuito inedito perchè saranno riviste profondamente gli assetti rispetto al passato, con una chiara predilizione per una configurazione a medio/basso carico.

Vedremo se Ferrari oserà viaggiare un pò più scarica per recuperare un pò di velocità di punta, anche pensando al fatto che il degrado gomma a Melbourne non è mai stato drammatico. L’asfalto rifatto dovrebbe offrire poche sconnessioni e un’evoluzione piuttosto consistente nell’arco del weekend di gara per cui non è escluso che ciò che andava bene nelle PL del venerdì poi possa essere replicato in gara. Asfalto nuovo vuol dire anche poca aderenza, almeno nei primi turni di libere con rischio di avere difficoltà nello scaldare le gomme e incorrere in graining.

Pirelli porta pneumatici C2, C3 e C5, la più morbida a disposizione. Facile immaginare che la C5 sarà esclusivamente gomma da qualifica, mentre C2 e C3 saranno quelle da gara.

Poche gli aggiornamenti previsti per i team, complice budget cap e monoposto ancora da scoprire a fondo. Forse solo Mercedes azzarderà qualcosa costretta dai grossi limiti aerodinamici riscontrati sulla W13.

immagine da rossomotori.it

Per certo Alonso dovrà montare la terza PU in tre Gp, dato che quella utilizzata a Gedda è già da buttare. Curiosità anche per le PU di Red Bull e Alpha Tauri con quest’ultima che ha avuto grossi problemi a Gedda.

Questo è l’ultimo GP prima del ritorno in Europa in cui si vedranno i primi corposi aggiornamenti e l’inizio di un altro campionato in cui non è escluso una sostanziale modifica dei valori in campo.

Motivo in più per Ferrari e Red Bull per scavare anche di più il solco che le separa dalla Mercedes che, presumibilmente, ritornerà ad essere competitiva tra qualche settimana.

La sfida tra SF-75 e RBR-18 sarà serrata anche a Melbourne. Fondamentale sarà adattarsi velocemente al nuovo tracciato e alle condizioni mutevoli che la pista offrirà nel corso del weekend. Da questo punto di vista forse la Ferrari è leggermente in vantaggio, avendo già dato prova di essere una monoposto “facile” da settare e che risponde bene ai cambiamenti di setup, mentre la RBR-18 sembra un pò più difficile da interpretare.

Mercedes dovrà puntare a limitare i danni e aspettare i GP europei per iniziare la risalita. Vedremo se Hamilton avrà smaltito il deficitario week-end di gara saudita.

Nel pacchetto di mischia del mid-field curiosità nel capire i rapporti di forza tra Alpine, Alfa Romeo, Alpha Tauri e Haas. Ci sentiamo di dare Alfa Romeo leggermente favorita, in virtù della PU Ferrari che potrebbe essere un fattore importante in trazione in uscita dalle curve dell’Albert Park e di una vettura più efficace rispetto alla Haas.

immagine da media.stellantis.com

Melbourne vedrà il ritorno alle gare di Vettel, guarito dal Covid. Ad attenderlo una Aston Martin davvero deludente in questo inizio di campionato. Vedremo quante motivazioni avrà il tedesco per cercare di risalire la corrente.

Williams e McLaren arrivano con qualche speranza in più rispetto a Gedda. Problemi un pò dapperttutto per loro, non ultima una PU Mercedes che sembra non essere più così in forma come in passato.

Sarà di nuovo sfida tra Leclerc e Verstappen e questo fa già ben sperare in un weekend di gara entusiasmante. Le variabili in gioco saranno riposte nei loro compagni di team che in qualifica potrebbero modificare pesantemente i rapporti di forza tra i due team in termini di strategie.

immagine da tuttomotoriweb.it

Col senno di poi, l’evento clou di Gedda è stata la pole inaspettata di Perez per pochi millesimi, che ha privato Leclerc di una prima parte di gara da lepre e “rovinato” in parte la gara di Sainz dopo la prima safety car. Dallo spagnolo ci si aspetta un weekend con qualche alto in più, soprattutto in Q3 e a maggior ragione se la Ferrari si dimostrerà di essere la vettura da battere in qualifica.

In Ferrari sanno che ora bisogna battere il ferro finchè è caldo. Questo caldo sembra destinato a durare ma meglio non fidarsi perchè gli aggiornamenti ( e gli aggiramenti al budget cap che in FIA si sentono sicuri di poter escludere) potrebbero cambiare le carte in tavola.

*immagine in evidenza da dailygp.com

Rocco Alessandro