LECLERC E FERRARI NELLO SPAZIO. VERSTAPPEN NON DECOLLA.

Dopo 3 anni si torna a correre a Melbourne, su un circuito totalmente rinnovato. Così come, rispetto a tre anni fa, sono completamente diverse le auto e, anche gli aspiranti alla vittoria. Se nel 2019 la questione era fra i due piloti Mercedes, oggi i favoriti sono i due giovani alfieri di Ferrari e Red Bull, protagonisti di un duello al fulmicotone a Jeddah.

E, come previsto, sono loro due a monopolizzare la prima fila, con Leclerc autore di un giro monstre lasciando Verstappen ad oltre due decimi. In seconda fila Perez ma non Sainz, penalizzato da una bandiera rossa arrivata nel momento sbagliato.

La partenza di Leclerc è da manuale, ma Verstappen non è da meno. I primi due se ne vanno nell’ordine, e dietro di loro Hamilton guadagna due posizioni e si insedia in terza posizione. Avvio disastroso per Sainz, che sprofonda in tredicesima posizione, e viene passato anche da Mick Schumacher, per poi finire ingloriosamente nella ghiaia al termine del secondo giro.

Esce così la Safety Car per recuperare la F1-75 dello spagnolo. La neutralizzazione termina all’ottavo giro, e alla ripartenza Verstappen si incolla agli scarichi di Leclerc ma il monegasco riesce a tenerlo fuori dalla zona DRS. Chi non ce la fa a tenere il ritmo è Hamilton, che gira due secondi più lento dei primi due, e viene superato da Perez, per poi venire raggiunto da Russell.

Verstappen inizia a lamentarsi del graining e, infatti, il suo distacco da Leclerc aumenta in modo consistente con il monegasco che gira ben un secondo più veloce.

Al giro 18 il vantaggio di Charles è di quasi 9 secondi, e Max, con le gomme già finite, viene richiamato per montare gomma bianca, ritrovandosi di poco davanti Gasly e Alonso. Il francese si guarda bene dall’attaccare l’olandese, e Nando ne approfitta per superarlo. Nel frattempo anche Perez soffre con le gomme, e Hamilton lo raggiunge, ma anche il messicano viene richiamato per il cambio gomme.

Per fortuna di Verstappen, le due McLaren si fermano prima che le raggiunga. Ora fra lui e Leclerc ci sono solo le due Mercedes, che non hanno ancora effettuato il pit-stop. Ma il monegasco viene richiamato, e contemporaneamente si ferma anche Hamilton. Il ferrarista riesce quindi a restare comodamente al comando, e l’inglese si trova invece davanti a Perez che però si riprende la posizione con un gran sorpasso nel punto più veloce del circuito.

Nello stesso momento, Vettel chiude nel peggiore dei modi la sua prima gara del 2022, sbattendo nel muro in accelerazione e costringendo la Safety Car ad uscire un’altra volta. Chi beneficia di questa situazione è Russell, che non si era ancora fermato e può fare un pit-stop quasi gratis, rientrando in pista in terza posizione.

La gara riprende al giro 27, con Leclerc autore di una ripartenza non perfetta e Verstappen che lo affianca. Ma il sorpasso non riesce e Charles mette rapidamente l’avversario a distanza di sicurezza iniziando poi, come nel primo stint, a marcare giri veloci per far capire all’olandese che oggi se vuole vincere deve fare un miracolo.

Dietro ai primi due, Perez si riprende la terza posizione ai danni di Russell, 

Al giro 40 il colpo di scena: Verstappen è costretto a parcheggiare la sua Red Bull all’esterno di curva 2 col motore ammutolito. E tutto questo mentre Leclerc stava letteralmente volando. 

In seconda posizione sale così Perez, mentre il terzo posto è una questione fra le due Mercedes, con Hamilton che ha raggiunto Russell.

Con un vantaggio di quasi 20 secondi, negli ultimi dieci giri l’obiettivo di Leclerc è fare il giro veloce, che peraltro già possiede. Il suo ingegnere è costretto a chiedergli perentoriamente di lasciare perdere in quanto “non c’è più niente che si possa battere”.

Hamilton non riesce ad avvicinarsi a Russell a causa delle alte temperature, e si lamenta con i box che “lo ha messo in una posizione difficile”.

La gara finisce così con Leclerc primo con ampio margine. Il monegasco vuole a tutti i costi mostrare a tutti quanto è forte, e, come da intenzione espressa in precedenza ma bloccata dal suo box, marca il giro più veloce proprio all’ultima tornata facendo lo slalom fra i doppiati. Una prova di forza impressionante che in Ferrari non si vedeva dai tempi di Schumacher.

In seconda posizione, a debita distanza, si piazza Perez, seguito da Russell, al primo vero podio  in carriera. Quarto Hamilton, poi le redivive McLaren con Norris e Ricciardo. Settimo Ocon, seguito da Bottas, Gasly e un ottimo Albon, che con una strategia molto creativa, basata su un pit-stop all’ultimo giro, è riuscito a portare un punticino ad una Williams che fino a questo momento non era sembrata in grado di ambire alla zona punti.

Le prime tre gare hanno già fornito un’indicazione precisa sulle forze in campo: la Ferrari ha, al momento, tutto quello che serve per vincere il mondiale. Un pilota eccezionale, una gran macchina, e una grande affidabilità. Mentre agli avversari manca uno degli ultimi due elementi. Non sarà facile, per loro, ritrovarlo. 

E la prossima fermata sarà proprio a casa della Ferrari, ad Imola fra due settimane. Noi ci saremo.

p.s.
in settimana ci sono stati i primi sussurri di malumori lato inglese sulle prestazioni della Ferrari. Non è dato a sapere se fossero fake news o se, in effetti, qualcuno si stia già muovendo. Scommetterei sulla seconda possibilità. Il che è abbastanza normale, accadeva anche quando la Ferrari dominava 20 anni fa. Chissà se il management attuale saprà (questa volta) difendersi come lo seppe fare il management dell’epoca.

p.s 2
Ripetere all’infinito nelle prime due gare che “manca qualcosa, devo studiare ancora” e, alla terza, sbagliare il giro buono in qualifica e finire nella ghiaia al secondo giro, è il miglior viatico per diventare un Bottas vestito di rosso. 

Immagine in evidenza dal profilo Twitter @ScuderiaFerrari