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WSBK 2022 – ROUND DI GRAN BRETAGNA

E adesso arriva il difficile. Si perchè il round di Gran Bretagna potrebbe segnare uno spartiacque per le ambizioni di diversi protagonisti del mondiale suoerbike.

Il primo a cui viene da pensare è Rea. Gioca in casa, su un circuito che lo ha visto vincere ben sei volte e che sembra perfetto per rilanciare le sue ambizioni di vittoria del titolo piloti.

Per farlo dovrà però essere al 100% della sua forma e questo comprende anche la sua Kawasaki che nelle ultime uscite è parsa non proprio all’altezza della situazione. Uscire da Donington con un distacco di punti immutato o addirittura più ampio rispetto a Bautista equivarrebbe ad una sconfitta di fatto. Lui si dichiara molto carico e pronto a vincere senza fare calcoli, vedremo cosa dirà la pista.

immagine da rmcmotori.com

Dall’altra parte della barricata Bautista e la sua Ducati hanno i loro bei fantasmi da esorcizzare. Intanto la Ducati non vince quì dal lontano 2011 con Checa e l’anno scorso non è neanche riuscita ad andare a podio. A parte i tempi di Fogarty, Donington è sempre stato un tracciato indigesto per la rossa di Borgo Panigale per cui l’esame è di quelli tosti.

Si arriva da una lunga pausa che potrebbe aver raffreddato gli ardori di un Bautista che nell’ultimo round ha decisamente allungato su Rea nel mondiale piloti. Questo weekend rappresenta uno scoglio che se superato a dovere potrebbe lanciarlo, soprattutto psicologicamente, verso la conquista del titolo.

immagine da motoblog.it

E’ un bell’esame anche per il team Ducati perchè quando c’è stato da capitalizzare i momenti clou per la conquista del titolo, negli ultimi anni è sempre mancato qualcosa. Adesso è il momento per loro di emulare i cugini modenesi e andare a vincere “a casa loro”.

Terzo incomodo ma oggetto ancora piuttosto misterioso è il campione in carica Razgatlioglu. Il turco deve recuperare una valanga di punti  a Bautista e sia lui che la sua moto non sembrano quelli del 2021. Però sappiamo anche che è un pilota imprevedibile, che se riesce a trovare il giusto feeling con le moto è quasi imbattibile. Chissà che tra Bautista e Rea non faccia filotto Razgatlioglu che ormai ha ben poco da perdere.

Gli altri…esclusi i big three questa stagione ci ha insegnato che per gli altri piloti resta poco o nulla, solo cadute o guasti meccanici possono liberare un posticino sul podio.

C’è da verificare lo stato di forma di Rinaldi dopo il buon weekend di Misano: Donington non è il Simoncelli circuit e se il romagnolo dovesse andare forte anche in terra albionica allora si potrà dire che i momenti brutti sono alle spalle, anche perchè c’è un sedile per il 2023 da conquistare.

Lowes potrà anche lui giovare dell’aria di casa ma non ci aspettiamo sfracelli da parte sua, a patto che la sua Kawasaki non si riveli una lama in pista.

Il duo BMW è in quella terra di nessuno dove si è troppo lontani dai big e da chi li precede. Difficile trovare motivazioni e cercare di migliorare ma magari qualche condizione ambientale favorevole (vedi pioggia) potrebbe favorirli.

Di sicuro di interessante ci sarà da seguire la wild card Peter Hickman, dominatore degli ultimi TT Isle of Man e pilota del BSB. Uno spettacolo da vedere su strada e comunque non un fermo in pista, potrebbe mettersi dietro qualche nome di rilievo.

immagine da motorcyclesports.com

Gli alfieri Honda tornano dai test per la 8 ore di Suzuka (ai quali ha partecipato anche Rea) e hanno mostrato un buon stato di forma, precedendo addirittura Rea. E’ da valutare quanto Donington si adatti alla moto giapponese e anche i suoi piloti che non ci hanno mai girato.

La doppietta di circuiti Donigton-Most, prossimo appuntamento del WSBK in terra ceca, diranno molto delle ambizioni dei top three alla conquista del titolo. Il favorito sembra essere Rea, per palmares e grinta ma Bautista sembra avere i pieno controllo della situazione e potrebbe giocare un brutto tiro al pilota inglese. Razgatlioglu è ancora a secco di vittorie nelle race che assegnano più punti e gliene servirebbero un paio per tornare in gioco per il titolo.

Vedremo dopo la tappa inglese chi resisterà in vetta e chi invece si allontanerà fin quasi ad annullare le sue speranze di vittoria finale. Sarà un round con una tensione diversa dal solito, con la consapevolezza che gran parte di questo 2022 passa da quì. Buon per noi che seguiamo da casa, lo spettacolo sarà assicurato.

*immagine in evidenza da worldsbk.com

Rocco Alessandro

 

WEC 6 ore di Monza 2022

Finalmente sono riuscito ad andare a vedere il mondiale Endurance; Monza, il tempio della velocità, ma anche il circuito più vicino dove andare. Comunque aspettative buone, anche per l’esordio della Peugeot.

Il Sabato lo passo tra pit, camminando attorno alla parabolica, Ascari e prima variante

Di fronte ai box già dal venerdì (così ho sentito dire in Peugeot) hanno avuto il pieno davanti per vedere l’esordiente

Guardatela bene questa macchina, avrà una storia da raccontare.

Come l’auto “rosa” delle dames,

e queste due sopra a modo loro.

Giro per il retro box ed in ogni luogo che mi riesce entrare per scambiare due chiacchere con gli addetti ai lavori e con altri appassionati.

Notando all’Ascari che in ingresso le Gt saltano sui salsicciotti gialli ed i prototipi no, penso che sia per la maggior rigidezza dei secondi ma comunque lo chiedo ad un pilota; risposta “Anche, ma anche perché tocco sotto e  se gratto ne risente l’aereodinamica” (parola più parola meno).

Oppure senti alla Peugeout risponderti alla domanda “Perchè l’esordio a Monza e non il prossimo anno?” “Bhè, così noi abbiamo 3 gare in più rispetto alla concorrenza che entrerà il prossimo anno in vista di Le Mans”

In questo luogo voglio ringraziare il signore che sta a Monza, ma è di Genova (bella chiaccherata), che mi ha fatto compagnia mentre aspettavamo entrambi il momento di scattare questa foto

Sabato alle cinque e mezzo qualifiche 10 min per le gt e 10 min per i prototipi.

P1, quasi 1 sec alla Toyota

Ma la cosa sorprendente è stato vedere la 93 ferma tra la prima e la seconda di Lesmo, ed anche le Dames prendersi la pole in AM

Nel mentre mi scappa anche di fare conoscenza con 2 signori inglesi sulla sessantina che poi ritroverò al bar di Vedano e anche la domenica a pranzo.

Domenica mattina pit walk con sessione autografi e consueto scambio di battute con chiunque passi, anche Jim Glickenhaus. Devo dire per quanto riguarda la cordialità con gli estranei (leggasi gente che viene lì a rompere nel mentre lavori) AF Corse molto bene, molto disponibili anche i piloti, Toyota mi ha un po’ deluso sembrano quasi inavvicinabili (quanto meno lo è stato per me). Trovo anche il temp di scambiare due parole con un ingegnere della Peugeot, di seguito il dialogo (tradotto liberamente dall’inglese):-Che è successo ieri in qualificha? -Problemi. -Quello l’ho visto anche io! La macchina era ferma. -Problemi al sistema. -Che sistema? Meccanico, idraulico, pneumatico oppure (sottolineando bene) elettrico? -Ah, non te lo posso dire. -Allora provo con una domanda a cui mi puoi rispondere, avete risolto oppure oggi avrete lo stesso problema? -Il problema sembra risolto.  Bene penso io (la 93 dopo 10 minuti di gara sarà ferma)

Partenza rigorosamente vista alla roggia

Mentre mi sto spostando alla prima di Lesmo l’Aston di TF Sport perde il dietro in ingresso roggia, taglia di lato sui salsicciotti e si cappotta fino a schiantarsi in uscita curva con il pilota fortunatamente illeso

La gara riprende con Glickenhaus che salta, era prima anche con un bel vantaggio scontando anche una penalità, sembra una turbina (par che di domenica le turbine non siano tanto affidabili). Si ritrovano a lottare per la prima posizione in LMP le Toyota e l’Alpine mentre le Peugeot accusano problemi. In Gt avanti le Ferrari AF Corse con la Corvette.

Sulla via per il serraglio (4hr di gara) sono già alcuni giri che le Toyota e l’Alpine sono in battaglia. Ad un certo punto sento dire che in un tentativo di sorpasso l’Alpine e la n°7 si toccano con il risultato che la Toyota deve rientrare ai box (noto mentre mi passa davanti che ha il passaruota posteriore dx ciondoloni), risultato Alpine 1a e poi la coppia giaponese, con Ferrari-Corvette-Ferrari-Porsche vicine in Gt.

Ultima parte di gara vista all’Ascari, dove la tribuna avrebbe dovuto essere chiusa (il perché se lo sono domandati in molti, e molte tribune erano chiuse), ma è stata aperta per volere popolare (le persone hanno semplicemente spostato la transenna)

Ultimi minuti di gara spettacolo in Gt Ferrari e Porsche lottano per il 3° e 4° posto sembra con grandi staccat6one alla prima variante fino a che la Ferrari non la spunta prospettandosi un finale Ferrari-Corvette-Ferrari; ma le corse sono le corse e a 2 giri dalla fine entrambe le Ferrari devono fermarsi per un riabbocco veloce, sono senza benzina, ne approfitta Corvette vincendo davanti alla coppia rossa.

Vincitore di giornata è l’Alpine dopo la scornata con le Toyota (che effettivamente sembravano in affanno, non so se problemi di gomme, trazione o elettrico)

L’esperienza vale, incontrando anche persone per scambiare due parole che alla fine siamo tutti lì per le corse.

 

Nota di demerito all’autodromo di Monza, varie tribune chiuse e bar chiusi. Organizzazione molto al disotto delle aspettative.

 

Landerio

F1 2022 – GRAN PREMIO D’AUSTRIA

Dalla tana del leone al recinto del toro…non è la filastrocca di zio Tobia ma il calendario della F1 che dopo Silverstone fa tappa in Austria sul circuito di casa della Red Bull Racing, sull’ex A1 ring ora Red Bull ring (che fantasia…)

Confermando il suo status di scuderia sui generis e assolutamente “speciale”, Ferrari è riuscita a Silverstone in un’impresa quasi impossibile: riuscire a vincere la gara ma con il pilota meno quotato nella lotta al titolo piloti e più o meno casualmente penalizzando quello che invece ha ancora diverse possibilità di vincerlo.

Non scomodiamo paragoni quasi blasfemi (vedi Imola 82) ma il mood del tifoso medio Ferrari è un pò quello: ennesima sciocchezza fatta dal team e prima guida incazzata come una biscia.

immagine da ilfaroonline.it

Ma non c’è tempo di rimuginare troppo sulla cosa che subito arriva un altro appuntamento di quelli importanti per gli uomini di Maranello, sul circuito dei rivali di quest’anno e (speriamo) dei prossimi anni per la lotta al titolo.

Il Red Bull Ring è un circuito diverso da Silverstone, dove conta molto la trazione e la stabilità in frenata oltre ad una sapiente gestione della PU che lavorerà con un ICE meno efficiente dato che, seppur non ai livelli di Città el Messico, si corre in altura.

Ci si aspetta il solito dualismo Red Bull/Ferrari con le solite minime differenze ma con una incognita in più: la Mercedes. Il tracciato austriaco è un bel banco di prova per confermare i grandi passi avanti mostrati in casa a Silverstone, con una W13 che sembra aver quasi risolto il porpoising  e molto più stabile in curva.

Certo il manto stradale del Red Bull Ring non è così liscio come quello di Silverstone e questo potrebbe creare grossi problemi alla W13 ma ovviamente bisogna aspettare il responso della pista.

immagine da perheadonsports.com

Red Bull arriva in casa sapendo di aver schivato un bel proiettile in Gran Bretagna: dopo pochi giri sembrava un completo disastro e alla fine, complice una safety car un pò generosa (la macchina di Ocon non poteva essere spostata in regime di VSC?) e il semi-regalo Ferrari che ha penalizzato Leclerc, han perso pochi punti in entrambe la classifiche di campionato. Ovviamente arriveranno carichi a pallettoni in Stiria e punteranno al bersaglio grosso.

Tra gli altri solito dilemma su chi sarà il primo degli “altri”. Alpine sembra quella con più potenziale ma c’è da verificare lo stato di forma di Alfa Romeo e McLaren che potrebbero regalare delle sorprese.

Aston Martin e Alpha Tauri si aspettavano molto dalla gara inglese e ne sono usciti con un pugno di mosche e una brutta figura, saranno chiamate al riscatto.

Haas ha finalmente ritrovato il suo secondo pilota, Mick Schumacher che ha ottenuto i suoi primi punti in F1 in una gara non facile da gestire. Potrebbe essere l’inizio di un nuovo campionato per lui e la sua squadra.

immagine da tehcheckeredflag.co.uk

Williams ha quasi centrato un obbiettivo impossibile a Silverstone: andare a punti con Latifi, una roba probabilmente neanche quotata dagli scommettitori. Chissà che le voci di appiedamento non siano state decisive per il cambio di passo del pilota canadese.

Pirelli porterà le tre mescole più morbide a disposizione, C3 C4 e C5, data la scarso impatto dell’asfalto austriaco in termini di usura. Anche in Stiria c’è il rischio di avere pioggia in certe fasi del weekend, una ulteriore variabile da considerare.Di scena al Red Bull Ring anche la seconda sprint race dell’anno, con conseguente stravolgimento del format del weekend: meno tempo per girare nelle prove libere, meno tempo per cercare il giusto setup.

Curiosità nel vedere di che entità sarà il porpoising sul tracciato austriaco considerando che entro il Gp di Francia la Fia introdurrà dei controlli nel misurare le osillazioni verticali e, cosa potenzialmente ben più impattante sulla competitività delle monoposto, la misurazione statica della flessibilità del fondo delle vetture dato che alcune sembra abbiano trovato il modo di renderlo molto flessibile e ottenere più carico aerodinamico dal fondo vettura.

Leclerc ha fatto buon viso a cattivo gioco a Silverstone ma non si può nascondere una tensione crescente tra lui e Binotto, seppur fisiologica dopo un GP così convulso e ricco di eventi. Vedremo con che spirito si presenterà a Spielberg: dovrà inevitabilmente recuperare lucidità e non pensare che il nemico ce l’ha in casa piuttosto che fuori. Binotto e il team saranno chiamati a gestire e raffreddare una situazione il cui eventuale peggioramento non gioverebbe a nessuno, se non ai padroni di casa lattinari.

*immagine in evidenza da steiermark.com

Rocco Alessandro

F2 GRAN BRETAGNA 2022 – LA PISTA ROMBA, LA CLASSIFICA TACE

In Inghilterra anche la F2 ha dato grande spettacolo ma al termine delle due gare britanniche la classifica si mantiene stazionaria. Conduce sempre Felipe Drugovich (MP Motorsport), inseguito a buona distanza da Theo Pourchaire (ART). Il resto della masnada ha circa la metà dei punti del capoclassifica e ormai concorre solo per il terzo posto.

[COURTESY OF MULT1FORMULA.COM]

Come in F1, anche in F2 nei giorni precedenti all’evento scoppia un caso di morale pubblica e di vizi (poco) privati. Juri Vips, finora uno dei protagonisti del campionato, utilizza la n-word come formula di saluto mentre stava streammando su Twitch una partita di Call of Duty. Come per Piquet sr, la quasi totalità del paddock condanna il gesto. La Red Bull lo caccia dal programma giovani, lo licenzia come terzo pilota  e lo sostituisce con Liam Lawson (Carlin). La Hitech decide di continuare la collaborazione fino alla fine dell’anno, incorrendo in una protesta ufficiale della F2 (che invece lo avrebbe voluto vedere fuori dal circus), cosa che trovo molto inquietante.

Ora, non voglio aprire una parentesi sociale che esula dagli scopi di quest’articolo. Dico solo che riservare a Vips quasi lo stesso trattamento di Santino Ferrucci, un pilota che nel 2018 speronò per vendetta il proprio compagno di squadra nel giro di rientro, rifiutò di andare a parlare con i commissari e, come ciliegina sulla torta, venne sorpreso a guidare una F2 col telefonino in mano (!?), mi sembra fuori da ogni logica.

Nel primo caso c’è una lieve offesa della morale pubblica (certe cose non si dicono ma nel contesto era tutto fuorché razzistico), nel secondo una violazione di tre quinti dei codici del regolamento sportivo. In ogni caso, l’estone si è giocato la carriera – peraltro già in bilico a seguito degli incidenti delle ultime gare. Peccato, era uno dei piloti più talentuosi di questa griglia, per quanto frustrato da una squadra forte ma priva delle risorse per competere ad altissimi livelli.

Dopo questo faticoso preambolo, finalmente entriamo nel merito delle corse. Le prove libere sono appannaggio del rookie statunitense Logan Sargeant (Carlin), che ferma i cronometri su 1:40:902. Drugovich in realtà aveva abbassato il tempo di oltre mezzo secondo, ma il crono è stato cancellato per aver oltrepassato i track limits. Si segnalano vari testacoda, a dimostrazione della natura molto tecnica del tracciato britannico.

NORTHAMPTON, ENGLAND – JULY 01: Logan Sargeant of United States and Carlin (6) drives on track during practice ahead of Round 7:Silverstone of the Formula 2 Championship at Silverstone on July 01, 2022 in Northampton, England. (Photo by Rudy Carezzevoli – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)

Sargeant si ripete e conquista la pole dopo aver dominato le qualifiche nell’arco dell’intera sessione. Basta pensare che ad un certo punto aveva mezzo secondo di vantaggio sugli inseguitori. Nel finale diversi piloti si avvicinano al suo tempo (saranno sei entro mezzo secondo) senza però riuscire a superarlo. Per l’americano è la prima pole in F2, ma anche la prosecuzione di una storia d’amore con il tracciato: è la terza pole in altrettante gare disputate a Silverstone.

I rookie hanno faticato nelle prime gare, ma adesso che stanno prendendo le misure con le macchine spesso si esprimono sui livelli della “vecchia guardia”. A ulteriore dimostrazione, completa la prima fila un altro rookie, Frederik Vesti della ART.

La seconda fila è appannaggio degli sfidanti al titolo, che siglano lo stesso tempo spaccato al millesimo. Come da regolamento, prevale Drugovich su Pourchaire per aver siglato il tempo prima del rivale. La competitività della Carlin è confermata dalla quinta posizione di Liam Lawson, un ex pretendente per il titolo. Il trombato Vips è ottavo, alle spalle di Ayumu Iwasa (DAMS) e Jack Doohan (Virtuosi) e davanti a Enzo Fittipaldi (Charouz) e Jehan Daruvala (Prema). Sarà quindi l’indiano a partire in pole in Gara-1, grazie all’inversione della griglia.

NORTHAMPTON, ENGLAND – JULY 02: The FIA Safety Car leads the field for a formation lap during the Round 7:Silverstone Sprint race of the Formula 2 Championship at Silverstone on July 02, 2022 in Northampton, England. (Photo by Rudy Carezzevoli – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)

Il Sabato pomeriggio diluvia. Prima gara bagnata da Monaco 2021. Data la pista allagata la direzione opta per una rolling start preceduta da due giri dietro alla Safety Car.

Nella prima metà di gara l’azione è frenetica ed è legata principalmente alle rimonte di Pourchaire e Doohan e al retrocedere di Vips, Lawson e più avanti Daruvala, tutti alle prese col graining. Lo spettacolo è notevole perché il tracciato di Silverstone presenta molti punti di sorpasso senza che in nessuno di essi sia scontata. L’ex duo Red Bull quindi può vendere cara la pelle, sebbene l’esito alla fine non cambi. Dopo una decina di giri Vips è fuori dalla zona punti, mentre Lawson è ultimo dopo aver rotto l’ala in lotta con Pourchaire.

In testa ora c’è invece Doohan, che prima infila Vips e Daruvala, poi assume la testa della corsa quando Fittipaldi va per campi. Alle sue spalle Iwasa segue lo stesso percorso. Nella seconda metà di gara l’acqua in pista diminuisce e nelle prime i piloti dedicano più attenzione a preservare le delicatissime coperture da bagnato che non a inseguire la gloria.

Nel finale l’azione è garantita da Drugovich, che rimonta dopo un avvio abbastanza tranquillo, e da Iwasa, che nei chilometri finali ricuce il distacco da Doohan fino ad arrivargli in scia.

L’australiano vince la prima gara in F2. Come ha poi spiegato, la chiave per il successo è stata la gestione delle gomme nelle prime fasi di gara. Le gomme rain sono così delicate che paradossalmente le gare sul bagnato sono molto più incentrate sul tyre management di quelle sull’asciutto. Alle considerazioni polemiche sulla F2 dedicherò un articolo apposito in futuro.

NORTHAMPTON, ENGLAND – JULY 02: Race winner Jack Doohan of Australia and Virtuosi Racing (3) celebrates in parc ferme during the Round 7:Silverstone Sprint race of the Formula 2 Championship at Silverstone on July 02, 2022 in Northampton, England. (Photo by Dan Mullan – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)Alle sue spalle Iwasa e Fittipaldi compongono un podio inedito. Ai piedi dal podio la già citata coppia Pourchaire-Drugovich. Vesti (pimpante all’inizio ma in crisi nel finale), Sargeant e Daruvala (che dalla pole crolla a più di mezzo minuto di distanza) completano la zona punti.

La Feature Race si disputa invece con il sole (che con tutto il caldo di queste settimane ormai fatico a definire “bel tempo”). I piloti delle prime file rispettano la grammatica strategica e montano gomme morbide, mentre i primi a calzare le prime sono Doohan (7), Vips (8) e Daruvala (10).

La partenza è grandiosa. Lo scatto di Drugovich e Vesti è mediocre, al contrario di quello di Pourchaire e Lawson. Questi affiancano i due di cui sopra, il neozelandese all’esterno e il francese all’interno, tengono giù il piede e li sorpassano, con Pourchaire che la spunta su Lawson. La partenza di Sargeant invece è normale e dopo le prime curve conduce davanti a Pourchaire, Lawson, Iwasa, Drugovich e Vesti.

Ma il primo giro merita di essere ricordato anche per il drammatico incidente tra Roy Nissany (DAMS) e Dennis Hauger, dove solo la sofisticazione dei dispositivi di sicurezza ha sventato un esito tragico. L’israeliano arriva lungo alla frenata della Stowe, rientra in pista e all’approcciarsi del richiamo verso sx chiude l’interno incurante della presenza di Hauger. I due si toccano e il norvegese parte per la tangente. La sua monoposto, senza più controllo, scivola sull’erba e decolla sul dissuasore posto a interno curva. Il volo della monoposto si conclude proprio sulla postazione di guida di Nissany. I due finiscono la corsa nella via di fuga, la Safety Car entra immedatamente.

C’è da ringraziare l’halo per averci evitato una decapitazione in diretta. La mia non è un’iperbole: la macchina di Hauger aveva puntato proprio la testa del pilota israeliano. Grazie all’halo invece Nissany se l’è cavata solo con un mal di testa (e una penalità ingente per il prossimo weekend. L’israeliano non è malissimo come passo gara ma nel corpo a corpo è pericoloso per sè e per gli altri).

La gara riparte nella sua valenza agonistica al sesto giro. Sargeant allunga su Pourchaire e Lawson mentre Vips e Daruvala, su gomme dure, perdono alcune posizioni. Nei giri successivi i confronti non si risolvono in sorpassi; per aspettare che la situazione si sblocchi bisogna aspettare il dipanarsi delle strategie.

Tra l’ottavo e il tredicesimo giro vanno ai box tutti i piloti partiti su soft. Drugovich tenta di ripetere l’impresa spagnola ma stavolta a rientrare per ultimo perde solo tempo. Guadagna lo stesso una posizione grazie al pitstop disastroso di Iwasa, che scaraventa il giapponese ad anni luce dalla zona punti.

Con le dure Lawson fa fatica a tenere il passo dei primi due e si ritrova Vesti e Drugovich alle calcagna, ma né il francese né il brasiliano riescono ad avvicinarsi abbastanza per organizzare un attacco. I piloti partiti sulle dure mostrano un ritmo convincente. Vips, che guida il gruppo degli “alternativi”, in questa fase di gara perde solo mezzo secondo al giro da Sargeant. Andranno ai box tra il giro 22 e 25, ma le soft non garantiranno la prestazione necessaria per compiere grandi salti in avanti.

La gara non ha bisogno di loro per riaccendersi. A partire dal giro 23, Sargeant lascia avvicinare Pourchaire, che sembra deciso a sorpassarlo. Anche Lawson pare entrare in una fase di crisi più acuta e il sorpasso sembra solo una questione di tempo.

Alla fine però si rivela essere un bluff: negli ultimi due giri i piloti Carlin danno un colpo di reni e, utilizzando della gomma che evidentemente avevano risparmiato nei giri precedenti, staccano i belligeranti di quei metri sufficienti per concludere in sicurezza. In particolare, Vesti perde la scia del neozelandese e a tre curve dal traguardo viene infilato da Drugovich.

Dopo 29 giri Sargeant conquista la vittoria di casa per Carlin. Per lui si tratta del primo successo nella categoria, mentre in carriera non saliva sul gradino più alto del podio da Gara 1 del Gran Premio di Russia di F3 del 2021. Il pilota americano ora si trova in terza posizione, non così distante da Pourchaire. Ormai è da qualche gara che dimostra prestazioni convincenti e le sue prestazioni vanno migliorando. Il podio iridato potrebbe essere una prospettiva realistica. Wait ‘n’ see.

Nota a margine, quarta gara di fila vinta da un rookie.

NORTHAMPTON, ENGLAND – JULY 03: Second placed Theo Pourchaire of France and ART Grand Prix (10) stops in parc ferme during the Round 7:Silverstone Feature race of the Formula 2 Championship at Silverstone on July 03, 2022 in Northampton, England. (Photo by Joe Portlock – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)

Pourchaire non è riuscito nell’intento di vincere ma comunque ha guadagnato alcuni punti su Drugovich. Non tantissimi (6) ma comunque è anche con i piazzamenti che si conquistano i campionati. Il francese comunque non si è risparmiato e ha messo pressione a Sargeant per tutta la gara, ma stavolta l’americano si è rivelato imbattibile.

NORTHAMPTON, ENGLAND – JULY 02: Liam Lawson of New Zealand and Carlin (5) leads Theo Pourchaire of France and ART Grand Prix (10) leaves the garage during the Round 7:Silverstone Sprint race of the Formula 2 Championship at Silverstone on July 02, 2022 in Northampton, England. (Photo by Rudy Carezzevoli – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)

Alle loro spalle Lawson conquista il primo podio in una Feature Race dal Bahrain. In questa prima fase di campionato il neozelandese ha avuto una certa quantità di circostanze sfortunate (alcune di cui è corresponsabile, come Monaco, altre legate a SC, strategie errate e gomme montate male, come a Jeddah, Imola e Baku) che gli hanno impedito di mettersi in mostra come avrebbe dovuto. Questi punti gli permettono di smuovere la classifica a centro gruppo, ma le aspirazioni erano ben altre.

NORTHAMPTON, ENGLAND – JULY 03: Felipe Drugovich of Brazil and MP Motorsport (11) makes a pitstop during the Round 7:Silverstone Feature race of the Formula 2 Championship at Silverstone on July 03, 2022 in Northampton, England. (Photo by Joe Portlock – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)

Drugovich ha limitato i danni, anche se con la terza posizione in griglia era lecito sperare in qualcosa di più. Purtroppo al via si sono frapposte tre macchine tra lui e Pourchaire e in Formula 2 a Silverstone è difficile rimontare. Continua ad essere l’unico ad essere sempre arrivato a punti nelle gare che ha concluso. Ora ha 148 punti contro i 106 di Pourchaire.

Vesti continua ad accumulare esperienza, mentre per Vips la strategia alternativa ha pagato meno di quanto sembrava promettere. Valgono per lui le stesse considerazioni di Lawson; la differenza principale è che il collega ha ancora un futuro di fronte a sé. Concludono la zona punti Daruvala, Armstrong e Hughes, mentre il giro più veolce è di Beckmann, ben al di fuori della zona punti. Al momento di rientrare ai box Doohan era vicino a Vips ma ha subito l’ennesimo pit stop lento del fine settimana.

NORTHAMPTON, ENGLAND – JULY 03: Race winner Logan Sargeant of United States and Carlin (6), Second placed Theo Pourchaire of France and ART Grand Prix (10) and Third placed Liam Lawson of New Zealand and Carlin (5) celebrate on the podium during the Round 7:Silverstone Feature race of the Formula 2 Championship at Silverstone on July 03, 2022 in Northampton, England. (Photo by Rudy Carezzevoli – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)

La classifica resta immutata nelle componenti fondamentali. Drugovich ha 42 punti di vantaggio su Pourchaire, che in tutto gli guadagna sette punti. In terza posizione ora c’è Sargeant (88), primo dei rookie, che sopravanza anche Daruvala (80), che nella Sprint Race stavolta non ha capitalizzato le qualifiche scarse. Lawson, Armstrong e Vips seguono appaiati a 59 punti, mentre il resto della top ten è compressa in una manciata di punti.

NORTHAMPTON, ENGLAND – JULY 02: Race winner Jack Doohan of Australia and Virtuosi Racing (3), Second placed Ayumu Iwasa of Japan and DAMS (17) and Third placed Enzo Fittipaldi of Brazil and Charouz Racing System (22) celebrate on the podium during the Round 7:Silverstone Sprint race of the Formula 2 Championship at Silverstone on July 02, 2022 in Northampton, England. (Photo by Joe Portlock – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)

Siamo arrivati a metà stagione. Per un riassunto più organico della stagione aspetto la settimana successiva all’Austria, che sarà di pausa. Posso però dire subito una cosa. Quest’anno più che in passato, dopo i primi 7/8 c’è il nulla. La distanza qualitativa tra le prime e le seconde linee è la più ampia degli ultimi anni. Paradossalmente vedo una competizione più serrata in F3 che non in F2. Mi auguro che negli anni prossimi andrà meglio.

Tutte le immagini dell’articolo sono di proprietà di F2 e sono tratte dal sito ufficiale o dall’account twitter, salvo diversamente indicato.

Lorenzo Giammarini, a.k.a. LG Montoya

L’INSOSTENIBILE PESO DELL’ESSERE….TIFOSO FERRARI

Inverno 2022…. Tanto la macchina non potrà mai competere con AMG e RBR…Eravamo troppo distanti lo scorso anno e Binotto doveva essere cacciato per far cominciare qualcun altro (ma chi?). Non possiamo tenerci uno che lo scorso anno ha promesso “solo” un terzo posto in campionato nel 2021. (conquistato ndr)

Marzo 2022. Oh. Ma l’avete vista la W13 senza pance? Questi ci sfondano un’altra volta… Newey ha creato un altro missile dominante.

Bahrein 2022. Siamo da titolo mondiale.

Imola 2022. Non siamo pronti per vincere perché Charles sbaglia ancora e Sainz è inesistente.

Silvertsone 2022. Se non pensi di vincere il mondiale allora che corri a fare?

Praticamente il tifo rosso ha un elettrocardiogramma che quello di un tachicardico sembra piatto.

Ho riassunto le prime cose che mi sono venute in mente, saltando le esaltazioni australiane, le rotture di Barcellona e Baku e gli errori del muretto di Monaco.

Torno indietro con la memoria al mio post-Bahrein quando dissi che la Ges aveva rispettato gli obiettivi che si era prefissata, ovvero risorgere dalle sue ceneri e produrre una monoposto col quale potersi giocare ogni GP.

L’HANNO FATTO!!!

Io credo che di fondo ci sia da scindere il tifoso Ferrarista dal tifoso dei piloti (magari sotto contratto Ferrari).

Verificare che ieri, di fronte ad una vittoria Ferrari, ci sia stata una levata di massa di questa portata mi porta a pensare che ci siano più tifosi dei piloti che della Ferrari. Che ci stà pure, benintesi, basta essere coerenti ed ammetterlo evitando di fingere di tifare rosso solo quando è il “tuo” di pilota quello che vince, altrimenti non è vero tifo Ferrari.

Chi scrive ha un debole incondizionato per Charles Leclerc, ma ha sempre avuto una simpatia spiccata per Sainz sin dai tempi in cui non era rossovestito. Sorrido di fronte agli strali che si è beccato la scorsa domenica, reo di aver cercato di fare ciò che qualsiasi pilota dovrebbe fare quando mette in casco in testa, ovvero vincere la gara.

E sorrido di fronte alla levata di scudi di tante persone che sono le stesse che lo scorso anno se la prendevano con il monegasco quando mandava in vacca la gara di Monaco. Ed anche quando la infilava nelle reti per poter tirare fuori il massimo e lo etichettava come pilota “falloso”.

Gli umori del tifo italiano della rossa sono bizzarri.

Chi è stato l’artefice di questa rossa così performante? Chi ha messo i due piloti rossi nelle condizioni di vincere delle gare magari ogni domenica? La Ges, rappresentata da quel Binotto che qualsiasi cosa faccia la sbaglia, perché questo è.

Ma la squadra non è da mondiale perché commette errori, azzardi e prende cantonate con le strategie e sulla conoscenza delle gomme.

Ormai pare diventata una battaglia personale del tifo che dimentica in fretta le cose buone fatte ma ha una memoria da elefante su quelle sbagliate.

Tempo fa un caro amico “VERAMENTE” tifoso della rossa mi ha buttato li una frase che ha trovato il suo significato più vero proprio questa domenica: la squadra forse non sarà da mondiale, di sicuro non lo siamo noi tifosi.

Come dargli torto? Mi ha ricordato i mondiali persi nel 97-98-99 in piena era Todt (che ieri pareva il benchmark). Ha stimolato il ricordo dello sdegno dei tifosi per il team order di Spielberg 2002 (che ieri veniva invocato a gran voce magari dagli stessi). Mi ha ricordato che Jean “scelse” il pilota da sostenere nel 2007 solo a Monza.

La realtà è che se ti chiami Ferrari devi lottare sia in pista che fuori. Ma non lo devi fare solo contro gli avversari di pista (e politica annessa), lo devi fare anche contro la stampa (e ci sta) ma anche contro i tuoi stessi tifosi. In pratica non hai mai amici sinceri, ma solo amici di convenienza.

E’ aberrante. Lo è per me che seguo questo sport da troppo tempo, magari è normale per gli altri.

Accadrà che, se mai questa gestione porterà a casa qualche “titulo”, esulteranno tutti e nessuno avrà l’onestà intellettuale di ammettere di essere stato troppo spesso ingiusto nei loro riguardi.

La squadra avrebbe la necessità di avere un ambiente intorno sereno invece delle millemila polemiche anche per il dito di Binotto…. Ma che ne sappiamo noi cosa si stavano dicendo? Perché interpretiamo il labiale da una foto?

Tutto è poi dannatamente amplificato dai socials che sono quanto di più deleterio si possa immaginare dopo una domenica del genere. Assistiamo a pipponi chilometrici dell’idraulico di Vattelapesca che sputa sentenze senza aver mai varcato la soglia di una pista. Leggiamo saccenti parrucchieri di Quintorno che in 180 caratteri pensano di saper spiegare tutto. Nel frattempo il clima intorno alla squadra è quello da curva Sud (una a caso e senza discriminazioni). A quando i cortei di protesta in Via dell’Abetone?

Le sconfitte hanno sempre un solo padre (Binotto), mentre le vittorie hanno una madre di facilissimi costumi tant’è che non si sa chi sia il padre tra tanti, guarda un pò..

Continuo a tifare rosso. A sperare che un giorno Charles possa iridarsi. A sostenere Carlos ogniqualvolta gli buttano melma addosso. Ad essere dalla parte di Binotto e della Ges anche se dovessero perdere i mondiali 2022 che “mai” hanno promesso.

Continuo a pensare che i “tifosi rossi” non meritino una Ferrari competitiva… ma anche che la Ferrari non meriti questi “tifosi”

Scusate lo sfogo.

(immagine di copertina tratta dal sito di Raisport)

Salvatore V.