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WSBK 2022 – ROUND DELLA REPUBBLICA CECA

Il Re è tornato, o per meglio dire, forse ora è solo un pò meno distratto.

Razgatlioglu ha realizzato il primo hat-trick della sua carriera in SBK vincendo tutte le gare del weekend inglese di Donington, rilanciando prepotentemente le sue ambizioni al titolo.

Ora che il capitolo MotoGP sembra momentaneamente (definitivamente?) chiuso, Toprak è di nuovo focalizzato al 100% sulla superbike con i risultati che si sono visti a Donington.

immagine da sport.virgilio.it

Il distacco da Bautista continua ad essere ampio ma il segnale che il turco ha dato vale molto di più, ne vedremo delle belle da questo momento in poi.

Bautista è invece incappato nel primo vero errore della stagione, uno zero pesante in gara 1 mentre era davanti a Rea. Peccato per lui in quanto senza quello zero avrebbe limitato parecchio i danni nei confronti di Toprak e aumentato il vantaggio nei confronti di Rea, oltretutto su una pista storicamente ostica per Ducati.

Diciamo che alla luce delle tre gare il bicchiere è mezzo pieno, la performance c’è stata e la situazione è ancora in controllo, vedremo per quanto.

immagine da sport.iltabloid.it

Rea è quello che forse esce con le ossa più rotte da Donington. Nonostante abbia ridotto lo svantaggio da Bautista, in pratica è stato salvato solo dalla scivolata dello spagnolo in gara 1. Gara 1 e gara 2 sono state un piccolo calvario per Rea, in affanno rispetto ai due rivali e con la consapevolezza che sarebbe arrivato dietro, senza appello. Di sicuro si aspettava un altro epilogo dalla sua gara di casa.

Ora si va a Most, altra pista che in teoria dovrebbe essere favorevole alla Kawasaki. L’anno scorso la fecero da padrone Toprak e Redding, alternadosi sui due gradini più alti del podio, quindi è presumibiule aspettarsi i due alfieri Yamaha e Ducati molto forti.

Rea spera che la maneggevolezza della sua “verdona” lo aiuti ma al momento sembra che il suo limite sia un pò meno estremo rispetto a quello dei due contendenti. Magari questa volta proverà a non intestardirsi a voler superare a tutti i costi Toprak, osso durissimo che gli in pratica distrutto le gomme e costretto ad arrancare nella seconda parte di gara 2 a Donington.

Quarto incomodo del weekend e considerando le belle gare inglesi è Redding, molto più a suo agio sulla sua BMW con l’introduzione del nuovo forcellone posteriore, che a Most ha fatto davvero una gran figura nel 2021.

immagine da sasatimes.com

Per quanto riguarda gli altri, continua la stagione a fase alternata di Rinaldi, sempre più in bilico e insidiato da Bassani per quanto riguarda il sellino della moto ufficiale del prossimo anno.

Anche Alex Lowes ha dato segnale di rinascita a Donington con un podio in gara 1. Serve anche lui alla causa Kawasaki, ora più che mai.

Van der Mark ha appena rinnovato con BMW anche per il 2023 ma non tornerà a correre nel WSBK almeno fino a Settembre causa la frattura alla gamba rimediata all’Estoril. Al suo posto ci sarà Peter Hickman, il road racer più forte del momento e già impegnato nel BSB. Una bella occasione per Hickman che avrà a disposizione la moto ufficiale con cui cercare ben altri risultati rispetto alla gara di Donington corsa su una BMW1000RR presa dal BSB e adattata all’ultimo minuto.

*immagine in evidenza da corsedimoto.com

Rocco Alessandro

 

WSBK 2021 – ROUND DELLA REPUBBLICA CECA

Ritorno alla normalità.

Rea è tornato prepotentemente in testa al mondiale, è già finita (per il momento) la rivoluzione turca e il tutto propiziato da un improvvido Gerloff, d’altronde si sà che gli USA son bravi a far fallire le rivoluzioni…

Facezie a parte, Razgatlioglu non è mai apparso nelle condizioni di poter arginare lo strapotere di Rea ad Assen, autore di una tripletta che non ammette repliche.

Quello che non poteva immaginare è di essere abbattuto dal fuoco amico alla prima curva di gara 2. Zero punti e Rea di nuovo in fuga. Hai voglia a sentire le scuse di Gerloff, ormai il danno è fatto.

Si presenta però subito una ghiotta occasione per il funambolo turco, si va a Most per il round della Repubblica Ceca. Un tracciato inedito su cui nessun pilota ha corso con queste moto, se si escludono Redding e Rinaldi in sella ad una V4S da concessionario.

Si parte tutti al buio dunque e potrebbero esserci delle sorprese. Difficile che Rea si faccia trovare impreparato al via della superpole e delle tre gare ma non si sa mai…

DI sicuro arriva a Most molto più sereno e con la consapevolezza di chi riesce sempre a tirarsi fuori da situazioni complicate. Come potevano complicarsi i rumors relativi ad un suo possibile passaggio in motoGP, al team Petronas che è ancora formalmente senza piloti per il 2022.

Sarebbe stata una bella occasione per mettersi in gico, seppur a 34 anni e dopo aver vinto di tutto e di più in superbike. Peccato.

In casa Yamaha invece non pensavano di avere un problema e invece ce l’hanno. Gerloff ha giocato un brutto tiro alle speranze di mondiale di Razgatlioglu ed è finito nel mirino delle critiche dei suoi colleghi per un comportamento un pò troppo irruento nelle primissime fasi di gara.

immagine da worldsbk.com

Most è occasione di riscatto per tutti, a patto di tenere a freno i bollenti spiriti consci del fatto che vale sempre il fatto che “le gare non si vincono alla prima curva”.

Segnali di rinascita ad Assen per i team Aruba Ducati, con Redding e Rinaldi che hanno sempre occupato almeno un posto del podio nelle tre gare. La vittoria manca però da due round di fila, una cosa inusuale e preoccupante per la casa bolognese, urge porre fine alla serie negativa.

Dopo il disastro di Donington era difficile fare peggio ma quanto meno si arriva a Most con molta più fiducia, anche se i giochi per il mondiale piloti sembrano ormai definitivamente chiusi.

Anche Honda arriva dal “brodino caldo ” di Assen in cui quanto meno sono riusciti gradualmente a migliorare la moto e a tirare fupri delle buone prestazioni, un quinto in gara 2 per Bautista.

immagine da sport-today.it

Certo non è chissà cosa ma di sicuro un passo avanti rispetto a quello a cui hanno abituato gli alfieri Honda da inizio stagione.

A Most invece arriva una BMW che fa come i gamberi, due passi avanti e tre indietro. Dopo il bel weekend di Donington, quello decisamente più opaco ad Assen, tra prestazioni scialbe e guasti meccanici che hanno spinto Van der Mark ad usare il serbatoio della sua moto come un pungiball.

Chissà che sull’inedito di Most non si allineino i pianeti e venga fuori una prestazione all’altezza delle (alte) aspettative della casa tedesca.

Intanto la RC Squadra Corse che corre con le BMW rinuncia anche al round ceco e quindi Laverty ancora a piedi. Si punta a tornare in pista a settembre ma la situazione sta diventando davvero imbarazzante.

Vedremo se il nuovo tracciato rimescolerà un pò i valori in campo regalando qualche incertezza in più. Di sicuro il cannibale in tuta verde si farà trovare pronto, sta agli altri cercare di metterlo in difficoltà.

*immagine in evidenza da imostecko.cz

Rocco Alessandro