Archivi tag: Logan Sargeant

F1 2024 – GRAN PREMIO DELL’ARABIA SAUDITA

Da un deserto all’altro che in pratica non si nota la differenza, sara’ cosi’ anche l’esito della seconda prova del mondiale in Arabia Saudita?

Se c’erano dei dubbi sul fatto che la Red Bull potesse ricominciare da dove aveva lasciato nel 2023, il Gp del Bahrein ha immediatamente smentito ogni ipotesi di appannamento dei tori austriaci, nonostante il caos dirigenziale che stanno vivendo.

Ecco, da questo punto di vista e considerati gli ultimi sviluppi che vedrebbero entrare in scena prepotentemente la famiglia Verstappen, forse qualche motivo di distrazione o nervosismo potrebbe intaccare l’inattaccabilita’ del binomio Red Bull-Max Verstappen ma e’ piu’ una speranza che coltivano i suoi rivali che un qualcosa di tangibile.

immagine da funoanalisitecnica.com

Certo e’ che la lotta di potere intestina tra la proprieta’ thailandese (pro Horner) e quella austriaca (spalleggiata dai Verstappen e Marko) si sta rivelando intricatissima e che ormai getta lunghe ombre sul futuro del team, in primis sulla permanenza di Max Verstappen.

Le ipotesi sul campo sono tante, non ultima il fatto che l’entourage olandese non sia convintissimo della competitivita’ della Pu made in Red Bull che esordira’ a partire dal 2026 e quindi stia preparando in anticipo l’approdo su altri lidi piu’ appetibili in termini di possibilita’ di vittoria. Siamo ancora nel campo della fanta-F1 ma si sta delineando uno scenario da mezzogiorno di fuoco: o Horner o Verstappen. E Wolff sta gia’ sondando il campo…

In tutto cio’ ci si mette anche Ben Sulayem, indagato per aver tentato di interferire nel Gp di Arabia 2023 in merito alla penalita’ data ad Alonso e, pare, di aver fatto pressioni per non omologare il Gp di Las Vegas. Anche in questo caso e’ tutto da dimostrare e definire nel concreto ma non sorprende che il tutto salti fuori proprio quando il team piu’ vincente del circus e’ alle prese con grossi problemi di gestione delle sue figure chiave. Tra l’altro Ben Sulayem si e’ preso anche un bel rifiuto da parte di Max Verstappen alla richiesta di un sostegno nei confronti di Horner, tira davvero una brutta aria nelle stanze del potere.

Parlando di ”sport”, Ferrari arriva a Jeddah con stati d’animo contrastanti: da una parte la conferma che la monoposto e’ valida anche se non a livello della RB20 e dall’altro la conferma di tutta una serie di problemi che ne compromettono le ambizioni di lotta con Red Bull. L’ultimo problema e’ quello ai freni che hanno condizionato la gara dei rossi e che sembra non aver ancora trovato una causa ben precisa. Inutile dire che la Scuderia deve essere perfetta nell’arco di tutto il weekend per avere qualche possibilita’ di lottare ad armi quasi pari con Red Bull e al momento sembra uno scenario non ancora percorribile.

immmagine da racingnews365.com

Anche Mercedes arriva con sensazioni simili, con una monoposto che sembra valida ma azzoppata da inconvenienti tecnici alla PU nella prima uscita stagionale. Jeddah e’ un circuito dove serve molta efficienza aerodinamica e una PU che spinge forte, sara’ un bel banco di prova per loro.

McLaren e’ partita meglio rispetto al 2023, e non ci voleva tanto, aspettando con impazienza delle conferme che i curvoni veloci della Corniche potrebbe darle. Nel novero delle deluse invece fa gia’ parte Aston Martin, lontana parente di quella brillante di inizio 2023. Appuntamento alla seconda parte di stagione per maggiori soddisfazioni, anche se non e’ che sia scontato seguire il percorso che ha fatto la McLaren l’anno scorso.

Tra le cenerentole del gruppo invece c’e’ la Sauber che punta a replicare e migliorare la discreta forma fatta vedere in Bahrein, mentre in Racing Bulls ci sono gia’ state le prime avvisaglie di nervosismo tra i due piloti. Meno male che Tsunoda aveva dichiarato di essere cresciuto diventando piu’ calmo e maturo.

immagine da motorinolimits.com

Williams rimandata a causa dei tanti problemi avuti in Bahrein cerca riscatto in Arabia Saudita mentre e’ gia’ notte fonda, fondissima per Alpine che ha visto le dimissioni del DT Harman e del capo aerodinamica De Beer dopo il disastroso inizio di stagione. Ora saranno in tre ad avere le redini dei reparti principali del team ma la risalita si prevede molto lunga e molto difficile. Un’opportunita’ inattesa per Andretti che della crisi dei francesi potrebbe approfittare per entrare finalmente nel circus.

Non resta che attendere cosa dira’ la pista, con i suoi curvoni veloci e il basso degrado, in teoria tutti elementi che dovrebbero giovare alla rossa di Maranello. Max candidato numero uno alla vittoria, ovviamente ma inutile dire che molti occhi e orecchie saranno puntati piu’ su quello che potra’ succedere fuori dalla pista.

*immagine in evidenza da leaders-mena.com

Rocco Alessandro

VERSTAPPEN DOMINA LA FARSA DI MELBOURNE. FERRARI NEL BARATRO.

Due settimane di pausa fra un GP e l’altro consentono ai giornalai e agli youtuber “esperti” di F1 di raccontarne di tutti i colori, sfruttando le voci che abilmente vengono fatte filtare da varie parti.
E così abbiamo sentito parlare di Ferrari rivoluzionata per Imola, prove libere abolite e gare con F1 e MotoGP assieme.

La pista, invece, racconta sempre le stesse cose, con Verstappen a dominare le qualifiche davanti alle due Mercedes, e le Ferrari sempre in difficoltà. Come Perez, che insabbia la sua Red Bull al primo giro buono (ovviamente a causa di un problema meccanico) e partirà in ultima posizione.

Si spengono i semafori e Verstappen viene bruciato dalle due Mercedes, con Russell già davanti alla pima curva, e Hamilton che lo passa di forza alla terza. Dove finisce la gara di Leclerc, che tenta un sorpasso impossibile all’esterno di Stroll e finisce nella ghiaia.

Esce così la Safety Car, che fa perdere a Russell il cospicuo vantaggio che in un solo giro era riuscito ad accumulare.

Dopo 4 giri la gara riparte e i primi tre si ricompattano subito, con Russell braccato da Hamilton e Verstappen che bracca a sua volta il sette volte campione del mondo.

Ma non c’è tempo per vedere un duello, perchè al giro 7 Albon, che viaggiava in un’ottima sesta posizione, sbatte e provoca un’altra safety car. Russell e Sainz vengono fatti fermare, ma subito dopo la gara viene sospesa, e la loro domenica sembra irrimediabilmente rovinata.

Si riparte dopo venti minuti con start da fermo e ancora una volta la Mercedes parte meglio della Red Bull, e Verstappen si accoda ad Hamilton, con Alonso che, dopo una prima partenza molto tranquilla, viaggia silenzioso in terza posizione.

Non appena viene abilitato il DRS, Max svernicia Lewis, che non oppone resistenza, e gli bastano poche curve per scomparire dalla sua vista.

Al giro 19 la situazione diventa difficile per la Mercedes. Mentre Alonso si fa minaccioso con Hamilton, il motore di Russell, che era risalito fino al quarto posto, esala l’ultimo respiro. Viene attivata per qualche giro la Virtual Safety Car, 

Quando la gara riparte, Hamilton riesce a mettere qualche secondo di distanza fra sè e l’antico rivale spagnolo, mentre Verstappen ha già scavato una voragine fra sè e l’immediato inseguitore.

Al giro 25, con un sorpasso “uao, mai visto cuesto”, Carlos Sainz supera Gasly e si porta in quarta posizione, non molto lontano dai primi tre. Stranamente, la SF23 con le gomme dure sembra funzionare bene, ma è anche possibile che i primi stiano gestendo le gomme, dovendo fare ancora 30 giri con le coperture dure che hanno montato durante la sospensione della gara.

Tutto resta tranquillo per una ventina di giri, fino a quando, alla 48a tornata, Verstappen non regala un brivido andando sull’erba alla penultima curva, perdendo di colpo 4 secondi. Ma è solo una distrazione, perchè al giro successivo segna il giro più veloce. Dietro di lui, Alonso non riesce a raggiungere Hamilton, 

A 4 giri dalla fine, Magnussen urta il muro e perde una gomma. Esce così nuovamente la Safety Car, subito seguita da una provvidenziale (per lo spettacolo) bandiera rossa.

Si riparte da fermi con due giri di gara da fare, e tutti montano la gomma più morbida. E, come prevedibile, assistiamo ad una pagliacciata, che comincia con Sainz che tocca Alonso mandandolo in testacoda, e Gasly che taglia la prima curva e rientra in pista mandando contro il muro il compagno di squadra Ocon, concludendo con un disastro l’ottima, fino a quel momento, gara delle Alpine. Dietro si scatena il caos, e la direzione gara espone immediatamente la bandiera rossa.

Il tutto avviene con un solo giro da percorrere, e si attende con ansia la decisione che i clown della FIA prenderanno. Quella più ovvia sarebbe, ovviamente, terminare la gara e usare la classifica della ripartenza. E, invece, in nome dello spettacolo si decide che ci deve essere la parata finale, percorrendo l’ultimo giro dietro la Safety Car e utilizzando la classifica del secondo settore dell’ultimo giro percorso, ma con l’infuriato Alonso riportato nella sua meritata terza posizione. Dove stia scritto questo sul regolamento non è dato a sapere. Fatto sta che, da un punto di vista sportivo e regolamentare si tratta di una vera e propria pagliacciata, cosa che in realtà non stupisce proprio perchè, come detto, il circo è governato dai pagliacci.

Sainz si becca una penalizzazione di 5 secondi che lo fa imbufalire, anche se obbiettivamente è meritata. 

L’ennesima farsa che, a noi “vecchi appassionati” ha riservato la Formula 1 da quando è stata rilevata dagli americani (ma, lo ricordiamo, è guidata da un italiano), si conclude così con uno dei più bei podi della storia. Verstappen vincitore davanti ad Hamilton e Alonso (al terzo podio consecutivo), con gli ultimi due che ritornano lì assieme dopo 16 anni ancora con un motore Mercedes dietro la schiena.

Sainz, con la penalità, sprofonda in dodicesima posizione, e il quarto posto viene ereditato da Stroll. Seguono Perez, Norris, Hulkenberg, Piastri, che prende i primi punti proprio nella gara di casa, come accaduto a Webber oltre 20 anni fa. Chiudono la zona punti Zhou e Tsunoda.

Ora ci sono ben 4 settimane di pausa che serviranno ad alcuni team per recuperare un po’ della competitività mancante. Ma, c’è da scommetterci, questo non sarà sufficiente a raggiungere la Red Bull.

P.S. per la Ferrari il peggior inizio del mondiale dal 2014. E, oggi, ci si sono pure messi i piloti a commettere errori imperdonabili. Ma si può ancora fare di peggio.

P.S. 2. Il caro Stefano Domenicali da CEO della Formula 1 sta mettendo in mostra un’intraprendenza che non gli avevamo visto quando guidava la Ferrari. E così da Baku vedremo due qualifiche e una sola sessione di prove libere. Prossimo passaggio: abolire anche questa e farla diventare un’altra qualifica, troveranno sicuramente qualche ordine ulteriore da stabilire.

P.S. 3. E invece di pensare a cambiare il format, dovrebbero chiedersi come mai oggi abbiamo visto dal secondo in giù le macchine viaggiare a 1-2 sec. di distanza, come avveniva prima dell’avvento dell’effetto suolo. L’imposizione dell’altezza minima da terra ha portato le squadre ad utilizzare orpelli vari per recuperare il carico perduto, ristabilendo, di fatto, la situazione che si aveva fino al 2021. Complimenti.

F1 2023 – GRAN PREMIO D’AUSTRALIA

Come cambiano le cose da un anno all’altro. Nel 2022 ci si approssimava al Gp australe con una Ferrari sugli scudi, reduce da un gp saudita perso per un’inezia ma con la consapevolezza che, forse, i tempi bui erano passati e ora era tempo di riscuotere a quel tavolo che tante volte ha visto uscire il nero e non il rosso.

Speranze, aspettative confermate di un gp trionfale, dominato dalle prove libere al giro finale, con la ciliegina sulla torta di un Verstappen appiedato dalla sua RB18. Bene, un anno fa la Ferrari toccava il punto più alto della sua parabola sportiva almeno dall’anno 2012 (per tacere del 2007-2008): macchina veloce e affidabile, Leclerc in testa al mondiale e classifica costruttori dominata.

Un anno dopo torniamo a camminare sui cocci di una squadra che perde letteralmente pezzi, in pista e ai box, una carrozza trasformata in zucca e con i topi che abbandonano la nave. Il Gp d’Australia 2023 si prospetta ben diverso rispetto a quello di un anno fa ma con la stessa litanie di domande, incazzature e speranzielle che accompagnano la rossa da lustri a questa parte.

immagine da sportal.it

La rossa arriva con una monoposto e una squadra ai minimi termini come morale e competitività. Si annunciano, come da prassi del resto, grandi aggiornamenti, un nuovo fondo che permetta di abbassare l’altezza da terra e ridurre di colpo molti dei problemi della rossa 2023, addirittura nuove forme nel telaio evoluzione della F1-75 che tanto si era distinta per coraggio e efficacia nel 2022.

Insomma, la Scuderia prova a reagire e a fare ordine nel caos che la accompagna da sempre. Alla fine sembra che dove non potè la TD039 (tra l’altro apprendiamo che è stata “sospesa” per il momento perchè “non serve più”…) ci hanno pensato i controlli al fondo piatto, il vero segreto della velocità della monoposto 2022, un fondo flessibile, sembra oltre il consentito, che riusciva a garantire carico in curva e sul dritto.

Alla fin fine, il tutto sembra risolversi in un banale “trick” non consentito dalla FIA. Ennesima conferma che anche provando a fare come Red Bull e Mercedes (quella pre 2022…), ovvero esplorando le famigerate aree grigie del regolamento, si viene scornati e si ritorna a casa con la coda fra le gambe.

Vedremo cosa proporrà la rossa a Melbourne ma non aspettiamoci chissà quali miracoli. Piuttosto c’è da interrogarsi come saremo messi a livello di budget cap da metà stagione in poi, presumendo i grossi sforzi che la Ges sta compiendo per raddrizzare una situazione al limte del ridicolo.

Lo stesso vale per Mercedes che pare rivoluzionerà anch’essa la monoposto considerata la pochezza di quella attuale. Risorse spese per recuperare, mica per vincere, e alla fine ecco che anche la sanzione comminata a Red Bull per l’affaire budget cap 2022 diventa molto più facile da gestire. Se i tuoi avversari sprecano soldi solo per cercare di salvare il salvabile, tu che sei in testa al mondiale non hai di che preoccuparti.

immagine da racingnews365.com

Unica preoccupazione forse viene da una monoposto che è una lama ma soffre di qualche piccolo problema di affidabilità ma, francamente, sembra davvero una questione di poco conto considerando l’enorme vantaggio competitivo che la RB19 si trova ad avere sulla concorrenza, e questo a causa principalmente della dabbenaggine di quest’ultimi.

Chi continua a fare un figurone cercherà di ripertersi a Melbourne. Al momento Alonso&co non hanno una speranza che sia una di vincere una gara in condizioni “normali” ma metti che il cambio di Perez o Verstappen si rompe in gara e non in prova e allora la prima storica vittoria per la Aston Martin diventa una cosa fattibile, quasi auspicabile.

Dietro queste quattro sarà la solita rincorsa ai punti, ad una bella qualifica, a fare meno danni possibili. Tra queste sembrano farsi preferire la Alpine, Williams e Alfa Romeo ma fare una previsione diventa un esercizio di stile più difficile che cercare di immaginare la prossima cazzata tecnica o gestionale che uscirà da Maranello…

Molto dipenderà dai piloti e allora un gettone vale spenderlo per Bottas, ormai australiano di adozione che si trova molto bene nel cittadino di Melbourne quando riesce e a non stamparsi a muro in prova. Gasly ha una motivazione extra che gli viene dal suo team mate, probabilmente uno dei più antipatici mai apparsi ai box. Ad uno così sei costretto a stargli davanti anche solo per avere ancora rispetto di te stesso. Ultimo gettone per Albon, uno che in teoria valeva poco ma si sta ritagliando il suo spazio, piccolo e senza clamore ma molto meglio di tanti altri.

immagine da granprix247.com

Per gli altri sarà un gp in cui raccattare quell che si può e soprattutto quello che verrà lasciato da altri. Senza dimenticare che per chi deve recuperare, in primis Ferrari, Melbourne potrebbe diventare una sessione di test ao vivo prima di un’assurda pausa di 4 settimane grazie agli ineffabili cinesi che hanno cancellato l’ennesimo Gp causa covid…

Pirelli porterà le mescole centrali della sua gamma: C2, C3 e C4. E’ stato rifatto l’asfalto che dovrebbe avere più grip ma andrà adeguatamente condizionato essendo vergine e quindi con tempi ed evoluzione del conportamento delle monoposto da ridefinire dopo ogni sessione.

A questo proposito, l’ultima boutade che viene addirittura da Domenicali è quella di abolire le prove libere perchè di nessun interesse per il pubblico. E noi ancora ce la prendiamo a male pere seguire questa roba quì…

*immagine in evidenza da austadiums.com

Rocco Alessandro