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F2 TOSCANA 2020 – METAL CIRCUS

Questo campionato non ha pace: Callum Ilott aveva appena riconquistato la leadership e già la deve cedere a Schumacher jr.  Robert Shwartzman vive un altro weekend difficile e scivola dietro anche al redivido Christian Lundgaard, che al Mugello mette in campo la prestazione più dominante vista quest’anno. Ma procediamo con ordine.

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Data la natura incognita del tracciato, le prove libere sono ricche di azione (tra cui il crash di Jack Aitken). Per evitare di incappare in bandiere rosse o gialle i piloti fanno segnare giri veloci fin da subito, e alla fine la spunta il “rookiest” Juri Vips (Carlin) davanti a Luca Ghiotto (Hitech). Malino i leader di campionato, tutti dalla nona posizione in giù.

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Le qualifiche vedono ART e Carlin protagoniste. Dopo tre tentativi la spunta Lundgaard davanti a Dan Ticktum per 5 millesimi, mentre i rispettivi teammate sono 4° (Marcus Armstrong, migliore qualifica in F2 e prima volta in top10 sull’asciutto) e 7° (Vips, uscito alla Arrabbiata durante l’ultimo tentativo). Con un colpo di reni il leader Ilott si installa in 3° posizione, dopo che fino all’ultimo aveva navigato  nella parte bassa della top ten.

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Gli altri del gruppo di testa sono lontani. Shwartzman è 9°, Yuki Tsunoda 11°, Guanyu Zhou 13°, Nikita Mazepin 14° e Schumacher jr addirittura 15° (peggior qualifica stagionale), dopo aver danneggiato il fondo con una escursione fuori pista alla Palagio durante il primo tentativo.

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La gara si apre con un piccolo tamponamento ai box tra Shwartzman, Lundgaard e Aitken mentre uscivano per il giro di schieramento. Saranno investigati ma non ci saranno penalità. La partenza è priva di incidenti, malgrado l’imbuto della prima curva, ma densa di avvenimenti: Ilott ha un pessimo scatto e perde quattro posizioni, ma anche Shwartzman ne perde altrettante (e si ritrova con Schumacher jr in scia). Sempre quattro sono le posizioni guadagnate da Mazepin, che comanda il gruppo dei piloti partiti su dure, e Ghiotto, da settimo a terzo.

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La prima metà di gara è animata dal duello per la leadership e dalla rimonta delle Prema (più Zhou e Mazepin). In testa la fuga di Lundgaard è neutralizzata da un consumo anomalo delle soft, mentre Ilott e Tsunoda scalano la classifica fino a ritrovarsi in coda al trio di testa. Lundgaard pitta il prima possibile, mentre Ticktum prova un overcut fallimentare (perde anche la posizione a favore di Ghiotto, che poi riguadagna al pit). Dopo la sosta il quintetto si compatta nel traffico, che nel tortuoso Mugello svolge un ruolo di primo piano; il pilota che forse se la cava peggio è Ilott, che viene passato da Tsunoda, mentre Ghiotto sorpassa Ticktum per la seconda volta e si lancia all’inseguimento di Lundgaard.

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Il primo colpo di scena (spoiler: saranno numerosi) è targato Shwartzman: rallenta, lo passano in tre, e nel corso del 16° giro è costretto a ritirare la vettura. Brutto colpo per le aspirazioni mondiali del russo, che vede il diretto rivale molto vicino a una vittoria che renderebbe quasi incolmabile il divario in classifica. Pochi giri dopo tocca a Giuliano Alesi fermarsi in una via di fuga per un problema tecnico.

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I commissari non riescono a far passare la macchina attraverso il varco tra le barriere, quindi entra la SC per permettere ai mezzi pesanti di intervenire. Alcuni piloti, come Armstrong e Drugovich, ne approfittano per effettuare una seconda sosta per montare soft. Il favorito ora è Zhou, che è settimo nonché primo dei piloti con gomme nuove. Può agguantare la prima vittoria dell’anno…

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…ma alla ripartenza succede di tutto. Tsunoda (quarto) tira una staccata improbabile contro Ticktum, col risultato di tamponarlo e di innescare una collisione a catena che coinvolge anche Ghiotto (incolume), Ilott (danni all’ala anteriore), Schumacher jr (incolume), Aitken (ritirato) e Zhou (ritirato, addio speranze di vittoria). I piloti che più hanno beneficiato del caos sono Mazepin (da decimo a terzo in due curve), e Schumacher, ora sesto. Disastro per Ilott, che deve cambiare l’ala anteriore e dire addio alla zona punti proprio quando sembrava destinato a scappare in campionato.

Nikita Mazepin (RUS) Hitech
12.09.2020. Formula 2 Championship, Rd 9, Mugello, Italy, Saturday.
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La SC viene chiamata una seconda volta e rientra a quattro giri dalla fine. In testa ci sono Lundgaard e Ghiotto ma alla prima curva Mazepin li infila entrambi e li lascia in balia dei piloti con le soft: se l’italiano riesce a mantenere la posizione con una difesa coriacea su Deletraz e Drugovich, il danese si ritrova con gomme finite che non gli permettono di difendere un granché e affonda in classifica.

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Dopo 33 giri Mazepin ottiene la sua seconda vittoria dell’anno, mentre Ghiotto completa la doppietta Hitech. Deletraz conquista l’ultimo gradino del podio dopo aver passato Drugovich all’ultimo giro. Solo sesto Lundgaard, preceduto anche da Schumacher jr, che  dopo essere stato in ombra per tutto il weekend riesce ad allungare sui diretti rivali. Vips, settimo, conferma la sua capacità di adattamento, mentre Tsunoda, ottavo sul traguardo, viene penalizzato per il contatto e cede la posizione valevole per la pole della Sprint Race a Artem Markelov. Da segnalare infine Armstrong nono, per la pima volta a punti dopo la Stiria.

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Se la Feature Race è stata una gara convulsa di quelle che sono un po’ il trademark della F2, la Sprint Race è invece una gara intensissima, ricca di lotte al limite e di prove di forza anche se il risultato finale arriva in maniera più lineare ed è animata principalmente dalle rimonte di Ilott (12), Tsunoda (16), Zhou (20) e Shwartzman (22 e ultimo).

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Al via Lundgaard brucia Markelov e Vips e farà gara a sé per tutto il tempo. Alle sue spalle Markelov fa da tappo finché gli reggono le gomme, ovvero fino al quarto giro (!). Nei chilmetri successivi viene passato da Deletraz, Vips e Schumacher (all’Arrabbiata!); un contatto con Ghiotto gli sarà fatale per l’ala e per la gara.

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Più indietro i rimontanti conoscono alterne fortune. Shwartzman e Zhou mettono a segno un primo giro da urlo (da 22 a 14 il russo con tanto di contatto con Ticktum, da 20 a 15 il cinese), ma il russo sembra incapace di proseguire ulteriormente (forse strategia, forse ha chiesto troppo alle gomme nella tornata d’apertura). Zhou lo passerà dopo una decina di giri. La rimonta di Ilott è invece improntata alla cautela: perde una posizione al via e poi recupera evitando manovre azzardate.

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La svolta della gara arriva nel corso del 15° giro. Ghiotto, dopo aver preso e dato sportellato con Markelov e Schumacher jr, tenta un buon affondo all’esterno della San Donato sul teammate. Mazepin però si muove bruscamente in frenata, arriva al bloccaggio e travolge l’italiano, che per poco non si capovolge. Sosta per il primo, ritiro per il secondo e VSC per tutti. Alcuni piloti (tra cui Tsunoda e Sato jr) ne approfittano per montare gomme più fresche.

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Alla ripartenza Zhou è indemoniato e scavalca tutti gli avversari che incontra sul cammino, ma anche Shwartzman si sveglia dal torpore e regala diversi duelli animato dalla forza della disperazione. Proprio quest’ultima lo farà sbagliare durante un duello con Armstrong protrattosi fino alla curva 5. Escursione fuori pista e due posizioni perse, tra cui una a favore di Tsunoda, che in questa fase dà due secondi al giro a tutti. Dopo pochi chilometri il giapponese ci ricasca: attacco improbabile ai danni di Drugovich mentre è in zona punti poco dietro Ilott; lui ci rimette l’ala, mentre il brasiliano resta indenne.

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Lundgaard vince con un gap impressionante su Deletraz (14.4s, il più elevato di tutto l’anno), ottenendo anche il giro più veloce. Juri Vips, terzo, conquista il suo primo podio. Veramente niente male, se consideriamo che fino al weekend di Spa non aveva mai guidato una F2. Il migliore dei rimontanti è Zhou, quinto in scia a Schumacher jr, quarto al termine di una gara tranquilla (tranne la lotta con Markelov e Ghiotto al quinto giro) ma redditizia, visto che ancora una volta i suoi diretti rivali sono alle sue spalle: Ilott è sesto, Shwartzman appena fuori dai punti in nona posizione (l’errore contro Armstrong gli è costato la probabilità di giungere a punti), così come Mazepin (18) e Tsunoda (19).

Mick Schumacher (GER) PREMA Racing.
12.09.2020. Formula 2 Championship, Rd 9, Mugello, Italy, Saturday.
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Come ad ogni weekend quest’anno, la classifica è rivoluzionata. Schumacher jr (161) supera e allunga su Ilott (153). Shwartzman (140), a secco di punti più per cause esterne che non colpe sue, subisce il sorpasso di Lundgaard (terzo a 145), che senza la seconda SC nella Feature Race probabilmente raggiungeva anche Schumacher in testa. Mazepin (127) e Tsunoda (123) sono più distanti ma restano a portata. Due parole sul giapponese: dopo una parte centrale di campionato brillante, che lo aveva portato quasi in testa alla classifica, al Mugello ha inanellato errori in sequenza, forse travolto dalla pressione di un sedile in F1 che sembrava a portata di mano (ma che se continua così gli sfuggirà per certo, visto che per avere abbastanza punti per la SuperLicenza deve terminare almeno quarto in campionato).

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Mancano ancora tre weekend: Sochi, Bahrain e Bahrain2 (“GP del golfo”?). I punti totali disponibili sono 144 e i primi sette sono racchiusi in quaranta punti.  Tutto può ancora succedere.

[Immagine di copertina tratta dall’account Twitter della F2]

Lorenzo Giammarini a.k.a. LG Montoya

F2 BELGIO 2020 – FULL SPEED AHEAD

Il campionato 2020 continua a regalarci capavolgimenti di fronte e protagonisti inaspettati. Callum Ilott ha disputato un weekend pessimo e Robert Shwartzman ha potuto riconquistare la leadership in campionato. Ma proseguiamo con ordine.

Si giunge a Spa, un weekend gravato dal peso del terribile incidente dello scorso anno, costato la vita a Anthoine Hubert e la carriera a Juan Manuel Correa, con  diverse novità. Il sostituto dell’infortunato Sean Gelael in Carlin sarà l’estone Juri Vips, pilota Red Bull al momento confinato in Superformula; si disputeranno due ulteriori round in Bahrain, il secondo sull’Outer Circuit, e questo prenderà il posto di Abu Dhabi come round conclusivo (DEO GRATIAS!).

SPA, BELGIUM – AUGUST 28: Robert Shwartzman of Russia and Prema Racing (21) drives during practice for the Formula 2 Championship at Circuit de Spa-Francorchamps on August 28, 2020 in Spa, Belgium. (Photo by Clive Mason – Formula 1/Formula 1 via Getty Images)

Le prove libere sono più movimentate del solito. Dan Ticktum (Carlin) non vi prende parte per via di un tampone dall’esito dubbio – ma il secondo tampone risulterà negativo. Alesi jr fa esporre la bandiera rossa dopo pochi secondi dall’inizio sbattendo sull’uscita della corsia dei box. Conclusi gli intoppi, alla fine Shwartzman fa segnare il miglior tempo davanti a Tsunoda e Mazepin. Continua il periodo nero della ART, che dopo Armstrong (15) sembra aver perso anche Lundgaard (14), e anche la UniVirtuosi appare fuori forma (Ilott 10 e Zhou 13). Juri Vips conclude 17° la sua prima sessione in F2.

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Dopo due bandiere rosse, in qualifica la spunta Tsunoda con 1:57.593. La seconda pole stagionale testimonia il processo di maturazione del protegé Honda, che gara dopo gara si sta inserendo nella lotta iridata. Il capoclassifica Ilott va in testa nei primi minuti ma poi indietreggia fino alla dodicesima posizione, di gran lunga il peggior piazzamento da un anno esatto (non mancava la top-3 in qualifica da Spa 2019). Nikita Mazepin conclude secondo a un decimo di distanza. L’alternanza Giappone-Russia continua nella seconda fila, con Nobuharu Matsushita (primo ingresso in top 10 quest’anno) davanti a Robert Shwartzman. Benino gli altri pretendenti al titolo: Guanyu Zhou è sesto, Mick Schumacher settimo. Ticktum scende in pista per la prima volta in qualifica e conclude 14°; comunque meglio di Vips, abbandonato dalla macchina a Les Combes nell’out lap. Sempre peggio Lundgaard, 18° dopo aver subito la cancellazione del crono migliore per track limits.

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Al via Tsunoda mantiene la prima posizione, con Matsushita che passa Mazepin per la seconda, mentre dietro gran partenza di Schumacher e Deletraz, che da settimo e ottavo si ritrovano quarto e quinto. Al contrario, Shwartzman e Zhou non sfruttano la buona posizione sulla griglia e vengono risucchiati nel gruppo. Il primo giro è caotico, con tutti i primi che si affiancano sul Kemmel, ma a Les Combes tutto si dipana senza incidenti. Dopo pochi chilometri si assiste al crollo delle gomme di Matsushita, che tra il terzo e il quarto giro si fa infilare da chiunque. Era in sesta posizione quando il teammate Drugovich ci preova a Blanchimont: il giapponese non vede il brasiliano e i due si toccano. Matsushita fora e si schianta sulle barriere, mentre il compagno riesce nel miracolo di controllare la macchina con l’ala divelta e rientra ai box. VSC.

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Si riparte al sesto giro e subito inizia il valzer dei pit stop. Ghiotto apre le danze, due tornate dopo è la volta di Mazepin e Schumacher jr; entrambi i pit stop sono problematici, con il tedesco che perde secondi importanti per problemi di fissaggio dell’anteriore sx e il russo che viene messo sotto indagine per unsafe release (risoltasi dopo la gara con una semplice reprimenda). Altri due giri e si fermano Tsunoda e Shwartzman: anche questi pit stop sono sfortunati (stessi problemi del teammate per il russo, mentre il giapponese attende per far passare un’altra macchina), e ciò permette a Mazepin di recuperare il terreno sul rivale della Carlin e, grazie alle gomme già in temperatura, di infilarlo a Les Combes.

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La gara si assesta: davanti i piloti partiti con le gomme Medium che non hanno ancora effettuato il cambio gomme cercano di gestire le gomme e di mantenere un passo dignitoso, dietro i piloti partiti con le Soft inseguono. In questo frangente si distingue Zhou, che allunga al comandodavanti a Piquet jr e Ticktum; Ilott è più indietro e pare poco a suo agio con le prime. Anche stavolta la strategia alternativa non paga. Il gruppo di testa inizia le soste dal quindicesimo giro; Zhou tarda un giro, ma, anche per l’ennesima sosta lenta, sarà sufficiente per perdere una manciata di posizioni e la speranza di un piazzamento prestigioso. Si delineano le storyline della gara: il duello per la testa della corsa tra Mazepin e Tsunoda, e la baruffa per le posizioni dalla sesta in giù tra Ghiotto e gli “alternativi”.

L’italiano sarà un osso duro: l’elevata velocità di punta gli permette di resistere contro rivali fino a due secondi al giro più veloci. Nel finale l’italiano cede e la sesta piazza andrà a Ticktum, autore di un’ottima prestazione, che precede di un soffio Zhou e Nissany (miglior piazzamento stagionale per la Trident). Davanti Tsunoda ha recuperato il terreno perduto su Mazepin, ma anche in questo caso non riesce a passare il rivale a causa del vantaggio sul dritto. A più riprese il giapponese forza la staccata a Les Combes, ma il russo si difende con fermezza, Anche troppa per i giudici di gara, che a fine gara lo ammoniscono con cinque secondi di penalità per aver forzato Tsunoda fuori dalla pista.

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Pertanto, malgrado abbia battuto il rivale di mezzo secondo sul traguardo, la gara va a Tsunoda. Mazepin aggrava la propria posizione quando, nel parc fermé, colpisce rabbiosamente il cartello segnaposto, che vola e per poco non centra il festoso Tsunoda. Cinque posizioni di penalità in griglia per Monza per comportamento antisportivo. Dopo i due duellanti, seguono Schumacher jr, Deletraz e Shwartzman (gpv), che hanno passato quasi tutta la gara nella terra di nessuno. Come già menzionato, la zona punti è completata da Ticktum, Zhou, Nissany, Ghiotto e Ilott, solo decimo e mai in gara neanche con le Soft. La leadership su Shwartzman è ridotta a soli sette punti, 122 contro 115, ma ora anche Tsunoda fa paura: terzo con 111 punti. Per concludere, da segnalare il debutto di Juri Vips, 21° al via e 11° sul traguardo, un’ottima rimonta per la sua esperienza. Anche lui deve essere tenuto d’occhio.

SPA, BELGIUM – AUGUST 30: <> during the sprint race of the Formula 2 Championship at Circuit de Spa-Francorchamps on August 30, 2020 in Spa, Belgium. (Photo by Clive Mason – Formula 1/Formula 1 via Getty Images)

La classifica della Sprint Race muta ancor prima del via. Matsushita non vi prende parte per aver distrutto la macchina al Sabato; Juri Vips stalla nel giro di formazione e parte ultimo anche stavolta. Nissany è in pole, Zhou parte secondo: è la sua occasione per vincere la prima gara in F2, ma il cinese parte malissimo e dice addio alla vittoria dopo pochi metri. Anche oggi si registrano assembramenti lungo il Kemmel, ma stavolta non va tutto bene: Lundgaard arriva lungo a Les Combes, rientra dopo la chicane; Ilott deve frenare per evitarlo, Tsunoda dietro di lui è meno reattivo e lo tampona. L’ancora-per-poco leader del campionato si gira e la sua Domenica termina lì. Il giapponese verrà poi punito con 5 secondi di penalità.

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Dopo due giri di SC si riparte: in testa, Ticktum prova a passare Nissany a Les Combes all’esterno ma l’israeliano allarga troppo e si tocca con l’inglese, che rimbalza sul cordolo e centra la Trident dell’avversario. Shwartzman ringrazia e intasca la prima posizione. Vettura di sicurezza di nuovo in pista. Ticktum ha l’alettone danneggiato ma può proseguire in seconda posizione.

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Alla ripartenza si sfiora il dramma con un pauroso traverso di Ghiotto al Radillon, che gli costa la posizione su Schumacher jr e Mazepin ma per fortuna nulla di più. Approfittando del tappo di Ticktum, Shwartzman scappa e accumula in fretta cinque secondi di vantaggio. Nell’intenso trenino dietro l’inglese si mette in mostra Schumacher jr, che raddrizza una gara partita male con numerosi sorpassi ed è il primo a mettersi alle spalle la DAMS danneggiata.  Le Prema arriveranno prima e seconda, miglior piazzamento stagionale. Il russo conquista di nuovo i due punti per il giro più veloce.

Zhou, la cui macchine dispone di meno armi sul rettilineo, ci mette di più a liberarsi dell’inglese (e nel frattempo incassa il sorpasso del tedesco) ma alla fine emerge terzo. Seguono le due Hitech, con Mazepin davanti a Ghiotto; il pilota russo probabilmente ha chiesto troppo alle Pirelli nel corso dei primi giri e nel finale soffre il recupero del teammate. Sesta la Charouz del costante Deletraz; sul traguardo il settimo è Tsunoda, ma la penalizzazione lo fa scendere in nona. La posizione viene ereditata da Lundgaard, ottimo soprattutto in fase di avvio quando recupera sette posizioni nel primo giro. Festa in casa HWA per il primo punto di Markelov, ottavo grazie alla penalità di Tsunoda ma anche per una grinta nel corpo a corpo fuori dal comune. Ticktum lotta strenuamente per tutta la gara, ma nel finale crolla al decimo posto; Vips conclude buon 11° anche stavolta.

SPA, BELGIUM – AUGUST 30: <> during the sprint race of the Formula 2 Championship at Circuit de Spa-Francorchamps on August 30, 2020 in Spa, Belgium. (Photo by Clive Mason – Formula 1/Formula 1 via Getty Images)

Shwartzman torna alla vittoria proprio nel weekend più nero dell’avversario, e il 29 a 1 gli frutta la testa  della classifica, che conduce di nuovo con 132 punti contro 122 dell’avversario. Tsunoda Domenica non ha marcato punti ma resta terzo con 111 punti; anche lui è della partita. Dopo un inizio un po’ dubbio, sta rientrando in lotta anche Schumacher jr, quarto con 106 punti, ora il pilota con più podi; concludono la top 6 Mazepin a 101 e Zhou a 92, costante ed efficace nel corpo a corpo ma privo dello spunto velocistico del compagno di squadra. Lundgaard (89) sembra essere uscito dalla lotta iridata. L’unica certezza  di quest’anno è che non ci sono certezze. Basta un weekend dominato e chiunque dei primi sei può balzare in testa al campionato.

Lorenzo Giammarini a.k.a. LG Montoya

[IMMAGINE DI COPERTINA TRATTA DA F1.COM]