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WSBK 2022 – ROUND DI GRAN BRETAGNA

E adesso arriva il difficile. Si perchè il round di Gran Bretagna potrebbe segnare uno spartiacque per le ambizioni di diversi protagonisti del mondiale suoerbike.

Il primo a cui viene da pensare è Rea. Gioca in casa, su un circuito che lo ha visto vincere ben sei volte e che sembra perfetto per rilanciare le sue ambizioni di vittoria del titolo piloti.

Per farlo dovrà però essere al 100% della sua forma e questo comprende anche la sua Kawasaki che nelle ultime uscite è parsa non proprio all’altezza della situazione. Uscire da Donington con un distacco di punti immutato o addirittura più ampio rispetto a Bautista equivarrebbe ad una sconfitta di fatto. Lui si dichiara molto carico e pronto a vincere senza fare calcoli, vedremo cosa dirà la pista.

immagine da rmcmotori.com

Dall’altra parte della barricata Bautista e la sua Ducati hanno i loro bei fantasmi da esorcizzare. Intanto la Ducati non vince quì dal lontano 2011 con Checa e l’anno scorso non è neanche riuscita ad andare a podio. A parte i tempi di Fogarty, Donington è sempre stato un tracciato indigesto per la rossa di Borgo Panigale per cui l’esame è di quelli tosti.

Si arriva da una lunga pausa che potrebbe aver raffreddato gli ardori di un Bautista che nell’ultimo round ha decisamente allungato su Rea nel mondiale piloti. Questo weekend rappresenta uno scoglio che se superato a dovere potrebbe lanciarlo, soprattutto psicologicamente, verso la conquista del titolo.

immagine da motoblog.it

E’ un bell’esame anche per il team Ducati perchè quando c’è stato da capitalizzare i momenti clou per la conquista del titolo, negli ultimi anni è sempre mancato qualcosa. Adesso è il momento per loro di emulare i cugini modenesi e andare a vincere “a casa loro”.

Terzo incomodo ma oggetto ancora piuttosto misterioso è il campione in carica Razgatlioglu. Il turco deve recuperare una valanga di punti  a Bautista e sia lui che la sua moto non sembrano quelli del 2021. Però sappiamo anche che è un pilota imprevedibile, che se riesce a trovare il giusto feeling con le moto è quasi imbattibile. Chissà che tra Bautista e Rea non faccia filotto Razgatlioglu che ormai ha ben poco da perdere.

Gli altri…esclusi i big three questa stagione ci ha insegnato che per gli altri piloti resta poco o nulla, solo cadute o guasti meccanici possono liberare un posticino sul podio.

C’è da verificare lo stato di forma di Rinaldi dopo il buon weekend di Misano: Donington non è il Simoncelli circuit e se il romagnolo dovesse andare forte anche in terra albionica allora si potrà dire che i momenti brutti sono alle spalle, anche perchè c’è un sedile per il 2023 da conquistare.

Lowes potrà anche lui giovare dell’aria di casa ma non ci aspettiamo sfracelli da parte sua, a patto che la sua Kawasaki non si riveli una lama in pista.

Il duo BMW è in quella terra di nessuno dove si è troppo lontani dai big e da chi li precede. Difficile trovare motivazioni e cercare di migliorare ma magari qualche condizione ambientale favorevole (vedi pioggia) potrebbe favorirli.

Di sicuro di interessante ci sarà da seguire la wild card Peter Hickman, dominatore degli ultimi TT Isle of Man e pilota del BSB. Uno spettacolo da vedere su strada e comunque non un fermo in pista, potrebbe mettersi dietro qualche nome di rilievo.

immagine da motorcyclesports.com

Gli alfieri Honda tornano dai test per la 8 ore di Suzuka (ai quali ha partecipato anche Rea) e hanno mostrato un buon stato di forma, precedendo addirittura Rea. E’ da valutare quanto Donington si adatti alla moto giapponese e anche i suoi piloti che non ci hanno mai girato.

La doppietta di circuiti Donigton-Most, prossimo appuntamento del WSBK in terra ceca, diranno molto delle ambizioni dei top three alla conquista del titolo. Il favorito sembra essere Rea, per palmares e grinta ma Bautista sembra avere i pieno controllo della situazione e potrebbe giocare un brutto tiro al pilota inglese. Razgatlioglu è ancora a secco di vittorie nelle race che assegnano più punti e gliene servirebbero un paio per tornare in gioco per il titolo.

Vedremo dopo la tappa inglese chi resisterà in vetta e chi invece si allontanerà fin quasi ad annullare le sue speranze di vittoria finale. Sarà un round con una tensione diversa dal solito, con la consapevolezza che gran parte di questo 2022 passa da quì. Buon per noi che seguiamo da casa, lo spettacolo sarà assicurato.

*immagine in evidenza da worldsbk.com

Rocco Alessandro

 

LECLERC DOMINA IN CASA RED BULL. VERSTAPPEN LIMITA I DANNI.

Le verdi colline della Stiria ospitano l’undicesima prova del mondiale 2022, questa volta con annessa garetta del sabato. É la gara di casa della Red Bull, e, infatti, Verstappen domina qualifiche e gara sprint, per la gioia delle decine di migliaia di olandesi giunti in terra austriaca.

Dietro di lui incombono le due Ferrari, con Leclerc e Sainz bisognosi di affermare il proprio ruolo di Leader, dandosi battaglia al sabato e lasciando, cosí, scappare Max indisturbato. Ma dalla serenità di Charles si capisce che c’è qualcosa che non abbiamo ancora visto, nonostante l’olandese abbia dato l’impressione di andare a spasso.

Si spengono i semafori e i due in prima fila scattano senza problemi. Sainz si trova invece in lotta con Russell e Perez, con quest’ultimo che osa troppo e si fa spedire nella ghiaia dall’inglese. Il messicano é costretto ai box e riparte ultimo.

Leclerc non molla Verstappen e resta costantemente in zona DRS. All’olandese viene chiesto di aumentare il distacco ma risponde che piú di così non puó fare.

Al giro 10 Leclerc prova un sorpasso a sorpresa, ma Max riesce a difendersi. Il monegasco ci riprova dopo due giri e la manovra riesce. Charles tenta di scappare, e l’olandese, nel tentativo di stargli dietro, spiattella le gomme ed é costretto ad un pit-stop anticipato, uscendo in sesta settima posizione.

Nel frattempo Russell si era fermato per scontare la penalitá comminata per il contatto con Perez, e cambiare l’ala anteriore, sprofondando cosí in fondo alla classifica.

Verstappen risale rapidamente fino alla terza posizione, ed é giá virtualmente davanti ai due ferraristi al comando.

Al giro 25 le gomme delle Ferrari sono finite, e i tempi si alzano molto. Verstappen si trova a 15 secondi da Leclerc, e in Ferrari decidono di farlo rientrare al giro 27. Charles torna in pista di poco davanti ad Hamilton, e 7 secondi dietro Max. Al giro successivo é il turno di Sainz, che, invece, non riesce a stare davanti a Lewis, che non si é ancora fermato, cosa che fa al giro 29.

Leclerc con la gomma dura ha un passo decisamente superiore a quello che aveva Verstappen con la stessa gomma all’inizio del suo stint, e gli guadagna da un secondo ad un secondo e mezzo al giro. Gli bastano 5 giri per tornare sotto all’olandese e passarlo in scioltezza, mentre Max si lamenta dell’imprevedibilità della macchina.

Bastano pochi altri giri e anche Sainz raggiunge Verstappen, ma in Red Bull decidono di fermarlo per un ulteriore pit stop. Siamo solo a metá gara, e si prospetta una gara a tre soste per lui. Il box gli dice addirittura di mettersi sui tempi di Hamilton, avendo forse capito che contro i rossi oggi non ci sará nulla da fare. Max si mette peró a tirare come un matto e guadagna 1 secondo al giro su Leclerc, anche a causa dei tanti doppiati che quest’ultimo deve superare.

Al giro 45 l’olandese é di nuovo virtualmente davanti al ferrarista, seppure di poco. Leclerc rientra al giro 49 ed, infatti, torna in pista molto piú vicino di quanto non lo fosse al pit-stop precedente, Max ha ora gomme di 12 giri piú vecchie. Al giro successivo rientra anche Sainz.

Bastano solo due giri e per la terza volta Leclerc supera in scioltezza il rivale. Ma proprio quando anche Sainz sta per attaccare l’olandese, il suo motore cede, e, con la macchina che prende fuoco, viene attivata la Virtual Safety Car. Sia Leclerc che Verstappen si fermano per montare gomme a mescola media.

Si riparte con 11 giri da percorrere, e Leclerc con 4 secondi di vantaggio. Verstappen segna giri veloci a ripetizione, mentre Charles inizia a lamentare problemi all’acceleratore. Dal box gli confermano che il pedale rimane bloccato in frenata, e dalla telemetria si vede che l’acceleratore non va mai a zero.  Quando mancano 4 giri alla fine, il distacco é sceso sotto i 3 secondi.

Gli ultimi giri sono una sofferenza per Charles, che riesce a concludere la corsa con una splendida vittoria, davanti a Verstappen. Terzo, staccatissimo, Hamilton, davanti al compagno Russell, rimontato dalle ultime posizioni.

Quinto Ocon, sesto Mick Schumacher, autore ancora una volta di una gara solida, settimo Norris, ottavo Magnussen, nono Ricciardo, autore finalmente di una prestazione decente, e decimo Alonso, rimontato dall’ultima fila e capace di sgridare Tsunoda a 300 all’ora e con due ruote sull’erba.

Fra due settimane la Formula 1 farà tappa al Paul Ricard, pista che da sempre riserva gare molto noiose. Le nuove macchine hanno dimostrato, una volta di più, di avere raggiunto pienamente l’obiettivo di darci duelli ravvicinati. Oggi in alcuni momenti abbiamo visto anche 5 macchine in lotta fra loro, una scena che non si vedeva forse nemmeno negli anni Sessanta e Settanta, e che oggi non si vede più neanche in MotoGP. Chissà se anche in Francia potremo divertirci come è successo oggi.

P.S. oggi, nel momento in cui si stava materializzando una doppietta dominante della Ferrari “in casa loro”, mi sono chiesto cosa sarebbe mai potuto accadere per rompere le uova nel paniere come è successo da Montecarlo in poi. La risposta l’ho avuta poco dopo, quando il motore di Sainz è letteralmente esploso. Molto probabilmente questo non sarà l’anno del ritorno alla vittoria mondiale della Ferrari. Chissà se è vero che tutti i problemi di affidabilità dipendono dal fatto che stanno cercando di deliberare un motore più potente in vista del congelamento. Se così fosse, sarebbe una mossa sicuramente intelligente. Sempre che nei prossimi anni non ci si ritrovi con un motore potentissimo e una macchina non all’altezza della F1-75, che oggi ha dimostrato di essere la migliore dai tempi lontani della F2008.

P.S. 2 l’immagine in evidenza è la dimostrazione di quanto sia pericoloso fare copia-incolla e non ricontrollare quello che si è fatto.

 

 

 

 

F1 2022 – GRAN PREMIO D’AUSTRIA

Dalla tana del leone al recinto del toro…non è la filastrocca di zio Tobia ma il calendario della F1 che dopo Silverstone fa tappa in Austria sul circuito di casa della Red Bull Racing, sull’ex A1 ring ora Red Bull ring (che fantasia…)

Confermando il suo status di scuderia sui generis e assolutamente “speciale”, Ferrari è riuscita a Silverstone in un’impresa quasi impossibile: riuscire a vincere la gara ma con il pilota meno quotato nella lotta al titolo piloti e più o meno casualmente penalizzando quello che invece ha ancora diverse possibilità di vincerlo.

Non scomodiamo paragoni quasi blasfemi (vedi Imola 82) ma il mood del tifoso medio Ferrari è un pò quello: ennesima sciocchezza fatta dal team e prima guida incazzata come una biscia.

immagine da ilfaroonline.it

Ma non c’è tempo di rimuginare troppo sulla cosa che subito arriva un altro appuntamento di quelli importanti per gli uomini di Maranello, sul circuito dei rivali di quest’anno e (speriamo) dei prossimi anni per la lotta al titolo.

Il Red Bull Ring è un circuito diverso da Silverstone, dove conta molto la trazione e la stabilità in frenata oltre ad una sapiente gestione della PU che lavorerà con un ICE meno efficiente dato che, seppur non ai livelli di Città el Messico, si corre in altura.

Ci si aspetta il solito dualismo Red Bull/Ferrari con le solite minime differenze ma con una incognita in più: la Mercedes. Il tracciato austriaco è un bel banco di prova per confermare i grandi passi avanti mostrati in casa a Silverstone, con una W13 che sembra aver quasi risolto il porpoising  e molto più stabile in curva.

Certo il manto stradale del Red Bull Ring non è così liscio come quello di Silverstone e questo potrebbe creare grossi problemi alla W13 ma ovviamente bisogna aspettare il responso della pista.

immagine da perheadonsports.com

Red Bull arriva in casa sapendo di aver schivato un bel proiettile in Gran Bretagna: dopo pochi giri sembrava un completo disastro e alla fine, complice una safety car un pò generosa (la macchina di Ocon non poteva essere spostata in regime di VSC?) e il semi-regalo Ferrari che ha penalizzato Leclerc, han perso pochi punti in entrambe la classifiche di campionato. Ovviamente arriveranno carichi a pallettoni in Stiria e punteranno al bersaglio grosso.

Tra gli altri solito dilemma su chi sarà il primo degli “altri”. Alpine sembra quella con più potenziale ma c’è da verificare lo stato di forma di Alfa Romeo e McLaren che potrebbero regalare delle sorprese.

Aston Martin e Alpha Tauri si aspettavano molto dalla gara inglese e ne sono usciti con un pugno di mosche e una brutta figura, saranno chiamate al riscatto.

Haas ha finalmente ritrovato il suo secondo pilota, Mick Schumacher che ha ottenuto i suoi primi punti in F1 in una gara non facile da gestire. Potrebbe essere l’inizio di un nuovo campionato per lui e la sua squadra.

immagine da tehcheckeredflag.co.uk

Williams ha quasi centrato un obbiettivo impossibile a Silverstone: andare a punti con Latifi, una roba probabilmente neanche quotata dagli scommettitori. Chissà che le voci di appiedamento non siano state decisive per il cambio di passo del pilota canadese.

Pirelli porterà le tre mescole più morbide a disposizione, C3 C4 e C5, data la scarso impatto dell’asfalto austriaco in termini di usura. Anche in Stiria c’è il rischio di avere pioggia in certe fasi del weekend, una ulteriore variabile da considerare.Di scena al Red Bull Ring anche la seconda sprint race dell’anno, con conseguente stravolgimento del format del weekend: meno tempo per girare nelle prove libere, meno tempo per cercare il giusto setup.

Curiosità nel vedere di che entità sarà il porpoising sul tracciato austriaco considerando che entro il Gp di Francia la Fia introdurrà dei controlli nel misurare le osillazioni verticali e, cosa potenzialmente ben più impattante sulla competitività delle monoposto, la misurazione statica della flessibilità del fondo delle vetture dato che alcune sembra abbiano trovato il modo di renderlo molto flessibile e ottenere più carico aerodinamico dal fondo vettura.

Leclerc ha fatto buon viso a cattivo gioco a Silverstone ma non si può nascondere una tensione crescente tra lui e Binotto, seppur fisiologica dopo un GP così convulso e ricco di eventi. Vedremo con che spirito si presenterà a Spielberg: dovrà inevitabilmente recuperare lucidità e non pensare che il nemico ce l’ha in casa piuttosto che fuori. Binotto e il team saranno chiamati a gestire e raffreddare una situazione il cui eventuale peggioramento non gioverebbe a nessuno, se non ai padroni di casa lattinari.

*immagine in evidenza da steiermark.com

Rocco Alessandro

L’INSOSTENIBILE PESO DELL’ESSERE….TIFOSO FERRARI

Inverno 2022…. Tanto la macchina non potrà mai competere con AMG e RBR…Eravamo troppo distanti lo scorso anno e Binotto doveva essere cacciato per far cominciare qualcun altro (ma chi?). Non possiamo tenerci uno che lo scorso anno ha promesso “solo” un terzo posto in campionato nel 2021. (conquistato ndr)

Marzo 2022. Oh. Ma l’avete vista la W13 senza pance? Questi ci sfondano un’altra volta… Newey ha creato un altro missile dominante.

Bahrein 2022. Siamo da titolo mondiale.

Imola 2022. Non siamo pronti per vincere perché Charles sbaglia ancora e Sainz è inesistente.

Silvertsone 2022. Se non pensi di vincere il mondiale allora che corri a fare?

Praticamente il tifo rosso ha un elettrocardiogramma che quello di un tachicardico sembra piatto.

Ho riassunto le prime cose che mi sono venute in mente, saltando le esaltazioni australiane, le rotture di Barcellona e Baku e gli errori del muretto di Monaco.

Torno indietro con la memoria al mio post-Bahrein quando dissi che la Ges aveva rispettato gli obiettivi che si era prefissata, ovvero risorgere dalle sue ceneri e produrre una monoposto col quale potersi giocare ogni GP.

L’HANNO FATTO!!!

Io credo che di fondo ci sia da scindere il tifoso Ferrarista dal tifoso dei piloti (magari sotto contratto Ferrari).

Verificare che ieri, di fronte ad una vittoria Ferrari, ci sia stata una levata di massa di questa portata mi porta a pensare che ci siano più tifosi dei piloti che della Ferrari. Che ci stà pure, benintesi, basta essere coerenti ed ammetterlo evitando di fingere di tifare rosso solo quando è il “tuo” di pilota quello che vince, altrimenti non è vero tifo Ferrari.

Chi scrive ha un debole incondizionato per Charles Leclerc, ma ha sempre avuto una simpatia spiccata per Sainz sin dai tempi in cui non era rossovestito. Sorrido di fronte agli strali che si è beccato la scorsa domenica, reo di aver cercato di fare ciò che qualsiasi pilota dovrebbe fare quando mette in casco in testa, ovvero vincere la gara.

E sorrido di fronte alla levata di scudi di tante persone che sono le stesse che lo scorso anno se la prendevano con il monegasco quando mandava in vacca la gara di Monaco. Ed anche quando la infilava nelle reti per poter tirare fuori il massimo e lo etichettava come pilota “falloso”.

Gli umori del tifo italiano della rossa sono bizzarri.

Chi è stato l’artefice di questa rossa così performante? Chi ha messo i due piloti rossi nelle condizioni di vincere delle gare magari ogni domenica? La Ges, rappresentata da quel Binotto che qualsiasi cosa faccia la sbaglia, perché questo è.

Ma la squadra non è da mondiale perché commette errori, azzardi e prende cantonate con le strategie e sulla conoscenza delle gomme.

Ormai pare diventata una battaglia personale del tifo che dimentica in fretta le cose buone fatte ma ha una memoria da elefante su quelle sbagliate.

Tempo fa un caro amico “VERAMENTE” tifoso della rossa mi ha buttato li una frase che ha trovato il suo significato più vero proprio questa domenica: la squadra forse non sarà da mondiale, di sicuro non lo siamo noi tifosi.

Come dargli torto? Mi ha ricordato i mondiali persi nel 97-98-99 in piena era Todt (che ieri pareva il benchmark). Ha stimolato il ricordo dello sdegno dei tifosi per il team order di Spielberg 2002 (che ieri veniva invocato a gran voce magari dagli stessi). Mi ha ricordato che Jean “scelse” il pilota da sostenere nel 2007 solo a Monza.

La realtà è che se ti chiami Ferrari devi lottare sia in pista che fuori. Ma non lo devi fare solo contro gli avversari di pista (e politica annessa), lo devi fare anche contro la stampa (e ci sta) ma anche contro i tuoi stessi tifosi. In pratica non hai mai amici sinceri, ma solo amici di convenienza.

E’ aberrante. Lo è per me che seguo questo sport da troppo tempo, magari è normale per gli altri.

Accadrà che, se mai questa gestione porterà a casa qualche “titulo”, esulteranno tutti e nessuno avrà l’onestà intellettuale di ammettere di essere stato troppo spesso ingiusto nei loro riguardi.

La squadra avrebbe la necessità di avere un ambiente intorno sereno invece delle millemila polemiche anche per il dito di Binotto…. Ma che ne sappiamo noi cosa si stavano dicendo? Perché interpretiamo il labiale da una foto?

Tutto è poi dannatamente amplificato dai socials che sono quanto di più deleterio si possa immaginare dopo una domenica del genere. Assistiamo a pipponi chilometrici dell’idraulico di Vattelapesca che sputa sentenze senza aver mai varcato la soglia di una pista. Leggiamo saccenti parrucchieri di Quintorno che in 180 caratteri pensano di saper spiegare tutto. Nel frattempo il clima intorno alla squadra è quello da curva Sud (una a caso e senza discriminazioni). A quando i cortei di protesta in Via dell’Abetone?

Le sconfitte hanno sempre un solo padre (Binotto), mentre le vittorie hanno una madre di facilissimi costumi tant’è che non si sa chi sia il padre tra tanti, guarda un pò..

Continuo a tifare rosso. A sperare che un giorno Charles possa iridarsi. A sostenere Carlos ogniqualvolta gli buttano melma addosso. Ad essere dalla parte di Binotto e della Ges anche se dovessero perdere i mondiali 2022 che “mai” hanno promesso.

Continuo a pensare che i “tifosi rossi” non meritino una Ferrari competitiva… ma anche che la Ferrari non meriti questi “tifosi”

Scusate lo sfogo.

(immagine di copertina tratta dal sito di Raisport)

Salvatore V.

A SILVERSTONE VINCE (FINALMENTE) SAINZ. LA RED BULL RINGRAZIA.

La Formula 1 torna “a casa loro”, laddove quasi tutti i team hanno il quartier generale, e il tifo è tutto per Hamilton e company. Mentre per Verstappen ci sono i fischi. La vigilia è preceduta dall’inutile polemica su un’intervista rilasciata mesi fa dal comico Nelson Piquet, al quale verrà impedito d’ora in poi l’accesso al paddock. Il bersaglio era il buon Lewis, reo di avere spedito nelle gomme il genero Max esattamente un anno fa.
Ma oggi i due sono ben distanziati. Uno ha già 6 vittorie, l’altro zero e una Mercedes saltellante. Che, però, in terra inglese sembra avere ritrovato un buon passo.

La qualifica corsa sul bagnato vede Sainz conquistare la sua prima pole position, dopo ben 150 Gp, davanti a Verstappen e Leclerc. Poco prima del via scende qualche goccia, ma la pista non si bagna, nonostante il cielo plumbeo. Tutti i primi montano gomme a mescola media, tranne Verstappen che opta per quella più morbida.

Si spengono i semafori e le due Ferrai perdono immediatamente le posizioni a favore di Max e di Lewis. Ma dietro di loro si vede l’Alfa Romeo di Zhou uscire ad altissima velocità capottata nella ghiaia della via di fuga. La gara viene immediatamente sospesa e l’assenza di replay preoccupa. Nell’incidente sono stati coinvolti Russell, Tsunoda, Zhou e Ocon.

I replay mostrano che l’invasione di pista che era stata preannunciata si stava già verificando, con un gruppetto di 4-5 persone già entrate sul tracciato qualche curva dopo lo start. L’incidente ha quindi solo anticipato la sospensione della gara.

Dopo mezz’ora finalmente arrivano buone notizie sulle notizie di Zhou, e con esse anche i replay, dai quali si vede che è stato vittima di una toccata da parte di Russell, innescata da un urto di quest’ultimo con Gasly. L’auto del cinese si è immediatamente ribaltata, ha percorso tutta la via di fuga con il rollbar collassato e l’halo a strisciare sulla ghiaia, per poi saltare la barriera di gomme e terminare dietro di questa. Una dinamica terrificante, ma dall’esito ancora una volta fortunatamente positivo.

La gara riparte dopo oltre un’ora, con lo stesso ordine delle qualifiche, salvo l’assenza di coloro che non sono riusciti a rientrare ai box con i propri mezzi, fra i quali l’idolo locale Russell. Questa volta anche Verstappen monta le gomme a mescola media. 

Si spengono i semafori e Sainz questa volta chiude Verstappen contro il muro, e riesce a mantenere la posizione. Dietro, Leclerc si fa superare da Perez, poi lo ripassa e attacca anche Max, ma l’olandese lo porta fuori pista. Sia Charles che Sergio hanno la paratia laterale dell’alettone anteriore danneggiata. 

Per Perez il danno è troppo importante e al giro 5 si ferma per sostituire l’ala. Hamilton si riporta così in quarta posizione, superando anche Norris che lo aveva passato in partenza.

Al giro 8 Verstappen entra in zona DRS, Ma non ha bisogno di usarlo, perchè Sainz commette un errore e lo fa passare. Ma l’olandese non scappa via, e, anzi, rallenta improvvisamente a causa di una foratura. Al giro 12 è quindi costretto a rientrare ai box lasciando le due Ferrari al comando ma, soprattutto, trovandosi in sesta posizione dietro ad Alonso. Ma i problemi non si risolvono, e gira 1 secondo più lento, dichiarando in radio che la macchina è “100% rotta”, ma dai box gli dicono di continuare anche se ha molto meno carico al posteriore.

Nel frattempo Leclerc si avvicina a Sainz, ma il più veloce in pista è Hamilton, a 4 secondi. Charles ha già chiesto via radio la posizione, ma ovviamente Sainz non ci pensa minimamente a farlo passare e, anzi, procede a zig-zag in rettilineo per non dargli la scia. Lewis gira 7 decimi più veloce. A Carlos viene detto di andare veloce quanto l’inglese, diversamente dovrà far passare il compagno.

Ma lo spagnolo non va più veloce e per togliersi dall’imbarazzo, in Ferrari lo richiamano al box per montare la gomma più dura. Ma, anche con pista libera, Hamilton va più veloce di Leclerc, e l’inglese si ritrova in men che non si dica in zona DRS.

Al giro 24 si ferma nuovamente Verstappen per montare la gomma più dura. L’olandese si ritrova fianco a fianco con Vettel e lo fa passare. 

Al giro 25 è il momento della fermata per Leclerc, che monta ovviamente la mescola più dura. Il monegasco si ritrova però dietro il suo compagno di squadra. Con gomma usata, Hamilton continua a girare su ottimi tempi, guadagnando su Sainz. Ma Charles, una volta mandate in temperatura le gomme, inizia a segnare tempi velocissimi, e si avvicina al suo compagno di squadra, chiedendo al suo box se può lottare con lo spagnolo, ricevendo la comunicazione “Free to fight”, per la gioia del box Red Bull.

Ma a Sainz viene dato ancora una volta un tempo sul giro target, con l’avviso che se non riuscirà a rispettarlo dovranno scambiare le posizioni. Cosa che avviene al giro 31, e immediatamente Charles segna il giro più veloce, portandosi dietro il compagno di squadra. 

Hamilton si ferma al giro 34, e monta gomma dura. Esce terzo a debita distanza dalle due Ferrari.  Ma Sainz perde progressivamente terreno rispetto al compagno di squadra, e Lewis gli si avvicina di gran carriera. 

Ma al giro 39  Ocon si ferma in mezzo alla pista ed esce la Safety Car. Sainz ed Hamilton ne approfittano per montare gomma rossa. Leclerc invece viene inspiegabilmente fatto proseguire. Quelli dietro di lui hanno tutti gomma morbida nuova, e per il monegasco sarà durissima mantenere la posizione.

La gara riparte quando mancano 10 giri alla fine. Sainz mette le mani avanti avvisando il suo box che sarà molto più veloce del compagno. Ma il box gli dice di dare spazio a Charles alla ripartenza. Cosa che non fa. I due ferraristi ingaggiano un duello e Carlos ha facilmente la meglio. Nel frattempo Perez supera Hamilton e si attacca a Leclerc. Ma il monegasco riesce a difendersi, e Lewis torna sotto al messicano. 

Non appena si può attivare il DRS, Leclerc deve soccombere a Perez e Hamilton. Sergio taglia la chicane e viene investigato, mentre Charles riesce a ripassare davanti a Lewis. Ma dura poco, perchè l’inglese riesce a vincere la strenua resistenza del monegasco.

E così finisce con Sainz che vince il suo primo GP dopo 150 gare corse in F1, Perez secondo che rimedia egregiamente alla sfortuna inziale, e Hamilton che non concretizza un’occasione d’oro per tornare a vincere, per di più in casa sua. Quarto un delusissimo Leclerc che guadagna una manciata di punti nel giorno in cui il rivale non fa meglio di settimo. E avrà da discutere, giustamente, con il suo box. Quinto il solito ottimo Alonso, sesto Norris, settimo Verstappen che ha resistito strenuamente all’attacco di Mick Schumacher, ottavo e finalmente a punti. Nono Vettel, e decimo Magnussen.

Fra solo una settimana si corre a Spielberg, la seconda gara di casa della Red Bull. Leclerc avrà pochi giorni per smaltire l’ennesima delusione di una stagione nella quale, togliendo alcuni episodi del tutto fortuiti, potrebbe avere ben più vittorie e ben più punti in campionato, ma la realtà è questa e ora sembra pure avere un problema in casa. E gli avversari ringraziano.

P.S. Abbiamo visto tante volte, nelle ultime stagioni, due compagni di squadra di cui uno indiscutibilmente più forte dell’altro e, in tutte le occasioni in cui il primo si materializzava di gran carriera dietro il secondo, questo lo faceva inevitabilmente passare per poi mettersi a fare il tappo. Anche ammettendo che Sainz valga Leclerc, oggi quest’ultimo era nettamente più veloce, e non solo non è stato fatto passare, ma la sua squadra ha pure deciso di fare lo split in occasione della Safety Car non fermando la macchina davanti ma quella dietro, altra cosa che non abbiamo mai visto fare dai team inglesi. E, nonostante questo, Charles nelle interviste ha detto “non vorrei che la mia delusione oscurasse la prima vittoria di Carlos”. Questi sono fatti, che passano sopra qualsiasi altra considerazione da tifosi. E sono fatti su cui la Ferrari dovrebbe riflettere, ma non lo farà perchè “l’importante è tornare a vincere”, e “un quarto posto è un ottimo risultato”. Il dito puntato di Binotto verso Leclerc, ripreso dalle telecamere, dice tutto.

P.S. 2 oggi l’angelo protettore dei piloti è stato ben attento, e assieme al suo collaboratore Santo Halo ha salvato almeno due vite umane. Quella di Nissany questa mattina in Formula 2, quando si è trovato letteralmente in testa la macchina di Hauger, e quella di Zhou cui è collassato il roll-bar e il dispositivo introdotto dalla FIA nel 2018, fra mille polemiche, ha tenuto il casco del pilota ben lontano da asfalto e ghiaia. 
Chi di noi ha assistito a qualche stagione di GP, quando esalta i bei tempi dovrebbe sempre ricordare che incidenti come questi qualche decennio fa sarebbero costati quasi certamente la vita a due piloti.

* immagine in evidenza dal profilo Twitter @F1