Zeltweg: Lorenzo fa la voce grossa, Ducati fa tris

Il gran premio di Austria ha mantenuto le promesse della vigilia e ci ha costretto come spettatori a seguire quasi tutta la gara in piedi per l’adrenalina indotta dallo spettacolo in pista.

Lo spettacolo ha trovato due grandi attori in Lorenzo e Marquez e sullo sfondo un deludente Dovizioso non all’altezza delle promesse della vigilia.

La scelta delle gomme, soft per Lorenzo, medie per Dovizioso e Hard per Marquez lasciava intendere una strategia di gara scontata con Lorenzo a fare la lepre ma senza chances per il risultato, Dovizioso diligente e scrupoloso a cercare di ripetere la cavalcata trionfale dell’anno scorso e Marquez in difesa, a marcare le Ducati per il miglior risultato possibile ai fini del campionato.

E invece…

Marc Marquez  ha mostrato la sua intelligenza tattica inventandosi con le gomme hard una gara in fuga  rubando di fatto la scena a Lorenzo e mandando all’aria tutte le strategie pre gara dei ducatisti. Ma Lorenzo, fatto buon viso a cattiva sorte, lo ha lasciato sfogare fino al finale di gara dove ha attaccato inesorabilmente fino a guadagnarsi la vittoria. L’evoluzione di Lorenzo che,  domata la Ducati, ha imparato ad aspettare in gara e a conservare le gomme, è sintomatica di come anche i grandi campioni possano sempre trovare dentro di se ulteriori elementi di crescita. Complimenti.

Gara e finale di gara che saranno ricordati nel tempo come uno dei migliori spettacoli della motogp (e visto il livello delle ultime gare è tutto dire!) e preludio di quello che probabilmente sarà il campionato del prossimo anno, con i due contendenti sulla stessa Honda. Dovizioso ha pagato un contatto iniziale che gli è costato un paio di secondi mai recuperati che l’hanno relegato a spettatore del duello per la vittoria. Una evoluzione molto amara per le sue ambizioni.

La gara non ha detto molto altro o meglio tutto il resto è passato in secondo piano. La crisi Yamaha ha raggiunto vertici imbarazzanti per i vertici giapponesi (costretti a una conferenza stampa di ammissione di responsabilità) e anche per i manager europei. Sicuramente serve un reset soprattutto per aiutare Vinales ad uscire da una situazione che sta diventando imbarazzante; viceversa Valentino riesce a galleggiare (di esperienza, almeno in gara, ma sicuramente lontano dalle sue velleità. Per lui i tempi di una resa onorevole stanno diventando sempre più stretti, a mio parere.

Viceversa, In prospettiva in casa Ducati la fretta di liberarsi di Lorenzo rischia di essere un rimpianto per gli anni a venire e questo sarebbe un ulteriore errore: “quel che è stato è stato” è  sempre una ottima regola per non innescare un domino di errori. Appare però chiaro che Petrux con tutto l’affetto che merita la persona rischia di essere una scelta troppo poco stimolante per Dovizioso e per la Ducati stessa. Se ci sono delle carte nascoste è giunto il momento di giocarle per il 9. E anche Dovizioso deve riaccendere la modalità 2017 se non vuole che rimangano un fuoco di paglia le sue ambizioni.  La strada sembra imboccata, purtroppo.

Lo spettacolo ai massimi livelli non è una peculiarità della sola motoGp. Nelle classi minori solo la sofisticazione dei mezzi è inferiore alla classe regina, certamente non la classe dei “pilotini”.

In Moto3 bellissima vittoria di Bezzecchi su Bastianini di rimonta. Capolavoro di Martin che nonostante la frattura fresca di 7 giorni ha venduto cara la pelle fino all’ultima curva. La gara è stata meravigliosa dal primo all’ultimo giro.

In Moto2 Bagnaia ha avuto ragione di Oliveira solo all’ultimo giro di una gara combattuta in ogni singolo metro di pista. Anche qui giovani piloti piloti grandi promesse per uno spettacolo che continuerà ad essere avvincente per tutta la stagione.

Valther