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F1 2024 – GRAN PREMIO DEL GIAPPONE

Smaltita la sbornia da doppietta inaspettata? Oppure sbornia non e’ mai stata consapevoli che non si e’ trattato di una vera svolta ma di una vittoria figlia di una serie di episodi?

Comunque la pensiate arriva proprio al momento giusto una bella prova del nove, una pista che separa il grano dal loglio sportivamente parlando, il gran premio del Giappone sull’iconica (questa si) pista di Suzuka.

Eravamo abituati a vederlo molto piu’ tardi, a Settembre oppure Ottobre ma devo dire che il fatto che arrivi cosi’ presto e’ una bella notizia. In primis perche’ arrriva finalmente un circuito ‘vero’ dopo una serie di tracciati non proprio da ricordare e poi perche’ Suzuka e’ sempre una bella sfida, al limite, per piloti e team.

immagine da gpblog.com

Arriviamo da una roboante doppietta Ferrari in terra australe, davvero inaspettata e che, forse, sta facendo illudere in tanti, soprattutto quelli che seguono il circus via instagram. Intanto possiamo dire che con Verstappen in pista molto difficilmente si sarebbe arrivati ad un uno-due e che anche la vittoria di Sainz sarebbe stata una faccenda molto piu’ complicata.

Dobbiamo pero’ anche constatare che la Ferrari vista all’Albert Park e’ probabilmente la versione migliore da due anni a questa parte, dai tempi della ‘panciona’ del 2022 e questo vorra’ pur dire qualcosa. Veloce, affidabile e con una gestione del degrado gomma di primo livello, tutti aspetti che saranno messi a dura prova sul tracciato giapponese, quello dove ‘se vai forte a Suzuka vai forte dappertutto’.

il layout di Suzuka dovrebbe essere congeniale alle caratteristiche della SF-24, che si esalta sui curvoni veloci ma ancora di piu’ dovrebbe adattarsi alla Red Bull che da due anni spadroneggia con il 33 olandese.

Realisticamente la SF-24 deve puntare a riconfermarsi la seconda forza del mondiale, magari a distanza ravvicinata dalla Red Bull che invece dovrebbe riprendere il comando delle operazioni momentaneamente sfuggitole a Melbourne. Difficile che si possa an dare incontro ad uno scenario diverso da quello prospettato anche a frontre di un meteo incerto soprattutto per quanto riguarda la gara di Domenica. Sainz e Leclerc dovranno cercare di inserirsi in prima fila e tenere dietro in gara almeno Perez, vero punto debole della Red Bull attuale.

immagine da motorsportweek.com

Da tenere d’occhio anche la McLaren che al pari delle altre dovrebbe andare bene sui curvoni veloci di Suzuka mentre chi dovrebbe soffrire ancora e’ la Mercedes, affetta ormai da un porpoising cronico che ne limita molto le potenzialita’.  Aston Martin da temere soprattutto in qualifica mentre dovrebbero pagare qualcosa in ottica gara.

La cenerentole del gruppo dovranno presumibilmente lottare per le briciole, ovvero gli ultimi 2/3 posti che assegnano punti. Forse Racing Bulls si lascia preferire ma la situazione e’ molto fluida nel gruppone degli ultimi, non considerando la Alpine invece che, a dispetto di una piccola cura dimagrante e qualche upgrade dovrebbe comunque confermarsi l’ultima del lotto.

Ferrari non vince in Giappone da 20 anni e non sembrano esserci i presupposti neanche quest’anno a meno di eventi particolari come quelli visti in Australia. Il meteo incerto e il fatto che sono attese temperature non alte associate alle gomme Pirelli piu’ dure della gamma potrebbero introdurre la variabile graining che la rossa di Maranello ha gia’ dimostrato di saper ben gestire. In ogni caso sara’ un gran premio da seguire anche solo per la bellezza della pista e la curiosita’ nel vedere quali saranno davvero le differenza tra le varie monoposto, il vero primo test di stagione. Red Bull incalzata dalla Ferrari? Non succedera’, ma se succede…

immagine da f1sport.it

*immagine in evidenza da sportface.it

Rocco Alessandro

MAX RITORNA MAX E VINCE A SUZUKA. RED BULL CAMPIONE DEL MONDO.

E’ stato bello. Dopo i grandi festeggiamenti per il terzo posto di Monza, e quelli ancora più grandi per il capolavoro di Sainz a Singapore, tutto è rientrato nella norma.
Suzuka è una pista che esalta sempre i più forti, e, come previsto da tutti, o quasi, nonostante le varie direttive tecniche la Red Bull è tornata dove stava prima. Sia con Verstappen, che nelle qualifiche rifila mezzo secondo al bravissimo Piastri, sia con Perez che si becca il solito distacco abissale dal compagno di squadra, e si ritrova intruppato nelle prime file,

Allo spegnimento dei semafori, le due McLaren braccano Vestappen, con Piastri a destra e Norris a sinistra, ma l’olandese li mette subito al suo posto, mantenendo la prima posizione. Dietro di loro, si gioca all’autoscontro, con Perez che si sposta per evitare Sainz, infilatosi fra lui e Leclerc come una furia, e colpisce Hamilton, avendone la peggio. Anche nelle ultime file si verificano vari urti, con annessi pezzi di carbonio sparsi, e la gara viene neutralizzata prima ancora che finisca il primo giro.

La Safety Car rientra al giro 4, e la competizione riparte con le auto in processione dietro Verstappen, e l’unica emozione è regalata da Russell che sorpassa imperiosamente Hamilton alla chicane, per poi venire rimesso al suo posto senza tanti complimenti alla staccata di curva 1.

Al giro 13, Perez, penalizzato di 5 secondi per un errore da principiante all’uscita dai box con Safety Car attiva, colpisce Magnussen e deve fermarsi ai box per cambiare la seconda ala della giornata. Viene così attivata la Virtual Safety Car per ripulire la pista dai detriti e, proprio in quel momento, Piastri, al momento terzo, si ferma per cambiare le gomme.

La gara riparte quasi subito, e al giro 15 il distacco di Verstappen su Norris è di ben 9 secondi, con le due Ferrari che lo seguono molto da vicino. Un replay mostra l’inglese ostacolato da Perez durante il periodo di Virtual Safety car e, in effetti, il suo distacco da Max prima della neutralizzazione della gara, era di qualche secondo in meno. Il messicano è stato pure penalizzato per la seconda volta per il contatto con Magnussen, e la squadra decide che per oggi ha già fatto abbastanza danni e lo fa ritirare, salvo farlo uscire successivamente per fare un solo giro e scontare la penalità.

Al giro 17 si ferma Verstappen, che stava rischiando di perdere la prima posizione a favore di Piastri. Al giro successivo si fermano Norris e Leclerc, con quest’ultimo che perde la posizione a favore di Alonso, che si era già fermato. Ma sia l’inglese che il monegasco sono dietro ad Ocon, pure lui già fermatosi in precedenza. Con gomme nuove, l’ordine dei valori viene ristabilito in fretta.

Al giro 25, Russell è l’ultimo dei primi a fermarsi per quella che, nelle intenzioni del team, dovrebbe essere la sua unica sosta. Nel frattempo, Norris ha raggiunto Piastri e insiste affinchè il team dia l’ordine di farlo passare, cosa che avviene dopo due giri.

Al giro 35 Leclerc ed Hamilton si fermano per la loro seconda ed ultima sosta. Al giro successivo si ferma anche Piastri, che riesce a stare davanti al ferrarista. Ma tutti e tre si trovano dietro a Russell, così come Norris, che si ferma al giro 37. Ma riesce subito a superare l’inglese della Mercedes. Contemporaneamente, Verstappen si ferma per la sua ultima sosta.

Al giro 42 Piastri passa Russell e si riporta in terza posizione. Poco dopo, l’inglese deve capitolare anche nei confronti di Leclerc, che è però costretto ad inventarsi un sorpasso all’esterno in curva 1. 

Al giro 47 dietro a Russell si materializza anche la  sagoma della numero 44 del compagno di squadra, che va decisamente più forte. Ma la squadra li lascia liberi di lottare e Sainz, che ha cambiato le gomme per ultimo, li raggiunge. La squadra ordina poi a George di lasciare passare Lewis, cosa che fa immediatamente, ma non può nulla contro lo spagnolo della Ferrari, che lo supera e si porta in sesta posizione.

Finisce così con Verstappen che vince una gara dominata, davanti a Norris e al bravissimo Piastri, per la prima volta a podio in carriera. Seguono Leclerc, Hamilton, Sainz, Russell, Alonso, Ocon e Gasly.

In casa della Honda, suo partner motoristico in incognito, la Red Bull porta a casa il sesto titolo costruttori. Che, per inciso, Max avrebbe vinto anche correndo da solo.

Ora si va in Qatar, dove l’olandese potrebbe laurearsi campione del mondo già nell’inutile gara sprint. Se non accadesse, sarebbe l’unica sorpresa di una gara dal risultato scontato.

P.S. un ex-pilota, ora esperto di grafica 3D e di tecnica, che qualche anno fa sui canali nazionali ci parlava solo ed esclusivamente di sospensioni, come se fossero l’unica cosa che conta per la prestazione, la settimana scorsa si era sbilanciato parecchio attribuendo alla TD018 la pessima performance della RB19 a Singapore, arrivando anche a spiegare come la RedBull usasse inserti in gomma negli attacchi degli alettoni. Secondo lui, la FIA li ha beccati, e non sarebbero tornati più quelli di prima. Infatti…

P.S. 2 Posto che la teoria del suddetto esperto era evidentemente sbagliata, possiamo forse classificare la gara di Singapore fra quelle in cui, per motivi e con modi che non ci verranno mai raccontati, era necessario far vincere qualcun altro?

P.S. 3 continuando sul tema, va anche detto che con due Perez alla guida, definiremmo la RB 19 come una onesta monoposto e nulla più. Sempre che, anche in questo caso, ci sia qualcosa che non sappiamo. 

P.S. 4 che il team principal della McLaren si chiami Andrea Stella e che una volta lavorasse dalle nostre parti l’ho già detto?

F1 2023 – GRAN PREMIO DEL GIAPPONE

Non si fa neanche in tempo a metabolizzare la prima vittoria Ferrari da più di un anno a questa parte (ultima quella di Leclerc in Austria nel 2022) che si arriva a Suzuka per una GP che più che una gara è un amarcord considerando la quantità di ricordi e aneddoti che questa pista ha tenuto a battesimo.

Dalle gare di Senna e gli scontri con Prost, dalla delusione Ferrari del 98 all’apoteosi del 2000 fino alla doccia gelata del 2006 e alla morte del povero Bianchi, anche in una F1 piuttosto asettica come quella attuale, la tappa giapponese conserva comunque inalterato il suo fascino.

immagine da motorsport-magazin.com

Ci si arriva con una situazione strana, considerando l’andamento del campionato, con una vittoria Ferrari a spezzare l’egemonia Red Bull protagonista a Singapore della qualifica più brutta dalla gara di Brasile 2008 (grazie LG) e di una gara che non li ha visti salire sul podio. Semplicemente incredibile considerando il dominio espresso quest’anno e quindi è chiaramente partita la caccia alle cause di questa debàcle, subito individuata (dai malpensanti) nell’adozione della direttiva TD018 sulle ali flessibili e dell’aggiornamento della TD039 sul fondo vettura che avrebbe azzoppato pesantemente il toro austriaco.

Horner chiaramente smentisce, ricordando un pò il Binotto del 2022 dopo la famigerata TD039, ma qualcosa di particolare di sicuro è successo. Un controprestazione che dovrà avere conferma o smentita sulla pista giapponese anche se, onestamente, faccio fatica a pensare ad un’altra gara difficile per Red Bull su una pista che più di tante altre dovrebbe esaltarne le caratteristiche.

immagine da autosport.com

A pensare male si potrebbe dire che la FIA abbia voluto applicare un personalissimo “balance of performance” per dare un contentino agli altri in una stagione monocolore Red Bull. Oppure semplicemente si è trattato di un weekend nato male per gli anglo-austriaci.

Ferrari comunque che, complice il morale alto dato dalla gara di Marina Bay, non tira i remi in barca e punta ad un altro bel risultato a Suzuka per bocca del suo TP Vasseur, puntando a raggiungere Mercedes in classifica costruttori. Suzuka non ha sorriso molto alla rossa nel 2022, con Leclerc terzo a più di 30 secondi da Verstappen. Alla luce dei fatti recenti chissà se un risultato analogo verrebbe visto come positivo o negativo.

Anche Mercedes punta forte sul Gp del Giappone, consapevoli di avere una monoposto che può andare bene sui curvoni veloci di Suzuka. Di sicuro vorranno prendersi una rivincita sulle rosse e capire quanto questa Red Bull potrà essere attaccabile. Wolff si allinea al muretto Red Bull dicendo che le nuove direttive non sono state la causa dei guai Red Bull a Singapore ma di sicuro guarderà il weekend di gara da casa (causa operazione chirurgica) con rinnovata speranza.

immagine da autosport.com

Red Bull ostenta invece calma e sicurezza dei propri mezzi, sicuri che in Giappone ritorneranno il riferimento per tutti. La logica imporrebbe un ragionamento del genere ma, sotto sotto, forse anche loro non sono del tutto convinti. Le probabilità che si trovino in difficoltà nella seconda gara di fila sono tendenti allo zero, molto più probabile che riescano a vincere il sesto titolo contruttori, manca solo un punto più di Mercedes.

McLaren al solito possibile outsider del weekend mentre l’Aston Martin sembra allo sbando con un Alonso  che non le ha mandate a dire, come al suo solito, nei team radio durante la gara di Singapore.

Ultima chiosa personale sui rapporti di forza Sainz-Leclerc. Ovvio che la stampa ci sguazza in questo presunto dualismo su chi è il pilota “alfa” nella Scuderia ma direi che al solito, si fa una gran cagnara sul nulla.

Sarò blasfemo, ma leggere cose del tipo “Sainz come Villenueve a Jarama” mi ha fatto storcere il naso. Va bene tutto ma certi paragoni li eviterei, soprattutto nei confronti del pilota spagnolo. Evidente come la pochezza della F1 attuale in termini di fascino debba sempre guardare al passato per avere un qualche genere di legittimazione che fa fatica a trovare.

Ora Leclerc sembra diventato il figlio della serva. Giusto, per uno che ha abituato l’ambiente ad avere sempre il guizzo vincente in qualifica e di essere il più talentuoso dei due, e non di poco aggiungerei.

immagine da gpfans.com

Ma se la stampa calca la mano facendo il suo lavoro, ovvero cercare click e contatti, spero che lo stesso messaggio non stia passando in GES. Io ero e resto dell’idea che se c’è qualcuno che può vincere il mondiale in Ferrari, questo è Leclerc. Punto. Condizione necessaria ovviamente quella di avere una monoposto adatta a tale scopo che magari non venga azzoppata a stagione in corso ome nel 2022.

Leclerc dovrà metterci del suo per ristabilire le gerarchie anche a fronte di una monoposto che non asseconda il suo stile di guida ma spero che ora non si inizi il tiro al piccione con il monegasco che già mi sembra piuttosto giù di corda. Ricordiamo che i vari Schumacher, Hamilton e Verstappen hanno vinto e vincono perchè sempre e comunque pienamente supportati e praticamente mai messi in discussione, oltre che protetti anche quando tutto era contro di loro. Spero che in Ferrari non facciano l’errore di lasciarsi sfuggire l’unico pilota in griglia, escluso Verstappen, in grado di vincere il titolo.

*immagine in evidenza da theweek.com

Rocco Alessandro

F1 2022 – GRAN PREMIO DEL GIAPPONE

Dopo Singapore è ancora tempo di grandi ritorni, ma questo è grnade per davvero, un GP che definire storico è riduttivo, il GP del Giappone sul circuito di Suzuka.

Ultima edizione disputata quella del 2019, poi i due anni di covid hanno lasciato in bianco la casella di Suzuka sul calendario del mondiale F1. Finalmente si torna a correre su un circuito che è tra i preferiti di ogni pilota che si reputi tale, per velocità, tipologia di curve e “pelo” che bisogna necessariamente avere.

Primo vero match point per Verstappen che se vince con il giro veloce non avrà bisogno di guardare ai risultati di Leclerc per potersi fregiare del secondo mondiale piloti della sua carriera.

immagine da news.verstappen.com

Abbiamo già detto come sia un titolo più che meritato, figlio di una stagione praticamente con zero errori, tante vittorie e una simbiosi perfetta con la sua RBR18. Unica pecca forse il fatto di aver lasciato il pallino delle pole position in mano a Leclerc ma alla fine i punti che contano si fanno alla domenica e su questo Verstappen ha dato lezioni a tutti.

A parte questo appunto, il tema che tiene banco nel mondo della F1 è lo “scandalo – non scandalo”  del budget cap infranto da Red Bull e Aston Martin.

Ovviamente è stato già detto tutto e il contrario di tutto, con Mercedes e Ferrari a fare la parte delle indignate e incazzate, Red Bull a proclamarsi innocente e prendendosela con la FIA per la fuga di notizie e la Fia a cercare di buttare acqua sul fuoco, rimandando al mittente ogni accusa e prendendo tempo per una decisione definitiva a Lunedì 10 Ottobre.

immagine da granprix247.com

Quindi Verstappen eventualmente ha tutta la possibilità di festeggiare con tranquillità il suo secondo titolo (se tutto andrà bene) ma non abbiamo grossi dubbi che quelli della Red Bull non passeranno la notte in bianco preoccupati dalle decisioni prese dalla FIA la mattina del 10 Ottobre. Con tutta probabilità quello che è stato sbandierato come un’infrazione grave sarà derubricata a infrazione minore con una sanzione pecuniaria e pressochè simbolica.

D’altronde come giudicare correttamente le voci di spesa di una società, la Red Bull, che è divisa in 6 differenti società e le cui voci di spesa potrebbero essere assegnate ad una società piuttosto che all’altra in teoria non legata al mondo F1? Altri artifici di questo tipo in passato sono stati fatti un pò da tutti, vedi Ferrari con lo spacchettamento dei tecnici in HAAS o anche in Alfa Romeo.

Alla fine, colmo dei colmi, l’unica “innocente” del gruppo sarà la Mercedes, cosa che da già da pensare a quanto sia diventato schifoso il mondo della F1, sempre più spettacolo e sempre meno sport.

Tornando a bomba sul GP del Giappone, sarà un weekend difficile per tanti, in primis per la concreta possibilità di pioggia nell’arco del weekend. Pioggia e Suzuka fanno venire in mente sempre brutti ricordi e l’inefficienza della direzione gara degli ultimi tempi non fa ben sperare per un weekend di gara gestito correttamente e con la dovuta imparzialità.

Pirelli porterà le gomme più dure a disposizione e proprio la gestione delle gomme in gara, se asciutta sarà, sarà la chiave del GP, date le forti sollecitazioni laterali a cui sono sottoposte e l’alto degrado che impone l’asfalto di Suzuka. Un problema per Ferrari e un vantaggio per Red Bull in termini di rendimento delle coperture, guardando quello che è successo dalla ripresa dalla pausa estiva in poi.

Dalla parte dei rossi curiosità nel provare il nuovo fondo previsto già per Singapore che potrebbe dare una mano in termini di bilanciamento e drag in rettilineo.

immagine da honda.racing

Il Gp del Giappone segna anche un “ritorno” della Honda nel mondiale F1. Detta così sembra una barzelletta dato che Honda non è mai davvero andata via concedendo a Red Bull lo sfruttamento della sua proprietà intellettuale per la PU ora targate Red Bull. Ora però tornerà nuovamente il logo sulle fiancate della RBR18 e Alpha Tauri, a suggellare l’accordo per la fornitura delle PU fino al cambio regolamentare del 2026.

Tutto già deciso o quasi in termini di lotta per il campionato, l’hype si sposta sulla FIA e su place del la Concorde, che è un pò una contraddizioni in termini o una presa per il culo se vogliamo essere meno prosaici: di concordia da quelle parti, quando c’è di mezzo la FIA, la F1 e team di F1 vari ed eventuali, se n’è sempre vista ben poca.

*immagine in evidenza da marca.com

Rocco Alessandro