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ULSTER GP 2019

Dopo la North West 200 e il TT Isle of Mans, terzo appuntamento di rilievo per il mondo delle corse su strada su quella che può essere definita la più spartana ma, probabilmente, la più genuinamente motociclistica gara di corse su strada al mondo, l’Ulster GP.

Pochi orpelli, poche feste e intrattenimenti vari che non siano le gare sul circuito di Dunrod di 12 chilometri, dalle velocità medie folli e dalle condizioni atmosferiche spesso non proprio ottimali.

Spoileriamo subito il nome del mattatore di questa edizione, sicuri di non fare torto a nessuno ma, anzi, celebrando il “castigamatti” del momento nel mondo delle corse su strada: Peter Hickman. Il soggetto in questione, oltre ad essere un campionissimo delle road races è anche pilota del british superbike con ottimi risultati e non ha sfigurato nel sostituire Reiterberger in sella alla BMW ufficiale nel round di Donington del mondiale Superbike. Quarto tempo in superpole e settimo in gara 1 bagnata senza mai essere salito sulla BMW in configurazione mondiale superbike. Non male per uno stradista…

immagine da autosport.com

Sette vittorie in due giorni di gare per il pilota di Burton Upon Trent, autentico dominatore in prova e in gara e in ogni condizione di pista. Con la ciliegina sulla torta del nuovo record del circuito in 3’15″316, togliendo due secondi al record precedente e aggiungendo un miglio di media oraria in più alla media sul giro. Un miglio, poca roba penserete voi, ma quando quel miglio si aggiungono ai 134.614 del record precedente, diventando 136.415 ovvero 219.54 km/h di media, ci si rende conto del peso di questo record, che rimette sul trono di gara più veloce al mondo l’Ulster Gp, momentaneamente detronizzato dal TT Isle of Mans del 2018, sempre ad opera di Peter Hickman. Della serie “Hickman dà, Hickman toglie…”

Ma andiamo con ordine. Dopo aver dominato le prove, Hickman inizia il suo show con la gara superbike di giovedì 8 Agosto. Pronti, via ed è subito testa a testa con Harrison ma è nel terzo giro, quello del record, che Hickman scava il solco definitivo nei confronti del suo rivale. La gara verrà poi sospesa al quarto giro per incidente, con Hickman primo a precedere Harrison e Cummins, autore quest’ultimo della più alta velocità mai registrata all’Ulster GP: 202.8 miglia orarie (326.3 km/h)

Di seguito alla gara delle lightweight, che vede il successo di Kernohan su Morgan e Williams, parte le gara delle supersport che vede una lotta serrata tra Hickman e Johnston. Cinque giri fatti di ripetuti sorpassi e che vedranno alla fine prevalere ancora Hickman con margine minimo su Johnston, soltanto tre decimi, con Harrison terzo ma staccato di otto secondi.

immagine da bikesportnews.com

A conclusione della prima giornata la gara delle bicilindriche 650cc, che vede la vittoria di Jordan su Loughlin e Coward.

Seconda giornata di gare Sabato 10 Agosto con tantissima carne al fuoco. Le condizioni atmosferiche sono precarie, nebbia e pista umida, ma si parte come da programma con la gara delle superstock, con l’immancabile Hickman a dettare il passo senza che nessuno possa contrastarlo. L’unico che ci prova è Davey Todd che piano piano riduce il distacco dal capofila Hickman ma non abbastanza da riuscire a contendergli la vittoria, con Cummins staccato in terza posizione.

La supersport race che si corre subito dopo vedrà un assolo incontrastato di Hickman verso la quarta vittoria su quattro gare disputate, davanti a Johnston e Todd.

Saltata la lightweight race per incidente, si parte con la superbike race 1 su asfalto parzialmente bagnato. Scatta bene Harrison seguito da Hickman e Cummins. Hickman cerca subito di portarsi in testa e ci riuscirà nel lungo rettilineo del Flying Kilo, per poi scavare un solco tra lui e suoi inseguitori, Harrison e Cummins.

Prima della supersport race si corre la gara riservata alle bicilindriche di 650 cc, che vede Elkin imporsi su Loughlin e Johnston.

Supersport race ripropone un duello serratissimo tra Hickman e Johnston, con i due impegnati in ripetuti sorpassi e a controllarsi appaiati in rettilineo a oltre 320 km/h. Alla fine è ancora Hickman a spuntarla con Cummins che artiglia l’ennesimo podio in terza posizione.

immagine da autosport.com

Gran finale con la superbike race 2 e Hickman in cerca della sua settima vittoria in sette gare disputate. Vittoria che puntualmente arriva con Hickman che arriverà in solitaria al traguardo seguito da Harrison e Cummins. Sette su sette, cinque solo nella seconda giornata di gare, un dominio incontrastato per il più forte pilota di road races degli ultimi anni. Edizione sottotono per Micheal Dunlop, che soffre ancora i postumi di una caduta che gli ha procurato fratture ad un polso e bacino. Assente invece Ian Hutchinson, che si è operato per rimuovere le ultime placche di metallo dalla gamba infortunata in un TT di qualche anno fa.

Si chiude così la 97esima edizione dell’Ulster Gp che ha rispettato le previsioni di gare avvincenti e velocissime. Sarà pure un appuntamento di “nicchia” nel mondo del motorsport ma la velocità espressa e le emozioni sono sempre di primissimo livello, il tutto con una dimensione più a misura di appassionato, con un contatto diretto con i piloti e la sensazione di essere davvero parte di un grande avvenimento.

Prossimo appuntamento di rilievo il Gp di Macao dal 14 al 17 Novembre.

Immagine in evidenza da ulstergrandprix.3sixtynearlythere.co.uk

Rocco Alessandro

TT ISLE OF MAN 2019

Dopo aver scaldato i motori nel primo grande appuntamento delle corse su strada, la North West 200, gli unici “cavalieri del rischio” degli di tale nomea rimasti nel motorsport sono arrivati nel tempio sacro delle corse su strada, nella gara che a vincerla fa entrare di diritto nell’olimpo dei motociclisti: il TT Isle of Man 2019.

Edizione importante perché è la centesima che si corre sul mitico tracciato del Mountain e da cui ci si aspetta un concentrato di emozioni extra, se possibile ancora più grande di quelle regalate dall’edizione 2018, in cui sono stati battuti molti record sul giro e sulla durata di gara complice le perfette condizioni atmosferiche.

Quest’anno purtroppo il meteo è stato molto meno favorevole, diciamo più in linea con la media dell’isola caratterizzato da pioggia, nebbia e freddo. Queste difficili condizioni hanno falcidiato la settimana di prove, costringendo i piloti a girare pochissimo e anche i primi giorni di gare, con conseguente cambiamenti di orari e programma delle gare previste.

Finalmente il 3 giugno si sono potute disputare le prime gare, con ben tre appuntamenti previsti.

Cominciamo con la prima gara senior delle superbike, disputata su 2 dei 6 giri previsti causa bandiera rossa. La gara è stata una lotta furiosa sul filo dei decimi tra i due protagonisti dell’edizione 2018 e i più attesi di quest’anno, Hickman e Harrison. Quest’ultimo si è portato in testa fin da subito tallonato da Hickman con i due separati da poco più di un secondo al termine del primo giro. Hickman aumenta il passo nel secondo giro e arriva al termine del pit stop del secondo giro al comando con pochi decimi di secondo, che arrivano a 6 nel passaggio a Glen Helen.

Quando la gara sta entrando nel vivo arriva però la bandiera rossa, con classifica congelata al termine del secondo giro e che regala la vittoria a Peter Hickman, su Dean Harrison  e Conor Cummins. Ritirati sia McGuinness che McGee. Ai piedi del podio Hillier, Rutter e Dunlop.

Peter Hickman. Immagine da manxradio.com

Purtroppo la causa della bandiera rossa a Snugborough è stata la caduta di Daley Mathison, 27 anni, che nell’incidente ha perso la vita. E’ l’ennesima morte al TT, e ogni volta si ripropone il quesito se sia giusto o meno continuare a correre in condizioni così pericolose. Ogni volta la risposta è la stessa: sono piloti che amano quello che fanno e pienamente consapevoli dei rischi che corrono. Certo, non tutti possono essere d’accordo ma allo stesso modo non tutti i piloti sono in grado di accettare questo tipo di rischio. Mathison è morto facendo quello che amava di più e tanto basta.

Daley Mathison. Immagine da bbc.com

Seconda gara di giornata la supersport, anch’essa condizionata dal maltempo, costringendo ad accorciarla a 2 dei 4 giri previsti. Scatta subito in testa Hillier, su Johnston, Johnson e Coward.  Al termine del primo giro si rifà sotto Hickman seguito da Harrison. Nel secondo giro le posizioni si consolidano con Johnston al comando su Hillier, Hickman e Harrison.  Anche in questa caso, quando la gara cominciava a entrare nel vivo, si è messo a piovere e il Clerck of the Course ha deciso di far terminare la gara al termine del secondo giro, decretando la vittoria di Johnston su Hillier e Hickman.

Tra le due gare, c’è stata anche la prima gara dei sidecar, col nono successo in carriera dei fratelli Birchall.

Il maltempo ha continuato a farla da padrone facendo saltare la giornata di mercoledì e costringendo a fissare ben quattro gare al giovedì.

Si parte con la seconda gara della supersport, prevista su due giri. Anche il questo caso battaglia sul filo dei millesimi tra Hickman e Harrison, che si alternano al comando nel corso del primo giro che si conclude con Hickman su Harrison e Hillier.

Harrison ci prova nel secondo giro e si riporta al comando ma nulla può contro il ritmo indiavolato di Hickman che riesce a vincere con margine di pochi decimi su Harrison e Hillier, Cummin, Coward e Dunlop.

Nella seconda gara dei sidecar altro successo dei fratelli Birchall, al decimo successo in carriera nel TT.

Terza gara di giornata la superstock, con dominio pressoché totale di Peter Hickman. Sui tre giri di gara previsti, il ritmo di Hickman è stato constantemente il più rapido permettendogli di aumentare progressivamente il margine su Harrison. Alla fine vittoria con ampio margine, oltre 26 secondi e bella lotta per il podio tra Dunlop e Johnson con quest’ultimo ad avere la meglio per soli 208 millesimi.

Con questo successo Hickman entra nel club del hat-trick del TT, in compagnia di nomi pesanti quali Hailwood, Joey e Micheal Dunlop, McGuinnes e Hutchinson.

Nella lightweight il colpo di coda del campione, inaspettato per quello che si era visto fino a quel momento. Micheal Dunlop è riuscito a ripetere il successo del 2018 al termine di un bel duello con Coward. Alla fine il distacco è stato solo di 1.3 secondi ma è tutto quello che basta per assicurarsi la vittoria. Terzo Johnston più staccato. Bonetti, reduce dal successo alla North West 200, termina al sesto posto.

Quinta gara di giornata quella riservata alle moto elettriche, il TT Zero, che ha visto l’ennesimo successo con record sul giro di categoria per Rutter su McGuinnes, sul podio dopo due anni e Ian Lougher.

Dulcis in fundo la gara più importante del Course, la senior TT sulla distanza di 6 giri. Finalmente il meteo ha concesso una giornata con condizioni perfette e si è visto lo spettacolo migliore tra tutte le gare fin qui disputate.

Inutile dire che il duello principale è stato quello tra Hickman e Harrison, con il primo nel ruolo di mattatore e il secondo ad inseguire cercando di chiudere in ogni modo il gap. E che passo per Hickman, autore di un giro da standing start da oltre 134 miglia all’ora. Hickman ha fatto capire subito di voler “ammazzare” la gara arrivando al primo pit stop con 8 secondi su Harrison, 24 su Cummins  e 34 su Dunlop.

Il distacco su Harrison è inesorabilmente salito fino ai 17 secondi al termine del quinto giro. Ma  a questo punto il colpo di scena. al termine del secondo pit la moto di Hickman ha cominciato a perdere acqua con conseguenti problemi di raffreddamento che lo hanno costretto a usare marce corte, giri di motore bassi e a rallentare il ritmo. Ne ha approfittato Harrison, bravo a crederci anche quando ormai sembrava destinato al secondo posto, che ha facilmente chiuso il gap e si è involato verso la sua prima vittoria di una senior TT.

Per Hickman invece si è trattato solo di portare la moto al traguardo, riuscendo nell’obbiettivo di conservare il secondo posto per soli 5 secondi. Terzo Cummins che chiude una buona edizione del TT, che ha preceduto Dunlop e Hillier.

Dean Harrison. Immagine da newsletter.co.uk

Con questo finale thrilling si è chiusa la centesima edizione del TT Isle of Man che ha confermato una volta di più come i piloti che corrono anche in pista, come Hickman e Harrison nel british superbike, sembrano avere una marcia in più rispetto al “classico” pilota da corse su strada. Hickman si è dimostrato ancora una volta il più forte pilota di road races in circolazione, a cui solo un problema tecnico ha impedito di conquistare il poker di successi al TT 2019.

Si conferma anche Harrison, ragazzo dalle straordinarie doti velocistiche e che può ancora crescere. Sembra ormai passato il tempo per i “vecchi” McGuinness e Hutchinson. piegati da l tempo che passa e gli infortuni rimediati negli ultimi anni.
Anche per Micheal Dunlop un’edizione in tono minore, salvata solo dal successo nella Lightweight.

Prossimo appuntamento di rilievo l’Ulster GP di metà agosto, altra gara storica e di gran fascino che riserverà di sicuro altre emozioni.

*immagine in evidenza da shop.iomtt.com

Rocco Alessandro

 

 

2019 INTERNATIONAL NORTH WEST 200

L’edizione 2019 della North West 20, giunta al 90° anniversario, è il primo appuntamento di rilievo del calendario 2019 delle road races.

Si disputa sulle 8,9 miglia di strade normalmente aperte al traffico che collegano le cittadine di Portrush, Portstewart e Coleraine in Irlanda del Nord, detto anche “The Triangle” data la forma che assume.

E’ una gara “must” per ogni pilota e appassionato di road races in quanto di disputa dal lontano 1929 ed è uno dei circuiti stradali più veloci al mondo con medie sul giro di oltre 120 miglia orarie, oltre 194 km/h, con punte di velocità massima di 335 km/h. Considerando che, come nella migliore tradizione delle road races, si corre tra marciapiedi, muretti, abitazioni e pali della luce e segnali stradali, queste velocità rendono bene l’idea della “sana follia” di una gara di questo tipo.

Gli ultimi veri “cavalieri del rischio” che possiamo annoverare nel motorsport moderno hanno trovato una gara a due facce, tempo ottimo in qualifica e pessimo in gara, tanto da rendere impraticabili una gara del sabato per eccessiva pericolosità.

Le qualifiche hanno visto sugli scudi Derek McGee per la categoria Supertwin, con un ottimo Bonetti in quarta piazza. Peter Hickman su BMW, il record man del TT Isle of Man, si è invece aggiudicato la pole della superstock a 122.052 miglia di media, Lee Johnston su Yamaha poleman in supersport in 116.545 di media e Glenn Irwin su Kawasaki nella superbike con il nuovo record sul giro con 123.362 miglia di media.

immagine da northwest200.org

La prima sessione di gare si è disputata il 16 maggio, con la supersport race, la superstock race e la supertwin race.

Nella Supersport il clou è stata la battaglia per la vittoria tra Lee Johnston e Alastair Seeley. I due si sono scambiati la posizione più volte fino alla Juniper chicane nell’ultimo giro, dove Seeley ha provato l’attacco definitivo riuscendo a mettere il muso davanti ma portando troppa velocità in curva e perdendo il controllo della moto. Ritiro per lui e vittoria consegnata nelle mani di Johnstone.

Dietro di loro, pacchetto di mischia con Hillier davanti ad Harrison, quarta piazza per Micheal Dunlop, reduce da una botta la polso in prova, quinto Coward e sesto un eroico Hutchinson, al rientro dopo una terribile serie di infortuni che avevano messo a rischio in maniera definitiva la sua gamba sinistra.

La Superstock invece non ha avuto che un dominatore, Peter Hickman che ha marciato in testa per tutti i sei giri previsti. Secondo Irwin che ha battagliato con Harrison fino alla caduta di quest’ultimo al quinto giro. Terza per Dunlop, dopo una battaglia con Hillier e Johnston.

La gara delle Supertwin è stata storica per il motorsport italiano. Stefano Bonetti ha vinto la prima gara internazionale della sua carriera resistendo alla rimonta di Jamie Coward, diventando il primo italiano dai tempi di Agostini a vincere una road races. Dietro di loro terza piazza per il veterano Rutter.

immagine da northwest200.org

Le gare previste per sabato 18 erano 5 ma a causa del maltempo e delle ripetute bandiere rosse e restart ne sono state disputate quattro e con un numero inferiore di giri. Il tutto complicato da un elicottero che ha tranciato una cavo della corrente elettrica provocando un blackout e diversi problemi nel corso della giornata.

La gara delle Supersport è stata disputata su bagnato e ha visto ben tre bandiere rosse, dovute a incidenti, il suddetto elicottero citato in precedenza e guasto meccanici con conseguente olio in pista. Alla fine la gara ha decretato il suo vincitore, Davey Todd su McGee e Conor Cummins, con solo 15 piloti al via.

Una delle gare clou della Superbike si è disputata su solo 4 dei sei giri previsti e ha visto il forfait di diversi piloti tra i quali Hunthinson, Johnson e Hickman. Alla fine la vittoria è andata a Irwin che ha regolato all’ultimo giro il compagno di squadra Hillier con un sorpasso alla Juniper chicane e precedendolo al traguardo di pochi millesimi. Terzo posto per Cummins con Sheils quarto e Seeley quinto.

immagine da bikemotorsports.com

La gara delle Supertwin ha regalato invece un finale da favola con la vittoria del 55enne, si avete letto bene 55enne, Jeremy McWilliams su Elkin e sull’altro veterano Micheal Rutter. Bonetti, vincitore della gara del giovedì è invece caduto.

Ultima gara di giornata, la Superstock ha finalmente incoronato James Hillier come vincitore, dopo una serie di podi ottenuti nelle gare precedenti. Ottime prestazioni da parte di due newcomer, Cooper e Maurer che si sono piazzati in seconda e quinta posizione divisi da Todd ed Harrison al terzo e quarto posto. Il sopraggiungere del tramonto e le condizioni della strada hanno portato alla naturale cancellazione dell’ultima gara prevista, la Merrow Hotel & Spa NW200 superbike race.

Quindi con sette diversi vincitori nelle sette gare disputate si è chiusa una complessa ma ugualmente affascinante edizione della North West 200. E’ stato comunque un buon warm-up in vista dell’evento clou per eccellenza delle road race, l’isle of Man TT, che si disputerà sul mitico  mountain course la prima settimana di Giugno. La speranza è quella di avere un clima favorevole che possa aiutare nel riproporre lo spettacolo visto nell’edizione 2018, l’edizione dei record.

*immagine in evidenza da bennets.co.uk

Rocco Alessandro

 

TT Isle of Man 2018

Un’isoletta sperduta nel mare d’Irlanda, una bella giornata di sole, chiacchere e birra appoggiati ad un muretto. Poi, si sente un sibilo che diventa sempre più forte e insistente. L’attenzione viene immediatamente rapita e ci si affanna per scorgere l’arrivo di quello che si sta aspettando da tutta la mattina. Il motivo di tanta attesa si palesa e scompare in un attimo, giusto il tempo di scorgere una macchia di colore che sconvolge l’aria e fa tremare l’asfalto, inebetendo con l’assordante rombo di un motore 4 cilindri da 1000cc e più di 200 cv lanciato in sesta marcia quasi al limitatore. Tutto questo uno, due, svariate volte, così in successione da non rendersene neanche conto. Apparizioni che lasciano affascinati e sgomenti allo stesso tempo.

Questo è il motivo per cui il TT Isle of Man richiama centinaia di migliaia di appassionati delle due ruote e del motorsport su questa isoletta che ospita la “Most exhilarating race in the world” come amano chiamarla i britannici. Uno spettacolo unico al mondo, e hanno ragione!

La gara si svolge su un circuito ricavato da strade cittadine dell’isola di Man, lo Snaefell Mountain Course, della lunghezza di 37,73 miglia (60,72 km) e conta 99 edizioni dal 1907. Circuito estremamente veloce e pericoloso, media sul giro a più di 200 km/h tra marciapiedi, pali della luce, case, muretti di campagna e alberi. Tappa del motomondiale fino al 1977, quando fu ritenuta troppo pericolosa, conta tra i suoi vincitori nomi famigerati come Hailwood (14),Agostini (10), Phil Read (8), Surtees (6), Fogarty (3).

Oltre alla velocità estrema anche la morte è una presenza quasi fissa al TT, tanto da contare un totale di 257 morti dalla prima edizione, 2 solo in quella del 2018. Nonostante ciò e forse anche per questo motivo, la gara mantiene immutato il suo fascino e anzi, lo accresce di anno in anno, tanto che gli sponsor aumentano e anche il volume d’affari complessivo.

L’edizione 2018 è stata stupefacente grazie ad un eccezionale settimana di sole e caldo che ha garantito le condizioni perfette per gareggiare e che ha permesso di battere praticamente tutti i record sul giro per ogni categoria di moto in gara, con quattro protagonisti annunciati che non si sono fatti attendere: Micheal Dunlop, Dean Harrison, Peter Hickman e Micheal Rutter.

La settimana di gare prevede:

Sabato 2 Giugno: RST Superbike TT Race (6 laps) – Locate.im Sidecar TT Race 1 (3 Laps)

Lunedì 4 Giugno: Monster Energy Supersport TT Race 1 (4 Laps) – RL360º Superstock Race (4 Laps)

Mercoledì 6 Giugno: Monster Energy Supersport TT Race 2 (4 Laps)-SES TT Zero Race (1 Lap) – Bennetts Lightweight TT Race (4 Laps)

Venerdì 8 Giugno: Locate.im Sidecar TT Race 2 (3 Laps) – PokerStars Senior TT Race (6 Laps)

Partiamo dalla prima gara, la Superbike TT race su 6 giri, che si è sviluppata attorno al duello tra due piloti, Harrison (Kawasaki ZX-R10) e Dunlop (BMW 1000RR) e che, causa ritiro dovuto a noie meccaniche, ha visto prevalere Dunlop ,al 16esimo successo al TT con Conor Cummins (Honda Fireblade)e James HIllier, staccatissimi a completare il podio.

Michael Dunlop

Seconda gara, la Supersport TT race su 4 giri. Pronti via e subito Dunlop (Honda) a menare le danze con in scia Harrison (Kawasaki), Hickman (Triumph) e Hillier (Kawasaki) a seguire. Rimarrà il solo Harrison a provare a contendere la vittoria a Dunlop, invano. Con 11 secondi di margine Dunlop vince il 17esimo TT davanti ad Harrison e Hickman che quasi acciuffa il secondo posto dopo un ultimo giro monstre in cui mangia 20 secondi di distacco ai primi due. Segnatevi questo nome perché il suo TT è appena iniziato…

Terza gara la Superstock TT su 4 giri, dedicata alle moto derivate di serie con poche modifiche ammesse. Anche qui solito copione con Harrison (Kawasaki), Dunlop (BMW) e Hickman (BMW) a dettare il ritmo e a infliggere distacchi pesanti a tutti gli altri. Il resto della gara è un duello tra Hickman e Dunlop con quest’ultimo che nulla può contro il quarto giro capolavoro di Hickman che arriva ad un decimo dal record assoluto sul giro e vince il suo primo TT. Una gara vissuta a ritmi vertiginosi come raramente si è visto al TT.

 

Dean Harrison

Quarta gara in programma il 6 Giugno, la Supersport TT race 2 su 4 giri. Solito quartetto che si dà battaglia fin dalle prime fasi con Harrison a comandare. Al termine del terzo giro Dunlop si stacca dal gruppo di testa e Il margine di sicurezza di Harrison sul secondo è tanto che gli basta amministrare nell’ultimo giro per chiudere al comando davanti a Hickman e Hillier, staccati rispettivamente di 18 e 30 secondi. Seconda vittoria al TT di Harrison che entra ufficialmente nel novero di quelli che contano.

 

Michael Rutter

Quinta gara in programma la lightweight TT race su 4 giri, per moto bicilindriche fino a 650 cc. I protagonisti cambiano con Lintin, McGee e Dunlop a guidare il gruppo al termine del primo giro, con splendido quarto Stefano Bonetti, pilota italiano più competitivo degli ultimi anni. A partire dal secondo giro Dunlop su Paton prende la testa della corsa e non la lascerà più fino al traguardo, completano il podio McGee su Kawasaki e Rutter sempre su Paton. Usufruendo di un paio di ritiri nell’ultimo giro si piazza quarto Stefano Bonetti su Paton, suo miglior risultato di sempre al TT. Nota di merito per la Paton, casa motociclistica milanese, che bissa il successo del 2017 nella stessa categoria.

Il vento delle moto elettriche spira anche al TT, tanto che una nuova categoria è stata aggiunta a partire dal 2010, la TT Zero, dedicata a moto elettriche che si sfidano su un unico giro. Categoria le cui medie sul giro si alzano di anno in anno tanto da arrivare alla ragguardevole media di 121.824, siglata da Micheal Rutter su Mugen, seguito da Daley Mathison su moto sviluppata dall’università di Nottingham, a 119.294 mph di media.

E dulcis in fundo, la regina delle categorie del TT, la gara più importante che chiude il programma, la Senior TT su 6 giri. E’ stata la gara più bella degli ultimi anni grazie ad un duello sul filo dei secondi tra Harrison e Hickman. Il primo giro si chiude con il dinamico duo Harrison/Hickman separati da un secondo e mezzo con Dunlop a seguire più staccato. Secondo giro con i primi due che dopo quasi 17 minuti hanno una differenza sul giro di…4 millesimi!! Terzo giro e quarto giro in altalena con Harrison che prima si vede aumentare e poi ridurre il vantaggio su Hickman a 1,4 secondi di distacco dopo 1h e 8 min di gara alla media di 131mph/h!!!! Nel quinto giro i due continuano a scornarsi sul filo dei decimi di secondo con Harrison che è più veloce di soli 5 decimi portando il vantaggio su Hickman ad un secondo e nove decimi all’inizio del sesto e ultimo giro. Giro che si rivelerà epico: Harrison allunga di qualche secondo nei primi tre settori del Mountain Course e sembra avere la vittoria in pugno ma Hickman nei restanti tre gli mangia tutto il vantaggio, inanellando parziali record e chiudendo con due secondi e un decimo di vantaggio su Harrison, entrambi sotto il record sul giro e con Hickman a segnare un mostruoso 16.42.778 a 135.452 mph/h! Il tutto condito con un record della corsa abbassato di 48 secondi…

Peter Hickman

Nelle gare riservate ai sidecar podio fotocopia nelle manifestazioni previste, con i fratelli Birchall a fare doppietta davanti a Holden/Cain e Reeves/Wilkes.

Un edizione del TT davvero da ricordare in cui Dunlop si è issato al terzo posto nella classifica dei più vincenti di sempre, dietro solo allo zio Joey Dunlop, “The King of the mountain” con 26 successi e John McGuinnes con 23 successi, quest’anno solo a far presenza a causa di un brutto incidente alla North West 200 del 2017 causa acceleratore bloccato della sua Honda. Hickman e Harrison si fanno definitivamente notare agli occhi del grande pubblico, rispettivamente con due e una vittoria, ottimi piazzamenti e una serie di record sul giro destinati a durare.

Menzione d’onore per Ian Hutchinson,15 volte vincitore al TT e con record di 5 vittorie al TT 2010, presente ma ancora convalescente a causa dell’incidente subito all’edizione 2017 che gli ha procurato un femore rotto. A causa di questo brutto incidente ha perso 4 cm di osso che è stato recuperato fratturandogli chirurgicamente la tibia della gamba sinistra e allungandola con un distanziatore fissato esternamente. Ha dichiarato che correrà al TT finchè non sentirà più la magia che prova nel correre questa corsa. Non giudicate…questo è il TT Isle of Man.

Alessandro Rocco