LECLERC DOMINA IN CASA RED BULL. VERSTAPPEN LIMITA I DANNI.

Le verdi colline della Stiria ospitano l’undicesima prova del mondiale 2022, questa volta con annessa garetta del sabato. É la gara di casa della Red Bull, e, infatti, Verstappen domina qualifiche e gara sprint, per la gioia delle decine di migliaia di olandesi giunti in terra austriaca.

Dietro di lui incombono le due Ferrari, con Leclerc e Sainz bisognosi di affermare il proprio ruolo di Leader, dandosi battaglia al sabato e lasciando, cosí, scappare Max indisturbato. Ma dalla serenità di Charles si capisce che c’è qualcosa che non abbiamo ancora visto, nonostante l’olandese abbia dato l’impressione di andare a spasso.

Si spengono i semafori e i due in prima fila scattano senza problemi. Sainz si trova invece in lotta con Russell e Perez, con quest’ultimo che osa troppo e si fa spedire nella ghiaia dall’inglese. Il messicano é costretto ai box e riparte ultimo.

Leclerc non molla Verstappen e resta costantemente in zona DRS. All’olandese viene chiesto di aumentare il distacco ma risponde che piú di così non puó fare.

Al giro 10 Leclerc prova un sorpasso a sorpresa, ma Max riesce a difendersi. Il monegasco ci riprova dopo due giri e la manovra riesce. Charles tenta di scappare, e l’olandese, nel tentativo di stargli dietro, spiattella le gomme ed é costretto ad un pit-stop anticipato, uscendo in sesta settima posizione.

Nel frattempo Russell si era fermato per scontare la penalitá comminata per il contatto con Perez, e cambiare l’ala anteriore, sprofondando cosí in fondo alla classifica.

Verstappen risale rapidamente fino alla terza posizione, ed é giá virtualmente davanti ai due ferraristi al comando.

Al giro 25 le gomme delle Ferrari sono finite, e i tempi si alzano molto. Verstappen si trova a 15 secondi da Leclerc, e in Ferrari decidono di farlo rientrare al giro 27. Charles torna in pista di poco davanti ad Hamilton, e 7 secondi dietro Max. Al giro successivo é il turno di Sainz, che, invece, non riesce a stare davanti a Lewis, che non si é ancora fermato, cosa che fa al giro 29.

Leclerc con la gomma dura ha un passo decisamente superiore a quello che aveva Verstappen con la stessa gomma all’inizio del suo stint, e gli guadagna da un secondo ad un secondo e mezzo al giro. Gli bastano 5 giri per tornare sotto all’olandese e passarlo in scioltezza, mentre Max si lamenta dell’imprevedibilità della macchina.

Bastano pochi altri giri e anche Sainz raggiunge Verstappen, ma in Red Bull decidono di fermarlo per un ulteriore pit stop. Siamo solo a metá gara, e si prospetta una gara a tre soste per lui. Il box gli dice addirittura di mettersi sui tempi di Hamilton, avendo forse capito che contro i rossi oggi non ci sará nulla da fare. Max si mette peró a tirare come un matto e guadagna 1 secondo al giro su Leclerc, anche a causa dei tanti doppiati che quest’ultimo deve superare.

Al giro 45 l’olandese é di nuovo virtualmente davanti al ferrarista, seppure di poco. Leclerc rientra al giro 49 ed, infatti, torna in pista molto piú vicino di quanto non lo fosse al pit-stop precedente, Max ha ora gomme di 12 giri piú vecchie. Al giro successivo rientra anche Sainz.

Bastano solo due giri e per la terza volta Leclerc supera in scioltezza il rivale. Ma proprio quando anche Sainz sta per attaccare l’olandese, il suo motore cede, e, con la macchina che prende fuoco, viene attivata la Virtual Safety Car. Sia Leclerc che Verstappen si fermano per montare gomme a mescola media.

Si riparte con 11 giri da percorrere, e Leclerc con 4 secondi di vantaggio. Verstappen segna giri veloci a ripetizione, mentre Charles inizia a lamentare problemi all’acceleratore. Dal box gli confermano che il pedale rimane bloccato in frenata, e dalla telemetria si vede che l’acceleratore non va mai a zero.  Quando mancano 4 giri alla fine, il distacco é sceso sotto i 3 secondi.

Gli ultimi giri sono una sofferenza per Charles, che riesce a concludere la corsa con una splendida vittoria, davanti a Verstappen. Terzo, staccatissimo, Hamilton, davanti al compagno Russell, rimontato dalle ultime posizioni.

Quinto Ocon, sesto Mick Schumacher, autore ancora una volta di una gara solida, settimo Norris, ottavo Magnussen, nono Ricciardo, autore finalmente di una prestazione decente, e decimo Alonso, rimontato dall’ultima fila e capace di sgridare Tsunoda a 300 all’ora e con due ruote sull’erba.

Fra due settimane la Formula 1 farà tappa al Paul Ricard, pista che da sempre riserva gare molto noiose. Le nuove macchine hanno dimostrato, una volta di più, di avere raggiunto pienamente l’obiettivo di darci duelli ravvicinati. Oggi in alcuni momenti abbiamo visto anche 5 macchine in lotta fra loro, una scena che non si vedeva forse nemmeno negli anni Sessanta e Settanta, e che oggi non si vede più neanche in MotoGP. Chissà se anche in Francia potremo divertirci come è successo oggi.

P.S. oggi, nel momento in cui si stava materializzando una doppietta dominante della Ferrari “in casa loro”, mi sono chiesto cosa sarebbe mai potuto accadere per rompere le uova nel paniere come è successo da Montecarlo in poi. La risposta l’ho avuta poco dopo, quando il motore di Sainz è letteralmente esploso. Molto probabilmente questo non sarà l’anno del ritorno alla vittoria mondiale della Ferrari. Chissà se è vero che tutti i problemi di affidabilità dipendono dal fatto che stanno cercando di deliberare un motore più potente in vista del congelamento. Se così fosse, sarebbe una mossa sicuramente intelligente. Sempre che nei prossimi anni non ci si ritrovi con un motore potentissimo e una macchina non all’altezza della F1-75, che oggi ha dimostrato di essere la migliore dai tempi lontani della F2008.

P.S. 2 l’immagine in evidenza è la dimostrazione di quanto sia pericoloso fare copia-incolla e non ricontrollare quello che si è fatto.

 

 

 

 

F1 2022 – GRAN PREMIO D’AUSTRIA

Dalla tana del leone al recinto del toro…non è la filastrocca di zio Tobia ma il calendario della F1 che dopo Silverstone fa tappa in Austria sul circuito di casa della Red Bull Racing, sull’ex A1 ring ora Red Bull ring (che fantasia…)

Confermando il suo status di scuderia sui generis e assolutamente “speciale”, Ferrari è riuscita a Silverstone in un’impresa quasi impossibile: riuscire a vincere la gara ma con il pilota meno quotato nella lotta al titolo piloti e più o meno casualmente penalizzando quello che invece ha ancora diverse possibilità di vincerlo.

Non scomodiamo paragoni quasi blasfemi (vedi Imola 82) ma il mood del tifoso medio Ferrari è un pò quello: ennesima sciocchezza fatta dal team e prima guida incazzata come una biscia.

immagine da ilfaroonline.it

Ma non c’è tempo di rimuginare troppo sulla cosa che subito arriva un altro appuntamento di quelli importanti per gli uomini di Maranello, sul circuito dei rivali di quest’anno e (speriamo) dei prossimi anni per la lotta al titolo.

Il Red Bull Ring è un circuito diverso da Silverstone, dove conta molto la trazione e la stabilità in frenata oltre ad una sapiente gestione della PU che lavorerà con un ICE meno efficiente dato che, seppur non ai livelli di Città el Messico, si corre in altura.

Ci si aspetta il solito dualismo Red Bull/Ferrari con le solite minime differenze ma con una incognita in più: la Mercedes. Il tracciato austriaco è un bel banco di prova per confermare i grandi passi avanti mostrati in casa a Silverstone, con una W13 che sembra aver quasi risolto il porpoising  e molto più stabile in curva.

Certo il manto stradale del Red Bull Ring non è così liscio come quello di Silverstone e questo potrebbe creare grossi problemi alla W13 ma ovviamente bisogna aspettare il responso della pista.

immagine da perheadonsports.com

Red Bull arriva in casa sapendo di aver schivato un bel proiettile in Gran Bretagna: dopo pochi giri sembrava un completo disastro e alla fine, complice una safety car un pò generosa (la macchina di Ocon non poteva essere spostata in regime di VSC?) e il semi-regalo Ferrari che ha penalizzato Leclerc, han perso pochi punti in entrambe la classifiche di campionato. Ovviamente arriveranno carichi a pallettoni in Stiria e punteranno al bersaglio grosso.

Tra gli altri solito dilemma su chi sarà il primo degli “altri”. Alpine sembra quella con più potenziale ma c’è da verificare lo stato di forma di Alfa Romeo e McLaren che potrebbero regalare delle sorprese.

Aston Martin e Alpha Tauri si aspettavano molto dalla gara inglese e ne sono usciti con un pugno di mosche e una brutta figura, saranno chiamate al riscatto.

Haas ha finalmente ritrovato il suo secondo pilota, Mick Schumacher che ha ottenuto i suoi primi punti in F1 in una gara non facile da gestire. Potrebbe essere l’inizio di un nuovo campionato per lui e la sua squadra.

immagine da tehcheckeredflag.co.uk

Williams ha quasi centrato un obbiettivo impossibile a Silverstone: andare a punti con Latifi, una roba probabilmente neanche quotata dagli scommettitori. Chissà che le voci di appiedamento non siano state decisive per il cambio di passo del pilota canadese.

Pirelli porterà le tre mescole più morbide a disposizione, C3 C4 e C5, data la scarso impatto dell’asfalto austriaco in termini di usura. Anche in Stiria c’è il rischio di avere pioggia in certe fasi del weekend, una ulteriore variabile da considerare.Di scena al Red Bull Ring anche la seconda sprint race dell’anno, con conseguente stravolgimento del format del weekend: meno tempo per girare nelle prove libere, meno tempo per cercare il giusto setup.

Curiosità nel vedere di che entità sarà il porpoising sul tracciato austriaco considerando che entro il Gp di Francia la Fia introdurrà dei controlli nel misurare le osillazioni verticali e, cosa potenzialmente ben più impattante sulla competitività delle monoposto, la misurazione statica della flessibilità del fondo delle vetture dato che alcune sembra abbiano trovato il modo di renderlo molto flessibile e ottenere più carico aerodinamico dal fondo vettura.

Leclerc ha fatto buon viso a cattivo gioco a Silverstone ma non si può nascondere una tensione crescente tra lui e Binotto, seppur fisiologica dopo un GP così convulso e ricco di eventi. Vedremo con che spirito si presenterà a Spielberg: dovrà inevitabilmente recuperare lucidità e non pensare che il nemico ce l’ha in casa piuttosto che fuori. Binotto e il team saranno chiamati a gestire e raffreddare una situazione il cui eventuale peggioramento non gioverebbe a nessuno, se non ai padroni di casa lattinari.

*immagine in evidenza da steiermark.com

Rocco Alessandro

F2 GRAN BRETAGNA 2022 – LA PISTA ROMBA, LA CLASSIFICA TACE

In Inghilterra anche la F2 ha dato grande spettacolo ma al termine delle due gare britanniche la classifica si mantiene stazionaria. Conduce sempre Felipe Drugovich (MP Motorsport), inseguito a buona distanza da Theo Pourchaire (ART). Il resto della masnada ha circa la metà dei punti del capoclassifica e ormai concorre solo per il terzo posto.

[COURTESY OF MULT1FORMULA.COM]

Come in F1, anche in F2 nei giorni precedenti all’evento scoppia un caso di morale pubblica e di vizi (poco) privati. Juri Vips, finora uno dei protagonisti del campionato, utilizza la n-word come formula di saluto mentre stava streammando su Twitch una partita di Call of Duty. Come per Piquet sr, la quasi totalità del paddock condanna il gesto. La Red Bull lo caccia dal programma giovani, lo licenzia come terzo pilota  e lo sostituisce con Liam Lawson (Carlin). La Hitech decide di continuare la collaborazione fino alla fine dell’anno, incorrendo in una protesta ufficiale della F2 (che invece lo avrebbe voluto vedere fuori dal circus), cosa che trovo molto inquietante.

Ora, non voglio aprire una parentesi sociale che esula dagli scopi di quest’articolo. Dico solo che riservare a Vips quasi lo stesso trattamento di Santino Ferrucci, un pilota che nel 2018 speronò per vendetta il proprio compagno di squadra nel giro di rientro, rifiutò di andare a parlare con i commissari e, come ciliegina sulla torta, venne sorpreso a guidare una F2 col telefonino in mano (!?), mi sembra fuori da ogni logica.

Nel primo caso c’è una lieve offesa della morale pubblica (certe cose non si dicono ma nel contesto era tutto fuorché razzistico), nel secondo una violazione di tre quinti dei codici del regolamento sportivo. In ogni caso, l’estone si è giocato la carriera – peraltro già in bilico a seguito degli incidenti delle ultime gare. Peccato, era uno dei piloti più talentuosi di questa griglia, per quanto frustrato da una squadra forte ma priva delle risorse per competere ad altissimi livelli.

Dopo questo faticoso preambolo, finalmente entriamo nel merito delle corse. Le prove libere sono appannaggio del rookie statunitense Logan Sargeant (Carlin), che ferma i cronometri su 1:40:902. Drugovich in realtà aveva abbassato il tempo di oltre mezzo secondo, ma il crono è stato cancellato per aver oltrepassato i track limits. Si segnalano vari testacoda, a dimostrazione della natura molto tecnica del tracciato britannico.

NORTHAMPTON, ENGLAND – JULY 01: Logan Sargeant of United States and Carlin (6) drives on track during practice ahead of Round 7:Silverstone of the Formula 2 Championship at Silverstone on July 01, 2022 in Northampton, England. (Photo by Rudy Carezzevoli – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)

Sargeant si ripete e conquista la pole dopo aver dominato le qualifiche nell’arco dell’intera sessione. Basta pensare che ad un certo punto aveva mezzo secondo di vantaggio sugli inseguitori. Nel finale diversi piloti si avvicinano al suo tempo (saranno sei entro mezzo secondo) senza però riuscire a superarlo. Per l’americano è la prima pole in F2, ma anche la prosecuzione di una storia d’amore con il tracciato: è la terza pole in altrettante gare disputate a Silverstone.

I rookie hanno faticato nelle prime gare, ma adesso che stanno prendendo le misure con le macchine spesso si esprimono sui livelli della “vecchia guardia”. A ulteriore dimostrazione, completa la prima fila un altro rookie, Frederik Vesti della ART.

La seconda fila è appannaggio degli sfidanti al titolo, che siglano lo stesso tempo spaccato al millesimo. Come da regolamento, prevale Drugovich su Pourchaire per aver siglato il tempo prima del rivale. La competitività della Carlin è confermata dalla quinta posizione di Liam Lawson, un ex pretendente per il titolo. Il trombato Vips è ottavo, alle spalle di Ayumu Iwasa (DAMS) e Jack Doohan (Virtuosi) e davanti a Enzo Fittipaldi (Charouz) e Jehan Daruvala (Prema). Sarà quindi l’indiano a partire in pole in Gara-1, grazie all’inversione della griglia.

NORTHAMPTON, ENGLAND – JULY 02: The FIA Safety Car leads the field for a formation lap during the Round 7:Silverstone Sprint race of the Formula 2 Championship at Silverstone on July 02, 2022 in Northampton, England. (Photo by Rudy Carezzevoli – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)

Il Sabato pomeriggio diluvia. Prima gara bagnata da Monaco 2021. Data la pista allagata la direzione opta per una rolling start preceduta da due giri dietro alla Safety Car.

Nella prima metà di gara l’azione è frenetica ed è legata principalmente alle rimonte di Pourchaire e Doohan e al retrocedere di Vips, Lawson e più avanti Daruvala, tutti alle prese col graining. Lo spettacolo è notevole perché il tracciato di Silverstone presenta molti punti di sorpasso senza che in nessuno di essi sia scontata. L’ex duo Red Bull quindi può vendere cara la pelle, sebbene l’esito alla fine non cambi. Dopo una decina di giri Vips è fuori dalla zona punti, mentre Lawson è ultimo dopo aver rotto l’ala in lotta con Pourchaire.

In testa ora c’è invece Doohan, che prima infila Vips e Daruvala, poi assume la testa della corsa quando Fittipaldi va per campi. Alle sue spalle Iwasa segue lo stesso percorso. Nella seconda metà di gara l’acqua in pista diminuisce e nelle prime i piloti dedicano più attenzione a preservare le delicatissime coperture da bagnato che non a inseguire la gloria.

Nel finale l’azione è garantita da Drugovich, che rimonta dopo un avvio abbastanza tranquillo, e da Iwasa, che nei chilometri finali ricuce il distacco da Doohan fino ad arrivargli in scia.

L’australiano vince la prima gara in F2. Come ha poi spiegato, la chiave per il successo è stata la gestione delle gomme nelle prime fasi di gara. Le gomme rain sono così delicate che paradossalmente le gare sul bagnato sono molto più incentrate sul tyre management di quelle sull’asciutto. Alle considerazioni polemiche sulla F2 dedicherò un articolo apposito in futuro.

NORTHAMPTON, ENGLAND – JULY 02: Race winner Jack Doohan of Australia and Virtuosi Racing (3) celebrates in parc ferme during the Round 7:Silverstone Sprint race of the Formula 2 Championship at Silverstone on July 02, 2022 in Northampton, England. (Photo by Dan Mullan – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)Alle sue spalle Iwasa e Fittipaldi compongono un podio inedito. Ai piedi dal podio la già citata coppia Pourchaire-Drugovich. Vesti (pimpante all’inizio ma in crisi nel finale), Sargeant e Daruvala (che dalla pole crolla a più di mezzo minuto di distanza) completano la zona punti.

La Feature Race si disputa invece con il sole (che con tutto il caldo di queste settimane ormai fatico a definire “bel tempo”). I piloti delle prime file rispettano la grammatica strategica e montano gomme morbide, mentre i primi a calzare le prime sono Doohan (7), Vips (8) e Daruvala (10).

La partenza è grandiosa. Lo scatto di Drugovich e Vesti è mediocre, al contrario di quello di Pourchaire e Lawson. Questi affiancano i due di cui sopra, il neozelandese all’esterno e il francese all’interno, tengono giù il piede e li sorpassano, con Pourchaire che la spunta su Lawson. La partenza di Sargeant invece è normale e dopo le prime curve conduce davanti a Pourchaire, Lawson, Iwasa, Drugovich e Vesti.

Ma il primo giro merita di essere ricordato anche per il drammatico incidente tra Roy Nissany (DAMS) e Dennis Hauger, dove solo la sofisticazione dei dispositivi di sicurezza ha sventato un esito tragico. L’israeliano arriva lungo alla frenata della Stowe, rientra in pista e all’approcciarsi del richiamo verso sx chiude l’interno incurante della presenza di Hauger. I due si toccano e il norvegese parte per la tangente. La sua monoposto, senza più controllo, scivola sull’erba e decolla sul dissuasore posto a interno curva. Il volo della monoposto si conclude proprio sulla postazione di guida di Nissany. I due finiscono la corsa nella via di fuga, la Safety Car entra immedatamente.

C’è da ringraziare l’halo per averci evitato una decapitazione in diretta. La mia non è un’iperbole: la macchina di Hauger aveva puntato proprio la testa del pilota israeliano. Grazie all’halo invece Nissany se l’è cavata solo con un mal di testa (e una penalità ingente per il prossimo weekend. L’israeliano non è malissimo come passo gara ma nel corpo a corpo è pericoloso per sè e per gli altri).

La gara riparte nella sua valenza agonistica al sesto giro. Sargeant allunga su Pourchaire e Lawson mentre Vips e Daruvala, su gomme dure, perdono alcune posizioni. Nei giri successivi i confronti non si risolvono in sorpassi; per aspettare che la situazione si sblocchi bisogna aspettare il dipanarsi delle strategie.

Tra l’ottavo e il tredicesimo giro vanno ai box tutti i piloti partiti su soft. Drugovich tenta di ripetere l’impresa spagnola ma stavolta a rientrare per ultimo perde solo tempo. Guadagna lo stesso una posizione grazie al pitstop disastroso di Iwasa, che scaraventa il giapponese ad anni luce dalla zona punti.

Con le dure Lawson fa fatica a tenere il passo dei primi due e si ritrova Vesti e Drugovich alle calcagna, ma né il francese né il brasiliano riescono ad avvicinarsi abbastanza per organizzare un attacco. I piloti partiti sulle dure mostrano un ritmo convincente. Vips, che guida il gruppo degli “alternativi”, in questa fase di gara perde solo mezzo secondo al giro da Sargeant. Andranno ai box tra il giro 22 e 25, ma le soft non garantiranno la prestazione necessaria per compiere grandi salti in avanti.

La gara non ha bisogno di loro per riaccendersi. A partire dal giro 23, Sargeant lascia avvicinare Pourchaire, che sembra deciso a sorpassarlo. Anche Lawson pare entrare in una fase di crisi più acuta e il sorpasso sembra solo una questione di tempo.

Alla fine però si rivela essere un bluff: negli ultimi due giri i piloti Carlin danno un colpo di reni e, utilizzando della gomma che evidentemente avevano risparmiato nei giri precedenti, staccano i belligeranti di quei metri sufficienti per concludere in sicurezza. In particolare, Vesti perde la scia del neozelandese e a tre curve dal traguardo viene infilato da Drugovich.

Dopo 29 giri Sargeant conquista la vittoria di casa per Carlin. Per lui si tratta del primo successo nella categoria, mentre in carriera non saliva sul gradino più alto del podio da Gara 1 del Gran Premio di Russia di F3 del 2021. Il pilota americano ora si trova in terza posizione, non così distante da Pourchaire. Ormai è da qualche gara che dimostra prestazioni convincenti e le sue prestazioni vanno migliorando. Il podio iridato potrebbe essere una prospettiva realistica. Wait ‘n’ see.

Nota a margine, quarta gara di fila vinta da un rookie.

NORTHAMPTON, ENGLAND – JULY 03: Second placed Theo Pourchaire of France and ART Grand Prix (10) stops in parc ferme during the Round 7:Silverstone Feature race of the Formula 2 Championship at Silverstone on July 03, 2022 in Northampton, England. (Photo by Joe Portlock – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)

Pourchaire non è riuscito nell’intento di vincere ma comunque ha guadagnato alcuni punti su Drugovich. Non tantissimi (6) ma comunque è anche con i piazzamenti che si conquistano i campionati. Il francese comunque non si è risparmiato e ha messo pressione a Sargeant per tutta la gara, ma stavolta l’americano si è rivelato imbattibile.

NORTHAMPTON, ENGLAND – JULY 02: Liam Lawson of New Zealand and Carlin (5) leads Theo Pourchaire of France and ART Grand Prix (10) leaves the garage during the Round 7:Silverstone Sprint race of the Formula 2 Championship at Silverstone on July 02, 2022 in Northampton, England. (Photo by Rudy Carezzevoli – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)

Alle loro spalle Lawson conquista il primo podio in una Feature Race dal Bahrain. In questa prima fase di campionato il neozelandese ha avuto una certa quantità di circostanze sfortunate (alcune di cui è corresponsabile, come Monaco, altre legate a SC, strategie errate e gomme montate male, come a Jeddah, Imola e Baku) che gli hanno impedito di mettersi in mostra come avrebbe dovuto. Questi punti gli permettono di smuovere la classifica a centro gruppo, ma le aspirazioni erano ben altre.

NORTHAMPTON, ENGLAND – JULY 03: Felipe Drugovich of Brazil and MP Motorsport (11) makes a pitstop during the Round 7:Silverstone Feature race of the Formula 2 Championship at Silverstone on July 03, 2022 in Northampton, England. (Photo by Joe Portlock – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)

Drugovich ha limitato i danni, anche se con la terza posizione in griglia era lecito sperare in qualcosa di più. Purtroppo al via si sono frapposte tre macchine tra lui e Pourchaire e in Formula 2 a Silverstone è difficile rimontare. Continua ad essere l’unico ad essere sempre arrivato a punti nelle gare che ha concluso. Ora ha 148 punti contro i 106 di Pourchaire.

Vesti continua ad accumulare esperienza, mentre per Vips la strategia alternativa ha pagato meno di quanto sembrava promettere. Valgono per lui le stesse considerazioni di Lawson; la differenza principale è che il collega ha ancora un futuro di fronte a sé. Concludono la zona punti Daruvala, Armstrong e Hughes, mentre il giro più veolce è di Beckmann, ben al di fuori della zona punti. Al momento di rientrare ai box Doohan era vicino a Vips ma ha subito l’ennesimo pit stop lento del fine settimana.

NORTHAMPTON, ENGLAND – JULY 03: Race winner Logan Sargeant of United States and Carlin (6), Second placed Theo Pourchaire of France and ART Grand Prix (10) and Third placed Liam Lawson of New Zealand and Carlin (5) celebrate on the podium during the Round 7:Silverstone Feature race of the Formula 2 Championship at Silverstone on July 03, 2022 in Northampton, England. (Photo by Rudy Carezzevoli – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)

La classifica resta immutata nelle componenti fondamentali. Drugovich ha 42 punti di vantaggio su Pourchaire, che in tutto gli guadagna sette punti. In terza posizione ora c’è Sargeant (88), primo dei rookie, che sopravanza anche Daruvala (80), che nella Sprint Race stavolta non ha capitalizzato le qualifiche scarse. Lawson, Armstrong e Vips seguono appaiati a 59 punti, mentre il resto della top ten è compressa in una manciata di punti.

NORTHAMPTON, ENGLAND – JULY 02: Race winner Jack Doohan of Australia and Virtuosi Racing (3), Second placed Ayumu Iwasa of Japan and DAMS (17) and Third placed Enzo Fittipaldi of Brazil and Charouz Racing System (22) celebrate on the podium during the Round 7:Silverstone Sprint race of the Formula 2 Championship at Silverstone on July 02, 2022 in Northampton, England. (Photo by Joe Portlock – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)

Siamo arrivati a metà stagione. Per un riassunto più organico della stagione aspetto la settimana successiva all’Austria, che sarà di pausa. Posso però dire subito una cosa. Quest’anno più che in passato, dopo i primi 7/8 c’è il nulla. La distanza qualitativa tra le prime e le seconde linee è la più ampia degli ultimi anni. Paradossalmente vedo una competizione più serrata in F3 che non in F2. Mi auguro che negli anni prossimi andrà meglio.

Tutte le immagini dell’articolo sono di proprietà di F2 e sono tratte dal sito ufficiale o dall’account twitter, salvo diversamente indicato.

Lorenzo Giammarini, a.k.a. LG Montoya

L’INSOSTENIBILE PESO DELL’ESSERE….TIFOSO FERRARI

Inverno 2022…. Tanto la macchina non potrà mai competere con AMG e RBR…Eravamo troppo distanti lo scorso anno e Binotto doveva essere cacciato per far cominciare qualcun altro (ma chi?). Non possiamo tenerci uno che lo scorso anno ha promesso “solo” un terzo posto in campionato nel 2021. (conquistato ndr)

Marzo 2022. Oh. Ma l’avete vista la W13 senza pance? Questi ci sfondano un’altra volta… Newey ha creato un altro missile dominante.

Bahrein 2022. Siamo da titolo mondiale.

Imola 2022. Non siamo pronti per vincere perché Charles sbaglia ancora e Sainz è inesistente.

Silvertsone 2022. Se non pensi di vincere il mondiale allora che corri a fare?

Praticamente il tifo rosso ha un elettrocardiogramma che quello di un tachicardico sembra piatto.

Ho riassunto le prime cose che mi sono venute in mente, saltando le esaltazioni australiane, le rotture di Barcellona e Baku e gli errori del muretto di Monaco.

Torno indietro con la memoria al mio post-Bahrein quando dissi che la Ges aveva rispettato gli obiettivi che si era prefissata, ovvero risorgere dalle sue ceneri e produrre una monoposto col quale potersi giocare ogni GP.

L’HANNO FATTO!!!

Io credo che di fondo ci sia da scindere il tifoso Ferrarista dal tifoso dei piloti (magari sotto contratto Ferrari).

Verificare che ieri, di fronte ad una vittoria Ferrari, ci sia stata una levata di massa di questa portata mi porta a pensare che ci siano più tifosi dei piloti che della Ferrari. Che ci stà pure, benintesi, basta essere coerenti ed ammetterlo evitando di fingere di tifare rosso solo quando è il “tuo” di pilota quello che vince, altrimenti non è vero tifo Ferrari.

Chi scrive ha un debole incondizionato per Charles Leclerc, ma ha sempre avuto una simpatia spiccata per Sainz sin dai tempi in cui non era rossovestito. Sorrido di fronte agli strali che si è beccato la scorsa domenica, reo di aver cercato di fare ciò che qualsiasi pilota dovrebbe fare quando mette in casco in testa, ovvero vincere la gara.

E sorrido di fronte alla levata di scudi di tante persone che sono le stesse che lo scorso anno se la prendevano con il monegasco quando mandava in vacca la gara di Monaco. Ed anche quando la infilava nelle reti per poter tirare fuori il massimo e lo etichettava come pilota “falloso”.

Gli umori del tifo italiano della rossa sono bizzarri.

Chi è stato l’artefice di questa rossa così performante? Chi ha messo i due piloti rossi nelle condizioni di vincere delle gare magari ogni domenica? La Ges, rappresentata da quel Binotto che qualsiasi cosa faccia la sbaglia, perché questo è.

Ma la squadra non è da mondiale perché commette errori, azzardi e prende cantonate con le strategie e sulla conoscenza delle gomme.

Ormai pare diventata una battaglia personale del tifo che dimentica in fretta le cose buone fatte ma ha una memoria da elefante su quelle sbagliate.

Tempo fa un caro amico “VERAMENTE” tifoso della rossa mi ha buttato li una frase che ha trovato il suo significato più vero proprio questa domenica: la squadra forse non sarà da mondiale, di sicuro non lo siamo noi tifosi.

Come dargli torto? Mi ha ricordato i mondiali persi nel 97-98-99 in piena era Todt (che ieri pareva il benchmark). Ha stimolato il ricordo dello sdegno dei tifosi per il team order di Spielberg 2002 (che ieri veniva invocato a gran voce magari dagli stessi). Mi ha ricordato che Jean “scelse” il pilota da sostenere nel 2007 solo a Monza.

La realtà è che se ti chiami Ferrari devi lottare sia in pista che fuori. Ma non lo devi fare solo contro gli avversari di pista (e politica annessa), lo devi fare anche contro la stampa (e ci sta) ma anche contro i tuoi stessi tifosi. In pratica non hai mai amici sinceri, ma solo amici di convenienza.

E’ aberrante. Lo è per me che seguo questo sport da troppo tempo, magari è normale per gli altri.

Accadrà che, se mai questa gestione porterà a casa qualche “titulo”, esulteranno tutti e nessuno avrà l’onestà intellettuale di ammettere di essere stato troppo spesso ingiusto nei loro riguardi.

La squadra avrebbe la necessità di avere un ambiente intorno sereno invece delle millemila polemiche anche per il dito di Binotto…. Ma che ne sappiamo noi cosa si stavano dicendo? Perché interpretiamo il labiale da una foto?

Tutto è poi dannatamente amplificato dai socials che sono quanto di più deleterio si possa immaginare dopo una domenica del genere. Assistiamo a pipponi chilometrici dell’idraulico di Vattelapesca che sputa sentenze senza aver mai varcato la soglia di una pista. Leggiamo saccenti parrucchieri di Quintorno che in 180 caratteri pensano di saper spiegare tutto. Nel frattempo il clima intorno alla squadra è quello da curva Sud (una a caso e senza discriminazioni). A quando i cortei di protesta in Via dell’Abetone?

Le sconfitte hanno sempre un solo padre (Binotto), mentre le vittorie hanno una madre di facilissimi costumi tant’è che non si sa chi sia il padre tra tanti, guarda un pò..

Continuo a tifare rosso. A sperare che un giorno Charles possa iridarsi. A sostenere Carlos ogniqualvolta gli buttano melma addosso. Ad essere dalla parte di Binotto e della Ges anche se dovessero perdere i mondiali 2022 che “mai” hanno promesso.

Continuo a pensare che i “tifosi rossi” non meritino una Ferrari competitiva… ma anche che la Ferrari non meriti questi “tifosi”

Scusate lo sfogo.

(immagine di copertina tratta dal sito di Raisport)

Salvatore V.

A SILVERSTONE VINCE (FINALMENTE) SAINZ. LA RED BULL RINGRAZIA.

La Formula 1 torna “a casa loro”, laddove quasi tutti i team hanno il quartier generale, e il tifo è tutto per Hamilton e company. Mentre per Verstappen ci sono i fischi. La vigilia è preceduta dall’inutile polemica su un’intervista rilasciata mesi fa dal comico Nelson Piquet, al quale verrà impedito d’ora in poi l’accesso al paddock. Il bersaglio era il buon Lewis, reo di avere spedito nelle gomme il genero Max esattamente un anno fa.
Ma oggi i due sono ben distanziati. Uno ha già 6 vittorie, l’altro zero e una Mercedes saltellante. Che, però, in terra inglese sembra avere ritrovato un buon passo.

La qualifica corsa sul bagnato vede Sainz conquistare la sua prima pole position, dopo ben 150 Gp, davanti a Verstappen e Leclerc. Poco prima del via scende qualche goccia, ma la pista non si bagna, nonostante il cielo plumbeo. Tutti i primi montano gomme a mescola media, tranne Verstappen che opta per quella più morbida.

Si spengono i semafori e le due Ferrai perdono immediatamente le posizioni a favore di Max e di Lewis. Ma dietro di loro si vede l’Alfa Romeo di Zhou uscire ad altissima velocità capottata nella ghiaia della via di fuga. La gara viene immediatamente sospesa e l’assenza di replay preoccupa. Nell’incidente sono stati coinvolti Russell, Tsunoda, Zhou e Ocon.

I replay mostrano che l’invasione di pista che era stata preannunciata si stava già verificando, con un gruppetto di 4-5 persone già entrate sul tracciato qualche curva dopo lo start. L’incidente ha quindi solo anticipato la sospensione della gara.

Dopo mezz’ora finalmente arrivano buone notizie sulle notizie di Zhou, e con esse anche i replay, dai quali si vede che è stato vittima di una toccata da parte di Russell, innescata da un urto di quest’ultimo con Gasly. L’auto del cinese si è immediatamente ribaltata, ha percorso tutta la via di fuga con il rollbar collassato e l’halo a strisciare sulla ghiaia, per poi saltare la barriera di gomme e terminare dietro di questa. Una dinamica terrificante, ma dall’esito ancora una volta fortunatamente positivo.

La gara riparte dopo oltre un’ora, con lo stesso ordine delle qualifiche, salvo l’assenza di coloro che non sono riusciti a rientrare ai box con i propri mezzi, fra i quali l’idolo locale Russell. Questa volta anche Verstappen monta le gomme a mescola media. 

Si spengono i semafori e Sainz questa volta chiude Verstappen contro il muro, e riesce a mantenere la posizione. Dietro, Leclerc si fa superare da Perez, poi lo ripassa e attacca anche Max, ma l’olandese lo porta fuori pista. Sia Charles che Sergio hanno la paratia laterale dell’alettone anteriore danneggiata. 

Per Perez il danno è troppo importante e al giro 5 si ferma per sostituire l’ala. Hamilton si riporta così in quarta posizione, superando anche Norris che lo aveva passato in partenza.

Al giro 8 Verstappen entra in zona DRS, Ma non ha bisogno di usarlo, perchè Sainz commette un errore e lo fa passare. Ma l’olandese non scappa via, e, anzi, rallenta improvvisamente a causa di una foratura. Al giro 12 è quindi costretto a rientrare ai box lasciando le due Ferrari al comando ma, soprattutto, trovandosi in sesta posizione dietro ad Alonso. Ma i problemi non si risolvono, e gira 1 secondo più lento, dichiarando in radio che la macchina è “100% rotta”, ma dai box gli dicono di continuare anche se ha molto meno carico al posteriore.

Nel frattempo Leclerc si avvicina a Sainz, ma il più veloce in pista è Hamilton, a 4 secondi. Charles ha già chiesto via radio la posizione, ma ovviamente Sainz non ci pensa minimamente a farlo passare e, anzi, procede a zig-zag in rettilineo per non dargli la scia. Lewis gira 7 decimi più veloce. A Carlos viene detto di andare veloce quanto l’inglese, diversamente dovrà far passare il compagno.

Ma lo spagnolo non va più veloce e per togliersi dall’imbarazzo, in Ferrari lo richiamano al box per montare la gomma più dura. Ma, anche con pista libera, Hamilton va più veloce di Leclerc, e l’inglese si ritrova in men che non si dica in zona DRS.

Al giro 24 si ferma nuovamente Verstappen per montare la gomma più dura. L’olandese si ritrova fianco a fianco con Vettel e lo fa passare. 

Al giro 25 è il momento della fermata per Leclerc, che monta ovviamente la mescola più dura. Il monegasco si ritrova però dietro il suo compagno di squadra. Con gomma usata, Hamilton continua a girare su ottimi tempi, guadagnando su Sainz. Ma Charles, una volta mandate in temperatura le gomme, inizia a segnare tempi velocissimi, e si avvicina al suo compagno di squadra, chiedendo al suo box se può lottare con lo spagnolo, ricevendo la comunicazione “Free to fight”, per la gioia del box Red Bull.

Ma a Sainz viene dato ancora una volta un tempo sul giro target, con l’avviso che se non riuscirà a rispettarlo dovranno scambiare le posizioni. Cosa che avviene al giro 31, e immediatamente Charles segna il giro più veloce, portandosi dietro il compagno di squadra. 

Hamilton si ferma al giro 34, e monta gomma dura. Esce terzo a debita distanza dalle due Ferrari.  Ma Sainz perde progressivamente terreno rispetto al compagno di squadra, e Lewis gli si avvicina di gran carriera. 

Ma al giro 39  Ocon si ferma in mezzo alla pista ed esce la Safety Car. Sainz ed Hamilton ne approfittano per montare gomma rossa. Leclerc invece viene inspiegabilmente fatto proseguire. Quelli dietro di lui hanno tutti gomma morbida nuova, e per il monegasco sarà durissima mantenere la posizione.

La gara riparte quando mancano 10 giri alla fine. Sainz mette le mani avanti avvisando il suo box che sarà molto più veloce del compagno. Ma il box gli dice di dare spazio a Charles alla ripartenza. Cosa che non fa. I due ferraristi ingaggiano un duello e Carlos ha facilmente la meglio. Nel frattempo Perez supera Hamilton e si attacca a Leclerc. Ma il monegasco riesce a difendersi, e Lewis torna sotto al messicano. 

Non appena si può attivare il DRS, Leclerc deve soccombere a Perez e Hamilton. Sergio taglia la chicane e viene investigato, mentre Charles riesce a ripassare davanti a Lewis. Ma dura poco, perchè l’inglese riesce a vincere la strenua resistenza del monegasco.

E così finisce con Sainz che vince il suo primo GP dopo 150 gare corse in F1, Perez secondo che rimedia egregiamente alla sfortuna inziale, e Hamilton che non concretizza un’occasione d’oro per tornare a vincere, per di più in casa sua. Quarto un delusissimo Leclerc che guadagna una manciata di punti nel giorno in cui il rivale non fa meglio di settimo. E avrà da discutere, giustamente, con il suo box. Quinto il solito ottimo Alonso, sesto Norris, settimo Verstappen che ha resistito strenuamente all’attacco di Mick Schumacher, ottavo e finalmente a punti. Nono Vettel, e decimo Magnussen.

Fra solo una settimana si corre a Spielberg, la seconda gara di casa della Red Bull. Leclerc avrà pochi giorni per smaltire l’ennesima delusione di una stagione nella quale, togliendo alcuni episodi del tutto fortuiti, potrebbe avere ben più vittorie e ben più punti in campionato, ma la realtà è questa e ora sembra pure avere un problema in casa. E gli avversari ringraziano.

P.S. Abbiamo visto tante volte, nelle ultime stagioni, due compagni di squadra di cui uno indiscutibilmente più forte dell’altro e, in tutte le occasioni in cui il primo si materializzava di gran carriera dietro il secondo, questo lo faceva inevitabilmente passare per poi mettersi a fare il tappo. Anche ammettendo che Sainz valga Leclerc, oggi quest’ultimo era nettamente più veloce, e non solo non è stato fatto passare, ma la sua squadra ha pure deciso di fare lo split in occasione della Safety Car non fermando la macchina davanti ma quella dietro, altra cosa che non abbiamo mai visto fare dai team inglesi. E, nonostante questo, Charles nelle interviste ha detto “non vorrei che la mia delusione oscurasse la prima vittoria di Carlos”. Questi sono fatti, che passano sopra qualsiasi altra considerazione da tifosi. E sono fatti su cui la Ferrari dovrebbe riflettere, ma non lo farà perchè “l’importante è tornare a vincere”, e “un quarto posto è un ottimo risultato”. Il dito puntato di Binotto verso Leclerc, ripreso dalle telecamere, dice tutto.

P.S. 2 oggi l’angelo protettore dei piloti è stato ben attento, e assieme al suo collaboratore Santo Halo ha salvato almeno due vite umane. Quella di Nissany questa mattina in Formula 2, quando si è trovato letteralmente in testa la macchina di Hauger, e quella di Zhou cui è collassato il roll-bar e il dispositivo introdotto dalla FIA nel 2018, fra mille polemiche, ha tenuto il casco del pilota ben lontano da asfalto e ghiaia. 
Chi di noi ha assistito a qualche stagione di GP, quando esalta i bei tempi dovrebbe sempre ricordare che incidenti come questi qualche decennio fa sarebbero costati quasi certamente la vita a due piloti.

* immagine in evidenza dal profilo Twitter @F1

 

 

 

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