L’imminente uscita ufficiale di Hamilton, con i colori della Rossa e, l’attesa spasmodica che ne segue non solo ha fatto perdere un po’ il senso della realtà, bensì ha oscurato o comunque fatto passare in secondo piano fatti altrettanto degni di nota. Per quanto riguarda il distacco dalla realtà, mi limiterò solamente a dire che dal primo dell’anno è stato un proliferare di immagini (tutte false tra l’altro!) di sir Lewis in rosso. Del resto si sa nel modo di fare informazione oggigiorno, specie sui social, ciò che conta è principalmente il consenso ed allora si trova la qualunque come si suol dire. Ciò che mi è saltato all’occhio è stata, l’ottima riflessione fatta su Verstappen ( fonte Autoracer.it) e quindi, sulla conquista del suo quarto mondiale di fila. Max ha fatto la differenza nel vincere il suo quarto iride in qualifica: nonostante non ha più avuto una vettura dominante, la quale spesso era anche terza forza, è anche vero che il campione in qualifica ha sempre risposto “presente”, piazzandosi nelle primissime file se non addirittura in pole. Ciò gli ha consentito di giocarsi GP per GP, portando a casa punti pesantissimi. Allo stesso modo questa sarà la vera chiave di lettura della nuova coppia rossa a mio dire: qualificarsi davanti al proprio compagno. Considerando cosa sia Charles al sabato e, considerando quanto fatto vedere da Lewis negli ultimi anni proprio in qualifica, la maggiore probabilità di vantaggio per conquistare la pole pende per il monegasco ed è appunto su questo che Charles dovrà battere per scavare un solco netto in classifica generale, altrimenti se il distacco tra i due sarà risicato, allora potrebbe essere un problema in quanto sulla distanza Hamilton è uno che può fare (ancora) male. Naturalmente siamo nel campo delle ipotesi e, che solo i risultati della pista confuteranno se codeste ipotesi sono state giuste o meno. La venuta di Hamilton, come ho anticipato in apertura, ha messo in “naftalina” il fatto che da quest’anno il genio Newey rimetterà mano ad un progetto di F1 con una squadra totalmente nuova e, soprattutto ha fatto passare in secondo piano una cosa che a mio avviso ha del clamoroso: uno “sprovveduto” di diciotto anni prenderà proprio il posto del campione inglese in Mercedes e, per di più, è italiano.
Il genio inglese dovrebbe prendere possesso ufficialmente del suo tecnigrafo in Aston Martin in primavera: Stroll senior ha mosso mari e monti per avere Adrian alla sua corte, per non parlare dell’oceano di danaro che ha investito per dare l’opportunità concreta a tutta la squadra di provare il colpaccio nel 2026, anno in cui inizieranno i nuovi regolamenti (godetevi questo 2025!). Per quando Newey sarà ufficialmente alle dipendenze della nuova squadra inglese, il progetto 2025 sarà anche già in Australia: questo Aston lo sapeva benissimo e del resto non solo non aveva fretta in tal senso, è anche vero che quest’anno appena iniziato sarà utile a tutto lo staff tecnico (non dimentichiamo che assieme al genio inglese ci sarà l’ex Ferrari, Cardile, che sarà secondo solo a Newey) per potersi conoscere per sfruttare al meglio ogni energia e conoscenza in chiave 2026. Del resto la venuta di Newey, assieme a tutti gli altri tecnici provenienti dagli altri top team, unito alla costruzione della nuova ed avveniristica galleria del vento aveva solo uno scopo: arrivare preparati ai nastri di partenza del mondiale 2026. Per la squadra di Stroll sr è stato un all in pazzesco dove, letteralmente parlando si è giocato tutto e, sebbene staff e apparati tecnici hanno tutto per poter riuscire nell’impresa, vero è che presto dovrà essere sciolto il problema piloti. Sia chiaro sin da subito che il valore dell’asturiano non è messo assolutamente in discussione e, chi ama l’irriverente Alonso, prega solamente che si tenga in forma fisicamente e soprattutto mentalmente (la determinazione, la motivazione e la voglia, sono tutto quando si arriva all’età dello spagnolo) per l’appuntamento dell’anno prossimo. Il vero problema della squadra inglese è proprio Stroll Jr e, chi mi legge, perdonerà la mia mancanza di benevolenza a riguardo del giovane canadese. Lance è l’emblema vivente del famoso detto popolare “il lavoro si impara lavorando”: il padre gli ha noleggiato una squadra ed una pista dove potersi allenare prima e poi, lo ha messo tra i migliori del mondo dopo, mettendolo direttamente nella sua squadra di proprietà. Sebbene Lance abbia avuto dei guizzi durante la sua carriera e, sicuramente tutto il tempo a disposizione per poter dimostrare (ancora ho in mente il suo auto insabbiamento in Brasile!) di che pasta fosse fatto, è anche vero che se Aston Martin veramente vorrà puntare a qualcosa di grosso con l’avvento del nuovo regolamento, necessariamente dovrà affiancare ad Alonso un driver decisamente migliore del buon Lance… con buona pace dei suoi tifosi e dei perbenisti che difendono l’indifendibile.
Chi di certo ha pensato al futuro e, che al momento la notizia non ha avuto ancora il giusto risalto, è stata proprio la Mercedes la quale ha sostituito il suo pluri campione con un diciottenne italiano (viva Dio finalmente rivediamo la nostra bandiera nel circus non solo per merito della Ferrari). Ricordo perfettamente quando si parlava di un minorenne prodigio che sarebbe arrivato nella massima serie guidando per la Toro Rosso (ora meglio conosciuta come Racing Bulls). No, non sto dicendo che Kimi Antonelli è il nuovo Verstappen (cosa che gli auguro), semplicemente sto mettendo in risalto il fatto che Max è sempre stato seguito e anticipato da un battage pubblicitario come pochi: ricordo benissimo come il sistema F1 abbia sempre spinto per il giovane olandese anche e soprattutto quando sbagliava (perché anche uno come Verstappen di cappellate ne ha commesse!). Chissà, forse questo è un bene per Kimi così in questo modo la pressione è minore sulle sue giovani spalle, di certo gente come Wolff e tutti quelli che gli stanno vicino non si sono rimbambiti tutti d’un tratto. Stiamo parlando dello staff Mercedes e del board che si trova a Stoccarda (chi è che paga infatti?) non dei primi scappati di casa, quindi sono del parere che se queste persone hanno deciso di puntare sul giovane italiano avranno pur visto qualcosa in lui non credete? Kimi si è sparato qualcosa come novemila (tutti legali questa volta!) chilometri di test, con tanto di squadra al seguito. Mi rivolgo a coloro i quali si prendono il disturbo di leggermi e chiedo se sono consapevoli di che costi bisogna sostenere per mettere a terra una F1 , su una pista adibita solamente per quei test specifici con tanto di squadra al seguito. Lo chiedo e mi piace sottolinearlo, perché forse non si è ancora ben capito cosa abbia fatto Mercedes per questo ragazzo che lo sta allevando da quando aveva undici anni e, solo il “movimento Hamilton Ferrari” poteva mettere in secondo piano. La differenza del all in di Toto, rispetto a quello di Stroll, è che il secondo ha puntato tutto sullo staff tecnico mentre il primo, avendocelo già uno staff di prim’ordine, ha puntato tutto sul pilota. Premesso che Russell a mio modesto giudizio è cattivissimo e comunque già da mondiale, vero è che solo la venuta di Verstappen avrebbe fatto desistere Toto dal far debuttare il giovane italiano almeno per quest’anno. Le cose sono andate diversamente e quest’anno sportivo che sta per iniziare, deve servire a Kimi ad accumulare più esperienza possibile e, ventiquattro GP, saranno un ottimo banco di scuola. L’unico vero errore che Antonelli non dovrà commettere è quello di avere fretta: fretta nel dimostrare subito, fretta nel voler cercare il risultato migliore, perché è questo atteggiamento che fa la differenza tra intelligenza agonistica e suicidio sportivo assistito, specie in questa F1 così veloce dove oggi sei un campione ed un minuto dopo sei una pippa. Auguri Kimi.
Vito Quaranta