F2 SPAGNA 2020 – BLUES FOR THE RED SUN

La lotta per il mondiale andata in onda a Barcellona si conclude a sorpresa con un pareggio tra i principali contendenti, malgrado Ilott abbia dominato qualifiche e due terzi di Feature Race. Ma proseguiamo con ordine.

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Le prove libere evidenziano un elevato degrado delle gomme, ma anche valori piuttosto ravvicinati: tra il primo (Dan TIcktum) e l’ultimo intercorrono solo 1.3 secondi.

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Le qualifiche vivono del duello per la pole tra UniVirtuosi e Prema. Grazie anche a una strategia alternativa (segnare il tempo prima di tutti gli altri) alla fine la spunta Callum Ilott, che estende di altri quattro punti la leadership in campionato su Robert Shwartzman, che lo marca a uomo in seconda posizione a 183 millesimi. Per il pilota Prema è la migliore qualifica in F2 (suona strano ma finora l’ex leader di campionato non si era mai qualificato nella Top5). Terza l’altra UniVirtuosi di Guanyu Zhou, mentre in quarta posizione si inserisce (ormai non più a sorpresa) Felipe Drugovich, che precede Mick Schumacher, che non è riuscito a migliorarsi nel secondo tentativo. Sesto uno Yuki Tsunoda in costante crescita; si registra il crollo delle ART, con Marcus Armstrong nella solita 19a posizione e Christian Lundgaard, secondo in campionato, solo 14°. L’italiano Luca Ghiotto è stato relegato in 20a posizione dal cedimento della barra antirollio anteriore nel corso delle qualifiche. Continuano le sofferenze di Matsushita; l’esperto teammate di Drugovich non va oltre il 18° tempo.

Robert Shwartzman (RUS) PREMA Racing; Callum Ilott (GBR) Uni-Virtuosi Racing; and Mick Schumacher (GER) PREMA Racing at the start of the race.
15.08.2020. FIA Formula 2 Championship, Rd 6, Barcelona, Spain, Saturday.
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Come pronosticabile, il leitmotiv della gara è la gestione delle gomme. Tra i primi l’unico con gomme dure è Schumacher jr, che è anche il pilota che ha lo spunto migliore in gara, passando dalla quinta posizione alla testa della gara nell’arco di poche centinaia di metri. In curva 1 arrivano appaiati in tre: Schumacher, Ilott e Shwartzman; in qualche modo ne escono indenni e la spunta il russo, seguito dall’inglese e dal tedesco; dietro le posizioni rimangono invariate. Marcus Armstrong prosegue il periodo miserabile insabbiandosi in curva 4 per un sorpasso azzardato. Viene chiamata la SC e, ripartiti, Shwartzman va subito in sofferenza con le soft, tanto che all’ottavo giro subisce il sorpasso di Ilott. Rientra al termine dello stesso giro, ma il leader del campionato para l’undercut rientrando il giro dopo. In testa si ritrova quindi Schumacher jr, con 2.5 secondi di vantaggio su Drugovich, che prosegue su ottimi tempi malgrado sia ancora sulle soft (si fermerà al 12° giro). Ilott è 30 secondi dietro al tedesco ma dimostra di avere un passo imprendibile e, malgrado il traffico di chi ancora si deve fermare al 23° giro gli è in scia. Shwartzman non riesce a essere altrettanto risoluto e, dopo aver perso tempo dietro a Matsushita, subisce anche il sorpasso di Drugovich nel corso del 24° giro. La Prema di Schumacher ormai non sta più in pista ed il tedesco è costretto a fermarsi, malgrado ciò lo condanni a tredici giri con le soft. Proprio quando Ilott vola indisturbato verso la vittoria, che assesterebbe la mazzata finale sul campionato, Gelael e Alesi jr si scontrano alla Caixa; il pilota francese resta bloccato sopra un cordolo, e la Safety Car fa il suo secondo ingresso.

La neutralizzazione sconvolge la gara: la maggior parte dei piloti si ferma per una seconda sosta (come Ilott, Shwartzman e Zhou); chi era ancora su gomme dure sfrutta la SC per effettuare la prima sosta (è il caso di Mazepin e Matsushita); alcuni temerari scelgono invece di non fermarsi per la seconda sosta, come Tsunoda, che pertanto alla ripartenza si ritrova a guidare il gruppo, con Ilott il primo degli inseguitori. Drugovich è costretto a effettuare la sosta con un giro di ritardo (a causa della piazzola già occupata da Matsushita) quindi scivola in nona posizione.

Alla ripartenza si innescano furiose battaglie: Ilott cerca l’affondo su Tsunoda, ma il timido tentativo viene rintuzzato e anzi gli si ritorce contro quando viene sorpassato all’esterno di curva 4 da Matsushita. L’inglese prova a rispondere, ma finisce largo in curva 7 e viene passato anche dal diretto avversario Shwartzman. Dopo appena un giro dalla bandiera verde Roy Nissany va a muro, costringendo Bernd Maylander agli straordinari. Malgrado manchino ancora cinque giri, il cronometro incombe: resta il tempo solo per un ultimo giro. Basterà per dar vita a furibonde battaglie. Matsushita riesce dove Ilott aveva fallito e ruba la leadership a Tsunoda, con Shwartzman che lo segue a ruota; subito a seguire Ilott cerca di replicare la manovra subìta in curva 4, ma gli va male anche stavolta e incassa il sorpasso di Mazepin, Zhou e Schumacher (riuscirà a risorpassare almeno il tedesco) e conclude sesto. Per rendere l’idea di quanto sia stato convulso quest’ultimo giro, meno di cinque secondi hanno separato il terzo dal tredicesimo; in particolare, i piloti dalla sesta all’undicesima sono racchiusi in in 1.2 secondi (!!!).

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A spuntarla, dopo un’ora e un giro, è dunque Nobuharu Matsushita, alla prima vittoria stagionale; e pensare che fino a quel momento non era andato oltre il settimo posto! Non che sia stata solo fortuna la sua: originariamente avrebbe dovuto percorrere uno stint di cinque giri più breve, invece grazie a una ottima gestione delle gomme lo ha prolungato fino a beneficiare della SC. Lo seguono sul podio Shwartzman (che recupera punti importanti sul leader) e Zhou (che ottiene il podio grazie a una penalità di 5 secondi su Mazepin), mentre la piazza d’onore spetta a Tsunoda. Solo quinto Ilott, che spreca così il break point. Sesto Schumacher, non senza rimpianti (se avesse atteso un giro in più avrebbe beneficiato del pitstop gratuito). Settimo Drugovich, anche lui penalizzato dalla SC. Conclude la “reverse grid zone” Ghiotto, eccellente a rimontare dalla terz’ultima posizione. Lundgaard, ora di nuovo terzo in classifica, conclude appena fuori dai punti in 11a posizione.

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Nel corso dell’ultimo giro Sean Gelael si scontra con Jack Aitken; malgrado l’incidente sembrasse di poco conto, l’indonesiano ha subìto la rottura di una vertebra. Il pilota sta bene, ma dovrà saltare i prossimi appuntamenti del mondiale.

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Ghiotto parte dal palo nella Sprint Race, ma per via di uno scatto a rilento la sua leadership dura solo qualche decina di metri. Felipe Drugovich ne approfitta e senza farsi pregare impone fin da subito il proprio ritmo. Il distacco sale rapidamente a 8 secondi, da lì in poi il brasiliano si limita a gestire le gomme e conquista la seconda vittoria stagionale con una prestazione immacolata. Malgrado un graining furioso nella prima metà di gara che lo porta a difendersi da Ilott, il vicentino mantiene la posizione e ottiene pertanto il secondo podio stagionale. Dietro la gara è più movimentata.

Felipe Drugovich (BRA) MP Motorsport.
16.08.2020. FIA Formula 2 Championship, Rd 6, Barcelona, Spain, Sunday.
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Schumacher è il più lesto dei primi tre al via, ma non trova lo spiraglio giusto e viene anzi superato da Ilott in curva 3. Più avanti nella gara l’inglese prova a superare l’italiano con la stessa manovra, ma Ghiotto tiene e l’inglese si trova con le gomme strapazzate senza aver conquistato niente. A sei giri dalla fine le coperture presenteranno il conto, e Ilott scivola fuori dalla zona punti (beneficerà di una penalità a Lundgaard per agguantare almeno il punticino dell’ottavo posto). Se Atene piange, Sparta non ride: Zhou fora dopo un bloccaggio importante per difendersi da Matsushita; il pitstop aggiuntivo significa la 14a posizione finale, dietro a Shwartzman, anch’egli costretto alla strategia a una sosta da un consumo importante delle coperture. La strategia in realtà avrebbe portato frutti, se la sosta fosse stata anticipata. L’unico dei top team a far segnare punti importanti è stato pertanto Schumacher jr, terzo alla bandiera a scacchi. Seguono poi Tsunoda, Matsushita e l’ottimo Mazepin, in rimonta dalla tredicesima posizione.

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Come anticipato, in classifica si registra un pareggio quasi esatto: Ilott e Zhou conquistano 15 punti ciascuno, Shwartzman e Schumacher jr 18. Battuta d’arresto per Lundgaard, che resta a secco. Il sophomore inglese resta saldo in testa a 121 punti, con 18 lunghezze di vantaggio sul rookie russo, a sua volta 16 punti davanti al danese della ART, fermo a 87. La lotta per il terzo posto è più serrata, con Lundgaard, Tsunoda, Schumacher jr, Zhou e Mazepin racchiusi in 12 punti. Con i pasticci in gara-1 e la strategia sbagliata in gara-2 Ilott ha sprecato l’occasione di ammazzare il campionato. Le circostanze particolari però non capitano ad ogni gara, e se i rapporti di forza restano questi non vedo molte possibilità per i suoi sfidanti. Ci rivedremo in Belgio.

Lorenzo Giammarini, a.k.a. LG Montoya

[Immagine di copertina tratta da F1.com]