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WSBK 2019- Round Misano Rea batte Bautista 2 a 1

Il commento al weekend romagnolo non può che cominciare con una menzione d’onore per l’eroe di giornata Toprak Razgatliogu. Oggi ha dato valore assoluto al prezzo del biglietto ed al tempo trascorso di fronte alla Tv. E’ stato autore di una gara sublime ed è senza ombra di dubbio MVP dell’intero weekend. La vittoria in gara due sarebbe stata strameritata solo per il modo in cui il turco intraversava la sua Kawasaki privata all’entrata della curva del Tramonto, facendoci credere di essere in gara con una supermotard piuttosto che con una maximoto da pista. Fantastiche le sue staccate a ruota posteriore alzata a pochi centimetri da un Rea che si è dovuto sudare la vittoria più di quanto lui stesso potesse immaginare. Il turco ha pelo da vendere e ne risentiremo parlare spesso. Oggi mi ha ricordato un tale Noriyuki Haga.

Il weekend ha premiato Rea che si è portato a casa le due vittorie nelle gare principali contro un Bautista che ha vinto solo la Superpole race.
Il bottino finale dei punti è ampiamente a favore del britannico che, seppur caduto al Tramonto nella gara sprint della domenica mattina, è riuscito a perdere pochissimo tempo finendo comunque quinto. Alvaro ha invece pagato carissima la distrazione avuta in gara due: ha perso l’anteriore all’inizio del secondo giro in una curva lenta a destra esattamente come a Jerez, ed ha perso tanto tempo al punto che la sua successiva rimonta è stata avara di posizioni e punti mondiali.
Sul bagnato del sabato abbiamo assistito al primo podio BMW/Sykes ed ad una bella gara del rientrante Baz (quarto) sulla Yamaha dell’altro rientrante team Ten Kate.
La Superpole race non ha avuto storia con un Bautista imperioso sul gradino più alto del podio completato dalla Yamaha di Lowes e dalla Kawasaki di Haslam che ha superato all’ultimo giro Tom Sykes, piantato in asso dalla sua Bmw mentre stava replicando il podio del giorno prima.

Event Participant during RedBull Yanmala in Ankara, Turkey on October 25th, 2014

(Immagine tratta da redbull.com)

Gara due di domenica ha visto quindi la grande battaglia portata in pista da un Razgatlioglu che ha venduto carissima la sua pelle ad un Rea che si è trovato in casa un rivale inaspettato e sconosciuto nel corpo a corpo. Purtroppo il turco non è riuscito nell’impresa totale ma ha raggiunto un secondo posto con la Kawa di Puccetti che vale la vittoria tra gli indipendenti più bella che potesse immaginare.
L’analisi globale del fine settimana romagnolo porta a delle considerazioni generali sulla Panigale V4: la moto è competitiva solo nelle mani di Bautista. Kawasaki e Yamaha sono globalmente più equilibrate. Seppur anche loro vittoriose con un solo pilota, ovvero Rea per Kawa e Van Der Mark per Yamaha, in gara si comportano mediamente meglio stando costantemente davanti al resto delle Ducati al netto di cadute. Né Davies, né il buon Pirro oggi, né gli altri piloti danno l’impressione di poter combattere con i rivali giapponesi. La stessa bellissima gara di Rinaldi con la V4 del team Barni è stata resa tale dall’assenza dell’olandese e dalle cadute di Bautista, Cortese e Melandri.
A Borgo Panigale dovranno porre rimedio quanto prima. Alvaro guida in maniera eccelsa, con linee diverse da chiunque altro, ma un costruttore come Ducati non può permettersi di mettere in pista una moto che possa essere sfruttata da un solo pilota. Storicamente Ducati non è mai stata così ed urge trovare a breve le soluzioni necessarie per renderla più sfruttabile per gli altri piloti. Davies (in ormai in evidente stato confusionale) non è in grado di stare vicino ai primi né in prova né in gara anche quando le cose gli vanno lisce e non incappa in problemi. Rumors parlano già di punti di vista differenti in merito al rinnovo delle spagnolo che comunque ha ancora ambizioni in MotoGP. Non avere più i servizi di Alvaro per il 2020 e contemporaneamente neanche una moto “fruibile” da tutti è un potenziale pericolo dietro l’angolo.
Il Mondiale si è quindi riaperto con i due di testa separati da soli sedici punti, che restano un inezia considerata la superiorità mostrata sinora dallo spagnolo al netto delle due distrazioni avute. Pensare di complicare la situazione con discorsi di mercato potrebbe portare a perdere un mondiale che sembrava già vinto a mani basse dopo il filotto record di vittorie ad inizio stagione.
Alla prossima.

Salvatore Valerioti

immagine in evidenza tratta dal sito worldsbk.com

2019 WSBK ASSEN- ALVARO XI

Cambiano le regole, cambiano le piste ma Bautista e la sua Ducati continuano a vincere segnando il record di 11 vittorie consecutive completate da tutte le pole da inizio campionato ad oggi.

Tolti 250 giri motore la supremazia è rimasta devastante al punto da mettere in dubbio la superiorità dell’uomo rispetto alla mezzo meccanico.  Che il pilota ci sta mettendo tantissimo del suo è evidente guardando i risultati dei suoi compagni di marca, ma è anche vero che questa Panigale V4 ha permesso ad Alvaro di girare a 3 decimi dal giro più veloce di una MotoGP dello scorso anno!! La V4 è dannatamente veloce, al punto che gli altri piloti normali non riescono a sfruttarne le potenzialità, forse perché stiamo parlando di una “quasi” MotoGP….

Non resta che applaudire pilota e Team ed essere orgogliosi di questo dominio rosso/italiano che, se non ci si fosse messa di mezzo la neve del sabato, sarebbe arrivato a 12 gare di fila già in questo weekend.

Le due gare hanno avuto uno sviluppo differente ma i valori sono rimasti uguali anche nelle posizioni di rincalzo.

In gara 1 Bautista ha preso il comando alla prima curva con Rea che ha cominciato a rimontare subito. Partito in terza fila è arrivato in seconda posizione facilmente ma senza mai poter pensare di lottare per il primo posto. La Ducati Aruba si è tenuta a debita distanza di sicurezza dando l’impressione di controllare agevolmente il ritmo senza necessità di forzare. La gara è poi scivolata liscia rispettando le gerarchie ormai consolidate  nelle gare precedenti con le Yamaha subito dietro ed il resto del gruppo capitanato dalle Bmw, con un Sykes sempre più evenescente e dietro al compagno di squadra. Male anche Melandri fuori dalla top ten.

Gara 2 è partita illudendo il pubblico che si sarebbe vista la riscossa di Rea. Partito come una molla dalla terza fila, è andato in testa dopo mezzo giro mettendo in riga tutti con un ritmo blando per un terzo di gara. Ad un certo punto anche Davies ha sorpassato Bautista dando l’impressione di aver finalmente capito la V4. Si è vista una bella battaglia a suon di sorpassi e controsorpassi fino a quando Alvaro ha deciso di salutare la truppa sverniciando la Kawasaki di Rea e sgranando a questo modo il gruppone. Bella la gara di Van Der Mark che è risalito dal centro classifica ed ha recuperato a suon di giri veloci su Rea costringendolo al terzo posto finale su quella che sarebbe dovuta essere la pista della riscossa Kawasaki.
Davies con la seconda Ducati ufficiale è finito solo quinto preceduto anche da Lowes autore di due gare consistenti ma lontane dal podio.

Adesso ci saranno 4 settimane di riposo per permettere ai team di capire come lavorare per poter avvicinare il 19 e la sua V4. Nel weekend del 10-12 maggio si correrà in casa Ducati ad Imola per allungare la striscia di vittorie e stabilire nuovi record…..chissà magari il cappotto di gare vinte da un solo pilota ed una sola moto in tutta la stagione..

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