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WEC 6HR DI IMOLA 2025

Risiamo quì, per un resoconto “da bordo pista” di quello che è successo a Imola per la 6 ore.

Alla domanda: “La domenica di Pasqua che fai?” quando rispondi Imola ,WEC, 6hr, tutto relax, la contro risposta è “Ma come? Corrono anche a Pasqua?”

Come potete ben capire io l’appuntamento non lo potevo saltare.

Al sabato la mattina si va a dare un’occhiata dalle acque minerali. Prima cosa prima, pensatela come vi pare, ma le auto dovrebbero suonare come il V12 Aston. Addirittura la domenica mattina sento l’annunciatore dire che quando senti il rumore Aston l’ignorantometro va a fondo scala.

A occhio bene Ferrari e BMW meno Toyota, Porsche e Cadillac (da quest’anno gestite da Jota visto la richiesta di portare 2 auto per il campionato), Alpine non ho capito, Aston indietro. Peugeot fuori classifica, perchè tutte le volte che vedo quell’auto penso a quando mi fu detto che sono entrati nel WEC per vincere Le Mans. A Kubica si frigge il motore, lo cambieranno in tempo per le qualifiche.

Prima delle qualifiche giratina nel paddock e successiva pit walk per provare a scambiare 2 chiacchere con i piloti e fare un paio di foto alle auto. Vado a salutare il mio conterraneo Pera che ritorna nel WEC su Porsche, capatina da Iron Lynx che sono sempre cordiali, in special modo il “capo” (ma ne parliamo dopo) e Ferrari gt con il sempre disponibilissimo Alessio Rovera con cui mi congratulo per gli eccellenti risultati in LMP2 Pro/Am in ELMS. Come sempre risultano irraggiungibili Ferrari e VR46 (e di conseguenza tutto il team BMW Gt).

Le qualifiche le vado a vedere al Tamburello interno prima curva dove da dietro posso vedere un po’ il comportamento delle auto nel cambio direzione.

Quì si sono viste bene le difficoltà di Aston e Porsche (che addirittura arriva ad un bloccaggio alla staccata), anche Toyota non sembra brillante come uno si aspetterebbe. Le qualifiche Gt finiscono con una pole inaspettata per la BMW 46 visto che dalle PL la pole sembrava in mano a Lexus. Con comunque quest’ultimi secondi con a ruota Aston e Ferrari, male Porsche e Mclaren, non male Ford, malissimo Mercedes che finisce in coda al gruppo. Per le Hyper sarebbe potuto essere 3 Ferrari nelle prime 3 posizioni, ma Fuoco si fa prendere dall’emozione e con ben 2 giri cancellati per track limits non rientra nell’hyperpole. Quindi Ferrari-Ferrari-Bmw poi Toyota (che i giappi non mollano mai) ed un trio francese Alpine-Peugeot-Alpine. Malissimo Porsche dietro anche ad una Cadillac.

Finite le qualifiche mi sposto verso il paddock per avere la prima sorpresa del weekend, non parcheggiano più le auto nel retro per le verifiche, ma in pit, quindi non ci sono possibilità di vederle. Allora mi dirigo verso il ring delle interviste cercando di recepire qualche informazione. Riesco a cogliere che in BMW hyper sono ottimisti e che per le gt le Lexus hanno un alta velocità di punta e quindi risulterà difficile passarle. Fuoco è dispiaciuto per non aver portato l’auto in hyperpole. Mi fermo a scambiare due chiacchere con Claudio Schiavoni, che è molto cordiale e riesce a darmi un’idea della differenza tra correre nel WEC e ELMS, come costi e logistica, molto interessante.

Domenica mattina altro giretto per il padock con pit walk per provare a capire qualcosa dai piloti, riesco a parlare con Tincknell della nuova Aston Valkyrie a cui dico che avendoli visti il sabato al tamburello mi sembravano un po’ rigidi visto che l’interno nel cambio di direzione sembrava sollevarsi più delle altre auto. Mi fa i complimenti per il buon occhio da osservatore (ancora non ho capito se “c’ho chiappato” ma questo da solo conferma che la malattiaper le corse è lì e non si cura) e mi conferma che stanno ancora molto lavorando sull’assetto. Facendo altre domande in giro sembra che la macchina sia molto spinta aerodinamicamente e non abbiano ancora capito bene come farla lavorare (sarà vero?). Ricordo che quest’auto corre anche nell’IMSA.

Qualcosina questi tre hanno vinto

Qui l’ignorantometro invece va fuori scala.

Partenza vista dall’esterno Rivazza

La Ferrari 51 prende il largo seguita dalla 83 e dalla BMW 15 poi le Toyota, Peugeot 93 e le due Alpine. Per il Gt prendono il largo la BMW46 con dietro a pochi secondi Ferrari 21. Dietro le dames colpiscono la Corvette di Keating (che non molla un c***o e è sempre lì) causando il primo FCY. Intanto dietro la Ferrari 50 sta cominciando la rimonta dall’ultimo posto, questo sembra anche aiutati dal fatto di aver imbarcato meno benzina, difatti saranno i primi a fermarsi. Intanto Toyota e BMW si prendono a sportellate con la seconda che perde metà alettone posteriore.

Dopo le prime 2 ore in Hyper ancora davanti le Ferrari con dietro BMW, con Alpine 36 che sopravanza Toyota in queta posizione grazie ad un dolido stint. In Gt la lotta sembra tra Lexus BMW e Ferrari.

Dopo 2 ore e mezzo decido di spostarmi verso le acque minerali, in quel frangente la BMW 36 spinge la Aston dritta alla Rivazza 1, SC.

Alla fine della terza ora, dopo il giro dei pit, c’è rimescolamento anche grazie a strategie diverse. La Porsche 6 con un ottimo stint riesce a portarsi davanti con Ferrari 51 e BMW 20 dietro. Con il passare dei giri risalgono le auto che erano rimaste indietro, sopratutto l’altra BMW e Toyota. Con Alpine 36 che sta sempre continuando con ottimo ritmo. Sulla Porsche 92 in Gt è montato Riccardo Pera, io sarò anche partigiano, però fa uno stint stupendo. Grande sorpasso alla piratella su una Aston poi in 2 giri passa la McLaren. Recupera 12 secondi al gruppo davanti composto da l’altra Mecca, Corvette, Ford e Lexus.

Davanti in Hyper Ferrari lotta con Porsche (e si vede che ne ha di più) in Gt lotta tra la BMW 46 e Ferrari 21. A 2 ore e 15 dalla fine il fattaccio. Valenti Rossi, grande candidato alla vittoria, è dietro Simon Mann. Queste sono le auto che si sono contese la testa dal giro 1, cioè da quasi 4 ore. Sonosu strategie diverse, presto la Ferrari si deve fermare, ma Vale ci prova, vede che ne ha di più e vuole passare. Dopo vari tentativi alla Rivazza 2 veede lo spazio dove ci passa la moto, ma non la macchina. Colpisce il dietro della 21 (che ripartirà prima del ritiro con 6 giri di ritardo) che esce di pista beccandosi una giusta penalità e buttando via la gara, sembra, e causando una SC.

Intanto si paventa anche l’incubo della pioggia, è in pochi minuti in tribuna la maggior parte degli spettatori ha in mente una cosa sola “te lo ricordi l’anno scorso?” (vero PA?), meno male non ha piovuto.

Verso l’ultima ora mi sposto alla variante alta, qui assisto al consolidarsi della Ferrari 51 al primo posto con tutte le auto che con sosta più lunga o meno che dovranno fermarsi nell’ultima mezz’ora per un riabbocco. Pierguidi fa un super stint per poi ritrovarsi dopo il pit dietro alla 83, che deve fermarsi, però davanti a BMW e Alpine che si sono già fermate.

In Gt sono rimasti davanti a lottarsi la vittoria la Porsche che ha 20 secondi di vantaggio su BMW46 che sta rimontanto con Van der Linde. Ultimi giri al cardiopalma con BMW che non riesce a passare e Porsche che vince, pur non avendo l’auto migliore, con un po’ di fortuna ed un ottima gara.

In Hyper la Ferrari riesce a vincere la gara di casa con Ale, l’eroe di Le Mans, che saluta il pubblico. Dietro dopo il giro delle ultime fermate, causa riabbocchi più o meno lunghi, BMW, una solida Alpine (meglio che della cugina in F1), Ferrari 83, Toyota, l’altra BMW che era rimasta sempre in lotta per il podio (ottimo stint iniziale di KMag), l’altra Toyota e solo dopo Porsche che sembra la grande sconfitta della gara.

Secondo me io il prossim’anno ci ritorno.

Nota dolente per l’organizzazione, o chi per loro, restano quei cartelloni interno variante alta che non permettono di vedere le auto da dietro e in più hanno coperto di cartelloni la vista dall’interno del tanburello, per intenderci dove ci sono le panchine sul vialetto dietro gli alberi.

Landerio

WEC 6HR DI IMOLA 2024

Come anticipato quest’anno niente Monza per il WEC, ma Imola.

E per l’ennesima volta (e spero molte altre a seguire) metto in moto l’avventura per andare a vedere un campionato che, pur con i suoi limiti (vedi BoP alla René Ferretti), sta anno per anno attirando sempre più pubblico.

Quest’anno c’è stato l’ingresso di nuovo case nella classe Hyper. Lamborghini, Isotta Fraschini, BMW e il ritorno di Alpine con un auto sua.

E anche in Gt, dove siamo passati alla classe GT3, c’è stato l’ingresso delle nuove case; BMW, McLaren, Lamborghini, Ford (proprio USA 5,4L V8 dal rumore unico tipico delle muscle car) e Lexus.

Sabato mattina parto dalle Acque minerali e arrivo fino alla variante alta per le FP3

Il circuito del Santerno crea un piccolo problema, rende difficile il sorpasso delle Hyper sulle GT e mi accorgo che dalla Piratella a tutte le Acque minerali si passa difficilmente (cose che era ampiamente prevista dai piloti), quindi l’unico punto della pista dove sorpassare è la salita che porta alla variante alta. Questo fattore sembra aver giocato qualche ruolo durante la corsa, soprattutto nel finale.

Grande pensata dell’organizzazione di mettere i cartelloni pubblicitari a oscurare la vista di tutta la chicane da interno pista, bravi davvero.

Scendo giù dietro la collinetta della Rivazza fino alla ex variante bassa.

Mi avventuro verso la pit walk e qui incontro un grande problema organizzativo, fanno entrare da sotto la torre Ferrari e non riescono a creare una fila perché effettivamente di lì ci passa la strada che porta al paddock.

Sono riuscito a scambiare qualche battuta con i piloti, Alessio Rovera sempre disponibilissimo e anche gli Iron (uomini e donne) Schiavoni “deve esse’ un personaggio da nulla”.

Mi dirigo esterno variante alta per vedere le qualifiche, formato hyperpole (hyperpole, superpole,Q2 chiamatele come vi pare) per i primi 10.

In GT avanti Porsche con dietro Aston e poi BMW n°46.

Per le Hyper tripletta Ferrari, tutte e tre le auto come uniche sotto 1:30, la prima (con Fuoco) rifila più di 6 decimi alla prima delle Porsche (vincitrici della prima gara) quarta, dietro alle Porsche c’è Toyota, che danno con un buon passo gara. Ma sembra che la cura dimagrante (sempre da BoP) abbia reso le Ferrari favorite. Non male BMW e Cadillac anche se distanti dai primi, Peugeot e Alpine indietro con Lamborghini e Isotta (ultima).

Nel paddock riesco a scambiare due parole con i ragazzi dell’Isotta Fraschini, disponibilissimi. Chiedo delucidazioni su come venga applicato il BoP ad un nuovo entrante, visto che loro già al primo appuntamento sembravano molto penalizzati. Spiegazione: “Auto finita in galleria del vento, raccolgono i dati, misurano la posizione del baricentro e decidono” sono partito più in confusione di quando sono arrivato. Comunque grande merito a loro.

Domenica mattina arrivo all’autodromo e vado in direzione pit, c’è strapieno. Gente in fila un ora e mezzo prima che apra il pit walk, desisto. Dopo aver dato un’occhiata un paio di volte alla gara F1 e aver raccattato un paio di commenti dai piloti la mattina mentre entravano ai box (devo dire che qualcuno è veramente una merda, senza far nomi) aspetto la fine della gara per contattare PA che so in autodromo. Ci incontriamo sulla tribuna centrale, dopo una chiaccherata di una mezz’oretta sentiamo le auto che iniziano ad uscire, lo saluto e proseguo in direzione Tosa per la partenza.

Devo dire la verità, l’ho trovato mentre era intento a scrivere il post Gp, e non gli ho neanche detto grazie per tutto il lavoro fatto in questi anni. Dimenticanza, ma scrivendolo ora mi son salvato in calcio d’angolo.

Non faccio a tempo ad arrivare al Tamburello che già la Lamborghini si è girata, e penso :”si comincia bene!”

Pronti via e le auto arrivano alla staccata del Tamburello, sembra che la Alpine n°36 abbia fatto strike, coinvolgendo BMW le due Peugeot e la gemella (primo travaso di know how da F1 a WEC – cit.). Le rosse sfilano davanti il gruppo alla Tosa

In Gt la lotta davanti è per le due BMW una Porsche e una Ferrari, queste sembrano lottare per la vittoria dopo che le Dames hanno perso giri ai box per un guasto o un incidente. Ford e Lexus non sembrano all’altezza, si difende bene Aston, McLaren e Corvette nel limbo.

Nel secondo stint monta Rossi sulla BMW, sono in tanti i suoi tifosi, e devo dire che non ha sfigurato, ha anche recuperato un po’ di terreno. Devo dire che è della categoria.

Dopo un paio di ore mi sposto verso le Acque minerali con un ragazzo che ho conosciuto alla Tosa, ci mettiamo in tribuna e dopo un paio di ore mentre la corsa sembra andare in direzione Ferrari inizia la tragedia. Gocce d’acqua. A due ore dalla fine inizia a piovere.

Come ben noto comincia la disfatta. Già avevo detto che dalle Acque minerali alla variante alta è un punto per il sorpasso delle Hyper sulle GT, qui già comincio a sentire slittare le gomme quando le auto escono dalla traiettoria asciutta per il sorpasso, poi alla Rivazza una Ferrari va lunga. Le Ferrari non pittano per il cambio gomme da slick a wet (secondo travaso di know how da F1 a WEC – cit.) Porsche e Toyota sì. Quando le Ferrari si ferma ormai è tardi. Intanto assisto più a una gara di drifting che di Endurance.

Sul bagnato con la classifica che vede Toyota-Porsche-Porsche-Toyota-Ferrari con una BMW che ad un certo punto si attesta terza. In GT le BMW davanti (Farfus davanti Martin con quest’ultimo afflitto da penalità mentre lottavano per la prima posizione) con terza la Porsche ormai fuori dai giochi come le altre. Degna di nota dal mio punto di vista la prestazione di Bamber con Cadillac sul bagnato, alle Acque minerali passava forte.

Nel finale torna l’asciutto e Porsche si avvicina a Toyota per la prima posizione.

Ma come detto il traffico è un problema, pur avendone di più, Estre non riesce a passare Kobayashi oltretutto dovendo scontare 5 secondi di penalità.

Finisce cosi, con Toyota-Porsche-Porsche con quarta la Ferrari n°50 con Fuoco che recupera a suon di giri veloci (per la felicità della proprietà presente ai box) la seconda Toyota.

In Gt finisce BMW-BMW-Porsche anche qui con Ferrari quarta.

Ci si vede il prossim’anno Monza o Imola che sia.

 

Landerio

MONDIALE SBK 2023 – SI RIPARTE DA PHILLIP ISLAND

Signore e Signori il Mondiale Superbike ritorna in azione dallo splendido circuito d Phillip Island, dove da domani torneranno a darsi battaglia i Campioni delle derivate di serie.

Il Campione del Mondo in carica, Alvaro Bautista che sfoggia il numero 1 sulla carena.

Siamo in piena “Golden Era” con ben quattro Campioni del Mondo della Categoria. Il Campione uscente nonché Pilota da battere Alvaro Bautista sulla Ducati V4R, il funambolico turco Toprak Razgatioglu sulla Yamaha R1M, la leggenda di Akashi Jonathan Rea sulla Kawasaki ZX10-R ed il ritorno d un eterno Tom Sykes sulla Kawasaki di Puccetti.

Il ritorno di Tom Sykes nel Mondiale Superbike in sella alla Ninja.

Il pista anche il due volte Campione del Mondo della Supersport (2021-2022) Dominique Aegerter sulla Yamaha R1M del team GYRT, che avrà come compagno di Team il Campione Mondiale Moto2 del 2021, l’Australiano Remy Gardner.

La coppia Kawasaki del 2023 non cambia.

5 i Team Ufficiali, 10 Team clienti per un totale di 23 Piloti tra i quali numerosi ex MotoGP (Lecuona, Vierge, Redding, Petrucci, Gardner e Baz) ed alcuni volti emergenti del panorama internazionale come Bradley Ray del BSB ed il nostro Axel Bassani in rampa di lancia per un Team Ufficiale nel 2024.

Danilo Petrucci in sella alla V4R del Team Barni, rientra in un Mondiale dopo un anno nel MotoAmerica.
Piloti e Squadre

Ducati

Bautista(1) e Rinaldi (21)

Kawasaki Racing Team

Rea (65) e Lowes (22)

Yamaha

Razgatioglu (54) e Locatelli (55)

Honda HRC

Lecuona (7) e Vierge (97)

BMW

Redding (45) e Van Der Mark (60)

Team Clienti

Ducati

Team Motocorsa – Bassani (47)

Barni Racing – Petrucci (9)

Go Eleven – Oettl (5)

Kawasaki

Team Puccetti – Sykes (66)

Orelac Racing – Konig (52)

Yamaha

GYRT GRT – Aegerter (77)

GYRT GRT – Gardner (87)

Motoxracing – Ray (28)

GMT94 – Baldassarri (34)

Honda

MIE Racing – Syahrin (35)

MIE Racing – Granado (51)

BMW

Bonovo Team – Baz (76)B

Bonovo Team – Gerloff (31)

La griglia del Mondiale 2023. Fonte WorldSBK
Orari del weekend 

Sabato 25 febbraio

Superpole SSP: 2:25 – 2:45

Superpole SBK: 3:10 – 3:25

Gara 1 SSP: 4:30

Gara 1 SBK: 6:00

Domenica 26 febbraio

Superpole Race SBK: 3:00

Gara 2 SSP: 4:30

Gara 2 SBK: 6:00

 

Bentornato al Mondiale Superbike ed a tutti gli appassionati, era proprio quello che ci voleva…

Francky

SBK 2022-MISANO. BAUTISTA VINCE DUE VOLTE, GLI ALTRI FATICANO

La riviera adriatica ha sorriso all’alfiere della casa “padrona” di casa.

Bautista ha vinto imperiosamente le due gare “lunghe” lasciando a Ragzatliogu la Superpole race della mattina di domenica. Nel frattempo ha messo dietro in tutte e tre le gare il diretto rivale Rea che esce da Misano distante in classifica di 36 punti.

Sembrano tanti, ma con tre gare a weekend sono ancora un nonnulla. Tra lui, Rea e Toprack non si frappone mai nessuno a meno di eventi eccezionali.

A Misano il solo Rinaldi ha potuto (e solo in gara 2) finire davanti ad uno dei tre big: in ottica campionato è davvero poco visto che loro tre stanno facendo un campionato a parte nel quale (ad oggi) Alvaro è l’unico a non aver sbagliato nulla. Però lo spettro del 2019 aleggia costante nel box rosso e nei sogni di tutti i ducatisti. Dita incrociate.

Gara 1 è stato un assolo con Bautista che, quando ha deciso di rompere gli indug,i ha dato uno strappo a suon di giri veloci fiaccando tutta la concorrenza. L’unico a provare una resistenza il solito Toprack che però è stato tradito in gara 1 dalla sua R1.

Il turco ha fatto sua la Superpole Race, con l’impressione che Bautista non abbia voluto forzare: forse era consapevole che nel pomeriggio di domenica avrebbe ristabilito le gerarchie. E così è stato. Dopo qualche giro di sfogo da parte del turco (sempre pronto a prendersi rischi) Bautista ha dato lo stesso strappo del sabato ottenendo il medesimo risultato.

In gara 2 il suo compagno Rinaldi è riuscito in una bella rimonta dal decimo posto di partenza. Il recupero è culminato con il sorpasso ad un Johnny Rea troppo sotto tono per essere vero. Il gran caldo ha messo in difficoltà il grip ed il setup della sua Kawa. In ogni caso l’inglese ha fatto il suo limitando i danni il più possibile perchè è una garanzia. Esce da Misano con più punti di Toprack alla fine del weekend.

Poi ci sono tutti gli altri che ormai più che attori sono comparse. Redding è irriconoscibile sulla BMW.  Le due Honda HRC sono ancora ben lontane da un livello che possa loro permettere di aspirare ad un podio in assenza di disgrazie dei tre davanti. Rispetto allo scorso anno abbiamo perso Locatelli sulla Yamaha ed anche Lowes sulla Kawa, piloti che nel 2021 erano comunque a tiro di scarico e che adesso finiscono le loro gare molto distanti dai primi. Ci aggiungo, per finire, anche quella promessa di nome Garrett Gerloff che è stato addirittura in odore di Motogp.

Adesso un mese di stop e ci si rivedrà tutti a Donington Park dove, magari, la presenza di una pioggia estiva potrà regalare qualche sussulto.

Salvatore V.

(immagine di copertina tratta dal sito ufficiale della SBK)

SBK 2022- GP D’OLANDA ASSEN

Secondo appuntamento stagionale sul circuito di Assen in Olanda.

Come ampiamente previsto, è bastata una gara per delineare quelli che sono i valori in campo e chi si contenderà l’iride attualmente in mano a Toprack Razgatlioglu. I tre podi della prima stagionale hanno visto brindare sempre i soliti tre, gli stessi “designati” ad inizio stagione. Il campione in carica tre volte terzo (suo malgrado), l’immarcescibile Johnny Rea ed il redivivo Alvaro Bautista.

Se sui primi due c’erano pochi dubbi, sullo spagnolo ce ne potevano essere dopo i due anni di purgatorio in Honda. Su di lui, ma non sulla Ducati che è rimasta competitiva anche in sua assenza.

Lo spagnolo ha ritrovato subito il feeling con quella che poteva essere la moto dei record 2019.  Peccato abbia segnato quello negativo di aver perso un mondiale già messo in bacheca a giugno 2019.

Se Aragon è sempre stato terreno di caccia Ducati, ad Assen si scende in pista “a casa” del lupo Johnny Rea. L’inglese ha cominciato a vincere ininterrottamente in Olanda da gara 2 2014, interrompendo la sua striscia solo nel 2019 grazie proprio allo stato di grazia che Bautista e la Ducati del periodo d’oro, e nel 2020 perché non fu organizzato l’evento.

Tra i due tenterà di infilarsi in ogni modo il turco campione in carica. Toprack non è il tipo da intimorirsi nel corpo a corpo e non pare per nulla intenzionato a mollare lo scettro agli altri due tanto facilmente.

Sarà lotta a tre su tre marche di moto diverse e con caratteristiche di base diverse, segno che l’uomo ancora un pizzico di differenza la riesce a fare.

Soprattutto se si considerano le prestazioni dei tre top rispetto ai rispettivi compagni di box. Tra questi il migliore ad oggi è il nostro Rinaldi quarto in classifica generale che manca ancora di costanza lungo tutto l’arco del weekend. Senza questa caratteristica quei tre non si battono se non saltuariamente.

Latita ancora la Honda che, perso Bautista, ha affidato la sua CBR all’ex Motogp Lecuona. Lo spagnolo è tutto fuori che un fermo eppure sono diversi anni che la più grande casa del mondo non mette in pista un mezzo degno del suo marchio e/o non lo riesce a sistemare come si deve.

In griglia anche le BMW ufficiali. Scott Redding è già pentito della scelta “obbligata”.

Bello il campionato belle le moto ma, diciamocelo chiaro, tolti i tre mattatori per gli altri restano solo le briciole.

Buon divertimento.

(immagine in evidenza tratta dal sito ufficiale del mondiale SBK)

Salvatore V.