LE NON PAGELLE DI ABU DHABI 2024

Il grande compositore Girolamo Frescobaldi era talmente consapevole dell’ardua difficoltà che la sua celeberrima “Toccata IX” comportava che, quando mandò in stampa la raccolta che la conteneva, chiese all’editore di apporre in calce alla sua partitura la seguente massima:

non senza fatiga si giunge al fine

Ed allo stesso modo dello sventurato organista che si accinge a suonare Frescobaldi anche noi giungiamo alla fine di questa lunghissima ed estenuante stagione. Tale e tanta la fatica che allo sventolare della bandiera a scacchi di Abu Dhabi anche il sottoscritto credeva di aver raggiunto l’agognato traguardo. Il che, complici i deliranti impegni lavorativi del fine anno, ha ritardato l’uscita di queste non pagelle ogni più tetra previsione. Chiedo umilmente perdono e spero nella vostra benevolenza.

L’ultima gara di stagione è andata come doveva andare, nel senso dell’esito delle ultime battaglie per la classifica dei costruttori che vedeva, al vertice, impegnate McLaren e Ferrari con la prima ampiamente favorita ma non matematicamente certa e, per la sesta posizione, con Alpine, Haas e V-Carb/RacingBulls a giocarsi i milioni che una posizione in più o in meno nella detta classifica avrebbe garantito.

Prima di celebrare i campioni, un cenno ad Alpine va fatto. Il loro disastroso inizio di stagione non solo non dava credito ad alcuna possibilità di agguantare il sesto posto nei costruttori ma erano talmente messi male che nemmeno un misero punto pareva essere alla loro portata. Se in quest’ultima caratteristica sono stati rapidamente superati dalla Kick Sauber (che ha poi evitato lo zero grazie alla fantastica gara di Zhou in Qatar) comunque le loro prospettive di classifica sono rimaste assai miserevoli. Infatti, arrivano a Budapest, cioè a metà stagione, con 9 punti, penultimi in classifica, con un distacco siderale da chi li precedeva (Haas e RB) e, soprattutto, con nessuna speranza di poter fare di meglio. Eppure, proprio quei 9 punti, raggranellati con grande fatica da Gasly (6) e Ocon (3), sono ciò che è servito alla scuderia francese, oggi, per raggiungere un risultato che, date le premesse, va considerato strepitoso. Dopo metà stagione la vettura è migliorata tantissimo (si parla di ricerche ossessive relative al peso della vettura) ma migliorare la posizione (ultima, anzi penultima visto che Sauber era ancora a zero) era ancora di là da ogni più rosea aspettativa. A cambiare tutto, però, ci si sono messi i piloti. Gasly è stato eccezionale e l’exploit di Ocon in Brasile ha fatto il resto. Se uniamo i puntini vediamo che a far da contraltare alla crescita di Alpine e Gasly in particolare, ci sono state le prestazioni assai altalenanti dei diretti concorrenti. In Haas si è svegliato Magnussen nel finale di stagione ma il solitamente solido e veloce Hulkenberg poteva fare meglio. In V-Carb Tsunoda si è dato da fare ma è parso un po’ affannato e Lawson ha deluso parecchio.

Quindi?

Quindi, mai come quest’anno anche le posizioni di rincalzo del mondiale ci hanno mostrato l’importanza del pilota. Sono convinto che se al posto di Gasly, cui va ascritto maggior merito rispetto ad Ocon che complessivamente ha fatto la metà dei punti di Pierre, ci fosse stato un pilota meno solido Alpine sarebbe arrivata ottava e non sesta.

Per quanto vada applaudita a scena aperta, considerato dove si trovava nel 2022, McLaren non ha potuto contare su un apporto altrettanto solido da parte dei suoi piloti. Per quanto straordinariamente veloce sia Norris e sorprendentemente sagace Piastri non so se sono troppo maligno nel dire che il titolo costruttori è arrivato nonostante i piloti.

Questa considerazione la svilupperemo meglio nei vari recap di stagione che usciranno nell’off-season ma mi piace metterla subito in gioco per far alzare le antenne a tutti coloro che si sbracciano ad affibbiare meriti a questo o quell’ingegnere o a questo o quel team principal (e ogni velato riferimento a persone realmente esistenti NON è casuale).

Tornando alla gara, sono stati gli episodi dell’inizio a far venire qualche brivido: tra l’incidente Verstappen-Piastri e la stratosferica partenza di Leclerc sembrava che il mondiale costruttori sarebbe potuto essere davvero in gioco.

Ma, ça va sans dire, la linearità della gara non ha consentito a nessuno dei team inseguitori, Ferrari e Haas in particolare, di poter aspirare a nulla di più di quanto la pista stava mostrando, cioè con una McLaren ed una Alpine, per rimanere nelle lotte residue di campionato, solide ed efficaci.

E i piloti? Tra sorprese e delusioni qualcosa da dire c’è.

NORRIS voto 9

Si può dire che per com’è andata la sua stagione ad Abu Dhabi mi ha sorpreso? Credo di sì ma lascio ai commentatori altre valutazioni, se del caso. La sorpresa non è tanto la prestazione, che è apparsa scontata, quanto la solidità che ha mostrato durante il week end. Se c’è un difetto che possiamo ascrivere a Landino nostro è proprio il “braccino” che tante volte ha mostrato in stagione e che in questa gara decisiva per il team, diciamoci la verità, ci aspettavamo. E invece no. Invece Landino non sbaglia una virgola in tutto il week end e tra la qualifica strepitosa e la gara impeccabile porta a casa il suo miglior week end della stagione proprio nel momento in cui contava di più. Per il team, s’intende. Già, difficile togliersi dalla testa che se invece del campionato costruttori fosse stato in ballo il titolo piloti avremmo visto espressioni molto diverse uscire dal suo abitacolo. Tanto più che dopo le piroette di Verstappen e Piastri alla prima curva, trovatosi da solo a reggere le sorti del team, la situazione era proprio di quelle che avrebbero potuto mettere a dura prova la sua tenuta psicologica. Rendiamo dunque giustizia alla strepitosa guida del nostro beniamino, finalmente!, che conduce in testa dal primo all’ultimo giro questo GP fondamentale senza lasciare in nessuna occasione alcuna speranza a Sainz, il più immediato inseguitore. Bravo! E allora, se è stato così bravo, perché non un bel 10? Be’, cari 25 lettori, il problema è che mi sento un po’ come quell’insegnante di liceo che passa tutto l’anno a sperare che quello studente là, quello nel banco là dietro, che pure potrebbe giocarsela con il primo della classe ma che ogni volta fa una sbavatura, commette un erroraccio, scambia un più con un meno nel compito di matematica, rovina l’interrogazione di storia che era stata quasi perfetta fino a che non gli scappa che la Rivoluzione Francese è avvenuta nel 1776 anziché nel 1789, o che declama con perfetta dizione e memoria sorprendente i Sepolcri finendo però per attribuirli a Leopardi anziché a Foscolo, ecco, sì, proprio quello là, avete presente? E’ quello che alla fine non ci credi più e quando in Fisica non ha problemi con le leggi di Boyle e ti fa un calcolo di pressione volumetrica perfetto finisce che non ti convince lo stesso, che è stato un caso o un colpo di fortuna e che quindi, quel 10, non glie lo vuoi dare per paura che si esalti troppo o che lo sminchioni subito con un altro erroraccio. Lo fermi lì, prendi quanto di buono ha fatto, e aspetti la prossima occasione in cui metterlo alla prova per vedere se davvero, quel 10, se lo merita. Ecco, Lando, Abu Dhabi è ciò che avresti dovuto fare tante volte in stagione e che invece non hai fatto. Ti aspettiamo al varco!

SAINZ voto 8,5

L’ultima di Sainz in Ferrari ha un sapore dolce-amaro. Dolce, perché la prestazione è eccellente, solida e di alto livello strategico come ci ha sempre abituato. Amaro, perché complice la straordinaria prova di Norris, non porta allo sperato sorpasso in classifica mondiale costruttori e perché questo Sainz, nell’auspicabile competitività che Ferrari si porterà in dote nel 2025, sembrerebbe molto più utile dell’ondivago nuovo acquisto che si appresta a prenderne il posto. Cos’altro si può aggiungere?

LECLERC voto 8+

Il voto è di molto drogato, per così dire, dalla partenza al fulmicotone che il buon Charles è riuscito a porre in essere. La qualifica, infatti, non è stata esattamente la sua miglior qualifica in carriera, anzi! Vero che la penalità da scontare era una pesante spada di Damocle ma la sua condotta nel Q2 è decisamente da rivedere. Tuttavia, 8 posizioni guadagnate in partenza non è cosa che si veda tutti i giorni. Dopo la strepitosa partenza si accoda al “trenino” Gasly-Russel-Hulk-Alonso e decide per qualche giro di non sforzare troppo le gomme. Verso il decimo giro rompe gli indugi e pressa Alonso fino a che quest’ultimo non sbaglia e ne approfitta benissimo. Dopo un paio di giri è il turno di Hulk, che viene superato con stile superlativo. Il ritmo è ottimo perché dietro di lui il redivivo Max, che nel frattempo si era ripreso bene a suon di sorpassi e sembrava poter fare un recupero dei suoi, perdeva anziché guadagnare. Quando Gasly pitta decide di rimanere in pista usando Russell come “gancio” ma sembra che stavolta il suo ritmo non sia tale da assicurargli un sorpasso agevole. Così pitta al 21 dopo essersi rassicurato della posizione di Hulk. Complice un Lawson un po’ troppo ostruzionista Gasly viene agganciato subito e al giro 24 Charles lo passa senza troppa fatica. L’undercut su Russell funziona tanto che quando quest’ultimo pitta si ritrova anche dietro a Gasly. Con questo ritmo il sorpasso su Hamilton. dal quale era distaccato di circa 10 secondi dopo il pit, sembra imminente ma ci pensa l’eptacampeao a levargli ogni preoccupazione pittando al 35° giro. A questo punto, a 20 secondi da Sainz e 25 da Norris, con in ballo il titolo costruttori, capisce che fare un secondo pit, che pure avrebbe avuto senso in una gara “normale”, è insensato e deve solo sperare che Norris ne combini una delle sue. Ma Lando non sbaglia una virgola e il mondiale costruttori è rimandato. Finisce che in un parco chiuso anomalo, con i piloti del podio in mezzo alla pista a raccogliere gli osanna del pubblico, lancia un’occhiata a Hamilton che neanche in uno di quei film di Soderbergh con tutti quei divi del cinema a far i fighetti al casinò. Come andrà? Io ho pochi dubbi ma va a sapere…

HAMILTON voto 6.5

Già, come ti andranno le cose, caro Lewis, l’anno prossimo? E con CLC che ti guarda così di sottecchi al traguardo? Come in questo week end? Dove hai fatto pietà nelle qualifiche e nella prima parte di gara dove basta un Lawson qualsiasi a bloccarti? O come nella seconda parte del GP dove ti sei ricordato che uno dei tuoi soprannomi è “Hammer-time” e giri mezzo secondo al giro più veloce del tuo erede in Mercedes e lo fulmini con un sorpasso da brivido nell’ultimo giro? Più che un GP, quello di Hamilton è stato un punto interrogativo grande come la proverbiale casa. Mah!

RUSSELL voto 6 meno

La qualifica non strepitosa, almeno non all’altezza di quelle da lui fatte negli ultimi week end (tra cui due pole position!), per non dire appena discreta e una gara condotta in modo altrettanto incerto non mi consentono di dare la sufficienza al buon Giorgino. Solo il comunque buon quinto posto finale lo salva dal votaccio. Oltre alla qualifica non eccelsa pesano la sua titubanza nei primi 15 giri con Gasly, dal quale peraltro si fa sorprendere alla ripartenza della VSC, che sarà stato eccezionale ma guidava pur sempre una Alpine, e il ritmo non sufficiente mostrato nella seconda metà. Forse era appagato dall’aver raggiunto la matematica certezza di chiudere il campionato davanti al suo celebrato team mate. Ma non deve sedersi sugli allori perché l’anno prossimo non sarà più lui il giovane rampante che cercherà di fare le scarpe al più esperto team mate, anzi, si troverà nella posizione speculare contraria e con un’incognita enorme rappresentata dal nostro Antonelli per cui Toto stravede esattamente come stravedeva per lui qualche anno fa. Occhio!

VERSTAPPEN voto 6

Dopo la pioggia di complimenti nella desertica Lusail, Max decide che vuole divertirsi e riveste i panni del se stesso del 2017 facendo quel curioso calcolo che fece in occasione del GP di Singapore di quell’anno: loro sono in lotta per il mondiale, sembra pensare Max, vedrai che mi faranno passare. Non funzionò allora e non ha funzionato adesso. La collisione con Piastri alla prima curva non solo sortisce in un improvvido incidente che lo rimette indietro di parecchie posizioni ma anche in una penalità di 10 secondi, che gli chiude ogni speranza di bissare Lusail, se mai ne ha avute. Dopo la collisione si diverte a fare qualche sorpasso ma poi, giunto alle spalle di Leclerc si plafona e per il resto della gara gira con con il gomito fuori dal finestrino. È già ora di 2025.

GASLY voto 9

Ma quanto è stato bravo Gasly in questo week end? La qualifica è da antologia, considerando il mezzo che si ritrova, perché fa il sesto tempo (poi quinto in griglia per la penalità di Hulk) ad un solo decimo di distanza da Piastri, Sainz e Hulkenberg e a pochi millesimi da Max: wow! In gara approfitta alla grande del duello tra Piastri e Max, addirittura supera Russell alla ripartenza da VSC e poi tiene il terzo posto per tutto il suo primo stint nonostante la (poco convinta a dir il vero) pressione dello stesso Russell. La sosta al 15° giro è stata solo apparentemente un errore visto che ne aveva per continuare altri dieci giri. In realtà, il muretto ha saggiamente deciso di marcare a uomo, per così dire, le Haas che avevano pittato nei due giri precedenti. Di lì in avanti si è trattato di guidare mantenendo la track position relativa sui due Haas, Hulk in particolare viste le disavventure di Kevin, cosa che ha fatto egregiamente. È soprattutto a lui che Alpine deve ringraziare per l’insperatissimo sesto posto nel costruttori. Bravo!

HULKENBERG voto 7 meno

La qualifica di Hulk ha avuto dell’incredibile: il quarto tempo segnato in pista rappresenterebbe la sua migliore dell’anno e tra le migliori nell’intera sua carriera! Tra l’altro in un gran premio decisivo per la conquista del sesto posto nel mondiale costruttori, con i tanti bei dollarini che sono in ballo. In una gara in cui davanti, McLaren in particolare, tutti saranno cauti per non rischiare di mettere a repentaglio il titolo, la quarta piazza in griglia sarebbe stata utilissima. In breve, complice anche il patatrac al via di Max e Oscar, era Hulk quello che ne avrebbe più beneficiato. Invece, scopriamo che nel Q1 Hulk aveva commesso un’ingenuità colossale superando due macchine sotto il tunnel di uscita dei box che gli è costato tre posizioni in griglia. Tre posizioni che alla fine hanno compromesso la possibilità di superare Alpine in classifica. Infatti, pur partendo bene non riesce ad approfittare del caos generato da Max e Oscar e quando si ritrova negli scarichi di Russell non ne ha per provare ad attaccare. Prova un mega-undercut al 14° giro ma l’immediata risposta di Gasly non gli consente di trarre alcun vantaggio dalla mossa. Da lì in avanti è costretto a seguire il francese sperando in qualche SC o comunque in qualche inconveniente ma ormai la frittata è fatta. Non credo di esser stato l’unico a notare che il buon Hulk, pure autore di una eccellente stagione, nelle ultime gare è stato molto “falloso”. Non è un buon viatico per il 2025.

ALONSO voto 7

Come sempre eccezionale a trarre vantaggio da situazioni complicate.

PIASTRI voto 5

Anche se la penalità comminata a seguito dell’incidente al via è stata affibbiata a Max sappiamo tutti che è lui il vero responsabile dell’impatto. Non ha guardato. Punto. E in una situazione in cui c’è il titolo costruttori a repentaglio si tratta di un’ingenuità imperdonabile. Per sua fortuna, e del team, là davanti Norris si è dimenticato le sue paure a casa e ha vinto con agio ma se così non fosse stato cosa avremmo detto a Oscar? Mah!

ALBON voto 6.5 – bella gara, bravo ad approfittare delle varie peripezie ma purtroppo per lui Alonso non si è ancora ritirato: niente punti neanche stavolta.

TSUNODA voto 5.5 – bella qualifica e bella partenza ma dopo pochi giri cede inesorabilmente. Non che ci fossero molte speranze di ribaltare la situazione nel costruttori ma così…

ZHOU voto 6 – male in qualifica, eliminato in Q1 con Bottas che raggiunge la Q3, ma bene in gara. Come già detto in Qatar si è svegliato troppo tardi.

STROLL voto 5.5 – non era neanche andato malissimo in gara ma incappa in troppi track limits finendo per essere penalizzato dopo il traguardo

DOOHAN voto 6 di incoraggiamento – in realtà è andato piuttosto male, soprattutto in qualifica dove si è trovato malamente ultimo mentre Gasly se la giocava contro i migliori. In gara ha badato a non fare danni e ha concluso il GP. Non ci aspettavamo molto, del resto, soprattutto perché gettato in una mischia importante nell’ultimo GP della stagione con la posizione nel costruttori ancora a rischio. Piuttosto è Alpine o, meglio, il suo novello TP, ad essere discutibile in questo tipo di decisioni. E se Gasly avesse patito qualche guaio? Mah!

MAGNUSSEN voto 5 – male soprattutto in qualifica ed è tutto lì. Perché in gara si ritrova invischiato in vari guai che avrebbe probabilmente evitato se fosse partito più vicino ad Hulk. Dopo buone prove negli scorsi GP mi aspettavo che uno solido come lui avrebbe dato di più in un GP così importante per il team. Ciao ciao, Kevin, e anche se sei stato un mio beniamino non credo che ti rimpiangeremo più di tanto.

LAWSON voto 4 – perso nettamente il confronto con Tsunoda, il che è tutto dire. Mi aspettavo molto di più in questo finale di stagione, con tutte le implicazioni presenti e future che la mossa di farlo salire in RB comportava. La sensazione è che abbia buttato al vento un’occasione unica.

BOTTAS voto 6 meno – alla sensazionale qualifica fa seguire una gara anonima con annesso errori da principiante quando al 1° giro tampona Perez (ma diciamo che è incidente che in quel frangente può capitare) e soprattutto quando al 26° giro butta fuori Colapinto in modo ridicolo.

COLAPINTO s.v.

PEREZ voto s.v.- capolinea

 

non senza fatiga si giunge al fine