Anche il penultimo GP è ormai alle spalle e, domenica prossima, il circo chiuderà le tende definitivamente per quanto riguarda questo 2024. Di sicuro non ci siamo annoiati ed anzi, sembra proprio di trovarci nella classica situazione del “quando niente e quando troppo”. Non credo ad un complotto ordito alle nostre spalle dopo quanto visto sino ad ora di certo, quanto accorso domenica scorsa con la penalizzazione a Norris, il dubbio se l’è fatto venire anche il più reticente.
Parto subito a cannone perché tanto l’argomento del momento è solo “Campionato Costruttori”, visto che quello più importante è stato già (meritatamente) assegnato. Da quanto su queste righe affermo che comminare una penalità, in termini di secondi da aggiungere al tempo di arrivo, solo quando il GP è finito è sbagliato e soprattutto antisportivo? Nel momento in cui si accerta che un pilota ha commesso una infrazione e quindi debba essere punito, non ha senso dargli cinque, dieci (fate voi!) secondi di penalità da aggiungere solo a GP finito, perché il suddetto pilota venendo a conoscenza della punizione, non farà altro che gestire la sua gara in funzione della punizione stessa: nello specifico si metterà a spingere come un matto, al fine di neutralizzare la punizione stessa. Quante volte abbiamo visto questa ridicola punizione? Come mai affermo ciò? Per il semplice motivo che ieri i commissari, nella loro “infinita saggezza”, hanno deciso di punire Norris dandogli appunto dieci secondi di penalità solo, non si sono limitati a comunicarlo e basta, addirittura gli hanno comminato uno “stop&go”: con questa procedura il pilota inglese è stato costretto ad una fermata supplementare rispetto a quelle preventivate e, di fatto la sua gara è stata compromessa. Ripeto, le infrazioni che si riscontrano in pista è cosi che dovrebbero essere scontate (dal momento che un pilota è stato avvisato ha tre giri per pagare pegno), solo che quanto abbiamo visto domenica scorsa, mi sa tanto di complotto, di manipolazione al fine di tenere vivo l’interesse per l’ultimo GP dell’anno. Naturalmente, a scanso di equivoci, il termine usato è forte me ne rendo conto, eppure il sospetto c’è tutto visto che fino ad ora questo tipo di punizione era da tanto, troppo tempo, che non la si vedeva in pista. Tuttavia è importante specificare che la punizione data a Lando non solo è stata giusta altresì è stata coerente con i precedenti che già sono avvenuti, visto che in regime di doppia bandiera gialla, se non rallenti, ti becchi appunto uno stop&go. Di sicuro Lando, con tutta la McLaren, sono rimasti fedeli e soprattutto coerenti al loro modus operandi che poi, è quello di mandare tutto a meretrici ogni qual volta ce n’è l’occasione e, chi di dovere non si è fatto scappare l’occasione di colpire a suo favore. In questa F1 2024, dove ogni previsione è praticamente impossibile, ne stiamo vedendo di ogni: infatti in una pista come quella qatariota, dove Ferrari le avrebbe dovuto prendere di santa ragione dalla McLaren, succede quello che non ti aspetti e che quindi la Rossa salga sul podio quando ci si aspettava un dominio papaya. A dire il vero, quanto visto nella Sprint (formato che prima levano e meglio è per tutti!), ce lo aspettavamo anche nel GP di domenica con tanto di corteo funebre già pronto. Evidentemente è stato sottovalutato il fattore umano, che mai come quest’anno è stato protagonista più del mezzo che ogni pilota ha a disposizione, con una sprecona McLaren che, coerente fino alla fine, si è messa in condizioni di rischiare il mondiale Costruttori e addirittura il secondo posto di Norris nel mondiale piloti a favore di LeClerc. La Federazione quando vuole sa bene come agire, peccato che lo faccia a sproposito o con tempi di reazione non consoni alla situazione del momento.
Di fatto cambia il direttore di gara e purtroppo non cambiano le beghe, le pagliacciate e i complotti che ne derivano da queste azioni. Purtroppo in questo weekend si è venuto a creare un precedente che farà discutere non poco, derubando la meritata pole a Verstappen. Anche in questo caso il pensiero complottistico viene e purtroppo, è sempre la punizione comminata che scatena l’idea malsana. Ammesso che Max sia in dolo (quello di Russell non era il giro lanciato, bensì quello di cool down, dove nessun pilota in quel frangente rispetta in maniera pedissequa il delta time) mi verrebbe da chiedere a chi di dovere, che cosa significa “una posizione” di penalità? Se la direzione gara avesse castigato il campione del mondo con le canoniche tre posizioni, molto probabilmente nessuno ci avrebbe fatto nemmeno caso invece, è proprio quella singola posizione fattagli perdere che scatena ogni tipo di illazione. Cosa significa quella punizione: è un messaggio a Verstappen? Un segnale alla Red Bull? Naturalmente il campione del mondo sa bene come rispondere a chi gli fa certi torti e, lo fa nel migliore dei modi che è sulla pista, annichilendo tutti nonostante sia su un mezzo che palesemente non è prima forza. Infatti non si confonda la vittoria dell’olandese con il dominio della sua vettura, perché l’attuale RB20 non vale di sicuro la McLaren. Del resto basta vedere Perez per capire in che reali condizioni si trovi la Red Bull. Il messicano di rimando, non si lamenti di complotti orditi alle sue spalle, se la squadra lo sbatte fuori perché con il sorpasso subito in pit lane penso che ormai abbia toccato il fondo. Nei riguardi del messicano ci si potrebbe appellare al fatto che ormai è stato ridotto alla funzione di cavia, visto che non fa altro che sperimentare varie combinazioni di pezzi per trovare l’assetto migliore (in favore del compagno). Premesso che questo ruolo se l’è cucito egli stesso addosso, vero è che cavia o non cavia come ha detto il suo stesso Team Principal, al verde si parte!
A proposito di complotti, ciò che è accaduto a fine GP con Ocon ha sicuramente dell’incredibile (come detto quest’anno di sicuro non ci siamo annoiati): infatti il pilota francese è stato appiedato proprio a fine GP in favore di Jack Doohan. Briatore&Co. hanno anticipato la partenza di Esteban perché devono testare il pilota australiano. Con un sesto posto e, di conseguenza venti milioni e rotti in ballo, sembra una scelta abbastanza azzardata da parte del team. Gasly presumibilmente, con il risultato di domenica scorsa, dovrebbe aver messo in cassaforte la suddetta posizione per la squadra, solo che la domanda viene spontanea: per quale motivo rischiare? Davvero si vuole mettere Dohan in condizioni di non debuttare davanti al suo pubblico di casa (quindi dargli più esperienza possibile) oppure c’è dell’altro? Magari capire se realmente merita un sedile, visto che c’è Colapinto che è disponibile assieme ai milioni che porterebbe? A pensar male a volte ci si azzecca… vedremo alla fine del GP di Abu Dhabi come staranno realmente i fatti. Nel frattempo cambiamo deserto, per andare nella pista “maledetta” dove Ferrari, non solo non c’ha mai vinto, addirittura ci ha perso un mondiale con Alonso nel 2010 nel modo in cui tutti tristemente ricordiamo. Sebbene la McLaren sia più forte (come vettura), personalmente mi do il 50% di probabilità di riuscita nell’impresa, considerando gli sprechi dei papaya e, soprattutto la coppia Rossa che considero la più forte del lotto. Trovo singolare che ci si giochi il titolo proprio in questa pista… non sarà mica un complotto?
Buon GP di Abu Dhabi a tutti.
Vito Quaranta