Forse gli ultimi 3 anni ci hanno fatto capire realmente quale fosse il vantaggio tecnico che Mercedes si portava dietro dal 2014, ancora oggi per provare a batterla servono sforzi enormi a tutti i livelli. La Formula Uno ha contribuito a costruire dentro se stessa una lotta impari con scelte, (anche di Ferrari a suo tempo), che hanno finito per creare una sorta di Davide contro Golia. Dal ciclo Ferrari a quello Red Bull a quello Mercedes. Non deve stupire quindi che i cambiamenti nelle gerarchie richiedano sempre molto tempo, il che purtroppo cozza con la voglia di ‘incertezza’ dei fans e dei media.
Venendo al presente, il campionato ora attende una SF90 all’altezza, unica vera incognita di questa stagione. Unico vero pensiero per Mercedes. Può essere tutto o niente. Secondo le mie informazioni a Mattia Binotto è stata concessa ampia libertà di movimento, molto più che alle gestioni precedenti. Vedi l’era 2008/2014 di Domenicali per esempio, o 2015/2017 dove Arrivabene ha avuto di nuovo grosse risorse ma ‘limitazioni’ ben precise imposte da Marchionne, un periodo tutto sommato turbolento perché si sapeva che azzerare il gap non sarebbe stato mai del tutto possibile neanche con tutto l’oro del mondo.
Nel 2018 la situazione è cominciata a cambiare, di molto.
Libertà di rischiare, di scegliere le persone, ma soprattutto è stato deciso di sbloccare un budget molto importante. Non ci sarebbero particolari limitazioni di spesa per la progettazione e lo sviluppo tecnico.
Naturalmente i risultati della grande aggressività voluta e concessa dal team principal si vedranno solo superando i problemi di affidabilità che risultano essere stati messi prudentemente in conto; il che combacia perfettamente con questa strana calma che si respira a Maranello. Al momento non c’è una arrendevole delusione nonostante la falsa partenza, c’è piuttosto fiducia e molta curiosità, la consapevolezza che proprio per l’enorme vantaggio che il team Mercedes si portava dietro da anni e l’aver fallito gli obbiettivi con le due ultime vetture, (seppure ottime per la verità), è necessaria quella voglia di rischiare per poi intravedeer la retta via partendo dai rischi. L’alternativa poteva essere quella di rimanere ‘prudenti ma lenti’, e come ho già scritto non farebbe male ricordarsi più spesso del Bahrain (ma solo fino al blackout della vettura di Leclerc, mi raccomando).
Nessun miraggio, manca qualcosa di importante, sta arrivando. In tempo? Sarà sufficiente per iniziare un altro campionato dopo 3, 4, 5 gare?
Vedremo…
L’incarico dato a Binotto è molto ampio, molto preciso, molto semplice: tornare a vincere almeno un campionato entro 2 anni.
Restando in attesa…
Auguri di Buona Pasqua a tutti i lettori di FUNOANALISITECNICA (e del Blog del Ring, fiero di ospitarli!)
Autore:Giuliano Duchessa – @GiulyDuchessa
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.