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IL PAGELLONE SEMISERIO DEL FROLDI: BAKU 2019
Ognuno batte i record che merita. Chi fa quattro doppiette di fila, chi continua a dire che deve mettere i dati in fila. Ironizzando amaramente possiamo dire che Binotto ha fatto fare filotto. Agli altri.
Scuderia Ferrari. Voto. 4: In medio stat virtus? Sotto Iron Maury sembravano sempre sull’orlo di una crisi di nervi, con Mattia Binotto sembrano sempre essere sotto sedativi. Una via di mezzo?!
SF90.Voto: vedi commento perfetto sotto…
Arriva Barcellona, che tanto ci illuse a noi ferraristi, che a vincere i mondiali di carta siamo fortissimi. E sa già, la terra catalana, di ultima spiaggia. Sono un pessimista cronico, ma mai avrei pensato ad un simile inizio di mondiale. E, per quanta ironia ci metta, non mi fa ridere.
Si ringraziano come sempre @FormulaHumor e la pagina Facebook “Le cordiali gufate diGianfranco Mazzoni“.
ALL-IN FERRARI, BINOTTO SENZA LIMITI…
Forse gli ultimi 3 anni ci hanno fatto capire realmente quale fosse il vantaggio tecnico che Mercedes si portava dietro dal 2014, ancora oggi per provare a batterla servono sforzi enormi a tutti i livelli. La Formula Uno ha contribuito a costruire dentro se stessa una lotta impari con scelte, (anche di Ferrari a suo tempo), che hanno finito per creare una sorta di Davide contro Golia. Dal ciclo Ferrari a quello Red Bull a quello Mercedes. Non deve stupire quindi che i cambiamenti nelle gerarchie richiedano sempre molto tempo, il che purtroppo cozza con la voglia di ‘incertezza’ dei fans e dei media.
Venendo al presente, il campionato ora attende una SF90 all’altezza, unica vera incognita di questa stagione. Unico vero pensiero per Mercedes. Può essere tutto o niente. Secondo le mie informazioni a Mattia Binotto è stata concessa ampia libertà di movimento, molto più che alle gestioni precedenti. Vedi l’era 2008/2014 di Domenicali per esempio, o 2015/2017 dove Arrivabene ha avuto di nuovo grosse risorse ma ‘limitazioni’ ben precise imposte da Marchionne, un periodo tutto sommato turbolento perché si sapeva che azzerare il gap non sarebbe stato mai del tutto possibile neanche con tutto l’oro del mondo.
Nel 2018 la situazione è cominciata a cambiare, di molto.
Libertà di rischiare, di scegliere le persone, ma soprattutto è stato deciso di sbloccare un budget molto importante. Non ci sarebbero particolari limitazioni di spesa per la progettazione e lo sviluppo tecnico.
Naturalmente i risultati della grande aggressività voluta e concessa dal team principal si vedranno solo superando i problemi di affidabilità che risultano essere stati messi prudentemente in conto; il che combacia perfettamente con questa strana calma che si respira a Maranello. Al momento non c’è una arrendevole delusione nonostante la falsa partenza, c’è piuttosto fiducia e molta curiosità, la consapevolezza che proprio per l’enorme vantaggio che il team Mercedes si portava dietro da anni e l’aver fallito gli obbiettivi con le due ultime vetture, (seppure ottime per la verità), è necessaria quella voglia di rischiare per poi intravedeer la retta via partendo dai rischi. L’alternativa poteva essere quella di rimanere ‘prudenti ma lenti’, e come ho già scritto non farebbe male ricordarsi più spesso del Bahrain (ma solo fino al blackout della vettura di Leclerc, mi raccomando).
Nessun miraggio, manca qualcosa di importante, sta arrivando. In tempo? Sarà sufficiente per iniziare un altro campionato dopo 3, 4, 5 gare?
Vedremo…
L’incarico dato a Binotto è molto ampio, molto preciso, molto semplice: tornare a vincere almeno un campionato entro 2 anni.
Restando in attesa…
Auguri di Buona Pasqua a tutti i lettori di FUNOANALISITECNICA (e del Blog del Ring, fiero di ospitarli!)
Autore:Giuliano Duchessa – @GiulyDuchessa
IL PAGELLONE SEMISERIO DEL FROLDI: SHANGAI
Il millesimo GP della storia della Formula UNO-IA finisce come il novecentesimo.
Anzi, con pure meno spettacolo; almeno quel gran premio era stato combattuto fra Hamilton e Rosberg. Un dominio imbarazzante per mancanza di avversari.
Onore ai vincitori di questo lunghissimo e incredibile dominio. Tristezza per gli avversari, così piccini e rossi di vergogna da farti pure tenerezza. La Ferrari si scopre di nuovo fragile, incapace di progressi seri, almeno per ora, terrorizzata dall’affidabilità ballerina, con l’anteriore in perenne ricerca di carico fra le curve cinesi.
Analisi (non semiseria):
Due batoste su tre gare. La corazzata anglo-tedesca neanche lontanamente impensierita con un ruolino impressionante di tre doppiette di fila.
L’unica gara in cui la Rossa poteva fare doppietta con una certa tranquillità ha palesato preoccupante affidabilità e Vettel ha fatto la girella.
I punti di distacco per il titolo costruttori sono già un buco nero.
Prospettive:
La Mercedes sviluppa e migliora la sua monoposto costantemente, soprattutto nella seconda parte del Mondiale.
La Ferrari no.
Anzi, la SF90 è la stessa dai test di Barcellona.
Risultato: dobbiamo vincere così la “guerra” sportiva? Risposta scontata. Adieu.
Prime tre gare (e si spera non tutto il Mondiale). Voto: “Quivi sospiri, pianti e alti guai risuonava per l’aere sanza stelle […] (Inferno, Canto IIIº)”.
Quando la Ferrari è davanti non sai se vince. Quando la Mercedes è davanti sai che vince. Il resto è noia.
Ordini di squadra. Voto: davvero è questo il problema? Francamente l’ultima cosa che mi importa è la querelle Vettel/Leclerc…stiamo parlando del sesso degli angeli…quelli là davanti ci massacrano, questo è il problema.
Muretto Ferrari. Voto: superalcolico. Il vero problema è che puoi finire terzo e quarto e finisci terzo e quinto se va bene. Questo vuol dire che non hai fatto bene i compiti a casa. Ma che in Ferrari, al muretto, spesso sembrino preda di bevute superalcoliche non mi pare poi una grande novità. Cin cin. E prosit a Mercedes e Red Bull.
Mattia Binotto. Voto: 5. Che piaccia o no, presto, in mancanza di risultati, cominceranno i processi al TP. Fa parte del gioco. Lo vedo, lo vedo Iron Maury che si liscia la barbetta sale e pepe e pensa sorridendo sornione: “Hai voluto la bicicletta…”
Vettel. Voto: 8. La monoposto non la digerisce. Si vede chiaramente. Il bel voto va a come ha saputo tenere a bada Verstappen.
Leclerc. Voto: 8. Ripropongo il mio pensiero espresso di recente. E’ freddissimo. E’ un predestinato. Per me più di Max.
Centraline. Voto: Per non deprimerci troppo…la centralina nuova, la numero 1 ha problemi. La vecchia, la numero 2 (omologata in fretta e furia) è meno efficiente. Alla terza scattano le penalità…
Hamilton. Voto: 10. Ha giocato al gatto con il topo, soprattuto con Bottas. Il voto parla da solo.
Bottas. Voto: un numero 2 non sarà mai un numero 1.
Mercedes. Voto: 10.
Toto Wolff. Voto: 10. Mattia è uno straordinario ingegnere, ma Toto è il principe dei Team Principal. E un adorabile/odiosa canaglia quando si tratta di giocare con gli avversari. Ma questo ormai lo sapete già.
Ricciardo. Voto: chi l’ha visto.
Pirelli. Voto: 5 1/2. Capisco che la casa giallo-tricolore agisca per la sicurezza. E capisco che sia quasi impossibile cambiare l’attuale format, poiché la Formula Uno è vittima della sua burocrazia ipertrofica (regolamento) e degli interessi conrastanti che fanno vivere il Circus (diritti Tv, torta da spartire fra team, giochi politici, sicurezza ovviamente, sponsor, circuiti), ma io continuo a trovare antisportivo il cambiare in corso d’opera la pressione delle gomme. E lo dico qualsiasi scuderia “favorisca” involontariamente. La cosa più lineare a mio parere? Dopo aver ottenuto i dati dei team e aver verificato se sia necessario variare le pressione degli pneumatici, dare una FP3 più lunga per permettere di affinare il più possibile il set up della monoposto. Essendo una cosa di buon senso, e purtroppo Pirelli non ci può fare nulla, non si farà.
Come sempre grazie a @FormulaHumor e la pagina FB “Le cordiali gufate di Gianfranco Mazzoni”
P.S: Stai lì, pensando al pagellone dopo un narcolettico gran premio, buttando giù pensieri con le dita pigre sulla tastiera, poi vedi quelle immagini…#NotreDame
Mariano Froldi, Direttore Responsabile di FUnoAT
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