LA VERSIONE DI SELDON: 1, X, 2 E….PEDALARE.

Ognuno di noi conserva nella memoria determinate circostanze, legandole al luogo, al momento e alle contingenze. Ciò che rimane è il fatto! Per es. che una volta la domenica si svolgesse un intero turno di partite di calcio è un fatto! Che molti di noi lo facessero con la schedina in mano, con un inizio e una fine nel giro di 2 ore compreso l’intervallo, è un altro fatto!

Spiaggia.

I fine settimana di settembre, di ottobre, pure di novembre se c’era il sole, erano “fuga dalla realtà”. Fuga dalla scuola che stava per ricominciare, o dal lavoro che per una settimana aveva oscurato le ancora calde e limpide giornate pur accompagnate da una gelida acqua a causa di maestrale e tramontana. Per ritrovarsi lì senza la scusa dell’ombrellone c’era la lettura attesa, popolare e condivisa della schedina. Si parcheggiava la macchina o la moto a bordo spiaggia e lì, o anche sulla sabbia si chiacchierava con la colonna sonora dell’orchestra diretta dal maestro Ameri.

Primo violino Sandro Ciotti, tromba Tonino Carino da Ascoli ecc. Rivedevi tutte le facce di luglio e agosto tranne quelle dei turisti. Era la domenica del villaggio, una festa privata. 13 partite seguite contemporaneamente che cambiavano continuamente l’umore.  13 che a dieci minuti dalla fine diventavano 9.  8 che diventavano 12.  11 che rimanevano 11…! Sapevi quando partivi e sapevi quando arrivavi. Non c’era niente prima e non c’era niente dopo se non i commenti del prima e del dopo. Era bello! Produceva ansia iniziale, e poi nervosismo da tic. Infine era liberatorio! Per chi vinceva e per chi perdeva.

Non c’è più motivo oggi per andare là (che non sia ovviamente “il mare d’inverno”) perché hanno da tempo fatto a pezzi quel 13. Hanno addirittura proposto ultimamente di giocare tutte le partite singolarmente senza sovrapporle, cioè in orario diverso per ciascuna.

Passato.

Molti di noi sanno, anche non avendole viste, che le prove di qualificazione in F1 un tempo si svolgevano in modo diverso dall’attuale. Siamo passati dalle prequalifiche per eliminare una quota di partecipanti (quando questi erano troppi) all’introduzione del 107% per superare le qualifiche e/o eliminare i troppo lenti, insieme a giri secchi a serbatoio scarico e poi carico per la prima parte di gara nei giorni di venerdì e sabato, e via andare. E naturalmente il warm-up, fino al 2002. Una sessione pre-gara della domenica mattina per assettare le macchine al meglio. Senza dimenticare la dimenticabilissima “sedia rovente” del 2016, diventata fredda subito. Un pilota eliminato ogni minuto e mezzo nelle tre sessioni fino agli ultimi due highlanders.

Insomma, la questione delle qualifiche non si è mai definitivamente risolta anche se lo schema attuale è in vigore con pochissime varianti dal 2006. A nessuno però era mai venuto in mente di sostituire una qualifica in senso stretto con una serie di frazioni di qualifica di cui fa parte anche una mini-gara. Fino ad oggi!

Un assaggio in tal senso lo avevamo avuto nel rocambolesco finale del gran premio di Baku. Un gp che si era messo su un binario piuttosto diritto fino a quando, prima Stroll e poi Verstappen, hanno loro malgrado azionato uno scambio. Nella prima occasione, con ripartenza dietro SC, poche variazioni se non che il ricompattamento ha messo alcuni in condizione di giocare una partita diversa. La seconda occasione però si è dimostrata una variabile potente, in grado addirittura di sovvertire quanto sembrava ormai acquisito.

E’ qui che dobbiamo analizzare cosa sarebbe e cosa non sarebbe una sessione di gara anzi che di qualifica in relazione al premio in palio.

Chiaramente nei due giri di Baku si trattava di un all-in, in cui alcuni si giocavano un risultato importante per la classifica. Abbiamo piacevolmente rivisto una vecchia conoscenza, tale Sebastian da Heppenheim, arpionare un podio in maniera vigorosa. Un giovane leone francese. Un vecchio leone spagnolo che ha azzannato un incredibile sesto posto e un altro vecchio ingordo (accezione positiva) leone inglese (insomma…) che pensava di avere ancora abbastanza denti per un cosciotto decisamente grande e appetitoso.

Ci siamo divertiti tutti. Ma non era penso lecito pensare alla futura sprint-race di qualifica come una riproposizione in grande di questo flash di spettacolo. Troppo diversa la dimensione della posta in palio, troppo grande il rischio di vanificare gli sforzi di tutto il team per arrivare al meglio alla gara vera, quella dei punti e delle posizioni importanti.

Cosa è stata?

A mio modo di vedere una blanda parata di 17 giri a cui si possono rimproverare tutti i difetti della gara in senso stretto. DRS per permettere i sorpassi, controllo della condizione e della temperatura delle gomme, ecc. A cui aggiungiamo la mancanza della presa di rischi eccessivi per i primi, per i quali conquistare il premio grosso è talmente più importante che dopo pochi giri andavano per acquisire gli spiccioli. L’unico movimento lo abbiamo avuto come prevedibile da centro gruppo in poi, con Sainz che sfortunato si è ritrovato retrocesso in undicesima posizione e Alonso che viceversa ha imperiosamente guadagnato diverse posizioni.

Tutta gente che parte per arrivare più o meno dove è partita, guadagnare zero punti sia per se che per la squadra e magari rischiare di non portare a casa in gara quei pochi punti che magari a fine stagione valgono diversi milioni. No, non mi è piaciuta! Non solo perché l’avevo messo in preventivo, ma soprattutto perché è stata piuttosto noiosa. C’è davvero qualcuno che pensa che quanto è successo tra Hamilton e Verstappen la domenica potesse succedere il sabato!? Non scherziamo! Altro che i tre giri di Baku!

Questo porterebbe a pensare che due gare vere con punti veri in palio, sarebbero meglio. Parlo di meglio rispetto al peggio, che è comunque un magro risultato.

Paure.

La mia paura, e penso non solo mia, è che succeda come per le domeniche dimenticate del calcio. Dividi l’interesse tra più giorni di gara e dividi anche il pathos. Il primo giorno anestetizzi l’ansia per il risultato finale, ed è probabile che a seconda del trend della prima gara la seconda perda attrattiva e resti addormentata. Costringi le persone, almeno gli appassionati, a dedicare all’evento l’intero weekend. E se penso a quanti hanno famiglia e già faticano a ritagliare due ore la domenica nel telo del weekend capisco che molti molleranno. E il disinteresse porterà all’abbandono, perché al contrario del calcio per il quale ogni tifoso ha uno spazio dedicato alla sua squadra e poi verifica in relazione a quanto successo alle altre, per la formula1 spezzettare significa spezzettare anche il tempo per la propria squadra, per il proprio pilota. Valido per tutti!

L’altra mia paura è che venga davvero esteso a tutti o quasi i gp, a dispetto del gradimento del pubblico. Perché il gradimento è di Sky, e Sky con LM deciderà come organizzare gli eventi futuri così come decide come organizzare il campionato di calcio (tanto DAZN o Sky cambia niente). E questa paura è dovuta anche alle sconclusionate parole pre-gara del presidente della FIA, sua Eminenza Don Menicali: “sarà sicuramente un successo. Siamo sulla strada giusta”! Non aveva visto neppure un giro…..

Nebbie.

C’è qualcuno (parlando di quelli che hanno davvero un peso nel futuro di questo sport) tra gli organizzatori, gli sponsor, i team, i network, che abbia notato anche solo di sfuggita che è bastato ridurre di 30 minuti il tempo delle fp per ravvivarle al punto che in ognuna delle tre le squadre se le danno in pista a suon di giri da qualifica? A che serviva una doppia qualifica di cui quella vera è addirittura quella dei giri meno veloci del sabato? La nebbia non si vede, mi sembra chiaro. Ma d’altronde cosa ha detto Mezzacapa? Quando c’è la nebbia non si vede niente…cit.

La paura è che butteremo l’occhio al campionato una volta ogni tre o quattro gare.

Cosa ha fatto le Ferrari?

Seconda in campionato?

Beh dai, mica male!

Che si fa il weekend? C’è Monza.

Ma quando? Venerdì, sabato o domenica?

Quanto costa?

Ahhhh…! No senti, avevamo già organizzato. Carichiamo la bici in macchina e andiamo a pedalare in montagna.

Ma non ci sarà nebbia?

No no, è tutto chiaro…

 

Antonio

 

Immagine in evidenza da: www.oasport.it