F2 RUSSIA 2021 – A CHANGE OF SEASON

Mentre la stagione 2020 viveva continui ribaltamenti di classifica e colpi di scena, l’edizione del 2021 è sorprendentemente lineare.

Guanyu Zhou (UNI) aveva conquistato un buon vantaggio in Bahrain, da Montecarlo in poi Oscar Piastri (Prema) ha recuperato, lo ha affiancato, ha compiuto il sorpasso a Monza e dopo il round russo lo ha staccato. Robert Shwartzman (Prema) e Dan Ticktum (Carlin) provano a inserirsi nel conflitto ma la traiettoria è ormai tracciata. IMHO.

A Sochi continueranno a correre David Beckmann per la Campos (il cui posto in Charouz viene raccolto da Pietro Fittipaldi) e Jake Hughes per la HWA Racelab al posto di Matteo Nannini. Nel frattempo inizia a delinearsi il futuro della serie, ma questo è argomento per l’articolo successivo…

Nelle prove libere le UNI Virtuosi sembrano le vetture da battere, con Felipe Drugovich che conclude la sessione in testa (per la prima volta quest’anno), seguito dalla Campos di Ralph Boschung, dalla ART di Theo Pourchaire e dal primo dei candidati al titolo, Zhou. Le Prema al contrario paiono in difficoltà, con Shwartzman 7° e Piastri 10° a sei decimi dal leader.

L’esito delle qualifiche ribalta i pronostici. Piastri conquista la terza pole consecutiva e porta a 19 punti il vantaggio su Zhou, con l’unico ostacolo di Jehan Daruvala (Carlin) facilmente dispensato. Nella (breve) storia della F2 tale impresa era stata compiuta solo da altri tre piloti: Leclerc, Russel e Albon. Questo ci dice più di qualcosa sull’australiano. Il dato è ancor più sorprendente se consideriamo che l’anno scorso aveva vinto il campionato di F3 senza mai essersi qualificato neanche in prima fila (!!).

Come nelle prove libere, seguono Pourchaire e Zhou (a quasi mezzo secondo dal rivale), poi il silenzioso-ma-concreto Boschung, il sorprendente Hughes su HWA (la vera impresa del Venerdì: quasi rookie -terzo round di F2 in carriera- ha portato la vettura più scarsa della F2 in top-6!) e Shwartzman. Dopo il russo, il duo della Hitech Liam Lawson e Juri Vips, mentre Ticktum chiude la top 10 e per questo partirà in pole in gara-1.

Il Sabato mattino il cielo elargisce una monsone e gli organizzatori si vedono costretti a rimandare la gara nel pomeriggio e, contestualmente, a cancellare gara-2.  Si torna, sia pur temporaneamente, alla struttura “classica” del weekend di gara.

I colpi di scena principali di gara-1 avvengono ben prima dell’inizio della gara: Zhou scende in pista per il giro di schieramento, esce dalla corsia box e, non appena tocca i freni all’approcciarsi di curva 2, si gira e stalla, tradito dalla pista fredda. Proprio quello che ci vuole, quando devi recuperare venti punti a un avversario che non sembra conoscere momenti di debolezza… la faccia del cinese successiva a tale cazzata sesquipedale tradiva una certa rilassatezza, frutto, secondo me, di un contratto quasi sicuro con la Sauber.

Non passa neanche un minuto e, in una delle sequenze più incredibili che ricordi, Drugovich perde il controllo dell’altra UNI e la stampa a muro con una violenza tale da essere considerato “unfit” anche per la Feature Race. Bella schifezza x2 (ma temo che le sorti del brasiliano ormai interessino solo ai parenti stretti).

Gara-1 si svolge pertanto senza le UNI e prende luogo su un tracciato umido, il che renderà la vita difficile a tutti i piloti, dal momento che le attuali Pirelli faticano tantissimo a entrare in temperatura (e se non ci entrano possono far perdere fino a dieci secondi al giro). Per tale ragioni i piloti per la maggior parte della gara lotteranno in primis con le proprie coperture.

Probabilmente per i rischi connessi al partire con slick gelide, viene effettuata una rolling start dopo due giri di SC. Lo spettacolo è dato principalmente dagli errori dei piloti: Vips sbaglia nell’ultimo settore e viene infilato da Lawson, il quale arriverà lungo in curva 14 e sfascia la sospensione posteriore. Shwartzman finisce fuori pista varie volte e per poco non viene sorpassato da Hughes. Nemmeno Piastri è immune agli errori, e in ripartenza da una VSC va largo e viene sorpassato da tre macchine. Daruvala aveva compiuto la rimonta migliore della giornata ed era in vista di Shwartzman prima di prodigarsi in un testacoda.

Ticktum non sbaglia niente e stacca il gruppo. Dopo 18 giri vince (prima vittoria “vera” dell’anno) davanti a Vips (primo podio da Silverstone), Shwartzman (primo podio in Russia), Hughes (primi punti) e Pourchaire. Piastri conclude fuori dalla zona punti e non approfitta della scemenza di Zhou, mentre Shwartzman e Ticktum gli si avvicinano in classifica.

Il weekend nero del cinese prosegue anche nella Feature Race, dove in uno dei primi giri meno ispirati della carriera perde quattro (!) posizioni e piomba in ottava posizione. Anche Daruvala non ha un grande scatto, sicché dopo Piastri vanno a collocarsi Pourchaire e Boschung (una Campos in zona podio!).

La gara si sviluppa in maniera piuttosto lineare. L’unico avversario per Piastri è il rookie della ART, che lo tallona e, grazie a un overcut, riesce anche a sopravanzarlo ai box – prima ovviamente di essere ripassato a causa delle gomme fredde. Piastri si districa meglio tra i piloti su strategia alternativa e stacca il francese di un paio di secondi. La lotta per la vittoria virtualmente finisce qui, sebbene i due continueranno a spingere come dannati per il resto della gara (all’arrivo il gap con il terzo supererà i 12 secondi).

Alle loro spalle Boschung regge il ritmo degli inseguitori e ha il podio nel mirino. Almeno fino al giro 22, dove, per via della pressione di Daruvala e Shwartzman, spiattella le gomme e lascia passare il duo avversario. Il tedesco svilupperà poi una foratura, che lo porterà a ritirarsi dalla gara.

Dopo 30 giri Piastri vince davanti a Pourchare e Daruvala. Shwartzman e Ticktum si sono prodotti nella consueta rimonta domenicale e concludono 4 e 5. Zhou non riesce a cambiare l’inerzia della gara e conclude 6, mentre Lawson (gpv) è il migliore dei piloti partiti su dure e conclude 7. Richard Verschoor (MP), Christian Lundgaard (ART) e Beckmann concludono la zona punti.

Vips, per la terza gara quest’anno (e seconda Feature Race consecutiva), si ritira nelle prime fasi per problemi tecnici. Peraltro, proprio in questo weekend aveva scoperto di avere avuto un problema al cambio per tutta la stagione che gli faceva perdere tempo a ogni scalata…

Alla fine dei giochi, Piastri (178) ha più che raddoppiato il suo vantaggio su Zhou (142), che sale a 36 punti, mentre Shwartzman (135) e Ticktum (129) continuano il loro lento avvicinamento alla seconda posizione. Non credo che per loro sia lecito sperare di più.

Lorenzo Giammarini, a.k.a. LG Montoya

[Tutte le immagini sono tratte dagli account istituzionali della F2]