LE F1 INVISIBILI – DEAN STONEMAN

La storia è opaca: noi vediamo chi ce l’ha fatta e ignoriamo chi ha fallito. Nel corso della storia della F1 è esistito un insieme di personaggi che potevano essere campioni, ma che hanno mancato l’appuntamento col Destino. Questa serie di articoli ambisce a dar corpo, sia pure per un attimo, a questa F1 invisibile.

Dean Stoneman avrà anche mancato la sua occasione di farsi un nome ai piani alti del motorsport, tuttavia la sua carriera costituisce un faro di tenacia e determinazione.

Nato a Londra nel 1990, Stoneman si fa un nome nel karting (vince il campionato britannico) prima di debuttare nella Formula Renault BARC alla fine del 2006. Nel 2007 disputò la stagione completa e con tre vittorie, nove podi e undici top-4 in 12 gare conclude secondo ad appena un punto dal vincitore. Nelle due stagioni successive passò alla Formula Renault 2.0 UK: al primo anno conclude quarto e miglior rookie, mentre nel 2009 non va oltre il quarto posto.

Nel 2010 Stoneman decide di debuttare in F2.

Race 1 winner Dean Stoneman (GBR).
FIA Formula Two Championship, Rd8, Oschersleben, Germany. Saturday 4 September 2010.

Digressione necessaria: questa serie a parte il nome non condivide quasi nulla con la attuale F2. Per iniziare, era slegata dal campionato di F1 e le macchine erano costruite e gestite dalla Williams F1. Rispetto alla Gp3 (ora F3) le vetture erano più veloci, si passava più tempo in pista ed era molto più economica. L’attrattiva principale della serie tuttavia era il test con la vettura di F1 che che la Williams offriva in premio al vincitore.

2010 Formula Two Champion Dean Stoneman (GBR) crosses the line.
FIA Formula Two Championship, Rd9, Valencia, Spain. Saturday 18 September 2010.

Malgrado Stoneman non partisse da favorito da favorito (non fosse altro per l’assenza di esperienza con vetture così veloci), il fatto che tutte le macchine fossero gestite dalla Williams riduceva lo svantaggio di correre per un team di secondo piano. Nella prima gara concluse al secondo posto dietro Jolyon Palmer, il favorito per il titolo. Stoneman si affermò per la prima volta al round successivo e dopo una lotta durata un anno conquistò il campionato con 42 punti di vantaggio sul più conosciuto connazionale.

Come da contratto, il 16 Novembre 2010 Dean Stoneman disputò per la Williams gli “Young driver test” di Abu Dhabi. Concluse la due giorni di test al quinto posto, dietro a Daniel Ricciardo (Red Bull), Oliver Turvey (McLaren), Antonio Felix Da Costa (Force India) e Esteban Gutierrez (Sauber). Tutti loro erano più esperti o avevano guidato macchine migliori. Se consideriamo che nei test batté il tempo fatto segnare nelle qualifiche di Barrichello fermandosi a meno di un decimo da quello di Hulkenberg, si capisce che Stoneman avesse un potenziale interessante.

In Williams aveva lasciato un’ottima impressione; nel 2011 avrebbe disputato la Formula Renault 3.5 (una serie che in quegli anni era considerata al pari, se non meglio, della F2/Gp2); avrebbe avuto Daniel Ricciardo come teammate. Aveva vent’anni e la carriera si stava mettendo molto bene.

Fu insieme l’inizio e la fine.

Mentre disputava il campionato di F2, Stoneman si lamentava di una serie di sintomi: bruciore di stomaco, spossatezza, capezzoli doloranti, mancanza di respiro, talvolta dolore alle braccia ed altri. Trattandosi di un atleta in piena adolescenza, per i medici si poteva spiegare come il risultato dei cambi ormonali tipici dell’età. La diagnosi palesò l’inadeguatezza in tutta la sua drammaticità nel Gennaio 2011, quando Stoneman scoprì un nodulo allo stomaco della grandezza di una pallina da golf.

Se preso per tempo, il cancro ai testicoli è uno dei più curabili; ma Stoneman aveva disputato una stagione intera lasciando che il tumore si radicasse. In quel momento era a due ore dal perdere una gamba, due giorni dall’essere incurabile e a sette giorni dalla morte.

I medici lo operarono ma ormai aveva sviluppato metastasi in tutto il corpo; per gli specialisti aveva solo il 40% di probabilità di sopravvivere. La sua carriera passò in secondo piano e passò il resto dell’anno a curarsi, a sottoporsi a cicli estenuanti di chemioterapia (anche 14 ore al giorno), a diverse operazioni chiurugiche. Ad un punto rischiò seriamente la vita per via di alcuni coaguli che stavano per raggiungere i polmoni. In suo aiuto venne il fatto che, dal momento che aveva dovuto sostenere il test di F1, in quel momento era all’apice della sua forma fisica, quindi poteva sopportare trattamenti che avrebbero piegato chiunque.

In un anno era passato dal paradiso all’inferno; ma alla fine, concluse le cure, ce l’aveva fatta. Era il momento di tornare alla normalità – che per un pilota significa una cosa sola: correre.

Dato che ripartiva da zero, e poiché suo padre all’epoca era stato un campione, ripartì dalla motonautica. Stoneman non perse tempo e vinse il campionato internazionale al primo colpo. Il successo fu tale da invogliarlo a rimettere le ruote sull’asfalto.


2013: tre anni dopo l’ultima corsa, più magro e con i capelli sfoltiti, Stoneman tornò nel motorsport su pista. Ricominciò dal basso, con le GT3 nella Porsche Carrera Cup GB. Nella prima gara dopo l’inferno, siglò la pole. Partì bene: prima curva, una macchina di vantaggio sul secondo. Seconda curva, tre macchine, terza curva, quattro. Al termine del primo giro aveva sei macchine di vantaggio sul secondo. Dominò il resto della gara, così come la successiva. Il resto della stagione fu più altalenante, con altre tre vittorie e un quinto posto finale, ma aveva dimostrato che c’era ancora. Era logico a questo punto vedere come sarebbe andata su una monoposto.

Dean Stoneman (GBR) Koiranen GP. Motorsport.motorionline.com

Verso la fine del 2013, Aaro Vainio lasciò la Koiranen GP, pertanto in Gp3 si liberò un sedile proprio per il round finale ad Abu Dhabi. Capitò proprio al momento giusto per Stoneman, che aveva appena concluso la Carrera Cup. Nelle prove libere concluse ottavo e si qualificò nono, davanti al leader di campionato. In gara-1 si tenne fuori dai guai (a differenza del collega) e concluse sesto. Partito terzo in gara-2, conquistò la seconda posizione al via e per poco non passò il leader Tio Ellinas nel finale, concludendo alle sue spalle per soli tre decimi.

La sua carriera ricominciò là dove l’aveva lasciata, ad Abu Dhabi.

Nei test post-gara si rivelò tra i più veloci. Ora un ritorno a tempo pieno sulle monoposto non era solo auspicabile, ma anche possibile. Firmò con la Manor (legata alla Marussia F1) per disputare la stagione 2014 in Gp3.

2014 GP3 Series Round 1 – Race 1.
Circuit de Catalunya, Barcelona, Spain.
Saturday 10 May 2014.
Dean Stoneman (GBR, Marussia Manor Racing)
Photo: {Sam Bloxham}/GP3 Series Media Service.
ref: Digital Image _SBL6733

Il team era modesto, ma Stoneman riuscì a guidare sopra i problemi. Vinse il season opener a Barcellona primo round e mantenne alto l’onore del team, anche se nel frattempo stava finendo in bancarotta, conquistando numerosi altri piazzamenti in top-6 e vincendo di nuovo a Spa e a Monza. Pochi giorni dopo quest’ultima vittoria, la Manor annunciò che non avrebbe partecipato al round successivo a Sochi. “Commercial Reasons” era la motivazione ufficiale, ma la realtà era che il team di F1 era prossimo al ritiro e non c’era ragione (né la possibilità economica) di continuare a mantenere il junior team.

Race 1 winner Dean Stoneman (GBR) Koiranen GP celebrates in parc ferme.
GP3 Series, Rd8, Sochi Autodrom, Sochi, Krasnodar Krai, Russia, 9-12 October 2014.

Quella che sembrava l’ennesimo stop, si trasformò in un nuovo inizio. La Koirainen GP gli venne di nuovo incontro: scaricarono Carmen Jordà (che non era andata oltre la 17° posizione in tutto l’anno) e gli offrirono una macchina per le ultime due gare. Il team in tutto il campionato non era riuscito a qualificarsi oltre l’ottava posizione; al primo tentativo Stoneman siglò pole, vittoria e giro più veloce (!). Nella conseguente gara sprint mancò la doppietta per soli tre decimi. Alex Lynn era praticamente sicuro di vincere il mondiale a Sochi ma Stoneman rimandò la festa, e dato il suo stato di forma poteva essere anche più di una semplice seccatura.

Race 1 podium and results:
1st Dean Stoneman (GBR) Koiranen GP, centre.
2nd Marvin Kirchofer (GER) ART Grand Prix, left.
3rd Alex Fontana (SUI) ART Grand Prix, right.
GP3 Series, Rd8, Sochi Autodrom, Sochi, Krasnodar Krai, Russia, 9-12 October 2014.

Per vincere il campionato avrebbe dovuto replicare il risultato di Abu Dhabi. In gara-1 gli mancò solo la pole, mentre in gara-2 rimase vittima di un contatto al via. Malgrado ciò, concluse secondo in classifica, alle spalle di Alex Lynn, che guidava con la più nota Carlin e soprattutto faceva parte del programma Red Bull. Helmut Marko prese nota.

Quando Lynn lasciò la Red Bull per la Williams, che gli avrebbe garantito un sedile in Gp2, per Stoneman si aprirono le porte per il più prestigioso dei programmi giovanili. In quattro anni Stoneman era passato dall’essere a una settimana dalla morte, a reinventarsi la carriera e infine essere selezionato tra i migliori giovani del programma Red Bull, che gli avrebbe garantito un posto nella Formula Renault 3.5.

Se fosse un film Disney, questo sarebbe il momento in cui alla fine il protagonista vince eroicamente e riscatta tutte le difficoltà degli ultimi anni. Ma la vita è un po’ più complicata della finzione cinematografica.


Malgrado test precampionato molto promettenti, l’anno si sviluppò tra alti (pochi) e bassi (molti). Stoneman ottenne quattro podi, tre arrivi fuori dai punti e quattro ritiri. Il confronto con Olivier Rowland, che vinse il titolo dopo essere andato a podio in quasi tutte le gare, fu impietoso. Il suo sesto posto finale non ebbe alcun valore al cospetto di Helmut Marko; uno stint in Gp2 di cinque gare e un solo punto non cambiò nulla, anzi. La Red Bull gli levò il supporto.

Senza la solidità finanziaria necessaria per continuare nelle serie europee, Stoneman prima corse in America, dove si tolse svariate soddisfazione nella Indy Lights (inclusa la vittoria a Indianapolis), dopodiché trascorse diversi anni nell’endurance, nel Bancplain GT, dove sembra aver trovato la sua dimensione. Dopo diversi anni di lontananza dai primi posti, nel 2020 vince il Trofeo Lamborghini.

A 30 e passa anni un secondo, eroico, ritorno nei piani alti del motorsport è molto difficile, ma Dean Stoneman ci ha già insegnato che nulla è impossibile. 

Lorenzo Giammarini, a.k.a. LG Montoya

[Tutte le foto, compresa quella di copertina, sono tratte dal sito www.deanstoneman.co.uk, salvo diversamente specificato]