2016 FORMULA 1 PETRONAS MALAYSIA GRAND PRIX

Eccoci al primo weekend di gara autunnale. Autunno caldo, per un rush finale teoricamente entusiasmante, con i due alfieri d’argento divisi da una manciata di punti e ancora 6 GP (incluso questo) ancora da disputare. 150 punti in palio per chi sale sul gradino più alto di podi lontanissimi dalla nostra Europa.

Ho detto teoricamente, non vi spaventate. Qui sul Ring siamo abbastanza stagionati da aver vissuto testa a testa fra due piloti nel finale del campionato e da ricordarci cos’erano quelli veri – coraggio, tradiamo la nostra vecchiezza, riveliamo com’era verde la nostra valle, quando battagliavano sul filo di lana Mika o Jacques e Michael, Ayrton e Nigel, Ayrton e Alain, Niki e Alain!… eh sì, li sento i singhiozzi soffocati da dietro le quinte, li sento. No, no, amici ferraristi, non dirò “Nando e Seb”… ops, l’ho detto. Bè, in ogni caso, ben altro pathos – perfino nel 2014 ce n’era. *

Ma questo passa il convento e per questo noi addicted organizzeremo le domeniche di questo lungo autunno fra alzatacce da letti tentatori e tardi pomeriggi da divano. Cosa ci aspettiamo dunque qui in Malesia? Nelle ultime gare Nico (quello finno-germano-monegasco-mamisentoancheitalianopopopopò, non l’altro a mononazionalità) è stato decisamente più prestazionale di Lewis con tre vittorie consecutive, eppure la sensazione è ancora sempre la stessa: che lo sia stato per mancanza di concentrazione dell’inglese e non per totali meriti suoi (poi c’è il partito complottaro, ma vabbè – magari fra vent’anni scopriremo che i Silveriani del general Toto spargevano anche scie chimiche e dai di iolavevosempredetto, però per adesso possiamo ridacchiarci su). Povero Nico, così veloce eppure così negletto. Se dovesse vincerlo, questo mondiale, la cosa più divertente sarà monitorare le derive musical-spiritualistiche del suoi rivale e sperare che si approcci al nuovo anno con fame e non con un educato appetito.

L’onda lunga dell’estate poi ha anche lasciato sulle sue spiagge una potente risalita della Red Bull, che a inizio stagione le prendeva dalla cugina ToroRosso, con un solidissimo Ricciardo e un altalenante Verstappen (cosa che sarebbe normale per uno di nemmeno 19 anni e che deve farsi le ossa anche sbagliando, eh); e una esitante Ferrari.

Eh, la Ferrari. Leggo qua e là di tifosi che “ci credono” anche se si è passati da “nel mondiale” a “in una vittoria da qui a fine anno” – con corollario di “anche più d’una, con un po’ di fortuna”, che però permettetemi, anche io con un po’ di fortuna posso ambire a un conto bancario a 9 zeri, ma fra possibile e probabile c’è uno stretto di Messina mai valicato da ponti. Poi leggo anche che la positività di umore dipende dai PSI favorevoli che la Pirelli avrebbe imposto come gonfiatura degli pneumatici questo GP (e che farebbe lavorare meglio il posteriore) e penso, Ah bè, sono proprio a cavallino allora. Chiariamoci, la sensazione vera è che se la Ferrari vincerà un GP non sarà per la solidità del lavoro fatto, per una ripresa e per la riorganizzazione della squadra in atto, ma per allineamenti astrali tipo Marte in Vergine e Urano in Gemelli. Il 2017 incombe, la nuova vettura è passata da un padre a un padrigno e la paura che cresca come una Cenerentola senza nemmeno la madrina dovrebbe togliere il sonno al suo Presidente, se gli interessassero un po’ le sorti del team.

Poi gli altri. Per carità, la McLaren entra abbastanza regolarmente in Q3 questo periodo, ma il nuovo motore che dovrebbe regalare la bellezza di 10 o perfino 15 CV al banco ha fatto sfracelli – di ingranaggi. E quindi verrà usato col contagocce. La Force India è sempre lì a ridosso dei primi, la Williams pare in caduta libera e anche lei senza un vero progetto dietro (basterà il pilota stra-pagante in arrivo a risollevarne le sorti?), la Haas ha smesso di pervenire agli onori della cronaca dal mese di aprile, la Renault pare principalmente impegnata a parlare con piloti da mettere nella sua monoposto e non si riesce a immaginare come fra in fondo pochi mesi possa pensare di rovesciare radicalmente questa sua annata arrangiata (salvata solo dai punti del giovane Magnussen, ma non so se questo lo valuteranno).

Commentiamo qui insieme cosa avverrà fra le svolazzanti curve di questo circuito e speriamo in un colpo d’ala che possa portarci anche per pochi minuti il cuore in gola.

*già sento le ultime file rumoreggiare “non hai citato X-U, hai dimenticato Y-H, apperò non conosci veramente la effeuno se non ricordi Q-Z”, che pazienza, che pazienza.