Tecnica a olio

Non si vedeva un intrigo tecnico di questa portata dagli scarichi a Coanda di Mr. Newey. Parliamo sempre di fluidi, ma stavolta la viscosità aumenta parecchio, e dall’aerodinamica ci dirigiamo sul motore, uno spostamento focale che ci dà le dimensioni di quanto la F1 odierna sia più dipendente dalle unità propulsive rispetto a qualche anno fa. L’oggetto è, ovviamente, rappresentato dalle rampanti discussioni sul (presunto) uso dell’olio lubrificante per scopi alternativi. Alla vigilia del GP di Monza, con la nuova direttiva tecnica della FIA pronta ad entrare in vigore, anche se non è ancora chiaro come, è necessario fare chiarezza sui fatti.

Cominciamo con una breve timeline della questione:

-L’antefatto si ha nel 2015, precisamente durante il GP del Canada: la FIA preleva campioni di olio dalle vetture di Hamilton e Vettel, ravvisando la presenza di carburante nel serbatoio principale. I delegati tecnici concludono però che si tratta di valori nella norma, semplicemente riconducibili a normali trafilamenti nel cilindro.

-Marzo 2017: Red Bull richiede un chiarimento tecnico alla FIA sulla possibilità di utilizzare l’olio motore per scopi che definiremo “non convenzionali”. La FIA risponde con la consueta (mancanza di) chiarezza, ribadendo che l’olio non può essere “bruciato”, ma che allo stesso tempo il consumo d’olio è una caratteristica intrinseca delle condizioni operative di un motore. Da notare che la richiesta di RB non cita alcun team, ma Toto Wolff rilascia dichiarazioni sul merito, smentendo categoricamente che il propulsore Mercedes usi alcun trucco del genere.

-Aprile: la FIA dirama nuove normative per il 2018. Tra le novità, l’obbligo di dichiarare la massa totale di olio a bordo ogni qual volta la FIA lo richieda nell’arco del weekend di gara, e l’espresso divieto di valvole attive in qualsiasi punto dell’ ”air intake”.

-Giugno: prima del GP azero, la FIA reitera le direttive sull’uso dell’olio, che riportiamo: “We wish to remind you that, as previously stated in various meetings and re-emphasised in TD/004-17, we consider the use of oil as fuel to be prohibited by the Technical Regulations. For the avoidance of doubt, the only fuel that may be used for combustion is petrol, and the only permitted characteristics of that petrol are clearly set out in Article 19 of the Technical Regulations.” Si diffondono altresì voci (non confermate) di un serbatoio aggiuntivo montato dalla SF70H.

-Luglio: Helmut Marko si lascia sfuggire alcune frasi sibilline sulla questione, sostenendo tra le righe che la Ferrari fosse colpevole di raggirare il regolamento su questo aspetto, e che la precisazione antecedente al Canada fosse rivolta direttamente al team di Maranello. Inoltre, il Dr. Marko precisa che le proteste sarebbero arrivate da Brackley, e precisamente da qualcuno precedentemente in Ferrari. Il pensiero corre subito a James Allison.

-Luglio: un’ulteriore direttiva FIA limita il consumo di olio a 1.2l/100km, anche se non è ancora chiaro come questo limite possa essere misurato ed, eventualmente, quali possano essere le sanzioni.

-Agosto: il limite viene abbassato a 0.9l/100km a partire dal GP di Monza. Mercedes introduce la quarta PU a Spa, presumibilmente nel tentativo di appellarsi alla non-retroattività della direttiva rispetto ad unità precedentemente omologate. Ad oggi (29 agosto) questa sembra effettivamente l’interpretazione, quantomeno ufficiosa, della Federazione.

Passiamo ora alla questione più prettamente tecnica, riguardante il presunto consumo anomalo di olio. Rimangono fissi due punti: 1)non esiste alcuna dimostrazione o dichiarazione che riveli con certezza un uso irregolare dell’olio da parte di alcun team; 2)non esiste consenso, o spiegazione accettata, su come e quanto l’uso anomalo di olio possa aumentare le prestazioni, ed eventualmente in quale grado questo sia contrario al regolamento tecnico FIA. Quelle presentate di seguito sono ipotesi.

-La prima spiegazione, quella riguardo a cui RB chiese ragguagli a suo tempo, riguarda l’uso di olio per aumentare la quantità di combustibile disponibile. Data l’esistenza di “breather” tra il basamento e l’ “air intake” di cui sopra, normalmente usati per controllare la pressione, era stata avanzata l’ipotesi che l’olio traspirasse nei condotti di aspirazione per poi venire bruciato. La palese dicotomia rappresentata dalla contemporanea necessità di un liquido lubrificante ma altamente reattivo ha fatto essenzialmente decadere questa ipotesi. Da sottolineare che questo ostacolo potrebbe essere eventualmente superato con l’uso di due serbatoi contenenti oli diversi, come da insinuazioni avanzate ai danni della Ferrari.

-Un’altra spiegazione, in questo momento forse la più quotata, vuole che additivi (probabilmente composti metallici) siano aggiunti all’olio, e che questi passino poi in camera di combustione attraverso (probabilmente) le fasce di tenuta, aumentando le prestazioni. Ciò

-L’olio in camera di combustione può ipoteticamente essere utilizzato per raffreddare la miscela miscela aria-benzina e dunque aumentare la bmep (e dunque la potenza). Da notare come il meccanismo sia probabilmente legato ad un utilizzo sporadico e non continuativo.

-Il dettaglio tecnico forse più affascinante è presentato dalla possibilità che i noti effetti detonanti dell’olio minerale vengano in realtà sfruttati nell’ambito della TJI (turbulent jet ignition), tecnologia che Mercedes utilizza nei suoi motori. In pratica si tratta di avere una migliore velocità di fiamma grazie a multipli punti di accensione dovuti all’olio stesso. Si tratterebbe comunque di un meccanismo difficilissimo da controllare, date anche le brevissime scale temporali di combustione in F1.

-Un’ultima ipotesi, invero piuttosto bizzarra, prevede un passaggio dell’olio dallo scarico all’aspirazione attraverso il turbocompressore, con finalità analoghe a quanto presentato.

In conclusione, la presente disamina vuole semplicemente essere un riassunto sia temporale che tecnico sulla questione che accende (letteralmente…) la F1. Non esiste alcuna pretesa di imputazione nei confronti dei team. Al contrario, qualsiasi sia il meccanismo, e chiunque sia stato in grado di farlo funzionare, sono a mio giudizio degni rispettivamente di notevole interessa ed infinita stima. Sempre che, ovviamente, non si tratti di una nube di fumo, probabilmente bianco…