F2 MONTECARLO – FUTURE DAYS

Sapevo di poter contare su Theo Pourchaire ma quanto visto a Montecarlo ha ecceduto le più rosee aspettative. Nel frattempo Zhou ha confermato la sua leadership in campionato, mentre Lundgaard e Shwartzman rischiano di essere tagliati fuori dalla lotta iridata ancor prima che arrivi l’estate. Ma proseguiamo con ordine.

E’ opportuno ricordare che la maggioranza dei piloti corrono a Montecarlo in F2 per la prima volta, visto che l’anno scorso si saltò il round monegasco. L’unico frontrunner ad avere esperienza nel principato è il leader del mondiale Guanyu Zhou, che vi corse nel 2019. Nella strada per Monaco si assiste alla defezione di Matteo Nannini dal campionato per ragioni di sponsor, lasciando Alessio Deledda come unico rappresentante del Belpaese. Il talento italiano continuerà comunque a disputare il campionato di F3.

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Le prove libere sono ricche di incidenti e inconvenienti (come l’esplosione del motore di Petecof alla salita verso Massenet) e alla fine la spunta Robert Shwartzman (Prema), che precede Dan Ticktum (Carlin) e Juri Vips (Hitech) di ben mezzo secondo. Le ART sembrano in difficoltà, con Theo Pourchaire 14 e Christian Lundgaard 18. Si distingue in negativo il rookie Alessio Deledda, che riesce ad accumulare un distacco di 7.3s (!!!) dal leader della sessione.

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Il nuovo format ha forse ridotto l’impatto delle qualifiche sull’economia generale della stagione, ma a Montecarlo sono ancora la chiave per un buon risultato. Il format è adattato alla tortuosità del tracciato: per ridurre i rischi legati al sovraffollamento dell’angusto circuito, i partecipanti vengono distribuiti in due gruppi. Al più veloce in assoluto sarà assegnata la pole; tutti gli altri piloti del suo gruppo si distribuiranno sulla fila dispari della griglia di partenza, mentre l’altro gruppo su quella pari.

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Signori, mi levo il cappello. Theo Pourchaire, un diciassettenne che due anni fa correva ancora in F4, conquista la pole position con mezzo secondo di vantaggio (!!!) su Shwartzman. Oltre alla pole e ai quattro punti, tale prestazione gli frutta anche il record di più giovane poleman in tutta la storia della F2 (quindi anche di Gp2 e F3000). Per intenderci, ha inflitto un secondo a Lundgaard, suo teammate, che è considerato uno dei pretendenti al titolo.

Si registrano comunque altre sorprese. Dopo il francese si schierano le due Prema con Shwartzman e Oscar Piastri, dopodiché i sempre tenaci Ticktum e Vips (che nell’ultimo tentativo va a muro nel primo settore). Seguono due piloti che di norma non si avventurano così in alto nella griglia, ovvero Ralph Boschung (Campos) e Roy Nissany (DAMS), che possono vantare dell’esperienza pregressa nel principato. Chiudono la top ten gli altri favoriti per la lotta iridata: Lundgaard, Felipe Drugovich (UNI virtuosi) e il leader Zhou. Del resto del gruppo, da segnalare Liam Lawson (Hitech) 12 e Marcus Armstrong (DAMS) 14.

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Merita un commento la performance Alessio Deledda, che con 6.3s di distacco dal poleman del suo gruppo diventa il primo pilota dopo dieci anni ad uscire dalla fascia del 107% (neanche il mitico Mahaveer Raghunathan era riuscito nell’impresa). A sua discolpa, la preparazione per il campionato è stata tormentata sia dalla pandemia che da un numero di problemi meccanici superiori alla media dei colleghi, quindi il distacco è frutto anche di una preparazione ridotta. Contando su un suo miglioramento gli steward hanno deciso di fidarsi e lo hanno comunque ammesso al resto del weekend.

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Dopo la brutta qualifica, i due piloti UNI Virtuosi possono consolarsi con la prima fila nella gara del Venerdì mattina.

Il combinato disposto di gara-1 (l’appuntamento del weekend dove i piloti sono meno inclini a rischiare) e tracciato monegasco restituisce una gara priva di azione in pista. Al via, Zhou mantiene la posizione mentre Lundgaard brucia Drugovich. Shwartzman va a strusciare sulle barriere di Massenet e deve dire addio alla sospensione anteriore. Gara-1 finita e gara-2 compromessa (partirà ultimo). Il russo è un pilota tosto, ma se continua con queste scemenze finirà il campionato in zona Bent Viscaal, con tutto il rispetto per l’olandese di MP.

Tornando in testa, la ART del danese accusa problemi fin da subito e perde olio per cinque giri (con grande preoccupazione di Drugovich) prima di ritirarsi. Il ritiro del danese promuove Roy Nissany sul podio, e al netto del ritiro di Gianluca Petecof (Campos) non si verificano azioni degne di nota. L’unico sussulto della corsa avviene all’ultima curva dell’ultimo giro (!) dove Marcus Armstrong infila l’indiano Jehan Daruvala (Carlin) con un sorpasso di alta scuola. Il pilota austriaco conquista così la decima posizione, che sebbene non valga punti, gli frutta la pole position per la gara sprint di Sabato mattina.

Sarò onesto: quando è suonata la sveglia mi sono sentito un po’ stupido: mi stavo alzando presto per seguire una corsa A MONTECARLO. Per fortuna ci ha pensato il meteo a risollevarmi l’umore: durante la notte aveva piovuto, sicché la corsa si sarebbe disputata con l’asfalto bagnato. Mi sono sentito ricolmo di felicità.

Gara-2 è stata frizzante, con un buono spettacolo per gli standard monegaschi. Il primi colpi di scena avvengono prima del via: Ticktum accusa problemi elettrici nel giro di schieramento, che vengono prontamente risolti. Meno fortunato è il poleman Armstrong, vero Paperino di questo inizio di stagione, che a causa di problemi al motore non riesce a raggiungere la griglia. Partirà dai box, ma si ritirerà dopo pochi giri per le stesse ragioni.

Davanti a tutti parte quindi Liam Lawson, ma ha un pessimo avvio e viene bruciato da Oscar Piastri. Idem dietro, con Ticktum che supera Pourchaire.

Il pilota della Prema pare in difficoltà, e Lawson è sempre lì a pungolarlo, ad aspettare un suo passo falso. Credo che fosse da dieci anni che non vedevo un duello in pista per la prima posizione, a Montecarlo. Il duello si risolve al quinto giro quando Lawson, dopo un tentativo fallito alla Nouvelle Chicane, lo infila alla Rascasse. Grande manovra da parte di un pilota che di sicuro farà parlare di sé.

La pista continua ad asciugarsi, col risultato che la traiettoria e i punti di frenata cambiano di giro in giro. Piastri continua ad averne meno dei diretti avversari e subisce il pressing anche di Ticktum. Altri piloti sono in simile difficoltà (come Pourchaire o Nissany), sicché lotte simili avvengono lungo tutta la classifica. Il duello per il podio si risolve al quindicesimo giro, quando Ticktum sorpassa Piastri alla Chicane. Il pilota inglese a questo punto inizia a guadagnare un secondo al giro sulla Hitech in testa. Nel frattempo Vips infila Pourchaire e si lancia anche lui all’inseguimento di Piastri.

Al giro 20 di 32 Ticktum è in scia a Lawson, ma va fuori alla Massenet, tocca le barriere e perde temperatura sugli pneumatici. Il pilota inglese decide che non è più il caso di rischiare. Poco dopo una collisione tra Beckmann e Viscaal chiama la Safety Car, che fa la sua prima apparizione del weekend. Alla ripartenza si hanno solo due giri a disposizione a causa del sopraggiunto limite di tempo, sicché non si svolgono azioni significative.

(L to R): Race winner Liam Lawson (NZL) Hitech and second placed Dan Ticktum (GBR) Red Bull Racing RB15 Test Driver in parc ferme.
22.05.2021. FIA Formula 2 Championship, Rd 2, Sprint Race 2, Monte Carlo, Monaco, Saturday.
– www.xpbimages.com, EMail: requests@xpbimages.com Copyright: XPB Images

Dopo 50 minuti di gara, vince Liam Lawson con ben otto secondi su Dan Ticktum (niente male, considerando che ci sono stati due soli giri di bandiera verde). Terzo è Piastri, che alla fine è riuscito a difendersi da Vips e Pourchaire. I colpi di scena continuano nel dopo gara: i commissari scoprono che Lawson al via ha usato una mappatura non regolamentare. Malgrado ciò in realtà non gli sia stato d’aiuto, il regolamento viene applicato e l’austriaco espunto dalla classifica. La vittoria è consegnata quindi a Ticktum (una sorta di risarcimento per la gara di Monza dell’anno scorso), Piastri scala secondo e Vips fa il suo ingresso nel podio.

GP MONACO FDA/2021 FORMULA 2 – SABATO 22/05/2021
credit: @Scuderia Ferrari Press Office

Poca gloria per gli altri pretendenti al titolo. Le due UniVirtuosi hanno tentato l’azzardo delle slick a metà gara, ma la pista era ancora troppo fredda e bagnata. Dopo qualche giro passato a perdere trenta secondi da chiunque, tornano sui loro passi ma nel frattempo erano stati doppiati anche da Deledda. Lundgaard va a muro mentre Shwartzman sopravvive alla corsa a eliminazione e conclude decimo. Il russo ha fatto segnare il giro più veloce (grazie a un cambio gomme a pochi giri dalla fine) e alla fine conquista due punti, risultato piuttosto positivo considerando che partiva 22°.

La Feature Race è stata gradevole e animata da diversi sorpassi, grossomodo tutti persi dalla regia (I see a pattern here). Lo spettacolo è stato garantito dalle gomme, che da una parte presentavano un degrado evidente (un pilota con gomme nuove poteva girare facilmente 2s più veloce degli altri) e dall’altra faticavano ad andare in temperatura (un pilota con gomme fredde poteva perdere fino a 10 (!!!) secondi al giro).

MONTE-CARLO, MONACO – MAY 22: Theo Pourchaire of France and ART Grand Prix (10) leads the field at the start during the Feature Race of Round 2:Monte Carlo of the Formula 2 Championship at Circuit de Monaco on May 22, 2021 in Monte-Carlo, Monaco. (Photo by Clive Rose – Formula 1/Formula Motorsport Limited via Getty Images)

La corsa si disputa all’asciutto e, finalmente, con la griglia corrispondente alle qualifiche: Pourchaire, Shwartzman, Piastri, Ticktum, Vips etc. Aitken resta piantato sulla casella, ma per il resto lo start è tranquillo. Pourchaire e Shwartzman staccano gli inseguitori, mentre si rinnova il duello tra Piastri e Ticktum. Significativo è anche il trenino guidato da Nissany, che comprende Lundgaard, Drugovich, Zhou e Armstrong.

Dopo pochi giri iniziano a dipanarsi le variabili strategiche. Drugovich e Armstrong decidono di pittare il prima possibile per scavalcare la DAMS di Nissany; il brasiliano riesce, mentre il pilota austriaco subisce una sosta lenta e fallisce nell’obiettivo. Al contrario il pilota brasiliano, dopo qualche giro per mandare in temperatura le gomme, inizia a girare ben più veloce degli avversari e scalerà la classifica man mano che i piloti si fermeranno.

Intorno a metà gara si fermano Piastri e Ticktum; approfittando di un errore dell’australiano in ripartenza dopo un periodo di VSC, l’inglese tenta un attacco troppo ambizioso all’esterno della Rascasse e manda la sua Carlin a muro. ll fatto che abbia commesso una cazzata sesquipedale è evidenziata dal fatto che l’inglese, notoriamente dall’ego ipertrofico, ha passato il resto della giornata a scusarsi col team.

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A due terzi di gara si ferma anche la coppia di testa. Shwartzman aveva perso il contatto con la ART e pertanto decide di rischiare pittando per primo. Purtroppo la Prema palesa i suoi legami con la Ferrari nel momento sbagliato e la sosta dura dieci secondi di troppo. Da secondo in lotta per la vittoria si ritrova quarto (quinto dopo il sorpasso di Drugovich). Pourchaire a questo punto può pittare in tutta tranquillità e lascia la testa della corsa a Zhou, che ha adottato la strategia opposta a quella del compagno di squadra: rientrare il più tardi possibile.

La  mossa del cinese si stava rivelando vincente (numeri alla mano, poteva uscire dai box in seconda posizione) senonché nel finale di gara delle VSC a catena gli impediscono di rientrare ai box al momento opportuno (in F2, a differenza della F1, è vietato compiere il pit stop obbligatorio sotto VSC) e deve dire addio al podio. Dopo qualche lotta in pista alla fine conclude quinto, cui si aggiungono i punti bonus per il giro più veloce.

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La gara termina con Pourchaire in lacrime per la felicità di essere diventato il più giovane vincitore di sempre in F2 (a 17 anni e 9 mesi migliora il record di Lando Norris, che aveva vinto a 18 anni e 4 mesi). Secondo è Piastri dopo aver disputato una gara (in generale un weekend) à la Schumacher, mentre terzo è Drugovich, che va a podio dopo essere partito nono. Per il brasiliano si è trattato di una delle migliori gare in carriera, di sicuro la migliore del 2021.

Come già detto seguono Zhou e Shwartzman, mentre Boschung completa il suo ottimo weekend (tre arrivi a punti in tre gare) chiudendo davanti ai ben più quotati Liam Lawson e Juri Vips (che oltretutto aveva ottenuto una penalità per aver buttato fuori Armstrong alla Rascasse). Ennesima gara da dimenticare per Lundgaard, addirittura fuori dai punti dopo essere stato l’unico del gruppetto a non aver superato Nissany ai box.

In classifica Zhou mantiene la leadership con 68 punti, mentre secondo ora è Piastri con 52. Con la grande prestazione monegasca Pourchaire si proietta in terza posizione con 47 punti, mentre Ticktum approfitta della vittoria regalata di Sabato mattina per issarsi in quarta posizione con 38 punti, appena davanti a Lawson, quinto con 36.  Sesto e settimo sono Shwartzman e Drugovich (che ha smosso la classifica) con rispettivamente 30 e 29 punti. Dopo 6 gare Lundgaard è fermo alla miseria di 16 punti – per dire, meno di quanti ne conquistò nella sola sprint race di Stiria, l’anno scorso. Il campionato è lungo, ma questi tre piloti devono invertire il trend il prima possibile.

A differenza del gp di Monaco, il prossimo appuntamento del campionato di F2 avrà luogo tra due settimane a Baku. Aspetto trepidante, visto che di solito è una gara ricca di follia.

Lorenzo Giammarini, a.k.a. LG Montoya

[Immagine di copertina tratta da www.Motorsport.it]