F1 2024 – GRAN PREMIO D’AUSTRIA

Seconda tappa del trittico di gare che va dal GP di Spagna a quello di Gran Bretagna. Si va in casa del team campione in carica che pero’ mai come nel recente passato, almeno dal 2021, vede le sue sicurezze messe a dura prova dagli avversari.

Il Gp di Spagna ha visto il solito Verstappen vincere ma non e’ stata per niente una passeggiata, anzi si puo’ parlare piu’ di vittoria mancata da parte della McLaren e Norris.

immagine da rossomotori.it

Non e’ la prima volta che la McLaren non riesce a capitalizzare in una vittoria la superiorita’ vista in pista, indice di una squadra capace ma non ancora matura per diventare una serial winner.

E poi c’e’ sempre il fattore Max, che fa sempre la differenza, vieppiu’ quando vittoria e sconfitta sono cosi’ vicine tra loro.

L’A1 ring di casa Red Bull tra l’altro non sembra proprio il tracciato ideale per le ‘lattine’ per cui e’ lecito attendersi un’altro weekend con molti team in grado di lottare per il podio e la vittoria.

Chi potra’ emergere sul veloce e corto tracciato austriaco sara’ un bel rebus, reso ancora piu’ complicato dal fatto che questa sara’ tappa da gara sprint con weekend di gara rivoluzionato, quindi meno tempo per provare e meno margine per gli errori. Aggiungiamoci che e’ previsto anche un meteo poco stabile, quindi ancora piu’ complesso trovare la quadra tra qualifiche, gare corte e lunghe.

immagine da rossomotori.it

Ferrari arriva in Austria con molti interrogativi e qualche tensione di troppo. In Spagna non e’ andata male, gli aggiornamenti sono validi, peccato che qualcuno abbia fatto meglio, vedi Mercedes soprattutto, e in piu’ la Rossa continua a pagare una certa inconsistenza in qualifica che poi paga inevitabilmente in gara.

Tra Leclerc e Sainz c’e stata anche qualche parolina di troppo a fine gara, segno che in entrambi c’e una certa frustrazione piu’ che un conflitto interpersonale. Frustrazione che viene dal fatto che il moengasco non riesce a fare piu’ quella differenza in qualifica che prima gli veniva piu’ facile, mentre lo spagnolo e’ (era) ancora senza contratto per il 2025.

E’ notizia recentissima che alla fine lo spagnolo abbia firmato per Alpine, in coppia con Gasly che ha rinnovato il suo contratto. Chissa’ che questo non gli dia maggiore serenita’.

La frustrazione ha poi due origini ben definite, McLaren e Mercedes. Se per McLarene era lecito aspettarsi una lotta serrata considerando come si era chiuso il 2023, assolutamente inaspettata le scoppole prese dalla squadra di Brackley il cui 2024 sembrava un altro ‘anno della marmotta’ in stile 2023.

immagine da quotidianomotori.com

Invece la Mercedes e’ migliorata parecchio fino a stare stabilmente davanti alla Ferrari sia in Canada sia in Spagna. Com’e’ lontano il trionfo monegasco…

La vigilia del gp austriaco ha regalato grosse novita’ sia per Aston Martin sia Alpine, come gia’ visto. In Aston rinnovo del contratto per Stroll, ben oltre il 2026. Alonso si e’ gia’ detto molto felice, avra’ di sicuro i suoi buoni motivi…

Alpine come detto avra’ nel 2025 la coppia Sainz/Gasly con il gran capo Briatore a coordinare il tutto. Non mi dilunghero’ troppo sul rientro di Briatore, faccio solo notare che il suddetto si e’ reso protagonista di una frode sportiva accertata ed e’ stato all’epoca bandito dalla F1. Considerando lo stato dell’arte penso che questo dica gia’ tutto.

Tornando al Gp, sara’ davvero un weekend frenetico in cui chi azzecchera’ prima l’assetto avra’ maggiori chance di fare bene. Fondamentali su questo tracciato frenata e power unit, con tante staccate e ripartenze e una gestione del raffreddamento piu’ complicato data l’aria piu’ rarefatta. Pirelli portera’ le gomme piu’ morbide a disposizione dato l’asfalto poco esigente in termini di degrado.

Una grana in piu’ per la Red Bull potrenne arrivare dalla sua PU, gia’ in difficolta’ in Canada e con grosse probabilita’ di dover smarcare una quinta PU con conseguente penalita’. Il tracciato austriaco da questo punto di vista non aiutera’ e questo potrebbe fare il gioco dei suoi avversari.

Intanto sul fronte della sorella minore crescono le quotazioni di Lawson, prodotto del vivaio Red Bull, che minaccia seriamente il posto di Ricciardo. Il team junior dovrebbe essere solo l’anticamera del passaggio al team principale, cosa che a Ricciardo ormai e’ preclusa. A meno di una svolta nella sua deficitaria stagione, si attendono tempi difficili per ‘the honey badger’.

*immagine in evidenza da redbullring.com

Rocco Alessandro

LE NON PAGELLE DI BARCELLONA 2024

Arrivati al Montmelò ti aspetti che venga fuori la solita gara noiosa e con il risultato scontato come è accaduto assai spesso nella sua storia recente. E invece?

E invece ecco una gara assai tesa in cui tutti i protagonisti si sono dannati l’anima per conseguire il miglior risultato a loro disposizione (con esiti non in tutti i casi pari alle aspettative) e con l’incertezza che ha regnato sovrana sin quasi alla fine.

Strategie, sorpassi, momenti complicati, persino qualche polemica Barcellona ha finalmente regalato una corsa assai godibile in tutte le sue fasi. Mi ha sorpreso in particolare la possibilità di sorpasso sul rettilineo principale che prima del 2023 non era molto agevole. La cancellazione della chicane in luogo dell’ultima curva già l’anno scorso ci aveva regalato qualche emozione, però solo nelle retrovie perché il dominio di Max e della sua RBR non aveva consentito di avere le palpitazioni che quest’anno invece lo start dava per sicure.

Prima di parlare dei piloti qualche breve considerazione su cosa ci ha detto la pista che a detta di tutti i tecnici è quella più indicativa sulle qualità che le monoposto si porteranno da qui a fine stagione. Ebbene, quel che è saltato all’occhio è stata la conferma della ritrovata competitività di Mercedes che piazza entrambe le vetture in seconda fila in qualifica e in terza e quarta posizione in gara. Il Canada, dunque, non è stata un’effimera illusione. Bene per lo spettacolo e per l’incertezza da qui a fine anno. Barcellona ci dice anche che McLaren sembra aver raggiunto l’apice della forma tecnica, che Ferrari ha ancora “molto pane da mangiare” non avendo confermato le buone cose che si erano viste a Imola, che RBR se non avesse Max sarebbe in grossa difficoltà, che Alpine l’abbiamo data per morta troppo presto e che a Faenza purtroppo hanno portato aggiornamenti da gambero. Insomma, c’è tanta carne al fuoco e la sensazione è che tutti i team stiano lavorando alacremente per migliorare le vetture o, quantomeno, per provarci.

Tutti i piloti, in questo turbinio di aggiornamenti e modifiche, cercano di barcamenarsi meglio che possono e non sempre con esiti efficaci il che, dato che ci si aspetta diversi cambi di casacca per l’anno prossimo, sembra fornire ulteriori indicazioni sulle loro capacità di adattamento. Staremo a vedere.

Va da sé che le NON PAGELLE non potevano che cominciare dall’inossidabile…

MAX VERSTAPPEN

Meraviglia delle meraviglie, il buon Max continua a stupire per velocità, resistenza, abilità e financo per QI “motorsportistico” che nei suoi primi anni di carriera pareva latitare assai. Che la sua velocità continui a essere fantasmagorica lo dimostra il giro monstre della qualifica che, pur non garantendogli la pole position, relega il povero Perez a distanze siderali. Resistenza e abilità le ha dimostrate in occasione della partenza in cui non si è affatto intimidito dalla manovra di Norris ed anzi ne ha approfittato per sopravanzarlo. Il QI è saltato fuori nel cercare praticamente subito il sorpasso a Russell per frapporlo tra lui e Norris e poi, più avanti in gara, quando sorpassa Piastri (messo lì apposta da McLaren per provare a rallentarlo) tra le curve 6 e 7 dove il giovane australiano non se l’aspettava. Ancora una volta riesce “schumacheristicamente” a gestire il miglior ritmo possibile in ogni fase della corsa il che ha costretto gli altri team, McLaren con Norris in primis, a cercare strategie più rischiose per cercare di sopravanzarlo, senza riuscirci. Bravissimi anche i suoi strateghi a indovinare le gomme rosse per l’ultimo stint che gli hanno consentito di tenere alla giusta distanza Norris. Gli aggettivi per descrivere queste prestazioni li ho finiti da tempo quindi mi limito a notare l’entusiasmo che ha mostrato una volta sceso dalla vettura in pit lane dopo l’arrivo il che la dice lunga sull’impegno che ha profuso per tutta la gara e sul fatto che oggi riteneva assai complicato il riuscire a vincere. Che altro dire? Chapeau!

NORRIS

Che si può dire di Landino nostro in questa gara? Anzi di tutto il suo week end? Benissimo e malissimo allo stesso tempo! La pole position è stata strepitosa, considerando il mostro di velocità che è riuscito a battere. La partenza è stata gagliarda: il suo scatto è stato buono ma non perfetto, ha provato giustamente a intimidire Max ma alla fine ne è uscito sconfitto. La genialata di Russell non avrebbe influito molto se, come Max, l’avesse sorpassato anche lui nei primi giri e invece non ne è stato capace. Ed è qui che ha perso la gara. Quegli 8 secondi che alla fine del primo stint pagava da Max non erano sufficienti per parificare le strategie e i suoi sono stati costretti a inventarsi due overcut dagli esiti assai incerti. E’ poi andato bene, con ottimo ritmo, ma ciò non è stato sufficiente contro il Max di oggi. A posteriori, ci si chiede se per l’ultimo stint non sarebbe stato meglio pittare subito dopo Max per non perdere ulteriore tempo e provare a contestargli la vittoria a parità di gomme o, al contrario, se non fosse stato il caso invece di ritardarlo ulteriormente (diciamo un pit a 15 giri dalla fine anziché a 20) per avere le rosse più fresche a fine gara. Cronometro alla mano non credo che sarebbe cambiato alcunché. Se avesse pittato insieme a Max avrebbe probabilmente guadagnato qualche decimo nei 4-5 giri successivi e poi qualcosa in più ma nulla che avrebbe consentito di arrivare a tiro DRS. D’altra parte se avesse pittato intorno al 50esimo giro sarebbe uscito plausibilmente intorno a 14-15 secondi di distacco il che non sarebbe stato sufficiente a recuperare perché avrebbe dovuto girare 1 secondo al giro più veloce di max per tutti i 16 giri rimanenti: impossibile. La delusione è tanta: quel primo stint è stato pessimo e lì, come detto poc’anzi, ha perso la gara contro Max. Per il resto tutto benissimo perché non si è perso troppo d’animo e ha comunque portato a casa la seconda posizione che lo porta alle spalle di Max in classifica mondiale superando Leclerc e si porta a casa anche la perla del duello al cardiopalma vinto contro Russell al 35° giro. Se a questo aggiungiamo che ha dato le piste al talentuoso compagno di squadra non si può definire negativo il week end di Lando quindi, nonostante tutto, gli affibbiamo un bel OTTIMO in pagella e poi gli tiriamo un po’ le orecchie.

HAMILTON

La rediviva Mercedes che si era vista a Montreal si conferma in modo forse un po’ inaspettato anche in quel di Barcellona e il buon Lewis ritorna finalmente sul podio dopo Messico 2023. Ottima la qualifica che lo porta al terzo posto in griglia sopravanzando giorgino il che non è poco considerando che è solo la seconda volta che ci riesce nel 2024. Non ottimale, invece, la partenza che lo vede soccombere allo scatto sia alla geniale partenza di Russell che a Leclerc e Sainz. Riesce però a raddrizzare subito il tiro perché riesce a tenere l’interno alla 1 per impedire a Sainz di sopravanzarlo definitivamente e poi tiene in modo magistrale l’esterno alla curva 2 di fianco a Leclerc per poi infine sopravanzarlo all’interno della 3. Avrebbe addirittura l’abbrivio per provare a superare Norris alla 4 ma sarebbe stato troppo difficile e desiste. Di lì in avanti la sua gara è sostanzialmente perfetta nel senso che tiene in tutti gli stint il miglior ritmo che poteva. Simbolico il sorpasso su Sainz al 19° giro. È forse l’unico al quale “funziona” l’overcut strategico che gli consente di sopravanzare Russell con un facile sorpasso al 52° giro e assicurargli la terza posizione (quei team radio in cui si lamentava di una presunta pessima strategia erano palesemente ad usum delphini). Non c’è molto altro da dire se non che meglio di così non poteva fare. Bravo!

RUSSELL

Luci ed ombre per giorgino in quel di Barcellona. Perde sia pur di soli due millesimi il confronto con l’eptacampeao in qualifica: poco male visto il suo score stagionale assai positivo. La sua partenza dalla quarta posizione in griglia è assolutamente strepitosa, di quelle che non si vedevano da anni. Oltre allo scatto eccezionale che mette subito dietro il compagno di squadra, infatti, il buon George approfitta in modo eccellente della scia dei due davanti che si stavano scornando con cattiveria e con due rapidi scatti del volante entra all’esterno di curva 1 con l’abbrivio sufficiente per superarli entrambi. WOW! Purtroppo per lui questo, pur straordinario, acuto rimane l’unico bel ricordo del week end. Infatti deve cedere la prima posizione a Max dopo soli due giri (in quell’occasione non mi è parso perfetto in difesa). Tiene bene nel primo stint ma poi non può nulla contro il ritmo di Norris. Già nel secondo stint si vedeva che faceva fatica a tenere dietro Hamilton ma si rende comunque protagonista del bellissimo duello con Norris a metà gara. Decide di fare undercut su Lewis ma poi gli montano le gomme bianche che non riesce a domare e deve cedere ogni speranza di podio. Alla fine, vista la ritrovata competitività di Mercedes, deve comunque essere soddisfatto ma se escludiamo le perle estemporanee della partenza e del duello con Lando non possiamo essere contenti della sua ondivaga condotta di gara. Rimandato.

LECLERC

Poche luci e molte ombre in casa Ferrari. Il buon Charles in qualifica fa il suo ma non è sufficiente: la prima fila è lontana ben 3 decimi. Non se l’aspettava. Il momento più difficile, paradossalmente, lo vive nel duello inaspettatamente duro avuto con Sainz nei primi giri quando stava perdendo da Hamilton e non riuscivano a staccare Gasly (Gasly!). Nel dopogara questo ha generato non poche polemiche ma non ci sorprendiamo: con Sainz in uscita è difficile pensare che in situazioni analoghe lo spagnolo faccia lo scudiero. Non c’è molto da dire sul resto della sua gara perché copia la non ottimale strategia di Norris e guida spesso da solo. Nell’ultimo stint è decisamente più veloce di Russell (che però aveva le bianche) ma lo raggiunge soltanto all’ultimo giro e non può tentare il sorpasso. In generale il suo ritmo è stato comunque migliore di quello di Sainz il che ci dice che si è impegnato assai ma la sua espressione post-gara (anche al netto della polemica con Sainz) era di quelle parecchio deluse. Forse gli aggiornamenti portati da Imola in avanti non sono così buoni come sembravano all’inizio. Bene ma non benissimo.

SAINZ

Idem come per Leclerc con l’aggravante di non essere riuscito a tenere lo stesso ritmo. Il duro sorpasso dei primi giri nei confronti del monegasco è parso un po’ gratuito. Certamente, visto che il sedile Mercedes 2025 (al quale probabilmente sta puntando) sembra lontano, è normale che lo si veda lottare con chi, come Charles, è più quotato nel paddock. Ma se a mosse di quel tipo, pur comprensibili, si fa seguire un resto di gara così scialbo la probabilità che riesca nei suoi intenti si abbassa sempre di più. Niente altro da dire.

PIASTRI

Con un Norris così in palla è chiaro che il week end di Oscar va giudicato piuttosto negativamente. In qualifica arriva in Q3 ma poi fa pasticci e non realizza tempi validi: il nono posto in griglia arriva solo grazie alla penalizzazione di Perez. Non è un fulmine in partenza ma riesce comunque a sopravanzare Ocon.  Per il resto non viene molto inquadrato quindi mi è difficile esprimermi più di tanto. L’unica volta che si vede è quando ritarda il suo primo pit nel tentativo del team di tenere a freno Verstappen e rendere efficace l’overcut di Norris. Ebbene, si fa sorprendere praticamente subito e non oppone resistenza vanificando così il tentativo. A dir il vero è forse più merito di Max che demerito suo ma l’episodio va comunque messo nei minus del suo GP. Visto cosa ha fatto Norris con la stessa vettura non c’è molto di cui esser felici. Rimandato.

PEREZ

Un bel 4 in pagella non glielo leva nessuno. Arriva in Q3 per il rotto della cuffia dove poi, però, si prende 7-decimi-7 dal compagno di squadra arrivando pure dietro a Gasly e deve pure scontare tre posizioni in griglia per colpa della simpatica porcata fatta in quel di Montreal quindi anche stavolta niente primi dieci alla partenza. In gara non si vede praticamente mai. Il suo ritmo è tutt’altro che irresistibile nonostante la strategia su tre soste fatta apposta per permettergli un ritmo migliore. Alla fine riesce comunque a riprendere e superare le Alpine per pochissimo. Si prende un minuto da Verstappen: ancora tre giri ed era costretto alle bandiere blu. Male, anzi, malissimo!

GASLY e OCON

Alpine conferma i progressi già visti negli ultimi GP. Centra la Q3 con entrambe le vetture con Gasly che si piazza davanti a Perez e ad un solo decimo dalle Ferrari: tanta roba se pensiamo dov’erano fino a 3 GP fa! In gara Gasly fa un primo stint eccezionale sempre a ridosso delle Ferrari. Dopo il primo stint però entrambi gli Alpine non riescono a migliorare granché il proprio ritmo e consentono un facile ritorno a Piastri e verso fine gara anche a Perez. Non ho visto con che gomme hanno corso nei due stint sicché non so se è un problema legato alle bianche o proprio non ne avevano di più. Fatto sta che ancora una volta portano entrambe le vetture a punti e per loro è gran cosa.

NOTE DI MERITO

Meriti molto relativi oggi.

Bottas aveva fatto delle ottime qualifiche ma poi si è perso in gara.

Hulk non arriva a punti ma dopo il primo stint è riuscito a stare dietro a Ocon con una certa facilità ed è stato l’unico altro non doppiato dopo i primi dieci.

NOTE DI DEMERITO

Aston Martin sempre più indietro rispetto alle loro ambizioni. Ora, poi, con il ritorno di Alpine la cosa sta assumendo proporzioni che virano verso il ridicolo considerando il budget che hanno a disposizione.

La lista dei demeriti si allunga con Racing Bulls che nelle scorse gare se la stava cavando bene ma qui in Spagna portano aggiornamenti che li mandano dritti dritti nelle ultime posizioni. Malissimo!

Sargeant sempre più giù: finisce ultimo e questa non sarebbe una notizia ma arrivare addirittura doppiato di due giri…

 

Ci vediamo in Austria!

 

 

BASTIAN CONTRARIO: non c’è due senza… quarto

Ormai da tempo immemore è risaputo che il circuito del Montmelò, considerato una galleria del vento a cielo aperto, è la pista più adatta e quindi completa per verificare la bontà di una monoposto e degli aggiornamenti portati. Se questo è vero, allora la Ferrari di Vasseur si deve fare due domande su quanto visto domenica scorsa in Spagna, perché già il Canada aveva dato segnali di allarme e appunto in Spagna ci sono state le tristi conferme… non c’è due senza… quarto infatti. Parafrasando il famoso film dell’inossidabile coppia formata da Bud Spencer e Terence Hill, come poc’anzi detto, sono già due GP di fila che siamo quarta forza ed infatti già in nord America avevamo visto prestazioni “da gambero” da parte della Rossa in cui decisamente non era in palla (risultando appunto come quarta forza), prestazione che è stata tristemente confermata per la seconda volta consecutiva sulla pista iberica.

Il male della Rossa, a livello mediatico e non solo, è stato evidentemente quello di aver vinto troppo (!) e soprattutto molto in fretta. Mi rendo conto di affermare una cattiveria eppure, considerando quello che gli altri top team stanno dimostrando, sarebbe stato molto più rinfrancante che la Ferrari avesse dimostrato di crescere in maniera importante verso la fine di questa stagione, in McLaren style, in maniera tale da essere di buon auspicio per l’anno che ne sarebbe seguito. Come scrivo da tempo immemore su queste righe e, che ho ribadito prima che iniziasse questo lunghissimo campionato, la vera sfida della Rossa si sarebbe dovuta combattere sul terreno degli sviluppi, vero tallone d’Achille di Maranello. Se Ferrari avesse dimostrato, affermai, di portare avanti un concreto programma di sviluppi coerenti (in termini di crescita e competitività) lungo tutto il campionato, allora avremmo avuto la prova che in Gestione Sportiva (anche se ora non si chiama più cosi… sigh) hanno trovato veramente il bandolo della matassa per poter uscire fuori dal guano che ci attanaglia da praticamente vent’anni. Invece arriva Barcellona e quindi l’estate, ed ecco che la Ferrari (di Vasseur) come ogni anno, soffre dell’atavico problema che credevamo aver sconfitto. In Primis mi verrebbe da dire in tono volutamente polemico, che tutto quello che stiamo vedendo ora, succedeva anche con il predecessore del francese quindi forse mi viene il “leggerissimo sospetto”, di indole fantozziana, che il problema non era proprio lui. In secundis vorrei poter dire alla “quinta scelta” del Presidente, di cui egli è particolarmente fiero, che condurre una squadra come Ferrari non è esattamente la stessa cosa di come quando stava in Sauber. Il Team Principal francese a mio dire, lentamente, sta mostrando la sua vera natura di “cerchiobottista” come si suol dire, in maniera tale da potersi trovare sempre in piedi dopo ogni caduta. Il sipario di dubbio gusto (del quale sia chiaro non mi scandalizzo affatto) che abbiamo visto prima in pista tra Charles e Carlos e, poi fuori nel cosi detto “ring”, dove se le sono date di santa ragione a suon di dichiarazioni nemmeno troppo velate, è stato un chiaro segnale che la migliore coppia del lotto lentamente sta scoppiando. A tal proposito voglio congratularmi con il Presidente in quanto unico responsabile di tutto questo: del resto già a Monaco abbiamo visto tutta la “gratitudine” di Sainz nei riguardi di John nel momento in cui si rifiutò di abbracciarlo, vero è che verrebbe da chiedermi e soprattutto da chiedervi, cosa vi aspettavate dopo il trattamento riservato allo spagnolo? Che avrebbe fatto da scendi letto al compagno per tutto il resto della stagione, per di più nel suo GP di casa? Per il sottoscritto è un normale contatto di gara ed il bello, è che persino il “cerchiobottista” non ci ha visto nulla di eclatante, andando a dare così una terza versione completamente diversa da quella dei suoi alfieri! Ecco che in queste dichiarazioni il buon Frederic preferisce prendere le distanze dalla schermaglia dei suoi due piloti e quindi trovarsi appunto in piedi… non male! Inizia a farsi dura per monsieur Vasseur il quale a mio dire, ha solo iniziato a mostrare la sua vera natura, la quale “esploderà” completamente l’anno prossimo quando arriverà il campione delle folle oltre che di mondiali, Hamilton. Resta da vedere se anche con l’arrivo dell’inglese, ci ritroveremo come quarta forza dopo un inizio col botto, oppure saprà dare quella spinta necessaria per fare meglio.

Non c’è due senza… quarto per Ferrari e di sicuro questo vale anche per McLaren, sebbene la squadra di Woking a differenza dei loro colleghi italiani, tutto erano tranne che quarta forza. Sempre il Canada ci ha dato segnali pericolosi a riguardo dei piloti papaya e cioè che forse non erano tanto all’altezza di poter fronteggiare il campione olandese. Del resto vi avevo avvisato già immediatamente dopo il GP del Giappone del 2023, dove in partenza Verstappen senza farsi tanto pregare, spostò a destra e a sinistra della pista i due alfieri della premiata ditta Brown/Stella per poter far capire a tutti chi comandava in circuito. Li si vide la troppa arrendevolezza dei due piloti papaya ed infatti, come diavolo si crede di vincere se si da la possibilità ad uno come Max di passare in testa già al secondo giro? La partenza del GP spagnolo è stata una pietra tombale, sia per il campionato e sia per le aspettative della stessa McLaren: la Red Bull per il secondo GP di fila si presenta in pista come squadra che decisamente non è più la prima forza e, a questo punto in dipendenza dei circuiti, le sue potenzialità oscillano tra il primo ed il terzo posto in questa classifica di comando. Chi di sicuro è costante e, certamente può dichiarare di avere la monoposto più a suo agio, è chiaramente la McLaren la quale (c’è sempre il trucco) ha bisogno di un pacchetto completo per poter ambire al risultato grosso, che poi è quello di vincere in modo costante. Pacchetto dato anche dai piloti i quali purtroppo non sono al momento all’altezza e, sebbene Norris almeno ci prova, Piastri inizia ad andare oltre la delusione. Come sia possibile stare addirittura dietro le Ferrari, con la monoposto che si ritrova questo lo sa solamente lui, certo è che i due ragazzi (soprattutto Lando) se non cambiano atteggiamento contro Verstappen, possono sperare di vincere solo se avranno una vettura di almeno mezzo secondo al giro più veloce. Combattere alla pari con il campione olandese, significa mettere in conto che prima o poi ci sarà il contatto… chiedere al futuro ferrarista Hamilton a tal proposito.

Allo stato attuale, i primi quattro top team (che lavoro monumentale che ha svolto l’inossidabile ex Ferrari James Allison!) sono raccolti in un fazzoletto e, mai come ora, i piloti faranno sempre di più la differenza a (quasi) parità di mezzo e, non è un caso che il campione olandese è il valore aggiunto di questa F1 e della stessa Red Bull, la quale come un cocainomane marcio, è totalmente dipendente da esso (la presenza di Perez in squadra è ormai a dir poco imbarazzante). La Red Bull vista in Spagna di certo non è quella del messicano e non è nemmeno quella di Verstappen: è un fatto che l’olandese, come la nazionale spagnola (quando gioca la Nazionale divento un becero ignorante!) che ha giocato contro i nostri azzurri, ha vinto non tanto perché lui è superiore, quanto gli avversari che sono stati totalmente manchevoli. Mi piacerebbe poter dire che di questa mischia ne faccia parte in modo costante anche Ferrari, evidentemente c’è da aspettare, sperando che se è vero che non c’è due senza… quarto, auguriamoci che non ci sia un terzo GP di fila dove questa volta, ci tocca essere addirittura quinta forza.

Vito Quaranta

 

A FATAL MISTAKE

A FATAL MISTAKE

 

This story is a bit different from my previous histories. This story will deal with a single event, that would have a major impact on Honda for nearly twenty years.

 

Early Honda in the late 1940’s

 

Like many Japanese companies in the early 1960’s, Honda saw their key to success in exporting their products to Europe and North America.

In 1962 Honda decided that the path to follow was to enter F1.

By 1964 the RA271 was built and would contest three races. The car was driven in Germany, Italy and the US by American driver Ronnie Buckhum who failed to score any points.

Ronnie Buckhum with his RA271

 1965 was a bit of a breakthrough for Honda with new driver Dan Gurney finishing 4th in the driver’s championship, and Ginther winning the Mexican GP.

Ginther winning the 1965 Mexican GP

For Honda 1966 was a lost season. They only competed in 5 of the 9 races, deciding to focus on 1967.

In 1967 there were big changes at Honda. Ginther and Bucknum were released and former Ferrari world champion, John Surtees, brought in.

Surtees in the Honda RA273 at 1968 South Africa

1968 was to be a momentous year for Honda. They had just introduced their first road car in the US, and the new RA300 F1 car was released.

The 1968 Honda N600

 In F1 Honda would contest the entire season for the first time.

1968 RA300

 

The 1968 F1 session would consist of 12 races, starting in South Africa and ending in Mexico.

 

1 South African Grand Prix Kyalami Grand Prix Circuit, Midrand 1 January
2 Spanish Grand Prix Circuito Permanente Del Jarama, Madrid 12 May
3 Monaco Grand Prix Circuit de Monaco, Monte Carlo 26 May
4 Belgian Grand Prix Circuit de Spa-Francorchamps, Stavelot 9 June
5 Dutch Grand Prix Circuit Zandvoort, Zandvoort 23 June
6 French Grand Prix Rouen-Les-Essarts, Orival 7 July
7 British Grand Prix Brands Hatch, West Kingsdown 20 July
8 German Grand Prix Nürburgring, Nürburg 4 August
9 Italian Grand Prix Autodromo Nazionale di Monza, Monza 8 September
10 Canadian Grand Prix Circuit Mont-Tremblant, Mont-Tremblant 22 September
11 United States Grand Prix Watkins Glen International, New York 6 October
12 Mexican Grand Prix Magdalena Mixhuca, Mexico City 3 November

I am going to write about the sixth race in France as that is the focus of this story.

1968 French GP ad.

As F1 moved to France for the sixth race, things were getting desperate for Honda. So far Honda hadn’t scored a point and Honda were begging to question the F1 program. Honda did have what they believed was their ace, a radical new car that was designated the RA302.

The new Honda RA302 used a magnesium chassis. It was supposed to be light and nimble. When Surtees tested the car, he found it slow and cumbersome. An engineering friend advised him not to drive the car, and that is what Surtees did, he told Honda he wouldn’t drive the car. In a panic Honda signed a veteran French driver named Jo Schlesser.

At 40 Schlesser had been in various categories of racing for more than ten years. This would likely be his last chance at F1.

The Honda 302

Jo Schlesser

 

The Race

The support races had all been run on a dry track, but now rain began to fall as the F1 cars lined up for the start, everyone on dry tyres to start with as there was no time to change to wet tyres.

Stewart got the jump to lead down to Nouveau Monde for the first time, Rindt and Ickx keeping him honest. Most expected Stewart to take up where he left off at Zandvoort but Ickx was already showing his Ferrari to be much better in the wet conditions and he had a lead of a number of lengths at the end of lap 1, ahead of Stewart and Rindt. Surtees was 4th, ahead of Rodriguez doing well in 5th, Hill 6th, McLaren 7th, and Beltoise 8th. Amon’s Ferrari was sounding rough as he dropped to 9th, ahead of Hulme, Attwood, Brabham, Elford, Courage, Schlesser and Servoz-Gavin. Siffert was already a minute behind at the back, his car had struck clutch problems at the start and his mechanics got him going albeit belatedly. After two laps Ickx was pulling away, Rindt had grabbed second from Stewart, while Surtees, Rodriguez and Hill were closing on the Scot.

On lap 3, tragedy struck. Jo Schlesser, who had struggled all weekend with the new Honda, spun at Six Frères. Witnesses stated that they thought his engine had cut out, and the Frenchman was a passenger as his car slithered up the embankment, overturned, and burst into flames. Spectators near the incident suffered minor burns as the magnesium-built car burned fiercely, Schlesser stuck underneath. Efforts were made to retrieve him, but the combination of the intense heat and the lack of chemical fire extinguishers made that task almost impossible. Water extinguishers were used but they made no impression on the flames, instead merely making matters worse allowing rivers of flame to flow down the circuit. Before long, it became clear that nothing could be done, and poor Schlesser perished in the flames. It would be almost 20 minutes after the initial crash before he could be pulled from the charred wreckage. This tragedy cast a black cloud over the whole race, and would have far-reaching consequences for both Rouen and the Honda team.

Schlesser’s fatal crash.

His car rides up the bank (1) and then erupts into flames (2)

Postscript

Schlesser’s death would have a prefund impact on F1. It would push Jackie Stewart to demand more safety and tracks and better medical services.

The negative publicity would cause Honda to pull out of F1 until 1983 when they suppled engines to Spirit and later Williams. From 1975 until 1996 every Ligier car was named JS in memory of French driver Jo Schlesser.

 

By I. Caldwell

aka @CavallinoRampa2

VERSTAPPEN 7 DI 21 A BARCELLONA. A MARANELLO E’ NOTTE FONDA.

Montmelò. Il circuito che “se vai bene lì vai bene ovunque” (già detto ma vale la pena ricordarlo).

E la McLaren sta andando bene ovunque, tanto è vero che Norris la piazza in pole, davanti a Verstappen con una RB20 che non sembra essere più l’arma invincibile. Ma anche la Mercedes sembra diventato un “bolide”, con Hamilton e Russell che la piazzano in seconda fila. Relegando le rosse aggiornate in terza.

Allo spegnimento dei semafori, i primi due pensano a darsi fastidio e ne approfitta Russell che supera tutti dall’esterno. Ma la sua leadership dura solo un giro, perchè Max lo passa in tromba dall’esterno in curva 1 al secondo giro.

Al giro 4 le due rosse sono già staccate di 5 secondi dai leader. I due si sono pure toccati, con Sainz costretto ad andare largo tagliando curva 1.

Verstappen non riesce a scappare via, e al giro 11 i primi 6 sono racchiusi in soli 5 secondi. Sainz tallona Hamilton ma il DRS non è sufficiente per passarlo.

Al giro 15 rientrano ai box Russell e Sainz, L’inglese è vittima di una sosta lunga ma riesce a stare davanti allo spagnolo,  Al giro successivo si ferma Hamilton, che perde la posizione su Carlos.

Con pista libera, Norris gira immediatamente molto più veloce di Verstappen, che si ferma subito ai box.

Al giro 19, Lewis si riprende di forza la posizione su Sainz. Norris e Leclerc non si fermano, e c’è il dubbio che vogliano tentare di completare la corsa con una sola sosta. E, invece, al giro 23 vengono fermati entrambi, ritrovandosi poi nelle retrovie, con l’inglese quinto e il monegasco addirittura dietro ad una delle due Alpine.

Al giro 35, Norris, dopo avere superato Sainz ed Hamilton, ingaggia un duello epico con Russell. I due percorrono affiancati da curva 3 a curva 6, e alla fine la spunta Lando, con George che subito dopo si ferma per la sua seconda sosta. Così come Sainz, che era stato raggiunto da Leclerc.

Con pista libera, Norris si rimette a volare, esattamente, come era accaduto precedentemente, e guadagna secondi su secondi a Verstappen.

Al giro 44 si ferma Hamilton per montare la gomma a mescola più morbida. La stessa scelta la fa Verstappen, che effettua la sua sosta al giro successivo.

Ancora una volta Norris non viene fatto fermare subito, e paga un secondo e mezzo a Max.  Poi effettua la sua sosta, per la verità non velocissima, riuscendo a rimanere davanti a Russell. Ma ora si trova ad 8 secondi dall’olandese, con 17 giri da percorrere.

Gli ultimi giri trascorrono relativamente tranquilli, con Mercedes e Ferrari che fanno invertire le posizioni a propri piloti. Questo consente a Leclerc di tentare di riprendere Russell, senza avere successo.

Il GP di Spagna 2024 finisce così con Verstappen vincitore, Norris secondo con tanto su cui riflettere, e Hamilton di ritorno sul podio. Poi Russell, Leclerc, Sainz, Piastri, Perez, Gasly e Ocon.

Fra una sola settimana c’è Spielberg, casa della Red Bull. Chissà chi vincerà…

P.S. il sorpasso che ha consentito a Max di prendere la prima posizione al secondo giro è la ulteriore conferma di cosa, in questo momento, faccia la differenza. Alla faccia di chi lo definisce “campione inutile”

P.S. 2 per fortuna degli appassionati di sci, fra cui chi scrive, costui è rimasto a commentare la F1.

P.S. 3 sempre costui ci racconta nei remote garage c’è un grande schermo con una torta che riporta esattamente dove i piloti si ritroveranno dopo la sosta ai box. Evidentemente quella di Ferrari e McLaren era andata a male…

P.S. 4  … ed è evidente che combattere contro Verstappen senza essere almeno perfetti non è possibile.

P.S 5. in Alpine arriva Briatore, e improvvisamente la macchina passa dalle ultime posizione alle prime dieci. Si definisce il “genio” della F1, e ha ragione. Vive la France, et aussi l’Italie.

P.S. 6 Qualcuno si è chiesto perchè abbiano costruito una copia del Cantagallo prima di curva 10.

P.S. 7 Sainz che si lamenta del sorpasso di Hamilton, chiedendosi perchè esistono le regole, non si può veramente sentire.

P.S. 8 E questo fa il paio con l’attacco inutile a Leclerc con tanto di danneggiamento della macchina del compagno di squadra. Il quale nell’intervista post-gara ha spiegato, molto onestamente e senza polemiche, perchè non sia stata una gran mossa.

P.S. 9 Ma, comunque, sono 2 decimi e mezzo al giro, come ad inizio stagione, quindi che problema c’è? “E’ tutto aperto” (doppia cit.).

P.S. 10 le interviste di Vanzini a Vasseur sono al livello delle comiche di Stanlio e Ollio.