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MOTOGP 2020- GP DI STIRIA

MOTORSPORT IS DANGEROUS

Ce lo siamo detti tante di quelle volte ma non abbastanza perché gli sproloquiatori del senno di poi lo capiscano.

Domenica scorsa sulla testa del Motomondiale si è appoggiata la proverbiale “manina”: senza quella poco ci potevano fare le regole, le chicane in mezzo al rettilineo o le vie di fuga più grandi.

Purtroppo firme “altisonanti” si sono mosse usando caratteri per criticare il circuito piuttosto che la velocità di queste moto. La coerenza è però ormai una chimera, perché se leggiamo che il RedBull Ring non è oggi adatto alle velocità della Motogp è vero che non lo era neanche al primo anno del 2016 visto l’irrilevante aumento di prestazioni in questo lasso di tempo.

La via di fuga inadeguata….E’ la stessa dal 2016 e ne parliamo solo adesso? Le moto di Zarco e Morbidelli non sono arrivate ad insaccarsi al limite della stessa, ma hanno semplicemente attraversato la pista come tante altre volte abbiamo visto su circuiti diversi da quello austriaco. Questa volta è stato tutto molto più “scenico” e pericoloso, ma fa parte del rischio che i piloti stessi accettano scendendo in pista. E la dinamica sarebbe stata la stessa anche con le Moto2 o le Moto3, perché alla pista ed alla casualità non è che interessi molto se accade a 320 Km/h o 295….

La chicane per rallentare….. La scivolata di Bastianini in Moto2 è avvenuta in uscita da curva 1…. Che mi si spieghi l’utilità di una variante messa 500mt più avanti nell’economia di questo incidente..

Si deve lavorare per la sicurezza ogni giorno, perché se oggi abbiamo la fortuna di rivedere all’ultima dell’anno tutti i piloti che hanno cominciato la stagione è merito dell’enorme lavoro svolto negli anni. Ma è altrettanto vero che una dose di imponderabile, di incontrollabile, di imprevedibile è insito in ogni corsa motoristica e spesso è quello che muove questi ragazzi a vivere la loro vita sul filo della velocità dandogli sapore.

Se non siamo in grado di accettare ciò allora chiudiamo tutto il Motorsport nel più breve tempo possibile.

Capitolo stampa italiana. Titoloni sul rischio che Valentino ha corso, fiumi di parole e articoli scritti da chicchessia…E Vinales? Solo qualche menzione giusto per onor di cronaca e che ci fa sembrare razzisti verso gli spagnoli: sulla griglia di domenica mi inginocchierò davanti la TV gridando Spaniards Live Better..

Vale ha rischiato ma Maverick ha rischiato doppio perché, oltre la moto di Morbidelli dietro la schiena, s’è visto passare quella di Zarco a pochi centimetri dalla testa.. Ci va equità cari giornalisti. Che poi si faccia il tifo per i nostri italiani quando si corre ci sta, ma non di fronte al rischio. Mi auguro che i giornali abbiano venduto qualche copia in più e che i loro siti abbiano ricevuto più visite, altrimenti…

Torniamo agli aspetti sportivi del Round 2 di Spielberg che è meglio.

I valori li abbiamo visti lo scorso weekend.

Dovizioso è in dovere (e in potere) di fare il bis approfittando del momento opaco delle Yamaha e dell’assenza di Marquez. Sarebbe un colpo ben assestato al campionato dopo solo una settimana dall’addio dato a Ducati.

I rivali più accreditati dovrebbero essere Rins e Pol Espargaro osservando il ritmo tenuto domenica scorsa. Tra i due il più pericoloso è Rins perché ben più consistente del pilota Ktm. Peccato la caduta perché la sua Suzuki è sembrata molto in palla e lui ha ancora quel quid in più rispetto al suo compagno Mir arrivato secondo cinque giorni fa.

Policio è sempre piuttosto falloso seppur guidi una Ktm davvero ottima in questo frangente di campionato: deve migliorare la concentrazione per arrivare a far bene con il traliccio di tubi austriaco che attualmente vale di più dell’HRC che andrà a pilotare il prossimo anno. La mancanza di concentrazione sarà dovuta al dubbio di aver fatto la scelta giusta?

Senza scorrere i piloti in uno sterile elenco gli Yamahisti devono risorgere dal torpore, chi per una ragione chi per un’altra, che li ha investiti appena usciti dalla Spagna. Fabio e Maverick devono tirar fuori gli attributi per stare lassù. Se per il secondo ci sono delle attenuanti per lo scorso round (frizione, Cit Stoner) per Fabio ce ne sono meno perché è apparso abbattuto e “lamentoso”: è più facile raggiungere la vetta che restarci.

No Marquez no Honda.

Incoraggianti i piccoli progressi Aprilia alla quale un pilota come Dovizioso sarebbe necessario come l’aria per respirare. Con Suzuki e Ktm migliorate al punto di poter lottare per la vittoria, con l’ultimo step di Aprilia potremmo arrivare a sei potenziali Case in grado di vincere almeno una gara. Roba da leccarsi i gomiti solo a pensare a due/tre anni fa. E a pensarci bene forse non è mai successo.

Speriamo che Massimo Rivola abbia il numero di Dovizioso…e che lo usi.

La pioggia prevista al sabato e alla domenica sarebbe una variante per sparigliare le carte. Anche lo scorso weekend le previsioni erano identiche ed abbiamo visto come è andata.

 

Moto2

Con Luca Marini balzato in testa al Mondiale ci si aspetta un’altra gara combattuta. Lo scorso GP Martin è stato bravissimo ad evitare che l’italiano si avvicinasse troppo ma questa domenica la musica potrebbe cambiare. Una RedBull Ktm Kalex Triumph ha vinto in Austria…..non ci credo che l’abbia potuto scrivere, eppure è giusto..

 

Moto3

Quando sei già in testa al Mondiale e vinci una gara con 49 millesimi sul secondo piazzato e 1’177 sul decimo…. Bravo Albert, il vantaggio in classifica è ampiamente meritato ma te la faranno sudare anche questo weekend. Ogni commento tecnico è superfluo visti i distacchi cronometrici.

 

Buone Gare a tutti

(immagine in evidenza tratta da Motorbox.com)

 

Salvatore V

MOTOGP 2020- GP DELLA REPUBBLICA CECA,BRNO

Terzo appuntamento del Mondiale 2020 in scena sul circuito storico di Brno in Repubblica Ceca, teatro di grandi soddisfazioni per i piloti e le moto italiane nel recente passato.

La notizia della settimana è la seconda operazione al braccio di Marc Marquez per la sostituzione delle placche che gli tenevano fermo l’omero. Non sarà in pista e, nel caso ci fosse stato, avremmo voluto vedere chi si sarebbe preso la briga di dichiaralo “fit to race”. Beninteso, il tentativo, la voglia di correre e primeggiare di Marc fanno onore al Campione e sono apprezzabili. Ma a Jerez si era esagerato: il risultato è ritrovarsi a cominciare questo mondiale da Misano a settembre…e con un calendario come quello di quest’anno si era detto sin dal principio che sarebbe stato deleterio il minimo errore.

Alla fine è accaduto quanto desiderato da tanti appassionati annoiati dal dominio del catalano: peccato che sia avvenuto in questo modo, peccato davvero…. Qualche domanda all’entourage di Marc e ad HRC andrebbe fatta eh….

Quindi spazio a tutto il resto della truppa….

A Brno la Ducati dovrebbe andare decisamente meglio che a Jerez, anche solo per i precedenti storici. Dovizioso dovrà sfruttare l’occasione e mettersi dietro le due Yamaha in ottica campionato per poi far di tutto e agganciarle grazie al doppio appuntamento austriaco decisamente a suo favore: è’ un momento cruciale che il forlivese non può e non deve fallire dopo il vantaggio che l’Imperatore ha concesso al resto del mondo. Ci si augura che il board di Ducati sia in grado di dargli la serenità che deve avere per giocarsi un’occasione che potrebbe non presentarglisi mai più: non riuscire a vincere questo mondiale sarebbe una mazzata per la carriera del pilota ed anche per l’immagine di Ducati dopo il filotto di secondi posti inanellati dal 2017 in poi.

Non sarà comunque facile perché i giovanotti in sella alle moto di Iwata venderanno cara la pelle. Quartararo è in forma strepitosa, ma un Vinales sottotono è a soli 10 punti di distacco, un nulla. In una stagione pazza e corta come questa è anche possibile che non vinca il pilota o il pacchetto migliore, e le condizioni di quest’anno paiono essere proprio quelle adatte affinchè ciò accada. La grande incognita di questo meraviglioso momento Yamaha sono però i due ritiri per guasti meccanici patiti da Rossi e Morbidelli a Jerez: sono un problema, così come aver già fatto girare nei due weekend spagnoli più motori tra quelli punzonati rispetto alla concorrenza, segnale che non dormono sonni tranquilli.

Valentino Rossi meriterebbe un altro discorso a se per l’ennesima volta, ma non lo faremo. Brno è stato un suo regno negli anni d’oro: ci si aspetta da una prova convincente in sella a quella moto che nel 2020 si è già guadagnata 5 posti sul podio su 6 disponibili.

Saranno in forma migliore anche gli altri due infortunati celebri del primo appuntamento dell’anno Rins e Crutchlow, quindi la lotta per le posizioni a ridosso del podio sarà più “affollata”.

Grande occasione per Pecco Bagnaia su una pista pro-Ducati. Al netto del ritiro di Jerez, la nota più importante è l’averlo visto perfettamente a proprio agio sulla Desmomoto: bello da vedere in ogni frangente di gara, in ogni fase di guida, che fosse la staccata piuttosto che il centro curva o l’uscita dalla stessa. Il lavoro fatto con a fianco Gabarrini (ex Stoner ed ex Lorenzo ndr) comincia a pagare, e paga al punto che anche il team ufficiale è arrivato a sbirciare nei dati del Chivassese:        FORZA PECCO IO SONO CON TE!                          (mi approprio democraticissimamente di uno spazio per urlare…. pace, pensate ciò che volete…)

Al terzo appuntamento dell’anno sarebbe anche ora di vedere i progressi KTM trasformati in qualcosa di più consistente: la moto è progredita ma manca la continuità sul passo gara, forse del mezzo ma anche dei piloti stessi…chissà se Zarco si è pentito..

 

Moto2

Dopo la tripletta tricolore di Jerez 2 non si può che continuare a sognare. Siamo autorizzati a farlo perché l’impressione dell’ultima gara è che non sia stato un fuoco di paglia o un evento estemporanea. Marini ha acquisito una grande padronanza della moto oltre che un eccellente sicurezza dei propri mezzi, diventando così il favorito numero uno per la gara e per il campionato. Grandi aspettative anche per tutti gli altri italiani sempre molto bravi, con l’unica eccezione di Baldassarri parecchio sotto tono rispetto allo scorso anno.   Prevedo gara in solitaria di Marini.

 

Moto3

Brno è pista con curve da percorrenza molto larghe e rettilinei lunghi. Scenario ideale per vedere il solito serpentone che si prenderà la scia non solo sul dritto ma anche nei curvoni, quando andrà bene e non si incroceranno le traiettorie di quattro insieme! Gara sicuramente da cardiopalma con spettacolo per tutta la sua durata.  Previsioni? Fatele voi….per me il pronostico è impossibile.

Buone gare a tutti e fate i bravi.

 

Salvatore V.

 

(Immagine in evidenza tratta dal sito motogpbrno.com)

Motogp 2020- Gran Premio del Qatar

Anni fa era meno sorprendente vedere bagagli scaricati dalle stive un attimo prima della chiusura delle stesse: non è la prima volta che salta un Gran Premio all’ultimo momento. Sono piuttosto le motivazioni quelle che lasciano perplessi, ma non è questa la sede per affrontare discorsi politici, sociali ed economici. Qui si parla di corse, quelle che vorremmo vedere correre senza troppi fattori esterni ad ostacolarne lo svolgimento.

Tutto rimandato ad Austin ad inizio Aprile, ma la situazione è in continuo divenire per cui ci toccherà attendere gli eventi che rivoluzioneranno comunque il calendario visto che anche Buriram è stato rimandato ad ottobre sua data abituale fino all’anno scorso: quando si dice il destino!!

Vedremo due terzi di Gran Premio, seppur il terzo mancante vale i tre quarti dell’appuntamento. Sarebbe stato interessante verificare i valori in campo dopo i tests invernali in cui la nuova Honda pare sia diventata praticamente un cancello perché non si adatta alle nuove Michelin. Dobbiamo rimandare  ma ce ne faremo una ragione. In realtà i valori non dovrebbero essere cambiati di molto in quanto anche le line up sono rimaste praticamente le stesse ad eccezione della famiglia Marquez al completo in HRC (papà Marquez sostituirà Alberto Puig dopo le prime gare nel caso ancora non ne foste a conoscenza!).

Immagine tratta da Motorbox.com

Correranno i cadetti che si trovavano già in Qatar per i test della settimana scorsa che non necessitano di visti sanitari e/o di quarantene. La Moto2 diventerà quindi l’evento clou del weekend. Dopo l’anno di rodaggio con il motore Triumph e l’introduzione del gommone nel corso del 2019 non ci saranno rivoluzioni tecniche di rilievo. Al contrario della classe maggiore tra i cadetti troviamo cambi di line up ed il debutto di pezzi da novanta sbarcati dalla Moto3. Il campione del mondo 2019 Moto3 Lorenzo dalla Porta andrà a far compagnia ad Enea Bastianini nel team Italtrans mentre Aron Canet affiancherà Syahrin sceso nella categoria inferiore per far coppia con lui nell’Angel Nieto team che schiererà due Speed Up portando così a quattro in totale le moto di Luca Boscoscuro oltre a quelle del suo stesso team affidate sempre a Navarro e al nostro Diggia.

Bulega esce dal team Sky per andare sotto l’ala di Fausto Gresini ed al suo posto sale sulla Kalex nerazzurra Marco Bezzecchi. Formazione tutta italiana per il team MV con nonno Corsi e Manzi.

Il risultato dei tests invernali ha evidenziato il buono stato di salute della Speed Up con un gran bell’inizio per Canet mentre il nostro Lorenzo Dalla Porta ha faticato ad adattarsi sinora. Gli altri big sempre nelle prime posizioni. Sara pur scontato ma ciò che conterà sarà la bandiera a scacchi che vedremo domenica pomeriggio.

Immagine tratta dal sito maxracingteam.com

I ragazzini della Moto3 daranno al solito lo spettacolo più divertente senza permetterci di fare pronostici. In SkyVR46 si assisterà al ritorno di Migno che sostituirà Foggia approdato alla corte di Leopard per rimpazzare il campione in carica. Paolo Simoncelli ha lasciato inalterata la propria formazione seppur Antonelli sarà assente in Qatar perché operato alla spalla e sostituito da Garcia. Romano Fenati viene accolto nel team di Max Biaggi (la vedo complicata, mi sbaglierò) e guiderà l’Husqvarna di ritorno alle competizioni.

Buon mondiale a tutti.

Immagine in evidenza tratta da Today.it

 

Salvatore Valerioti

LA TOP 10 DEL DECENNIO. IL 2010-2019 DELLA MOTOGP

Si chiude un altro decennio in MotoGP.  Si chiude nel segno del cambiamento, quel cambiamento partito nel 2009 (fornitura unica degli pneumatici, il “monogomma”) che di fatto ha livellato  non di poco il Mondiale. Quello fu il primo di una serie di “piccoli passi” che hanno portato a stagioni di MotoGP con gare tirate sino all’ultima curva e con distacchi davvero risicati tra il vincitore ed il secondo.

È tempo di tirare le somme ed andare ad analizzare chi, nel corso di questo decennio ha lasciato un segno tangibile sulla storia della categoria Regina.

Colgo l’occasione per ringraziare dal primo all’ultimo Pilota che hanno dato il 110% in ogni gara, in ogni sessione di prova ed in ogni test. Si estende il mio grazie anche a tutti coloro che lavorano dietro le quinte…

A tutti loro va il grazie degli appassionati del Motorsport.

Se per le prime posizioni di questa Top10 è stato abbastanza “facile”, la difficoltà maggiori sono emerse nella seconda metà della classifica e sopratutto chi lasciare, a mio modesto parere di appassionato, fuori da questa personalissima classifica. Penso a Marco Simoncelli inanzitutto, che non ha avuto il “tempo” di dimostrare in pieno il suo potenziale ed il cui ricordi vive in tutti noi. Penso a Ben Spies che stregó tutti nel giro di pochi GP, ad Andrea Iannone che riportò la vittoria a Borgo Panigale ben 5 anni dopo Stoner, oppure a quel matto Australiano di Jack Miller capace di passare direttamente dalla Moto3 alla MotoGP.

Andiamo adesso a scoprire le 10 posizioni di questo decennio.

10^ POSIZIONE

FABIO QUARTARARO – Si proprio lui. Perché? Semplice. Trovatemi un altro che abbia messo a ferro e fuoco il paddock salendo su una moto clienti (M1 bistrattata dal Team Ufficiale nel 2018). Risposta? NON ESISTE. Anzi è esistito ma bisogna tornare indietro di 21 anni ed a quella gara a Suzuka del 1998 della classe 500.  Il Diablo ha conquistato 6 pole positions e ben 7 podi, solamente la vittoria gli è mancata. Certamente è il futuro della categoria.

9^ POSIZIONE

ALEX RINS – Un altro pezzo pregiato del futuro della categoria. In 3 anni di MotoGP ha collezionato 2 vittorie ed 8 podi riportando la Suzuki nella parte alta della classifica. Un Pilota che ha fatto della costanza e della crescita “step by step” un cavallo di battaglia. Pilota che non ha mai disdegnato la bagarre e le carenate, Assen 2018 vi ricorda niente? Merita un posto in questa Top10.

8^ POSIZIONE

CAL CRUTCHLOW – Il Re degli Indipendenti. Il britannico ha disputato 9 stagioni in MotoGP avendo gareggiato sempre con Team indipendenti (ad eccezione del disastroso anno nel Team Ufficiale Ducati) ottenendo ben 3 vittorie, 19 podi, 4 pole position e 4 giri veloci in gara. È uno dei pochi Piloti ad aver trionfato in una gara della MotoGP e del Mondiale SBK (doppietta nel 2010 a Silverstone su R1 davanti in entrambe le manche ad un certo Jonathan Rea…). Un Pilota senza peli sulla lingua che ha certamente infiammato paddock e tribune.

7^ POSIZIONE

MAVERICK VINALES – Top Gun entra di diritto nella Top10 di questa decade.  7 vittorie, 23 podi, 9 pole e 9 giri veloci dopo 5 stagioni nella classe Regina. Dopo un 2015 di apprendistato sia per lui che per la rientrante Suzuki (si ritirò dalle corse a fine 2011), nel 2016 riportò la casa di Hamamatsu sul gradino più alto del podio vincendo una spettacolare gara a Silverstone, regalando alla Suzuki la vittoria dopo ben 9 anni da quella di Vermulen a LeMans. Incredibile il suo passaggio alla Yamaha M1 con la quale, al primo anno riuscì a salire sul podio finale mettendo dietro il più blasonato Valentino Rossi. Insieme a Quatararo e Rins sarà uno dei prinipali protagonisti della prossima decade.

6^ POSIZIONE

ANDREA DOVIZIOSO- Il Dovi entra di diritto nella Top10 essendo stato il Pilota Italiano più vincente in questo decennio. Ben 13 vittorie, 58 podi, 7 pole e 11 giri veloci. É il Pilota che ha battuto più spesso Marc Marquez all’ultima curva, vincendo alcuni GP epici. A memoria il più bello è quello di Motegi, in Giappone, sotto una pioggia battente che ha tenuto gli appassionati incollati alla TV. Il Titolo Mondiale è  l’unica cosa che é veramente mancata al Dovi in questo decennio, avendo avuto il pregio di cucirsi addosso una moto col tempo ed il duro lavoro, risollevandola dalla situazione disastrosa del biennio 2011-2012.

5^ POSIZIONE

VALENTINO ROSSI – Qualcuno potrebbe chiedersi “Perché davanti al Dovi se ha vinto di meno!?!” Semplice… a 39 anni salire sul podio del Mondiale non è da tutti. In queste 10 stagioni ha ottenuto 12 vittorie (-1 da Dovi), 70 podi (+12 su Dovi), 7 pole (= Dovi) e 13 giri veloci (+2 su Dovi). Ha chiuso ben 5 volte sul podio Mondiale in 10 anni e nel triennio 2014-15-16 si è classificato al 2° posto nel Mondiale. Ha regalato vittorie memorabili (Misano 2014 e Barcellona 2016 su tutte), mentre negli ultimi tre anni ha faticato molto. Sicuramente è stato uno dei protagonisti di questo decennio dopo aver monopolizzato il precedente.

4^ POSIZIONE

DANIEL PEDROSA – Ai piedi del podio il più forte Pilota ad aver corso nella classe Regina a non aver vinto il Titolo Mondiale più ambito. Vuoi per il fisico minuto, vuoi per la tanta sfortuna, vuoi il destino ma…. in questo decennio ha corso 9 stagioni e vinto ben 23 GP, 74 podi, 18 pole e 30 giri veloci in gara. Ha regalato emozioni infinite generando un amore profondo per il suo personaggio, quasi fosse un fumetto… Uno stile di guida unico e bellissimo da apprezzare che entra di diritto nella storia del motociclismo.

3^ POSIZIONE

CASEY STONER – Il canguro mannaro ha corso solamente 3 stagioni in MotoGP prima del suo ritiro a soli 27 anni. Vincitore del Titolo Mondiale nel 2011 al suo primo anno sulla Honda ufficiale, ha trionfato in 18 GP, 35 podi, 21 pole e 12 giri veloci in gara. Onestamente non trovo le parole giuste per descrivere Casey, il rammarico per quanto avrebbe potuto dare al nostro sport è altissimo. Sopratutto quanto sarebbe stato bello vedere un confronto diretto con Marc Marquez… Entra di diritto sul podio della TOP10 del decennio.

2^ POSIZIONE

JORGE LORENZO – Il Magnifico ha vinto 3 dei 10 Mondiali disputati (2010-2012-2015) vincendo ben 42 GP, 96 podi, 34 pole e 25 giri veloci. La sensazione è che sia stato l’unico veramente in grado di impensierire Marc Marquez, il più temuto in assoluto da quest’ultimo. Ha dominato la prima parte del decennio vincendo 3 Mondiali nelle prime 6 edizioni salvo rallentare la sua corsa al Titolo quando, nel 2017, cambiò squadra andando nel Team Ufficiale Ducati. Memorabile la sua affermazione al Mugello nel 2018 (in foto) e sopratutto al Red Bull Ring in Austria con un duello corpo a corpo negli ultimi 10 giri con Marc Marquez. La scellerata scelta di Ducati e Lorenzo di separarsi e l’anno in Honda HRC hanno lasciato tantissimi rimpianti…

1^ POSIZIONE – RE DEL DECENNIO👑

Marc Marquez nella celebre “salvata” del GP di Valencia nel 2017.

MARC MARQUEZ – 6 Titoli Mondiali,127 GP disputati, 56 vittorie (44%), 95 podi (75%), 62 pole (49%) 56 giri veloci in gara (44%). SERVE ALTRO⁉️⁉️⁉️ 

Si serve altro. Ha riscritto la storia di questo sport come mai nessun altro in tempi recenti.

Ha vinto il Titolo Mondiale all’esordio nella categoria ed ha alzato l’asticella ad un livello altissimo per chiunque. È riuscito ha creare un modo per salvare un scivolata rialzando la moto con l’ausilio di gomito e ginocchio. Il tutto condito da una serenità disarmante fuori la pista salvo poi diventare uno spietato killer in pista.

Ha vinto il Mondiale il condizioni di inferiorità di moto, su tutte le annate 2016 e 2017. È stato l’assoluto dominatore di questo decennio. Il mese di febbraio, all’inizio del nuovo decennio (2020-2029) compirà 27 anni….. Tra 10 anni sarà in testa a questa stessa classifica⁉️

Ai posteri l’ardua sentenza.

https://twitter.com/AngyFra89/status/1212737194844139520?s=19

 

Francky Longo.

 

 

(Foto tratte dal sito motogp.com)

P.S. Foto in copertina dedicata al più grande rimpianto di questo decennio…

 

 

 

E’ FINALMENTE SUONATA L’ULTIMA CAMPANELLA DEL 2019

E anche il 2019 è messo negli annali del Motomondiale

Una stagione da poche emozioni in MotoGP, per quello che riguarda la corsa iridata. Marquez  che ha segnato il passo fin da subito, lasciando solo l’illusione agli altri o qualche gara di gioia.

Un ennesimo “noioso” trionfo, che lo porta maggiormente nell’olimpo dei più grandi di sempre, candidato al dominio anche nella prossima stagione.

Il quesito è: Che compagno di box pensionerà nel 2020?

Il 2018 ci aveva fatto vivere quello di Pedrosa, ma clamorosamente, il 2019 ci ha fatto salutare il campionissimo Lorenzo. Due piloti di cui non serve citar numeri o risultati e star a narrarne il valore, ma uniti nell’aver ottenuto davvero poco in una stagione dove il binomio Honda/93 ha dimostrato tutto il suo potenziale.

Tiriamo un due somme?

  • Honda

Una stagione che dimostra ancora una volta che la sua moto funziona bene con un solo pilota, con gli altri alfieri che raccimolano solo piazzamente e vedono il podio quasi con il binocolo, il giorno in cui mai il fenomeno dovesse accasarsi in un’altro team, potrebbe presentare un conto pesante, ma nel frattempo festeggiano la tripla corona, ottenuta quasi esclusivamente da un solo pilota, a dimostrazione del potenziale del binomio Marquez Honda.

Crutchlow, Nakagami, Lorenzo e Zarco, han tutti ottenuto prestazioni da moto clienti di team di terza fascia, ma non me la sento di dar loro delle responsabilità, un caso potrebbe starci, ma 4 su 4 è troppo dai.

  • Ducati

Una moto che pareva la favorita per il titolo, che alla prima gara ha fatto sognare, ma che nell’andare della stagione è stata riassorbita dal gruppo. Speriamo nel 2020, ma grosse speranze non paiono al momento esserci.

Dovizioso è stato ancora una volta il miglior pilota per la casa di Borgo Panigale, regalando due belle gare in Qatar e sopratutto a Zeltweg. Il giorno in cui imparerà a scendere in pista sempre con quella mentalità, potrà farci sognare, anche se il miglior Dovi, lo abbiam già visto nel 2017, tuttavia, chissà.

Petrucci ha fatto una stagione mirata al rinnovo di contratto, ottenuto quello, ciao tutti, in perfetto stile da politico Italiano, si è adagiato alla poltrona da cui non lo schiodano. Troppo poco dopo la bella vittoria del Mugello.

Miller è diventato finalmente un bravo pilota veloce e costante, meritevole di salire sulla Ducati di Petrucci, con 5 buoni terzi posti stagionali.

Bagnaia come debutto è abbastanza deludente, con una stagione in cui non ha mostrato ne la velocità e men che meno capacità di non fare errori clamorosi, segno che il giorno che smetterà di cadere, non lo porterà subito a ottenere bei risultati. C’è da lavorare e tanto, ma purtroppo dovrà saltare i test, quindi già non si comincia bene il 2020.

  • Yamaha

Una moto che è migliorata parecchio da inizio stagione, ma che ha trovato maggior costanza nella fase finale di stagione, con il team satellite e un rookie. Il buon Quartararo è stato artefice di quattro secondi posti nella fase finale, giocandosi per tre volte la gara, portandoci a sperare in un 2020 che lo vedrà contendere molte vittorie e chissà se magari anche qualcosa di più. Una stagione davvero convincente per lui.

Vinales, miglior Yamahista e terzo nel mondiale, chiude con la metà dei punti rispetto a Marquez, cifra che fa fin spavento pronunciarla, e le due vittorie stagionali, salvano una stagione troppo zeppa di alti e bassi.

Rossi? Forse nel 2018 era meglio non firmare quel rinnovo di due stagioni, perchè ormai pare sia definitivamente cominciata la parabola discendente, con prestazioni che lo fan sembrare tornato in sella alla Ducati del 2011-2012, peccato che sotto il sedere abbia la M1. Non è il giusto finale di carriera per un campione qual’è.

Morbidelli, un pilota che ha ottenuto troppo poco, ma che mostra gli stessi difetti delle prime stagioni in moto2, dove aveva un buon giro in qualifica, un buon passo per la prima metà gara, ma che deve imparare a gestire la seconda fase di gara, quando ci riuscirà, potrà farci vedere belle cose, per ora la sufficenza è striminzita o regalata.

  • Suzuki

Stagione iniziata quasi con il botto, con quella bellissima vittoria ad Austin e il secondo posto a Jerez, poi però qualcosa si è perso con un annata passata ad arrivare a un pelo dal podio o in posizioni molto di rincalzo. Qualche errore dei piloti, come ad Assen, ma la casa Giapponese ha ancora tanto da lavorare per mettersi costantemente li con i big.

Rins, due vittorie stagionali davvero belle, con quella di Silverstone arrivata giocando molto di tattica con Marquez. qualche errorino nella fase centrale di stagione, ma un passo abbastanza costante per massimizzare quello che si poteva con una moto non ancora a livello.

Mir un chiaro scuro, con un inizio di stagione deludente e un infortunio che lo ha tagliato fuori per 2 gare, ma dal suo ritorno, si è messo a testa bassa ed ha iniziato a tenere una buona costanza, risultando prestazionalmente veloce come il suo compagno di box.

  • Aprilia

Un team che sappiamo bene essere in continuo sviluppo, in attesa di una rivoluzione per il 2020, dove verranno portate molte modifiche alla moto, con un motore che sarà totalmente nuovo nelle sue geometrie. Stagione che definire positiva sarebbe eufemistico, quando il miglior risultato è un sesto posto.

Espargarò e Iannone han fatto quel che si poteva e forse alle volte anche più di quello che dovevano, finendo in ghiaia. Lo Spagnolo è stato più costante dell’Italiano, sia in qualifica che in gara.

  • KTM

La strada è ancora lunghissima per diventare un team almeno di centro gruppo costante ed aver avuto 4 moto, non è servito a vedere alcun miglioramento prestazionale. Nel bilancio stagionale, i picchi massimi si toccano con il settimo posto di Espargarò a Misano, dopo aver ottenuto una seconda posizione in griglia.

Nell’annata della scuderia Austriaca, va ricordato l’abbandono a stagione in corso di Zarco, che consenzientemente con il team, ha deciso di rescindere il contratto a stagione in corso, senza completare il campionato. Qualcosa che a memoria, non si era mai vista nella massima serie e che mina la professionalità del pilota Francese.

  • MOTO 2

Stagione alquanto indecifrabile, dove a inizio stagione pareva dovesse essere una passeggiata per Baldassarri, ma dal passaggio alla gomma da 200, si è trasformata in un filotto di vittorie di Marquez.

Tutti a pensare che fosse solo talento dello Spagnolo? No, perchè la seconda metà di stagione, il fratello del fenomeno ha iniziato ad arrancare, con un Binder che ha messo assieme un numero di vittorie pari a quelle del campione del mondo e risultati ben più convincenti, tanto da chiudere l’anno a soli 7 punti.

Per il 2020 è da capire quali saranno le scelte di mercato, se arriverà la probabile decisione di vedere Alex Marquez in Hrc ufficiale assieme al fratello Marc.

Onestamente? Una follia se si avverasse.

  • MOTO 3 

La stagione ha preso una linea di vero dominio verso il finale di stagione, con un Dalla Porta che ha maggiormente massimizzato i risultati, più che aver dominato la categoria, riuscendo a far sbagliare un altrettanto costante Canet, che quando si è trovato ad alzare il ritmo per chiudere le corse davanti al rivale, è incappato in molti errori.

Da precisare che alcune cadute non sono state di sua responsabilità, ma avrebbero cambiato di poco l’esito della classifica finale

Per il 2020 è impossibile fare un pronostico, pensando che in questa stagione han vinto 12 piloti diversi.

  • RINGRAZIAMENTI

I doverosi ringraziamenti vanno a tutti coloro che seguono e supportano questa mia voglia di narrare il Motomondiale.

Al Boss Andras, per darmi praticamente carta bianca nella gestione (forse alle volte me ne concedo pure troppa)

A Icemankr7, alias Salvatore, per essere un dannato malato quanto me di questo mondo, oltre che una persona sempre sul pezzo, pronta  a dar supporto quando serve e stimolo per nuovi argomenti, quando prevalica la noia nelle corse. Onesto? Più che un amico, quasi un fratello e lui sa perchè.

A LucaBKK che usa i nostri articoli per avviare la sua prossima attività turistica della zona Asiatica. Scherzo, il ragazzo ne sa e tanto di corse e quando serve un aiuto, non si tira mai indietro.

A Valther, che quando può ci aiuta sempre, con articoli di pre e post gara persona sempre informata, seppur zeppo di mille impegni personali.

A Francky il nuovo acquisto Jolly tutto fare, che sviscera statistiche e aneddoti con una passione presente in poche persone, saltando dal mondo pistaiolo a quello delle road race.

  • Signori e Signore…

…ANCHE QUESTO è IL BLOG DEL RING…

…quel covo di appassionati, a cui piace dire la loro, con infinita competenza, umiltà e dedizione, che speriamo di riuscire a trasmettervi.

Grazie ancora a voi tutti.

P.S. JORGE, ti aspettiamo nel 2021 😉

Saluti

Davide_QV