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NEL SEGNO DI SHOYA- Post GP del Qatar 2020

Losail, anno 2010. In sella alla Suter MMX il Giapponese Shōya Tomizawa vinceva la gara d’apertura del Motomondiale classe Moto2. Oggi dopo 10 anni un altro Giapponese trionfa in Qatar.

Immagine di copertina dedicata al compianto Tomizawa.

Tutti aspettavamo l’arrivo del Motomondiale.

Il paddock intero aspettava al varco Marc Marquez e la sua Honda, Vinales e la sua (finalmente) M1. Tutti aspettavano il prodigio francese Quartararo ed il veterano Dovizioso (probabilmente al suo ultimo anno in rosso secondo me).

Nulla di tutto ciò… Gareggiano solamente Moto3 e Moto2 per i motivi noti a tutti.

MOTO 3 – KTM vs HONDA “The Battle”

Il GP è come al solito un’eterna battaglia tra Austriaci e Giapponesi, con gli Austriaci pronti a tutto pur di conquistare Iwo Jima (consiglio il film di Clint Eastwood).  Nel gruppo di testa se le suonano di santa ragione, per tutta la gara, ben 10 Piloti racchiusi in 1 secondo. Fernandez, Suzuki, Arbolino, Masia, Arenas,Binder, Garcia,McPhee e Salac si prendono a carenate per tutta la gara favorendo in alcuni tratti il rientro del gruppo di dietro guidato da Foggia ed Alcoba.

Quando la Honda è davanti in rettilineo KTM non ha la forza di superarla, la potenza del motore giapponese è imbarazzante. Nel guidato invece KTM è agilissima e permette ai propri Piloti di attaccare (con la baionetta) le Honda.

Il ritmo gara è davvero veloce rispetto alla gara del 2019, alla curva 10 a 7 giri dalla fine Celestino Vietti Ramus finisce in terra causa un contatto con Alcoba. Non un buon inizio per il Pilota piemontese del Team SkyVR46.

A 4 giri dalla fine Arbolino con una staccata mostruosa alla fine del rettilineo si prende la testa della corsa. Inizia uno studio serrato in vista dell’ultimo giro.

Se la giocano Arenas e McPhee che danno lo strappo finale, McPhee prova la staccata all’ultima curva ma Albert Arenas vince una gara straordinaria.

Tratto dal profilo tweet di Francky Longo

Sul podio sale Ai Ogura autore di una splendida gara, Jaume Masia (arrivato 3° al traguardo) viene penalizzato di una posizione per aver oltrepassato troppe volte i limiti della pista.

Grandissima gara di Jeremy Alcoba, alla “prima” sul tracciato di Losail che si piazza in 7^ posizione alle spalle del suo compagno di team.

Deludono e non poco gli Italiani… Arbolino sbaglia la staccata nel finale e rovina la sua gara oltre che quella di Binder, Vietti scivola a causa di un contatto con Alcoba ma comunque rimanendo per tutta la gara nelle retrovie, solamente Foggia in TOP10. Male….

KTM batte lo squadrone Honda. Immagine tratta dal sito ufficiale MotoGP.com/Results

 

MOTO 2 – La Guerra dei Mondi🇪🇸🇮🇹🇺🇸🇯🇵🇦🇺

Abbiamo tutto. Il Giapponese, lo “Yankee”, l’Australiano, gli Spagnoli e gli Italiani. Mai come quest’anno la rosa dei candidati al Titolo Moto2 è ampia ed abbraccia molti continenti. (Manca Brad Binder e saremo stati al completo…)

Pronti, partenza e dopo pochi giri Augusto Fernandez subito in terra a causa di una contatto con Stefano Manzi. Uno dei grandi favoriti del GP e del Mondiale Moto2 esce di scena mentre davanti il quartetto composto da Martin, Roberts, Marini e Bastianini domina la scena.

Luca Marini e la sua Kalex del team VR46 Sky Racing Teamsono tirati a lucido, sembra di rivedere lo Zarco dei tempi migliori in Moto2, alle sue spalle Joe Roberts e Jorge Martin.

A metà gara il pesarese allunga sul californiano e sul resto del gruppo mentre Jorge Martin perde terreno (mangiato subito la posteriore⁉️). Il Rookie Aron Canet invece risale sino alla 9^ posizione entrando in TOP10.

A 5 giri dalla fine Joe Roberts rompe gli indugi e con un sorpasso spettacolare supera Luca Marini, dopo averlo studiato per tutta la gara. Insieme a lui Baldassarri e Bastianini sopravanzano Marini e si portano in testa.

Sale in cattedra il Giapponese Nagashima che, come  Thor con il suo mjolnir, martella tempi straordinari e guadagna la testa della corsa nonché un cospicuo distacco negli ultimi 2 giri andando a vincere una gara incredibile.

Vince Nagashima 🇯🇵, sul podio Baldassarri🇮🇹 e Bastianini🇮🇹 seguiti da Joe Roberts🇺🇸 (del quale parlerò volentieri in un articolo a parte) e Remy Gardner 🇦🇺.

Nagashima trionfa all’esordio sulla “Kalex” del Team KTM Ajo. La KTM ha abbandonato il progetto Moto2 ritornando a vincere. Not Bad…. (Immagine tratta da Twitter)Nel

Deludono (non poco) Luca Marini, autore di una bella prima parte di gara ma svanito nel finale ed addirittura caduto causa un contatto con un deludentissimo Jake Dixon. Delude anche Jorge Martin in virtù del risultato del compagno di team. Grande prova invece del Rookie Aron Canet, che chiude 8°.

Immagine tratta dal sito ufficiale MotoGP.com/Results

P.S. Syahrin⁉️⁉️⁉️

Appuntamento al….. prossimo GP, il tempo ci dirà se e quando.

Francky Longo

 

MOTOGP 2019- GoPro British Grand Prix Silverstone Circuit

Inghilterra e Silverstone, sinonimi di motorsport e gare in pista, di clima piovoso.
MotoGp 2018: corsa cancellata per impraticabilità della pista causa pioggia. Detta così fa ridere, eppure lo scorso anno è accaduto veramente…
Parliamo di Silverstone, non di un circuito esotico martoriato da una perturbazione monsonica.
Silverstone, non una pista magicamente apparsa dal nulla in pieno deserto arabico…. A distanza di un anno faccio ancora fatica a pensare che sia successo.
Intendiamoci, è stato giusto non far correre i piloti perché c’erano delle pozze degne dell’acqua alta in piazza San Marco a Venezia. E’ stato giusto pensare alla loro sicurezza visto che le avvisaglie con l’incidente di Tito Rabat erano state chiarissime. Ciò che è imbarazzante è che sia successo a Silverstone dando luogo ad un pomeriggio inverosimile.

immagine tratta da crash.net

Lo scorso anno ha quindi vinto la pioggia. Se volessimo tornare indietro nel tempo potremmo parlare della vittoria di Dovizioso nel 2017, o di quella di Vinales nel 2016, o di quella di Rossi nel 2015.. E già, perché il marziano non vince in terra britannica dal 2014, quindi la sua voglia di riscatto sarà alle stelle.
Gli eventi dell’anno scorso hanno obbligato a rivedere il manto stradale ed i relativi sistemi di smaltimento dell’acqua, quindi i team ed i piloti si troveranno condizioni inedite non avendo avuto l’opportunità di provare le Michelin su questa pista dopo i cambiamenti. Ciò obbligherà tutti ad un lavoro supplementare necessario ad individuare la gomma adatta per la gara tra le mescole che i francesi porteranno. Di certo la tradizionale suddivisione tra gomme Hard, Medium e Soft non ha più la valenza di un tempo perchè fondamentale per la scelta sarà il fattore temperatura dell’aria e dell’asfalto. Anche a Spielberg la gomma soft di Dovizioso era messa meglio a fine gara rispetto alla medium montata da Marquez, quindi il range di temperatura di utilizzo ricopre, come in F1, un ruolo determinante nell’economia dell’intera corsa. Staremo a vedere chi sarà più bravo ad interpretare il tutto nella speranza di vedere una battaglia simile a quella austriaca invece della noia degli ultimi GP.
I favoriti saranno i soliti, ovvero Marquez e la Ducati con l’incognita Yamaha che in Austria, pur non lottando per la vittoria, ha sensibilmente migliorato i tempi totali del 2018 sulla pista che in teoria doveva essere la più ostica per la casa dei tre diapason. Evidentemente ci stanno capendo poco anche loro e la mancanza di linearità dei risultati rischia di confonderli ulteriormente seppur Valentino & Co. continuino a predicare di essere sulla strada giusta.
Finalmente Jorge Lorenzo tornerà in sella alla sua RCV. Sarà arduo vederlo competitivo dopo tutto il tempo in cui è stato fermo, ma sarà importante capire il suo atteggiamento e la sua motivazione dopo le voci di mercato delle scorse settimane. Il Mondiale ha bisogno di un Lorenzo forte almeno quanto ne ha bisogno Giorgio stesso. Continuerà a riposare invece Mir che sarà sostituito da Guintoli sulla seconda Suzuki.
Voci di mercato: Miller riconfermato in Pramac con moto 2020 e Zarco che abbandona KTM per le ragioni che ben ha illustrato ma che ad oggi è ancora senza manubrio per l’anno prossimo. Lui ha preteso una KTM ufficiale e si aspetterebbe ancora una moto ufficiale ma, a meno di grossi stravolgimenti, i giochi paiono fatti per tutti i team più importanti. Trovo sensato che ogni pilota pretenda il massimo, che si senta il migliore di tutti altrimenti non avrebbe senso corresse. E’ pur vero che se lui è un top rider senza aver ancora vinto una gara della massima serie, allora più top rider di lui ci sono i vari Crutchlow, Petrucci, Miller, Rins, tutta gente che almeno una volta una gara l’ha finita prima di ogni altro. In taluni casi possono anche esserci circostanze più o meno favorevoli, ma una gara mondiale non la vinci mai solo per caso.. lui ancora non c’è riuscito.
Tra chi pretenderebbe di più troviamo anche il nostro Andrea Iannone che comincia ad esternare i suoi mal di pancia per la scarsa competitività di Aprilia. Avrà pur ragione perché le prestazioni della moto di Noale continuano a restare molto al di sotto delle aspettative di chiunque, però il buon Andrea sapeva ciò a cui andava incontro e forse non sarebbe ancora il caso di lamentarsi pubblicamente quando lui stesso non è il benchmark per il compagno di marca. Ha la fortuna di essere nell’orbita di Carlo Pernat che in qualche modo lo piazzerà da qualche parte se si dovesse rompere il rapporto con Aprilia. Chissà…. potrebbe essere utile alla Ducati in SBK per vincere un mondiale e rilanciare se stesso per il futuro.
Moto2
Bastianini sarà presente in pista seppur con due microfatture al piede per le quali deve ringraziare Marini.
Marquez Jr dovrebbe avere vita abbastanza semplice a consolidare la propria leadership di campionato, anche perché l’aver rinnovato ancora per un anno con la stessa squadra potrebbe dargli serenità. Chissà quando e se mai riuscirà a fare il salto della quaglia nella classe superiore….Confidiamo in una bella gara dei nostri che però hanno perso buona parte dello smalto di inizio campionato.

Moto3.
Anche in Austria abbiamo avuto un vincitore diverso a rimarcare quanto siano instabili gli equilibri in questa serie e quanto spettacolo ci regali tutte le domeniche. A Spielberg ha vinto Fenati scatenando tutta una serie di discorsi sulla redenzione, sulla voglia di rinascere, sulla seconda possibilità eccetera eccetera. Ebbene, chi vi scrive sarà anche scettico, freddo, insensibile, dissacrante e quant’altro volete… però in moto ci è andato e ci continua ad andare tuttora: il gesto dello scorso anno a Misano continuo a non riuscire a perdonarlo. Posso capire l’errore di foga in una staccata, capisco la voglia di rivalsa nei confronti di chi ti ha fatto perdere tempo, ma non accetto un fallo di reazione di quella portata perché avrebbe potuto avere conseguenze impensabili. L’anno scorso non fu Manzi ad essere fortunato, ma Fenati stesso.. Questo non cambia il mio giudizio sull’atleta che è forte, semplicemente non riesce più ad appassionarmi nonostante sia italiano ed io molto campanilista. Vogliate perdonarmi.
Buone gare a tutti.

Dirette Sky Sport MotoGP HD
Venerdì 23 agosto
10:00-10:40 – FP1 Moto3
10:55-11:40 – FP1 MotoGP
11:55-12:35 – FP1 Moto2
14:15-14:55 – FP2 Moto3
15:10-15:55 – FP2 MotoGP
16:10-16:50 – FP2 Moto2
Sabato 24 agosto
10:00-10:40 – FP3 Moto3
10:55-11:40 – FP3 MotoGP
11:55-12:35 – FP3 Moto2
13:35-14:15 – Qualifiche Moto3
14:30-15:00 – FP4 MotoGP
15:10-15:50 – Qualifiche MotoGP
16:05-16:45 – Qualifiche Moto2
Domenica 25 agosto
10:00-10:20 – Warm-Up Moto3
10:30-10:50 – Warm-Up MotoGP
11:00-11:20 – Warm-Up Moto2
12:20 – Gara Moto3
14:00 – Gara MotoGP
15:30 – Gara Moto2

Immagine in evidenza tratta da motociclismo.it

Salvatore Valerioti

Brno 2019- La Moto3, la Noia2, la NoiaGP

Di solito si comincia un articolo dall’evento clou della giornata che come tutte le domeniche dovrebbe essere la MotoGP. Uso il condizionale perché il titolo dà il senso del pathos che la gara ha regalato agli spettatori che ormai sanno come andrà a finire già dal giovedì..
E giust’appunto voglio cominciare dalla gara dei ragazzini perché quella riserva sempre emozioni, sorprese, spettacolo al quale spesso non diamo il risalto che merita. Tutti ammucchiati per 20 giri, uno di fianco all’altro con gli occhi iniettati di sangue e la voglia di non mollare un centimetro Any Given Sunday. E ne è venuta fuori un altra bella gara dove i tatticismi lasciano spazio al cuore ed alla follia, dove non si riescono a contare i sorpassi totali perché ci si annoia ad annotarli perché si perderebbe l’opportunità di guardarli. Alla fine l’ha spuntata Canet che ha fatto una gara intelligente limitandosi a stare ammucchiato nel gruppo da 15 ed uscendo fuori al momento opportuno per vincerla davanti a due italiani, Lorenzo dalla Porta e Tony Arbolino.
Gara fantastica del ragazzo Leopard che, partito diciassettesimo, ha rimontato con serenità da veterano fino a giocarsi la vittoria perché ha fame e voglia. Altra menzione di giornata va a Niccolò Antonelli che è partito dal box per risorgere a pochi giri dalla fine sino al secondo posto. Purtroppo sul finale aveva finito gomme ed anima, ed il suo splendido rimontone si è concretizzato in un misero quinto posto che ha fatto comunque scendere la lacrimuccia a papà Simoncelli. Peccato che l’abbia spenta lui sulla griglia, perché questa poteva vincerla senza quell’errore.

Passiamo alla Noia2……..
Si, la noia perché è stata una gara monotona dove Marquez Jr ha preso il comando senza che ci fosse possibilità di impensierirlo come negli ultimi tempi è ormai una costante. Alle sue spalle sono successe fondamentalmente le solite cose senza grosse emozioni, ovvero la caduta di Lowes, quella di Pasini, ed anche quella di Luthi che si allontana in campionato.
Per noi italiani un emozione però c’è stata: quella di vedere al secondo ed al terzo posto i due rookies Digiannantonio e Bastianini, il quale in rimonta è riuscito a sopravanzare Navarro all’ultimo giro regalandoci l’unico sussulto di tutta la gara. Malissimo Baldassari precipitato nelle retrovie ed ormai lontano dal titolo a meno di miracoli che ad oggi paiono improbabili.

Dulcis in fundo la NoiaGp….
Già…la noia. Ormai Marc ha deciso di uccidere il campionato lasciando agli altri il ruolo di “scomparse”. Il menu è sempre lo stesso: parte in testa, si lascia annusare i vapori dello scarico sino a circa metà gara e poi dà uno strappo degno del miglior Pantani sul Mortirolo fiaccando le gambe della concorrenza che lo vedono diventare sempre più un puntino davanti a loro, una chimera, una sirena che ti ammalia e che quando l’avvicini ti sfugge di mano. Anche oggi il copione è stato lo stesso, esattamente come nei posti dietro di lui. Dovizioso secondo è quasi sempre la prima Ducati. Miller terzo è quasi sempre la prima moto dei team “meno” ufficiali”. Zarco è sempre la prima KTM se si sono sdraiate tutte le altre. Valentino è la prima Yamaha quando la moto non funziona. Iannone è la seconda Aprilia che lotta con Abraham e Rabat che scendono in pista con pezzi di antiquariato. Vinales è quello che si eclissa perdendosi nelle retrovie senza darsi un perché…
Per restare nella normalità più assoluta Marc ha pensato di regalarci il suo pezzo forte con chiusura d’avantreno e botta di gomito per non cadere.
Purtroppo il livello di spettacolo è sceso in maniera evidente. Ai tempi del nostro Vale le vittorie erano sempre tante e straripanti come adesso, ma almeno Rossi sbagliava partenza o prove e doveva rimontare, rendendo le gare un minimo più interessanti. Marquez no.
Fa semplicemente un altro sport e lo ha dimostrato ieri con la pole realizzata annichilendo tutti con le gomme slick fingendo che non piovesse.
Carmelo Ezpeleta deve cominciare a riflettere, deve trovare un modo per rimescolare le carte in tavola come usava fare il buon Ecclestone appena fiutava che il suo gioiello iniziava a perdere attrattività. Non serve ostinarsi a tener dentro un Valentino che forse vorrebbe godersi i milioni sotto una palma, serve piuttosto spostare Marquez su un altra moto e dare vita ad un giostra di cambiamenti per restituire verve ad un campionato che si chiuderà ben prima dell’ultima gara.
La prossima domenica tutti al Red Bull Ring di Zeltweg. E’ una pista Ducati viste le vittorie degli ultimi anni, ma è pur vero che Marquez è sempre finito ad un soffio ed il suo stato di grazia attuale è ben superiore a quel soffio ed ai centesimi di distacco rimediati.
Alla prossima.

immagine in evidenza tratta dal sito sportfair.it

Salvatore Valerioti
@icemankr7

CIRCUITO ANTIORARIO E VITTORIA DI MARQUEZ, NON SONO PIù QUOTATI

Ormai quando si corre una gara su una pista che gira in senso antiorario, si sa che è praticamente già fatta per Marquez, ed anche oggi ha dimostrato che si è divertito a giocare assieme agli altri, poi appena ha voluto, ciao tutti ed è fuggito.

La gara è iniziata subito male per il poleman Lorenzo, lanciato in un highside dopo aver perso la moto subito in curva uno. JL99 ha accusato MM93 di averlo ostacolato e portato sullo sporco, facendolo di proposito, ma questa pare più solo la versione vista dal Maiorchino, perchè si può riguardare mille volte il video e non capire a cosa alluda., ed è pazzesco sentirlo dire, “non è la prima volta che lo fa, se le cose van così, vedrò di adeguarmi e tornargliela”. Cosa dire? benone per due che nella prossima stagione saranno nello stesso team. Da notare, nella caduta si è riportato la lussazione dell’alluce, quindi ora si ritrova ingessato, incerto se parteciperà o meno alla prossima gara.

La gara è stata davvero bella fino a due giri dalla fine, con Dovizioso che pareva averne forse di più, con due Suzuki sempre li appresso ai primi due (Cosa vi dicevo sul fatto che senza Belen, Iannone sarebbe tornato ad andare veloce? 😀 ) . La coirsa è stata un continuo di sorpassi e contro sorpassi, con apice nel momento del panino Italiano su Marquez, creatosi dopo l’ennesimo duello ai ferri corti.

Da restare a occhi sgranati e dire…MAMMA MIAAAAAAAAAA!!!!

A far clamore è stata pure la buona prestazione di Espargarò con la sua Aprilia, giunti sesti al traguardo, lasciando di stucco tutti., per un team su cui non si sarebbe scommesso un centesimo. Bravi, applausi.

Capitolo Yamaha:

Probabilmente dire che si sta sbagliando tutto lo sbagliabile, è fin troppo poco, ed ormai le parole si son fino sprecate, per definire la situazione della M1. In questo weekend si è toccato il fondo, con tutte le moto della casa dei tre diapason a doversi lottare la posizione d’accesso al Q2, con Rossi arrivato allo scoraggiamento, per modifiche continue di setting che non dava frutti,  che finisce per essere solo 18esimo in griglia (peggior risultato di sempre). Durante il Gp le Yamaha non son mai state capaci di schiodarsi da posizioni di centro classifica, con prestazioni di 1.5 secondi più lente dei migliori. Rossi alla fine chiude ottavo, Vinales chiude decimo e Zarcò quattordicesimo. Le interviste dei piloti son state al vetriolo, ma Jarvis stesso ammette che ci siano seri e grossi problemi, persino peggiori di quelli che avevano portato i vertici Giapponesi, a presentasi e chiedere scusa (Austria). Se questa è la situazione, io la vedo davvero già brutta anche per il 2019…

Moto2

Bagnaia incrementa ancora il vantaggio su Oliveira, chiudendo la gara al secondo posto, dietro a Binder. L’Italiano ha corso in maniera intelligente, cercando di prendersi pochi rischi e facendo una buona corsa, anche legata al fatto che aveva un buon setting. Unico rischio, la collisione con Binder sull’ultima curva, nella quale c’è stato un serio rischio di caduta. Oliveira sbaglia tutto già dalle qualifiche, ritrovandosi a partire dalla 18esima posizione, rimonta fino al settimo posto. Bravo anche Baldassarri a mettersi alle spalle Marquez, salendo sul terzo gradino del podio.

Moto3

Qualifiche segnate dalle penalizzazioni di massa, a causa dei soliti trenini:

  • 12 posizioni di penalità date a: Tony Arbolino, Enea Bastianini, Marco Bezzecchi, Nicolo Bulega, Lorenzo Dalla Porta, Raul Fernandez, Kazuki Masaki e Gabriel Rodrigo
  • partenti dai box:Jeremy Alcoba, Niccolo Antonelli, Jakub Kornfeil e Andrea Migno

Martin, conscio del vantaggio di avere un Bezzecchi che parte dietro, ma che sa bene che in pochi giri sarebbe ritornato fra quelli davanti, decide di salutare il gruppo, prendendo 4 secondi di vantaggio nei primi 5 giri di gara, risultando imprendibile per chiunque. Bezzecchi mostra il suo carattere e forza, sua e della moto, inanellando giri veloci e battendo chiunque volesse sottrargli la seconda posizione, limitando i danni e tenendo ancora bene aperta la corsa per il titolo. Bravo anche Bastianini, concreto e veloce, se solo fosse più costante durante la stagione.

Saluti

Davide_QV

 

MOTOGP 2018 – GRAN PREMIO MOVISTAR de ARAGòN

Fenati sì, Fenati no, Fenati omicida
il web pam, il web papapapapam, ma se c’è la GP
il web non ci sta e al circuito se ne va
sventolando il bandierone non più Fenati correrà
la Dorna sì, la Dorna no, quintali di carte
la moto sì, la moto dai, la moto fantasma

Semi cit.

Ci si era lasciati con gli strascichi e polemiche per il gesto folle fatto da Fenati, con una federazione che aveva comminato due gare di sospensione al pilota di Ascoli. Il web non aveva accettato una punizione così “leggera” e si è lanciato in una ondata di commenti negativi, oltre che di odio, ai quali erano quasi immediatamente susseguiti gli annunci dei team, attuali e futuri per i quali doveva correre Fenati, che decidevano di rescindere ogni collaborazione, tanto da appiedarlo sia in questa stagione che nella prossima.

A poche ore di distanza, era arrivata anche la dichiarazione della Federazione Motociclistica Italiana, che gli toglieva la licenza di pilota, ma alla fine è bastato un dialogo fra Dorna, Federazione Internazionale Motociclistica e Fenati, per vedere la situazione del tutto ribaltata e con ottima probabilità, l’Italiano tornerà in sella già a Motegi (non si sa ancora su quale moto e team). In aggiunta, la FIM lo vuole utilizzare  in una campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza in pista.

Cosa dire a riguardo? Io resto dell’idea, che uno che è recidivo nei comportamenti sbagliati in pista, che si ritrovi appiedato solo per due corse, sia troppo poco, ma che le decisioni dei due team, siano state comunque abbastanza pesanti per farlo ragionare sui suoi sbagli. La Dorna non so quale ritorno commerciale abbia da questa faccenda e cosa la spinga a riabilitare un buon pilota, ma risultati alla mano, lontano dall’essere un fenomeno delle due ruote.

Sicuramente la gogna mediatica di una parte della stampa che non si occupa mai del Motomondiale, o solo parzialmente, è stata fin eccessiva, come son state del tutto fuori luogo, oltre che idiozia pura, tutti gli insulti che gli hanno appioppato a lui e i familiari, con i soliti auguri di morte. Come sempre la rete da il peggio di se, ma finalmente stan partendo le prime vere querele, per coloro che pensano che nella rete si possa tutto.

Chiudo questo capitolo, per passare a uno più attinente alla corsa di Domenica, ossia la separazione fra Belen e Iannone. Non credo ci sia aspetto peggiore da considerare, seppur il team dell’Italiano ringrazia l’Argentina, perchè finalmente avranno un pilota concentrato sulla moto e non sulla passera.

Moto GP

Dovizioso e Lorenzo son certi di poter dominare la corsa, ma se lo dico pure io, finisce come in F1, che non ne prendo una  e vince Ponsson. Ah no, allo spagnolo che aveva debuttato in MotoGP a Misano, fra le mille polemiche per la sua scarsa esperienza, è stato levata la possibilità di correre le prossime 3 gare, nonostante avesse un regolare contratto già firmato. Cosa sia successo si fa in fretta a spiegarlo.

Dorna e Crutchlow hanno avuto considerazioni abbastanza pesanti su questo pilota, proprio per la mancanza di conoscenza del mondo Motogp e per non avere un curriculum davvero valido per meritarsi la sella, se non per i soldi, tanto da far nascere una Grand Prix Commission, dove i vari piloti potran dire la loro sui sostituti di altri piloti.  Del resto, in una categoria dove fra il più veloce e il più lento ballano sui 2 o 3 secondi, avere in pista uno che gira 7-8 secondi più lento non ha senso, oltre che essere pericoloso. In altri tempi le differenze eran più marcate, con piloti che venivano doppiati anche più volte, ma erano appunto altri tempi e gli standard attuali chiedono altro. Han fatto bene? Con tutto il rispetto per Ponsson, per me si.

Per la corsa, sarà la solita lotta fra le due Ducati e Marquez, con le Yamaha sicuramente fuori partita. Ricordiamoci che il circuito gira in senso antiorario, quindi uno di quelli che riescono molto bene al leader di classifica.

Moto2

La lotta Bagnaia e Oliveira sarà sicuramente ancora presente, ormai nessuno dei due può mollare un colpo, sopratutto l’Italiano, visto che solitamente lo Spagnolo è artefice di finali di stagioni davvero tosti.

La VR46 annuncia il passaggio di Bulega dalla Moto3 alla Moto2 andando a far compagnia a Marini. Il team Snipers decide di non sostituire Fenati.

Moto3

Bezzecchi è nella situazione di Bagnaia, anche se ora segue Martin nella classifica. Nulla è ancora precluso e la pista potrebbe avvantaggiare la moto del nostro alfiere.

ORARI TV

SKY

DOMENICA

11:00 Race, Moto3
12:20 Race, Moto2
14:00 Race, MotoGP

TV8

DOMENICA

11:00 Race, Moto3
12:30 Race, Moto2
14:00 Race, MotoGP

Saluti

Davide_QV