PAZZA SBK – CATALUNYA POST GP

3 GARE – 3 VINCITORI DIVERSI – 6 PILOTI A PODIO SU 9 POSTI DISPONIBILI.

Avete letto bene⁉️ ⬆️ Rileggetelo. Questo è il Mondiale Superbike, il Mondiale Signore e Signori. Non un Campionato Nazionale, il Campionato del Mondo.

Potremo dilungarci su regolamenti, format di gare e quant’altro ma il risultato è che non vince più sempre lo stesso, non vince sempre la stessa moto bensì il risultato finale è un’incognita ogni gara.

Unico neo⁉️ La copertura TV lascia a desiderare. (Vorrei dire altro ma mi trattengo contando fino a….). Se non hai il videopass praticamente quest’anno è difficilissimo…

Rea e la ZX10-RR trionfano in Gara1. Immagine WorldSBK.com

Il gara 1, sul circuito sconosciuto alla maggior parte dei Piloti, trionfa nettamente Rea, davanti alle Ducati Ufficiali di Redding e Davies.

Molti si aspettavano, compreso me, un risultato di rilievo da parte di Redding. Rea non aveva mai corso su questo tracciato, il che la dice lunga sulla differenza tra il Pilota Kawasaki e quello Ducati.

Chaz Davies sempre più in forma su questa V4 tanto da cominciare ad impensierire Scott.

Van Der Mark e la Yamaha R1M trionfano nella SP Race. Immagine WorldSBK.com

Nella Superpole Race i Piloti ci regalano una gara completamente diversa. Ritorna “Magic Mike” che vince davanti a Rea ed al privatissima Baz.

Yamaha quest’anno aveva puntato tutto su Toprak Razgatioglu, Van Der Mark (futuro BMW) si toglie un bel po’ di sassolini dalle scarpe.

Ottima la 5^ posizione del’Americano Gerloff, sulla Yamaha GRT. Un prospetto interessante per il panorama SBK.

Delude tantissimo Redding, solamente 8° che perde altri punti preziosi da Rea.

Chaz Davies ritorna alla vittoria in Gara 2. Immagine WorldSBK.com

In gara 2 ritorna al successo Chaz Davies. Il Pilota Ducati sembra sempre più a suo agio sulla V4 dopo aver domato egregiamente la vecchia bicilindrica negli anni passati.

Vince una gara d’autorità davanti a Van Der Mark ed alla rivelazione Garrett Gerloff. Il texano di Spring corona il sogno di salire sul podio nel suo primo anno di Mondiale con una moto privata. Tanta roba.

Giù dal podio Jonathan Rea. Strano da dirsi ma in realtà ha nuovamente messo dietro il rivale per il titolo Redding. Il Pilota Ducati è arrivato 6° dietro la S1000RR di Sykes, perdendo altri punti.

Questo doveva essere un weekend ad appannaggio di Scott Redding. Perché? Conosceva la pista a menadito avendoci corso dal 2008 al 2018. Invece ha perso altri punti preziosi. Adesso è a -51.

🥇Jonathan Rea 290

🥈Scott Redding 239

 

Classifica Mondiale. Fonte WorldSBK.com

Mancano due round alla fine del Mondiale. 124 punti in palio. La battaglia è più aperta per la Classifica Costruttori⬇️

🟢Kawasaki KRT 435 🔴 Ducati Aruba 427

IMHO – Rea verrà incoronato Re in Francia, entrando definitivamente nell’Olimpo del Motociclismo vincendo il 6° Titolo Mondiale consecutivo

 

Appuntamento al 4 Ottobre.

 

 

 

MAVERICK. – MOTOGP EMILIA ROMAGNA POSTGP

Mettetelo a fuoco. Bagnaia fu capace di portare la Mahindra (in Moto3) a lottare per la vittoria.

Lo scorso anno persi la voce dicendo “attenzione fatelo adattare alla Ducati, ha avuto difficoltà Jorge Lorenzo figurarsi lui”.

Grazie Pecco. Grazie lo stesso, nonostante la caduta.

MOTOGP- VINALES PRESENTE! 

Vinales è il presente ed il futuro di Yamaha. Ad Iwata non devono dimenticarlo. 

Pronti via… Dopo 4 giri cade subito Valentino Rossi che dice cosi addio al Mondiale (semmai fosse stato in lizza, non a mio avviso aldilà della classifica). Cadono anche A.Espargaro che travolge Morbidelli, cade anch Binder.

Addio ai sogni di gloria, un errore alla 4 costa la gara ed un eventuale lotta al Titolo per Rossi. Immagine MotoGP.com

Un duro colpo per Morbidelli e Rossi in ottica Mondiale.

La gara diventa un monologo. Dopo l’uscita di scena di Miller (problema tecnico) c’è l’assolo di Bagnaia.

Va in testa e saluta tutti. Malissimo il team Ufficiale Ducati, con Dovizioso e Petrucci mai in partita. Sembra quasi che Ducati li abbia mollati, puntando su Bagnaia.

Con il 1° ed il 2° posto cristallizzato da Bagnaia e Vinales, dietro è bagarre tra Pol Espargaró e Quartararo per il podio.

A 7 giri dalla fine lo shock. CADE BAGNAIA. Si chiude l’anteriore e spalanca le porte a Vinales che fino a quel momento (impressione mia) lo aveva tenuto a bagnomaria.

Da segnalare la grande gara di Alex Marquez che tiene dietro Nakagami (per buona parte di gara) e le Ducati ufficiali.

Negli ultimi 4 giri è bagarre tra Pol Espargaró, Quartararo e Mir.

Joan Mirò regala ancora spettacolo negli ultimi giri. Immagine MotoGP.com

Mir scavalca prima Quartararo e poi Pol Espargaró, regalandoci emozioni uniche. Nella bagarre sbaglia Quartararo che si becca un long lap penalty.

La vittoria di Vinales fa rumore, ma il 2° posto di Mir fa ancora più rumore. È il favorito per il titolo Mondiale.

Vince Vinales davanti a Mir e Pol Espargaró, lo spagnolo della Yamaha eguaglia per numero di podi Crivillé.

Classifica Mondiale⬇️

https://twitter.com/AngyFra89/status/1307662403384102915?s=19

Il Mondiale è cortissimo, finalmente però si è delineato in base ai Piloti più veloci di quest’anno ad eccezione di Dovizioso. Il Mondiale è affar di quei tre… Vinales, Quartararo e Mir, con buona pace dei “lettori di classifica”.

Classifica Mondiale. Fonte MotoGP

 

MOTO2 – La Bestia Romagnola

La Bestia vince a Misano. Immagine MotoGP.com

La pioggia fa impazzire Piloti ed organizzatori. Fino al momento dell’arrivo della pioggia in testa se la giocavano Bastianini, Marini, Bezzecchi, Xavi Vierge e Dixon.

Alcune gocce d’acqua cominciano a cadere e giustamente viene esposta la bandiera rossa. La logica vuole che si cambino le gomme….

No. Rientrano in pista con le stesse, nel momento della ripartenza arriva giù l’acqua. Tutto da rifare.

La ripartenza è una gara “sprint” di soli 10 giri in cui Enea Bastianini parte a “Bestia” e li molla sul posto imponendo un ritmo infernale.

In grave difficoltà il leader della classifica Marini che non riesce a replicare quanto fatto nella prima parte di gara.

Bastianini vince davanti a Bezzecchi e Sam Lowes portandosi a soli 5 punti dal leader della classifica Mondiale⬇️

🥇 Marini 125 pts

🥈Bastianini 120 pts

🥉Bezzecchi 105 pts

Mondiale più aperto che mai ed a trazione tutta Italiana.

MOTO3 – Il ritorno di Fenati

Romano Fenati vince a Misano. Foto MotoGP.com

IMHO – Vedere Fenati, mi fa incazzare a bestia. Tra i Piloti Italiani che corrono in Moto3 non esiste uno che abbia un unghia del suo talento.

Vedere le sue traiettorie sul Santa Monica è stato qualcosa di esagerato. Il tweet di Elia è iconico e da il senso di quanto abbia fatto in pista Romano.

La gara è stata la solita “gangbang” di emozioni che solo la Moto3 sa regalare. Davanti sono rimasti i migliori a giocarsela.

I principali contendenti al Titolo sono rimasti per un po’ nelle retrovie e poi sono risaliti, alla fine davanti se la sono giocata in sei. Fenati, Ogura, Arenas, Vietti, Masia e Raul Fernandez.

All’ultimo giro Celestino inizia in testa ma viene superato al Tramonto da Arenas e successivamente al curvone da Masia. Tenta un disperato, quanto impossibile, attacco al carro su Masia. Gli tira una bella carenata aprendo la porta a Fenati che si infila ed è imprendibile nelle Misano andando a vincere.

Masia incolpevole ha molto da recriminare. Vietti con una sportellata gli ha compromesso vittoria e podio. It’s racing Baby.

Da tenere d’occhio il 7° posto di Deniz Oncu. Il figliolo di casa “Sofuoglu” è sempre più vicino alle posizioni che contano.

Classifica Mondiale

(Immagine copertina fonte MotoGP.com)

Saluti Francky…

WSBK 2020 – ROUND DI CATALOGNA

Avevamo detto che il doppio round sul circuito di Aragon avrebbe fatto pendere l’ago della bilancia del campionato verso uno dei due contendenti e così è stato.

Non sorprende che l’ago penda dalla parte del campione in carica Rea. Se si può riassumere in una sola caratteristica fondamentale il motivo del suo successo negli ultimi anni, forse si deve parlare di resilienza. Ovvero la capacità di un individuo di affrontare e superare un momento di difficoltà. Proprio quello che è successo al Motorland.

Pista Ducati per eccellenza negli ultimi anni, con Redding vincitore in gara 1. Eppure l’inglese della Kawasaki ha saputo ribaltare la situazione, vincendo tre delle sei sfide a disposizione nel doppio appuntamento e andando sempre a podio. E inducendo all’errore un Redding evidentemente frustrato dalla capacità di Rea di essere sempre in gioco per la vittoria.

Ecco, un’altra caratteristica di Rea, comune a tutti i campioni degni di tale nomea. Non sbaglia praticamente mai, difficile che porti a casa zero punti. E anche quando sbaglia, come in gara 2 di Teruel, ha la fortuna di salvarsi sempre prima dell’irreparabile. Come i grandissimi.

immagine da sportmediaset.mediaset.it

Lo score adesso recita +36 su Redding, un bottino cospicuo che già potrebbe indurre ad una certa gestione di gare “difficili”. Niente è perduto per Redding ma per crazy Scott cresce la frustrazione di non riuscire sempre ad essere al livello di Rea.

Ora si va al Montmelò, sede di due giornate di test ad inizio Luglio. E non a caso i primi due tempi sono stati di Rea e Redding, con Rea che ha girato più forte di Marquez nella gara del 2019. In ogni caso sarà una sfida a due, nuovamente.

Redding deve sperare nel caldo, dato che proprio le condizioni più fresche di alcune gare ad Aragon lo hanno penalizzato dal punto di vista del grip. E sperare che la Ducati accolga il suo appello di aiutarlo in questa ultima parte del mondiale. Un appello che fece anche Bautista l’anno passato quando le cose si stavano mettendo male, e non è finita molto bene. L’inglese lamenta il fatto di dover forzare troppo la sua guida in certe condizioni che ultimamente si stanno presentando spesso, non riuscendo ad essere fluido come piacerebbe a lui.

Frustrazione aumentata dal fatto che Rinaldi sembra essere il pilota che, inaspettatamente, abbia trovato il bandolo della matassa per far funzionare bene la V4. Reduce da due weekend grandiosi ad Aragon, con qualifiche velocissime, podi e la prima vittoria addirittura in faccia a Rea, si candida come l’uomo nuovo del mondiale, da tenere d’occhio per il 2021.

Un momento magico per Rinaldi che è riuscito in una cosa che fino a poco tempo fa sembrava impossibile: soffiare il posto in squadra ufficiale a Davies per il 2021. Non c’è stata ancora nessun annuncio ufficiale ma tutto fa pensare che Davies, non proprio soddisfatto del rinnovo offerto da Ducati, possa migrare verso Yamaha Pata o Honda se Haslam non dovesse rinnovare.

immagine da riminitoday.it

Al solito si conferma una certa “disinvoltura” del management Ducati nei confronti dei suoi piloti. Di solito queste manovre fanno più male che bene ai diretti interessati, non mi aspetto niente di diverso questa volta, al netto della grossa chance che potrà avere Rinaldi.

Il resto della compagnia sembra invece aver tirato i remi in barca. Le Yamaha ufficiali e le BMW arrivano a Barcellona reduci da due brutti weekend, con scarsa competitività. Solo Honda con Bautista ha fatto segnare dei risultati degni di nota con podi ma anche cadute in gara che non hanno fatto felice in pilota spagnolo.

Tra le novità importanti al Montmelò, una è davvero grossa: Melandri lascia il team Barni e cede il posto a Samuele Cavalieri. Il ravennate, in pratica al suo secondo ritiro, lamenta uno scarso feeling con la moto, adducendo una motivazione che ha fatto sollevare le sopracciglia a diversi addetti ai lavori: è troppo piccolo e leggero per la V4 e non riesce a sfruttarla adeguatamente. Considerando che Bautista, che è anche più piccolo e leggero, ci ha vinto quasi 20 volte nel 2019 con la stessa moto, ci sembra una motivazione piuttosto risibile che non fa onore al suo passato di gran pilota.

Sostituzione in vista anche per il team Pedercini che vedrà il francede Debise sostituire l’infortunato Cortese.

*immagine in evidenza da gpone.com

Rocco Alessandro

MOTOGP 2020-GP DELL’EMILIA ROMAGNA E DELLA RIVIERA DI RIMINI

Stessa spiaggia stessa pista.

A distanza di una settimana dal Gp di San Marino va in scena quello dell’Emilia Romagna sempre sul Misano World Circuit intitolato a Marco Simoncelli.

In un anno “normale” verrebbe da pensare che i valori visti domenica scorsa possano essere gli stessi che vedremo la prossima. Ma questo, eccezion fatta per Jerez, non è un anno normale.

E’ un campionato “strano” forse condizionato dalle gomme Michelin che, volenti o nolenti, restano le stesse per tutti. Le polemiche sui gommisti ci sono dalla notte dei tempi e, guarda caso, se ne lamentano sempre e solo quelli che finiscono dietro.

Che la Michelin stia sperimentando qualcosa di diverso è scontato, tant’è che abbiamo avuto 5 vincitori diversi su sei gare disputate. Anzichè meravigliarsi basterebbe guardarsi indietro e tornare al 2016, che non è preistoria: in quella stagione ci furono ben 9 vincitori di tappa diversi alla tredicesima gara di campionato e addirittura 10 a fine stagione. Era il primo anno della Michelin tornata in MotoGP.

Dovizioso è in testa al Campionato pur avendo condotto una stagione che sino ad oggi è stata opaca. Senza il re sembra che gli altri non trovino il coraggio di diventare nemmeno principi..

A rigor di logica il favorito per il campionato resta lui: ha l’esperienza e l’attitudine necessaria a capire queste nuove coperture ed è il pilota più analitico e preciso di tutti. Se è in testa senza averle ancora capite a maggior ragione dovrebbe comandare il giorno che le comprenderà.

(immagine tratta da tuttomotoriweb.com)

Sulle rive dell’adriatico Yamaha è andata molto forte domenica scorsa. In gara con gli italiani e con tutti in prova: saranno presenti tutti. Il Morbido ha compiuto un’impresa: ha messo le sue ruote per primo alla prima curva e non ha più permesso a nessuno di mettergli il becco davanti, mostrando nervi saldi nonostante avesse una figura ingombrante come quella di Rossi attaccata al codone. La lucidità e la freddezza che lo contraddistinguono lo candidano a favorito anche per questo secondo appuntamento.

(immagine tratta da quotidiano.net)

Purtroppo gli altri due compagni di marca Quartararo e Vinales stanno mostrando la corda in gara. Velocissimi in prova non mantengono le promesse alla domenica. Sia il “fenomeno Fabio”, che sta pagando il peso del successo in maniera evidente, sia Maverick “7vite” Vinales che resta un oggetto indecifrabile.

Valentino merita un discorso a sé che spesso non facciamo vuoi per rispetto vuoi per scaramanzia. Domenica è stato bravo fin quando ha potuto. Non ne aveva per raggiungere un Morbidelli toccato dalla mano de Signore, tanto meno poteva resistere a Bagnaia che stava risalendo come un iradiddio. Chi scrive continua a cullare il sogno nostalgico di vederlo vincere un’ultima volta per poi salutare la truppa da vittorioso… come una carriera tanto gloriosa meriterebbe. Farlo a Misano sarebbe l’apoteosi per poi annunciare il ritiro nel post gara. Se corresse come domenica scorsa potrebbe farcela…

Nel weekend ci dovrebbe essere l’annuncio di Bagnaia nel team ufficiale Ducati per la prossima stagione. Era prevedibile che andasse a questo modo alla luce delle ultime prestazioni e per l’investimento che Ducati ha fatto sul piemontese. Lo ha affidato dal primo giorno nelle mani di colui che è il migliore tra i propri capotecnici, di sicuro il più titolato ovvero Gabarrini. Christian ha lavorato con Stoner in Ducati ed in Honda ma anche con Lorenzo in rosso. Il chivassese lo merita perché ha le carte in regola per essere il futuro e perché attualmente ha qualcosa di più degli altri ducatisti, segno che ha capito come far funzionare la moto dopo un anno in cui ha preso a testate l’asfalto… e non sempre per colpa sua.

(immagine tratta dal sito pramac racing)

Tra le case più “importanti” manca l’acuto di quella Suzuki che pare molto equilibrata. Questa domenica potrebbe essere la volta giusta? Mir domenica si è preso una carrettata di insulti dai tifosi di Rossi sui socials: va bene tutto, anzi no! Lui corre per se stesso, non per il rispetto della figura di Valentino, quindi gli ultras gialli hanno perso un’altra occasione per fare bella figura. Purtroppo è anche questo il prezzo del successo, ovvero il portarsi dietro uno stuolo di tifosi da stadio che danneggiano la figura del Vale nazionale.

In KTM avranno voglia di tornare sul podio? Credo di si anche se sarà complesso riuscirci con tutti gli italiani in sella a moto diverse dalla loro.

Honda? No Marquez no party (mi ripeterò sino al suo rientro)

Divertitevi.

 

MOTO2

Non mi dilungherò.. Tra i cadetti rivinceranno i nostri. A meno di eventi non preventivabili qui ne hanno tanto di più i tre piloti in testa al mondiale: i favoriti sono loro.

(immagine tratta dal sito motogp.com)

 

MOTO3

Era l’unico campionato ad avere un vero “padrone” e questo ha pensato bene di abbandonare lo scettro del comando per renderci il finale di stagione più gustoso. Tra i “ragazzini” al solito può vincere chiunque e, soprattutto, tutti ci faranno divertire.

(immagine tratta dal sito oasport.it)

 

 

Buone gare a tutti.

 

(Immagine in evidenza tratta dal sito motoriside.it)

Salvatore V.

F2 TOSCANA 2020 – METAL CIRCUS

Questo campionato non ha pace: Callum Ilott aveva appena riconquistato la leadership e già la deve cedere a Schumacher jr.  Robert Shwartzman vive un altro weekend difficile e scivola dietro anche al redivido Christian Lundgaard, che al Mugello mette in campo la prestazione più dominante vista quest’anno. Ma procediamo con ordine.

[COURTESY OF YAHOO.COM]

Data la natura incognita del tracciato, le prove libere sono ricche di azione (tra cui il crash di Jack Aitken). Per evitare di incappare in bandiere rosse o gialle i piloti fanno segnare giri veloci fin da subito, e alla fine la spunta il “rookiest” Juri Vips (Carlin) davanti a Luca Ghiotto (Hitech). Malino i leader di campionato, tutti dalla nona posizione in giù.

[COURTESY OF MOTORSPORT.COM]

Le qualifiche vedono ART e Carlin protagoniste. Dopo tre tentativi la spunta Lundgaard davanti a Dan Ticktum per 5 millesimi, mentre i rispettivi teammate sono 4° (Marcus Armstrong, migliore qualifica in F2 e prima volta in top10 sull’asciutto) e 7° (Vips, uscito alla Arrabbiata durante l’ultimo tentativo). Con un colpo di reni il leader Ilott si installa in 3° posizione, dopo che fino all’ultimo aveva navigato  nella parte bassa della top ten.

[COURTESY OF F2 VIA TWITTER.COM]

Gli altri del gruppo di testa sono lontani. Shwartzman è 9°, Yuki Tsunoda 11°, Guanyu Zhou 13°, Nikita Mazepin 14° e Schumacher jr addirittura 15° (peggior qualifica stagionale), dopo aver danneggiato il fondo con una escursione fuori pista alla Palagio durante il primo tentativo.

[COURTESY OF DRIVETRIBE.COM]

La gara si apre con un piccolo tamponamento ai box tra Shwartzman, Lundgaard e Aitken mentre uscivano per il giro di schieramento. Saranno investigati ma non ci saranno penalità. La partenza è priva di incidenti, malgrado l’imbuto della prima curva, ma densa di avvenimenti: Ilott ha un pessimo scatto e perde quattro posizioni, ma anche Shwartzman ne perde altrettante (e si ritrova con Schumacher jr in scia). Sempre quattro sono le posizioni guadagnate da Mazepin, che comanda il gruppo dei piloti partiti su dure, e Ghiotto, da settimo a terzo.

[COURTESY OF F2 VIA TWITTER.COM]

La prima metà di gara è animata dal duello per la leadership e dalla rimonta delle Prema (più Zhou e Mazepin). In testa la fuga di Lundgaard è neutralizzata da un consumo anomalo delle soft, mentre Ilott e Tsunoda scalano la classifica fino a ritrovarsi in coda al trio di testa. Lundgaard pitta il prima possibile, mentre Ticktum prova un overcut fallimentare (perde anche la posizione a favore di Ghiotto, che poi riguadagna al pit). Dopo la sosta il quintetto si compatta nel traffico, che nel tortuoso Mugello svolge un ruolo di primo piano; il pilota che forse se la cava peggio è Ilott, che viene passato da Tsunoda, mentre Ghiotto sorpassa Ticktum per la seconda volta e si lancia all’inseguimento di Lundgaard.

[COURTESY OF F2 VIA TWITTER.COM]

Il primo colpo di scena (spoiler: saranno numerosi) è targato Shwartzman: rallenta, lo passano in tre, e nel corso del 16° giro è costretto a ritirare la vettura. Brutto colpo per le aspirazioni mondiali del russo, che vede il diretto rivale molto vicino a una vittoria che renderebbe quasi incolmabile il divario in classifica. Pochi giri dopo tocca a Giuliano Alesi fermarsi in una via di fuga per un problema tecnico.

[COURTESY OF F2 VIA TWITTER.COM]

I commissari non riescono a far passare la macchina attraverso il varco tra le barriere, quindi entra la SC per permettere ai mezzi pesanti di intervenire. Alcuni piloti, come Armstrong e Drugovich, ne approfittano per effettuare una seconda sosta per montare soft. Il favorito ora è Zhou, che è settimo nonché primo dei piloti con gomme nuove. Può agguantare la prima vittoria dell’anno…

[COURTESY OF F2 VIA TWITTER.COM]

…ma alla ripartenza succede di tutto. Tsunoda (quarto) tira una staccata improbabile contro Ticktum, col risultato di tamponarlo e di innescare una collisione a catena che coinvolge anche Ghiotto (incolume), Ilott (danni all’ala anteriore), Schumacher jr (incolume), Aitken (ritirato) e Zhou (ritirato, addio speranze di vittoria). I piloti che più hanno beneficiato del caos sono Mazepin (da decimo a terzo in due curve), e Schumacher, ora sesto. Disastro per Ilott, che deve cambiare l’ala anteriore e dire addio alla zona punti proprio quando sembrava destinato a scappare in campionato.

Nikita Mazepin (RUS) Hitech
12.09.2020. Formula 2 Championship, Rd 9, Mugello, Italy, Saturday.
– www.xpbimages.com, EMail: requests@xpbimages.com Copyright: XPB Images

La SC viene chiamata una seconda volta e rientra a quattro giri dalla fine. In testa ci sono Lundgaard e Ghiotto ma alla prima curva Mazepin li infila entrambi e li lascia in balia dei piloti con le soft: se l’italiano riesce a mantenere la posizione con una difesa coriacea su Deletraz e Drugovich, il danese si ritrova con gomme finite che non gli permettono di difendere un granché e affonda in classifica.

[COURTESY OF FORMULASCOUT.COM]

Dopo 33 giri Mazepin ottiene la sua seconda vittoria dell’anno, mentre Ghiotto completa la doppietta Hitech. Deletraz conquista l’ultimo gradino del podio dopo aver passato Drugovich all’ultimo giro. Solo sesto Lundgaard, preceduto anche da Schumacher jr, che  dopo essere stato in ombra per tutto il weekend riesce ad allungare sui diretti rivali. Vips, settimo, conferma la sua capacità di adattamento, mentre Tsunoda, ottavo sul traguardo, viene penalizzato per il contatto e cede la posizione valevole per la pole della Sprint Race a Artem Markelov. Da segnalare infine Armstrong nono, per la pima volta a punti dopo la Stiria.

[COURTESY OF AUTOSPORT.COM]

Se la Feature Race è stata una gara convulsa di quelle che sono un po’ il trademark della F2, la Sprint Race è invece una gara intensissima, ricca di lotte al limite e di prove di forza anche se il risultato finale arriva in maniera più lineare ed è animata principalmente dalle rimonte di Ilott (12), Tsunoda (16), Zhou (20) e Shwartzman (22 e ultimo).

[COURTESY OF F2 VIA TWITTER.COM]

Al via Lundgaard brucia Markelov e Vips e farà gara a sé per tutto il tempo. Alle sue spalle Markelov fa da tappo finché gli reggono le gomme, ovvero fino al quarto giro (!). Nei chilmetri successivi viene passato da Deletraz, Vips e Schumacher (all’Arrabbiata!); un contatto con Ghiotto gli sarà fatale per l’ala e per la gara.

[COURTESY OF F2 VIA TWITTER.COM]

Più indietro i rimontanti conoscono alterne fortune. Shwartzman e Zhou mettono a segno un primo giro da urlo (da 22 a 14 il russo con tanto di contatto con Ticktum, da 20 a 15 il cinese), ma il russo sembra incapace di proseguire ulteriormente (forse strategia, forse ha chiesto troppo alle gomme nella tornata d’apertura). Zhou lo passerà dopo una decina di giri. La rimonta di Ilott è invece improntata alla cautela: perde una posizione al via e poi recupera evitando manovre azzardate.

[COURTESY OF FORMULAPASSION.COM]

La svolta della gara arriva nel corso del 15° giro. Ghiotto, dopo aver preso e dato sportellato con Markelov e Schumacher jr, tenta un buon affondo all’esterno della San Donato sul teammate. Mazepin però si muove bruscamente in frenata, arriva al bloccaggio e travolge l’italiano, che per poco non si capovolge. Sosta per il primo, ritiro per il secondo e VSC per tutti. Alcuni piloti (tra cui Tsunoda e Sato jr) ne approfittano per montare gomme più fresche.

[COURTESY OF F2 VIA TWITTER.COM]

Alla ripartenza Zhou è indemoniato e scavalca tutti gli avversari che incontra sul cammino, ma anche Shwartzman si sveglia dal torpore e regala diversi duelli animato dalla forza della disperazione. Proprio quest’ultima lo farà sbagliare durante un duello con Armstrong protrattosi fino alla curva 5. Escursione fuori pista e due posizioni perse, tra cui una a favore di Tsunoda, che in questa fase dà due secondi al giro a tutti. Dopo pochi chilometri il giapponese ci ricasca: attacco improbabile ai danni di Drugovich mentre è in zona punti poco dietro Ilott; lui ci rimette l’ala, mentre il brasiliano resta indenne.

[COURTESY OF F2 VIA TWITTER.COM]

Lundgaard vince con un gap impressionante su Deletraz (14.4s, il più elevato di tutto l’anno), ottenendo anche il giro più veloce. Juri Vips, terzo, conquista il suo primo podio. Veramente niente male, se consideriamo che fino al weekend di Spa non aveva mai guidato una F2. Il migliore dei rimontanti è Zhou, quinto in scia a Schumacher jr, quarto al termine di una gara tranquilla (tranne la lotta con Markelov e Ghiotto al quinto giro) ma redditizia, visto che ancora una volta i suoi diretti rivali sono alle sue spalle: Ilott è sesto, Shwartzman appena fuori dai punti in nona posizione (l’errore contro Armstrong gli è costato la probabilità di giungere a punti), così come Mazepin (18) e Tsunoda (19).

Mick Schumacher (GER) PREMA Racing.
12.09.2020. Formula 2 Championship, Rd 9, Mugello, Italy, Saturday.
– www.xpbimages.com, EMail: requests@xpbimages.com Copyright: XPB Images

Come ad ogni weekend quest’anno, la classifica è rivoluzionata. Schumacher jr (161) supera e allunga su Ilott (153). Shwartzman (140), a secco di punti più per cause esterne che non colpe sue, subisce il sorpasso di Lundgaard (terzo a 145), che senza la seconda SC nella Feature Race probabilmente raggiungeva anche Schumacher in testa. Mazepin (127) e Tsunoda (123) sono più distanti ma restano a portata. Due parole sul giapponese: dopo una parte centrale di campionato brillante, che lo aveva portato quasi in testa alla classifica, al Mugello ha inanellato errori in sequenza, forse travolto dalla pressione di un sedile in F1 che sembrava a portata di mano (ma che se continua così gli sfuggirà per certo, visto che per avere abbastanza punti per la SuperLicenza deve terminare almeno quarto in campionato).

[COURTESY OF F2.COM]

Mancano ancora tre weekend: Sochi, Bahrain e Bahrain2 (“GP del golfo”?). I punti totali disponibili sono 144 e i primi sette sono racchiusi in quaranta punti.  Tutto può ancora succedere.

[Immagine di copertina tratta dall’account Twitter della F2]

Lorenzo Giammarini a.k.a. LG Montoya

Life is racing, all the rest is waiting