E alla fine venne il “triello” nel sabbione. Il Bahrain ospita il primo di tre gran premi consecutivi che chiuderanno questa complicata e speriamo non ripetibile stagione 2020 (quanto meno nelle difficoltà nel trovare location disponibili ad ospitare i GP).
Dopo l’abbuffata di Gp in circuiti degni di tale nome ritorniamo ai tilkodromi con appeal decisamente meno elevato ma, necessari per mantenere in piedi il baraccone F1, oggi più che mai in bilico.
Quello del Bahrain in realtà è un circuito che ha fatto vedere delle belle gare in passato, pensando al duello Hamilton/Rosberg del 2014 o al 2019 dove per la prima volta ha brillato la stella di Leclerc in Ferrari e nel panorama della F1.
Cosa aspettarsi dall’edizione di quest’anno? Difficile a dirsi dato che arriva a gioca chiusi in entrambi i campionati. Resta aperta la lotta per il terzo posto costruttori ma alzi la mano chi è realmente interessato al risultato finale…
Sarà interessante vedere se Hamilton arriverà con il relax tipico di chi ha portato a termine la missione oppure ha ancora voglia di aggiungere l’ennesimo gettone al suo salvadanaio di vittorie.
Uno che vorrebbe non esserci è Bottas che ha già detto di pensare al 2021. Per uno che le ha prese in lungo e in largo per tutto il 2020 è una chiara indicazione di masochismo. A dire il vero ha anche affermato che correre senza pressione le ultime tre gare potrebbe agevolarlo. Il che è un altro segnale che sarà sempre e comunque il numero 2 in Mercedes finchè ci sarà Hamilton.
Nel 2019 fece un garone, quest’anno probabilmente sarà molto più dura per Leclerc. L’incognita è rappresentata dalla sua SF1000 e dal potenziale che la vettura mostrerà in pista. Il tracciato del Sakhir è piuttosto completo, necessita di potenza della PU, trazione e la capacità di essere gentile sulle gomme data l’alta usura prevista.
La Ferrari ha più volte dimostrato di non essere particolarmente attrezzata su circuiti di questo tipo per cui sarà l’ennesimo salto nel vuoto. Certo è che se in assenza di Binotto dovesse arrivare un altro buon risultato, forse è il caso di porsi qualche domanda. Una battuta? Certo ma alla fine neanche tanto…
Per Red Bull queste tre gare finali devono cercare di essere un buon trampolino di lancio per un 2021 meno deludente di quanto non sia stato il 2020. Tra piloti ormai ritenuti inadeguati, PU in fuga ed alettoni anteriori settati alla viva il parroco, in Red Bull hanno alzato bandiera bianca molto prima del preventivabile, rimediando anche qualche brutta figura come se ne sono viste solo in Ferrari negli ultimi anni.
Verstappen ha già messo le mani avanti sul 2021 e in parte anche sul 2022 (“le regole del 2022 non sfavoriranno la Mercedes”), ma meglio chiudere bene il 2020 piuttosto che chiuderlo come per il momento sta facendo Bottas…o Albon.
Al di là delle dichiarazioni di facciata, la lotta per il terzo posto tra Ferrari, Renault, Racing Point e McLaren premierà la squadra, e soprattutto, i piloti che faranno meno errori. Ci sentiamo di dire che forse quelli più in “palla” sono quelli Ferrari mentre quelli Renault sono usciti piuttosto male dalla trasferta turca. Pronostico? Racing Point e McLaren favorite su Ferrari/Renault.
Curiosità per Alpha Tauri, affogata in Turchia e che forse non ha più molto da chiedere a questo 2020. Molto si giocherà sulla motivazione dei piloti, in particolare di Kvyat che potrebbe essere ai saluti finali e forse ha ancora qualcosa da dimostrare.
Per Williams e Alfa Romeo il 2021 è già una realtà, poche le chance di farsi valere nei tre GP rimasti. Per Kimi motivazione sotto le scarpe: sul podio non è previsto champagne.
*immagine in evidenza da gtspirit.com
Rocco Alessandro
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