Archivi categoria: MotoGP

MARC, profeta in patria Honda, suona la settima.

Marc Marquez ha suonato a Motegi la sua settima sinfonia.

Sette volte campione del mondo a venticinque anni!

Basterebbe questo per buttare metaforicamente la penna e non trovare null’altro da aggiungere a cotanta impresa…

Non corrisponderebbe però a verità pensare che Marquez a Motegi non abbia avuto avversari. Perché la Ducati, in casa della Honda si è presentata in gran spolvero, indiscutibilmente con la migliore moto dello schieramento. E con l’intenzione neanche troppo velata di ripetere lo scherzetto dell’anno scorso con la stupenda vittoria di Dovizioso.

La prima cattiva notizia è stato il forfait già dalle PL1 di Lorenzo per i dolori postumi della caduta in partenza di Aragon;  la microfrattura rimediata alla mano impedirà al 99 di correre anche a Philippe Island.

Viceversa Dovizioso è stato un valido avversario per tutto il weekend: sempre davanti nelle prove libere, in pole il sabato, ha condotto la danza per gran parte della gara. Fino a due giri dalla fine, quando, in lotta con Marc Marquez è stato tradito dall’anteriore in una scivolata innocua per il fisico ma non per il morale.

Quello che si prospettava come un remake del fine gara dell’anno scorso è diventata una cavalcata solitaria verso il trionfo del 93.

Il migliore tributo al Marquez iridato arriva proprio dalle parole del Dovi a fine gara: “”Faccio i complimenti a Marc, ha strameritato. Quest’anno non aveva la moto per fare una differenza di 100 punti in classifica, ce li ha messi lui”

 

 

Belle parole. Ma la Ducati e Dovi hanno molto da meditare su quest’annata che volge al termine. Perché se la grandezza di Marquez è inconfutabile è altrettanto vero che la strada è stata spianata dagli errori di inizio stagione. E non consola certamente la crisi sempre più consistente di Petrucci, eletto a sostituto di Lorenzo per la stagione a venire.

Spero siano di buon auspicio le parole di Agostini: “Dovi sarà pronto per il titolo nel 2019”.

Alle spalle dei due attori principali il solito Crutchlow e Rins con la Suzuki. E poi Valentino Rossi che continua il suo ormai laconico calvario con la Yamaha. Non riesco a valutare le responsabilità dirette di Rossi nella crisi ormai di lunga data della Yamaha ma certamente sta segnando inesorabilmente il tentativo di Valentino di vincere la battaglia con l’età. Peccato. Anche per Vinales che invece di tempo ne dovrebbe avere ancora molto.

Dopo la caduta di Dovizioso la prima Ducati classificata è al settimo posto con Bautista (che in Australia correrà con la moto ufficiale di Lorenzo). Relegato nelle retrovie ancora una volta il pensionando Pedrosa.

Nelle classi inferiori il mondiale sembra sorridere ai colori italiani.

In Moto3 Bezzecchi ha vinto e si è portato a un solo punto dal leader Martin caduto a 6 giri dal termine. Come al solito la lotta è stata serratissima, divertentissima ma con tante cadute. Le peggiori conseguenze le hanno riportate Di Giannantonio (trauma cranico) e Antonelli (vertebra fratturata).

In Moto2 Bagnaia consolida il primato nel campionato dopo avere vinto a tavolino per la squalifica di Quartararo (pressione della ruota posteriore troppo bassa). Mi piace molto il Pecco: poco mediatico (ma diamo tempo al tempo), calmo ma estremamente consistente quando si tratta di girare la manopola destra.

Appuntamento fra una settimana per un’altra levataccia per il GP d’Australia. Chissà se a Marc sarà passata la fame e e lascerà un po’ di carne assieme alle ossa per gli avversari.

Valther

MOTOGP 2018 – MOTUL GRAND PRIX OF JAPAN

Facciamola spicciola, elencando in che modo potrà diventare, nuovamente e meritatamente, CAMPIONE DEL MONDO MM93:

    • Vittoria di Marquez: un successo in Giappone consegnerebbe il titolo a Marc indipendentemente dal risultato del Dovi.
    • Dovizioso non prende punti: Marquez sarebbe automaticamente Campione, indipendentemente dal suo risultato.
    • Marquez arriva 2°, 3°, 4° o 5°; Dovizioso non gli arriva davanti.
    • Marquez arriva 6° o 7°; Dovizioso non va oltre il 5° posto.
    • Marquez non va oltre l’8° posto; Dovizioso non gli arriva davanti per più di due posizioni (Marquez 8° e Dovi 6°, Marquez 9° e Dovi 7°; e così via).
    • Marquez non prende punti; Dovizioso non va oltre il 14° posto.

Insomma, non ancora una cosa probabilissima, ma diciamo che le sue  buone probabilità che accada ci sono.

Weekend di gara che facilmente avrà delle condizioni meteo che renderanno difficili le prove libere e qualifica, ma con la gara di domenica quasi sicuramente asciutta.

Il tracciato normalmente ben si adegua a Ducati, Honda e Yamaha, piacendo pure a molti piloti. Le statistiche infatti vedono una alternanza ben marcata di vincitori, seppur avendo in Lorenzo colui che ha vinto di più su questa pista nell’era recente. Il Maiorchino proverà a vedere se i medici lo considerano FIT per la gara, dopo l’ulteriore frattura anche del polso rimediata in Thailandia, quindi sarà abbastanza improbabile che sto anno sia del lotto di quelli che puntano al successo.

Marquez e la Honda, vorranno sicuramente cercare di festeggiare sul loro tracciato della casa dell’Ala, ma Dovizioso non ha ancora riposto la spada e si dichiara pronto al duello. Le M1 sono chiamate a dare conferma della buona prestazione della Thailandia e visto l’alto grip del tracciato, potrebbe anche essere cosa probabile (sicuro verrò smentito nelle previsioni). Da non dimenticare Suzuki, anch’essa artefice di un finale di stagione che mostra un team ritrovato, pronto a fare l’ultimo step per essere li nel giro di quelli che contano.

Moto2

Sfida sempre incentrata su Bagnaia e Oliveira, con l’Italiano che gara dopo gara mostra sempre più la sua concretezza e quella del team. Nulla è ancora scritto e non si devono commettere passi falsi, weekend dopo weekend, per arrivare all’obbietivo stagionale del titolo iridato. L’avere in casa anche il competitivo marini, può essere di grande aiuto, se come nella scorsa gara, si riesce a frapporre fra lui e il Portoghese.

Moto3

Da verificare ancora i dolori alla mano per Martin, tanto che lo Spagnolo già si vede in controllo su Bezzecchi e del resto, visto il vantaggio in classifica, è una scelta saggia e che può fargli correre meno rischi. Speriamo che la corsa al titolo non venga ancora segnata da errori altrui, che rovinano bei weekend dei due.

LA PROGRAMMAZIONE SU SKY SPORT MOTOGP HD

Domenica 21 ottobre

04.00: Diretta Moto3 Gara
05.20: Diretta Moto2 Gara
07.00: Diretta MotoGP Gara

LA PROGRAMMAZIONE SU TV8

Domenica 21 ottobre 

11.00: Differita Moto3 Gara
12.15: Differita Moto2 Gara
14.00: Differita MotoGP Gara

PTT Thailand Grand Prix post race

Benevenuti al Chang Interantional Circuit dove si è  svolto il PTT Thailand Grand Prix, per molti o forse tutti questo luogo puo’ apparire come la cosa piu’ lontana che ci sia dalla passione per il motorsport, certo non è ne l’Europa ne il Nord America ma l’Asia sta diventanto sempre piu’ importante ed anche il motorsport vuol fare la sua parte; quindi eccoci in Thailandia. Il mio sara’ un racconto di viaggo piu’ che un articolo tecnico post race a cui siete abituati, vorrei raccontare le mie emozioni e cio che ho potuto vedere dal vivo essendo stato sul posto a seguire l’evento.

Partiamo dalle info di base: il circuito si trova a 400Km di distanza dalla capitale Bangkok e gia questo è un fattore negativo, in quanto la localita’ ospitante (Buriram) non è molto sviluppata e di conseguenza anche le cose semplici (come trovare un hotel) durante il periodo dell’evento risultano complicatissime, anche se stanno migliorando; la cosa piu’ famosa da queste parti e’ un vecchio tempio cambogiano “Phanom Rung” del periodo Khmer. Il motivo per cui si è scelta questa localita’ è perche il proprietario del circuito è un uomo d’affari thailandese molto ma mooolto ricco, patron della birra Chang, per chi non la conosce magari l’ha vista come main sponsor dell’Everton squadra della premier league inglese; il quale ha prima costruito uno stadio per la sua squadra di calcio, il Buriram United, stadio moderno e squadra che in pochi anni è diventata dominatrice del campionato e stabile presenza nella champions league asiatica; non contento ci ha costruito accanto un circuito seguendo tutti i canoni FIA ed affidando il progetto a Hermann Tilke cosi da essere sicuri di avere l’omologazione da parte FIA. Il circuito è tappa fissa della SBK dal 2016, ci corre anche il campionato Super GT giapponese, il campionato GT Asia Series, Asian Le Mans Series e World Touring Car Championship piu’ vari altri eventi motoristici, in sostanza è diventato il luogo principale nel paese per cio che riguarda il motorsport. Il circuito è ben organizzato con strutture moderne e facilmente accessibile, si riesce a vedere gran parte della pista dai vari punti di accesso. Ho trovato un circuito migliore rispetto a quello che immaginavo, c’è un rettilineo dopo la prima curva con una staccata molto bella che porta ad un’altro rettilineo parallelo con una leggera salita e poi discesa prima di immettere in una serie di curve in percorrenza fino ad arrivare alla curva a destra prima del traquardo teatro dell’incrocio di linee con cui Marquez ha superato Dovizioso.

Veniamo alle gare partendo dalla classe regina la MotoGP.

Gara condizionata dall’usura delle gomme ed i piloti attenti nella prima parte di gara ad amministrare il piu possibile gli pneumatici, questo ha fatto si che in testa si formasse un gruppetto molto compatto con Rossi in prima posizione poi la Ducati di Dovizioso e la Honda di Marquez a seguire il teammate Yamaha Vinales quinto preceduto da Cal in quarta posizione, interessante notare come nel tratto guidato del circuito le Yamaha riuscivano ad essere molto competitive mentre quando passavano sul rettilineo sia Ducati che Honda si vedeva ad occhio che ne avevano di piu’. Dopo una prima parte di gara, in cui Dovizioso e Marquez hanno scherzato con Rossi, si arriva al duello tra i due protagonisti di questa stagione; un duello molto corretto in pista ma assolutamente senza esclusione di colpi ed all’insegna di sorpassi, staccate al limite ed incroci di linee che hanno portato il pilota della Honda a primeggiare soltanto all’ultima curva sul forlinese. Per quanto riguarda gli altri riders c’è da notare la ritrovata competitivita’ della Yamaha, probabile che le modifiche apportate alla moto si adattino a questo circuito piu’ che altrove, vedremo, comunque è da registrare la “garra” di Vinales e purtroppo aime’ l’imposibilita di lottare per la vittoria di Valentino. Ho visto un ottimo Cal ad inizio gara il quale si e’ perso da meta’ in poi, Iannone e Petrucci gara anonima per quanto ho potuto vedere.

Considerazioni personali.

Mi ha colpito moltissimo vedere dal vivo alcuni piloti, che purtroppo non avevo avuto occasione di vedere in passato; uno su tutti Marc Marquez, non sono un suo tifoso ma vederlo andare in moto è un piacere: ha la caratteristica unica di sembrare una parte complementare della moto e non un corpo a se’, come accade invece per alcuni piloti i quali a volte sembrano essere dei passeggeri sulla moto o lottare con essa, Marquez no, lui è parte della moto ne sente l’anima e la guida come se fosse una estensione del suo corpo. Lo si capisce bene quando affronta le curve in  percorrenza e soprattutto dopo le curve lente è il pilota che riesce a rimettere la moto dritta prima degli altri e questo gli da’ un notevole vantaggio; è impressionante dal vivo, favoloso! Mi è piacuito molto anche Vinales, ma io ho un debole per questo  pilota, sempre pulito e costante nelle sue traiettorie. Sono andato a bordo pista per qualche giro, vicino al punto di staccata del rettilineo piu’ lungo per vedere meglio come staccavano alcuni piloti e devo dire che Rossi e Marquez sembrano averne di piu’, ma Vinales ha una precisione assoluta. Altro aspetto che mi ha colpito è stata la superiorita’ di motore della Ducati di Dovi al quale pero’ la Honda di Marquez non pagava molto in termini di prestazione, pensavo ci fosse piu’ gap tra i due motori ed invece no, mentre tutti gli altri sono dietro a partire dalla Yamaha che non riesce a sfruttare tutto il potenziale, nel mistro è magnifica ma poi si perde. Altri piloti che mi hanno colpito per ragioni varie sono: Rins e Miller, altra considerazione personale: ma in Ducati sono davvero sicuri di affidare la moto ufficiale a Petrucci? Io la darei a Miller! Considerazioni piu’ blande: mi e’ piacuita molto esteticamente la KTM, assolutamente no la Aprilia ma entrambe urlano come nessun’altra, un piacere per le orecchie. Al contrario della MotoE che ha fatto un demo lap sul cuircuito prima che iniziasse la gara, se non fosse stato per lo speaker che ne annunciava il passaggio nessuno l’avrebbe vista…. Ho detto tutto!!

Marquez domina il campionato con 77 punti di margine su Dovizioso, direi che al prossimo GP si puo’ gia festeggiare.

Classifica finale dei primi dieci della MotoGP

  1. Marquez, Honda
  2. Dovizioso, Ducati
  3. Vinales, Yamaha
  4. Rossi, Yamaha
  5. Zarco, Yamaha
  6. Rins, Suzuki
  7. Crutchlow, Honda
  8. Bautista, Ducati
  9. Petrucci, Ducati
  10. Miller, Ducati

Moto 2

Gara molto bella quella della moto2, purtroppo sono arrivato in circuito quando la gara era iniziata da qualche giro, ma sono comunque riuscito a gustarmi l’attesa sorniona ed il sorpasso di Bagnaia ai danni delle due KTM ed in particolare su Oliveira, suo contendente al titolo. Una volta superato il duo KTM, Bagnaia si e’ messo in modalita’ “Lorenzo” un martello continuo a cui nessuno è riuscuito a tenere testa, dava l’impressione di contrallore con tranquillita’ la gara, menzione particolare per Luca Marini. Dopo meta’ gara Marini ha cambiato passo, da che era preda di Quartararo e’ diventato predatore del duo KTM, prima Binder e poi Oliveira facendo un favore al suo compagno di team in ottica campionato.

Considerazioni personali: la Moto 2 è davvero bella, il suono delle moto è magnifico, mette i brividi, urlano che è un piacere. Queste moto vanno davvero forte, in passato la differenza tra la 250 e la MotoGP era davvero notevole ora molto ma molto meno, è davvero una classe propedeutica alla MotoGP. Mi ha colpito lo stile di guida di Bagnaia, sembra davvero non accusare nessuna pressione, guida pulito e quando è stato il momento di spingere lo ha fatto mettendo quel gap utile a metterlo al sicuro; sembra un pilota forte sopratutto di testa. Marini invece sembra avere un talento che va’ a corrente alternata, pero’ ha una grinta fenomenale, a me è piacuito tantissimo, ma non scommetterei sul suo futuro come invece farei ad occhi chiusi per Bagnaia.

Bagnaia comanda il campionato con 28 punti di margine su Oliveira a quattro gare dal termine, non è ancora finita ma questo Bagnaia è duro da battere.

Classifica dei primi cinque Moto2

  1. Bagnaia, Calex
  2. Marini, Calex
  3. Oliveira, KTM
  4. Binder, KTM
  5. Quartararo, Speed Up

Moto3

Altra gara in cui i protagonisti sono stati gli italiani, dominatori della gara e del podio finale con Di Giannantonio primo, Dalla Porta secondo e Foggia terzo. La gara ha visto Bezzecchi cadere all’ultimo giro, dopo un contato con Bastianini, gara condotta da leader fino a quel momento; al contrario Martin (suo contendente per il titolo) da tredicesimo al via è arrivato quarto mettendo 26 punti di margine tra i due. La corsa al titolo per Bezzecchi si fa’ dura, mentre Di Giannantonio a 29 punti di distanza da Martin puo’ sperare, Bastianini si è scusato per l’incidente con Bezzecchi il quale ha accettato le scuse, sportivita’ per entrambi.

Arrivederci alla prossima gara a Motegi, Japan

LucaBkk

MOTOGP 2018 – PTT THAILAND GRAND PRIX

E si arriva finalmente nel nuovo tracciato Thailandese, che alla fine è nuovo solo per il Motomondiale, il quale ancora non ha mai corso, al contrario di SBK o altri eventi automobilistici.

Nel video della SBK, potete già farvi l’idea di un tracciato assolutamente piatto, con lunghi rettifili, staccate pesanti e curve ad alta velocità. A parole può sembrare nemmeno male come pista, ma a livello di spettacolo e scenografia, risulta essere abbastanza deludente, staremo a vedere se Moto3, Moto2 e Motogp ci faranno ricredere a riguardo, oltre capire quali problemi avranno gli pneumatici, visto l’asfalto abbastanza abrasivo, abbinato ad alte temperature del meteo.

Nei test invernali avevano spiccato Ducati e Honda, con Yamaha molto in difficoltà e sarà difficile pensare si presenti una situazione molto diversa da quella di mesi fa. Nel frattempo c’è da segnalare che Suzuki, dopo essere andata a podio con Iannone,  ha raggiunto la quota 6 (somma del punteggio podi stagionali del team), finendo per  perdere le concessioni per il 2019, dovendo rientrare nel rispetto delle regole sugli sviluppi motori, punzonature e test, pari a quelli già in atto per Ducati, Honda e Yamaha.

Concessioni:

Giusto oggi Jarvis, ha rilasciato una lunga intervista sulla Gazzetta dello Sport:

La lista dei problemi Yamaha si allunga, Jarvis realista: “non è solo una questione di motore”

“il problema è che anche se l’errore iniziale è minimo, appena un paio di gradi, più il tempo passa e più ti trovi distante dalla direzione che avresti dovuto seguire. E per tornarci serve tempo“.

Io non posso arrivare a dire che vanno messi in discussione i tecnici — ha continuato Jarvis — ma il solo modo di uscire dai problemi attuali è capire cosa stiamo facendo di sbagliato e ripartire in una nuova direzione. La Yamaha ha uomini che sanno come vincere? Sì, lo abbiamo dimostrato. Però qualcosa che stiamo facendo non funziona ormai da troppo tempo. Il progetto e lo sviluppo della moto avvengono principalmente in Giappone, è lì che si trova il gruppo responsabile, in Italia abbiamo impiantato una sede con gente che lavora sull’elettronica e fa la revisione delle moto, ma la leadership resta nella sede centrale”.

Jarvis ha poi proseguito dicendo: “abbiamo provato un prototipo del nuovo motore e a Valencia ce ne sarà uno modificato. Siamo in una situazione difficile: Vale e Maverick faticano a trovare motivazione perché loro, come noi, sono qui per vincere il Mondiale. Invece ci troviamo in una crisi da cui dobbiamo assolutamente uscire. Il nostro problema non è solo il motore, è il telaio che non crea sufficiente grip meccanico, è l’elettronica che non controlla al meglio l’erogazione che i piloti vorrebbero più dolce, è la gestione delle gomme. Ma vi garantisco che il prossimo anno avremo ancora un motore in linea. È una tipologia a fine sviluppo? Non credo, sono convinto si possa essere competitivi, ma serve modificarlo e migliorarlo”.

Sui permessi ai team di procedere allo sviluppo durante la stagione, poi Jarvis ha chiosato: “la troverei una cosa ragionevole. Abbiamo visto come la Suzuki abbia faticato nel 2017 e la Honda l’anno prima: aumenterebbe la competitività della griglia. In principio il sistema delle concessioni è una buona regola, ma se nell’interesse comune tutte le squadre dovessero decidere in tal senso, noi saremmo favorevoli”.

Cosa sono queste concessioni? Un costruttore che non ha ottenuto podi per tutta la stagione, nella stagione successiva potrà usare 9 motori non punzonati e ha a disposizione un numero maggiore di giornate di test, mentre i team che non possono usare le concessioni, hanno 7 motori che devono essere punzonati ad inizio stagione. Per farla breve, se sbagli il motore  a inizio stagione, sei fregato.

Ora, che senso abbia che la massima serie delle corse di moto ci siano tali limitazioni tanto stringenti, non si sa. Sarebbe meglio definire che i top team abbiano un limite di 3 sviluppi di motore a stagione, permettendo a ogni costruttore, di poter porre rimedio a una situazione che li mette in difficoltà. Questo problema al motore, lo ha avuto Honda nel 2015, Suzuki nel 2017 e ora Yamaha nel 2018, mentre Ducati è il marchio che ha avuto più beneficio da queste deroghe ,negli anni in cui erano in difficoltà.

Tornando alla gara di domenica:

  • La situazione d’accusa di Lorenzo verso Marquez non si placa, con il Maiorchino ancora insistente sulle manovre sconsiderate del campione del mondo. Son sempre più curioso di vedere come sarà la loro convivenza in Hrc. Ancora incerta la sua presenza in gara.
  • Dovizioso ancora ci crede, non si ca come, ed è anche sicuro di fare un bel risultato su questo tracciato
  • Vinales e Rossi sono quanto mai demotivati, ed entrambi dichiarano che qui sarà molto dura.
  • Bagnaia vs Oliveira, sarà ancora una volta una sfida, con il Portoghese chiamato a una gara di testa, per cancellare la prestazione opaca ad Aragon. La corsa al titolo è ancora apertissima e difficilmente si chiuderà prima di Valencia, seppur Bagnaia risulta essere il favorito.
  • Bezzecchi deve cercare il colpaccio, su una pista che può vedere favorita la sua moto, sempre velocissima e con gran motore. Martin tuttavia non starà a guardare e classe non gli manca per primeggiare.
  • Di Giannantonio si libera dal contratto con Gresini per il 2019 e firma con Speed Up per correre in Moto 2
  • Canet viene scaricato dal team, anche a causa di una stagione non priva di errori, pur essendo partito come un dei favoriti per il titolo. Ancora incerto cosa farà nel 2019.
  • Se vi interessa, sono in vendita a 1950 euro i motori Honda di Bagnaia e Oliveira, senza garanzia di chilometraggio e durata, però potrebbero essere dei cimeli da museo, o un’investimento a lungo termine per collezionisti, dato che è l’ultima stagione per queste unità. Dalla prossima stagione ci saranno i 3 cilindri della Triumph.

Orari TV

LA PROGRAMMAZIONE SU SKY SPORT MOTOGP HD

Domenica 7 ottobre

06.00: Diretta Moto3 Gara
07.20: Diretta Moto2 Gara
09.00: Diretta MotoGP Gara

LA PROGRAMMAZIONE SU TV8

Domenica 7 ottobre 

11.00: Differita Moto3 Gara
12.15: Differita Moto2 Gara
14.00: Differita MotoGP Gara
15.45: Incontro con Marc Marquez: le sue verità

Saluti

Davide_QV

CIRCUITO ANTIORARIO E VITTORIA DI MARQUEZ, NON SONO PIù QUOTATI

Ormai quando si corre una gara su una pista che gira in senso antiorario, si sa che è praticamente già fatta per Marquez, ed anche oggi ha dimostrato che si è divertito a giocare assieme agli altri, poi appena ha voluto, ciao tutti ed è fuggito.

La gara è iniziata subito male per il poleman Lorenzo, lanciato in un highside dopo aver perso la moto subito in curva uno. JL99 ha accusato MM93 di averlo ostacolato e portato sullo sporco, facendolo di proposito, ma questa pare più solo la versione vista dal Maiorchino, perchè si può riguardare mille volte il video e non capire a cosa alluda., ed è pazzesco sentirlo dire, “non è la prima volta che lo fa, se le cose van così, vedrò di adeguarmi e tornargliela”. Cosa dire? benone per due che nella prossima stagione saranno nello stesso team. Da notare, nella caduta si è riportato la lussazione dell’alluce, quindi ora si ritrova ingessato, incerto se parteciperà o meno alla prossima gara.

La gara è stata davvero bella fino a due giri dalla fine, con Dovizioso che pareva averne forse di più, con due Suzuki sempre li appresso ai primi due (Cosa vi dicevo sul fatto che senza Belen, Iannone sarebbe tornato ad andare veloce? 😀 ) . La coirsa è stata un continuo di sorpassi e contro sorpassi, con apice nel momento del panino Italiano su Marquez, creatosi dopo l’ennesimo duello ai ferri corti.

Da restare a occhi sgranati e dire…MAMMA MIAAAAAAAAAA!!!!

A far clamore è stata pure la buona prestazione di Espargarò con la sua Aprilia, giunti sesti al traguardo, lasciando di stucco tutti., per un team su cui non si sarebbe scommesso un centesimo. Bravi, applausi.

Capitolo Yamaha:

Probabilmente dire che si sta sbagliando tutto lo sbagliabile, è fin troppo poco, ed ormai le parole si son fino sprecate, per definire la situazione della M1. In questo weekend si è toccato il fondo, con tutte le moto della casa dei tre diapason a doversi lottare la posizione d’accesso al Q2, con Rossi arrivato allo scoraggiamento, per modifiche continue di setting che non dava frutti,  che finisce per essere solo 18esimo in griglia (peggior risultato di sempre). Durante il Gp le Yamaha non son mai state capaci di schiodarsi da posizioni di centro classifica, con prestazioni di 1.5 secondi più lente dei migliori. Rossi alla fine chiude ottavo, Vinales chiude decimo e Zarcò quattordicesimo. Le interviste dei piloti son state al vetriolo, ma Jarvis stesso ammette che ci siano seri e grossi problemi, persino peggiori di quelli che avevano portato i vertici Giapponesi, a presentasi e chiedere scusa (Austria). Se questa è la situazione, io la vedo davvero già brutta anche per il 2019…

Moto2

Bagnaia incrementa ancora il vantaggio su Oliveira, chiudendo la gara al secondo posto, dietro a Binder. L’Italiano ha corso in maniera intelligente, cercando di prendersi pochi rischi e facendo una buona corsa, anche legata al fatto che aveva un buon setting. Unico rischio, la collisione con Binder sull’ultima curva, nella quale c’è stato un serio rischio di caduta. Oliveira sbaglia tutto già dalle qualifiche, ritrovandosi a partire dalla 18esima posizione, rimonta fino al settimo posto. Bravo anche Baldassarri a mettersi alle spalle Marquez, salendo sul terzo gradino del podio.

Moto3

Qualifiche segnate dalle penalizzazioni di massa, a causa dei soliti trenini:

  • 12 posizioni di penalità date a: Tony Arbolino, Enea Bastianini, Marco Bezzecchi, Nicolo Bulega, Lorenzo Dalla Porta, Raul Fernandez, Kazuki Masaki e Gabriel Rodrigo
  • partenti dai box:Jeremy Alcoba, Niccolo Antonelli, Jakub Kornfeil e Andrea Migno

Martin, conscio del vantaggio di avere un Bezzecchi che parte dietro, ma che sa bene che in pochi giri sarebbe ritornato fra quelli davanti, decide di salutare il gruppo, prendendo 4 secondi di vantaggio nei primi 5 giri di gara, risultando imprendibile per chiunque. Bezzecchi mostra il suo carattere e forza, sua e della moto, inanellando giri veloci e battendo chiunque volesse sottrargli la seconda posizione, limitando i danni e tenendo ancora bene aperta la corsa per il titolo. Bravo anche Bastianini, concreto e veloce, se solo fosse più costante durante la stagione.

Saluti

Davide_QV