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Gran Premio Red Bull de España circuito di Jerez

Benvenuti al Gran Premio Red Bull de España circuito di Jerez casa dei piloti spagnoli, si torna nel vecchio continente; dove ci si attende una riscossa dei piloti di casa, per motivi vari.

Marc Marquez vuole assolutamente cancellare lo zero della gara “di casa” ad Austin, Viñales ha un disperato bisogno di uscire dalla mediocritá che lo sta bloccando, Lorenzo beh deve cominciare a fare il Lorenzo (tra l’altro qui fece il suo primo podio con la Ducati), a patto che gli infortuni e le “catene” lo lascino in pace. Poi c’é lui il nuovo che avanza con una Suzuki che quest’anno é piu che migliorata, forse la terza del lotto, lui ha voglia di stupire ancora e di dimostrare che la gara precedente non é stata solo fortuna, attenzione a Rins!

Arriviamo ai nostri portacolori, guardando la classifica mondiale si nota che i primi tre sono in appena cinque punti e tra loro non c’é Marquez che invece é quarto staccato di altri quattro punti, i primi due? Dovizioso e Rossi con Rins gradino basso del podio, sorprendente questa classifica alla luce del dominio di Marquez, cosa puó fare uno zero in classifica quando la lotta é serrata. I piloti italiani si stanno aggrappando in tutti i modi a questo mondiale, Dovizioso é sicuramente quello su cui nutrire piú speranze, la Ducati é la moto migliore e bisogna fare i complimeti alla casa italiana che riesce con l’innovazione, la fantasia e molta creativitá a lottare contro i colossi made in Jap, ma sulla Honda c’é un fenomeno che rende tutto tremendamente difficile. Rossi é in una fase in cui il suo immenso talento lo traghetta in acque sicure cercando piú la costanza dei risultati in attesa degli eventi che, nel caso diventino favorevoli, potrebbero portarlo a giocarsi le ultime possibilitá verso la fine del campionato, magari con sorpresa finale.

Tra i piloti Ducati si sta mettendo in luce l’australiano Miller, che a scapito della sua proverbiale simpatia (eufemismo) porta ai ducatisti dolci ricordi, per quel binomio (Australia/Borgo Panigale) che sembra essere un legame quasi mistico sia in MotoGP che in SBK. Al contrario Petrux sta faticando a mettersi in luce, al punto che la riconferma per il prossimo anno sembra sempre piú diffice, tra l’altro non bastassero i giá numerosi pretendenti al suo sedile, anche Bautista in SBK sembra avere delle chance. Lo stesso Bagnaia sembra aver cominciato a capire la MotoGP e il suo apprendistato sembra fare passi in avanti.

Capitolo Yamaha, proprio qui a Jerez due anni fá cominciarono i problemi mai risolti della moto, che peró sembra aver finalmente trovato la strada per uscire dalla crisi; ogni volta che lo diciamo veniamo smentiti peró. Oltre ai piloti ufficiali da quest’anno c’é un’altro italiano, Morbidelli che sta ben figurando e che sembra aver preso onorevolmente il posto di Zarco passato nell’anonimato con la KTM, dove invece il buon Oliveira (che aveva conteso fino all’ultimo il titolo in Moto2 a Bagnaia) si sta mettendo in luce, notizia freschissima la KTM ha esercitato l’opzione di conferma per il prossimo anno. Dicevamo della Yamaha di Morbidelli che dopo un anno di apprendistato in MotoGP sta facendo vedere le sue qualitá. Un’altro pilota italiano che peró non sta piú facendo parlare di sé per le sue qualitá in pista (neanche piú fuori dalla pista a dir la veritá) é Iannone, sembra ormai un corpo estraneo a questo sport.

I motivi di interesse per questo GP di Spagna (Jerez) sono molteplici, tra chi é alla ricerca di una rivalsa (Marquez, Lorenzo e Viñales su tutti) chi invece vorrebbe confermare cio che di buono ha fatto precedentemente vedi Rins, Rossi e Dovizioso.

Moto2

Il nuovo motore Triumph sembra aver dato quel qualcosa in piú in termini di prestazione per ottimizzare il salto in MotoGP, sia Marquez che Valentino hanno speso parole di elogio per questo cambiamento. Quest’anno il nostro connazionale di riferimento sembra essere Baldassarri, primo in classifica anche dopo lo zero di Austin; mentre Marini sta faticando un pó, complice una spalla che lo sta tormentando con i dolori e che non gli permette di tenere il ritmo fino alla fine della gara. Della lotta per il titolo c’é sicuramente Schrötter ed il “vecchietto” Lüthi. Menzione speciale per Mattia Pasini il quale era praticamente fuori dal mondiale, quando una chiamata per rimpiazzare un pilota gli ha cambiato la vita, sembra una vecchia pubblicitá telefonica! Invece é realtá ed anche a Jerez Pasini potrá mostrare le sue qualitá in pista (nella gara del rimpiazzo ad Austin ha sfiorato il podio!) questa volta su una KTM, una bella favola come spesso accade in questo mondo cosí speciale che é la MotoGP e tutte le sue classi.

Moto3

Da quest’anno c’é anche Max Biaggi !!!! Scherzo, non proprio, in realtá c’é davvero ma con un suo team e pilota spagnolo Aron Canet con il quale sta facendo grandi cose ed infatti é primo insieme all’altro spagnolo Masia, i nostri connazionali sono un pó piu staccati in classifica: Dalla Porta ed Antonelli. Gli altri italiani della Moto3 da tenere sotto osservazione sono Arbolino e Migno.

Buon divertimento, godetevi questo stupendo mondo che sono le moto.

LucaBKK

 

Immagine presa da www.racesport.nl

 

Dirette Sky Sport MotoGP HD

Venerdì 3 maggio
9:00-9:40 – FP1 Moto3
9:55-10:40 – FP1 MotoGP
10:55-11:35 – FP1 Moto2
13:15-13:55 – FP2 Moto3
14:10-14:55 – FP2 MotoGP
15:10-15:50 – FP2 Moto2

Sabato 4 maggio
9:00-9:40 – FP3 Moto3
9:55-10:40 – FP3 MotoGP
10:55-11:35 – FP3 Moto2
12:35-13:15 – Qualifiche Moto3
13:30-14:00 – FP4 MotoGP
14:10-14:50 – Qualifiche MotoGP
15:05-15:45 – Qualifiche Moto2

Domenica 5 maggio
8:40-9:00 – Warm-Up Moto3
9:10-9:30 – Warm-Up Moto2
9:40-10:00 – Warm-Up MotoGP
11:00 – Gara Moto3
12:20 – Gara Moto2
14:00 – Gara MotoGP

2019 MotoGP Austin. La prima di Alex nel regno di Marc

Prima sorpresa dell’anno proprio quando il copione di Austin era già stato scritto.
Marc scivola nel salotto di casa sua lasciando via libera a tutti gli altri.
Il più pronto a raccogliere il trofeo con le corna di bue è stato Alex Rins alla sua prima assoluta in MotoGP su una Suzuki che non vinceva dal 2016.
Bella la gara dello spagnolo. Partito da dietro è stato lesto a risalire ed a piazzarsi subito dietro un Valentino Rossi in grande forma il quale ha però commesso un paio di sbavature che gli hanno tolto quella vittoria che da tanto tempo aspettano lui ed i suoi tifosi. Vincere a quarant’anni suonati non deve essere facile quando ne hai quasi 20 di più di quelli che ti corrono intorno. Merita applausi a scena aperta per l’impegno e la voglia.
Rins è stato calmo, riflessivo, mai sopra le righe, pulito e maturo. Già, perché trovarsi a combattere fianco a fianco con una leggenda vivente del motociclismo e riuscire anche a batterlo, deve essere qualcosa da far tremare i polsi a chiunque. Figuriamoci ad un ragazzino che vedeva il Rossi nazionale in TV mentre stacciava altri nomi altisonanti di questo sport. I polsi di Alex sono stati saldi anche quando Vale ha provato a forzargli le staccate, quando gli ha fatto sentire il rumore dei suoi scarichi in maniera prepotente.
Bravo Alex, pilota silenzioso e sempre sorridente, dal profilo basso e visiera abbassata.
Vale ci ha creduto, ci ha provato. Non c’è riuscito ma la sua passione ci dice che ci riproverà ancora, tutte le volte che potrà.
La gara ha detto anche che siamo di fronte ad una bella Suzuki e ad una bella Yamaha. Tolto Marquez, che ad Austin non può essere considerato un benchmark per manifesta superiorità, il livello delle altre moto è stato abbastanza simile con tre marche diverse sul podio completato da un ottimo Jack Miller con la sua Ducati Pramac.
Dovizioso ha corso in difesa. Mai nella lotta di vertice né in prova né in gara, ha raddrizzato il weekend con una buona partenza che, dopo le cadute di Marquez e del solito Cal, si è tradotta in un quarto posto finale che lo spedisce in testa al Mondiale davanti a Rossi, Rins e Marquez. E’ lui quello che ha raccolto di più tutti ad Austin rispetto anche alle sue stesse aspettative.
Bravo il Morbido a finire quinto ed a regolare in gara il suo compagno di box che gli finisce regolarmente davanti in prova.
Bene anche Bagnaia non a 9 secondi da Petrucci che guida una moto ufficiale 2019 e non una Gp18.
KTM ed Aprilia sono ancora di un altra categoria: l’exploit in prova di Pol Espargarò e rimasto tale ed i piloti di questi due team non ancora pervenuti al mondiale 2019.

MOTO2
Il vecchio Luthi ha vinto davanti al suo compagno di squadra Schrotter ed a Navarro. Nella prima parte di gara ha regolato il fratello di Marc Marquez (forse adottivo?) che dopo qualche giro è scivolato indietro in crisi di gomme. Il vero protagonista di giornata è però stato Mattia Pasini che ha abbandonato il microfono in favore della manopola del gas. Immenso quarto, in rimonta con costanza e caparbietà dopo mesi di inattività e su una moto che non conosceva considerata la nuova motorizzazione Triumph. Baldassarri caduto ha salvato la testa del campionato.

MOTO3
La solita bella gara dei ragazzini ha regalato spettacolo e sorpassi. Canet consegna la prima vittoria al Team di Max Biaggi davanti a Masia e Migno che si mandano a quel paese dopo essersi presi a carenate. La più bella scena della giornata è quella di Paolo Simoncelli che abbraccia il suo Suzuki mentre, in lacrime, gli sussurra di aver vissuto un emozione per averlo visto in testa alla gara prima della caduta.

Ci si rivede tra tre settimane a Jerez per l’inizio della lunga stagione europea.

MOTOGP 2019 – RED BULL GRAND PRIX OF THE AMERICAS

Solito dominio INCONTRASTATO di MARC MARQUEZ e alle sue spalle giungono….

…tanto in Texas è casa sua, ed è dominatore incontrastato da sempre in tutte le classi, non gli gira male manco quando cade o gli si rompe la moto, possiamo chiuderla qui e passare alle altre categorie.

MOTO2

Baldassarri è quanto mai in palla e sarà qui a cercare la terza vittoria di fila, anche se il suo cammino sarà ostacolato dall’intramontabile Luthi, senza dimenticarci di Gardner e Schroetter. Sarebbe da preoccuparsi anche di Marquez Jr,ancora un vaolta atteso alla dimostrazione del suo reale valore.

Il team VR46 è zoppo con entrambi i piloti, visto che Marini è reduce dall’infortunio alla spalla, mentre Bulega si è dovuto sottoporre a un intervento alla braccia, causa sindrome compartimentale.

Gli altri Italiani sono ancora alla ricerca del giusto feeling con la nuova categoria, speriamo di rivederli presto nelle posizioni che contano.

MOTO3

Attesa la risposta di Fenati, che solitamente su questa pista ha sempre stupito e ottenuto ottimi risultati, anche se saranno da controllare i vari Masià e Arbolino. Il pilota Italiano ha iniziato a lavora con il mental coach di Lorenzo e pare averne tratto parecchi benefici, speriamo lo aiuti nella corsa al titolo.

MOTOGP

Non dovevo parlarne, ma…

…la gara di Austin solitamente ci si aspetta che sia pro Ducati, visto i lunghi rettifili, ma molto spesso invece diventa per lei ostica, riuscendo a far fare bella figura alla Yamaha. Attendiamo quindi di vedere le due case e relativi piloti, se ci forniranno uno spettacolo degno di quello Argentino.

Aspettiamoci una buona gara anche di Suzuki e Rins, mentre per Aprilia e Ktm, la strada e ancora molto incerta, sul piano prestazionale.

Orari TV

SKY SPORT MOTOGP HD

Domenica 14 aprile

18.00: Diretta Moto3 Gara
19.20: Diretta Moto2 Gara
21.00: Diretta MotoGP Gara

TV8

Domenica 14 aprile

20.00: Differita Moto3 Gara
21.20: Differita Moto2 Gara
22.30: Differita MotoGP Gara

LA GALOPPATA SOLITARIA NELLA PAMPA

Ordunque;

  • dalla prossima corsa si inizierà ad installare una zavorra di 10kg ,sulla moto di Marquez, per fermarne il suo strapotere. Tale zavorra potrà arrivare sino a un limite massimo di 50kg, dopo di che, nel caso di ulteriore dominio, gli verrà dato l’obbligo di passare per il long lap ad ogni tornata.
  • Rossi dichiara che è ora di mollare la massima serie, quando le cose girano bene. è sempre meglio salutare il gruppo quando si è vincenti.
  • Crutchlow dichiara che lo spostamento è stato provocato dall’erezione a causa dell’ombrelina, ma Spencer non ne ha voluto sentir ragione.
  • Lorenzo si narra che stia percorrendo gli ultimi giri, ha detto che la gara era solo un test e voleva capire bene la moto.
  • Iannone ormai più che a cannone, è diventato fermone (sempre rima fa)
  • Morbidelli, pare che abbia detto a Vinales; “Pesce d’Aprile”

Bon, dopo averla buttata sul ridere, dato che mi frullano ancora le palle per la gara della F1…

Gara favolosa, se ci dimentichiamo del buon Marc Marquez, che sto anno fa tutto bene dal venerdì fino alla domenica, dominando come pochi fanno. Comprensibile l’auto elogio che si è dato prima di tagliare il traguardo, ieri era davvero imbattibile.

La gara degli umani invece è stata una piacevole battaglia fra Rossi, Dovizioso, Petrucci, Rins, Miller, Morbidelli e Vinales. gli ultimi due purtroppo fuori gara, per un contatto nell’ultimo giro. è stato bello vedere sorpassi e contro sorpassi, duelli come se ci si dovesse giocare una vittoria, con dei corpo a corpo molto duri, ma mai pericolosi o scorretti. Bello, ce ne vorrebbero ogni domenica. A spuntarla è stata l’intramontabile Rossi, che a fine gara aveva ancora l’entusiasmo del ragazzino.

Dovi è stato concreto ed ha cercato di massimizzare il risultato, su un tracciato in cui solitamente la sorte gli gira le spalle. Bene vedere Petrucci e Miller li nella lotta, a solita dimostrazione di quanto sia buona la D16. Ma bello è stato avere anche le tre M1 a giocarsela, una moto che per una volta pareva ben messa in staccata, percorrenza e trazione. Paga ancora un pò la potenza massima rispetto alle Ducati e prima di esultare, aspettiamo Jerez.

Inqualificabile la penalizzazione inflitta a Crutchlow, è del tutto ingiusto un ride trought a un pilota che ha spostato la moto di 1 cm e 1/2, nell’istante i cui si è acceso il semaforo rosso. La partenza non  stata anticipata, se proprio per assurdo dovevano dargli una penalità, potevano dargli un long lap, ma non devastargli la corsa così. SENZA SENSO!!!

Capitolo Lorenzo, attendiamo prima di emanar sentenze, visto che non è ancora al 100% fisicamente, seppur lui non stia usando questa cosa come giustificazione, ma sti ammettendo le difficoltà nel trovare il setting giusto e aver usato ancora troppo poco la Honda. (Per me tornerà ad essere il solito Lorenzo)

In moto2 arrivata la seconda vittoria di Baldasarri, che pare aver trovato una competitività simile a quella di Morbidelli del 2017, speriamo quindi che sia di ottimo auspicio per la stagione. Vierge, il poleman, spegne la moto al via e torna mestamente a piedi al box, Luthi si ritrova a terra, dopo un contatto con Binder. Il podio lo chiudono Gardner e Schrotter.

In moto3 arriva la prima vittoria per Masià, davanti a Binder e Arbolino. Buona la gara degli Italiani. Toba diventa leader di classifica.

Saluti

Davide_QV

MOTOGP 2019 – Gp Motul de la Republica de l’Argentina-Termas de Rio Hondo

Secondo appuntamento stagionale e prima gara dopo le polemiche post-Losail.
La pista argentina presenta caratteristiche diverse rispetto al Qatar. Si tornerà a correre nel pomeriggio, quindi con condizioni più usuali rispetto al debutto. Fondamentale sarà la scelta delle gomme perché il circuito è storicamente difficile per la Michelin, ma fondamentale sarà anche il meteo che non promette bene soprattutto per la domenica di gara e potrebbe dare vita ad una gara “pazza”.
Il tracciato piace a Marc Marquez che resta il favorito per la vittoria considerando anche che Ducati non ha mai fatto risultati importanti in Argentina. Marc conta due vittorie nel 2016 e 2014. Nel 2015 si prese dentro con Rossi lottando per la vittoria avendo la peggio. Nel 2018 fece la gara peggiore della sua vita pur potendola vincere a mani basse visto il ritmo che aveva nel polso.
La gara dello scorso anno fu caratterizzata dagli errori organizzativi in partenza: i piloti cambiarono moto dopo essersi già schierati in griglia, e furono fatti partire tre file dietro a Jack Miller autore della pole che si era già schierato con la moto in configurazione “asciutto”. Di fatto fu annullato il vantaggio di Jack e si diede vita ad uno schieramento di partenza davvero bizzarro e inedito…..
Marquez spense la moto mentre era già allineato e fu spinto da un commissario con una procedura al limite del dilettantismo, ritornando al suo posto contromano mentre gli altri erano già schierati. Il Drive Through conseguente diede inizio alla furiosa rimonta ai danni di tutto e di tutti, ed ebbe il culmine nelle due entrate sciagurate su Espargaro prima e Valentino Rossi dopo. Altra penalità e gara rovinata per tutti e tre con le polemiche che portarono all’episodio della stretta di mano in Tv rifiutata da Rossi qualche conferenza stampa più tardi.
Alla fine nel 2018 la spuntò Cal Crutchlow andando in testa al Mondiale per la prima volta in vita sua. Fu comunque una gara anomala che vide un podio inedito completato da Zarco su Yamaha e Rins con la Suzuki. Gara opaca per tutte le Ducati tranne che per Miller finito a poco più di 4 secondi dal vincitore.
In ottica 2019 le incognite sui valori delle moto in pista sono ancora tante. Se Ducati pare in forma ma non in formissima (a detta di Dovizioso), Honda è cresciuta di motore ma deve ancora affinare qualcosa sulla messa a punto per poter dare quel feeling con l’anteriore che manca ai suoi piloti Marquez e Crutchlow. Lorenzo è ancora alle prese con i suoi problemi di adattamento che nella scorsa gara sono stati fermati dalle due cadute che hanno lasciato il segno ed il dolore. Jorge ha corso con una costola incrinata e dolorante su una moto che non ha ancora in mano ed alla quale non da ancora del tu.. Arriverà anche lui.
Capitolo Yamaha. La moto che sembrava volare nelle prove del Qatar con Vinales si è dimostrata ancora un oggetto che non capiscono bene neanche al box. Purtroppo i problemi di trazione dello scorso anno non paiono risolti, e al sabato Rossi ha avuto grossi problemi soprattutto con la gomma anteriore che si deteriorava in maniera repentina. Alla domenica il risultato tra i due piloti in pista si è ribaltato creando ancor più confusione per la strada da seguire. Sembra essere tornati al 2017 quando Vinales partì a bomba con le sue vittorie mentre Valentino Rossi lanciava appelli di aiuto ad Iwata. All’epoca si scelse di seguire la strada di Rossi con il risultato che Maverick smise di vincere e furono addossate colpe a Rossi che invece erano da attribuire alla moto. Vinales è forte, ma spesso e volentieri va in confusione perchè riesce a guidare per qualche sprazzo ignorando quei problemi che Valentino invece evidenzia sin da subito. Cosa farà ora Yamaha? Lo vedremo.
Suzuki. Bella la prima stagionale di Rins ed anche quella di Mir al debutto. Dovizioso (dal suo posto in pista privilegiato) racconta di una moto molto scorrevole e veloce a centro curva che però manca ancora di potenza massima. Il rettilineo del Qatar ha confermato, e l’arrivo così a ridosso dei primi di Rins potrebbe anche essere dovuto al ritmo blando tenuto per tutta la gara da Dovizioso stesso. Analizzando il tempo totale di gara nel 2019 si è andati più lenti di circa 2,5 secondi, quindi il voler preservare le gomme può aver scombinato le carte in tavola in merito alle prestazioni assolute. La pista argentina ha un bell’allungo, ma ci sono anche diverse curve da percorrenza dove si potrà capire qualcosa in più su questa bella Suzuki.
Aprlia. I progressi da compiere sono ancora tantissimi in tutti i reparti e l’avvicinamento ai primi sta diventando troppo lungo per un marchio che ha lasciato un segno così importante nel motomondiale. Il reparto corse c’è ed i risultati dovranno cominciare ad arrivare a breve. Iannone è un buon pilota, forse non con l’attitudine a dare indicazioni precise per lo sviluppo, sicuramente troppo incostante anche caratterialmente, ma tutto il reparto corse dovrà fare uno sforzo maggiore per tornare al vetrice. Si auspica che l’arrivo di Massimo Rivola a capo dell’organizzazione possa fornire effetti almeno nel medio periodo.
KTM. Unica squadra con un concetto di telaio diverso dagli altri… Ducati abbandonò il proprio concetto snaturando la propria filosofia di fronte all’evidente mancanza di progressi. Forse sarà necessario anche per KTM? I risultati sono simili a quelli delle CRT di qualche anno fa e invece qui trattasi di squadra ufficiale più team satellite……urge soluzione.
Capitolo Piloti Italiani.
Sulle possibilità del Dovi non ci devono essere dubbi perché la moto è forte e lui ha sufficiente testa e velocità per stare sempre con i primi, dimenticandosi che possano esistere piste sfavorevoli.
Petrucci non è stato brillante nel primo weekend di gara né in pista né fuori con le sue dichiarazioni sibilline sull’appendice oggetto della discordia. Un professionista deve pesare le parole soprattutto se è un ufficiale. Sicuramente non è ancora entrato nel mood giusto, ma lo deve fare ed anche di corsa perché il suo posto è già assegnato e deve trovarsi una sella comoda per il 2020.
Valentino Rossi. Su di lui si sono scritte tante di quelle parole che è difficile trovarne di nuove…..Se a 40 anni lotti come un ventenne con una moto che non ti asseconda e contro dei giovani assatanati, bè meriti solo sconfinato ed immenso rispetto soprattutto perché sei il pilota Yamaha che arriva a 6 decimi della vittoria rimontando dal 14esimo posto in griglia. A Termas de Rio Hondo ha già vinto nel 2015 facendo a carenate con Marquez. Se la moto non si mangerà le gomme nei lunghi curvoni in appoggio lui resta una garanzia.
Pecco Bagnaia dovrà fare il suo debutto perché la prima gara terminata con le ali rotte da un contatto nelle prime curve non può essere giudicata. Le aspettative su di lui sono tante: è il miglior giovane talento che in questo momento abbiamo tra le file dei nostri, talento in cui crede tantissimo anche Ducati al punto di affiancargli Gabarrini ex ingegnere di Stoner e Lorenzo.
Franco Morbidelli ha un po’ deluso in Qatar ed è atteso alla riscossa sul suo compagno. In prova è finito dietro ad un debuttante seppur bravo. Il Morbido è uno di quelli che ci mette un po’ a comporre il puzzle ma alla fine lo compone bene.
Andrea Iannone. Per fortuna è scivolato nel giro di rientro… in una gara matta può sempre venir fuori perché solo in quella può sperare con la moto che porta in gara. Chissà… magari pioggia, ma ha davanti altri anfibi forti con moto migliori. Vederlo correre nelle retrovie dispiace, ma il talento non basta averlo, deve coltivarlo ogni giorno.
MOTO 2
Il nuovo motore Triumph piace ai piloti. Maggior potenza, più coppia ed un motore più “race” rispetto all’Honda degli anni scorsi. Sulla pista di Losail il tempo finale di gara si è abbassato di 25 secondi, sintomo che funziona a dovere e che le prestazioni sono aumentate in maniera sensibile.
Gli italiani partono come sempre tra i favoriti soprattutto Baldassarri che in Qatar ha messo a segno il primo colpo stagionale con molta freddezza e lucidità, visto che gli ultimi giri hanno registrato la rimonta esuberante di Luthi che ha esperienza da vendere e non bisogna mai dare per battuto. Aspettiamo Luca Marini che sul finire della passata stagione aveva fatto ben sperare e che a Doha è apparso al di sotto delle aspettative. In ogni caso i team hanno ancora necessità di trovare gli equilibri migliori visto l’importante cambio di motore. Tra i protagonisti bisogna tenere presente Alex Marquez che quando imbrocca la giornata giusta diventa un cattivo cliente. Probabile protagonista anche Enea Bastanini che ha ben figurato al debutto e che ha al suo fianco quel volpone di Giovanni Sandi che lo aiuta al box. Anche qui (come per Bagnaia) attendiamo il vero debutto di Bulega che si è fatto prendere dalla troppa foga alla prima uscita.
Lo scorso anno vinse Pasini ora passato al microfono degnamente (si sente un po’ la mancanza di Zoran Filic) mentre nel 2017 la vittoria fu di Morbidelli. La speranza è di vincere la terza di fila e sentire l’inno di Mameli anche quest’anno.

MOTO3
I ragazzini scatenati della Moto3 daranno come al solito spettacolo. Fare un pronostico è sempre azzardato vista la quantità di sorpassi che ogni domenica ci regalano. Il rettilineo dalla parte opposta della pista sarà determinante al fine di poter mantenere con le scie i ranghi compatti e serrati e permettere a chiunque di tirare fuori dal cilindro il sorpasso determinante per la vittoria. Bella la vittoria di Toba la scorsa gara, vittoria che ha fatto tornare alla memoria i successi nelle classi minori di tutti quei giovani piloti giapponesi simpatici degli anni passati. Vedremo se Fenati avrà il ritmo del Qatar che gli avrebbe permesso di arrivare molto più avanti se solo non si fosse impaurito per il warning. Purtroppo non corre ancora rilassato ed una bella vittoria potrebbe rinfrancarlo, soprattutto perché la gara successiva sarà sulla “sua” pista di Austin.
Buona gara.

Il Gran Premio in TV
Sky Sport Motogp canale 208

Venerdì 29 marzo 2019
ore 13:00 prove libere 1 Moto3
ore 13:55 prove libere 1 Moto2
ore 14:50 prove libere 1 Motogp
ore 17:15 prove libere 2 Moto3
ore 18:10 prove libere 2 Moto2
ore 19:05 prove libere 2 Motogp

Sabato 30 marzo 2019

ore 13:00 prove libere 3 Moto3
ore 13:55 prove libere 3 Moto2
ore 14:50 prove libere 3 Motogp
ore 16:35 qualifiche Moto3
ore 17:30 qualifiche Moto2
ore 18:25 prove libere 4 Motogp
ore 19:05 qualifiche Motogp

Domenica 31 marzo 2019

ore 14:40 warm up Moto3
ore 15:10 warm up Moto2
ore 15:40 warm up Motgp
ore 17:00 gara Moto3
ore 18:20 gara Moto2
ore 20:00 gara Motogp

TV8 canale 121

Sabato 30 marzo 2019

ore 18:00 qualifiche Moto3
ore 19:00 qualifiche Moto2
ore 20:30 qualifiche Motogp

Domenica 31 marzo 2019

ore 17:30 gara Moto3
ore 19:00 gara Moto2
ore 20:30 gara Motogp

Saluti

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