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LA CERTA, LA PROBABILE E LA TANTO ATTESA

LA CERTA

Era impensabile credere che sarebbe potuta andare diversamente, ed infatti, come da programma, ecco giunta la decima sonata di Marquez sul circuito del Sachsenring. Gara che lo ha visto in difficoltà forse solo all’avvio, dopo di che ha impostato il suo passo e non ce ne stata per nessuno, esattamente da programma e come in quasi tutte le edizioni (ad eccezione di quella famigerata con tutti partiti dal box meno Bradl).

Alle sue spalle una lotta per il podio fra Rins, Vinales e Crutchlow, risoltasi con il pilota Suzuki che perde la moto in curva 11, quando stava ottenendo abbastanza facilmente la seconda posizione, davvero un peccato per Brivio e Suzuki, che vedono sfumare un’altra buona prestazione dopo quella di Assen. Vinales e Crutchlow restano vicini per quasi tutta la gara, non dandosi però fastidio e chiudono in quest’ordine.

La parte più interessante della gara è stata dietro di loro, con una lotta abbastanza accesa fra Petrucci, Dovizioso, Mir e Miller, con un Rossi semplice spettatore. A spuntarla è proprio Petrux, con un Dovi che almeno ha un passo migliore di quello che ha tenuto per il resto del weekend. Miller e Mir ci mettono l’anima, ma alla fine devono accontentarsi di arrivare dietro ai Ducatisti.

Rossi, decisamente anonimo per tutto il weekend, il solo momento in cui pareva riaver trovato feeling è stato nel Q1, ma dopo la scivolata, è ritornato a non aver fiducia nella sua M1. Da Le Mans a oggi, penso che sia il peggior ruolino di marcia di sempre per il dottore, anche se non sempre per colpa sua, ma pare un preambolo per quello che sarà presto il momento di dire addio alla motogp. (Sapete bene quanto mi sia difficile dire queste parole)

Quartararò ancora una volta spreca una grande occasione, buttando via la gara dopo un giro, forse preso da un eccesso di foga, per andarsi a riprendere le posizioni di testa, dopo un avvio incerto e un contatto in curva uno.

Aprilia finalmente pare iniziare a risalire la china, anche se Espargarò non finisce la gara. La moto finalmente non pare più quel mezzo inguidabile ed inizia ad avere delle prestazioni buone, seppur lo step per arrivare davanti è ancora lungo. Ktm invece ancora intruffolata nelle retrovie.

LA PROBABILE

Anche in moto2 vince un Marquez, con un dominio pari a quello del fratello, mettendo giù un passo che nessuno riusciva a replicare. Dietro di lui una bella lotta fra Binder, Schrotter, con Luthi che stende Vierge e prende un long lap penalty, facendo arrivare quarto il buon Di Giannantonio.

Baldassarri mai della partita, intrappolato nelle posizioni che vanno dalla ottava alla dodicesima, finendo settimo e ancora più distaccato in classifica mondiale. Marini che era partito alla grande, sin da subito ha perso prestazione e chiude mestamente in decima posizione.

LA TANTO ATTESA

Finalmente il buon Dalla Porta vince una battaglia all’ultimo giro, non facendosi fregare, stando buono alle spalle di Canet nell’ultimo giro, per poi attaccare nel discesone. Passa portandosi dietro il compagno di squadra Ramirez, ottenendo una doppietta per Leopard e la prima posizione in classifica, visto che Canet chiude terzo.

C’è da sperare che questa vittoria sia la prima di molte nella seconda parte di stagione, visto che Dalla Porta pare quanto mai in palla e Canet invece molto capace di complicarsi il weekend di gara nelle prove.

Buona la gara di Fenati che chiude quarto, mentre gli altri piloti tricolore non son mai stati della partita, con quelli del team sky, finiti fuori.

Ora diamo il riposo al mondo delle due ruote, che tornerà a correre a Brno il 4 Agosto

Saluti

Davide_QV

MotoGp 2019- Gran Premio di Germania

Back to back  da Assen al Sachsenring e i centauri del Motomondiale scendono in pista a distanza di pochi giorni.

Tranquilli tutti…si corre in Germania e la pista gira a sinistra quindi Sky manderà in onda una replica a caso degli ultimi sei anni, per cui tutti  liberi di andare al mare viste le temperature. Marquez vincerà nuovamente…….(magari gliela tiro pure). L’ultima volta che lo dissi stavo già pensando al post gara di Austin quando Marc  l’ha lanciò in terra per il gusto di spiazzare i commentatori!! Siamo realisti: per gli altri ci sarà ben poco da fare..può solo perderla lui.

Ormai i valori tecnici in campo sono ampiamente definiti, quindi eviterò di snocciolare il solito elenco di nomi di piloti, Case e buoni auspici che  risparmio a chi legge focalizzandomi invece su tre temi principali.

Primo. Jorge Lorenzo. Ahimè non ci sarà perchè costretto ad indossare il busto dopo l’ennesima capocciata tirata in terra già il venerdì di Assen. Quello che era un problema è diventato un problemone enorme. Chi scrive ha sostenuto sin da inizio anno che presto o tardi sarebbe arrivato, ma sta cominciando a ricredersi perchè le botte rimediate da Aragon 2018 ad oggi sono davvero tante e forse sufficienti per segare le gambe anche al maiorchino. Se cadi e prendi colpi a destra e manca quando sei già competitivo tutto è più semplice. Se non hai ancora trovato il limite della moto e di te stesso allora tutto è dannatamente più complesso. Non mi meraviglierei se la scintilla, quella luce negli occhi che regala i pochi decimi in più ai campioni di razza, si fosse spenta definitivamente a forza di raggi X ed abrasioni…non mi stupirei.

Secondo. Le Yamaha e Rossi. La moto difficile e complicata ha vinto ad Assen (con Marquez in piedi e non sdraiato ndr) ma ha anche visto i due Petronas nei primi cinque a fine gara. Valentino si è perso ancora una volta con il setup durante prove e qualifiche e poi è finito inghiaiato come un  Rossi qualsiasi tirato fuori dall’elenco telefonico. Storicamente quando le altre Yamaha van male lui emerge, mentre affonda quando van bene le altre. Sara un caso? Forse, ma forse che cominci davvero ad essere stanco? Può essere, e alcune voci in merito circolano. Però alla Dorna serve come il pane. Nonostante le vittorie a raffica Marquez è meno personaggio mediatico di Valentino e Carmelino lo terrà in sella sino a quando potrà. Mi auguro solo di vederlo vincere almeno una gara quest’anno, perchè non è un bello spettacolo assistere alle scene di un pluricampione che si toglie la ghiaia di dosso ogni domenica.

Terzo. Gestione piloti Ducati. Ci risiamo anche quest’anno, stessa spiaggia stesso mare con bagnanti diversi ma ci risiamo. Petrucci ha cominciato a far trapelare i suoi mal di pancia, come tutti i suoi predecessori da illo tempore. Quindi? Cos’ha Petrucci? Vuole serenità? Esattamente come tutti gli altri suoi “antenati”.  E Ducati ricasca nell’ennesimo errore di gestione delle risorse umane che spesso e volentieri ha portato a scompensi anche nei risultati. C’è un problema:  pur cambiando il fattore pilota il problema resta, quindi sarebbe il caso di intervenire sull’altro fattore coinvolto nell’operazione, ovvero il managment in toto o in parte. In poche parole: se un solo individuo “litiga” con tutti gli altri regolarmente, il problema non saranno gli altri ma l’individuo stesso (a voi individuarne il nome). Aspettiamo gli eventi futuri con la consapevolezza che la seconda rossa nazionale meriterebbe qualcosa di diverso.

 

Moto2

Dopo le cadute di Assen la classifica si è accorciata e la lotta resta serrata tra i soliti protagonisti. Qui si va piano e sarà interessante verificare le prestazioni del motore 2019 più ricco di coppia nonchè il gommone. Tra i cadetti c’è sempre da divertirsi

 

Moto3

Fare pronostici è al solito impossibile: L’unico pronostico certo è che assisteremo ad una gara in cui non ci capiremo nulla ad ogni curva. La pista si presta ed è l’ideale per tirar fuori l’estro dei ragazzini nelle traiettorie. Ecco, la considerazione più azzeccata che mi sento di fare è che il Sachs sia molto più adatta alle piccoline che alle altre due categorie. Speriamo la vinca Lorenzo Dalla Porta che è l’unico dei “veterani” che manca all’appello dei vincitori.

 

Sky Sport MotoGP

Venerdì 5 luglio
9:00-9:40 FP1 Moto3
9:55-10:40 FP1 MotoGP
10:55-11:35 FP1 Moto2
13:15-13:55 FP2 Moto3
14:10-14:55 FP2 MotoGP
15:15-15:50 FP2 Moto2

Sabato 6 luglio
9:00-9:40 FP3 Moto3
9:55-10:40 FP3 MotoGP
10:55-11:35 FP3 Moto2
12:35-13:15 Qualifiche MotoE
13:30-14:00 FP4 MotoGP
14:10-14:50 Qualifiche MotoGP
15:05-15:45 Qualifiche Moto2
16:00 Superpole MotoE

Domenica 7 luglio
8:20-8:40 Warm-Up Moto3
8:50-9:10 Warm-Up Moto2
9:20-9:40 Warm-Up MotoGP
10:00 Gara MotoE
11:00 Gara Moto3
12:20 Gara Moto2
14:00 Gara MotoGP

Buone gare a tutti.

 

Salvatore Valerioti

immagine in evidenza tratta da gpone.com

RITORNO ALLA VITTORIA PER LA SCUOLA DELLA TOP GUN

tre classi, tre grandi battaglie, tre gare dove in molti han buttato via la loro occasione…ma quanto spettacolo!!!

MotoGP

Gara quanto mai incerta e combattuta, che purtroppo ha perso quasi subito uno dei suoi possibili vincitori, con la caduta di Rins. Un vero peccato, perchè pareva davvero in palla, tuttavia, il trio Vinales, Marquez, Quartararò non ha perso occasione per farci stare in ansia sul divano.

Marquez forse è stato un pò guardingo ed alla fine ha preferito un buon secondo posto, ma per tutta la corsa ha cercato di portare a casa la vittoria, che è invece andata in maniera meritatissima a Vinales, che torna al successo con la sua M1, che sul tracciato Olandese, sembra quasi rinata. A dar conferma, la brillante prestazione di Quartararò, che nonostante i problemi di setting e il braccio non ancora al 100% causa intervento di solo qualche settimana fa, porta la M1 sul podio.

Convincente anche la gara di Morbidelli, che nel finale riesce a vincere il duello con Petrux, chiudendo in una ottima quinta posizione. Rossi per tutto il weekend nel dramma con i settaggi ed i tempi, sono l’unica nota stonata della casa dei tre diapason, con una gara finita con una rovinosa caduta, che finisce per portare con se anche Nakagami. Il trittico delle sue piste favorite è stato una vera Caporetto, è c’è da domandarsi se lui e il suo team non abbiano perso la bussola, a forza di cercare dei miglioramenti alla moto.

Ducati in difesa, mai veramente in lotta per il podio, con un Dovi che chiude quarto e Petrucci quinto, insomma, una prestazione davvero incolore, che mostra ancora una volta i limiti della D16 su questo tracciato e che le speranze iridate si fan sempre più lontane, se non ci si riesce a mettere davanti a Marquez.

Suzuki pareva poter avere un weekend positivo, ma la caduta di Rins ne ha tolto molte speranze, con Mir, che dopo aver visto cadere il suo compagno davanti a lui, mentre eran primi e secondi, ha iniziato a perdere prestazione e commettere molti errori, finendo settimo.

Aprilia e Ktm al solito nelle retrovie, seppur pareva che dalle prove qualcosa di positivo potesse uscire.

Moto2

Una gara inziata e proseguita per una buona fase come se fosse la moto3, un plotone di 15 moto che si supera ad ogni curva, cambi di posizione infiniti, ma alla fine diventano una serie infinita di cadute o di qualche incidente.

Gardner vanifica la pole con una caduta, Lowes finisce nella sabbia in un contatto con Martin, che poco dopo scivolato a sua volta. Nel finale, cade Vierge e coinvolge Bastianini, per poi…

…lo scontro fra i due contendenti al titolo, Marquez e Baldassarri. Il Balda era tornato su alla grande e ne aveva di passo, ma quando è arrivato a tiro dello Spagnolo, in un tentativo di sorpasso, perde il davanti e nella caduta coinvolge anche Marquez. Entrambi nella ghiaia e gara finita.Un vero peccato.

Vince Fernandez, davanti a Binder e un buon Marini. Il classico Luthi fa quarto, e si ritrova leader di classifica.

Moto 3

La saga dell’ignoranza in azione, impossibile ricordare tutti i contatti, tagli, penalizzazioni, solo che c’era il solito mega plotone di formiche atomiche lanciate alla ricerca della vittoria, tutti con il coltello fra i denti.

Alla fine la spunta Arbolino, davanti a un Dalla Porta ancora una volta fregato nel finale e Kornfeil che chiude terzo. Pessimo weekend per Canet, che fa solo 12esimo, permettendo a Dalla Porta di ritornare a -7 dalla vetta.

Un saluto

Davide_QV

MotoGp 2019 Dutch TT Assen

La carovana del motociclismo mondiale si sposta questo weekend nello storico circuito di Assen in Olanda. Evitando accuratamente di ripetere per l’ennesima volta che il tracciato non è più quello di un tempo, è altresì giusto ricordare che questa pista ha visto l’ultima vittoria di Rossi nella massima categoria nell’ormai lontano 2017. Due anni sono un lungo digiuno, anche se Valentino è stato a bocca asciutta anche per periodi più lunghi a cavallo della sua esperienza in Ducati ad inizio decade. Resta una pista che piace al Vale nazionale e che magari potrà esser gradita anche dalla sua Yamaha.
I temi sono ormai i soliti. Marquez in fuga in classifica generale su Andrea Dovizioso che in Spagna ha pareggiato la battuta d’arresto americana di Marc. 37 punti sono un’enormità considerata la forza dello spagnolo e il comportamento attendista dell’italiano fino ad oggi. Guardando la classifica mondiale Il Dovi ha solo 5 punti in più del tanto discusso Petrucci, per cui è assolutamente necessaria una svolta che permetta di spostare l’inerzia di un campionato ormai completamente dalla parte del pilota catalano.
Il mezzo tecnico che porta in pista è all’altezza di qualsiasi risultato. Il forlivese ha tutti gli strumenti necessari: il resto spetta a lui.
Rins e la sua Suzuki continuano il loro campionato estremamente consistente. Sempre a ridosso dei primi in gara e quindi pronti a cogliere ogni eventuale passo falso di chi sta davanti. Il tracciato dovrebbe essere favorevole alle caratteristiche della Suzuki quindi Alex avrà il compito di realizzare una buona qualifica per poter partire più avanti del solito, il che che aiuterebbe e non poco.
Jorge Lorenzo..Il solito discorso dedicato che è diventato un disco rotto per chi commenta…… Le appendici applicate al serbatoio comparse a Barcellona sembrano avergli restituito una parte del feeling necessario a guidare. Resta il dubbio: sono “psicologiche” o hanno un effettivo valore tecnico per il suo modo di stare in sella? In realtà la risposta poco importa se si rivelassero davvero utili a farlo tornar davanti. A Barcellona ha pensato bene di complicare la vita a tutti compreso se stesso, quindi questa risposta dovrà per forza venire fuori ad Assen con un fine settimana esente da errori. Il precedente in Ducati di metà 2018 concede la speranza a patto che però si dia una calmata. Osservata a freddo da mille angolazioni, la caduta “bowling mode” è meno sciagurata di quanto possa essere apparsa a caldo, ma è urgente e necessario che il maiorchino ritrovi lucidità: la smania di tornar davanti non è un buon viatico.

Immagine tratta dal sito gpone.com

E proprio a causa dello strike “lorenziano” a Barcellona non abbiamo potuto verificare in gara i timidi segnali di ripresa che si sono intravisti nel box Yamaha. Dopo prove finalmente decorose, la caduta al secondo giro ha impedito ai due ufficiali di verificare in corsa se i progressi sono tangibili durante tutta la gara o magari solo frutto di un exploit dovuto a particolari condizioni trovate in quel di Montmelò. Il pur bravissimo (ma pur sempre rookie) Quartararo non può essere il riferimento per una casa così blasonata che si ritrova in casa due piloti del calibro di Rossi e Vinales. Rossi ama Assen, quindi non resta che completare la tre giorni senza le consuete perdite di tempo in lotta con il setup.

Immagine tratta dal sito insella.it

Speriamo che il Gran Premio olandese possa anche essere l’occasione per il riscatto dei nostri piloti giovani dopo le prestazioni inconcludenti della Spagna. Sia Bagnaia che Morbidelli dovranno cominciare a cadere meno. Se è vero che un pilota deve oltrepassare il limite per poterlo conoscere e dominare, è anche vero che le scivolate cominciano ad essere un po’ troppe per entrambi. Il Morbido sta prendendo paga da un Quartararo sorprendente che continua ad incantare in termini di prestazione assoluta e che lo sta ridimensionando, mentre Pecco ha l’assoluta necessità di finire qualche gara per il suo morale.
Per Aprilia e KTM l’attesa continua. Espargarò proverà a partecipare al Gp nonostante le due microfratture rimediate nel Gp di casa provando a passare i controlli medici giovedì.

Moto2
Alex Marquez scende in pista con lo scontato ruolo di favorito dopo l’infilata di vittorie degli ultimi tre appuntamenti. E’ in testa al mondiale seppur di poco avanti al sempre regolare Luthi. Dopo un inizio stagione non brillantissimo all’indomani della gara di Jerez è riuscito a dare una svolta trovando la quadratura del cerchio all’interno del suo box e mostrando di aver digerito sia il nuovo motore Triumph che il gommone posteriore. Al contrario Baldassarri è scivolato in classifica generale sino al quarto posto compiendo il percorso inverso rispetto allo spagnolo, preceduto anche da Navarro e con 23 punti di distacco dalla vetta. Il conto delle vittorie è 3 a 3 con Marquez, però le battute d’arresto si pagano a caro prezzo in un campionato tiratissimo come quello della Moto2.

Moto3
Inizio mondiale con sette vincitori diversi su sette gare. Sta tutto in questa frase il riassunto dello spettacolo che va in onda ogni domenica. La classifica però vede Canet in testa con un margine di ben 23 punti
sul primo dei tre italiani che lo inseguono, ovvero Dalla Porta, Antonelli e Vietti. Curiosamente né Lorenzo e né Celestino compaiono tra i nomi dei sette vincitori di inizio 2019, quindi è prevedibile ed auspicabile una loro vittoria quanto prima in virtù del fatto che ne posseggono le potenzialità.
Buone Gare.

LA PROGRAMMAZIONE SU SKY SPORT MOTOGP HD
Giovedì 27 giugno
17.00: Diretta Conferenza Stampa MotoGP
18.00: Paddock Live Show
Venerdì 28 giugno
08.50: Paddock Live
09.00: Diretta Moto3 Prove Libere 1
09.55: Diretta MotoGP Prove Libere 1
10.55: Diretta Moto2 Prove Libere 1
13.00: Paddock Live
13.10: Diretta Moto3 Prove Libere 2
14.05: Diretta MotoGP Prove Libere 2
15.05: Diretta Moto2 Prove Libere 2
16.00: Paddock Live
18.00: Paddock Live Show
Sabato 29 giugno
08.50: Paddock Live
09.00: Diretta Moto3 Prove Libere 3
09.55: Diretta MotoGP Prove Libere 3
10.55: Diretta Moto2 Prove Libere 3
12.15: Paddock Live
12.35: Diretta Moto3 Qualifiche
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14.10: Diretta MotoGP Qualifiche
15.05: Diretta Moto2 Qualifiche
17.30: Conferenza Stampa Post-Qualifiche
18.00: Paddock Live Show
Domenica 30 giugno
08.30: Paddock Live
08.40: Diretta Moto3 Warm Up
09.10: Diretta Moto2 Warm Up
09.40: Diretta MotoGP Warm Up
10.30: Paddock Live
11.00: Diretta Moto3 Gara
12.20: Diretta Moto2 Gara
13.15: Paddock Live Gara
13.30: Grid Pre-Gara MotoGP
14.00: Diretta MotoGP Gara
15.00: Zona Rossa
15.45: Paddock Live Ultimo Giro
19.00: Race Anatomy
LA PROGRAMMAZIONE SU TV8
Sabato 29 giugno
11.30: Studio MotoGP
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15.45: Studio MotoGP
Domenica 30 giugno
10.00: Studio MotoGP
11.00: Diretta Moto3 Gara
12.00: Studio MotoGP
12.20: Diretta Moto2 Gara
13.30: Studio MotoGP
14.00: Diretta MotoGP Gara
15.00: Studio MotoGP

Salvatore Valerioti

immagine in evidenza di proprietà di Skysport.it

Il pentacampeón fa il rookie e stende il campionato ai piedi di Marquez

Dovendo scrivere del Gran Premio di Catalogna mi sono venute le idee più strane.

Ho pensato, in ordine sparso, che “la fortuna aiuta gli audaci” riferendomi al vincitore ma nell’occasione ha “solo vinto” e non è stato artefice di gesta epiche che giustificassero il titolo (dell’articolo).

Ho pensato a “il primo strike con la moto nuova” cercando un improbabile rinverdimento del (brutto) cabaret italiano a cui il nostro eroe del giorno ci aveva abituato nel tentativo di emulare Rossi per i festeggiamenti post vittoria.

Ho persino riesumato la Mondaini con “che barba che noia” per una fotografia più generale del GP di Catalogna che ha visto suonare per tutte le classi l’inno di casa.

Ma, come sempre, la realtà supera la fantasia ed ecco che Meregalli ai microfoni di Sky non le manda a dire “il pentacampeòn, come lui ama precisare di essere, è sembrato più un rookie che un campione” detto con un’acrimonia che mi ha lasciato spiazzato. Però è la fotografia esatta di quel che è successo.

George Lorenzo, partito bene e ritrovatosi nel gruppetto dei primi per la prima volta con la Honda ufficiale, si è steso nel tentativo di una impossibile staccata , portando con sè tre dei probabili protagonisti: Dovizioso, Vinales, Rossi. Il gran Premio di Catalogna non è ancora praticamente iniziato ma è già finito per tre dei big e soprattutto per il primo dei contendenti il titolo di campione del mondo a Marquez, Andrea Dovizioso.
Evidentemente la tensione per il viaggio in Giappone alla ricerca di una moto cucita su misura e le conseguenti polemiche con il compagno di squadra dentro e fuori dalla pista sono risultati fatali per il sistema nervoso di George Lorenzo. D’altronde non è da adesso che l’ombra di Marquez nello stesso box sembra pesare come un macigno per il compagno.

Cosa dire del GP dopo l’antefatto? Al via Dovizioso con la sua Ducati, pur partendo dalla seconda fila, si era prontamente portato in testa nel tentativo di esorcizzare un probabile tentativo di fuga di Marquez. E Marquez, scampato il pericolo dello strike di Lorenzo, ha fatto proprio questo. E’ fuggito via, ha inserito il cruise control e navigato in solitaria fino al traguardo. L’unico suo problema è stato lo scoppio durante i festeggiamenti, a moto ferma, dell’airbag della tuta. Il cambio di tuta ha completato la foto del gram premio: Marquez bello lucido fresco come se non avesse corso.

In realtà, dimenticato il fuggitivo, dimenticate le vittime di Lorenzo, il GP è stato sufficentemente combattuto e interessante. Petrucci si è reso protagonista assieme a Quartarolo e Rins di una bella battaglia per il podio e alla fine si ritrova antagonista per il titolo assieme al compagno di squadra. Forse inferiori alle aspettative le prestazioni della Suzuki di Rins ma è solo un dubbio perchè le prestazioni di Marquez con le gomme morbide hanno lasciato zero chances a chiunque. Quartarolo, invece, dopo la magnifica pole, in gara ha confermato la sua capacità di prestazioni costanti nel gruppo dei primi e ha avuto ragione di Petrucci per la piazza d’onore del podio dopo una bella lotta.

In un gran premio caratterizzato da un maxi captombolo poteva mancare una menzione speciale per Cal Crutchlow? Il simpatico inglese ha pensato bene di cadere in solitaria a due giri dalla fine quando stava portando a casa un buon piazzamento al quinto posto. Le telecamere hanno risparmiato inquadrature di Cecchinello.
In conclusione il risultato ha allargato la rosa dei pretendenti a una folta schiera di piloti tra cui Petrucci. Dovizioso si ritrova un “nemico” in casa e dovrà dedicare tempo a meditare una politica più creativa dell’attendismo iniziale e della ragioneria attuale. Per battere Marquez serve molto di più e il ventaglio di concorrenti serve solo a ridurre ulteriormente le già esigue chances di tutti.

La Moto2 ha visto la conferma di Marquez junior. Il cambio di strategia e il lavoro concentrato tutto sulla gara a discapito anche di una qualifica modesta sta cambiando il suo campionato. Sono problemi seri per i nostri in lotta per il campionato.

La Moto3, piacevolissima di solito, sta implodendo sulla troppa importanza della scia favorevole. Le PL, le qualifiche e la stessa gara sono incentrate più sull’attesa dell’occasione propizia piuttosto che su traettorie.  Il surplace visto sabato lascia un senso del ridicolo. Sono piovute penalizzazioni da parte della federazione, ma dubito che basti.  Gara vinta da Ramirez (prima vittoria) ma intanto Canet scappa in classifica iridata su Dalla Porta. Bravissimo Vietti, magistralmente al 3 posto.

Alla prossima
Valther