Archivi tag: Sebastian Vettel

VERSTAPPEN NON VINCE A BARCELLONA

Ci vuole della costanza a dare battaglia ad uno che, il giorno prima, ha raggiunto 100 pole in carriera e ti ha bastonato nelle ultime due gare nonostante, a parere di tutti, tu abbia la macchina più veloce. Ma Max è Max, il futuro pluricampione del mondo per il quale il tempo stringe, e deve fare presto a riportarsi in pari col lavoro.

E il suo muso è lungo quando, al sabato, perde la pole per soli 36 millesimi. E, per di più, si trova da solo fra le due Mercedes, con il suo compagno Perez qualche fila indietro.

La strada da percorrere verso la prima curva è lunga, e quando si spengono i semafori Verstappen parte a fionda ed entra di forza alla prima curva, mandando largo Hamilton e prendendosi la prima posizione. Dietro, Leclerc, partito anch’egli molto bene, svernicia all’esterno Bottas e si porta in terza posizione.

I primi 8 giri trascorrono tranquillamente, coi primi quattro ben distanziati, poi l’AlphaTauri di Tsunoda si ammutolisce all’esterno di curva 10, ed è necessario l’intervento della Safety Car. Fra i primi dieci, nessuno si ferma, è troppo presto.

Alla ripartenza, Hamilton non ne approfitta, e nulla cambia per diversi giri. Barcellona è un circuito dove notoriamente non si sorpassa, e chi segue non riesce a stare vicino a sufficienza a chi ha davanti per poterlo superare grazie al DRS sul rettilineo principale. Così si vedono le due Mercedes scivolare tantissimo dietro a Verstappen e Leclerc, senza riuscire ad attaccarli.

Dietro ai primi quattro, Ricciardo tiene a distanza Perez, e Ocon tiene a bada Sainz.

Al giro 24 si ferma Bottas, che tenta così l’undercut su Leclerc, il quale però non rientra. Il giro dopo è invece la volta di Verstappen il cui pit-stop è però molto lento, e si ritrova pure nel traffico. Hamilton però decide di non fermarsi. Se l’avesse fatto, si sarebbe trovato davanti. E, infatti, quando si ferma al giro 29 ha già accumulato 5 secondi di distacco. Contemporaneamente anche Leclerc effettua il suo pit-stop, perdendo così la terza posizione a favore di Bottas. La sosta ritardata è costata a ferrarista oltre 10 secondi, ma gli consente, in teoria, di terminare la gara senza ulteriori soste.

Lewis con gomme nuove inizia a martellare e recupera velocemente i 5 secondi accumulati con la sosta ritardata. Al giro 34, l’inglese è già in zona DRS, ma Max riesce a non farlo mai a sufficienza per tentare l’attacco.

In Mercedes si rendono conto che passare in pista è impossibile, e al giro 43 fermano Hamilton. In Red Bull non coprono la mossa, e in un solo giro l’inglese è virtualmente davanti all’olandese. Mancano 21 tornate alla fine, e a quest’ultimo non resta che arrivare in fondo e sperare di non essere raggiunto.

Ma a 11 giri dalla fine, con Lewis a 11 secondi, Max inizia a lamentarsi di non avere più gomme. E non è un bluff, come quelli che è abituato a fare il suo avversario. 

Si ferma Bottas, e rientra in pista 4 secondi dietro a Leclerc, che non si dovrebbe più fermarsi. Ma con la gomma nuova impiega solo due giri a riprendersi la terza posizione.

A 8 giri dalla fine, il distacco fra i primi due è sceso a 3 secondi, e Hamilton dice al suo ingegnere che non avrà più gomme alla fine. Bono lo prende sul serio e gli risponde che forse il suo avversario sarà messo peggio.

E dopo solo due giri arriva inesorabile il sorpasso, al primo tentativo, con Verstappen che prova a zigzagare inutilmente, solo per vedersi passare a palla l’inglese sulla sinistra. E così non gli resta che fermarsi per montare un treno di soft nuove per tentare di prendere almeno il punto del giro veloce. Cosa che puntualmente riesce a fare.

La gara finisce con la replica del podio di domenica scorsa. Così come una replica sono la lezione inflitta da Hamilton a Verstappen, e la totale incapacità di Bottas di partecipare al duello per la vittoria.

Al quarto posto un ottimo Leclerc, capace di tenere la Ferrari davanti ad una Red Bull in condizioni normali. Quinto Perez, che somiglia sempre di più a chi l’ha preceduto su quel sedile, con la differenza che lui almeno porta un po’ di soldi. Sesto Ricciardo, finalmente davanti a Norris, poi Sainz, un po’ opaco sul circuito di casa, Norris, altrettanto opaco, Ocon e Gasly a chiudere la zona punti.

Ancora poca gloria per Aston Martin e Alfa Romeo. Da segnalare la pessima gara di Alonso, seguito in classifica dalle sole Haas. 

Premio speciale “Yuji Ide” per Mazepin, arrivato ultimo ad una vita dal compagno di squadra Schumacher.

Premio speciale “gommista Pirelli del secolo” per l’Alfa Romeo, per avere provato a montare una gomma sgonfia a Giovinazzi.

Prossima fermata: Montecarlo. Una gara atipica, ma c’è da scommettere che atipico non sarà il risultato.

P.S. qualche giorno fa ci si chiedeva se il mondiale 2021 sarebbe stato combattuto fino alla fine o meno. Chi scrive, dopo avere visto la gara di oggi, non ha più alcun dubbio in proposito.

P.S. 2 vedere 66 giri combattuti sul filo dei secondi è molto divertente. Vedere le macchine stare una dietro l’altra senza possibilità di avvicinarsi, e i sorpassi dovuti solamente a DRS o differenza di gomme (prime curve a parte) molto meno. A chi dice che anche negli anni ’80 le gare erano poco combattute, rispondo che all’epoca almeno i sorpassi erano sorpassi, ora no. Spero vivamente che chi ha scritto il regolamento 2022 non abbia sbagliato qualche calcolo.

P.S. 3: a guardare la SF21 c’è da chiedersi come possa essere stata progettata dagli stessi che hanno disegnato la disgraziata SF1000. E vien da pensare che in Ferrari siano bravissimi a tenere i segreti e ad espiare le proprie colpe, qualsiasi esse siano. Magari un giorno sapremo.

F1 2021 – GRAN PREMIO DI SPAGNA

Primo back to back della stagione 2021, il circus prende armi e bagagli per trasferirsi da Portimao al circuito del Montmelò per uno degli appuntamenti ormai classici del mondiale F1, il Gp di Spagna.

Ed è già tempo di verifiche più o meno definitive per tutti: pista da sempre giudicata come l’esame finale per valutare la bontà prestazionale di una monoposto. Se vai bene quì, te la giochi, se vai male, la stagione diventa una via crucis.

Ma i verdetti non sono riservati solo alle monoposto ma anche a team e piloti. Mercedes e Hamilton hanno dato una grande dimostrazione di forza, compattezza ed efficacia nei confronti del binomio Red Bull/Verstappen potenzialmente vincente ma che ha davvero commesso troppi errori per poter pensare di abbattere il monolite anglo-tedesco.

immagine da italy24news.com

Marko può sbraitare quanto vuole ma Verstappen in gara ha avuto la possibilità di vincere, ha perfino superato Hamilton rendendo ininfluente una qualifica non ottimale, per poi pagare un eccesso di foga, commettere errori e perdere 7 punti nei confronti del pilota inglese.

Niente di drammatico ma il weekend portoghese è esemplificativo delle difficoltà che dovranno fronteggiare Verstappen e soci, in cui bisognerà essere sempre perfetti altrimenti si perde.

Il Montmelò sarà un bel banco di prova per tutti. Oltre alla complessità della pista che mette alla prova ogni aspetto prestazionale delle monoposto, ci sarà anche caldo, una situazione simile al Bahrein.

Ciò comporta un severo esame anche per PU e gestione delle gomme in gara, un mix che potrebbe comportare non poche sorprese in termini di risultato finale.

Mercedes arriva in Spagna consapevole  che, con tutta probabilità, il grosso dei problemi visti nei primi due appuntamenti stagionali sono stati risolti. Resta un punto interrogativo sull’efficienza della PU con temperature alte ma la W12 sembra molto più “leggibile” da parte di team e piloti.

Hamilton è la solita garanzia di successo. Se avrà la possibilità di vincere, quasi sicuramente la sfrutterà. Tocca a Verstappen fare qualcosa in più per arrivare alla vittoria.

Proprio questo sembra essere il problema dell’olandese: riuscire ad essere perfetto per tutto il weekend senza sbagliare nulla. Sarà interessante capire se riuscirà a fare quel passo in più che gli consentirà di diventare infallibile nel lungo periodo di una stagione che sarà lunghissima. Le premesse non sono delle migliori, si nota già una certa “ansia da prestazione” da parte dell’olandese, aspetto che la squadra e soprattutto Marko non aiutano a mitigare.

Ferrari arriva con le orecchie basse dopo una gara a Portimao ben al di sotto delle attese. La SF21 continua a “mangiarsi” le gomme in gara e il caldo non migliora certo la situazione. Inutile quindi essere dei draghi al sabato per poi diventare dei gamberi alla domenica.

immagine da motorbox.com

La sfida per gli ingegneri sarà proprio risolvere questo problema altrimenti la sfida con McLaren per il terzo posto nel mondiale finirà presto e male.

Proprio la McLaren a Portimao è risorta dalle ceneri di una qualifica piuttosto mediocre con una gara che ne conferma la solidità quando c’è da fare punti. Norris sugli scudi ma anche Ricciardo comincia a dare segni di risveglio per cui il futuro per loro sembra essere sempre più roseo.

Le altre due contendenti escono con le ossa piuttosto rotte e bisognose di un riscatto immediato. Aston Martin e Alpha Tauri hanno deluso in Portogallo sia in qualifica che in gara. Il circuito del Montmelò sarà per loro un test per capire se si è smarrita la strada e in che direzione andare per uscire da un brutto momento.

immagine da motorinwes24.com

Alpine invece deve capire se muterà nuovamente nel brutto anatroccolo delle prime due gare dopo la gara da cigno di Portimao. Sia Ocon che Alonso hanno fatto vedere cose egregie rispettivamente in qualifica e in gara, mettendosi dietro avversari ben più accreditati alla vigilia.

I problemi in galleria del vento in fase di sviluppo ne hanno rallentato la crescita ma i francesi sono molto ottimisti sul miglioramento a medio termine della monoposto.

Per Alfa Romeo, Williams e Haas vale la regola del “less is more”, in termini di errori in pista. Questo vale a maggiore ragione per l’ex Sauber, mortificata da uno scontro fratricida tra Raikkonen e Giovinazzi che ha ricordato il “gemello scarso” di quando il finlandese correva per Ferrari.

Anche la Williams deve cercare di non essere soltanto una monoposto buona per il sabato (almeno con Russell) e inconsistente la domenica. E magari cercare di non arrivare anche dietro alle Haas (a almeno a una delle due).

Haas che continua la sua scuola di apprendistato per i propri giovanissimi piloti, uno tedesco di grande lignaggio che cerca di imparare a condurre la gara perfetta, uno russo che cerca invece di imparare il testacoda perfetto.

Pirelli porterà le stesse mescole viste a Portimao e sarà quindi interessante fare un confronto prestativo tra i due weekend di gara. L’usura  degli pneumatici e le temperature dell’asfalto saranno il fattore chiave per il risultato finale.

Il circuito del Montmelò è da qualche anno terreno di caccia esclusivo per la Mercedes. Se Hamilton dovesse infilare la seconda vittora consecutiva del 2021 si metterebbe male per Verstappen e Red Bull dal punto di vista psicologico. Intanto gli animi sono già caldi, con Marko che continua a vedere i track limits come fumo negli occhi e Wolff che neanche tanto tra le righe gli sta dando del paranoico (“Marko vede cospirazioni ovunque”).

L’augurio è quello di vedere una gara incerta e che magari riporti in parità la sfida tra Hamilton e Verstappen. Al momento Hamilton sa già come essere perfetto, Verstappen deve necessariamente imparare ad esserlo.

*immagine in evidenza da tuttomotoriweb.com

Rocco Alessandro

 

 

IL PROF. HAMILTON DA’ UNA LEZIONE A VERSTAPPEN A PORTIMAO

E per fortuna che le Mercedes dovevano essere penalizzate dal taglio del fondo. Sono bastate tre gare, e anche Bottas è stato in grado di fare la pole in quel di Portimao. Anzi, in qualifica le due frecce d’argento si piazzano in prima fila relegando un arrabbiatissimo Max in terza posizione. 

E quando si spengono i semafori, il finlandese sfila alla prima curva davanti ad Hamilton e Verstappen, mentre Sainz riesce a guadagnare la quarta posizione ai danni di Perez. Ocon e Norris danno vita ad un bel duello con l’inglese che la spunta. Al primo passaggio sul traguardo, Raikkonen prende la scia di Giovinazzi ma, distratto da alcune regolazioni sul volante, sbaglia la misura e distrugge l’ala anteriore contro la gomma posteriore sinistra del compagno di squadra. Esce così la Safety Car per consentire la ripulitura del rettilineo di partenza dai detriti.

Alla ripartenza, Bottas scatta a razzo, Hamilton si distrae e si fa superare da Verstappen. Peggio fa Sainz, che perde due posizioni a favore di Norris e Perez, mentre Leclerc supera Ocon e si accoda al compagno di squadre.

I primi 3 viaggiano vicinissimi, con Verstappen incollato agli scarichi di Bottas. L’olandese commette però un errore, e offre il DRS ad Hamilton, il quale ne approfitta subito e lo passa di forza, facendosi poi subito sotto la compagno di squadra, cui tocca analoga sorte al giro 20. Lewis lo stacca immediatamente, lasciandolo in balia di Max, il quale, a questo punto deve sbrigarsi se non vuole perdere contatto con l’inglese. Ma il DRS non è sufficiente con una Mercedes, e l’olandese vede impotente il rivale andarsene.

Non succede niente fino al giro 36, quando Verstappen rompe gli indugi e si ferma per montare la mescola più dura, che sembra funzionare molto bene. Bottas copre la mossa e rientra al giro successivo, riesce ad uscire davanti a Max ma, con la gomma più fredda, non può resistere alla furia dell’olandese che lo supera dopo poche curve. 

Si ferma anche Hamilton, che riesce a mantenere senza problemi la posizione, e poi inizia a martellare a suon di giri veloci. Lo stesso fa Bottas, che si avvicina così a Verstappen, il quale pare in difficoltà a tenere il ritmo delle due Mercedes. In testa alla gara è rimasto Perez, che non si è ancora fermato e che il team insiste a mantenere in pista nella speranza che dia un po’ fastidio ad Hamilton. Il quale però lo raggiunge e lo passa immediatamente, invocando le bandiere blu senza rendersi conto che in realtà Checo è nello stesso giro. Visto che l’ingegnoso piano della Red Bull è fallito, il messicano viene fatto fermare immediatamente per montare gomme soft.

Quando mancano 10 giri alla fine, Verstappen è a 5 secondi da Hamilton, e Bottas ha un analogo distacco da Max. La lotta per il podio è finita, e a quel punto Mercedes e Red Bull provano a prendersi il punto del giro veloce, facendo fermare rispettivamente il finlandese e l’olandese per un time attack finale, che consentirà al primo di portare a casa il punto addizionale.

Finisce così con Hamilton vincitore di una gara condotta magistralmente, Verstappen secondo con diverse cose su cui recriminare e riflettere, e Bottas che ha dovuto capitolare con entrambi, per la verità con un po’ di rassegnazione. Quarto Perez, che ha compiuto egregiamente il compitino per il quale è stato assunto.

Quinto Norris, come al solito il primo degli altri, davanti a Leclerc con una Ferrari che può per ora solo combattere per diventare la terza forza ma stando nel secondo gruppo. Settimo Ocon con una Alpine in ripresa, e, a conferma di questo, ottavo si è piazzato Alonso, ritornato quello di una volta e capace di arrivare a ridosso del compagno dopo essere partito molto indietro rispetto a lui. Nono Ricciardo, sempre opaco, e decimo Gasly con una Toro Rosso non in grado di confermare in gara i risultati delle qualifiche.

Fuori dai punti Sainz, autore di una gara poco brillante dopo una buona qualifica. Sempre in ombra Alfa Romeo e Aston Martin. Williams svanita in gara dopo la buona qualifica di Russell, e Haas sempre in target con le ultime due posizioni della classifica.

Fra solo una settimana si corre in Spagna. Si dice che se una macchina va bene al Montemelo va bene dappertutto, e vedremo se l’equilibrio visto nelle prime tre gare fra Red Bull e Mercedes si confermerà, o se una delle due si mostrerà superiore. 

P.S. 
Anche oggi una decisione sul track limit ha influito sulla classifica del campionato. A Verstappen è infatti stato tolto il punto del giro più veloce per via di un’uscita in curva 14. Si tratta sicuramente di una decisione fondata a termini di regolamento, ma quello che lascia perplessi è il numero eccessivamente elevato di questo tipo di decisioni visto nelle prime 3 gare fra sabato e domenica. Come già scritto precedentemente, è auspicabile che questi eventi non diventino il leit motiv delle prossime gare, perchè potrebbero facilmente generare polemiche di cui non c’è bisogno quando a contendersi il campionato sono due campioni del calibro di Hamilton e Verstappen.

F1 2021 – GRAN PREMIO DEL PORTOGALLO

Dopo l’Enzo e Ferrari di Imola ecco un altro circuito “vero”, il circuito dell’Algarve. Un circuito di quelli su cui ogni pilota vorrebbe sempre correre: un mix di saliscendi, curve in appoggio e frenate con inserimento in curve a ingresso cieco.

Le somiglianze e rimandi a circuiti quali Spa o il Nurburgring si sprecano e già nel 2020 si era vista una gara spettacolare con i primi giri con asfalto umido per una leggera pioggia.

Questo sarà il teatro del confronto, il terzo di una lunga serie in questo 2021, tra i due unici contendenti al titolo: Hamilton e Verstappen.

immagine da automoto.it

Al momento la differenza tra i due la fa un “misero” giro veloce a favore dell’inglese, che è riuscito con molta fortuna e la solita, grande qualità di guida a uscire da una brutta situazione ad Imola quando per un errore ha rischiato di non portare a casa neanche un punto.

La lotta tra Red Bull e Mercedes si fa sempre più serrata e il circuito portoghese sembra fatto apposta per esaltare le caratteristiche di entrambe le monoposto.

Quasi certi che in due alpha dog sopra citati manterranno fede alle aspettative, molto più incerto sarà il ruolo svolto dai loro compagni di squadra. Entrambi vengono da una gara molto complicata che li ha visti portare a casa poco o nulla.

Perez ha la “scusante” di dover ancora adattarsi alla nuova monoposto e squadra, mostrando cose egregie in qualifica e una condotta di gara piuttosto fallosa che Marko ha già avuto modo di stigmatizzare.

Bottas invece sembra la versione peggiore mai vista da quando è in Mercedes. Uscito con le ossa rotta da Imola non tanto per il botto subito da Russell quanto per una velocità e un feeling con la monoposto davvero pessimo. Un cavallo “scosso” che sembra già avvertire la fine dei suoi giorni in Mercedes a 2021 concluso.

Bottas almeno può guardare con ottimismo al weekend di gara potendo contare sulla PU uscita indenne dal botto di Imola.

immagine da motorbox.com

Difficile fare un pronostico poichè il circuito portoghese necessita si una vettura con alta efficienza aerodinamica e stabile, con un set ottimale da trovare in fretta complicato dalla scarsa aderenza che offre l’asfalto del circuito portoghese. Questo aspetto potrebbe favorre maggiormente Red Bull rispetto a Mercedes, quest’ultima ancora meno prevedibile nel comportamento e nel trovare un set-up ottimale.

In merito alla PU, se in Mercedes riusciranno a liberare tutti i cavalli a disposizione e a far funzionare a dovere la parte ibrida, questo potrebbe rivelarsi un vantaggio per gli anglo-tedeschi, la cui PU è ancora la numero uno del lotto.

In un mondiale che si preannuncia molto serrato, i due “scudieri” sono qualli deputati a rubare punti ai rivali, diventando il vero ago della bilancia nella conquista del titolo, un pò come lo fu Bottas nel 2017 e 2018 a favore di Hamilton nei momenti di “appannamento” dell’inglese.

Portimao sarà un test importante anche per i contendenti al terzo posto nel mondiale costruttori. Una prova di maturità (Ferrari), una conferma delle ottime prestazioni fin quì mostrate (McLaren), l’occasione del riscatto (Aston Martin), una gara finalmente senza errori (Alpha Tauri).

Difficile dire chi tra queste potrà emergere. Il circuito è ancora reltivamente nuovo per tutti e probabile che tanti piloti saranno compressi in pochissimi decimi di secondo, considerando un time lap di un minuto e diciasette circa.

La Ferrari sembra essere quella più sofferente sul passo gara e potrebbe pagare dazio in un circuito in cui è più facile sorpassare rispetto ad Imola.

La Pirelli porterà le mescole più dure a disposizione e questo fattore, associato alla mancanza di grip del circuito portoghese, potrebbe mettere in difficoltà la Ferrari che ha difficoltà nel mandare in temperature le gomme.

immagine da nbarevolution.com

La logica dovrebbe imporre una McLaren favorita su Alpha Tauri, Ferrari e Aston Martin. Se per Alpha Tauri potrebbe bastare il solo fatto di non commettere errori come accaduto nei primi due GP stagionali, per Aston Martin si tratterà più probabilmente di un altro circuito in cui testare punti di forza e mancanze della monoposto.

La Alpine viene subito dopo ma e’ difficile dire cosa potrà fare. Al momento la monoposto non sembra avere particolari punti di forza, sarà interessante capire come si adatterà alle caratteristiche del circuito dell’Algarve.

Il pacchetto di mischia degli “ultimi” arriva a Portimao con ambizioni diverse. Se per Haas vale sempre il “portare la macchina al traguardo”, per Williams e Alfa Romeo è un’occasione di riscatto dopo che i primi due GP stagionali hanno fatto vedere che qualcosa di buono può essere spremuto dalle monoposto, a patto di non infilarsi in improbabili incidenti come capitato a Russell a Imola.

Intanto, la lotta tra Red Bull e Mercedes si combatte anche fuori dalla pista. E’ fresca la notizia dell’ingaggio da parte degli austriaci di un importante membro dell’organigramma tecnico Mercedes, Ben Hodgkinson, che sarà il direttore tecnico della futura PU marchiata Red Bull.

immagine da f1-insider.com

Davvero un bel colpo per Red Bull che si assicura uno degli artefici di spicco dei successi Mercedes degli ultimi anni e in grado di dare quel know-how necessario alla realizzazione di una PU che aspira ad essere la migliore del lotto.

Mercedes non ha preso benissimo la cosa e darà battaglia per cercare di estendere il periodo di “gardening” il più a lungo possibile.

Altra grossa notizia , l’introduzione della sprint race al sabato in tre GP del 2021. La notizia è stata già approfondita sul Bring per cui non mi dilungherò se non per aggiungere che lo stravolgimento di quello che viene definita  il format storico della F1 è un passo, per qualcuno, doloroso ma necessario.

Gli utenti ai quali si rivolge Liberty Media sono giovani, giovanissimi che prediligono sempre di più e in tutti gli sport un evento che sia molto più “azione” che “narrazione”. Naturale che si cerchi delle formule di intrattenimento meno impegnative (in termini di tempo, impegno nel capire dinamiche tecniche e regolamentari) e più immediate.

I “vecchi” appassionati storceranno il naso ma è evidente che il mondo va da tutt’altra parte e del tutto probabile che la F1 a breve non sarà più quella che abbiamo imparato a conoscere e apprezzare dagli anni ’80 in poi.

Giusto tentare qualcosa di nuovo, inutile ribadire che lo sport come pura competizione sta lasciando sempre più spazio al puro intrattenimento. Che tutto ciò si possa essere un successo e portare più appeal e qualità ad un prodotto un pò logoro è tutto da dimostrare.

*immagine in evidenza da motorbox.com

Rocco Alessandro

 

 

VERSTAPPEN DOMINA AD IMOLA. MA HAMILTON NON MOLLA.

Si torna ad Imola. Dopo pochi mesi da quando questa pista leggendaria è rientrata inaspettatamente nel calendario “grazie” alla pandemia. Ma, stavolta, sarà la seconda gara in calendario, e sarà anche il luogo dove le prestazioni della prima uscita in Bahrain verranno confermate o smentite.

E le qualifiche hanno sostanzialmente dato conferme. La Mercedes ha ritrovato la competitività che sembrava persa nei test, la Red Bull è praticamente alla pari, e la Ferrari si può giocare con la McLaren il ruolo di terza forza, niente male per un team che, lo scorso anno, era letteralmente sprofondato nella parte bassa dello schieramento.

Un’ora prima della partenza Giove Pluvio ci mette del suo per rendere la faccenda divertente, e apre i rubinetti, ma solo dalla variante del tamburello in giù.
I giri di schieramento sono così abbastanza complicati, e a farne le spese è Alonso che va dritto alla Tosa e rompe l’ala.

La pioggia inizia a cadere anche sul rettilineo di partenza, e tutti quelli delle prime file scelgono gomme intermedie, tranne Gasly.

Durante il giro di schieramento, Leclerc decide di imitare quanto fece Prost nel 1991, solo qualche curva prima, uscendo alle Acque Minerali. Per sua fortuna, l’esito è differente, e riesce a riprendere subito la pista e a riguadagnare la sua quarta posizione, senza che che questo errore influenzi la sua gara.

Allo spegnersi dei semafori, Hamilton parte male e Verstappen lo affianca, tenendo poi duro al Tamburello e mandandolo sul cordolo interno. Fortunatamente per lui, l’inglese danneggia solo un’appendice dell’ala, ma il messaggio è ricevuto, e se ne ricorderà più avanti.

Poco dopo Latifi distrugge l’auto con una manovra assurda di rientro in pista, coinvolgendo l’incolpevole (questa volta) Mazepin. Nel frattempo, Leclerc si porta in terza posizione superando Perez.

Inevitabile l’uscita della SC, mentre continua a piovere, con intensità ancora più forte. 

L’auto di Latifi viene rimossa, ma nel frattempo Mick Schumacher va a muro sul rettilineo principale scaldando le gomme, e seminando detriti all’uscita del box, e la neutralizzazione si prolunga.  Pure Perez esce di pista, ma riprende la sua posizione, e verrà successivamente penalizzato per questo.

La gara riparte e Lewis attacca subito Verstappen all’ingresso del Tamburello, ma, memore della partenza, molto intelligentemente non insiste. Leclerc si fa minaccioso sull’inglese, mentre Verstappen dopo solo un giro ha già 3 secondi di vantaggio.

Dietro, Norris, Gasly e Sainz ingaggiano una bella lotta, con Lando che riesce ad avere la meglio e si butta all’inseguimento del compagno di squadra Ricciardo, in quinta posizione. I due viaggeranno appaiati per una decina di giri, fino a quando Norris non si lamenterà e la squadra chiederà, col senno di poi molto intelligentemente, di scambiare le posizioni.

Davanti, Verstappen e Hamilton fanno il vuoto, staccando rapidamente Leclerc e viaggiando separati di qualche secondo.

Al giro 19 la pista è già asciutta in traiettoria, e non è più prevista pioggia. Il primo a montare gomme slick è Vettel al 22° giro.

Leclerc inizia a girare velocissimo, guadagnando 2 secondi al giro su Verstappen. Ma, soprattutto, Hamilton guadagna visibilmente sull’olandese, che, molto preoccupato, entra ai box per montare le slick seguito, al giro dopo, dall’inglese, che però subisce un pit-stop lento e non riesce a mantenere la prima posizione. Si fermano anche Leclerc e Perez, che sconta i 10 secondi di penalità.

Al giro 31 il colpo di scena: Hamilton va dritto alla Tosa a causa di un doppiato che gli lascia strada rimanendo nella traiettoria asciutta. Lewis, nella fretta sdoppiarsi, mette le ruote sul bagnato e finisce contro le barriere rompendo l’ala. Ma subito dopo Bottas e Russel sono protagonisti di un violento incidente al Tamburello. Il finlandese fino a quel momento autore di una gara pessima, arrivando ad essere doppiato dal compagno di squadra, viene attaccato e affiancato da Russell prima della variante, e si difende mantenendo la traiettoria. L’inglese allarga troppo e finisce sull’erba con effetti disastrosi per entrambi.

Gara sospesa per ripulire la pista, e i doppiati, fra i quali Hamilton, hanno così la possibilità di riportarsi in pari con gli altri. 

Si riparte con quasi metà gara da fare. Alla Rivazza, subito prima della bandiera verde, Verstappen quasi si gira ma non perde la prima posizione, mentre Norris con gomma soft brucia Leclerc che monta la media e si butta all’insegumento di Max.

Perez, buon quarto, rovina tutto girandosi alla Villeneuve e ripartendo ultimo. E così le due Ferrari sono terza e quarta.

Verstappen si allontana velocemente, mentre Hamilton inizia la sua rimonta dall’ottava posizione, sbarazzandosi di Stroll e andando poi alla caccia di Ricciardo, che raggiunge e supera senza difficoltà al primo tentativo. 

Al giro 48 inizia la lotta a quattro per la seconda posizione, con Norris, Leclerc, Sainz ed Hamilton racchiusi in pochi secondi.

Lewis attacca Carlos grazie al DRS, ma lo spagnolo tiene duro e non si fa passare. Riuscirà però al giro successivo, mentre servirà qualche giro in più per passare Leclerc e poi Norris, sempre grazie al dispositivo di riduzione del drag, senza il quale, in effetti, su questo circuito il sorpasso sarebbe impossibile, 

La gara finisce con Verstappen primo indisturbato, e Hamilton secondo e autore del giro più veloce, togliendo così a Max la soddisfazione di guidare il mondiale per la prima volta nella sua carriera. Terzo un bravissimo Norris, davanti a Leclerc e Sainz con una Ferrari che conferma il grande passo in avanti rispetto allo scorso anno. Sesto Ricciardo, anche oggi decisamente inferiore al compagno di squadra. Settimo Stroll, che ha surclassato Vettel. Ottavo Gasly, con una Alpha Tauri molto sotto le aspettative. Nono Raikkonen, sotto investigazione per avere recuperato la posizione dopo un testacoda prima della ripartenza, e decimo Ocon, di poco davanti ad Alonso, undicesimo e a Perez, che ha rovinato la buona prestazione in qualifica con una serie di errori poco comprensibili vista la sua esperienza.

Le prime due gare hanno confermato l’impressione avuta dai test, e cioè che il campionato sarà molto interessante. Hamilton e Verstappen sono decisamente superiori rispetto a tutti gli altri, ma dietro di loro i valori sono molto livellati, come hanno dimostrato le qualifiche. E’ quasi un peccato che dopo avere atteso per anni un po’ di equilibrio, questo arrivi proprio l’anno precedente il grande cambiamento. Per ora godiamoci il 2021, con in arrivo un altro bellissimo circuito, Portimao, e ci sarà nuovamente da divertirsi.

P.S. anche in questi giorni abbiamo visto il regolamento applicato un po’ a fantasia, con episodi simili fra loro sanzionati in modo completamente diverso. Speriamo solo che, vista la lotta per il campionato che si prospetta, i giudici della FIA si chiariscano un po’ le idee su come comportarsi, affinchè non si debba continuare a parlare di penalità applicate o non applicate.

P.S. 2 speriamo proprio di rivedere Imola, col pubblico, anche il prossimo anno. Con il CEO della Formula 1 imolese, sarebbe il minimo…

P.S. 3 sul botto fra Bottas e Russell, difficile trovare una responsabilità chiara, ma ricordiamoci che c’era una Williams che stava sverniciando una Mercedes.